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DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA
PER L'UMBRIA

VOLUME LXXV

FASCICOLO UNICO

PERUGIA -1978
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BOLLEFFINO

DELLA

DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA
PER L' UMBRIA

VOLUME LXXV

FASCICOLO UNICO

PERUGIA -1978
Pubblicazione annuale - Sped. abb. post. Gruppo IV

ARTI GRAFICHE CITTÀ DI CASTELLO
Città di Castello (Perugia)
Memorie

Il culto
di s. Giovenale nell’Italia centrale :
le testimonianze monumentali '

In memoria di
Adriano Prandi

Nello studio della diffusione del culto di un santo fuori del suo
luogo di origine, i monumenti rappresentano inequivocabilmente la
prima e più importante testimonianza.

È parso dunque opportuno, in occasione del convegno organiz-
zato dal Centro di Studi Storici Narnesi, e incentrato sulla figura e
l’opera di s. Giovenale, dare l’avvio ad una ricerca che si proponga,
attraverso la documentazione monumentale, di ricostruire quale sia
stata attraverso i secoli la diffusione del culto al santo vescovo pa-
trono della città di Narni. L’indagine avrà per il momento una sua
limitazione topografica nel territorio umbro, e di conseguenza nel
confinante reatino, un tempo parte integrante di questo, nonché
in quello dell'alto Lazio fino a toccare i confini della Toscana ;
cronologicamente, pur interessando in particolar modo le memorie
altomedioevali, giungerà in alcuni casi al pieno medioevo seguendo le
vicende dei monumenti sino ad epoca più vicina a noi, qualora ciò
si renda necessario per l’intelligenza del discorso avviato. Va inol-
tre precisato che non si tratterà direttamente della « memoria» per
eccellenza, e cioè del complesso della cattedrale della città di Narni,
ma che di questa ci si limiterà a ricordare fasi o caratteristiche man
mano che sarà necessario per chiarire o puntualizzare la problema-
tica offerta dagli altri monumenti. Infine nell’esporre i risultati del-
l'indagine si è preferito seguire un criterio topografico piuttosto che
uno cronologico, e quindi assumere la rete viaria antica quale iter
della ricerca.
Low]

LETIZIA PANI ERMINI

La rassegna dei monumenti dedicati a s. Giovenale prende l'av-
vio dalla memoria più antica ed anche la più vicina alla città di Nar-
ni : l'autore della vita di papa Vigilio (537-555), nel Liber Pontificalis
ci informa che il patrizio Belisario fondó : « in via Flamminea iuxta
civitatem Hortas monasterium sancti Juvenalis, ubi possessiones et do-
na multa largitus est ?. Non sfugge la ragione politica di tale fonda-
zione, creata quale baluardo di difesa e punto di appoggio per i bi-
zantini durante la guerra greco-gotica ?. Né il luogo fu scelto a caso,
poiché la zona, grazie anche alle ultime scoperte che hanno rimesso
in luce un porto sul Tevere, in località Seripola, si sta rivelando co-
me un importante centro commerciale ». Più difficile forse spiegare
il perché di tale intitolazione non essendo possibile dar credito alla
notizia piü volte ricordata da agiografi e scrittori che il monastero
fu costruito dallo stesso Giovenale presso la propria dimora, come si
legge nell'anonima Jstoria delli due santi Giovenali vescovi di Narni 9.
Ma, come ha già rilevato il Prandi 9, l'indicazione si fonda su fonti
non controllabili, e del resto il biografo del Liber Pontificalis sembra
essere molto esplicito nell'attribuire a Belisario l'iniziativa della fon-
dazione del cenobio, come già era avvenuto in Roma per le duae
domus hospitales, una in via Lata, l'altra in via Flaminia 9 ; e non
e senza significato che tutte e tre le costruzioni si allineino lungo
una stessa direttrice strategica. Il Penco, nella sua ottima sintesi
sul monachesimo piü antico dell' Umbria ?, vi volle piuttosto cogliere
un nesso con l'opera dei primi vescovi delle diocesi umbre a favore
degli ideali ascetici : certo, come avremo occasione di mettere in ri-
lievo, più volte il nome di s. Giovenale sembrerebbe legato alla pre-
senza di costruzioni monastiche ; ma di questo problema si ragione-
rà piü avanti.

Il monastero doveva sorgere nel territorio della diocesi di Orte,
come si deduce dal passo del Liber Pontificalis e da piü tardi docu-
menti medioevali 9. Purtroppo non ci é dato di conoscere i caratteri
costruttivi del monumento, ancora ricordato nel secolo X, fra i beni
confermati al convento romano di S. Silvestro in Capite da due bol-
le di Agapito II e Giovanni XII 9». Per il periodo successivo un do-
cumento del 1314 menziona solamente la chiesa tra i beni della men-
sa episcopale di Orte stessa, ma tace del monastero '? ; la medesima
chiesa, poi, a dire del Fontanini, sarebbe rimasta in piedi fino al
secolo XVI). È possibile conciliare le fonti ora menzionate con la
tradizione che vuole il monastero situato nella città stessa di Orte,
e precisamente sotto l'attuale convento di S. Antonio che sarebbe
IL CULTO DI S. GIOVENALE 3

stato costruito dopo il 1300 sulle rovine dell'antico ? Troppo lungo,
e credo anche senza frutto per il problema presente, sarebbe analiz-
zare il senso che nel Liber Pontificalis viene dato di volta in volta agli
avverbi in (via Flamminea) e iuxta (civitatem Hortas) e che ad una
prima lettura farebbero collocare il monastero fuori del centro ur-
bano, spostato sulla via consolare di cui peraltro non si conosce il
preciso tracciato in quella zona: ritengo piuttosto che la risposta
potrebbe essere fornita solamente da indagini archeologiche nell'area,
che offrirebbero anche la possibilità di reperire elementi utili ad un
eventuale chiarimento del percorso della via Flaminia stessa. Ad ogni
modo la presenza del monastero di S. Giovenale doveva essere ancora
ben viva nel medioevo se fin dal 1391, in un diploma del vescovo di
Orte, Paolo, si trova menzionata una «conírata sancti Juvenalis »,
con ogni probabilità corrispondente all’attuale omonimo quartiere 12).
A poca distanza e lungo la stessa strada consolare, una chiesa di
S. Giovenale si trova documentata nel centro sabino di Magliano,
tra i possedimenti confermati all’abbazia di Farfa già nell’anno
817); ma oggi purtroppo risulta distrutta per dar posto ad una
palazzina moderna al n. 1 di Via Angelo Orsolini : il suo ricordo ri-
mane nel nome della via che frontalmente conduceva ad essa.

Ma proseguiamo il cammino. Com'é noto, l'antica via Flaminia,
appena oltrepassata Narnia, si divideva in due tronchi: mentre il
primo continuava verso Carsulae e raggiungeva Forum Flaminii
(od. S. Giovanni Profiamma), sulla destra si staccava il secondo che,
attraverso /nteramna, Spoletium, Trebiae e Fulginium, si riuniva
all’altezza dello stesso Forum Flaminii alla via occidentale e con
essa arrivava all’Adriatico !9. Si seguirà dapprima questo secondo
tronco visitando la zona orientale dell’Umbria fino alla Sabina.

Chi dunque si rechi da Terni a Spoleto per la statale 3, appena
lasciata la pianura e iniziata la salita della Somma, all’altezza del
chilometro 6, troverà sulla sinistra una deviazione per il piccolo
centro di Cecalocco : fuori del villaggio, sopra un poggio sorge iso-
lata una chiesa, vicino all’odierno cimitero. È quella ricordata nelle
fonti come S. Giovenale di Battiferro, il cui castello è noto già nel
secolo XII per essere possesso, insieme con tutte le terre da esso dipen-
denti, del Capitolo di S. Maria di Spoleto '9?. La chiesa di S. Giovenale,
segnata dal Sella nella carta topografica dedotta dalle Rationes deci-
marum dei secoli XIII e XIV 19, è ricordata poi come « de Plebatu
Stretture » nel codice della Curia Arcivescovile di Spoleto che va sot-
4 LETIZIA PANI ERMINI

to il nome di Pelosius. Il documento, com'é noto, si vuol far risalire
al 1393, ma in realtà é giunto a noi in una tarda copia redatta tra il
1555 e il 1563, e puó dunque offrire testimonianze storicamente ac-
cettabili di una situazione che, anche se potesse essere ricondotta
alla fine del secolo XIV, certamente tale si presentava alla metà
del secolo XVI: nel documento l'ecclesia sancti Juvenalis de Bat-
tiferio risulta «curata » 19.

Della chiesa antica oggi rimane la piccola abside (Fig. 1), orien-
tata ad est con finestra centrale strombata, costruita con una tecni-
ca muraria di buona fattura, nitida e regolare nei suoi conci squadra-
ti e nella cornice di coronamento in accordo con le catene angolari,
in cui per una migliore immorsatura nel muro blocchi in lunghezza
si alternano con diatoni; ciò si evidenzia nei resti della parete di
fondo specie al lato sinistro dell’abside e nella torre contigua alla
facciata. (Fig. 2).

Addossato alla chiesa sorse poi un complesso di più ambienti,
che almeno sul finire del secolo XVII ebbe funzione di casa parroc-
chiale !), ma la cui origine, stante il luogo isolato, parrebbe, a mio
avviso, da ricercarsi piuttosto in una fondazione di ordine monastico.
I suoi cospicui resti mostrano fasi edilizie diverse, ben distingu'bili
dal lato est, a fianco dell’abside (Fig. 3). Ad una prima grande stan-
za, con finestra delimitata da mattoni, si aggiunse sul lato sud un
ambiente quadrato fornito di due porte, una sullo stesso lato sud
e l’altra ora murata su quello ovest: da quanto rimane i due vani
non sembrano fra loro comunicanti (Fig. 4). Al primo si accedeva
dal lato sud. In proseguimento a questo verso ovest (racchiuso tra
il primo e la torre) è un terzo ambiente (Fig. 5), aperto sempre a sud,
nel quale sono evidenti le tracce di un forno, con accanto una picco-
la nicchia : un simile dispositivo ho potuto riscontrare nelle vecchie
abitazioni di Cecalocco. L’intera ala meridionale della costruzione,
secondo quanto si legge nell'Inventario del 1690, si componeva di
nove stanze divise su due piani, ed era fornita di servizi compren-
denti, oltre la cucina al piano superiore, il forno di cui pocanzi si
sono notati i resti, e due stalle e uno « stalletto » al piano inferiore.
Infine un quarto ambiente rettangolare fu addossato sul lato lun-
go nord della chiesa (Fig. 6). Il suo ingresso, arretrato e ad un li-
vello di circa un metro inferiore rispetto a quello della chiesa stes-
sa, si apre su uno spazio con al centro un pozzo quadrangolare.
Tale ala, sempre a detta del documento seicentesco, doveva essere
destinata a sacrestia.
IL CULTO DI S. GIOVENALE 5

Se una cronologia relativa puó ancora leggersi nei resti superstiti,
più difficile è proporne una assoluta. Le caratteristiche costruttive
dell’abside possono indicare il tardo secolo XII o anche, e meglio, il
XIII; per il convento, se tale può essere considerato, sarei orientata
invece almeno per la sua prima fase, ad un’epoca ben più tarda,
forse intorno a quel tardo secolo XIV nel quale la chiesa risulta cu-
rata. Non è possibile infine stabilire alcuna data per l’origine del
cimitero, ma non sarei aliena dal supporlo nato o in funzione del
monastero o della parrocchia. Piuttosto merita fermare l’attenzione,
sul luogo isolato della chiesa, sulla sua dipendenza dal castello di
Battiferro, per notare, ancora una volta, come la sua creazione e la
sua intitolazione forse non debbano ritenersi estranei fin dall’ori-
gine all’opera di monaci.

Lasciato il ramo della via Flaminia all’altezza di Spoleto, è
necessario inoltrarsi nella Valnerina per raggiungere Norcia, quin-
di Cascia e di lì le terre dei Sabini per rinvenire le testimonianze di
numerose chiese dedicate a s. Giovenale.

Da Spoleto, in epoca romana, usciva dalla Porta Ponzianina la
via Nursina che, valicata la forca di Cerro, all’altezza di Piedipa-
terno doveva unirsi alla strada proveniente da Interamna. Questa
ultima in verità non risulta segnata sugli itinerari antichi, ma, co-
me ha giustamente rilevato lo Schmiedt, era sicuramente attiva in
epoca altomedioevale, poiché sul suo percorso sorse la famosa abba-
zia di S. Pietro in Valle nei pressi di Ferentillo '9. Quindi la via Nur-
sina attraverso le valli del fiume Corno e del fiume Sordo raggiun-
geva Nursia. A circa tre chilometri prima del centro abitato, sulla
destra per chi viene da Spoleto, nella località Casali di Serravalle,
si indica ancora sopra un colle il sito ove doveva sorgere una chiesa
chiamata appunto di « S. Giovenale del colle ». Oggi non è possibile
scorgere sul terreno alcuna traccia dell'edificio che deve essere ri-
conosciuto in quello indicato dal Pelosius come « de plebatu Nursiae »
e che, quantunque « sine cura », era tenuto al pagamento della col-
letta episcopale !9. Di conseguenza la chiesa doveva risalire ad una
epoca ben più antica del documento e fu con ogni probabilità di-
strutta da uno dei terremoti del secolo XVIII che recarono tanti danni
alla diocesi spoletina ; forse fu proprio quello del 1703 che dette il
colpo mortale all’edificio già abbandonato : infatti questo non è ri-
cordato nella visita pastorale del vescovo Lascaris nel 1712 29, e si
noti che nella relazione vengono menzionate anche le chiese non piü
6 LETIZIA PANI ERMINI

officiate e quelle in rovina, ma che ancora mostrino tracce evidenti
della loro esistenza. Si tenga ad ogni modo presente che anche per il
S. Giovenale appartenente al plebatus di Norcia, siamo di fronte ad
una costruzione fuori del centro urbano.

Sempre dal Pelosius si apprende dell'esistenza nel plebatus
di Cascia di una ecclesia S. Juvenalis de Logne, soggetta al pagamento
della colletta e risultante « curata » *9. Si tratta della chiesa che an-
cora oggi mantiene l'antica denominazione nel piccolo centro di Lo-
gna ?2, testimoniato, a quanto sembra, già in epoca romana e ser-
vito da un tracciato stradale che consentiva da Serravalle, alla con-
fluenza dei già nominati fiumi Corno e Sordo, di raggiungere Cascia ?°).
L'edificio, preceduto da un atrio, ora inglobato in costruzioni del
secolo XVIII — una lapide infatti indica l'anno 1739 — è a navata
unica e sembra poter risalire per caratteri costruttivi alla fine del
secolo XIV, — e di tale epoca rimane ancora una bella statua lignea
della Vergine — mentre resti piü cospicui della sua decorazione ad
affresco che ornano in parte le pareti, presentano date diverse nel-
l'ambito del XVI secolo 2. Particolare evidenza assumono nel san-
tuario le testimonianze del culto al santo vescovo di Narni : nel pri-
mo altare addossato alla parete sinistra, che risulta eretto il 25 no-
vembre 1577, su una delle piccole basi poste a sorreggere le colon-
ne che, sormontate da un timpano, incorniciano la pala dell'altare
stesso, è dipinta la figura di un vescovo che penserei poter identificare
con s. Giovenale, e la stessa ipotesi potrebbe avanzarsi per l'altra
raffigurazione, sempre di un vescovo, che rimane nel tratto di pa-
rete che segue il detto altare, e che porta la data del 1576 (Fig. 7).
L'identificazione é invece sicura per la statua lignea alla sinistra del-
l’altare maggiore, come viene esplicitamente indicato dall’iscrizione
sottostante (Fig. 8). La chiesa di Logna meriterebbe senz'altro uno
studio più accurato sia delle sue strutture che delle pitture supersti-
ti; ma sarebbe quanto mai auspicabile un'indagine archeologica
estesa all'ambiente circostante, al fine di individuare, se possibile,
l'esistenza di altre fabbriche legate all'aula di culto, quali lascerebbe
supporre, ad esempio, la presenza di un pozzo antistante la chiesa
stessa e in asse con la porta d'ingresso.

Oltrepassata Cascia, è ancora il tardo codice spoletino ad in-
dicarci ben due chiese dedicate a s. Giovenale, site nei plebati di
Sala e di Leonessa, nell'altipiano alle pendici della catena del Ter-
minillo.
IL CULTO DI S. GIOVENALE 7

In plebatu Salae, il Pelosius ricorda una «ecclesia S. Agabbiti »,
una «ecclesia S. Juvenalis », una «ecclesia S. Pangralii » e una « ec-
clesia S. Sebasliani » aggiungendo che la «prima est curata et reli-
quae sine cura » 39. La plebs si estendeva dunque in un territorio at-
tualmente compreso tra i centri di Leonessa e Terzone, e la chiesa
di S. Giovenale si trova tuttora al centro di un piccolo nucleo abi-
tato che ne porta il nome.

L'edificio peró risulta completamente ricostruito dopo il terre-
moto del 1703 e non lascia intravedere, se non forse nel tratto di
base del suo fianco sinistro verso la facciata, tracce della fabbrica piü
antica.

Piü sconfortante é la situazione per l'altra chiesa di S. Giove-
nale pocanzi menzionata. Il Pelosius indica in « plebatu Furce Melo-
nis », comprendente la piana di Leonessa, la plebs S. Maximi *?, una
ecclesia S. Nicolai e una ecclesia S. Juvenalis. La parrocchia di S.
Massimo si ricorda ancora nell'abitato di Leonessa, la chiesa di S.
Nicola é attualmente nel piccolo borgo di Vallunga, mentre per la
chiesa di S. Giovenale sembrano non potersi reperire resti consisten-
ti. Ad ogni modo, nell'Inventario del 1712 conservato, come si é
detto, nell'Archivio Arcivescovile di Spoleto, sono ancora menzio-
nati «i beni appartenenti al Beneficio Semplice Canonicato sotto il
titolo di S. Giovenale della Forca seu Masiano di Leonessa diocesi
Spoletana situato nella chiesa parrocchiale di S. Massimo » ??.

Si potrebbe ricordare a questo punto, all'estremo limite est del
territorio cui é limitata la presente indagine, e già pertinente nel
medioevo alla diocesi di Ascoli Piceno, il toponimo particolarmente
indicativo di un piccolo paese, posto a circa 900 metri di altezza :
S. Giovenale Vecchio. Il sito era raggiungibile, secondo quanto in-
dividuato dallo Schmiedt *9, da Norcia mediante un itinerario che,
attraverso Valcaldara, Paganelli, la valle del torrente La Pesia, met-
teva in comunicazione la cittadina con Accumoli sulla via Salaria
nella Valle del Tronto, oppure dall'altopiano di Leonessa, percorren-
do la via per Trimezzo, Civita, attraverso Forca di Valle, immetten-
dosi a Colle Castiglioni nell'itinerario di cui sopra.

È stato fin qui compiuto un viaggio ideale, partendo dal cen
tro di Spoleto e utilizzando la rete viaria ricca di itinerari anche
minori, ma sempre ampiamente attestati da ritrovamenti romani e
medioevali e ultimamente anche dalla fotografia aerea ?9», che si svol-
geva dai nodi stradali di Norcia e Cascia per raggiungere la citta-
8 LETIZIA PANI ERMINI

dina di Leonessa. E puó essere stato questo il tramite per cosi dire
materiale per la diffusione del culto di s. Giovenale. Ma non va di-
menticato un altro centro, dal quale puó essersi irradiata la venera-
zione al vescovo di Narni, centro ugualmente collegato con la zona
pocanzi esaminata. Si tratta della città di Rieti ove, fin dallo scor-
cio del VI secolo, conosciamo la presenza del culto ad un s. Giovenale
che pensiamo, con il Lanzoni, di poter individuare nel primo vesco-
vo di Narni, associato a quello di s. Eleuterio. È Gregorio Magno
che ne fa menzione in uno dei suoi dialoghi *° ove narra che «al
letto di un vescovo reatino di nome Probo, morente, sarebbero sta-
te viste da un ragazzo alcune persone in candide vesti e con volto
luminoso, e alle grida di lui il vescovo Probo si sarebbe svegliato e,
riconoscendo i visitatori, avrebbe detto: sono venuti a trovarmi s.
Giovenale e s. Eleuterio martiri ». Del resto, com’è noto, è lo stesso
Gregorio Magno a menzionare il sepolcro di s. Giovenale a Narni,
e a testimoniare la presenza di un culto già ampiamente diffusosi ?».

Nella città di Rieti una chiesa di S. Giovenale, di cui non cono-
sciamo l'epoca di fondazione è però documentata già sul finire del
secolo VIII. Assunta a dignità di parrocchia nel secolo XII, perse
la sua autonomia nella metà del secolo XVIII, quando fu unita
alla vicina chiesa di S. Vincenzo, detta anche della Madonna della
Scala ?2).

E dalla zona di Rieti il culto di s. Giovenale dovette propagarsi
nel territorio della sabina Amiternum e di qui nella valle dell’ Aterno
se in un documento dell’anno 1188 si trova menzionata in Fagnano
Alto (l’antico Ofaniano, Ofeniano o Ofegnano), tra le altre, una ec-
clesia S. Juvenalis ?».

Quale infine possa essere stata la diffusione del culto nella zona
tra il centro di Narni e la limitrofa Sabina traspare con evidenza da
un rilievo inserito nella facciata della chiesa di S. Silvestro a Colle-
scipoli (Fig. 9). Nella lastra é rappresentata una crocefissione e sotto
visi legge una dedica, che al nome di Cristo e della Vergine associa
quelli del protomartire Stefano e di Giovenale ?».

Dopo questa lunga digressione riprendiamo all'altezza di Nar-
ni il percorso della via Flaminia dirigendoci verso il centro di
Carsulae. Appena oltrepassato questo, sulla destra si distacca la via
che attraverso Porteria e le gole di Macerino, valicati i monti Mar-
tani, corre lungo la vallata del Maroggia per raggiungere Spoleto. La
strada moderna sembra ripercorrere in parte il tracciato dell'antica
ÍL CULTO DI S. GIOVENALE 9

via Romana, appellata poi anche «delle pecore »?9, percorso prefe-
renziale nel medioevo, attraverso le cosiddette Terre Arnolfe #9,
per i viaggiatori che si recavano da Spoleto a Roma e viceversa, pri-
ma che Gregorio XIII migliorasse la strada Terni-Spoleto. È noto
infatti come tale via fu percorsa da Lucrezia Borgia nel suo viaggio
verso la città umbra.

E appunto lungo questo itinerario si trova una chiesa dedicata
a s. Giovenale, fuori il piccolo centro di Macerino, sulle pendici di
una collina prospiciente l'omonimo castello del secolo XI #7. Come
già si vide a Cecalocco, anche questa chiesa oggi è al servizio del ci-
mitero locale. L'edificio è solitamente menzionato poiché da esso e
più precisamente « hinc inde ad hoc altare » come viene ricordato nel-
la visita del vescovo Lascaris nel 1712 #8, proviene il famoso sar-
cofago di Ponzia, ora conservato al Museo Archeologico di Spole-
' to *9 ((Fig.110).

La scultura edita per la prima volta dal de Rossi nel 1871, è
stata datata dal Bovini, che per ultimo l'ha presa in esame, alla se-
conda metà del secolo IV ‘©. Orbene la domanda che sorge spontanea
è quella se il sarcofago, potè, o meno, appartenere fin dall’origine a
Macerino. Dall’epitaffio dettato dal marito e inciso sulla fronte della
cassa, sappiamo che la matrona romana morì per una caduta dal
cocchio mentre era diretta a Treviri « Te Treviros pergens cursu su-
buecta rotarum » +. Si ritiene solitamente che l'incidente possa essere
accaduto lungo la via Flaminia nei pressi di Carsulae e che da lì
il manufatto sia pervenuto molto più tardi alla chiesa di Maceri-
no 4). Ma non va scartata, a mio avviso, l'ipotesi alternativa, e cioè
che la matrona possa aver trovato sepoltura in Macerino stessa, ove
la presenza di altre vestigia romane *, anche di una certa mole, fa-
rebbero pensare alla possibilità di un insediamento antico nella zo-
na. D'altro canto una preziosa indicazione ci viene dall'Itinerario
Burdigalense, ove per il viaggio da Roma a Milano, oltrepassata
Narni, viene indicato non il percorso ritenuto di norma il princi-
pale della via Flaminia, bensì quello del suo tronco per Terni, il pas-
so della Somma e quindi Spoleto ‘9. Ma tale città sappiamo poteva
essere raggiunta anche per mezzo della già ricordata via Romana e
nulla ci vieta di ipotizzare che tale strada possa essere stata prescelta
dalla matrona Ponzia per il suo viaggio nei paesi d'oltr'Alpe. E se
volessimo dar seguito alla fantasia saremmo tentati di ritener ben
plausibile che in un tracciato, ancor oggi così tortuoso, possa essere
avvenuto l’incidente fatale alla romana viaggiatrice. Ma per uscire
10 LETIZIA PANI ERMINI

dal campo delle ipotesi conviene esaminare quali elementi possa offrire
il monumento allo stato attuale al fine di una sua collocazione cro-
nologica. La chiesa (Fig. 11) mostra nell'abside pentagonale orientata
ad ovest, (Fig. 12) coronata da arcatelle poggiate su mensole fo-
gliate :9 (Figg. 13, 14) e con finestre strombate sormontate da archi
monolitici, (Fig. 15) i caratteri dell'architettura del secolo XII o
XIII; rimane dell'epoca anche il fianco sinistro (Fig. 17) con l'antica
porta con arco a ferro di cavallo e lunettata, (Fig. 16) e la piccola
finestra ugualmente strombata : nonché uniche testimonianze del-
l'antica decorazione architettonica, un piecolo capitello composito in
pietra locale 4 (Fig. 18) e un pilastro, già di epoca romana,
ma rilavorato nel Medioevo con due rami arricchiti da foglie pen-
dule e sormontati da un cespo d’acanto *? (Fig. 19). Le rimanenti
strutture risalgono alla ricostruzione dopo il terremoto del 1503 e
in particolare il tetto, dalla data dipinta sotto lo spiovente del fian-
co destro, é datato all'anno 1754 (Fig. 20).

All'interno rimangono resti di pitture nel catino absidale : sulla
destra un s. Francesco attribuito ad un anonimo umbro della fine
del secolo XIII e al centro tre pannelli con s. Giovanni Battista, s.
Giovenale e s. Rocco, databili al tardo secolo XVII *9.

Non ci é dato oggi di sapere sel'edificio del XII o XIII secolo pos-
sa essere sorto su una memoria più antica : né i resti romani (Fig. 21)
e paleocristiani sono sufficienti a farlo supporre. L'epoca invece del-
l'erezione della chiesa attuale é, a mio parere, particolarmente signi-
ficativa : infatti non va dimenticato che più o meno nello stesso pe-
riodo la sede del governo delle Terre Arnolfe si vuole stabilita ecce-
zionalmente a Macerino, che dovette di conseguenza vivere un mo-
mento di particolare floridezza.

Della chiesa si ha notizia nel più volte menzionato Pelosius, co-
me «de plebatu S. Maria de Rupino » *®, cioè appartenente al terri-
torio della pieve di Firenzuola, e si sa che « fuit curata », ma che al-
la metà del secolo XVI, cui si riferisce il documento, «est sine
cura», con ogni probabilità, possiamo aggiungere, in seguito alle
lesioni subite dal terremoto del 1503 poc'anzi ricordato. Va sot-
tolineato infine come ancora una volta una chiesa dedicata a s.
Giovenale sorga fuori dal nucleo urbano.

Riprendendo ora il percorso della via Flaminia, è necessario
raggiungere l’estremo tratto di questa in territorio umbro per in-
contrare una chiesa intitolata al nostro santo, tra Nocera Umbra e

á —— IL CULTO DI S. GIOVENALE 11

Aggi. L'edificio in stato di semiabbandono, (Fig. 22) sebbene in-
serito in un complesso abitato, sorge arroccato sopra un diru-
po nel quale giova segnalare la presenza particolarmente indicativa
di aleune grotte. La chiesa si presenta oggi a navata unica con ab-
side poligonale e viene inserita dal Sella nella sua carta topogra-
fica desunta dalle Rationes decimarum dei secoli XIII e XIV *9.

Giunti a questo punto rimane da esaminare il territorio um-
bro ad ovest di Narni e quello dell'alto Lazio. Ci si dovrà riportare
quindi sulla via Flaminia nel tratto tra San Gemini e Carsulae, per
percorrere, alla sinistra di questa, la strada chiamata nel medioevo
via Petrosa o dei mulattieri, altrimenti detta via delle sette valli, che
raggiunge Todi con un percorso la cui esistenza in età antica é am-
piamente provata da numerosi ritrovamenti romani e da borghi
e castelli medioevali 5). Lungo tale via, nella zona tra i cen-
tri di Collesecco e Rosaro, un breve diverticolo conduce ad
un gruppo di case coloniche indicate con il toponimo di Case
Poggio S. Giovenale. L'indagine odierna non offre, a prima vista,
aleun indizio di antica presenza di un edificio cultuale, anche se
resti abbondanti di murature piü antiche delle costruzioni at-
tuali e una pavimentazione sul colmo del colle assolutamente non
pertinente all'odierno complesso, potrebbero far sperare in buoni ri-
sultati per una ricerca archeologica. Ad ogni modo penso che la lo-
calità possa essere identificata con quella che nel medioevo accoglie-
va una ecclesia S. Jovenalis de Colle Cerasi, soggetta al pagamento
della decima alla mensa episcopale di Todi tra la fine del secolo XIII
e l'inizio del XIV 52.

Passando quindi nel territorio alla sinistra del Tevere, sono da
menzionare le tre testimonianze archeologiche di maggior rilievo
lungo la via Cassia.

A Sutri si ricorda una catacomba detta «di S. Giovenale », si-
tuata accanto all'odierno cimitero, a circa un chilometro prima
della città sulla destra per chi viene da Roma.

L'ipogeo fu visitato nel lontano 1728 dal Boldetti, che lasciò
una planimetria accompagnata da una minuta relazione della visita
e della ricognizione del presbiterio della chiesa soprastante effettuata
in quell’occasione ; l’esplorazione di quest’ultima dette luogo allo sco-
primento «dell’altare più antico » e di « ossa e reliquie di santi sen-
za alcuna memoria, insieme a monete di rame del secolo VIII » 5».
LETIZIA PANI ERMINI

Dopo piü di un secolo e mezzo, l'Armellini riferisce le notizie of-
ferte dal Boldetti, ma non dà prova di aver conosciuto « de visu » il
monumento, aggiungendo che «l'antica chiesuola era stata da poco
distrutta e rasa al suolo » 5). Da questo momento il cimitero, la chie-
sa ela loro storia sembrano caduti nell'oblio. Rimangono pertanto
pesanti interrogativi sulla storia e l'intera vicenda del complesso,
e primo fra tutti quello riguardante il momento e le ragioni della
dedica ad un s. Giovenale, che si sarebbe inclini a ritenere essere
stata forse prima della chiesa e poi di conseguenza del cimitero, poi-
ché il silenzio piü assoluto delle fonti sull'esistenza di un martire o
santo venerato locale di tale nome, induce a ritenere che la dedica
stessa possa riferisi al vescovo narnese. Inoltre non é possibile sta-
bilire allo stato attuale delle nostre conoscenze, quale possa essere
il fondamento della tesi avanzata in passato e ripresa dal Lanzo-
ni 5) che vuole vedere nella chiesa l'antica cattedrale suburbana di
Sutri.

Ad ogni modo presso l'Istituto di Archeologia Cristiana del-
l'Università di Roma é in corso una ricerca per una tesi di laurea,
nella quale ci si propone in primo luogo una sistematica analisi di
tutte le fonti storiche e archivistiche che possano in qualche modo ri-
guardare il territorio dell’antica Sutri nonché un rilievo topo-
grafico completo della catacomba e della zona circostante. Se a
queste ricerche sarà poi possibile affiancare indagini archeologiche
sul terreno, si potrà forse far rivivere un monumento, certo tra i piü
interessanti della Tuscia medioevale.

Tutto questo grazie agli scavi dell'Istituto Svedese, é invece
avvenuto per il complesso medioevale di S. Giovenale, che sorge
al centro di una zona isolata, compresa fra la ferrovia Civitavec-
chia-Orte e la rotabile che va da Blera a Civitella Cesi, sullo spe-
rone orientale di una altura a forma di mezza-luna, là dove sono
ampiamente testimoniati insediamenti preistorici ed etruschi 59,

Rimangono le rovine di un castello dalla forma planimetrica
triangolare, la cui costruzione, a quanto sembra, non fu mai
portata a termine. La sua collocazione cronologica alla metà del
secolo XIII risulta in accordo con i sistemi di fortificazione
dell’epoca, con alcuni caratteri costruttivi (ad esempio assenza
di costruzioni a sesto acuto) e con un’analisi C-14 su un frammento
di legno delle impalcature. Ma in quest’epoca la zona veniva già in-
dicata con il nome di S. Giovenale, certamente desunto dalla piccola
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fianco sinistro, particolare
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24 - Blera. Località S. Giovenale : chiesa, particolare
fondo il castello.

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di scavo di Re Gustavo di Svezia).
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Fig. 30 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale ; frammenti marmorei,

31 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale : frammenti marmorei.
Tav. XXII

Fig. 33 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale : lastra frammentaria. TAv. XXIII

35 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale : iscrizione sul fianco dell'altare.
Fig. 36 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale : lastra frammentaria.
TAv. XXV

Fig. 37 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : pianta di
acanto.

Fig. 38 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : aquila.
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Fig. 39 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : grifo.

Fig. 40 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : s. Michele
Arcangelo. XXVII

Fig. 41 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : monaco (?)
orante.

Fig. 42 - Orvieto. Chiesa di S. Giovenale, capitello dell'altare : s. Giovenale ?
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IL CULTO DI S. GIOVENALE 13

chiesa le cui rovine si ergono tuttora a circa 20 metri ad ovest
del castello, nell'area che, quale preroccaforte, si estende fra questo
e la fossa che solcava l'altura già in epoca etrusca. La chiesa a na-
vata unica (Fig. 25) di circa 13 metri di lunghezza e 7 metri di lar-
ghezza, ha abside orientata ad est e ingresso attuale sul suo lato
sud (Fig. 23).

L'elemento piü interessante consiste peró nella torre quadran-
golare inclusa nel muro ovest di facciata, (Fig. 25) costruita nella
stessa tecnica muraria di gran parte della chiesa, che è poi la stessa
del castello — cioé piccoli blocchi di tufo con un ricorso di circa 30
centimetri di altezza. Tale torre ne include un'altra piü antica, chia-
ramente distinta dalla prima per la sua tecnica costruttiva del tutto
diversa, che utilizza per le catene angolari blocchi piü larghi lavo-
rati con cura e con un modulo di 30-40 centimetri circa, e per il re-
sto del muro pietre irregolari anche di tufo, ma molto piü piccole
dei filari regolari del rifacimento piü tardo. Nella torre piü antica
si apriva una porta sormontata da una arco a tutto sesto, che ri-
sultó poi chiusa dal muro della ristrutturazione piü tarda. Quale
fosse la natura di questa torre e perché la si volle conservare toglien-
dole però la sua funzione di ingresso alla chiesa, non è stato possibile
accertare nella sua interezza. I sondaggi effettuati dallo stesso re
Gustavo Adolfo al fine di stabilire se essa potesse essere messa in
relazione con un qualsivoglia edificio o costruzione anteriore alla
cappella, hanno condotto all’individuazione, nell'area immediata-
mente ad est della torre, di un pavimento molto frammentario a
circa un metro e quaranta centimetri sotto l'attuale livello dell'am-
biente della torre stessa, che è risultato certamente più antico della
ricostruzione del monumento. Il Thordeman, in accordo con le os-
osservazioni del re Gustavo, ha supposto che tale pavimento potesse
indicare il livello di un primitivo edificio di culto « aggiunto alla torre »
ipotizzando il secolo 1X come epoca della costruzione, in relazione al
ben noto trasferimento delle reliquie di s. Giovenale da Narni a
Lucca nell’878 e il loro ritorno successivo nella città umbra. La pre-
senza di un insediamento in tale epoca risulterebbe inoltre anche av-
valorata dal ritrovamento di ceramica ad invetriatura del tipo co-
siddetto del Foro *?. Sarebbe stata, sempre a dire del Thordeman,
una ragione cultuale a mantenere la torre, sia nell'erezione della
prima chiesa, che in quella della seconda. In verità quest'ultima pro-
posta cosi formulata, non sembra accettabile, e ritengo sia da chia-
rire meglio. Certo, il fatto che nelle ricerche effettuate non siano stati

2
14 LETIZIA PANI ERMINI

rinvenuti resti di muri in qualche modo collegabili alla torre più an-
tica, ostacola una qualsiasi ipotesi ricostruttiva. Ció nonostante non
sembra illogico, nell'eventualità che realmente si possa pensare ad
una chiesa legata alla prima torre, supporre un tipo architettonico,
ben conosciuto in Europa in epoca preromanica, con aula di culto
mononave, absidata e con torre in facciata 5*9, lo stesso del resto
che fu poi mantenuto. nel rifacimento successivo. A mò di esempio
potremmo mostrare la chiesa di S. Pietro di Montwearmounth (Figg.
26, 27), che sembra ripetere esattemente il caso del S. Giovenale di
Blera 59. Certo rimane da chiedersi quali siano state le ragioni del-
la scelta di un tale schema architettonico, e se fra queste non aves-
se trovato posto anche la leggenda favorita dal racconto agiografico
che voleva s. Giovenale abitante in una torre. Sarebbe quindi quan-
to mai auspicabile che le indagini archeologiche potessero essere ri-
prese, se non altro per accertare l’eventuale esistenza di altre co-
struzioni intorno alla chiesa, costruzioni che la presenza di tombe,
sia nell’ambito della cappella che nell’area al di fuori di essa, fa
logicamente ipotizzare quale testimone indubbio di un insediamen-
to umano.

Il viaggio fin qui compiuto può terminare ad Orvieto, ove ri-
mane la memoria archeologica, forse più importante dopo il Duo-
mo di Narni. La chiesa si erge sul ciglio ovest della rupe orvieta-
na (Fig. 28), nel luogo in cui nella carta topografica della città etru-
sca del Perali, viene supposto un tempio dedicato a Giove, ipotesi
ancora, a quanto mi consta, non confortata da ritrovamenti archeo-
logici, ma che conviene tenere presente per un discorso che si af-
fronterà in seguito.

Scarse sono le notizie sulla sua origine : nelle Historie di Cipria-
no Manente, scrittore cinquecentesco, è riportato un documento del
1004, in cui si legge che in tale data « fu in Orvieto edificata la chiesa
di S. Iuvenale nel quartiere dell’Olmo ». La data sembra trovare
conferma nella notizia che Monaldo Moraldeschi tramandò nei suoi
Commentari, desumendola con ogni probabilità dalla medesima fonte
utilizzata dal Manente, e cioè il più antico codice del Vescovado
andato perduto nel secolo XVI, secondo la quale la chiesa di S. Gio-
venale era una fra le sette parrocchie più antiche, provviste di
fonte battesimale e forse di ospedale. Si aggiunga ancora che negli
annali di Orvieto del Cartari, si legge espressamente che il maggior
concorso all'opera fu dato da Andrea Ranaldini, console orvietano
IL CULTO DI S. GIOVENALE 15

appunto nell'anno 1004. La sua dignità di parrocchia è infine testi-
moniata da un documento compreso nella « Cronologia dei vesco-
vi orvietani » nel quale si accenna alla donazione del vescovo Si-
gifredo del 1028, al Capitolo di S. Costanzo di tre chiese parroc-
chiali e sette pievi : tra le prime è annoverata anche S. Giovenale *?».
Non sembra invece documentabile la funzione di cattedrale che si
e voluta attribuire alla chiesa, solamente forse perla sua preceden-
za rispetto all'attuale Duomo ©. Ad ogni modo, grazie alle recen-
ti scoperte, é possibile considerare la data del 1044, come quella di
un restauro o ristrutturazione della chiesa e non quella della fonda-
zione. È da tempo infatti a tutti nota la presenza, nell'altare del
secolo X11, di una grande lastra decorata da motivi di nastro vim neo
ad intreccio, ove si alternano cerchi e diagonali incrociate, stilistica-
mente attribuibile al secolo IX *» (Fig. 29) ; ma tale lastra da sola
non era sufficiente a far ipotizzare sul luogo un edificio di culto
risalibile a tale epoca. Ora, invece, grazie ai lavori effettuati nella
chiesa per il rinnovo del pavimento sono ritornati alla luce numerosi
frammenti decorati da simili motivi *9, che, a mio avviso, non pos-
sono lasciare dubbi sulla loro appartenenza ad una costruzione
già esistente in epoca carolingia (Figg. 30, 31). Tra questi, an-
cora tutti inediti, particolarmente significativi mi sembrano quat-
tro pezzi in travertino, attribuibili con ogni probabilità ad una bot-
tega locale *9 (Figg. 32, 33, 34) : se ne evidenzia, ad esempio, uno
decorato con rami a girali (Fig. 36), che ripete un motivo particolar-
mente utilizzato in ambiente romano e nell'alto Lazio, nella prima
metà del secolo IX *».

Nel secolo XII la chiesa ebbe il titolo di Prioria, come può de-
dursi da un documento del 1154 ove è menzionato un priore di S.
Giovenale di nome Guiscardo *9, e nello stesso secolo passò all’or-
dine dei Guglielmiti, con la conseguente costruzione di un convento
annesso alla chiesa stessa *?. La presenza dell'ordine monastico è ac-
cennata nell’iscrizione dell’altare maggiore, poc’anzi ricordato, in
cui si fa menzione di un « Guido Abbas » con la data del 1170 (Fig.
35) oltre la firma del suo probabile autore Bernardus. L’altare utiliz-
za, come si è visto, sulla fronte una lastra del secolo 1X, mentre de-
vono ritenersi coevi all’erezione i pilastrini angolari coronati da ca-
pitelli ‘8. Questi ultimi, opera certamente di artigiano locale, forse
uno stesso monaco, alternano nella loro decorazione motivi vege-
tali, quale la pianta dell’acanto (Fig. 37) con le foglie che racchiudo-
no il frutto, a motivi animali, l’aquila e il grifo (Figg. 38, 39), tutti
16 LETIZIA PANI ERMINI

largamente noti nel repertorio decorativo dell'alto medioevo per il
loro preciso significato simbolico *9. Accanto a questi spiccano tre
figure umane, la prima, identificabile per i suoi attributi, le grandi
ali e la lancia che trafigge il drago-demonio, con l’arcangelo Miche-
le *9 (Fig. 40), la seconda, in atteggiamento di orante (Fig. 41), nel-
la quale può ravvisarsi un monaco, forse la stesso abate Guido, e la
terza infine, che raffigura con ogni probabilità s. Giovenale nella sua
dignità di vescovo ?) (Fig. 42). Sculture si è detto di un umile arti-
giano, che, pur nella loro scarsa qualità artistica, hanno senza dub-
bio una popolare e vivace immediatezza.

La chiesa, quale si presenta attualmente, risale secondo la da-
tazione proposta dal Krónig ?) e ripresa dal Pardi ?), agli inizi del
1200, ed é solitamente menzionata per la particolarità costruttiva
delle volte a mezza botte sulle navate laterali, testimonianza delle
correnti provenienti dal sud-ovest francese, anche se qui non coeren-
temente legate con la navata centrale coperta invece a tetto "9.
Un ulteriore rimaneggiamento è da attribuire al periodo gotico al
termine del secolo XIII. E per finire è giusto menzionare an-
cora una testimonianza del culto a s. Giovenale : il busto del santo
vescovo orna il centro della lunetta nel portale del fianco destro
della chiesa recante la data del 1497.

Si sono così passate in rassegna le chiese dedicate a s. Giove-
nale nel territorio umbro-sabino-laziale (Fig. 43). L’esame di questi
santuari pone alcuni interrogativi o meglio alcuni spunti di rifles-
sione, che meritano di essere brevemente esaminati.

In primo luogo è parso di cogliere nella storia della diffusione
del culto al santo vescovo di Narni, quale può dedursi dai monumen-
ti, dei periodi, per così dire, particolarmente felici : il secolo VI vede
la fondazione del monastero vicino ad Orte e, nello stesso tempo, la
devozione al sepolcro del santo è testimoniata dalla tomba del ve-
scovo Cassio *9 e poco più tardi dall’esplicito accenno di Gregorio
Magno ?°, mentre la diffusione del suo culto sembra aver raggiunto
la vicina Rieti.

Nel secolo IX, due fatti possono avere influenzato il nascere di
santuari : la circolazione di quel racconto che va sotto il nome di
Vita di s. Giovenale *? e il trafugamento delle reliquie da parte di
Adalberto di Toscana, con il successivo ritorno di queste a Narni *9.
Orbene, sia se si voglia pensare ad una propagazione del culto a se-
guito di tali avvenimenti, sia se si preferisca vedere nel culto già af-
IL CULTO DI S. GIOVENALE 17

fermato la causa della necessità politica di redigere un'ampia biogra-
fia del vescovo e la ragione prima del trasporto delle reliquie stesse
a Lucca, certamente in quell'epoca la venerazione a s. Giovenale
varcó le sponde del Tevere : infatti alla sinistra del fiume due monu-
menti possono essere messi in relazione a quanto si é detto, e cioé
la piccola chiesa sul colle vicino a Blera e quella di Orvieto. Questa
ultima, sebbene non si abbiano notizie sulla data della sua fonda-
zione, tuttavia, sicuramente esisteva nel secolo IX quando riceveva
quel mobilio presbiteriale di cui si sono rinvenuti numerosi resti.
Per non parlare poi di Sutri ove purtroppo la documentazione resta
per ora insufficiente 79,

Ma il momento in cui maggiormente sembrano testimoniate chiese
dedicate a s. Giovenale é da cogliere nel periodo successivo alla co-
struzione dell’attuale cattedrale di Narni*?, ad iniziare cioè dal
tardo secolo XII e per tutto il XIII. Sorgono in tale periodo gli at-
tuali santuari di Cecalocco, di Macerino, di Nocera Umbra e della dio-
cesi di Todi, mentre viene ricostruito quello di Orvieto. A questi
forse vanno aggiunte le chiese dei plebati di Norcia, Cascia, Sala e
Forca Melone (Leonessa), anche se documentate con certezza sola-
mente in epoca più tarda. Alla luce di un così cospicuo numero di
testimonianze monumentali del culto tributato a Giovenale, può es-
sere spiegata l’invenzione, se tale deve considerarsi, di quel secondo
furto di reliquie, che, a dire della « Traslatio s. corporis s. Juvenalis »,
sarebbe avvenuto nel 1259 ad opera dei Fossanesi per valorizzare con
la presenza del corpo venerato la loro chiesa 8).

Ora però, pur nella differenziazione cronologica che li distingue,
la maggior parte di questi santuari hanno una caratteristica co-
mune che, a mio avviso, va tenuta in considerazione : eccetto i casi
di Rieti, Orvieto e Magliano, nei quali sono poste in ambito urbano,
sebbene in zone periferiche in vicinanze delle mura, tutte le altre chie-
se si collocano fuori dai centri abitati e sembrano preferire zone a
ridosso o sopra colline. Alcune di queste, come il S. Giovenale di Bat-
tiferro o la chiesa di Macerino, mantengono a tutt’oggi il loro carat-
tere extraurbano ; altre sembrano essere divenute esse stesse fat-
tore poleogenetico nella formazione di insediamenti urbani. È questo
il caso del centro di S. Giovenale Vecchio vicino ad Accumoli, di
quello del plebatus Salae, delle Case Poggio S. Giovenale nella dio-
cesi di Todi e, ritengo, del S. Giovenale di Logna.

Ma quale la ragione o le ragioni di tale scelta ?

In tre casi si potrebbe ipotizzare, come una delle concause, la vo-
18 LETIZIA PANI ERMINI

luta contrapposizione Giovenale-Giove, cioè l’erezione di santuari
cristiani, là dove si era installato un culto al sommo degli dei: ad
Orvieto un'ipotesi, ancora peraltro assolutamente non accertata, a-
vrebbe segnalato nella zona il tempio all’etrusco Tinia, e vicino
ad Orte ed a Nocera Umbra sono tutt'oggi presenti località dal si-
gnificativo toponimo di Giove. Ma non sembra spiegazione sufficiente.

La ricerca, a mio avviso, va indirizzata verso due settori : quel-
lo agiografico, al fine di reperire se possibile altri elementi a sostegno
della qualifica di «santo itinerante » che attraverso i monumenti
sembra potersi attribuire a s. Giovenale, oltre l’accenno contenuto
nel racconto del trafugamento delle reliquie, quando si narra che il
santo, sedata la tempesta, fu visto «erectum stantem quasi ilinera
paratum »; nello stesso tempo valutare quale possa essere stato,
nella dedicazione al santo di un cosi cospicuo numero di edifici cul-
tuali, l'influsso esercitato dalla funzione di defensor civilatis che, an-
cor piü che agli altri santi patroni, sembra potersi attribuire al pri-
mo vescovo di Narni, cosi materialmente legato con il suo sepolcro
alla cinta muraria da divenirne indiscusso e garante difensore della
sua incolumità e sacralità. L'altro settore è quello che riguarda gli
studi sugli ordini monastici, poiché, come più volte si è cercato di
mettere in rilievo, spesso le costruzioni dei santuari sembrano le-
gate all'opera di monaci.

È quindi agli studiosi di tali discipline che si offrono i risultati
delle indagini archeologiche.

LrEriZIA PANI ERMINI

* Il testo del presente contributo corrisponde sostanzialmente a quello
della relazione tenuta al convegno di studio su «S. Giovenale nella storia,
nell’agiografia e nell’arte » svoltosi a Narni dal 5 al 7 novembre 1976. Colgo
l'occasione per rivolgere i sensi della mia più viva gratitudine al Centro di
Studi Storici di Narni per l’invito a suo tempo rivoltomi a tenere la relazio-
ne e per avermi ora benevolmente concesso di pubblicare la stessa, anche al
di fuori del progettato volume di Atti. Tutte le fotografie pubblicate nel testo,
tranne i nn. 9-10, 23-29, sono dell'a.
IL CULTO DI S. GIOVENALE 19

NOTE

1) Liber Pontificalis, ed. L. DucHESNE, I, Paris 1886, p. 296.

?) Sulla particolare posizione della via Flaminia durante quel periodo
cfr. B. FeLICIANGELI, Longobardi e Bizantini lungo la via Flaminia nel
secolo VI, Camerino 1908, rist. anast. Bologna 1974, in partic. pp. 56-60;
S. MocHI OnoRY, Ricerche sui poteri civili dei vescovi nelle città umbre durante
l'alto Medio Evo, Roma 1930, in partic. p. 14 ; F. GIUNTA, I Goti e l'Umbria :
Atti del II Convegno di Studi Umbri (Gubbio 1964), Perugia 1965, pp. 201-
209 ; D. A. BuLLouc, La via Flaminia nella storia dell' Umbria (600-1100) :
Atti del III Convegno di Studi Umbri (Gubbio 1965), Perugia 1966, pp. 211-
233. Della via Flaminia ha trattato infine C. Pietrangeli nella sua relazione
al presente Convegno: « Problemi archeologici di Narni e della regione
umbro-laziale ».

3) Una brevissima notizia sui ritrovamenti è apparsa sul quotidiano
Il Tempo dell’agosto 1976, a cura di M. BRANCACCIO.

+) N.N. Istoria delli due Santi Giovenali vescovi di Narni, Roma 1646,
Pi/.

5) A. PRANDI, Il volto di Narni, in Narni, Roma 1973, p. 190 e nota
6 a p. 238.

*) Liber Pontificalis cit., I, p. 296.

?) G. PENco, Il monachesimo in Umbria dalle origini al secolo VII in-
cluso : Atti del II Convegno di Studi Umbri (Gubbio 1964) Perugia 1965; pp.
273-274.

8) Sul monastero si vedano : L. IacoBILLI, Vite de’ santi e beati dell’ Um-
bria, I, Foligno 1647, p. 453; A. LuBiN, Abbatiarum Italiae brevis notitia,
Roma 1693, p. 171 ; J. FONTANINI, De antiquitatibus Hortae coloniae Etrusco-
rum, Lugduni Batavorum s.a., I, pp. 274-297 ; III, p. 44; Liber Pontificalis
cit., p. 296; P. F. KEHR, Italia Pontificia, II, Berolini 1907, p. 194 ; L. H.
CorrINEAU, Repertoire topo-bibliographique des abbayes et prieurès, II, Macon
1937, col. 2147 ; G. PENco, Il monachesimo cit., pp. 273-274.

*) Per la bolla di Agapito II del 25 marzo 955 e per quella di Giovan-
ni XII dell'O marzo 962 cfr. P. F. KEHR, Italia Pontificia, I, Berolini 1906,
p.83.

10) J. FONTANINI, De antiquitatibus Hortae cit., p. 297.

1) J. FONTANINI, De antiquitatibus Hortae cit., p. 297.

:) Diploma Pauli Hortani episcopi, an. 1391: cír. J. FONTANINI, De
antiquitatibus Hortae cit., Appendix vol. II, p. 454.

3) Tra i beni che il pontefice Stefano IV conferma come possesso al-
labbazia è menzionato un «fundum Mallianum, in quo est aecclesia Sancti
Juvenalis » (Il regesto di Farfa di Gregorio di Catino, pubblicato da I. Gron-
20 LETIZIA PANI ERMINI

GI e V. BALZANI = Biblioteca della R. Società Romana di Storia Patria, II,
Roma 1914, p. 184, docum. n. 224 — in seguito citato R.F.). Lo stesso fondo
è riconfermato tra i possessi nell’840 dall’imperatore Lotario (R.F., II, p.
235, docum. n. 282), nell'857 o 859 dall’imperatore Ludovico II (R.F., III,
p. 3, docum. n. 300) e nel 967 dall’imperatore Ottone I (R.F., III, p. 110, do-
cum. n. 404). Con l’indicazione «in Maliano » è ancora menzionata la chiesa
di S. Giovenale nell’elenco dei possessi, presentato al pontefice Pasquale II
nel 1116 dai monaci dell’abbazia, per chiedere giustizia delle usurpazioni
patite (R.F., V, p. 301, docum. n. 1317), e infine con la stessa dizione il pos-
sesso è riconfermato ancora una volta all’abbazia dall’imperatore Enrico V
nel 1118 (R.F., V, p. 303, docum. n. 1318). La chiesa è ricordata, come ancora
esistente, dal Pacetti negli anni di poco anteriori all’ultimo conflitto mondia-
le (C. PAcETTI, L'antica chiesa di S. Giovenale in Orvieto, Roma s.a., p. 5).

1) Sul tracciato della via Flaminia e sui problemi ad essa inerenti,
con particolare riguardo alla zona indicata cfr. E. BonMANN, De viae Flaminiae
cursu medio : variae observationes, in Index Lectionum Marburgensis semestris
aestivi 1883, pp. IX-XI, n. IV ; H. NissEN, Italische Landeskunde, II, Berlin
1902, p. 375 ; K. MILLER, Itineraria Romana, Stoccarda 1916, coll. 300-307,
313-315 ; Tn. AsHBy, The via Flaminia : Journal of Romain Studies, XT, 1921,
pp. 125-190 in partic. pp. 166-180 ; E. ManriNoni, Via Flaminia, Roma 1929,
pp. 102-127 ; G. BecATTI, Forma Italiae. Regio VI. Umbria. I. Tuder-Car-
sulae, Roma 1938, coll. XIII-XV ; P. FustieR, Notes sur la constitution de
voies romaines en Italie, 1: via Flaminia : Revue des études anciennes, LX,
1958, pp. 82-86 ; G. ScHMIEDT, Contributo della foto-interpretazione alla cono-
scenza della rete stradale dell Umbria nell'alto medioevo : Atti del TII Convegno di
Studi Umbri (Gubbio 1965), Perugia 1966, in part. pp. 181-192 ; H. HERZIG,
Le réseau routier des régions VI et VIII d'Italie, Bologna 1976, p. 16. Infine
sul problema se il percorso Inferamna-Forum Flamini debba ritenersi, co-
me volle la storiografia in passato, un diverticolo del tronco principale Car-
sulae-Forum Flaminii, ovvero, come recentemente sostenuto dallo Herzig si
debba parlare di via vera e propria, si veda C. PrEgTRANGELI, Spoleto - La
città romana e le sue origini : Settimane di studio del Centro italiano di studi
sull’alto medioevo, XXI (Spoleto 1973), Spoleto 1974, pp. 779-780.

4) In un documento del maggio del 1173 si apprende infatti che Ru-
stico e Transarico suo figlio dichiarano al Priore Gregorio che non richiederan-
no al Capitolo di S. Maria di Spoleto la parte del castello di Battiferro che fu
di Tignoso (C. FAusTr, Le Pergamene dell’ Archivio del Duomo di Spoleto :
Archivio per la Storia Ecclesiastica dell Umbria, IV, 1917-1919, pp. 287-416,
n. 362) ; in un altro documento di poco posteriore, del 25 giugno 1175, si leg-
ge che «Zibbulina di Tignoso di Battiferia » con il consenso di suo fratello
Adamo , priore di S. Angelo di Montebibico, dona alla chiesa di S. Maria di
Spoleto tutti i beni di suo marito Tignoso e cioé il castello di Battiferro con
le sue dipendenze (L. FAusrI, Le Pergamene cit., n. 365). Infine con un atto

È IL CULTO DI S. GIOVENALE 21

dell'll dicembre 1186, Ormano di Rapizzone di Trasmondo, Gentile di Ode-
risi e Tommaso di Malabranca cedono al priore Zaccheo e ai canonici
di S. Maria di Spoleto ogni diritto sul castello di Battiferro, sugli uomini e
sul territorio del medesimo (L. FausTI, Le Pergamene cit., n. 374). Sulle per-
gamene del Capitolo di S. Maria di Spoleto cfr. inoltre: P. FoNTANA, Descri-
zione ddlla chiesa Metropolitana di Spoleto, Spoleto 1848, p. 99; G. Son-
DINI, Jl Duomo di Spoleto. Dalle origini secondo i documenti, Spoleto 1908,
p::37.

1) P, SELLA, Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Umbria
— Studi e Testi 161-162, Città del Vaticano 1952. Carta annessa ai volumi.
Per il codice spoletino cfr. L. FAuSTI, Le chiese della diocesi Spoletina nel
XIV secolo secondo un codice del XVI secolo : Archivio per la Storia Eccle-
siastica dell' Umbria, I, 1913, pp. 145-216 ; in partic. per il problema crono-
logico del documento pp. 149-152 ; per la menzione della chiesa p. 180.

17) Inventario di tutti e singoli beni tanto mobili come stabili semoventi,
frutti, rendite, ragioni e attioni di qualsiasi sorte delle chiese par.li de SS. Gio-
venale et Adriano unite delle ville di Cecalocco e Battiferrio fatto da me Marco
Felice Nicolai al Rettore d'esse per ord.e dell'Em.mo Sig. Card. Pallavicini
ves.o di Spoleto a di 12 settembre 1690 di nuovo riformato 1700, in Inventaria
ecclesiarum et locorum piorum diocesis Spoletana anno 1712, tomo V, conser-
vato nell'Archivio Arcivescovile di Spoleto.

15) G. ScuwurEDT, Contributo della foto-interpretazione cit., pp. 196-197.

19) L. FAUSTI, Le chiese della Diocesi Spoletina cit., p. 189.

20) Ecclesia Spoletina visitata ab Ill.mo et Rv.do Carolus Hyacinthus
Lascaris a die 23 iuny MDCCXII usque septembris dicti anni, tomo I, ma-
noscritto conservato nell'Archivio Arcivescovile di Spoleto.

21) L. FausTI, Le chiese della Diocesi Spoletina cit., p. 148.

22) I] piccolo centro si raggiunge oggi con una strada di circa 3 chilo-
metri dal bivio di S. Anatolia sulla Cascia-Serravalle.

3) Cfr. G. ScHMIEDT; Contributo della foto-intepretazione cit., p. 199.

3) Sul secondo pilastro addossato alla parete sinistra rimane una Ver-
gine con Bambino recante la data del 1556 ; nel tratto di parete tra il primo
altare e detto pilastro è la pittura del Vescovo con l’indicazione dell’anno
1576: « HOC OPVS F.F. MICALANGELVS AGONI 1. 5. 7. 6» e, accanto,
quella di un’altra immagine della Vergine con Bambino sotto la quale si leg-
ge: « HOC OP. F.F. PETRVS TOM. ANT. EX VOTO ».

2) L. FausTI, Le chiese della Diocesi Spoletina cit., p. 183 e p. 214 (no-
tizie sulla plebs).

26) Un'ecclesia sancti Maximi in furca Melonis è menzionata tra i pos-
sessi del monastero di S. Salvatore, situato nel ducato spoletano sul confine
tra il territorio teramano e il reatino, e donata insieme a metà del mona-
stero stesso, all'abbazia di Farfa nel 1116 (R.F., V, p. 193, docum. n. 1198).
Sul castrum di Furca Melonis ctr. P. TouBERT, Les structures du Latium médié-
LETIZIA PANI ERMINI

val, Paris 1974, p. 429 ; L. FaustI, Le chiese della Diocesi Spoletina cit., p.
183 e p. 214 (notizie sulla plebs).

?7) Cfr. Inventaria ecclesiarum et locorum piorum, man. cit, nell’ Archivio
Arcivescovile di Spoleto, foglio 40. Lo stesso Canonicato, insieme a quello
di S. Nicola é menzionato anche in altro documento, al foglio 37 del mede-
simo manoscritto.

35) G. SCHMIEDT, Contributo della foto-interpretazione cit., p. 202.

39) G. ScuMrEDT, Contributo della foto-interpretazione cit., pp. 196-202.

3°) GreGoRII MaGNI, Dialogorum libri IV, IV, 12 = Patrologiae cursus
completus series latina accurante P. MiGNE, LXXVII, Parisiis 1849, col. 340.

*? GnEGORII MAGNI, Homeliae, lib. II, cap. 15, Hom. 37 sopra gli Evan-
geli.

??) Infatti nell'anno 792 un tal Gederisio dona i suoi beni collocati in
Rieti al monastero di Farfa e tra questi : « portionem meam de ecclesia Sancti
Juvenalis intro civitatem, cum dote sua de mea portione in integrum (R.F., II.,
p. 129, docum. n. 153). La chiesa era dunque urbana e costruita vicino all'an-
tica cinta di mura. Scarsissima è la documentazione posteriore sulla chiesa ;
poche notizie si ricavano da E. PALMEGIANI, Rieti e la regione sabina,
Roma 1932, pp. 321-325.

*) Codice Diplomatico Sulmonese, documento n. 54 «.... in Ofegnano
ecclesiam S. Marie, S. Petri, S. Juvenalis, S. Maximi....... » In Fagnano
Alto sono state documentate con certezza tracce di un insediamento antico,
con mura poligonali, resti di edifici e sepolcreti. La zona piü interessante per
il medioevo é quella del castrum, ove sarebbe auspicabile una sistematica
ricerca archeologica.

33) Cfr. U. TARCHI, L'arte nell Umbria e nella Sabina, II. Periodo cri-
stiano-romanico, Milano s.a., tav. CXXXIX, 2. La chiesa reca in facciata la
data del 18 febbraio 1093 : (R. PARDI, Ricerche di architettura religiosa medieva-
le in Umbria, Perugia 1972, p. 50) a tale epoca puó ben convenire la scul-
tura. Particolarmente interessante mi sembra l'iconografia della scena raffi-
gurata, dagli angeli sopra i bracci della croce, ai quattro personaggi ai piedi
della stessa, nei quali penserei di identificare sulla destra s. Giovanni e la
Vergine quali testimoni consueti delle scene di crocefissione, e sulla sinistra
forse gli stessi s. Stefano e s. Giovenale indicati dall'iserizione. Mi riservo
comunque di ritornare piü ampiamente sul rilievo.

8) Per la via Romana cfr. in particolare G. SorpINI, Di un cimitero
sotterraneo nell' Umbria : Atti del II Congresso Internazionale di Archeologia
Cristiana, Roma 1902, pp. 109-110 ; B. FELICIANGELI, Longobardi e Bizanti-
ni cit., p. 20; T. AsHBy, The via Flaminia cit., p. 174; G. BEcATTI, Forma
Italiae cit., col. XV; C. PrgrRANGELI, Spoletium = Italia Romana : Muni-
cipi e colonie, I, Spoleto 1939, pp. 97-98 ; C. ScHMIEDT, Contributo della foto-
interpretazione cit., p. 182 ; S. NEssI-S. CEccARONI, Da Spoleto a Sangemini
attraverso le Terre Arnolfe, Spoleto 1975, p. 26. IL CULTO DI S. GIOVENALE

23

6) Per le Terre Arnolfe possono desumersi utili notizie da : Costituzio-
ni overo statuti de’ luoghi di Terranolfa, cioè Macerino, Colle Campo, Purzano,
Fiorenzuola Cisterna et Scoppio, Roma 1606 ; F. CovrELOnr, Memorie histo-
riche della Terra di Cesi; Roma 1675 ; AnoNIMO, Risposta al libro intitolato
Memorie historiche della Terra di Cesi raccolte da mons. Felice Contelori, Na-
poli 1676 ; Statuto della Terra di Cesi, ediz. F. PAssERINI, Terni, 1730 ; M.
ANTONELLI, Notizie umbre tratte dai Registri del Patrimonio di S. Pietro in
Tuscia : Bollettino della Deputazione di storia patria per l’ Umbria, IX, 1903,
pp. 381-398, 469-506 ; O. A. MerAURO, Macerino. Appunti di storia civile
ed ecclesiastica, Todi 1910 ; E. MAnTINORI-G. GABRIELI, Genealogia e cronisto-
ria di una grande famiglia Umbro-Romana. I Cesi, Roma 1931, L. FAUSTI,
Terre Arnolfe e Terra Arnolfa, manoscritto presso la Biblioteca Comunale di
Spoleto ; L. FAuUSTI, / castelli e le ville dell’antico contado e distretto di Spoleto,
manoscritto presso la Biblioteca Comunale di Spoleto ; S. NEssi-S. CECCA-
RONI, Da Spoleto a Sangemini cit., pp. 7-9 e passim.

?7) Su Macerino si veda in particolare ; O. A. METAURO, Macerino cit.,
passim.

35) Ecclesia Spoletina visitata, man. cit., fogli 1266-1267, presso l'Ar-
chivio Arcivescovile di Spoleto.

9) Inventario n. 184 : cfr. G. ANGELINI Rora, Il museo civico di Spole-
to. Catalogo illustrativo, Spoleto 1928, p. 47, n. 184.

‘°) G. B. pe Rossi, Spicilegio d'archeologia cristiana | nel Umbria :
Bullettino di Archeologia Cristiana, s. II, 2, 1871, p. 122; G. Bovini, Sarco-
fagi tardo-antichi dell’ Umbria con figurazioni cristiane : Atti del II Convegno
di studi umbri (Gubbio 24-28 maggio 1964), Perugia 1965, p. 180 segg.

41) Per l'iscrizione cfr. CIL, XI, 2, n. 4631, add. p. 137 ; G. SORDINI,
Iscrizioni latine del Territorio Spoletino : Notizie Scavi, 1900, p. 135 ; E. DiEHL,
Inscriptiones Latinae Christianae Veteres, II, Berolini 1925, n. 4812. L'Ange-
lini Rota sembra desumere dal testo dell'epigrafe una sepoltura della matro-
na nella chiesa di S. Giovenale (Il museo civico di Spoleto cit., p. 48), ma in
in verità in esso non si parla di sepolcro, né tantomeno dell'eventuale loca-
lità in cui questo poteva trovarsi.

13) Così il Bormann in CIL, XI, 2, n. 4631 ; G. Bovini, Sarcofagi tardo-
antichi dell Umbria cit., p. 180 e da ultimo V. CioTTI, Carsulae, in Sange-
mini e Carsulae, Milano-Roma 1976, pp. 24, 36, figg. 45, 49, 50.

4) Tra i reperti custoditi nella chiesa si ricorda il bel cippo illustrato
alla fig. 21, nonché un altro ora adibito ad acquasantiera.

*) Itinerarium Burdigalense, in Itineraria et alia geographica — Corpus
Christianorum, Series latina, CLXXV, Turnholti 1965, p. 24. Dopo Narni
sono infatti indicate: civitas Interamna, mutatio Tribus Tabernis, mutatio
Fani Fugitivi, civitas Spolitio.

4) In ambiente umbro simili mensole si possono trovare, ad esempio,
per menzionare monumenti largamenti noti, nella parte superiore dell'abside
24 LETIZIA PANI ERMINI

della chiesa abbaziale di S. Pietro ad Assisi (U. TAncur, L'Arte nell Umbria
cit., II, tav. L XIV) o nella facciata della chiesa di S. Michele a Bevagna (U.
TARCHI, L'Arte nell Umbria cit., tav. LX XIV, 1).

**) Il capitello composito, con quattro facce uguali, misura : cm. 24 (h)
x 31 (lato abaco) x 18 (diametro base) ; presenta nel kalathos due giri di fo-
glie ; dall'inferiore partono due coppie di volute che si dispongono rispetti-
vamente verso l'esterno agli angoli e verso l'interno affrontate al centro di
ogni faccia.

4?) Misura: cm. 120 (h) x 44 (larghezza) x 45 (spessore). Sul motivo di
rami con foglie pendule e sulla sua diffusione nell'alto medioevo mi permetto
rimandare alla bibliografia menzionata a proposito di un pluteo della chiesa
romana di S. Prassede decorato con il medesimo ornato (L. PANI ERMINI,
La diocesi di Roma = Corpus della scultura altomedievale, VIII, 1, Spoleto
1974, n. 61).

48) Cfr. da ultimo S. NEssI-S. CEccARONI, Da Spoleto a Sangemini cit.,
p. 30.

19) L. FAusTI, Le chiese della diocesi spoletina cit., p. 148 e p. 214 (no-
tizie sulla plebs).

5°) P. SELLA, Rationes decimarum cit., carta annessa ai volumi.

$1) C. SCHMIEDT, Contributo alla foto-interpretazione cit., p. 182.

5) « Borgettus Patii solvit pro ecclesia S.-Iovenalis de Colle Cerasi in dicto
termino LVIII solidos pro quibus dedit II solidos populin in presentia predicto-
rum et solverat pro rata» cfr. P. SELLA, Rationes decimarum cit., n. 10476 :
decime degli anni 1299-1302. Nelle decime degli stessi anni la chiesa é men-
zionata ancora nel documento n. 10246 in cui un Polellus Loli « solvit pro recto-
re ecclesie S. Iovenalis ». Nelle decime degli anni 1275-1280, un Leonardus S.
Iovenalis è menzionato quale testimone in un atto (P. SELLA, Rationes de-
cimarum cit., n. 8351).

s) I lavori del Boldetti sono menzionati da M. ARMELLINI, Gli antichi
cimiteri cristiani di Roma e d'Italia, Roma 1893, pp. 628-629.

5) M. ARMELLINI, Gli antichi cimiteri cristiani cit., pp. 627-628.

5) F, LANZONI, Le diocesi d’Italia dalle origini al principio del secolo
VII (a. 604) = Studi e Testi 35, Faenza 1927, p. 531.

56) E. BERGGREN-M. MoretTTI, San Giovenale (Blera) : Notizie Scavi,
1960, pp. 1-66; A. BoEerHIUS, La continuità dello habitat etrusco nella zona
di S. Giovenale e Bieda, Orvieto 1964 ; B. THoRDEMAN, San Giovenale. The
medieval castle : Skrifter Utgivna av Svenska Institutet i Roma, XXVI, VI,
4-5, 1967 ; L. E. ÓsrENBERG, San Giovenale. The necropolis at Castellina Ca-
merata : Skriften Utgivna av Svenska Institutet i Roma, XXX, I, 7,1969; A.
Bo£rHrius, Gli scavi a S. Giovenale e Luni 1956-1966 : Atti del Convegno di
studi sulla città etrusca e italica preromana, Bologna 1970, pp. 161-164.

57 Il ritrovamento, secondo una comunicazione personale del Wnur-
TEHOUSE, è menzionato da T. W. PoTTER, Recenti ricerche in Etruria meridio-
IL CULTO DI S. GIOVENALE 25

nale : problemi della transizione dal tardo antico all'alto Medioevo : Archeolo-
gia medievale, II, 1975, p. 232. Sul problema della datazione della ceramica
cosiddetta del Foro o a vetrina pesante, si veda da ultimo O. MazzuccaTo,
La ceramica a vetrina pesante, Roma 1972.

5$ H. E. KuBacH, Architettura romanica = Storia universale dell’ Ar-
chitettura, V, s.a. p. 18.

53) G. B. Brown, The arts in early England, II, Anglosaxon architectu-
re, London 1925, pp. 120-123, figg. 55-56 ; H. E. KuBacH, Architettura ro-
manica cit., tav. 8 a p. 21.

6°) I documenti sono tutti menzionati in: C. PACETTI, L’antica chiesa
di S. Giovenale cit., in partic. pp. 3-6.

61) C, PACETTI, L’antica chiesa di S. Giovenale cit., pp. 5-6.

2) J. SERRA RASPI, La scultura dell’ Umbria centro-meridionale dall’ VIII
al X secolo : Atti del III Convegno di studi umbri, (Gubbio 1965) Perugia
1966, p. 384, fig. 34. Il motivo, ampiamente noto, trova numerosi riscontri
in ambito romano e laziale (cfr. ad esempio, L. PANI ERMINI, La diocesi
di Roma cit., VII, 1, n. 98 — ivi i confronti più noti) ; M. TRINCI CECCHELLI,
La diocesi di Roma = Corpus della scultura altomedievale, VII, 4, Spoleto
1976, n. 249; J. Raspi SERRA, Le diocesi dell'Alto Lazio = Corpus della
scultura altomedievale, VIII, Spoleto 1974, nn. 5c, 184, 202, 203, 208, 217,
264, 302, 334, 352, 386.

9) I seguenti pezzi marmorei sono ora riutilizzati nella muratura del
gradino per accedere al fonte battesimale : 1. frammento di lastra (?) (Fig.
30), misura : cm. 36 (h) x 28 (la.) x 3 c. (sp.): decorato con un motivo di
cerchi e diagonali incrociati resi con nastro a tre capi viminei. Per confron-
ti si rimanda a quanto menzionato per la lastra dell’altare (cfr. nota 62).
2. frammento di lastra (Fig. 30), misura : cm. 50 (h) x 31 (la.) x 6 (sp.):
decorato con il motivo del ramo con girali di nastro vimineo a tre elementi,
contenenti rosette a petali ruotanti. Il motivo comunissimo in ambiente ro-
mano e laziale è testimoniato in un arco di tempo che copre l’intero secolo
IX (cfr. L. PANI ERMINI, La diocesi di Roma cit., VII, 1, ad esempio n. 62 ;
EADEM, VII, 2, ad esempio nn. 17, 153, 156, 176, 177, 178 : A. MELUCcco Vac-
caro, La diocesi di Roma = Corpus della scultura altomedievale, VII, 3, Spo-
leto 1974, ad esempio nn. 24, 25, 13b, 36, 109 ; M. TRINCcI CECCHELLI, La dio-
cesi di Roma cit., ad esempio nn. 17, 18, 44, 85, 87, 107, 120, 153, 220, 244 ;
J. Raspi SERRA, Le diocesi dell’ Alto Lazio cit., ad esempio nn. 7, 8, 62, 91,
149-151, 166, 244, 288-290, 362, 363, 367, 387, 405, 411). 3. Frammento di
pilastrino o architrave (Fig. 29), misura: em. 96 (h) x 30 (la.) x 14 (sp.):
decorato da un motivo di cerchi di nastro vimineo a tre elementi annodati
fra loro ; al centro di ogni cerchio si staglia una grossa voluta dello stesso
nastro (è abrasa nel cerchio centrale) mentre in corrispondenza dei nodi, ri-
spettivamente sulla destra e sulla sinistra si ergono fiori a giglio. Il motivo
dei cerchi annodati, pur nelle sue molteplici variazioni, è troppo comune per
26 LETIZIA PANI ERMINI

poter proporre una serie di confronti (Fig. 31). 4. Frammento di pilastrino
o architrave (Fig. 31), misura cm, 77 (h) x 30 (la.) x 14 (sp.) : decorato da
un motivo di treccia multipla a stuoia diversamente definito a «tessitura »
o a «rete d'intrecci » o a «fondi di paniere » largamente diffuso nel repertorio
decorativo altomedievale (cfr. quanto si dice in L. PANI ERMINI, La diocesi di
Roma cit., VII, 1, nn. 88, 89 e VII, 2, n. 29; numerosi i confronti nell'am-
bito dell'alto Lazio : cfr. J. RASPI SERRA, Le diocesi dell'Alto Lazio cit., ad
esempio nn. 5b, 17, 35, 318 (il più vicino poiché si tratta di un pilastrino), 365,
393-395.

«) 1. frammento di lastra (Fig. 32), misura : em. 37 (h) x 74 (la.) x 3
(sp.). La zona centrale dell’ornato è abrasa, ma da quanto resta è possibile
ipotizzare quale poteva forse essere il motivo decorativo : lo ritroviamo, ad
esempio, in una lastra di S. Prassede a Roma, nel suo schema più evoluto
(cfr. L. PANI ERMINI, La diocesi di Roma cit., n. 60). L'esemplare di Orvieto
sembrerebbe un’opera di imitazione, e ciò che si evidenzia è l’allungamento
delle diagonali oltre il limite del cerchio. A questo proposito si rivela partico-
larmente indicativo il confronto con un pluteo frammentario del duomo di Ci-
vita di Bagnoregio, che presenta un simile cerchio di treccia viminea legato
a diagonali. Purtroppo l'ornato del pezzo è in pessimo stato di conserva-
zione e malamente leggibile (J. RAsPI SERRA, Le diocesi dell' Alto Lazio cit.,
n. 15). 2. frammento di lastra (Fig. 33), misura : cm. 61 (h) x 44 (la.) x 5
(sp.) : decorato da un intreccio di cerchi e diagonali incrociate, con un moti-
vo di nodi a doppio occhiello nel bordo terminale (cfr. n. 1 alla nota 63). 3.
frammento di lastra (Fig. 34), misura: cm. 36 (h) x 35 (la.) x 5 (sp.) : la su-
perficie residua si presenta divisa in due campi mediante un listello liscio :
in quello di sinistra, forse cornice, è presente un motivo di intreccio a stuoia
a larghe maglie (cfr. n. 4 della nota 63), mentre in quello di destra compare
il motivo del tralcio stilizzato a linea sinuosa con foglie pendule a più lobi,
per il quale si rimanda alla nota seguente. Ci si può per ora limitare al confron-
to significativo, per la simile disposizione dell’ornato, con una lastra di pluteo
della chiesa parrocchiale di Ischia di Castro (J. RAsPI SERRA, Le diocesi del-
l’Alto Lazio cit., n. 32) o un’altra frammentaria del duomo di Sutri (J. RASPI
SERRA, Le diocesi dell' Alto Lazio cit., n. 292).

*: Lastra di pluteo (Fig. 36), misura: cm. 89 (h) x 46 (la.) x 11 (sp.).
Il noto motivo del tralcio stilizzato a linea sinuosa con foglie pendule a più
lobi, trova larga utilizzazione a partire dal secolo IX nella scultura altome-
dievale della penisola italiana, in particolare modo nell’area centrale e set-
tentrionale (per uno sguardo generale si rimanda a P. VERZONE, L'arte prero-
manica in Liguria ed i rilievi decorativi dei «secoli barbari », 'Torino 1945,
p. 140 e successivamente a L. PANI ERMINI, La diocesi di Roma cit., VII, 1,
n. 61). Per restringere il campo nell'ambito dell'Alto Lazio si possono men-
zionare, ad esempio, J. RasPi SERRA, Le diocesi dell’ Allo Lazio cit,, nn. 13,
32, 128-129 (più lontani nella disposizione e delle foglie e dei lobi in esse
IL CULTO DI S. GIOVENALE 27
contenuti), 152, 292-293, 329-330, 345 (con arricchimento del fiore), 404. Per
la continuazione del motivo in epoca romanica si veda il pilastro qui edito
della chiesa di S. Giovenale a Macerino (cfr. supra p. 10 e nota 48).

**) La notizia si ricava da un documento conservato nel codice B del
locale Archivio Vescovile, ove è riportato l’atto di sottoscrizione, appunto
dell'anno 1154, da parte di Guiscardo con Rolando, priore della chiesa di S.
Andrea, del decreto del vescovo Ildebrando per la restituzione della chiesa
Maggiore di S. Maria ai canonici di S. Costanzo.

*7) Gfr. C. PACETTI, L’antica chiesa di S. Giovenale cit., p. 7.

**) I capitelli non sono mai stati pubblicati in modo completo ed esau-
riente. Alcuni particolari sono menzionati in : U. TARCHI, L'arte nell’ Umbria
cit., tav. CXXIII, 2 (particolare dell'aquila e di s. Giovenale (?)) ; C. Pa-
cETTI, L'antica chiesa di S. Giovenale cit., pp. 20-23: si attribuiscono i ca-
pitelli al secolo. XI, pur ricordando la data del 1170 incisa sull'altare ;
inoltre si parla erroneamente di colomba (fig. a p. 22) in luogo dell'aquila
e si identifica come palma (fig. a p. 23) simboleggiante il martirio, la pianta
di acanto con l'inconfondibile frutto. Si tratta di tre esemplari (il quarto all'an-
golo destro della fronte anteriore dell'altare é di restauro) : 1. fronte anteriore
dell’altare, angolo sinistro : fronte = aquila, lato = grifo ; 2. fronte posterio-
re dell'altare angolo sinistro : fronte — S. Michele Arcangelo, lato — mona-
co orante ; 3. angelo destro : fronte = acanto, lato = s. Giovenale (?).

**) Per il simbolismo dell'aquila mi permetto rimandare a L. PANI ER-
MINI, Due patere in argento inedite del Museo Archeologico di Cagliari : Studi
Sardi, X XI, 1968, pp. 7-9. Del grifo si è occupato recentemente R. GIORDANI,
Un inedito sarcofago rinvenuto nella basilica di S. Ippolito all'Isola Sacra,
in corso di stampa.

^) Ricchissima è la bibliografia sul culto e sull'iconografia di S. Mi-
chele Arcangelo. Si menzionano solamente alcuni contributi e confronti mo-
numentali che più da vicino riguardano l'iconografia particolare del capitello
con l’angelo che trafigge il drago con la lancia tenuta nella mano destra : M.
ABRAMIC, Quelques reliefs d'origine ou d'influence byzantine en Dalmatie, in
L'art byzantin chez les Slaves, Paris 1932, p. 328, fig. 108 (a proposito di un
rilievo di Spalato) ; G. DE JERPHANION, L'origine copte du type de saint Mi-
chel debout sur le dragon : Académie des Inscriptions et Belles Lettres, Coptes
rendus, 1938, pp. 367-381 : M. RorrLr, La diocesi di Benevento = Corpus della
scultura altomedievale, V, Spoleto 1966, nn. 103-104 (a proposito dei due ri-
lievi del santuario di S. Michele Arcangelo al Gargano). Tale iconografia si
intreccia a quella del Cristo vincitore delle forze del male per cui si rimanda
all'ultimo contributo sull'argomento di A. QUACQUARELLI, Il leone e il dra-
go nella simbolica dell'età patristica = Quaderni di « Vetera Christianorum »,
11, Bari 1975.

") Da notare nei due personaggi lo stesso vestiario liturgico, ad ecce-
zione nel vescovo della mitra bicorne e del pastorale nella forma prevalente
28 LETIZIA PANI ERMINI

con ricciolo del sec. XII, con la tunica talaris, la paenula, sul braccio sinistro
forse una mappula, a meno che non si tratti di una piccola stola, e ai piedi
campagi. Per il vestiario liturgico cfr. C. CeccHELLI, Vita di Roma nel me-
dioevo, 1, Roma 1952, pp. 941-1000.

72) W. Kmnów:iG, Hallenkirchen in M ittelitalien : Kunstgeschichtliches
Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana, III, 1938, p. 19.

7) R. PARDI, Ricerche di architettura religiosa medioevale in Umbria,
Perugia 1972, pp. 122, 185, 187.

"5 Cfr. oltre i due autori menzionati alle note 72 e 73: P. Torsca,
Storia dell’arte italiana. I. Il Medioevo, Torino 1927 (ristampa 1950) p. 577 ;
U. TARCHI, L'arte nell’ Umbria cit., tav. CXIX, 2, CXXII, 1,2 ; O.V. GERSTFELD,
Umbrische Stüdte. Orvieto, Narni und Spoleto, Leipzig s.a., p. 56. Infine per il
suo inserimento nel tessuto urbanistico della zona cfr. A. SATOLLI, Il complesso
architettonico di S. Giovenale e S. Agostino a Orvieto : Bollettino dell’ Istituto
Storico Artistico Orvietano, XXIV, 1968, pp. 3-69.

7) Sul sepolcro del martire si ricorda qui la bibliografia essenziale ove
è peraltro menzionata quella più antica : G. B. DE Rossi, Spicilegio d'archeo-
logia cristiana cit., pp. 81-148 ; E. WuscHER BeccHI, Das Oratorium des
heilige Cassius und das Grab des heilige Juvenal in Narni: Rómische
Quartalschrift, XIX, 1905, pp. 42-49, IDEM, XXV, 1911, pp. 61-71 ; IDEM, Il
Sepolcro di S. Giovenale primo vescovo di Narni : Archivio per la storia eccle-
siastica del Umbria, I, 1913, pp. 248-274 ; M. SaLmi, Un problema storico-ar-
tistico medievale (a proposito di un mosaico scoperto nel Duomo di Narni) : Set-
timane di studio del Centro italiano di studi sull' alto medioevo di Spoleto, VI (Spo-
leto 1958), Spoleto 1959, pp. 703-727 ; InEM, Bollettino d' Arte, XLIII, 3, 1958,
pp. 213-231 ; A. PRANDI, Il volto di Narni cit., pp. 193-197. Un accenno par-
ticolare merita il sarcofago in pietra calcarea con coperchio ornato di acroteri
e fronte anteriore decorata al centro dalla tabula inscriptionis. anepigrafe,
e ai lati da motivi g»ometrico-architettonici. Un siffatto tipo di cassa sembra
trovare riscontri limitatamente all’area umbro-alto laziale : se ne menziona-
no infatti esemplari nell'abbazia di S. Felice a Giano nell'Umbria (J. SERRA,
La diocesi di Spoleto cit., n. 44), nella chiesa di S. Ponziano a Spoleto (J. SER-
RA, La diocesi di Spoleto cit., n. 99; EADEM, L’abazia di S. Felice presso
Giano, Spoleto 1970), nel santuario di S. Cristina a Bolsena (E. WUSCHER
BeccHI, Il sepolero di S. Giovenale cit., p. 259), nel Museo di Foligno,
a quanto sembra oggi perduto (J. SERRA, La diocesi di Spoleto cit., p.
38) e nel museo civico di Tolentino (G. M. GABRIELLI, I sarcofagi paleocri-
stiani e altomedioevali delle Marche, Ravenna 1961, pp. 136-137, figg. 57-58).
I caratteri iconografici e stilistici inducono a collocare il sarcofago almeno nei
secoli VII o VIII e quindi a vedere in esso una seconda deposizione del mar-
tire, al ritorno delle reliquie a Narni, dopo il trafugamento da parte di Adal-
berto di Toscana. Sul sepolcro del vescovo Cassio, alla biografia pocanzi
citata per la tomba di s. Giovenale, si aggiunga: C. PrETRANGELI, Monu-
IL CULTO DI S. GIOVENALE 29

menti paleocristiani di Otricoli : Rivista di Archeologia Cristiana, XVIII,
1941, p. 267, fig. 3 ; M. SALMI, La basilica di San Salvatore di Spoleto, Firenze
1951, pp. 48, 56 nota 89 e tav. XLIII a.

?*) GREGORII PAPAE, Dialogorum libri cit., col. 340.

^) Bibliotheca Hagiografica Latina, n. 4614 : ne ha trattato nello stes-
so Convegno su «S. Giovenale nella storia, nell'agiografia e nell'arte » F.
DornaEAU, La passio di S. Iuvenalis e la sua diffusione nei leggendari latini.
Si rimanda pertanto al volume degli Atti del Convegno.

?8) Bibliotheca Hagiografica Latina, nn. 4615 e 4615a ; A. SIMONETTI,
Adalberto I Marchese di Toscana e il saccheggio di Narni nell 878 : Bollettino
della Regia Deputazione di Storia Patria per l' Umbria, VII, 1901, pp. 16-19.

79) Sui diversi itinera, che nell’alto medioevo attraversavano la Tuscia
per raggiungere Lucca, si veda quanto proposto dallo Schmiedt e in partico-
lare nella discussione seguita alla sua lezione a Spoleto (cfr. G. SCHMIEDT,
Città scomparse e città di nuova formazione in Italia in relazione al sistema
di comunicazione : Settimane di studio del Centro italiano di studi sull’alto me-
dioevo di Spoleto, XXI (Spoleto 1973), Spoleto 1974, in partic. pp. 576-591,
614-616.

80) T] più recente contributo è quello di A. PRANDI, Il volto di Narni cit.,
in partic. pp. 198-210, ove si riporta tutta la bibliografia precedente. Lo stu-
dioso ha poi ampliato le sue proposte ricostruttive e del primitivo martyrium
di S. Giovenale a ridosso delle mura cittadine, e delle fasi più antiche della
cattedrale, nella sua relazione al Convegno di Narni più volte menzionato.
Si rimanda pertanto al volume degli Atti.

81) Nel 1642 infatti le reliquie furono ritrovate nel sarcofago di pietra,
già menzionato, senza che questo mostrasse segni di violazioni precedenti.
La « Traslatio » è contenuta nel Codice di Fossano, città legata anch'essa a
s. Giovenale, perché a lui è dedicata la Cattedrale. Il trafugamento sarebbe sta-
to opera di un canonico della Cattedrale «quidam canonicus ecclesiae S. Iu-
venalis homo Gallus ex urbe Tolosa». A questo proposito l’autore anonimo
della « Historia delli due SS. Giovenali, vescovi di Narni » cit., tenta di dimostra-
re come le reliquie trafugate dal canonico francese appartengano ad un se-
condo Giovenale, vescovo nel 560.
E 2

Ricerche sulle confraternite delle
diocesi di Spoleto e Perugia da
* visitationes " cinquecentesche

1) Riferimenti bibliografici.

All'attuale prospettiva di storia globale non é estranea la stes-
sa storia della Chiesa. In tal senso Carla Russo puntualizza : « Si
avverte ..., sempre più forte, ormai, l'esigenza di una storia glo-
bale della Chiesa, che non privilegi determinati aspetti della realtà
ecclesiastica a sfavore di altri, soprattutto della vita religiosa delle
masse » ®. Muovendosi su questa linea direttrice per la storia socio-
religiosa è divenuto indispensabile ed imprescindibile sia indagare gli
svariati rapporti e le molteplici interrelazioni tra società ed istitu-
zioni ecclesiastiche sia cercare di cogliere e focalizzare i comporta-
menti e la mentalità dei credenti.

Parrocchie, ordini religiosi, sinodi diocesani, confraternite sono
tutti aspetti della vita religiosa organizzata dei quali bisogna indi-
viduare i rapporti reciproci con la società cioè con le influenze, i
riflessi, i condizionamenti dell'una sugli altri e viceversa 2).

Per quanto riguarda lo studio delle confraternite in particolare
fu Le Bras ad avvertirne l’importanza in chiave storico-sociologi-
ca 9. Di nuovo Carla Russo ha di recente scritto che esse sono « un
punto di riferimento essenziale per lo studio della vita religiosa e
delle strutture ecclesiastiche » perché «hanno origine dalla spinta
delle cosiddette forze dal basso » ?.

I saggi di Ginzburg 9? e Miccoli 9, che nella Storia d' Italia edita
da Einaudi si occupano in particolare di storia religiosa, accennano
appena al fenomeno delle confraternite indicandole, in linea di mas-
sima, come strumenti della Chiesa in mano agli Ordini Mendicanti
32 GIOVANNA CASAGRANDE

per il recupero del laicato nell'ambito di quell'ortodossia piü volte
minacciata lungo i secoli del Basso Medioevo, e come mezzi per or-
ganizzare la pietà religiosa dei laici. Mario Rosa a sua volta pone
lo studio delle confraternite accanto a quello degli ordini religiosi
come momento imprescindibile per la comprensione della vita e del
tessuto religioso dei secoli xvi, xvir, xvin ?. Egli indica infatti
proprio in questo arco di tempo il periodo di maggiore diffusione
delle confraternite : «...come l'organizzazione regolare raggiunse il
suo apice alla metà del '700, cosi la rete delle confraternite dilago,
tra la fine del '500 e nel corso del '600, nelle città e nei borghi e nei
piü piccoli centri rurali d'Italia, sino a toccare anch'essa, intorno
alla metà del secolo xviri, il punto più alto della sua parabola » 9.
Gennaro Maria Monti poneva in luce il diffondersi di queste associa-
zioni laicali in età comunale pervenendo a delle quantificazioni oggi
superate ?. Basti pensare che per le sole confraternite disciplinate
se ne danno oggi per certe almeno 1615 '». I] Duhr esaltava dell'as-
sociazione confraternale i meriti religiosi «elle a... appris aux hom-
mes à servir Dieu et à l'aimer » devozionali « Educatrice de l'ame
populaire la confrérie a contribué de la facon la plus efficace à l'é-
closion des dévotions nécessaires », caritativi « La confrérie avait as-
sumé, seule ou presque seule, au nom de l'Eglise, l'organisation de la
charité » 4. Nel 1950 il Meersseman dichiarava esplicitamente : «L'
histoire des associations pieuses est encore à ses débuts. Les tra-
vaux d’analyse étant à peine commencés, il serait téméraire de for-
muler dés à présent des conclusions générales » 1). Anche in seguito
lo studioso domenicano dirà: « È importante dunque studiare la
vita delle confraternite attraverso i secoli: la loro fondazione, la
loro finalità specifica, i loro alti e bassi, la loro decadenza, la loro
sostituzione con un'altra associazione analoga » '?. Infatti, secondo il
Meersseman « Poiché la Chiesa é l'associazione visibile e gerarchica
dei cristiani, l'oggetto materiale della sua storia non é soltanto la
gerarchia, ma anche, e sotto certi aspetti soprattutto, la massa dei
laici »!9. Si dava poi in quella sede rilievo alle confraternite nate
nel clima della « Riforma cattolica » o che in quel clima riformarono
i loro statuti. Più di recente il Marcocchi asserisce : « Le confrater-
nite laicali hanno esercitato un ruolo molto importante nella rifor-
ma della Chiesa in Italia ed occupano un posto significativo nella
storia della spiritualità dei secoli xv e xvi. Purtroppo la ricerca
storica non ha ancora dedicato ai molteplici aspetti della spiritua-
lità laicale quella attenzione che il fenomeno meriterebbe » 19).
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 33

Un impulso non trascurabile a tali studi hanno dato senza dub-
bio i due convegni, del 1960 e del 1969, tenuti a Perugia sul movi-
mento dei Disciplinati e la nascita, nel 1963, del Centro di Docu-
mentazione relativo appunto a quel movimento 19. Ma le confra-
ternite dei Disciplinati sono comunque un aspetto del diffondersi di
questo tipo di associazioni, si pensi alle Misericordie, alle tante al-
tre legate a devozioni particolari di santi, allo svilupparsi delle con-
fraternite del Rosario e del Sacramento, a quelle della Giustizia,
alle compagnie di S. Martino, a quelle della Morte, agli oratori del
Divino Amore e cosi via. E impossibile compilare un elenco biblio-
grafico dei lavori che si vengono moltiplicando sull'argomento, mi
limito solamente a ricordarne alcuni interessanti per impostazione
metodologica. Ad esempio Edoardo Grendi ha compiuto per Genova
uno studio che inquadra le confraternite nel complesso del tessuto
della vita urbana, ne indaga tra l’altro la quantità, la diffusione, la
evoluzione dei culti, i legami con i mestieri e le classi sociali 19). Per
Venezia Pullan, nel 1972, inquadra le scuole grandi e le Compagnie
del Divino Amore all’epoca della Controriforma come «un più com-
plesso sistema di assistenza ai poveri » 18). Tra le edizioni di statuti,
di recente la De Sandre Gasparini ha curato quella di alcune con-
fraternite padovane nel Medioevo premettendo all’edizione un’in-
teressante introduzione sulla vita interna di quegl'istituti vista sotto
vari aspetti: da quello associativo ed organizzativo a quello cultu-
ale e devozionale 9. Per non parlare di altri contributi stranieri
come quello di Ch. M. de La Ronciére sulla diffusione delle confra-
ternite nel contado fiorentino nel secolo xiv 2°. Manca comunque
uno strumento bibliografico tale da raccogliere i diversi contributi
che a livello locale e per le diverse epoche sono stati elaborati e si
vengono moltiplicando ?1).

Per quanto riguarda l'Umbria in particolare non mancano studi
specifici su singole confraternite nè quadri generali come il volume
di ordine bibliografico di Olga Marinelli su Le confraternite di Peru-
gia dalle origini al secolo XIX * ed il contributo di Meloni Per la
storia delle confraternite disciplinate in Umbria nel secolo XIV al VI
Convegno di Studi Umbri *». Tra gli studi di carattere monografico
sì possono ricordare i contributi sui disciplinati di Sensi *9, Santuc-
ci 25), Chiaretti 29); per Perugia Bico ha tracciato la storia della
confraternita di S. Antonio Abate *?, Elpidio Valeri ha affrontato il
problema delle origini della confraternita e dell’ospedale della Mise-
ricordia *9 ; e per il Quattrocento perugino, animato da tensioni ri-
34 GIOVANNA CASAGRANDE

formatrici, Olga Marinelli ha studiato la compagnia di S. Tommaso
d'Aquino?? e Silvestro Nessi la confraternita di S. Girolamo *".

Bastino dunque questi pochi cenni per farci comprendere di es-
sere di fronte ad una pagina di storia che ha ancora bisogno di sva-
riati contributi. Questo mio lavoro neppure prova ad offrire un ap-
porto in qualche modo o sotto certi aspetti definitivo, non ha altra
pretesa che tentare di schiudere prospettive ad una piü sistematica
ricerca.

2) Presenza e vita delle confraternite nelle diocesi di Spoleto e Perugia
quali appaiono attraverso le visite apostoliche e pastorali degli anni
immediatamente seguenti il Concilio di Trento.

Mi sono servita per il presente sondaggio delle visite apostoli-
che e pastorali cronologicamente più vicine al Concilio di Trento al
fine di rintracciare non solo l’applicazione, forse un po’ scontata, dei
dettami di quel concilio in merito alle associazioni laicali *9, ma so-
soprattutto la diffusione dei gruppi confraternali, le tendenze cul-
tuali e devozionali, le eventuali attività, i possibili cenni sulla vita
di quegli istituti. Devo comunque subito premettere che i dati ri-
cavati sono, direi quasi senza dubbio, incompleti e pertanto suscetti-
bili di mutamenti alla luce di altre fonti e di nuove indagini.

La visita apostolica di Pietro de Lunel ?, svoltasi negli anni
1571-72, è la prima testimonianza, non frammentaria, della volontà
di far applicare le costituzioni del Concilio Tridentino nella diocesi
di Spoleto.

Seguendo l'ifer del visitatore ci si imbatte anche in molte con-
fraternite, diversi infatti sono i centri in cui sono presenti una o più
organizzazioni confraternali. Vediamo alcuni dati.

I centri abitati sicuramente sedi di confraternite sono almeno
125. È evidente che sono i centri più grossi a registrare un numero
più elevato di confraternite presenti: Norcia ne avrebbe 149),
Spello 13 #4, Spoleto 12 #5), Cascia 7*9, Montefalco ?) e Visso 29) 5,
Trevi 4*9; 6 località ne avrebbero almeno tre *? ; un più numeroso
gruppo di 20 ne avrebbero almeno 2 *» ; in ultimo, sempre stando ai
nostri calcoli approssimati ed incompleti, ma orientativi, 92 centri
minori avrebbero almeno un'unica confraternita *9. Vi è poi un
gruppo di 35 altri centri 4) in cui Pietro de Lunel esorta ed ordina
di istituire la confraternita dell'Eucarestia. CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 35

L'istituzione di confraternite del Sacramento, là dove queste
non sono già costituite, si profila come cura dominante, tant'é che
non ho mai trovato che si ordini la fondazione di associazioni lai-
cali diverse. Questo fatto ci pone subito di fronte all'aspetto cultua-
le e devozionale: quali tipi di devozione possono considerarsi pre-
valenti ? quali culti dominanti ? Alcuni calcoli, rapidi forse, ma che
comunque danno un certo orientamento, ci mostrano che su un to-
tale di 210 confraternite 113 4) sono intitolate all'Eucarestia, 18 al-
la Madonna, 8 al Rosario 49), 22 sono definite disciplinate ‘9, 14 so-
no intestate alla Misericordia, 3 alla Morte, 21 a santi *?, 6 alla Cro-
ce o Crocifisso, 3 al Nome di Gesù, 1 al. Buon Gesù, 1 allo Spirito
santo.

La prevalenza appare in verità alquanto evidente : centrale è il
culto a Cristo ed alla Sua presenza reale nel sacramento dell'Euca-
restia, ne, d'altro canto, poteva essere diversamente se pensiamo alla
preoccupazione del Concilio di Trento di affermare a tutte lettere
il dogma della transustanziazione :9.

Se dalla visita apostolica non si ricavano quei tanti dettagli
che ci renderebbero piü precisa e concreta la vita dell'organizzazio-
ne confraternale, tuttavia vi si possono raccogliere conoscenze utili
per focalizzare le attività, i mezzi di sussistenza, le forme pratiche
di devozione, l'entità numerica di alcune compagnie.

Quanto alle attività, su 210 confraternite, 14 hanno un monte
frumentario o lo sostentano, 9 sostengono ospedali per lo piü di
modeste proporzioni; oltre alle confraternite della Misericordia e
della Morte anche altre 19 adempiono al pio officio di dare sepoltura
cristiana ai morti ; per 2 si parla esplicitamente di aiuto ai poveri ;
a Cascia la confraternita di S. Leonardo presta assistenza ai carce-
rati; a Norcia le confraternite di S. Bernardino e di S. Maria degli
Angeli amministrano alternativamente (un anno per ciascuna) il
Monte di Pietà ; a Sellano la compagnia del Corpo di Cristo ha ri-
cevuto un legato testamentario con il quale deve dare la dote ad
una fanciulla.

Il cospicuo numero di confraternite del Sacramento, 113, in-
durrebbe quasi a pensare che piü si privilegiasse l'aspetto dogmatico-
dottrinale. Infatti tra queste compagnie solo per 9 si parla esplicita-
mente di attività caritativo-assistenziali organizzate: 8 reggono ri-
spettivamente un monte frumentario *? e quella dell'Eucarestia di
Castel Sant'Angelo gestisce l'ospedale di S. Spirito ; ne rimangono
104 delle quali, attraverso la visita, non s'intravvede nessuna opera
36 GIOVANNA CASAGRANDE

pratica nel senso d'un aiuto concreto verso i piü bisognosi. Il pro-
blema a questo punto è aperto : è la visita che tralascia di darci rag-
guagli in merito o veramente non era cosi frequente un'azione pra-
tico- operativa in specie da parte delle confraternite del Sacramento ?
Bisogna comunque considerare che compito di queste compagnie, in
particolare nel periodo in esame, è quello di diffondere la dottrina
cristiana e la devozione eucaristica per inquadrare i fedeli entro i
dogmi fissati dal Concilio Tridentino, di educare il popolo alla fe-
deltà verso la Chiesa depositaria dell'unica verità ed abituarlo al
rispetto verso il Corpo di Cristo, mistero centrale della fede cristia-
na. Tale doveva essere la loro diffusione che le tre confraternite
menzionate per Cerreto di Spoleto sono tutte dell'Eucarestia e, co-
me c'informa il visitatore, non prive di rivalità tra di loro.

Quanto ai mezzi di sostentamento pare che nella diocesi spole-
tina le confraternite vivessero in gran numero di elemosine. Infatti
su 210 confraternite menzionate nella visita, di ben 129 si dice che
«ex elemosinis sustentatur »; di 8 si sa che vivono dei propri pic-
coli redditi coadiuvati spesso da elemosine ; di 20 sappiamo che vi-
vono esclusivamente di redditi propri, di 53 non abbiamo indicazio-
ni in merito. Pare dunque da questi dati, per quanto parziali essi
siano, che la sopravvivenza delle confraternite é affidata assai spes-
so alla spontaneità di atti volontari e ciò è vero non solo per i centri
minori e più piccoli, ma anche per quelli più grossi e per le città
(Norcia, Spoleto, Visso, Spello, Trevi ecc.).

Ho già ricordato che nella visita si fa esplicita menzione di 22
confraternite di tradizione disciplinata, anche se non sappiamo i ter-
mini precisi delle loro pratiche. A Collestatte vi è la confraternita
della Misericordia dei Disciplinati, con 14 confratelli, che mantiene
un ospedale ed un monte frumentario *? ; a Montefranco vi è quella
dei Disciplinati del Corpo di Cristo ; anche a Caso doveva esservene
una di Disciplinati e cosi a Gavelli quella di S. Antonio ; a Cascia
la confraternita di S. Maria degli Angeli educa i fanciulli fino all'ado-
lescenza per poi introdurli nel vero e proprio oratorio della fraternita
che è quello di S. Girolamo 5) ; a Portaria le confraternite di S. Ma-
ria e di S. Antonio sono unite ed é anche loro compito prestare os-
sequio all'Eucarestia espletando in pratica le mansioni cultuali pro-
prie delle compagnie del Sacramento *». Si ha menzione di confra-
ternite disciplinate a Giano ed é tale quella di S. Nicola da Tolenti-
no a Colle di Marchese cui è stata affidata la cura dell'Eucarestia ;
a Castel Ritaldi quella intitolata sempre a S. Nicola da Tolentino,
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 37

con le elemosine, regge un ospedale *» ; a Montefalco la confraterni-
ta della Misericordia dei Disciplinati ha l’obbligo di ascoltare la mes-
sa l'ultima domenica di ciascun mese 5), quella di S. Maria dei Laici
ha un oratorio a parte per le donne detto «la secreta », queste si
J. comunicano una volta al mese e, a quanto mi risulta, a Montefalco
doveva esservi anche un’altra confraternita disciplinata intitolata a
S. Nicola da Tolentino 59. Due le confraternite disciplinate a Spello :
una con sede nella chiesa di Sant'Angelo sostenta un ospedale con
tre letti *9, dell’altra, quella di S. Girolamo, sappiamo che tutti i
sabati i confrati si radunano nella chiesa di S. Rufino « ad orationem
et disciplinam »*?. Non è specificata alcuna pratica devozionale di
altre confraternite definite disciplinate come quella della Beata Ma-
ria a Trevi, di S. Caterina ad Azzano, di Sant'Angelo a Beroide,
solo di quella di S. Antonio a Villa Sant'Antonio il visitatore ci
dice che con il reddito di 10 scudi e con delle elemosine regge un
monte frumentario 58. A Spoleto la confraternita di S. Girolamo
conta 80 confratelli che si riuniscono spesso per preghiere comuni 59? ;
dedita alla penitenza disciplinare è anche la confraternita di S. Ma-
ria Candeloro e di S. Giovanni Decollato, i cui confratelli si ritrovano
nei giorni festivi e si comunicano 6 volte all'anno *9, e la confrater-
nita della Misericordia, i cui aderenti sono soliti riunirsi tutti i sa-
bati ed i giorni di festa *».
Tra le altre fraternite e compagnie della diocesi spoletina su cui
il de Lunel sofferma un po’ più a lungo l'attenzione figurano : a Nor-
cia la confraternita della Misericordia che conta 72 conírati ed ha
un ospedale *»; quella di S. Maria degli Angeli, probabilmente di-
sciplinata, ha addirittura 350 adepti e possiede 4 oratori in cui con-
vengono separatamente fanciulli, adolescenti, giovani, maturi, tutti
i sabati al vespro e tutte le domeniche mattine ®) ; quella di S. Ber-
nardino ha anch'essa il rispettabile numero di 115 confrati e, come
ho già ricordato, gestisce insieme alla summenzionata confraternita
di S. Maria degli Angeli, alternativamente, il Monte di Pietà di Nor-
cia *9, A Visso la confraternita della Concezione ha l'obbligo di pre-
gare nel suo oratorio nei giorni di festa *9 ; quella di S. Maria di Car-
dosa si riunisce tutti i sabati per la messa *9 ; a Spoleto i confrati
di S. Maria Maddalena si radunano tutti i sabati ed i giorni festivi
e si comunicano 6 volte all'anno °°), mentre quelli della confrater-
nita di S. Croce si accostano al sacramento dell'Eucarestia una volta
al mese *9, Se questi pochi cenni ci lasciano intravvedere un qualche
fervore religioso sia a livello di opere di carità che a livello della pra-
38 GIOVANNA CASAGRANDE

tica cultuale e, a quanto pare, anche penitenziale, non si deve tra-
scurare come il visitatore insista nel proibire pranzi, bevande e
«quecumque prophana » ®* il che farebbe supporre un certo mar-
gine di vita non privo d'un carattere, se mi è consentita la parola,
festaiolo. Non è certo da escludere che alcune societates abbiano tro-
vato in questo tipo di forma associativa anche un mezzo per unire
il sacro al profano : fondere le manifestazioni religiose con la volon-
tà ed il desiderio di ritrovarsi in un clima, per quanto era concesso,
di relativa spensieratezza ed allegria. Ricordo i casi di Torreorsina
e di Castel di Lago in cui il de Lunel menziona delle societates esclu-
sivamente per richiamarle all'ordine e proibire loro « prandia, po-
tiones et quecumque prophana ».

Quanto alla composizione per sesso delle confraternite si ha
esplicita menzione di alcune composte di sole donne, e cioé a Castel
di Lago la confraternita della Natività della Vergine '? ; a Castel-
rivoso la compagnia del Rosario *? ; a Cascia quella della Concezio-
ne della Beata Maria ?); a Onelli quella della Beata Maria ?); a
Mucciafora quella di S. Giuliana 7; «la secreta » delle disciplinate
di Montefalco ; a Spoleto la confraternita della Madonna della Mi-
sericordia ?), e nella chiesa di S. Giovanni vi è un oratorio di donne,
per l'esattezza 24 75); ma non mancavano compagnie miste, a Can-
naiola, ad esempio, la compagnia del Rosario conta 150 tra confra-
telli e sorelle che tutti i mesi ricevono l'Eucarestia *?.

Per Cascia e per Norcia veniamo a sapere della presenza nelle
confraternite di S. Maria degli Angeli di pueri, fanciulli che fin dalla
tenera età venivano educati alle pratiche religiose.

*
* ck

Per la diocesi perugina la prima visita pastorale, dopo il Con-
cilio di Trento, è degli anni 1564-68, vescovo era allora Fulvio della
Corgna ?) ; la prima visita apostolica è del 1571 fatta da Paolo del-
la Rovere '9». Entrambe presentano però un carattere d'incomple-
tezza in quanto la visita della diocesi è espletata solo in parte, allo
scopo di ottenere pertanto un quadro più completo delle organizza-
zioni confraternali ho fatto ricorso alla visita pastorale di Francesco
Bossi *°) degli anni 1577-78, che riguarda esclusivamente il contado.

I luoghi della diocesi perugina in cui le confraternite risultano
essere presenti sono almeno 88 per un totale, tolta Perugia che puó
considerarsi caso a sè, di 138 confraternite. Stando alle visite, che
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 39

sono peró incomplete da questo punto di vista, Perugia risulterebbe
avere 22 confraternite, ma dallo spoglio del libro della Marinelli 5),
si deduce che tale cifra deve essere aumentata : Perugia doveva aver-
ne circa 30. Lascio da parte la città e faccio subito notare quanto
essa sia distaccata dai centri minori del suo territorio, ma è proprio
di questi che vogliamo occuparci tanto più che ad offrircene il de-
stro sono proprio le visite, soprattutto quella pastorale del Bossi.

Le 138 confraternite del contado sarebbero così ripartite : Isola
Maggiore 5 #9, Marsciano 5 8, Corciano *», Agello 8), Castiglion Fo-
sco *9 ed Antria *? 4; 7 centri hanno almeno 3 confraternite 88),
16 almeno 2 *? e 59 ne hanno almeno 1 *»,

Stupisce l'elevato numero di confraternite nell'Isola Maggiore,
ma si puó supporre che questa « villa » di pescatori, piü isolata evi-
dentemente per la sua stessa posizione geografica, sentisse piü di
altri luoghi la necessità di forme di solidarietà e di reciproco aiuto.
Non a caso, credo, due sicuramente hanno intenti assistenziali : la
confraternita dei Disciplinati di S. Maria che gestisce l'ospedale del-
l'isola, cosi ben tenuto peraltro da meritare l'elogio del visitatore
apostolico *9 ; vi è poi quella delle donne di S. Maria (circa 10 o
12), forse terziarie, che sovvengono ai bisogni delle malate, delle
vedove, degli orfani ®). La stessa compagnia della Morte qui, come
altrove, si assume il compito di dare una sepoltura dignitosa e cri-
stiana alla gente del luogo. Le altre due, del Sacramento e del Ro-
sario, sembrano essere piü prettamente devozionali. Le compagnie
del Sacramento si trovano istituite anche in chiese parrocchiali spar-
se nella campagna, queste dovevano raccogliere gli abitanti dei ca-
solari circonvicini come, ad esempio, S. Petronilla a Monte Pecora-
ro vicino Perugia, S. Salvatore di Monte Acuto ai piedi di Monte
Corona. Si noti come su 7 centri con almeno tre confraternite, 4
sono della zona del Lago Trasimeno (Magione, Monte del Lago,
Passignano, Tuoro). Nella diocesi perugina, come già in quella di
Spoleto, si ha cura di ordinare la costituzione della compagnia del
Sacramento almeno in 14 località ed il vescovo Bossi aveva fatto
stampare delle regole che dovevano valere per tutte le compagnie
della diocesi *».

Dando uno sguardo alle tendenze devozionali prevalenti pos-
siamo constatare che 44 sono le compagnie del Sacramento, 25 con-
fraternite sono intestate alla Madonna, 13 al Rosario, 22 a santi,
11 sono di tradizione disciplinata o bianca, 6 della Morte, 5 intito-
late al Nome di Dio e di Gesù, 5 alla Croce e al Crocifisso, 1 al Buon
40 GIOVANNA CASAGRANDE

Gesù *). Non mancano fusioni tra confraternite preesistenti e quelle
del Corpo di Cristo come, ad esempio, a Poggio Aquilone, a Cibot-
tola, a Torgiano e così via, ma di ciò parleremo più avanti.

Ho già detto che considero Perugia un caso a parte per il nu-
mero elevato di confraternite e compagnie qui presenti, ma Perugia,
come tutte le città, costituisce caso a se stante anche per le forme
e le tendenze più varie e diverse d’organizzazioni confraternali. Vi
è il gruppo delle confraternite disciplinate, delle compagnie del Sa-
cramento, di quelle devote alla Madonna, la Misericordia con il
suo ben noto ospedale, la compagnia della Morte e quella di S. Mar-
tino, la confraternita della Giustizia, molte dedicate a santi, alcune
figlie del clima riformatore del secolo xv come quelle di S. Girolamo
e S. Tommaso d’Aquino, nonché alcune che si sviluppano attorno a
devozioni particolari come quella del S. Anello posto sotto la cura
della confraternita del Sacramento e di S. Giuseppe ®). Il quadro
cittadino si presenta estremamente vario ed eterogeneo, tale da sti-
molare studi ai livelli più diversi della ricerca storico-religiosa.

Di che vivono le confraternite nella diocesi perugina ? Delle cir-
ca 138 distribuite nel contado sappiamo che 36 non hanno beni e
vivono quindi in genere di oblazioni, 20 possiedono sicuramente dei
beni ; a volte si tratta però di redditi così esigui che la confraternita
non si manterrebbe senz’anche il ricorso alle elemosine come, ad
esempio, quella della Madonna di Reschio 29).

Come per Spoleto, anche per Perugia uno spoglio sistematico
delle visite ci permette di enucleare alcune notizie assai utili per una
conoscenza più concreta e reale delle confraternite : le pratiche reli-
giose, le manifestazioni di culto, le opere di beneficenza, il numero
degli iscritti e, a volte, perfino l'anno di fondazione o di fusione con
un'altra fraternita, più raramente il fondatore o l'ordine promotore ;
e non mancano certo d'interesse le eventuali disposizioni impartite
dal visitatore stesso. Proprio la visita del Bossi nel contado perugino
ci offre in tal senso diversi elementi.

A. Poggio Aquilone il vescovo ordina che la fraternita dei Bian-
chi prenda anche il titolo del Sacramento «per l'onore et culto di
Dio ». Sotto la cura della fraternita é anche una Madonna detta « del
Piano » e l'ospedale in merito al quale si comanda di non accoglier-
vi saltimbanchi, venditori di figure e storie, ma solamente i veri
poveri di Cristo. A S. Apollinare, nella chiesa parrocchiale di S. Ma-
ria, vi è una scola *? del Sacramento con 40 confratelli che si disci-
plinano il Venerdi Santo e la prima e seconda domenica di ciascun
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 41

mese si riuniscono « ad colloquiandum de his que ad scholam perti-
nent ». A Spina nella chiesa parrocchiale di S. Nicolò vi è la compa-
gnia del Corpo di Cristo fondata da circa 18 anni dal prete Simone di
Monte Lagello, essa è composta di uomini e donne e si raccomanda
loro che per la festa del Corpo di Cristo e per il giorno dei Morti dia-
no si da mangiare ai preti che hanno detto gli offici sacri, peró lo
facciano con modestia e moderazione, cosa che il visitatore racco-
manda anche ai confratelli di S. Giuseppe di Collebaldo. A Spina
vi è inoltre la confraternita della Madonna detta dei Bianchi che
viene dal vescovo fusa con quella del Rosario. Ad Oro vi é una con-
fraternita di Disciplinati con 44 adepti di entrambi i sessi. A Grep-
poleschieto il Bossi vuole che la scola del Sacramento sia aggiunta
alla preesistente fraternita di S. Urbano, lo stesso a Cibottola la
confraternita di S. Angelo viene unita a quella del Corpo di Cristo.
Alla compagnia del Sacramento di Castiglion della Valle viene affi-
data la cura della Madonna e dell'ospedale. Marsciano, abbiamo già
visto, ha almeno 5 confraternite, ma di quella del Nome di Dio si
dice che è «fere destituta » ; « antiquissima » è definita quella di S.
Francesco che regge un ospedale con 4 letti, mentre la compagnia
della Morte è stata fondata all'incirca da 20 anni da un padre cap-
puccino non meglio identificato. A Casalina la confraternita del Ro-
sario, istituita da 12 anni, raccoglie uomini e donne che tutte le pri-
me domeniche del mese fanno la processione. Miste sono anche le
compagnie del Sacramento di Cerqueto e Deruta. Ad Olmeto la so-
cietà del Sacramento è stata istituita da 20 anni circa per opera del
già ricordato Simone di Monte Lagello, i confratelli sono solo 10,
espletano il pio compito di seppellire i morti e si comunicano due
o tre volte all'anno. A S. Enea invece la società del Rosario, costi-
tuita da soli 10 anni, puó vantare ben 300 confratelli di entrambi i
sessi. A S. Maria Rossa la confraternita di S. Maria ha 14 aderenti su
un totale di 140 parrocchiani. A Colle la compagnia del Sacramento
ne ha solo 12, ma è stata istituita proprio nell'anno in corso, 1577.
A S. Martino in Colle la precedente confraternita intitolata ai santi
Filippo e Giacomo è stata da 6 anni posta sotto il titolo del Corpo di
Cristo e processo analogo (non so peró il nome della fraternita pre-
cedente) è successo a S. Martino in Campo da 16 anni, la società
conta 16 membri. A Torgiano la confraternita di S. Maria ha un
ospedale con 3 letti ; quella di S. Antonio, risalente al 1498, nel 1547
è stata annessa alla solita compagnia del Sacramento per opera d'un
cappuccino che era andato a predicare l'Avvento, i confratelli so-
42 GIOVANNA CASAGRANDE
no 60 e celebrano le feste del Corpo di Cristo, di S. Antonio da Pa-
dova e della Croce ; gli ufficiali sono il priore, il camerario, il custo-
de; all'atto della visita risulta di recente istituzione la compagnia
della Morte per merito del perugino Riccardo « Andree ». A Ponte
Pattoli é la compagnia del Corpo di Cristo che amministra l'ospeda-
le e dispensa elemosine il Venerdi Santo. A Corciano la confraternita
di S. Antonio organizza una processione al mese in un giorno che
cada di domenica ; quella dei santi Rocco e Sebastiano distribuisce
pane a quelli che vanno in chiesa nel giorno della festa di S. Seba-
stiano, fanno dire una messa ogni prima domenica del mese ; anche
la fraternita di S. Giuseppe è solita far celebrare messa al sabato e
dire ufficio con 7 salmi per la Vergine la prima domenica del mese.
A Migianella (90 abitanti circa) vi è la scola della S. Croce « antiqui-
tus instituta » che ha un ospedale, organizza la festa di S. Antonio
e deve accompagnare l'Eucarestia. Nella parrocchia di S. Maria di
Monte Acuto la compagnia del Corpo di Cristo, sorta nel 1570, fa
celebrare una messa la prima domenica di ogni mese. Una menzione
particolare va fatta per Polgeto dove la confraternita della Madonna
detta «dei Sassi» si é aggregata alla compagnia del Rosario di S.
Domenico di Perugia *? e nella visita troviamo le costituzioni, evi-
dentemente sottoposte all'attenzione del vescovo, di cui mi pare in-
teressante ricordare le linee essenziali. Si ordina in primo luogo ai
confratelli di fare l'abito, come è costume del resto per tutte le altre
confraternite, e se qualcuno a causa della povertà non lo potesse fare,
deve parlare con il prete il quale é tenuto a provvedere attraverso
le elemosine ad aiutarlo ; i confratelli si devono radunare ogni pri-
ma e seconda domenica del mese; si devono anche riunire per
stabilire a quale madre assegnare la dote per la figlia, secondo il
testamento d'un certo mastro Pietro; celebrano in particolare la
festa dell'Annunziata ; devono confessarsi due volte all'anno (a Pa-
squa e a Natale) ; hanno l'obbligo di prendere parte, con la veste
della confraternita e con una fiaccola, alle processioni per la festa
di S. Marco e del Corpus Domini. Se un confratello si ammala, gli
altri devono visitarlo « e si fusse tanto povero che non si potesse aiu-
tare da se, se abbia aiutare con quello della compagnia con licentia
delli priori e non ci essendo con che, si debbia constituire un homo
e una donna che vadino cercando per la elemosina per l'infermo » *? ;
sono tenuti ad assistere il confratello malato fino alla morte ed alla
sepoltura e poi ogni confrate è obbligato a dire 5 Pater noster e 5
Ave Maria per l'anima del defunto. Nessun confratello deve bestem-
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 43
miare e praticare giochi proibiti ; in ultimo si stabilisce che i con-
fratelli devono dare per elemosina alla Madonna una coppa di grano
o del denaro equivalente. A Pieve Petroia la confraternita della Ma-
donna fa celebrare la messa la prima domenica del mese ; con le ele-
mosine mantiene un predicatore per il tempo della Quaresima: ed
aiuta, fornendole di dote, 5 fanciulle a maritarsi. A Solomeo vi é la
confraternita del Nome di Gesü, che include uomini e donne, ed é
contro le bestemmie, come questa probabilmente anche le altre in-
titolate al nome di Dio e di Gesü (es. a Magione, a Marsciano, a
Pila ecc.). A Passignano la confraternita di S. Bernardino regge ed
amministra l'ospedale, dota delle fanciulle ed aiuta i poveri ; nella
cappella della confraternita ogni prima domenica del mese si va in
processione e si dice messa ; cosi pure la scola del Sacramento va in
processione tutte le prime domeniche del mese ; la società del Ro-
sario è composta di sole donne ed è stata fondata da 7 anni da un
certo frate Gregorio dell'ordine degli eremitani di S. Agostino. Ad
Isola Polvese, oltre alla confraternita della Madonna del Gonfalone,
vi é quella della Madonna della Quercia, composta solamente di don-
ne, che fanno dire messa all'apposito altare specialmente nel mese di
agosto. A S. Savino la confraternita di S. Maria Maddalena é dive-
nuta il luogo dove tutti vanno ad udir messa defraudando cosi della
frequenza la chiesa parrocchiale, il visitatore apostolico Paolo della
Rovere proibisce che si celebrino messe nella sede della confraternita
sia le domeniche che le altre feste solenni; i confratelli sono soliti
andare in processione tutte le prime domeniche del mese recitando 7
salmi ; vi é una casa che vorrebbero adattare ad ospedale, ma non
possono farlo a causa della povertà dei mezzi. La fraternita dell'An-
nunziata a Fontignano fa la processione ogni prima domenica del
mese, oltre a far celebrare le messe nel giorno della festa dell'Annun-
ziata. A Castel Rigone l'ospedale è gestito dalla confraternita della
Madonna e così pure a Castiglion Fosco da quella di S. Maria dei
Disciplinati. Di altre società si dice sommariamente che praticano
opere pie non meglio identificabili, come ad Agellola confraternita dei
SS. Sebastiano e Rocco, a Mugnano quella di S. Sebastiano, ad Isola
Polvese quella del Gonfalone ecc.

Voglio in fine ricordare un'ultima notazione che emerge dalla
visita del Bossi. A Badiola il vescovo esamina la compagnia del Ro-
sario e « consorores interrogate an scirent dicere Rosarium sive Psal-
terium dive Virginis se penitus ignaras ostenderunt ». Un episodio
d'ignoranza che induce a riflettere sul quanto e sul come fossero
44 GIOVANNA CASAGRANDE
realmente sapute e capite le preghiere dal popolo analfabeta. La
notazione rimane comunque isolata.

Sulla base dei dati raccolti mi pare di poter fare le seguenti va-
lutazioni.

1) Le linee portanti della devozione appaiono polarizzate ver-
so Cristo e la Vergine anche se ció non esclude il culto particolare
verso dei santi (es. S. Antonio Abate, S. Antonio da Padova, S. Ca-
terina, SS. Rocco e Sebastiano, S. Bernardino ecc.). Altre polariz-
zazioni che si vengono delineando sono verso il Sacramento ed il
Rosario. Non a caso abbastanza frequenti sono le fusioni tra una
preesistente confraternita, intitolata a santi o ad una Madonna, che
si uniscono con il Sacramento o, sebbene meno spesso, con il Rosario.
Le confraternite di recente fondazione, di cui sovente si parla, con-
cernono per lo più il Sacramento o il Rosario che, insieme alla com-
pagnia della Morte, si delineano come le forme nuove del diffondersi
e del rinnovarsi delle organizzazioni confraternali. I visitatori dal
canto loro hanno tutto un particolare interesse per la diffusione ca-
pillare della compagnia del Sacramento, tant'é che là dove questa
non è stata ancora istituita comandano subito di farlo. È da notare
che le compagnie del Corpo di Cristo espletano a volte attività assi-
stenziali, ma loro cura precipua doveva essere quella di mantenere
uno stato di decoro e di riverenza attorno all'Eucarestia 1°. Sus-
sistono, abbiamo visto, le confraternite d'origine disciplinata o bian-
ca ; notevole la presenza delle Misericordie nella diocesi spoletina.

2) Quanto alle manifestazioni esterne di culto e di devozione,
esse a volte hanno carattere penitenziale (es. la pratica della disci-
plina), mentre mi pare che predominino però aspetti più esteriori :
processioni, sacri offici — messe, recite di salmi, preghiere —, la
custodia ed il mantenimento d’un altare o d’una cappella, una cer-
ta frequenza ai sacramenti. Quest'ultima in verità non mi è apparsa
così elevata come forse ci si sarebbe aspettato ; ad esempio non ho
mai trovato uno statuto o una notazione che obbligasse i confrati
a comunicarsi tutte le domeniche, in genere ci si accontenta d’una
frequenza che va dalle due alle sei volte all'anno in occasione delle
feste più solenni. Alcune confraternite tenevano anche un registro dei
comunicati nè mancano le solite eccezioni: a Cannaiola, ad esempio,
i confratelli e le sorelle del Rosario si comunicano una volta al mese,
così pure «la secreta » a Montefalco, i confrati di S. Croce a Spoleto.
Analoga considerazione può farsi per la confessione (cfr. Polgeto).
3) Accanto ad estrinsecazioni devozionali di tipo esterno, e for-
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 45

se un po’ più formale, le confraternite svolgono spesso opere ed atti-
vità di soccorso, di aiuto, di cristiana solidarietà. Nella diocesi di
Spoleto alcune confraternite mantengono un monte frumentario 1°) ;
in entrambe le diocesi gli ospedali continuano ad essere l’attività
principale delle compagnie di origine e tradizione disciplinata, ma
possono essere retti ed amministrati anche da compagnie del Sa-
cramento (es. Ponte Pattoli), da fraternite della Madonna (es. Ca-
stel Rigone), della Misericordia (es. Perugia e Spello) e d’altro ge-
nere (es. il Buon Gesù a Spello). A fianco di forme caritativo-assi-
stenziali organizzate le scole elargiscono anche elemosine tra le quali
occupano un posto di rilievo quelle dotali. Lo statuto della Madonna
«dei Sassi» a Polgeto è emblematico dello spirito di solidarietà e
della necessità di reciproco aiuto che sono, cristianamente intesi,
un risvolto del sentimento religioso. Compagnie della Misericordia e
della Morte, ma anche altre ?*'?, provvedono alla sepoltura cristiana
dei morti, né mancano confraternite che si prepongono all'assisten-
za dei carcerati e dei condannati a morte. In questi anni vicini alle
risoluzioni del Concilio si nota un certo fervore di opere : l'aspetto
devozionale non esaurisce e non esautora la vita operativa delle con-
fraternite.

4) Quanto alla diffusione è ovvio che il numero delle confra-
ternite segua l'indice della maggiore o minore quantità e densità di
popolazione dei vari centri, ma é comunque interessante constatare
come questo fenomeno non si limiti ad essere esclusivamente citta-
dino, ma si diffonda anche nei centri minori delle campagne. Fatto
questo peraltro che risale senza dubbio al Basso Medioevo se non
prima, per cui si potrebbe quasi dire che il tipo di organizzazione
confraternale supera, a suo modo, la distanza tra città e campagna
nascendo ovunque, negli sparsi castelli e ville, lo voglia la pietà de-
gli abitanti unita sovente a necessità contingenti di aiuto ai piü bi-
sognosi e di reciproco soccorso materiale e spirituale, basti pensare
alla confraternita dei Disciplinati dell'Isola Maggiore.

5) In merito all'elevato numero di confraternite il cui sosten-
tamento é basato sulle elemosine, modo di sopravvivenza presente
sia nei centri più piccoli che in quelli più grossi, esso può essere do-
vuto a più fattori, quali una reale scarsità di mezzi o una scelta d'or-
dine religioso, il fenomeno andrebbe osservato caso per caso.

6) Per quanto concerne la composizione sociale delle compagnie
non ho trovato dati precisi, ma dalla diffusione nei piccoli centri e,
ad esempio, dallo statuto della Madonna dei Sassi di Polgeto si può

4
46 GIOVANNA CASAGRANDE

illazionare che di esse dovevano far parte anche gli abitanti piü
umili e di più modesta condizione. È questo comunque un aspetto
da approfondirsi ulteriormente e per il quale si avrebbe bisogno di
poter disporre di matricole e statuti.

7) Un cenno e d'obbligo, in epoca di emancipazione femminile !,
alla presenza delle donne nelle confraternite. Un dato balza agli oc-
chi con tutta evidenza : mentre continuano ad esistere società di
sole donne, assai spesso troviamo menzionate confraternite miste so-
prattutto del genere del Sacramento e del Rosario. Le donne pertan-
to sono attivamente coinvolte negli istituti confraternali che ani-
mano la vita religiosa dell'epoca.

8) Piuttosto multiformi appaiono i rapporti tra le varie compa-
gnie e le parrocchie. Vi sono confraternite che persistono nella loro
tradizione d'indipendenza ed hanno oratori e chiese propri, come le
confraternite disciplinate, ma si delinea un sempre più stretto le-
game con le parrocchie in specie per quanto riguarda le compagnie
del Sacramento e del Rosario.

9) Non ho trovato compagnie legate a mestieri, anche se in
città il processo doveva cominciare a verificarsi, ad esempio a Pe-
rugia la fraternita di S. Marino dei muratori è fondata nel 1578 1°,
ma oltre al fatto che tale processo cominciò ad espandersi in conco-
mitanza, probabilmente, con la crisi delle corporazioni, bisogna pen-
sare che nelle campagne e quindi nei piccoli centri rurali, e lacustri,
non vi erano quelle specializzazioni dovute alla divisione del lavoro
che invece erano proprie del mondo socio-professionale cittadino.

GIOVANNA CASAGRANDE

NOTE

1) C. Russo, Società, chiesa e vita religiosa nell'« Ancien Régime », Na-
poli 1976, p. XXIII.

2) Ibid., pp. LXXXV-CLXXXII.

3) G. LE Bnas, Studi di sociologia re;igiosa, Milano 1969, pp. 179-215.

53) C. Russo, Società, chiesa cit., p. cv.

5) C. GiNzBungG, Folklore, magia, religione, in Storia d’Italia, 1, I ca-
ratteri originali, Torino 1972, p. 618.

*) G. Miccorr, La storia religiosa, in Storia d'Italia, 2/1, Dalla caduta

vcrc" CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 47

dell'Impero Romano al secolo XVIII, Torino 1974, pp. 793-798 ; in queste
pagine il Miccoli accenna anche al ruolo caritativo-assistenziale svolto dal-
le confraternite.

7?) M. Rosa, Per la storia della vita religiosa e della Chiesa in Italia
tra il ’500 e il ’600, in Quaderni Storici, 15, settembre-dicembre 1970, pp.
673-758.

8) Ibid., p. 756.

*) G. M. MonTI, Le confraternite medievali dell’ Alta e Media Italia, 1,
Venezia 1927, pp. 109, 146, 193, 223, 265, 285.

1) P, L. MELONI, Topografia, diffusione e aspetti delle confraternite
dei Disciplinati, in Risultati e prospettive della ricerca sul movimento dei
Disciplinati, Perugia 1972, p. 22.

u) J. DuHR, Confréries, in Dictionnaire de Spiritualité, 11/2, Paris
1953, col. 1477. Del Duhr si veda anche La confrérie dans la vie de l’ Église,
in Revue d’histoire ecclésiastique, 1939, pp. 437-478.

12) G. G. MEERSSEMAN, Études sur les anciennes confréries dominicai-
nes, in Archivum Fratrum Praedicatorum, xx (1950), p. 5.

19) G. G. MEERSSEMAN, La riforma delle confraternite laicali in Italia
prima del Concilio di Trento, in Problemi di vita religiosa in Italia nel Cin-
quecento, Padova 1960, p. 18. Le istanze del Meersseman furono, ad esem-
pio, subito percepite dal Cantimori (cfr. D. CANTIMORI, Conversando di
storia, Bari 1967, pp. 51-54).

4) G. G. MEERSSEMAN, La riforma delle confraternite cit., p. 18. Lo
stesso studioso ha raccolto i suoi ben noti lavori sui Penitenti, sui Disci-
plinati e sulle confraternite domanicane e del Rosario in Ordo fraternitatis.
Confraternite e pietà dei laici nel Medioevo, 3 voll., Roma 1977.

15) M. MarcoccHI, La riforma cattolica, 1, Brescia 1967, p. 200.

16) J] movimento dei Disciplinati nel settimo centenario dal suo inizio,
Perugia 1962 ; Risultati e prospettive cit.

1?) E. GRENDI, Morfologia e dinamica della vita associativa urbana.
Le confraternite a Genova fra i secoli XVI e XVIII, in Atti della Società
Ligure di Storia Patria, v (1965), pp. 241-311, attualmente in C. Russo,
Società, chiesa cit., pp. 115-193. Dello stesso, Le compagnie del SS. Sacra-
mento a Genova, in Annali della Facoltà di Giurisprudenza, Genova, 1v
(1965), 2, pp. 454-480.

18) B. PuLLAN, Le Scuole Grandi e la loro opera nel quadro della Con-
troriforma, in Studi Veneziani, xiv (1972), pp. 83-109. Per Venezia ricordo
dello stesso Pullan, Rich and Poor in Renaissance Venice : the Social Insti-
tutions of a Catholic State, to 1620, Oxford 1971 ; anche L. SBRIZIOLO, Le
confraternite veneziane di devozione, in Rivista di Storia della Chiesa in
Italia, xx1 (1967), 1, pp. 167-197; 2, pp. 502-542; S. TRAMONTIN, Lo
spirito, le attività, gli sviluppi dell'Oratorio del Divino Amore nella Venezia
del Cinquecento, in Studi Veneziani, x1v (1972), pp. 111-136.
GIOVANNA CASAGRANDE

19) G. DE SANDRE GASPARINI, Statuti di confraternite religiose di Pa-
dova nel Medio Evo, Padova 1974.

29) CH. M. DE LA RONCIÈRE, La place des confréries dans l’encadrement
religieux du contado florentin. L'exemple de la Val d’ Elsa, in Mélanges de
l'École francaise de Rome, 85 (1973), pp. 31-77.

21) Faccio menzione di alcuni lavori che mi sono capitati tra le mani,
senza avere la benché minima pretesa di fare un elenco bibliograficamente
completo ; oltre ai contributi che dal 1963 si susseguono sul Bollettino della
Deputazione di Storia Patria per l'Umbria concernenti le confraternite di
sciplinate, ricordo qualche altro studio: M. BenpiscIoLI, Finalità tradi-
zionali e motivi nuovi in una confraternita a Mantova del terzo decennio del-
Cinquecento, in Problemi di vita religiosa cit., pp. 91-97; G. G. MEERSSE-
MAN; Le origini delle confraternite del Rosario e della sua iconografia in Ita-
lia, in Atti e Memorie della Accademia patavina di scienze, lettere ed arti,
LXXVI (1963-1964), pp. 223-256, 301-328; V. MENEGHIN, Due Compagnie
sul modello del « Divino Amore » fondate da Francescani a Feltre e a Verona,
in Archivum Franciscanum Historicum, 62 (1969), pp. 518-564; P. Lo-
PEZ, Le confraternite laicali in Italia e la Riforma Cattolica, in Rivista di
studi salernitani, 11 (1969), 4, pp. 153-238 ; L. SBRIZIOLO, Per la storia delle
confraternite veneziane : dalle deliberazioni miste (1310-1476) del Consiglio
dei Dieci. Le scuole dei battuti, in Miscellanea G. G. Meersseman, 11, Padova
1970, pp. 715-763 ; G. DE SANDRE GASPARINI, La Confraternita di S. Gio-
vanni Evangelista della Morte in Padova e una «riforma » ispirata dal ve-
scovo Pietro Barozzi (1502), in Miscellanea cit., pp. 765-815 ; G. ZACCARIA,
Lo Statuto dell’ Arciconfraternita di S. Antonio di Padova in Roma, in Il
Santo, 10 (1970), pp. 79-142 ; G. Mascia, La confraternita dei Bianchi della
Giustizia a Napoli, Napoli 1972 ; M. D. PAPI, Per un censimento delle fonti
relative alle confraternite laiche fiorentine : primi risultati, in Da Dante a
Cosimo I a cura di D. Maselli, Pistoia, pp. 92-121 ; IDEM, Le associazioni
laiche di ispirazione francescana nella Firenze del Due-Trecento, in I frati Pe-
nitenti di San Francesco nella società del Due e Trecento, a cura di Mariano
D'Alatri, Roma 1977, pp. 221-243 ; InEM, Confraternite ed Ordini Mendi-
canti a Firenze. Aspetti di una ricerca quantitativa, in Mélanges de l' École
francaise de Rome, 89 (1977), 2, pp. 723-732 ; G. CASAGRANDE, Penitenti e
Disciplinati a Perugia e loro rapporti con gli ordini Mendicanti, in Mélan-
ges cit., pp. 711-721 ; cenni sulla presenza di confraternite nelle diocesi di
di Foligno, Assisi, Orvieto in L. PnorETTI, Una fonte per la storia socio-re-
ligiosa in Umbria nel XVI e XVII secolo : le visite apostoliche e pastorali
nelle diocesi di Foligno, Assisi ed Orvieto, comunicazione presentata al X
Convegno di Studi Umbri, Gubbio 1976 ; ancora piü di recente per Napoli
cfr. M. MIELE, L'assistenza sociale a Napoli nel Cinquecento e i programmi
della Compagnia dei Bianchi dello Spirito Santo, in Xenia Medii Aevi hi-
storiam illustrantia oblata Thomae Keappeli O.P., 11, Roma 1978, pp. 833-862. CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 49

Altri lavori sono annunciati ed in corso di elaborazione ; ne ricordo alcuni :
L. Sbriziolo lavora su Le prime confraternite di Disciplinati a Venezia ; L.
Proietti su Le confraternite ad Assisi nell'epoca postridentina (secc. XVI-
XVII); Maria Angelini Del Favero conduce un’indagine sulla confraternita
della Misericordia di Perugia nei secoli xv e xvi e la scrivente ha in corso
di pubblicazione Aspetti di vita socio-religiosa nella Perugia della prima metà
del secolo XIV. Gli iscritti della confraternita di S. Francesco. Riferimenti o
microstorie di compagnie e confraternite si trovano nella miriade delle sto-
rie locali. Validi strumenti per il reperimento di una bibliografia sugli studi
attorno alle confraternite sono le recensioni che compaiono nelle pubblica-
zioni del Centro di Documentazione sul Movimento dei Disciplinati e le
schede della Bibliografia nella Rivista di Storia della Chiesa in Italia.

3) O. MARINELLI, Le confraternite di Perugia dalle origini al sec. XIX,
Perugia 1965.

2) P, L. MELONI, Per la storia delle confraternite disciplinate in Um-
biia nel secolo XIV, in Storia e arte in Umbria nell'età comunale - Atti del
VI Convegno di Studi Umbri, II, Perugia 1971, pp. 533-607.

24) M. SENSI, Raccomandati di Maria e disciplinati a Spello nel secolo
XIV, in Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l'Umbria, Lxx
(1973), 2, pp. 223-233 ; dello stesso, Fraternite disciplinate e sacre rappre-
sentazioni a Foligno nel secolo X V, in Bollettino cit., Lxx1 (1974), 2, pp. 139-
217.

25) F. SANTUCCI, Gli statuti in volgare trecentesco della confraternita dei
Disciplinati di S. Lorenzo in Assisi, in Bollettino cit., uxrx (1972), 1, pp.
155-197; IpEM, I Disciplinati a Bettona nel secolo XIV, in Quaderni
del Centro di Documentazione sul Movimento dei Disciplinati, 19, 1977,
pp. 11-16.

?) G. CHIARETTI, Di alcune fraternite laicali di disciplinati dei secoli
XVI-XVII regolate dalla spiritualità cappuccina, in Bollettino cit., LXv
(1968), 1, pp. 229-260 ; Ipem, Una indulgenza alla fraternita dei Discipli-
nati di Cascia (1329), in Bollettino cit., xvi (1970), 2, pp. 239-247 ; IDEM,
La fraternita dei disciplinati e raccomandati di S. Maria della Piaggia di
Trevi, in Quaderni cit., pp. 3-10.

2?) G. M. Bico, La confraternita di S. Antonio Abate in Perugia, in
Annati della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università degli Studi di
Perugia, 1x (1971-1972), pp. 317-357.

28) E. VALERI, La fraternita dell'Ospedale di S. Maria della Miseri-
cordia in Perugia nei secoli XIII-XVII, Perugia 1972.

29) O. MARINELLI, La compagnia di S. Tommaso d’ Aquino di Perugia,
Roma 1960.

o) S. Nessi, La confraternita di S. Girolamo in Perugia, in Miscel-
lanea Francescana, 67 (1967), pp. 78-115.

3) Il Concilio di Trento sancisce che anche le confraternite devono es-
50 GIOVANNA CASAGRANDE

sere sottoposte alla visita del vescovo, cfr. Sessione xxii (17 settembre
1562), De reformatione, cc. 8 e 9.

3) Nel 1571 il de Lunel aveva compiuto una visita apostolica anche
nella diocesi di Narni. Cfr. C. EuBEL, Hierarchia catholica medii et recen-
tioris aevi, 111, Monasterii 1923, p. 200.

33) S. Maria degli Angeli, S. Bernardino, 2 intitolate a S. Girolamo,
S. Angelo della Pace, S. Giovanni, S. Rocco, S. Agostino, Misericordia,
Sacramento, S. Giacomo, S. Leonardo, Santo Spirito ed i confrati detti
«del Colle » (Biblioteca Comunale di Foligno, Pietro de Lunel, Visitatio
Spoletinae Diocesis, ms. F 54-4-100, cc. 146r-147v). Elenchi di confraternite
nursine si trovano in Memorie della città di Norcia, Parte 11, c. 40 e cc. 60v-
61r; e in F. PatRIZI-FoRTI, Delle memorie storiche di Norcia libri otto, Nor-
cia, 1869, pp. 557-559, altri cenni alle pp. 487, 519, 522.

34) 3 intitolate al Sacramento rispettivamente nelle chiese di S. An-
drea (Pietro de Lunel, Visitatio cit., c. 139r), di S. Lorenzo (Ibid., c. 143v),
di S. Maria Maggiore (Ibid., c. 147r), la compagnia della Morte ha l’orato-
rio nella chiesa di S. Antonio (Ibid., c. 140v), S. Barbara (Ibid., c. 140v),
S. Maria del Prato (Jbid., c. 147v), la confraternita del Buon Gesü ha l'ora-
torio nella chiesa di S. Bernardino (Ibid., c. 148r), la chiesa di S. Angelo è
oratorio della confraternita dei disciplinati (Ibid., c. 148r), Misericordia
(Ibid., c. 149r), S. Giacomo (Ibid., c. 149v), confraternita del Crocifisso
(Ibid., c. 150r), di S. Rocco (Ibid., c. 150v), di S. Girolamo (Ibid., c. 150r).
Sulle confraternite disciplinate a Spello cfr. M. SENSI, Raccomandati di
Maria cit.

35) La confraternita dei disciplinati di S. Caterina della Stelletta (Pie-
tro de Lunel, Visitatio cit., ms. F 54-4-101, c. 223r), una confraternita delle
donne detta del Sacramento (Ibid., c. 223v), un'altra, sempre di sole donne,
intestata alla Madonna della Misericordia nella chiesa di S. Lorenzo (Ibid.,
c. 224v), la compagnia del Corpo di Cristo nella cattedrale (Ibid., c. 255v),
un'altra compagnia dell'Eucarestia nella chiesa di S. Lucia (oggi basilica
di S. Eufemia) (Ibid., c. 263r), la confraternita dei disciplinati di S. Giro-
lamo (Ibid., cc. 264v-265r), quelle di S. Gregorio (Ibid., cc. 271v-272r), di
S. Giovanni (Ibid., c. 272v), della S. Croce (Ibid., c. 279v), di S. Maria Can-
deloro e S. Giovanni Decollato (Ibid., c. 280v), di S. Maria Maddalena
(Ibid., c. 280v), della Misericordia (Ibid., c. 281r). Ho comunque il fondato
sospetto che questi elenchi ricavabili dalla visita non siano completi, non
è menzionata, ad esempio, la confraternita di S. Pietro Martire cbe pure
doveva esservi. Sulla presenza di confraternite a Spoleto si vedano A. SAN-
sr, Storia del Comune di Spoleto, 1, Foligno 1879, tav. 10 ; L. FAusTI, Le
chiese della diocesi spoletina del XIV secolo, in Archivio per la storia eccle-
siastica dell Umbria, 1 (1913), pp. 160, 168, 170, 173 ; P. DE ANGELIS, Un
frammento di sacra visita della Diocesi spoletina del 1465, in Archivio cit.,
3 (1916), pp. 476, 479, 505, 508 ; G. G. MEERSSEMAN, Études sur les ancien- CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 51

nes cit., in Archivum Fratrum Praedicatorum, xxi (1951), pp. 104-105 e
e xxir (1952), pp. 25, 88-89 ; B. Toscano, Spoleto in pietre, Spoleto 1963,
pp. 9, 26, 31, 32, 45, 64-65, 159, 205, ecc.

35 Confraternita della Misericordia (Pietro de Lunel, Visitatio cit.
ms. F 54-4-100, c. 62v), dell'Eucarestia e di S. Giuseppe (Ibid.), di S. Se-
bastiano (Ibid.), del Nome di Gesù (Ibid., cc. 62v-63r) alla quale era associato
il monte di pietà (cfr. A. FABBI, I monti di pietà e frumentari nella Valne-
rina, in Spoletium, 18 (1973), p. 40), dei disciplinati di S. Maria degli An-
geli (Ibid., c. 63r), della Concezione (Ibid., c. 71v), di S. Leonardo (Ibid., c.
69r) Varie notizie su confraternite cascinati, sulla base di informazioni
tratte dalle visite Barberini (1610) e Lascaris (1712), si trovano in A. FAB-
BI, Storia e arte nel comune di Cascia, Cascia 1975, pp. 246-248, 253-254 ;
sui disciplinati a Cascia cfr. G. CuranETTI, Una indulgenza cit.

2?) Confraternita del Corpo di Cristo in S. Maria del Popolo (Pietro
de Lunel, Visitatio cit., ms. F 54-4-101, c. 106r), della Misericordia in S.
Maria di Piazza (Ibid., c. 106v), dei disciplinati nella chiesa di S. Maria dei
Laici, questa confraternita ha un oratorio a parte per le donne detto «la
secreta » (ILid., c. 107r) e, sempre disciplinata, la confraternita di S. Ni-
cola da Tolentino (Ibid., c. 107r). Cenni su alcune di queste fraternite in
S. Nessi, Storia e arte delle chiese francescane di Montefalco, Roma 1972,
pp. 69-70, 73-74 e nota 194.

8) Confraternita della Concezione (Ibid., c. 11r), della S. Croce (Ibid.,
cc. lirv), di S. Maria di Cardosa (Ibid., c. 11v), della Misericordia (Ibid., c.
11v), del Corpo di Cristo (Ibid., c. 12v). Come al solito non mancano notizie
su confraternite in studi di carattere locale cfr. A. FaBBI, Visso e le sue
valli, Spoleto 1965, pp. 64-65, 66, 96-99, 135-136, 137-138 ; dello stesso,
I monti di pietà cit., p. 40.

39) Confraternita del Sacramento nella chiesa di S. Emiliano (Ibid., c.
161r), il Bonaca la dice fondata nel 1503 per opera di Ambrogio da Morta-
ra, canonico lateranense, cfr. A. Bonaca, L'altare di mastro Rocco di Tom-
maso da Vicenza nella chiesa di S. Emiliano in Trevi, in Bollettino cit., XXxI
(1934), pp. 59-91 ; quella della Misericordia in S. Giovanni di Piazza (Ibid.,
cc. 162v-163r), del Crocifisso (Ibid., c. 164v), la confraternita dei discipli-
nati della Beata Maria nella chiesa di S. Maria di Piazza (Ibid., c. 185v).
Nel 1580 Pietro Orsini, coadiutore del vescovo Fulvio Orsini, ricorda oltre
alle confraternite del Sacramento, del Crocifisso, della Misericordia, anche
una societas hominum Iesu, mentre non è menzionata la confraternita di-
sciplinata della Beata Maria (Archivio Segreto Vaticano, S. Congr. Con-
cilii, Visitationes apostolicae, 68, c. 79v).

1) La Matterella : confraternita dell'Eucarestia (Pietro de Lunel, Vi-
sitatio cit., ms. F 54-4-100, c. 17r), della Morte (Ibid., c. 18r), della Vergine
(Ibid.) ; Il Precetto : confraternita dell'Eucarestia (Ibid., c. 19r), della Mor-
te (Ibid., c. 19v), di S. Maria (Ibid.) ; Ussita : confraternita di S. Maria del-
52 GIOVANNA CASAGRANDE

le Grazie (Pietro de Lunel, Visitatio cit., ms. F 54-4-101, c. 30r), di S. Ca-
terina (Ibid.), del Sacramento (Ibid., cc. 30rv e cfr. A. FaBBI, I monti di
pietà cit., p. 40) ; Cerreto di Spoleto: confraternita del Sacramento nella
chiesa di S. Nicolò (Ibid., c. 59v), un'altra nella chiesa di S. Maria della
Pieve (Ibid., c. 61r), ed un'altra ancora nella chiesa di S. Francesco (Ibid., c.
62r) ; Cesi : confraternita dell'Eucarestia (Ibid., c. 73r), di S. Maria (Ibid.),
del Nome di Gesù (Jbid.) ; Bevagna : compagnia del Corpo di Cristo (Ibid.,
cc. 131rv), Misericordia (Ibid., c. 131v), S. Maria del Laici (Ibid.) ; di re-
cente cenni storici sulle confraternite bevanati in G. SpETIA, Studio su
Bevagna, Roma 1972, pp. 209-226.

41) Collestatte : S. Maria della Croce (Pietro de Lunel, Visitatio cit.,
ms. F 54-4-100, c. 4v), Misericordia (disciplinata) (Ibid., cc. 4v-5r) ; Castel
di Lago : Corpo di Cristo (Ibid., c. 7v), Natività della Vergine (Ibid.); so-
no inoltre menzionate le societates di S. Giovanni, S. Nicoló, S. Antonio
alle quali «inhibuit prandia, potiones et quecumque prophana » (Ibid.),
non so pertanto quanto si tratti di vere e proprie confraternite oppure di
associazioni per onoranze e festeggiamenti di santi ; Polino : Corpo di Cri-
sto (Ibid., c. 9r), Nome di Gesù (Jbid.) ; S. Emiliano : Rosario (Ibid., c. 13v),
S. Antonio (Ibid.) ; Castelrivoso : Rosario (Ibid., c. 20v), Misericordia (Ibid.) ;
Monteleone: Nome di Gesù ed Eucarestia (Ibid., c. 41v), Misericordia
(Ibid.) ; Onelli : Eucarestia (Ibid., c. 77r), Beata Maria (Ibid.) ; Mucciafora :
Eucarestia (Ibid., c. 83r), S. Giuliana (di sole donne) (Ibid.); Cortigno :
Sacramento (Ibid., c. 167v), Rosario (Ibid.); Poggio di Croce: Corpo di
Cristo (Ibid., c. 173v), Annunciazione (Ibid., c. 174r) ; Montaglioli : Sacra-
mento (Ibid., c. 174v), confraternita della chiesa di S. Maria (Ibid., c. 175r) ;
Todiano: il visitatore accenna semplicemente alle confraternite del Sa-
cramento e del Rosario (Ibid., c. 177r), sulle compagnie di questo castello
sofferma a lungo l'attenzione A. FABBI, Preci e la valle castoriana, Spoleto
1963, pp. 164-165, 167-168, 172, 173-174, ed anzi, secondo questo autore,
la confraternita del Rosario di Todiano sarebbe stata una delle prime co-
stituite nel mondo cattolico poiché fin dal 1519 ne sarebbe stato redatto
lo statuto (p. 164); Ancarano : Annunciazione (Ibid., c. 178v), Sacramento
(Ibid., c. 179v) ; Castel Sant'Angelo : Sacramento (Pietro de Lunel, Visi-
tatio cit., ms. F 54-4-101, c. 24r), Misericordia (Ibid., c. 24v) ; Torrecchia :
Corpo di Cristo (Ibid., c. 37v), S. Caterina (Ibid., c. 38r) ; Giano : Sacra-
mento (Ibid., c. 92r), Beata Maria dei disciplinati (Ibid.) ; Castel Ritaldi:
Corpo di Cristo (Ibid., c. 96v), confraternita disciplinata di S. Nicola da
Tolentino (Ibid.); Gualdo Cattaneo: Sacramento (Ibid., c. 118v), Miseri-
cordia (Ibid.); Torre del Colle: Corpo di Cristo (Ibid., c. 119v), Rosario
(Ibid.); Beroide: Sacramento nella chiesa di S. Paolo (Ibid., c. 196v),
confraternita dei disciplinati di S. Angelo (Ibid., c. 197v).

*) Torreorsina : Misericordia (Pietro de Lunel, Visitatio cit., ms. F
94-4-100, c. 6r), sono peró anche qui, come a Castel di Lago (cfr. nota pre-
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 53

cedente), menzionate delle societates, Assunzione della Beata Maria, S. An-
tonio Abate, S. Sebastiano, cui sono vietati pranzi ecc. (Ibid., c. 6v) ; Buo-
nacquisto : Rosario (Ibid., c. 8r); Arrone: Corpo di Cristo (Ibid., c. 10r);
Montefranco : confraternita dei disciplinati del Corpo di Cristo (Ibid., c.
11v); Ancaiano : Rosario (Ibid., c. 14v) ; Gabi: Assunzione (Ibid., c. 16r);
Scheggino: Eucarestia (Ibid., c. 28v) ; Gualdo di Valle di Narco : Corpo
di Cristo (Ibid., c. 31v); Caso: confraternita dei disciplinati nella chiesa
di S. Maria che dovrà prendere il titolo del Sacramento (Ibid., c. 33r) ;
Gavelli: S. Antonio (disciplinati) (Ibid., c. 35r); Chiavano : Sacramento
(Ibid., c. 48v) ; Civita di Cascia : Sacramento (Ibid., c. 54v) ; Castel S. Gio-
vanni: Sacramento (Ibid., c. 56v) ; Maltignano : Sacramento (Ibid., c. 59r) ;
Ocosce : Sacramento (Ibid., c. 78r) ; Poggiodomo : Sacramento (Ibid., c. 82r) ;
Colgiacone : Sacramento (Ibid., c. 86r) ; Atri: Sacramento (Ibid., c. 86v) ;
Giappiedi : Sacramento (Ibid., c. 88r) ; Poggioprimocaso : Sacramento (Ibid.,
c. 89v) ; Rocca di Tervia : Sacramento (Jbid., c. 92v) ; Logna : Sacramento
(Ibid., c. 94r) ; S. Giorgio: Sacramento (Ibid., c. 95r) ; Colforcella : Sacra-
mento (Ibid., c. 96r); Fogliano: Sacramento (Ibid., c. 97r); Avendita :
Sacramento (Ibid., c. 97v) ; Collavendita : Sacramento (Ibid., c. 99r) ; Alie-
na: Sacramento (Ibid., c. 100r); Agriano: Sacramento (Ibid., c. 101r);
Ocricchio : Sacramento (Ibid., c. 103r); Piediripa: Sacramento (Ibid., c.
104r); Nottoria : Sacramento (Ibid., c. 110r) ; San Pellegrino : Sacramento
(Ibid., c. 110v) ; Savelli : Sacramento (Ibid., c. 113v) ; Monte P.ecini: Sa-
cramento (Ibid., c. 116r) ; Serravalle : Sacramento (Ibid., c. 162v) ; Argen-
tilla: Sacramento (Ibid., c. 164v); Biselli: Sacramento (Ibid., c. 165v) ;
Forsivo: Sacramento e Beata Vergine (Ibid., c. 168v) ; Legogne: Sacra-
mento e Rosario (Ibid., c. 169v) ; Montebufo : Sacramento e Rosario (Ibid.,
cc. 170v-171r, cf.. A. FABBI, Preci cit., pp. 73-74); Collazzoni : Sacramento
e S. Maria (Jbid., c. 1721) ; Roccanolfi : Sacramento (Ibid., c. 175v) ; Abe-
to: Sacramento (Ibid., c. 178r); Campi: Sacramento e Misericordia (uni.
te ?) (Ibid., c. 181r); Abazia di S. Eutizio: Sacramento (Ibid., c. 183r) ;
Preci: Sacramento (Ibid., c. 184v e cfr. A. FABBI, Preci cit., pp. 23-24) ;
Mevale: Sacramento (Ibid., c. 188v) ; Rivofreddo : Sacramento (Ibid., c.
190r); Fematre : Sacramento (Jbid., c. 191r); Villa Sant'Antonio : confra-
ternita dei disciplinati di S. Antonio (Ibid., ms. F 54-4-101, c. 18v) ; Val
linfante: Sacramento (Ibid., c. 22r); Cupi: Sacramento (Ibid., c. 32v);
Appennino : Sacramento (Ibid., c. 34r) ; Casavecchia : Sacramento (Ibid.,
c. 36r); Aschio: Sacramento (Ibid., c. 36v) ; Pian della Noce : Misericor-
dia (Ibid., c. 43r) ; Acquapagana : Sacramento (Ibid., c. 47v) ; Croce : Sa-
cramento (Ibid., c. 49r); Forcella: Sacramento (Ibid., c. 49r); Sellano :
Sacramento (Ibid., c. 53r); Pupaggi: Sacramento (Ibid., c. 54r) ; Monte
Santo : Sacramento (Ibid., c. 55v) ; Triponzo : Sacramento (Ibid., c. 58v) ;
Ponte: Sacramento (Ibid., c. 62v); Grotti: Sacramento (Ibid., c. 66r);
Battiferro : Sacramento (Ibid., c. 69v) ; Portaria : confraternita dei disci-
54 GIOVANNA CASAGRANDE

plinati sotto il titolo di S. Maria e S. Antonio (Ibid., c. 77r) ; Montecchio :
Sacramento (Ibid., c. 93r); Coldimarchese : confraternita dei disciplinati
di S. Nicola da Tolentino (Ibid., c. 95v); Torrita: Sacramento (Ibid., c.
100v); Castelbono : Sacramento (Ibid., c. 120r); Collepino : Sacramento
(Ibid., c. 153r); Fabbri: Sacramento (Ibid., c. 166r); Cannaiola : Rosario
(Ibid., c. 169v) ; Castel S. Giovanni: Sacramento (Ibid., c. 170v), ma do-
vevano esservi altre societates se « Inhibuit confratribus prandia et potiones
et item confratribus Beatae Mariae et omnibus societatibus aliorum sancto-
rum » (Ibid.) ; San Lorenzo: Sacramento (Ibid., c. 171v) ; Bovara: Mise-
ricordia (Ibid., c. 172r); Pedecampello : Sacramento (Ibid., c. 194v) ; Az-
zano : confraternita dei disciplinati di S. Caterina (Ibid., c. 196r) ; S. Bri-
zio: Sacramento (Ibid., c. 206r) ; Bazzano di sotto: Sacramento (Ibid., c.
212r); Eggi : Sacramento (Ibid., c. 219v) ; S. Giacomo : Sacramento (Ibid.,
c. 208v) ; Acera : Sacramento (Ibid., c. 283r) ; Cammoro : Sacramento (Ibid.,
c. 285r); Orsano: Sacramento (Ibid., c. 286r); Verchiano: Sacramento
(Ibid., c. 288v) ; Le Cesi : Sacramento (Ibid., c. 289v); Villa di Val Sant'An-
gelo: S. Croce (Ibid., c. 291r); Prefoglio: Sacramento (Ibid., c. 292v);
Pieve Torina: Sacramento (Ibid., c. 294v).

4) Salvo la disposizione del visitatore, nei seguenti centri non ho
trovato indicazioni di confraternite preesistenti: Nicciano (Pietro de Lunel,
Visitatio cit., ms. F 54-4-100, c. 15r), Ceselli (Ibid., c. 25v), Monte S. Vito
(Ibid., c. 26v), Civitella (Ibid., c. 27r), S. Anatolia di Narco (Jbid., c. 29v),
Castel S. Felice (Ibid., c. 33r), Opagna (Ibid., c. 52v), Roccaporena (Ibid.,
c. 79r), Usigni (Ibid., c. 80r), Rocchetta di Spoleto (Ibid., c. 90v), Belve-
dere (Ibid., c. 102r), Castel S. Maria (Ibid., c. 106v), Pescia (Ibid., c. 107v),
Macchie (Ibid., ms. F 54-4-101, c. 21r), Castefantellino (Ibid., c. 28r), Flu-
minati (Ibid., c. 28v), Pomarola (Ibid., c. 39r), Capriglia (Ibid., c. 40r),
Piedipaterno (Ibid., c. 63v), Meggiano (Ibid., c. 64v), Strettura (Ibid., c.
7ir) Montebibico (Ibid., c. 69r), Macerino (Ibid., c. 77v), Pogliano (Ibid.,
c. 80v), Baiano (Ibid., c. 85r), Castagnola (Ibid., c. 92v), Gaglioli (Ibid.,
c. 121v), S. Luca (Ibid., c. 166v), Pissignano (Ibid., c. 190v), Campello
(Ibid., c. 193v), Terraia (Ibid., c. 202v), Morignano (Ibid., c. 203v), S. Sil-
vestro (Ibid., c. 204r), Bazzano Alto (Ibid., c. 212v), S. Angelo di Mescore
(Ibid., c. 219r).

*) Si noti che in alcune località la compagnia del Sacramento é fu-
sa con altre (cfr. Cascia, Forsivo, Legogne, Montebufo, Collazzoni).

5) Sacramento e Rosario a volte sono unite (cfr. Legogne, Monte-
bufo). Sull'origine e la diffusione delle confraternite del Rosario in Italia
cfr. G. G. MEERSSEMAN, Le origini della Confraternita del Rosario cit.

**) Non sempre il visitatore specifica nell'intitolazione la natura de-
vozionale della fraternita, la si puó, a volte, dedurre da cenni sulla pratica
religiosa (cfr. la Misericordia a Spoleto).

+?) Menziono a parte per Spoleto la confraternita di S. Maria Cande-
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 55

loro e S. Giovanni Decollato che sono unite ; a Montiglioli nella chiesa di
S. Maria vi è una confraternita che è dotata di un piccolo reddito, com-
pie l'officio di visitare gli infermi e seppellire i morti, ma nella visita non è
specificata l'intitolazione.

1$) Sessione xir, Decretum de sanctissimo eucharistiae sacramento, 1-8.
Le compagnie del Sacramento, comunque, destinate ad una diffusione ca-
pillare dopo i decreti del Concilio di Trento, hanno un'origine da collocar-
si in epoca piü remota e da ricollegarsi, direi con tutta probalità, alla festa
del Corpus Domini; cominciarono a sorgere più numerose a partire dal
secolo xv (cfr. G. BARBIERO, Le confraternite del SS. Sacramento prima del
1539, Vedelago 1941 ; E. GRENDI, Le compagnie del SS. Sacramento a Ge-
nova cit. ; M. MAncoccnur, La Riforma Cattolica cit., pp. 237-247). A Perugia,
ad esempio, una fraternita del Corpo di Cristo appare già presente nel 1416
(Archivio di Stato di Perugia, Conservatori delle mura, 1, c. 3v).

1$) A La Matterella, Il Precetto, Visso, Ussita, Trevi, Forsivo, Mon-
tebufo, Collazzoni.

59) Pietro DE LUNEL, Visitatio cit., ms. F 54-4-100, cc. 4v-5r.

51) Ibid., c. 63r.

53) Ibid., ms. F 54-4-101, c. 77r.

53) Ibid., c. 96v.

54) Ibid., c. 106v.

55) Ibid., c. 107r.

56) Ibid., c. 148r.

5?) Ibid., c. 150r.

55) Ibid., c. 18v.

59) Ibid., cc. 264v-260r.

6°) Ibid., c. 280v.

61) Jbid., c. 281r.

62) Ibid., ms. F 54-4-100, c. 125r.

93) Ibid., cc. 125v-126r.

*) Ibid., cc. 127v, 141v.

*5) Ibid., ms. F 54-4-101, c. 11r.

6): Tbid.,. c. 11v.

«ye 6l: ci! 2808

*5) Ibid., c. 279v.

*) Ció del resto é chiaramente previsto dalle norme che dovevano
informare la visita, cfr. Ibid., c. 10r.

'?) Ibid., ms. F 54-4-100, c. 7v.

^?) Ibid., c. 20v.

"). Ibid.j:/c.oV1v.

Ay Tbidisici 771.

74 bid.; c3 991

*) Ibid., ms. F 54-4-101, c. 224v.
GIOVANNA CASAGRANDE

6) Ibid., c. 272v.

12): Jbid., c. 169v.

'5 Su questa visita alcuni sintetici cenni in U. NicoriNwi, La visita
apostolica post-tridentina della diocesi di Perugia (1571-1572), in Storia e
cultura in Umbria nell'età moderna (secoli X V-XVIII) - Atti del VII Con-
vegno di Studi Umbri, Perugia 1972, pp. 457-460.

?9) Ibid., pp. 460-473.

$9) Cfr. A. ProsPERI, Bossi Francesco, in Dizionario biografico degli
italiani, 13, Roma 1971, pp. 303-305.

8) O. MARINELLI, Le confraternite cit. ; per la verità in una descri-
zione della città e della diocesi di Perugia compilata da Donato Turrio e
destinata a Paolo della Rovere, futuro visitatore apostolico, si menzionano
15 societates, si può pensare che il descrittore si sia limitato a quelle che
riteneva più rilevanti ; cfr. M. C. LuNcAnorTI-L. TITTARELLI, Descrizione
della città e della diocesi di Perugia. Un manoscritto del XVI secolo, in An-
nali della Facoltà di Scienze Politiche dell’ Università di Perugia, 13 (1973-76),
estratto, p. 20.

3) Compagnia del Sacramento (Perugia, Archivio Diocesano, Fran-
cesco Bossi, Visita pastorale, v, cc. 59v, 61v-62r) ; nella chiesa parrocchiale
di S. Salvatore vi é la confraternita del Rosario istituita da 18 anni da un
certo frate Matteo « Lachis » domenicano (Ibid., cc. 59v-60r) ; di recente
fondazione doveva essere la compagnia della Morte (Ibid., c. 62v), il Ma-
riotti la dice eretta nel 1576 (cfr. Memorie istoriche del Lago Trasimeno e
suoi contorni raccolte dal perugino Annibale Mariotti, 1814, p. 76 in Rac-
colta di scritti intorno al Lago Trasimeno fatta in Perugia l'anno 1845) ; vi
è poi la confraternita dei disciplinati di S. Maria con relativo ospedale (Ibid.,
c. 61r; cfr. P. L. MELONI, Per la storia cit., p. 580), il Mariotti erronea-
mente la ritiene fondata nel 1531 (cfr. Memorie istoriche cit., p. 96), ma que-
sta era già viva ed operante nella prima metà del secolo xiv, ad esempio,
in data 19 luglio 1341, Andreuccio di Ferro, sindaco della villa di Isola
Maggiore, con consenso di Andreuccio di Bettolo, priore della fraternita
di S. Maria della suddetta villa, vende a Laudo di Pepo, cittadino peru-
gino, un pezzo di terra (Archivio di Stato di Perugia, Fondo Gardone, per-
gamene non inventariate, busta 80, ad annum et diem). Il visitatore parla
anche di una fraternitas dominarum (Ibid., c. 63v), si tratterebbe, secondo
il Mariotti, di terziarie francescane (cfr. Memorie istoriche cit., p. 96).

*) Confraternita dei disciplinati di S. Francesco con relativo ospe-
dale (Bossi, Visita cit., rv, cc. 12v-13r ; cfr. A. RicciERI, Memorie storiche
del Comune di Marsciano, Assisi 1914, p. 126 ; Perugia, Biblioteca Comu-
nale Augusta, Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1419 (d'ora in poi Belforti-
Mariotti, Contado e il numero del manoscritto), cc. 113v-114r, vi sono cen-
ni in generale sulle confraternite a Marsciano); compagnia della Morte
(Bossi, Visita cit., rv, cc. 8rv ; cfr. A. RicciERI, Memorie cit., p. 127); le
re

CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 57

compagnie del Sacramento (Ibid., c. 4v) e del Rosario (Ibid., c. 4r), del
Nome di Dio (Ibid., c. 4r). In precedenza nella visita di Fulvio della Cor-
gna sono menzionate le compagnie del Sacramento (Perugia, Archivio Dio-
cesano, Fulvio della Corgna, Visita pastorale, 1, c. 315r), di S. Francesco
(Ibid., c. 316r), della Misericordia (Morte ?) (Ibid., c. 317r).

#) Confraternita di S. Antonio Abate (Perugia, Archivio Diocesano,
Paolo della Rovere, Visita apostolica, 11, c. 30r; Francesco Bossi, Visita
cit., v, c. 4r) ; di S. Giuseppe (Paolo della Rovere, Visita cit., c. 30r) ; con-
fraternita delle donne della Madonna del Serraglio (Ibid., c. 29v) ; dei SS.
Sebastiano e Rocco (Bossi, Visita cit., c. 4v). Sulle fraternite corcianesi
cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1421, cc. 110rv; non compare nelle
visite la compagnia del Sacramento, nella chiesa di S. Cristoforo, che do-
veva gestire l'ospedale (Cfr. R. CorrEsr Memorie storiche del Comune di
Corciano, Città di Castello 1902, p. 75).

85) Confraternita del Sacramento nella chiesa di Maria Assunta (Bos-
si, Visita cit., c. 13v) ; anche nella chiesa di S. Francesco vi é una compa-
gnia del Sacramento (Ibid., c. 16r); fraternita delle donne sotto il titolo
della Madonna (Jbid., c. 17r) ; dei SS. Sebastiano e Rocco (Paolo della Ro-
vere, Visita cit., c. 37r).

86) Confraternita di S. Maria detta anche del Corpo di Cristo con re-
lativo ospedale (Fulvio della Corgna, Visita cit., c. 171v; Paolo della Ro-
vere, Visita cit., cc. 141rv), la si include in genere tra le confraternite disci-
plinate, riferimenti a questa in S. PrsrELLI, Memorie storiche di Castiglion
Fosco, S. Maria degli Angeli, pp. 24-25 e in P. L. MELONI, Per la storia
cit., pp.579-580 ; quella di S. Giovanni (della Corgna, Visita cit., c. 172r) ;
si parla anche di una «societas mulierum » (Ibid., c. 171r) che non so se sia
da identificarsi con quella del Rosario (Bossi, Visita cit., i11, c. 174r).

8?) Compagnia del Sacramento nella chiesa di S. Antonio (Bossi,
Visita cit., v, c. 27v ; cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1421, c. 11r);
compagnia della Morte eretta nel 1577, dipendente da quella di Perugia,
conta 45 confratelli (Bossi, Visita cit., v, cc. 28rv) ; società di donne che
cura un altare dedicato alla Madonna (Ibid., c. 29r) ; confraternita di S.
Sebastiano (Visitationes 1564-65, c. 29r).

88) Cerqueto : fraternita « mulierum Madonne » (Fulvio della Corgna,
Visita cit., c. 362v), Sacramento (Bossi, Visita cit., 1v, cc. 21v-22r), Mor-
te (Ibid., c. 23r), quest'ultime compagnie avrebbero avuto sede nella chie-
sa di S. Caterina (Belforti-Mariotti, Contado ms. 1419, c. 64v) ; Torgiano :
confraternita di S. Maria che ha un ospedale con due letti (della Corgna,
Visita cit., c. 308v ; Bossi, Visita cit., rv, cc. 145v-146r), confraternita del
Sacramento unita alla preesistente di S. Antonio (Bossi, Visita cit., tv,
cc. 148r-149v), compagnia della Morte istituita di recente nella chiesa di
S. Maria dellOlivello (Ibid., c. 155v); Mugnano: Corpo di Cristo nella
chiesa di S. Benedetto (Ibid., v, cc. 98rv; Belforti-Mariotti, Contado, ms.
58 GIOVANNA CASAGRANDE

1422, c. 158v), Rosario (Bossi, Visita cit., v, c. 98v), S. Sebastiano (Paolo
della Rovere, Visita cit., c. 38r); Magione : Nome di Gesù nella chiesa di
S. Giovanni Battista (Bossi, Visita cit., v, c. 21v), Crocifisso (Ibid., c. 22r),
Rosario (Ibid., c. 22v), altre confraternite sono ricordate nei soliti Belforti-
Mariotti, Contado, ms. 1422, cc. 98rv ; di recente cenni vari in M. PAGANA,
Una visita pastorale a Magione nel 1700, in La Magione, Perugia 1976,
pp. 68-71 e in T. BarroccIonNI, La chiesa della Madonna delle Grazie, in
La Magione cit., pp. 85, 94-98; Monte del Lago: Rosario (Bossi, Visita
cit., v, c. 75r), società di donne che curano l'altare della Concezione della
Vergine (Ibid., c. 75v), confraternita di disciplinati che hanno una chiesa
intitolata alla Madonna (Ibid., c. 77v; cfr. Memorie istoriche del Lago Tra-
simeno cit., pp. 60-61 e Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1422 c. 119r ; cfr.
P. L. MELONI, Per la storia cit., p. 580) ; Passignano : Rosario (Bossi, Visita
cit., v, c. 34r), Sacramento (Ibid., c. 38r), fraternita di S. Bernardino che
ha cura dell'ospedale (Ibid., c. 40r ; cfr. Memorie istoriche del Lago Trasi-
meno cit., p. 76; Tristi e fasti della terra di Passignano al Lago Trasimeno,
Perugia 1847, p. 9), altre notizie in Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1422,
cc. 172v-177v ; Tuoro : confraternita dei disciplinati di S. Maria che hanno
un ospedale (Bossi, Visita cit., v, c. 82r) Sacramento (Ibid., c. 81v),
fraternita della Madonna, di sole donne (Visitatio 1565, c. 31r).

89) I luoghi del presente elenco e del seguente sono disposti in ordine
alfabetico. Casteleone : Corpo di Cristo e Crocifisso (della Corgna, Visita
cit., c. 299v); Castel Rigone : confraternita della Madonna con ospedale
(della Corgna, Visita cit., cc. 106v-108v, 383v ; Belforti-Mariotti, Contado,
ms. 1421, ce. 56v-57r e cfr. G. CERNICCHI, Castel Rigone e il suo tempio,
Perugia 1904, pp. 33-34), Sacramento nella chiesa parrocchiale di S. Bar-
tolomeo (della Corgna, Visita cit., c. 383v); Cenerente : nella chiesa di S.
Maria Maddalena vi è una fraternita di ambo i sessi sotto il titolo della Ver-
gine (Bcssi, Visita cit., v, c. 116v), si parla anche di una fraternita di uo-
mini, non so però sotto quale titolo (Visitationes 1564-65, c. 3v); Colle-
baldo : confraternita di S. Giuseppe (Bossi, Visita cit., 111, cc. 177v-178r) e
una fraternita di laici vi è nella chiesa parrocchiale di S. Maria (Ibid.,
cc. 178v, 179v-180r); Deruta: Rosario nella chiesa di Sant'Angelo
(della Corgna, Visita cit., c. 287v e Bossi, Visita cit., 1v, c. 69r), la compa-
gnia del Corpo di Cristo ha un oratorio entro il chiostro del convento di
S. Francesco (Bossi, Visita cit., rv, c. 71r); Fontignano : Corpo di Cristo
nella chiesa di S. Leonardo (Ibid., v, c. 96r), confraternita nella chiesa
dell’Annunziata (Ibid., c. 95r; cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1423,
cc. 140v-141r); Isola Polvese : confraternita dei disciplinati del Gonfalone
(Bossi, Visita cit., v, c. 42r; cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1422, c.
77v), e la società delle donne che curano l’altare della Madonna della Quer-
cia (della Rovere, Visita cit., c. 44r ; cfr. Memorie istoriche del Lago Trasi-
meno cit., pp. 100-101); Lisciano : confraternita di S. Martino (della Cor-
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 59
gna, Visita cit., c. 101r) e quella di S. Antonio «antiquitus instituta »
(Bossi, Visita cit., v, c. 44v) ; Migiana di Monte Malbe : Sacramento nella
chiesa di S. Bartolomeo (Bossi, Visita cit., v, c. 121r), confraternita della
Madonna che regge la relativa cappella (Ibid., c. 121v); Pieve Caina:
Rosario (Jbid., 111, cc. 61v, 281r), S. Bernardino (Ibid., cc. 62v, 281r);
Pila: Corpo di Cristo e Nome di Gesü (della Rovere, Visita cit., c. 7i,
generici cenni sulle confraternite a Pila in G. ANDREANI, M. SILVESTRINI,
C. VINTI, Pila ieri e oggi, Perugia 1975, pp. 15-16, 18); Ponte Pattoli :
Corpo di Cristo (Bossi, Visita cit., v, c. 63v), compagnia della Morte (Ibid.,
cc. 61bisrv); Preggio : societas della Madonna che probabilmente ammini-
strava l'ospedale del castello (della Corgna, Visita cit., c. 104r), Sacramento
(Visita Bossio 1575-1576, 1575, 29 maggio) ; Pretola : Corpo di Cristo (Bos-
si, Visita cit., v, c. 39v ; cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1420, c. 229r),
confraternita di S. Nicola (della Rovere, Visita cit., c. 92r) ; Sant'Enea:
Rosario nella chiesa di S. Agnese (Bossi, Visita cit., rv, c. 100r), Nome di
Dio (Ibid., c. 99r) ; Spina: Sacramento (Ibid., 111, cc. 250v-251r), compa-
gnia della Madonna detta dei Bianchi (Ibid., cc. 251rv).

*»)) Badiola : Rosario (Ibid., c. 54v ; il Belforti non menziona la con-
fraternita del Rosario, ricorda invece che la chiesa detta Madonna di Piaz-
za appartiene alla compagnia del Sacramento, Belforti-Mariotti, Coníado,
ms. 1423, c. 5r); Bagnaia: Corpo di Cristo (Ibid., c. 198v) ; Boneggio :
confraternita del Buon Gesü (della Corgna, Visita cit., c. 348r) ; Borghetto :
nella chiesa di S. Martino vi é un altare custodito dalla fraternita del luo-
go (quale ?) (della Rovere, Visita cit., c. 47v) ; Capocavallo : confraternita
di S. Maria (Bossi, Visita cit., v, c. 117v) ; Casaglia : Sacramento (Visita
Bossio, 1575-76, 1575, 26 maggio) ; Casalina: Rosario nella chiesa di S.
Girolamo (Bossi, Visita cit., rv, cc. 54v-55r) ; Castel delle Forme : vi è una
chiesa detta «la Madonna » che é «sub cura et protectione disciplinatorum
laicorum » (Ibid., c. 93r) ; Castel del Piano : Corpo di Cristo (della Rovere,
Visita cit., c. 75v) ; Castelvieto : Sacramento istituita nel 1564 (Bossi, Vi-
sita cit., v, c. 25r; Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1422, c. 28r) ; Castiglion
del Lago : non ho trovato alcuna visita completa di questo luogo, pertan-
to mi limito a segnalare la confraternita dei disciplinati di S. Agostino
(Visitatio 1565, c. 33v) ; Castiglion della Valle: Sacramento (Bossi, Vi-
sita cit., 111, c. 158v) ; Cibottola: compagnia di Sant'Angelo nella chiesa
di S. Angelo, unita poi a quella del Corpo di Cristo nella chiesa parrocchia-
le di S. Fortunato (Jbid., cc. 193v-194r) ; Chiesa di S. Pietro nei pressi di
Antognolla: vi è la societas Sancte Crucis (della Corgna, Visita cit., c.
82r) ; Colle : Sacramento istituita nel 1576 dal curato Dionisio (Bossi, Visita
cit., rv, c. 126v) ; Compignano : confraternita dei bianchi nella chiesa di S.
Maria (Ibid., c. 36r) ; Gaiche : confraternita di S. Bernardino (della Corgna,
Visita cit., c. 177v ; Bossi, Visita cit., r11, c. 209v) ; Greppoleschieto : doveva
esservi la confraternita di S. Urbano cui aggiungere il titolo del Corpo di
60 GIOVANNA CASAGRANDE

Cristo (Bossi, Visita cit., 111, c. 190v) ; Mandoleto : Sacramento nella chie-
sa di S. Maria (Ibid., v, cc. 3r, 124r) ; Mantignana : confraternita della Vei-
gine di entrambi i sessi (Ibid., c. 19v) ; Mercatale : confraternita della Ma-
donna (della Rovere, Visita cit., c. 114r) ; Migianella : confraternita di S.
Croce, di antica istituzione, ha pure un ospedale (Bossi, Visita cit., v, cc.
62v-63r) ; Migliano : Sacramento (Ibid., 111, c. 247v); Miralduolo : S. Roc-
co (Ibid., rv, c. 160r) ; Montali : si parla di una societas del castello che ha
cura della Madonna delle Grazie (della Corgna, Visita cit., c. 129r) ; Mon-
te Colognola : Crocifisso (Bossi, Visita cit., v, cc. 117rv); Monte Melino :
confraternita del Rosario nella chiesa di S. Maria (Ibid., c. 28r ; cfr. Belfor-
ti-Meriotti, Contado, ms. 1422, c. 136r) ; Monte Petriolo : Sacramento nel-
la chiesa parrocchiale di S. Stefano (Bossi, Visita cit., 111, c. 91r) ; Monte
Vibiano Nuovo : si parla di una società di laici che curano la festa di S.
Sebastiano, di tutti i Santi e di S. Caterina (Ibid., c. 13v) ; Morcella : SS.
Rocco e Sebastiano (della Corgna, Visita cit., c. 321r) ; Olmeto : Sacramen-
to (della Corgna, Visita cit., c. 358v; Bossi, Visita cit., rv, c. 81v) ; Oro:
vi é una confraternita di disciplinati nella chiesa di S. Lucia (Bossi, Visita
cit., rz, c. 124v ; cfr. Belforti-Mariotti, Contado, ms. 1423, c. 138v) ; Pa-
piano: confraternita di S. Barnaba (della Corgna, Visita Git», 5011367115
Bossi, Visita cit., rv, c. 49r); Pietrafitta: società della Vergine (Bossi,
Visita cit., 111, c. 121r) ; Pieve Petroia : confraternita della Madonna (Jbid.,
v, c. 99r); Poggio Aquilone: confraternita di bianchi (Ibid., ir, cc. 3r,
243v-244v ; cfr. P. L. MELONI, Per la storia cit., p. 580) ; Polgeto : confra-
ternita della Madonna detta dei Sassi che si é aggregata alla compagnia
del Rosario di S. Domenico di Perugia (Ibid., v, cc. 74r-75v ; cfr. Belforti-
Mariotti, Contado, ms. 1421, c. 239v) ; Ponte Felcino: Sacramento nella
parrocchia di S. Felicissimo (Ibid., c. 17v); Prepo: vi è un conso'zio di
laici di ambo i sessi nella chiesa di S. Maria (Ibid., rv, c. 183r) ; Reschio :
vi è una confraternita di laici devota alla Madonna (Jbid., v, c. 47v) ; San-
tApollinare: Sacramento (Ibid., 111, cc. 28r, 263v) ; Sant'Egidio : Sacra-
mento (della Corgna, Visita cit., c. 389r) ; San Feliciano : confraternita di
laici nella chiesa di S. Maria (sotto quale titolo preciso ?) (Bossi, Visita
cit., v, cc. 85rv; i soliti Belforti-Mariotti parlano di una confraternita di
S. Croce, probabilmente posteriore, cfr. Contado, ms. 1422, c. 216r) ; San-
ta Giuliana: confraternita di S. Antonio Abate (Bossi, Visita cit., v, c.
84v ; cfr. P. L. MELONI, Per la storia cit., p. 583, n. 109) ; S. Maria di Mon-
te Acuto : Sacramento, istituita nel 1570 (Bossi, Visita cit., v, cc. 72rv) ;
S. Maria Rossa : confraternita di S. Maria nella chiesa parrocchiale (Ibid.,
IV, C. 115v) ; San Mariano: Sacramento (Ibid., v, c. 7r); S. Martino in
Campo : Sacramento (Ibid., 1v. cc. 120r-121r; Belforti-Mariotti, Contado,
ms. 1419, c. 287v) ; S. Martino in Colle: Sacramento (Bossi, Visita cit.,
IV, cc. 108rv ; risulta anche avere un ospedale (della Corgna, Visita cit.,
cc. 352rv ; cfr. P. L. MELONI, Per la storia cit., p. 580) ; S. Nicolò di Celle:
CONFRATERNITE DI SPOLETO E PERUGIA 61

confraternita di S. Andrea (della Corgna, Visita cit., c. 372v) ; S. Petro-
nilla : Sacramento (Bossi, Visita cit., v, c. 48v) ; S. Quirico : Sacramento
(Ibid., c. 32r) ; S. Salvatore di Monte Acuto : Sacramento (Ibid., c. 66v) ;
San Savino: confraternita di S. Maria Maddalena (della Rovere, Visita
cit., c. 39v ; Bossi, Visita cit., v, c. 87r) ; Solfagnano : Sacramento (Bossi,
Visita cit., v, c. 12v) ; Solomeo : confraternita del Nome di Gesù nella
chiesa di S. Bartolomeo (Ibid., c. 11r) ; Castiglione Ugolino: confraternita
di donne sotto il titolo della Concezione (Ibid., cc. 93rv) ; Villa Pitignano :
Sacramento nella chiesa parrocchiale di S. Maria (Ibid., c. 93v) ; Zocco :
confraternita di laici devota alla Vergine nella chiesa di S. Maria (Ibid.,
c. 83v).

?) della Rovere, Visita cit., c. 42v.

*3) Cfr. Bossi, Visita cit., v, c. 63v.

* Regole delle compagnie del S.mo Corpo di Christo per le parrocchie
della città et diocese di Perugia fatte d'ordine dell’ Illus. et Reverendiss. Mon-
sig. Francesco Bossi, Perugia 1578.

* In sette località, Borghetto, Castiglion Fosco, Collebaldo, Cene-
rente, S. Feliciano, Montali, Monte Vibiano Nuovo, vi sono confraternite
di cui non conosco il titolo con precisione, devote, in linea di massima,
alla Madonna.

*) Il primo registro della compagnia di S. Giuseppe risale al 1487,
anno della fondazione, la prima adesione autografa é quella di Bernar-
dino da Feltre (Perugia, Biblioteca Comunale Augusta, ms. 3106, c. Or).

**) della Rovere, Visita cit., cc. 51rv.

*?) Il termine scola l'ho trovato solamente usato dal Bossi che era
milanese, per il resto ci s'imbatte nei termini fraternitas, confraternitas,
societas e, in italiano, compagnia.

*$) Cenni storici sulla confraternita del Rosario in S. Domenico a
Perugia in G. G. MEERSSEMAN, Le origini cit., pp. 305-307.

*)*Bossh Visifa-cit.; v, c. 75r.

100) Ad esempio, quando il Sacramento usciva dal tabernacolo per
essere portato agli infermi, i confrati dovevano accompagnarlo o con una
ombrella o con un baldacchino ; se non vi era la compagnia del Sacramento
dovevano adempiere a tale compito o i parrocchiani o un’altra confrater-
nita del luogo.

101) I monti frumentari cominciarono a svilupparsi nel secolo xvi per
proliferare poi nei secoli xvr1 e xvi (Cfr. A. GHinaTO, I monti di pietà
in Umbria, in Storia e cultura cit., p. 496 e A. FABBI, I monti di pietà cit.).

1?) Il pio officio si trova anche adempiuto da altre confraternite,
ad esempio quelle intitolate alla Croce e al Crocifisso, a Spello S. Barbara
e S. Rocco ecc.

1) Gir O, MARINELLI, Le confraternite cit., p. 767.

c
Socialismo e socialisti a Terni
tra Ottocento e Novecento"

Terni, divenuta città eminentemente operaia dopo la nascita
delle industrie 9, vide, nell'ultimo decennio dell'Ottocento, un ra-
pido sviluppo del movimento socialista.

Nel 1888, ad opera dei nuclei operai piü avanzati, soprattutto
quelli provenienti dalla Romagna, vide la luce a Terni Il Risveglio
Operaio ®, che, fin dal primo numero, sottolineò l'urgenza di costi-
tuire una società di resistenza la quale raggruppasse tutti gli ope-
rai ternani e segnasse il superamento delle vecchie società di mu-
tuo soccorso che erano solo degli organi di assistenza e di difesa ?.

Tale società fu costituita verso la fine dello stesso anno con
l'adesione di oltre 2000 operai occupati nei diversi stabilimenti lo-
cali e con lo scopo di «soccorrere i disoccupati, procacciarli [sic] il
lavoro, sussidiarli, aiutare i malati e i licenziati a tenere testa, al-
l’occorrenza, al capitalista allorché questi volesse strapotere [...] ?.

Ma già all'inizio del 1890, in coincidenza con la crisi delle in-
dustrie ternane 9, essa entró in una fase di disgregazione tale che
su 2000 soci aderenti, soltanto 42 erano rimasti in regola con il pa-
gamento delle quote sociali. I socialisti esprimevano il loro rammari-
co per questo stato di cose, attraverso La Valle del Nera, afferman-
do fra l’altro: «[...] La resistenza è condannata a fare una fine
miseranda ; al nome ribelle di società di resistenza verrà sostituito
quello meno bellicoso di società di mutuo soccorso e la borghesia
dormirà sonni più tranquilli [....] » 9.

In effetti, di fronte al permanere della crisi dell'industria e del-
l'agricoltura, spesso la classe operaia, non ancora compatta e ben
organizzata, cedeva davanti al pericolo di licenziamenti. D'altra par-
te, in seno alle forze democratiche e socialiste non si era ancora ela-
64 GIUSEPPINA GIARDINIERI

borata una chiara linea strategica. Nonostante la vittoria riportata
nelle elezioni amministrative del 1890, quando socialisti e radicali
riuscirono ad ottenere la maggioranza in seno al Consiglio Comunale,
scarsi furono i vantaggi concreti che da essa giunsero alla classe
operaia, anche perché i partiti democratici non riuscirono a portare
a termine il loro mandato, vuoi per ragioni oggettive dovute alla
disastrosa condizione finanziaria del Comune e alla forte opposizio-
ne esercitata dai moderati, vuoi anche per la loro inesperienza in
campo amministrativo ?.

Due anni più tardi, il Consiglio Comunale veniva sciolto con
provvedimento ministeriale e dopo cinque mesi di commissariato re-
gio vennero indette nuove elezioni amministrative da tenersi nel lu-
glio 1892 ; il risultato di tali elezioni fu favorevole ai moderati che
riconquistarono la maggioranza 9.

Nell’agosto del 1892, si concludeva a Genova, il lungo processo
di formazione del Partito Socialista ; il congresso, cui partecipò an-
che una delegazione ternana, l'unica da tutta l'Umbria ®, sanciva
la formazione di un partito proletario che puntasse, attraverso la
lotta politica, alla graduale conquista dei pubblici poteri. Sulla ba-
se di tale principio avvenne la divisione dei socialisti dagli operaisti e
dagli anarchici, avversi gli uni e gli altri al principio della parteci-
pazione operaia alle lotte politiche. Il metodo proclamato dal Par-
tito Socialista nato a Genova, quello della lotta di classe, aveva se-
gnato la linea di separazione nei confronti dei mazziniani e delle
varie correnti di democrazia avanzata, ma non socialista 19).

I deliberati di Genova non vennero attuati immediatamente nel
circolo socialista di Terni, nel quale erano confluiti, al suo sorgere,
nel 1891 1, anche elementi repubblicani e anarchici-collettivisti 12).

La scissione avvenne nel 1895, quando un gruppo di giovani
socialisti propose di porre ai voti l’adesione ai deliberati del congresso
di Reggio Emilia tenuto nel 1893, nel quale il Partito Socialista
aveva chiarificato e precisato i propri principi '9. Di fronte a tale
proposta si delinearono due gruppi distinti: un gruppo marxista
capeggiato da Luigi Riccardi '9, e un gruppo comprendente elemen-
ti di diverso orientamento ideologico per lo più di ispirazione demo-
cratica (radicali, repubblicani), capeggiati da Alessandro Fabri'15).

I voti favorevoli all’adesione al Partito Socialista erano stati
40 contro 160 1°),

Pochi giorni dopo la votazione, il gruppo dei 40 fondava la
sezione di Terni del Partito Socialista Italiano e, in polemica con
SOCIALISMO E SOCIALISTI A' TERNI 65
il gruppo capeggiato da Fabri che, per le imminenti elezioni politi-
che, sosteneva la candidatura di Edoardo Pantano, deliberó di pro-
porre la candidatura protesta di Nicola Barbato 1”.

Nello stesso anno 1895, si tennero a Terni le elezioni ammini-
strative per il rinnovo del Consiglio Comunale. I socialisti fecero un
computo dei propri elettori dichiarati : ne risultarono 22. Nonostan-
te l'impressione negativa prodotta da una simile constatazione, la
sezione socialista decise ugualmente di presentare dei candidati pro-
pri. Furono scelti Luigi Riccardi e Virgilio Alterocca, i quali, pur
non risultando eletti, ottennero una lusinghiera affermazione 18).

L'insperato risultato incoraggiò i socialisti, che iniziavano una
intensa opera di propaganda, e nelle nuove elezioni politiche del
1897, presentarono un proprio candidato nella persona di Luigi Ric-
cardi '9, che nella circostanza si trovò di fronte Edoardo Pantano,
a sua volta sostenuto da radicali, repubblicani ed anche dalle for-
ze conservatrici 2. Il Partito Socialista, sulla base dei propri pro-
grammi minimi, presentava una serie di riforme graduali da attuare
in tempi brevi. In particolare, chiedeva l’abbandono definitivo del-
l’Africa e la riduzione delle spese militari; la rivendicazione delle
libertà statutarie ; il suffragio universale uguale e diretto per tutti
i maggiorenni dei due sessi ; la riforma tributaria e le leggi sociali 2).

Riccardi non fu eletto, ma totalizzò ben 1195 voti, cifra ab-
bastanza rilevante, se si considera che il Partito Socialista era a
Terni ancora ai primi passi ??.

Questo fatto veniva posto in rilievo dai relatori al congresso
regionale socialista che si tenne a Hieti il 1" agosto 1897, cui pre-
sero parte 30 rappresentanti (5 erano ternani) in maggioranza ope-
rai 2°).

Il dato che emerse alla conclusione dei lavori congressuali, fu
quello di non coltivare eccessive illusioni sulla potenzialità ed esten-
sione del socialismo umbro, fatta eccezione per il centro industriale
di Terni, in quanto nuclei del partito erano sorti soltanto nelle città
e nelle grosse borgate, mentre erano quasi completamente assenti
nei piccoli centri agricoli e nelle campagne ??.

La crisi di fine secolo — contrassegnata anche a Terni da un
forte aumento del prezzo del pane *) e da qualche disordine 29) —
e la reazione imperversante sotto il governo del generale Pelloux,
determinarono un periodo di stasi nell’attività dei socialisti ternani,
la cui sezione fu sciolta, unitamente alla Camera del Lavoro ??.
A Terni si ebbe una ripresa negli ultimi mesi del 1898, con la
66 GIUSEPPINA GIARDINIERI

pubblicazione del settimanale La Turbina, il cui primo numero uscì
il 4 settembre 1898, con Francesco Paoloni * direttore, e Giuseppe
Luzzi?? gerente responsabile.

Un ruolo di primo piano ebbe La Turbina in occasione delle
elezioni amministrative che si tennero a Terni il 30 luglio 1899. Il
giornale fu, infatti, in periodo elettorale, l'unico strumento di lotta
dei socialisti ternani dopo lo scioglimento dei partiti « sovversivi »
da parte del generale Pelloux. Attraverso il loro giornale, i socialisti
ternani si impegnarono a fondo per l'affermazione dei propri candi-
dati, cosi da assicurare la partecipazione socialista all'amministra-
zione della cosa pubblica.

La conquista dei comuni era sempre stata uno degli obiettivi
di fondo del socialismo riformista in Italia, e, secondo Ernesto Ragio-
nieri, ciò costituisce una delle pagine più positive della sua storia ?9.

La Turbina promosse, fin dall'aprile 1899, un ampio dibattito
Jra i lettori, dedicando alla discussione intorno alle questioni elet-
torali, un'apposita rubrica dal titolo «La parola a chi la vuole ».
Trovarono posto in tale rubrica, varie proposte inviate non solo dai
socialisti, ma anche da alcuni aderenti ai partiti cosiddetti « affini » *9.

Lo scopo di questa rubrica, secondo quanto precisava la stessa
redazione del giornale, era quello di promuovere un attivo scambio
di opinioni fra i lettori in modo che la linea portata avanti dal par-
tito durante la campagna elettorale rispecchiasse il pensiero della
maggioranza «giacché — si affermava — noi vogliamo che i piü
guidino il partito e non si lascino guidare ciecamente da ordini sce-
si dall'alto [...]»*».

Uno dei problemi intorno a cui vertevano gli interventi degli
elettori era quello concernente la formulazione delle liste. In linea
di massima, la maggioranza dei lettori era contraria alla presenta-
zione di una lista completa di 12 candidati, considerata l'inesperien-
za socialista in campo amministrativo. Venivano posti, invece, in
evidenza i vantaggi della presenza in Comune di una compatta e
battagliera minoranza che avrebbe esercitato un'azione di controllo,
costringendo la maggioranza ad una onesta amministrazione. Uno
dei punti, a mio avviso, piü interessanti che emersero nel dibattito
elettorale fra i socialisti ternani, fu quello riguardante il tentativo
di coinvolgimento nella lotta del mondo contadino, rimasto fino a
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 67
quel momento abbastanza ai margini delle competizioni politiche.
In particolare, veniva affermata, da parte dei socialisti, la necessità
di un collegamento fra le classi lavoratrici della città e quelle della
campagna *?. Cosi si esprimeva, a tale proposito Tullio Mariani #9,
esponente del Partito Socialista ternano : «[...] I consiglieri con-
tadini sarebbero l'anello di congiunzione della città colla campagna
e ne trarrebbero vantaggio tutti i lavoratori, sia dei campi che delle
officine, i quali deponendo una volta per sempre i vecchi pregiudizi
che li rese in passato inconciliabili, cominceranno a comprendere
che gli interessi degli uni sono gli stessi degli altri ed uniti combatte-
ranno sul terreno economico e politico [...]»*».

Un'altra questione che suscitó un vivace dibattito fra i socia-
listi ternani, fu quella riguardante la ricerca di un accordo con il
Partito Repubblicano per l’eventuale presentazione di una lista uni-
taria 2°).

La proposta di una alleanza con i partiti affini era partita dal
direttore della Turbina, Paoloni, ma la base del partito era nel com-
plesso contraria a qualsiasi tipo di compromesso. L'ostilità dei so-
cialisti ternani veniva posta in rilievo dal settimanale repubblicano
Italia *?, che dava inizio ad un vivace scambio di polemiche culmi-
nate con la questione definita dei «rinnegati », in riferimento alla
inclusione nelle liste socialiste di Gualtiero Taticchi, in passato ade-
rente al Partito Repubblicano. In sostanza, i repubblicani pone-
vano come condizione indispensabile per l'eventuale alleanza, l'e-
sclusione dalle liste del Taticchi, ma i socialisti respingevano la im-
posizione e decidevano di scendere in lotta con una lista propria ?9.

Era svanita, quindi, la possibilità di accordo fra i partiti po-
polari, oltre che per divergenze politiche, anche per motivi persona-
listici che rivelano l'orizzonte angusto in cui i partiti operavano ed
affrontavano i propri problemi.

Nella formulazione del programma, i socialisti ternani mostra-
rono con chiarezza l’esigenza di definire la propria identità politica,
ritenendola una caratteristica fondamentale per un partito moderno.
Affermava, a tal proposito, La Turbina: «Per quanto si dica che
al comune non si debba far politica, i socialisti non sanno dividere
la politica dall'amministrazione, poiché dalle linee politiche trag-
gono i criteri amministrativi, cosicché al comune, il nostro partito
lotterà sempre per tutte le riforme tendenti a migliorare le condizio-
ni morali e materiali dei lavoratori » 2%).

Il programma dei socialisti comprendeva alcuni punti cardine,
68 GIUSEPPINA GIARDINIERI

quali la municipalizzazione dell'energia elettrica, fino a quel mo-
mento gestita da una società privata ; l'abolizione di tutte le tasse
comunali, prima fra tutte il dazio-consumo, da sostituire con una
tassa unica fortemente progressiva e tesa a favorire le classi meno
abbienti ; il decentramento amministrativo e l'autonomia comunale
dal governo centrale. Questi punti erano ritenuti fondamentali per
il risanamento delle finanze comunali, tuttavia ci si rendeva conto
in campo socialista, che la loro attuazione immediata era impossi-
bile. Da realizzare nei tempi brevi, erano invece alcune riforme ri-
guardanti il piano regolatore della città, la gestione dei servizi pub-
blici, il concorso del Comune alla istituzione delle associazioni ope-
rale 4°).

I candidati socialisti per il Consiglio Comunale erano : Alterocca
Virgilio, titolare di una tipografia ; Battistoni Valentino, impiegato ;
Berretta Ercole, tipografo; La Gatta Alfiano, agricoltore; Ma-
riani Tullio, tornitore ; Taticchi Gualtiero, contabile; Riccardi Lui-
gi. Per il Consiglio Provinciale, i socialisti presentavano : Alterocca
Virgilio, Riccardi Luigi, Arcangeli Paolo 4).

La consultazione elettorale ebbe luogo il 30 luglio 1899 ; il ri-
sultato, per i socialisti fu estremamente positivo. Infatti, per il Con-
siglio Comunale risultarono eletti 4 candidati e precisamente : Ric-
cardi con 598 voti, Alterocca con 574, Mariani con 520, Battistoni
con 564.

Notevolissimo fu il successo personale di Riccardi che ottenne
il maggior numero di voti fra tutti gli eletti ‘2).

*
* *

Le elezioni del 1899 costituirono il primo grosso impegno elet-
torale per i socialisti ternani ; l'affermazione ottenuta stava ad in-
dicare come l’azione svolta dal partito fino a quel momento non era
caduta nel vuoto, ma aveva fatto presa nel mondo operaio ternano.
Tuttavia, gravi restavano ancora le carenze, sia nel campo stretta-
mente organizzativo che in quello dell’associazionismo operaio. Uno
dei settori in cui i socialisti si impegnarono maggiormente fu quello
delle cooperative di consumo. In alternativa e in polemica con la
cooperativa « Alti Forni e Acciaierie » sorta agli inizi degli anni no-
vanta per iniziativa della direzione della fabbrica, essi fondarono
nel 1896 la « Previdente » una cooperativa di consumo presieduta
da Tullio Mariani, che, secondo quanto affermavano gli stessi so-
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 69

cialisti, doveva avere uno scopo «prima ancora che politico, alta-
mente umanitario », e doveva servire ad opporre «un argine alla
scandalosa speculazione di tutti coloro che affamano e sfruttano i
lavoratori » *».

Nel 1897, sempre per iniziativa socialista, sorse una farmacia
cooperativa la cui direzione venne affidata al farmacista Luigi Ric-
cardi, esponente autorevole della sezione socialista di Terni.

L'apertura della farmacia cooperativa incontró numerosi osta-
coli sia per l'iniziale divieto prefettizio, sia per l'aspra opposizione
dei farmacisti locali che vedevano minacciati i propri interessi. Ric-
cardi dovette subire violentissimi attacchi ad opera dei suoi avver-
sari politici: una intensa campagna denigratoria nei suoi confronti
fu portata avanti dal giornale La Biella *9, che giunse ad accusarlo
di illeciti compiuti nella gestione della cooperativa 5).

Negli ultimi anni del secolo, i socialisti ternani si impegnarono
per la conquista della maggioranza nella gestione della cooperativa
«Alti Forni Acciaierie » di Terni. E quando nel 1899 si tennero le
elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della coope-
rativa, e i rappresentanti operai appartenenti al partito ottennero
la maggioranza, la stampa socialista dette enorme rilievo all'avveni-
mento, scorgendo in esso un frutto dell'opera di organizzazione svol-
ta all'interno della fabbrica. La reazione della direzione fu immedia-
ta : fu infatti deciso di sospendere il finanziamento alla cooperativa
e contemporaneamente di aprire dei magazzini sociali per lo smer-
cio dei prodotti di prima necessità a prezzi concorrenziali, con garan-
zia di credito per i lavoratori. Si verificarono numerosi atti di van-
dalismo da parte di operai esasperati, tutti condannati fermamen-
te dai socialisti i quali non si stancavano di raccomandare la calma
per non degenerare in «chiassate inutili » 49).

Quando Tullio Mariani ed altri operai del suo partito eletti
membri del consiglio di amministrazione della cooperativa, furono
sospesi per 15 giorni dalla paga per la propaganda svolta fra i lavo-
ratori, i socialisti fecero venire a Terni Leonida Bissolati, direttore
dell'Avanti! per interpellarlo sul contegno da tenere nella difficile
situazione e per chiedere la sua opera di mediazione ‘7.

Negli anni che stiamo qui esaminando, i socialisti ternani non
si limitarono alle cooperative, ma orientarono la loro azione anche
nell’ambito di tutte quelle organizzazioni quali le vecchie società
operaie di mutuo soccorso, sorte per lo più per iniziativa padronale
e con scopi prevalentemente assistenziali (ad esempio la concessio-
70 GIUSEPPINA GIARDINIERI

ne di sussidi agli operai in caso di malattia o di infortunio). E fu per
loro merito che dette associazioni valicarono i limiti angusti in cui
erano state costrette dalla volontà degli organizzatori e si trasfor-
marono gradualmente in centri di formazione politica, di presa di
coscienza del proprio sfruttamento e dei propri diritti da parte dei
lavoratori *9.

Gli sforzi compiuti in questo senso dai socialisti ternani furono
coronati da successo nel 1898, quando essi ottennero la maggioranza
assoluta nelle elezioni per il rinnovo delle cariche all'interno della
società generale operaia di mutuo soccorso '*9.

Il fatto suscitó una certa apprensione fra le forze conservatrici
locali, che giustamente scorgevano nella vittoria dei socialisti, le pri-
me avvisaglie di un possibile ingresso del Partito Socialista in seno
all'amministrazione comunale. In questo senso si esprimeva il pre-
fetto di Perugia, in una lettera inviata al Ministero dell'Interno :
« Questo successo socialista ha prodotto una pessima impressione ed
avrà un contraccolpo nelle prossime elezioni amministrative, se il
partito liberale non si organizzerà [...]»*».

Nella Terni di fine secolo, dunque, i socialisti raccolgono i pri-
mi frutti della loro propaganda e si impongono all'attenzione della
pubblica opinione. La loro organizzazione, peró, é tutt'altro che per-
fetta, e ne sono consapevoli gli stessi socialisti. Ecco, ad esempio,
cosa serive l'Avanti ! in una corrispondenza da Terni dal titolo mol-
to significativo « Il socialismo imperfetto » :

«Questo titolo potrà a qualche compagno dispiacere, ma non ha al-
tro scopo all'infuori di quello di invitarli a rendere perfetto quello che ora,
francamente, non è. Certo, di quanti paesi ho visitato, quello che più ha
in sé gli elementi del movimento proletario, é Terni ; e difatti in questa
città il socialismo in poco tempo si è sviluppato con le proporzioni di un
incendio. Forse di propaganda, appunto, per il poco tempo e per le condi-
zioni di ambiente, se ne è fatta più in larghezza che in profondità ; ma cer-
to è che la massa operaia pensa, discute, non si dà più come una volta alle
odiose baruffe che avevano sempre il movente del pregiudizio campanili-
stico e regionalistico. Il socialismo ha fatto, dunque, molto, qui. L’organiz-
zazione politica del proletariato prospera, gli operai si interessano della vita
pubblica come in nessun’altra città dell’Italia centrale e meridionale. Po-
trebbe sembrare un piccolo Belgio, se non mancasse l’organizzazione eco-
nomica dei lavoratori [...]» 5).

Importante questo articolo del corrispondente ternano del-
l'Avanti! perché indicativo dei progressi e delle contraddizioni che
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 71

caratterizzarono la vita del socialismo ternano alla fine del secolo :
ad una fiorente organizzazione politica del proletariato non corri-
spondeva una altrettanto fiorente organizzazione economica. Vale a
dire : l'azione del Partito Socialista nell'ambito del movimento ope-
raio era ancora sostanzialmente ferma al mutuo soccorso e alla coo-
perativa, mentre altrove sorgevano numerose le organizzazioni di
miglioramento e di resistenza. Partendo da tali considerazioni, i so-
cialisti cominciarono, nella seconda metà del 1899, attraverso La
Turbina, una intensa opera di propaganda rivolta ai lavoratori per-
ché si organizzassero in società di resistenza e di miglioramento allo
scopo di «difendere l'operaio dagli eccessi dello sfruttamento e di
rialzare le sue condizioni materiali e morali, mettendolo in grado di
vivere meglio e guadagnare di più » 5».

Quelle che proponevano i socialisti, erano le organizzazioni di
mestiere : gli operai di un dato mestiere o quelli alle dipendenze di
una stessa impresa industriale che avevano uguali interessi da difen-
dere, dovevano associarsi ed eleggere a livello assembleare la com-
missione che si sarebbe dovuta occupare di tutti gli eventuali conflitti
fra datore di lavoro e lavoratori, possibilmente discutendo e trattan-
do con la controparte prima di ricorrere agli scioperi spesso contro-
producenti 5). L'impegno dei socialisti ternani in questa direzione e
i risultati raggiunti furono ampiamente discussi al rv congresso dei
socialisti umbri tenuto a Terni I'8 ottobre 1899.

Tra i punti all'ordine del giorno figurava infatti quello rela-
tivo alla «organizzazione economica di mestiere». Intorno a questo
argomento svolse una relazione Giovannetti, esponente del socia-
lismo ternano *). Egli parlò di conquista e di trasformazione del-
le società esistenti e di organizzazione di una associazione per la
tutela dei lavoratori 55).

Francesco Paoloni, intervenendo sull'argomento, dopo aver mes-
so in evidenza l'assenza in Umbria delle associazioni di resistenza e
di miglioramento, pose all'attenzione dei congressisti un'altra grave
carenza : la mancanza assoluta di organizzazioni tra i contadini. Egli
propose la nomina da parte del congresso di una apposita commis-
sione la quale non avesse altro incarico all'infuori di quello di prov-
vedere ai problemi del mondo contadino con opera propagatrice ed
organizzatrice. Il congresso affidava al comitato regionale del parti-
to il compito di curare la diffusione di opuscoletti illustrati per la
campagna umbra, riconoscendo che i socialisti avrebbero dovuto
rivolgere maggiore attenzione alle campagne.
72 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Il rv congresso dei socialisti umbri costituì un importante mo-
mento di incontro e di verifica per l'organizzazione interna del par-
tito e la precisazione dei propri punti programmatici. Tra i punti
all'ordine del giorno figurava quello della organizzazione della fede-
razione regionale sulla base di federazioni collegiali per zona. Fino
a quel momento tutte le sezioni dell'Umbria facevano capo ad una
federazione regionale. Ora si proponeva la suddivisione della fede-
razione in collegi e dei collegi in sezioni. Fu approvato a grande mag-
gioranza questo ordine del giorno che era stato presentato da Pao-
loni :

« Riconoscendo che le sezioni dei paesi secondari sfuggono all'opera
di organizzazione, di propaganda e di tutela della federazione regionale,
il congresso delibera che questa sia suddivisa in tante federazioni collegia-
li, rimanendo sempre la funzione direttiva al comitato regionale » 59,

In tal modo i socialisti umbri cercavano di darsi un'organizza-
zione che risultasse il più possibile razionale e al tempo stesso te-
nesse conto di quei principi di democrazia affermati già al congresso
di Genova, per cui il gruppo dirigente doveva trarre dalla base la
propria autorità.

Un altro tema ampiamente discusso al congresso fu quello della
tattica elettorale. Tutti gli oratori approvarono la partecipazione del
gruppo parlamentare socialista all’opera ostruzionistica organizzata
dalle varie frazioni dell'estrema nel giugno del 1898, quando si di-
scuteva il disegno di legge sui provvedimenti eccezionali. Fu bia-
simata, però, l’ingerenza del gruppo parlamentare stesso in questio-
ni particolari e locali, approvando l’operato della Turbina che ave-
va considerato un eccesso di autorità l’intervento del gruppo parla-
mentare in materia elettorale. Fu approvato il seguente ordine del
giorno :

« Il congresso, in ordine alla tattica elettorale, delibera per l'Umbria
e consiglia alle altre regioni, di attenersi a quanto fu stabilito al congresso
di Bologna [tenuto nel 1897, n.d.a.] cioè nelle elezioni politiche, intransi-
genza a primo scrutinio e libertà di unirsi coi partiti affini regolarmente
organizzati, nel ballottaggio ; nelle elezioni amministrative, intransigenza
in linea generale, salvo casi eccezionali di indole locale, riconosciuti dalla
direzione del partito che rendano utile l'alleanza stessa » *?,

Uno dei punti di maggior interesse presi in esame al congresso
fu quello riguardante la stampa e la costituzione di una cooperativa
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 73

tipografica. Gualtiero Taticchi sottopose ai congressisti un suo pro-
getto per la costituzione di una cooperativa tipografica fra i socia-
listi dell'Umbria al duplice scopo di fornire al partito quella arma
potentissima che era la tipografia e di provvedere al materiale oc-
corrente per assicurare lunga vita alla Turbina che, per quanto or-
gano locale, era in quel momento l'unico foglio di propaganda e di
lotta dei socialisti umbri. Tatiechi presentó un preventivo di 3000
lire, modificato poi da Alterocca in 5000 lire, da pagare a rate men-
sili di 5 lire o di 2,50 secondo il numero dei soci delle singole federa-
zioni, nel corso di due anni.

Fu proposta l'istituzione di un unico organo regionale, ma tale
progetto fu respinto perché, come affermava Francesco Paoloni, di-
rettore della Turbina, gli organi regionali spesso si riducevano a sem-
plici bollettini infarciti di articoloni e corrispondenze, letti soltanto
dalla parte più attiva degli iscritti al partito 59).

Il congresso fu invece unanime nel ribadire la necessità di isti-
tuire una cooperativa tipografica ; con essa, affermavano i sociali-
sti, si sarebbe potuto sanare la difficile situazione finanziaria della
Turbina, che secondo Paoloni, tirava 1700 copie, ma il ricavato (40
lire settimanali) non bastava a coprire le spese (50 lire settimanali) 5».

In linea di massima, il congresso aveva posto in evidenza come
la gran parte dei socialisti umbri si riconoscesse nella linea legalita-
ria e riformistica seguita dalla classe dirigente del partito e in modo
particolare da Turati *?: la via delle rivendicazioni sul piano eco-
nomico e della partecipazione alle competizioni elettorali era rite-
nuta, in Umbria e a Terni, la più adatta per la realizzazione di una
società socialista.

*
* >»

Con il nuovo secolo iniziò per il socialismo ternano un periodo
di intensa attività di ricostruzione e di organizzazione politica. Ca-
duto il governo del generale Pelloux, finì il periodo dei gravi arbitri
che avevano caratterizzato gli ultimi anni dell’Ottocento e dapper-
tutto i socialisti ripresero in pieno la vita associativa 9).

A Terni si ricostituì la sezione disciolta durante il periodo della
reazione e contemporaneamente i socialisti si impegnarono perché
anche la Camera del Lavoro riprendesse il suo posto in seno ‘al movi-
mento operaio. A tale scopo essi diedero inizio ad una vasta azione
di propaganda, facendosi promotori di un’assemblea di tutte le so-
74 GIUSEPPINA GIARDINIERI

cietà operaie esistenti a Terni *». Tale assemblea, tenuta ai primi di
marzo del 1901, fu presieduta da Francesco Paoloni, quale rappre-
sentante della federazione delle Camere del Lavoro italiane. Ad essa
presero parte i rappresentanti delle seguenti società : « Società gene-
rale operaia di mutuo soccorso », « Società di mutuo soccorso fra gli
operai della fabbrica d’armi », « Lega di miglioramento fra gli ope-
rai del lanificio », « Lega di miglioramento fra le operaie dello juti-
ficio », « Società di miglioramento dei lavoranti in legno », « Lega di
resistenza dei metallurgici e affini », « Società di miglioramento fra
gli operai elettricisti », « Lega di resistenza fra gli operai calzolai ».

Nella relazione introduttiva, il presidente dell’assemblea Pao-
loni dichiarò che egli, per incarico del Comitato Federale, d’accordo
col consiglio direttivo della più importante organizzazione operaia di
Terni, quella dei metallurgici e affini, riteneva opportuno affidare
a quest’ultima l’iniziativa per la riorganizzazione della Camera del
Lavoro 8°).

I lavori per la realizzazione di tale proposta furono affidati ad
una commissione composta da Francesco Paoloni in qualità di pre-
sidente, dal socialista Tullio Mariani e dal repubblicano Costantino
Fusacchia *9, quali rappresentanti della lega metallurgici, e da due
operaie delle industrie tessili. Essi convocarono un’assemblea cui
presero parte tutte le organizzazioni operaie di Terni (in tutto 1500
operai e un centinaio di operaie) nel corso della quale fu discusso ed
approvato lo Statuto della nuova Camera *). Fu nominata una com-
missione esecutiva con il compito di reggere ed amministrare la Ca-
mera del Lavoro 6°).

I fondi necessari al funzionamento della Camera erano costitui-
ti dalle quote mensili di lire 0,50 che gli iscritti dovevano versare.
Inutilmente per tutta l’età giolittiana la Camera del Lavoro chiese
il contributo del Comune di Terni *».

Per la verità, su proposta del consigliere socialista Tullio Ma-
riani, il Consiglio Comunale di Terni aveva stanziato nel gennaio
1901 la somma di 250 lire come sussidio annuo per la costituenda
Camera del Lavoro considerata da tutte le forze popolari una istitu-
zione indispensabile in una città come Terni *9. Ma la Giunta Pro-
vinciale Amministrativa non approvó la concessione del pur mode-
sto contributo, ritenendola spesa di non pubblico interesse ed aggiun-
gendo che il numero degli operai a Terni era tale da poter largamen-
te mantenere la Camera del Lavoro con i contributi individuali sen-
za dover ricorrere al concorso del Comune.
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 75

Tutte le forze progressiste biasimarono il comportamento della
Giunta Provinciale, facendo notare l’esiguità della somma, che dove-
va avere un significato morale più che materiale. I consiglieri socia-
listi, in sede di Consiglio Comunale, presentarono più volte ricorso
contro un provvedimento che ritenevano ingiusto, visto che non si
era eccepito mai sulla concessione di sussidi al Comizio Agrario che
tutelava gli interessi degli agricoltori, o alla Camera di Commercio.
Così, ad esempio, Virgilio Alterocca affermava che la Giunta Pro-
vinciale non aveva compreso assolutamente l’importanza di una isti-
tuzione che gli stessi ministri dello stato incoraggiavano perché, non
avendo carattere politico, tendeva a risolvere pacificamente le que-
stioni fra capitale e lavoro‘? ; e un altro consigliere socialista, Luigi
Riccardi, parlando anche a nome dei colleghi di partito, per dimostra-
re che non si era inteso fare opera di affermazione politica, riferi la
opinione espressa circa le Camere del Lavoro dall'On. Giolitti, se-
condo cui le Camere costituivano una garanzia dell'ordine perché
non erano da temere le organizzazioni operaie, ma gli operai disorga-
nizzati 79».

La Turbina cosi commentava il provvedimento della Giunta Pro-
vinciale : « E un fatto che in Umbria ogni progresso é ostacolato dalla
consorteria che esercita un'azione settaria [...]» ?.

*
* ok

Un ruolo fondamentale ebbe la Camera del Lavoro di Terni
nella vertenza sorta tra gli operai dello jutificio e il titolare della
fabbrica, comm. Centurini, vertenza sfociata in uno sciopero che si
protrasse per circa un mese, dal 18 giugno al 22 luglio del 1901.

I] personale dello jutificio era costituito nella grande maggio-
ranza da donne, spesso giovanissime. I compensi erano irrisori : si
aggiravano tra le 0,80 e 1,30 lire al giorno. Le ammalate che si ri-
presentavano al lavoro con certificato di guarigione, non sempre ve-
nivano riammesse ; la malattia piü frequente da cui venivano col-
pite era la tubercolosi. Per il miglioramento generale delle condizioni
di lavoro, per l'aumento del salario, per l'istituzione di dormitori
decenti per i dipendenti non abitanti a Terni, scesero in sciopero
gli operai. I socialisti raccomandarono la massima calma e compo-
stezza perché un gesto impulsivo avrebbe potuto compromettere i
risultati dello sciopero. Lo stesso On. Cabrini, inviato a Terni per
esaminare la situazione, consiglió di evitare qualsiasi provocazio-
76 GIUSEPPINA GIARDINIERI

ne. La Camera del Lavoro si preoccupó della organizzazione della
raccolta e della distribuzione dei sussidi inviati da tutte le Camere
del Lavoro d'Italia a favore degli scioperanti. Molti di questi furono
inviati ai lavori nelle campagne per permettere loro di sopravvivere.

Durante questo sciopero emerse la figura di una operaia, Sara
Tabarrini, capolega all'interno della fabbrica, licenziata per rappre-
saglia dal Centurini perché ritenuta responsabile dell'agitazione. La
Tabarrini stessa scongiuró le sue compagne di rinunciare a qualsiasi
forma di solidarietà nei suoi confronti ; nel corso di un'assemblea di-
chiaró che non voleva vedere le sue compagne combattere per la sua
persona e che pur rinunciando per sempre a rientrare nello stabili-
mento, sarebbe rimasta fra loro per organizzarle in vista delle lotte
future 7».

Centurini minacciò la chiusura dello stabilimento e il licenzia-
mento in massa, promettendo per chi avesse ripreso il lavoro un
aumento di paga. Dopo piü di un mese dall'inizio dello sciopero, do-
po estenuanti trattative, finalmente la Camera del Lavoro riusci ad
arrivare ad una soddisfacente mediazione, che pose fine alle agita-
zioni. Paoloni, attraverso La Turbina illustrava i risultati ottenuti :
abolizione degli straordinari, aumento del salario, riduzione dell'ora-
rio di lavoro, garanzie per l'osservanza del regolamento ; ma il ri-
sultato più importante fu il riconoscimento ufficiale di una commis-
sione operaia incaricata di formulare le richieste del personale e le
lagnanze nei confronti del padrone della fabbrica. Tale rappresen-
tanza collettiva, fu, come afferma il Merli, uno dei primi esempi, a
livello nazionale, di commissione interna *?.

Lo sciopero delle operaie dello jutificio segnò l'inizio, in campo
socialista, di un'ampia opera di sensibilizzazione sulla situazione del-
la donna lavoratrice, spesso costretta a lavori pesanti in ambienti
proibitivi.

Un progetto di legge concernente il lavoro delle donne e dei
fanciulli fu elaborato da Turati e presentato al vi congresso sociali-
sta tenuto a Roma dall’8 all’11 settembre 1900 : prevedeva norme
in relazione ai limiti di età per l'ammissione al lavoro nelle fabbriche,
all’orario giornaliero per le donne e per i fanciulli, all’igiene ed ai
regolamenti interni, alla nomina di appositi ispettori perché le nor-
me previste venissero rispettate 74).

Il Partito Socialista, d’accordo con la federazione delle Camere
del Lavoro e la federazione delle leghe dei contadini, stabilì di pro-
muovere nel paese una seria agitazione perché governo e parlamen-
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 77

to si impegnassero per la realizzazione pratica del progetto. A Ter-
ni fu promosso dalla locale sezione socialista, in collaborazione con
la Camera del Lavoro un ciclo di conferenze sui problemi della donna
lavoratrice. Anche La Turbina, a cominciare dai primi mesi del 1901,
pubblicó ampi articoli sulla questione. In uno di questi possiamo
leggere :

« Contro il lavoro della donna noi non ci leviamo perché sappiamo
che dalla domestica schiavitü secolare, la donna troverà sul lavoro la re-
denzione, bastando a sé e sentendosi uguale all'uomo. Ma tale lavoro non
deve costituire una seconda peggiore schiavitù quale è oggi. Il capitalismo
aiutato nella sua corsa contro la concorrenza, dalle macchine che alla for-
za muscolare ed alla abilità tecnica sostituiscono la rapidità dei movimenti
e l'attenzione, trovó nella donna la valvola di sicurezza. Difatti oggi la
donna e il fanciullo adibiti alla macchina possono eseguire la stessa quan-
tità di prodotto dell'uomo, ma a pari lavoro, a pari prodotto, la donna è
pagata con salario equivalente alla metà di quello dell'uomo [...]. La don-
na operaia é considerata come un'appendice dell'uomo operaio, in quanto
contribuisce ad integrare la sua paga. I socialisti dicono : a pari lavoro si
deve pari compenso ; i lavoratori devono battersi perché una legge regoli
e protegga il lavoro delle donne, con un'azione cosciente di propaganda e
organizzazione [...]» 9. :

Effettivamente in Italia la legislazione sociale era molto caren-
te. Nel 1902 il parlamento approvò una legge sul lavoro delle donne,
ma furono nominati soltanto tre ispettori per provvedere alla sua
osservanza. Soltanto nel 1906, Giolitti proibiva il lavoro notturno
delle donne e dei fanciulli nelle fabbriche *9.

Notevole fu la partecipazione delle operaie ternane, in partico-
lare quelle dello jutificio, a questa agitazione ; note propagandiste
nazionali del Partito Socialista come Luisa Draghi e piü tardi Ma-
ria Goia '?, intervennero per guidare il movimento femminista.

In particolare, Luisa Draghi scrisse i « 10 comandamenti del
socialismo per la donna operaia », in cui tra l’altro affermava : « Non
credere a chi afferma che il mondo è andato e andrà sempre allo
stesso modo e non badare a chi grida che la donna è nata serva
[3 ];5 28.

La questione femminile veniva affrontata in maniera abbastan-
za decisa ; le donne rivendicavano il diritto di manifestare la propria
opinione anche se questa «fosse diversa da quella del marito, o del
padre o del figlio », come affermava La Turbina '».

6
78 GIUSEPPINA GIARDINIERI

*
* >*

Nel 1902, in seguito al constatato aumento della popolazione,
il prefetto decideva di indire nuove elezioni perché si rendeva neces-
sario un aumento del numero dei consiglieri comunali e provincia-
Has

I socialisti, dopo quasi tre anni di esperienza in seno all’ammi-
nistrazione comunale, ritennero giunto il momento di tentare la
conquista del Comune. Era ormai evidente il malcontento della po-
polazione nei confronti delle passate amministrazioni, che non ave-
vano saputo far fronte ai numerosi problemi di una città che nel giro
di pochi anni aveva visto raddoppiare il numero dei propri abitan-
ire

La stessa Unione Liberale, ammettendo le difficiltà del momen-
to e lo stato di grave crisi in cui si trovavano i partiti costituzionali,
dichiarava, con evidente riferimento ai partiti popolari, che la solu-
zione migliore era quella di non prendere parte attiva alla competi-
zione elettorale, riconoscendo opportuno «che a tempi nuovi succe-
dano uomini nuovi nella amministrazione della cosa pubblica [ . ..] *».

Già durante l'anno 1901 era iniziato un confronto di idee fra
repubblicani e socialisti, intorno alle rispettive posizioni. Il livello
della discussione era essenzialmente politico, non limitato a polemi-
che personalistiche come era avvenuto in occasione delle elezioni am-
ministrative del 1899. Lo scambio di opinioni avveniva attraverso
La Turbina e Il Popolo, settimanale repubblicano di Perugia *». Il
giornale socialista ternano, dopo aver esposto i principi teorici cui
si rifaceva, affermava che le posizioni del Partito Socialista erano più
avanzate rispetto a quelle dei repubblicani, spiegandone i motivi :

«Noi siamo più avanzati per questioni sostanziali, infatti abbiamo
due programmi, il minimo e il massimo. Tutti sanno che il nostro minimo
è uguale al programma politico repubblicano, mentre il nostro massimo
abbraccia molto più del programma sociale repubblicano » 59,

Affermava ancora La Turbina :

«Il vostro programma economico è ambiguo, può andar bene tan-
to per gli individualisti arrabbiati, quanto per i collettivisti. [...] La dif-
ferenza sostanziale coi repubblicani sta nel principio della lotta di classe,
in nome della quale i socialisti organizzano i lavoratori per la conquista
graduale della loro emancipazione politica ed economica [...]. Il program-
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 79

ma repubblicano non dice, come diciamo noi, al borghese che dovrà ri-
nunciare al suo diritto di proprietà ed alle sue rendite non faticate per vi-
vere col solo frutto del suo lavoro [...]» 89.

Il Popolo, da parte sua, replicava :

« Possiamo ammettere che l’abolizione graduale o immediata del pri-
vilegio della proprietà privata quale è oggi costituita, possa essere il mez-
zo od un mezzo onde la secolare lotta di classe debba finalmente cessare ;
ma non ammettiamo; né potremo mai ammettere che il collettivismo deb-
ba essere esclusivamente e necessariamente il toccasana come pretendete
voialtri [...]» 8°.

Alla vigilia delle elezioni, repubblicani e socialisti ripresero le
trattative avviate già in occasione delle elezioni del 1899. Nonostan-
te i contrasti ideologici *?, i due partiti, dopo un ampio dibattito
interno, ritennero opportuno proporre agli elettori un unico program-
ma perché, a loro avviso, un accordo sulle questioni amministrative
non implicava necessariamente una convergenza delle idee. politi-
che. A tale proposito commentava La Turbina :

«Repubblicani e socialisti sono persuasi che la nostra città ha urgen-
za di radicali riforme, di serissimi provvedimenti amministrativi che ben
poco hanno a che vedere con la Repubblica o col Socialismo, almeno nella
sostanza ; ci siamo dunque disposti ad un sacrificio temporaneo delle no-
stre aspirazioni pur di non intralciare la strada anzi facilitare efficacemen-
te quel partito amministrativo che voglia e sappia intralciare coloro che
sono contrari che si migliori Terni dal punto di vista economico, morale,
intellettuale. Ottenuto ciò, riprenderemo ognuno il posto di combattimen-
to » 83),

La lista concordata era composta di 16 candidati : 8 erano re-
pubblicani e 8 socialisti *9.

Il programma che i partiti popolari decisero di presentare, si
rifaceva, in linea di massima, al programma minimo amministra-
tivo del Partito Socialista Italiano elaborato dal consiglio nazionale
del partito e pubblicato sulla Lotta di classe, nel marzo 1895 29).

Esso era articolato nei seguenti 11 punti :

1) Applicazione del principio di progressività nelle imposte comu-
nali ; :

2) Municipalizzazione dei servizi pubblici ;

3) Abolizione della tassa di consumo sui generi di prima necessità ;
80 GIUSEPPINA GIARDINIERI

4) Cessione in enfiteusi dei boschi municipali e migliore utilizza-
zione della proprietà boschiva comunale ;

5) Piano regolatore di risanamento ed ampliamento della città e
suburbio ;

6) Sistemazione del servizio igienico e assistenza sanitaria ;

7) Provvedimenti intesi al maggiore incremento della istruzione
pubblica compresa la refezione scolastica ;

8) Laicizzazione di tutti gli istituti dipendenti dal municipio e dal-
la congregazione di carità ;

9) Sussidio e locali alla Camera del Lavoro ;

10) Preferenza alle cooperative del lavoro e fissazione del minimo
della mercede negli altri casi ;

11) Obbligo alla amministrazione comunale di consultare il corpo
elettorale per mezzo del referendum in tutte le questioni di mag-
giore interesse ?".

Questo programma presentava due varianti rispetto al program-
ma minimo socialista e precisamente ai punti 5 e 6 che si riferiscono
rispettivamente al piano regolatore e ai problemi della sanità.

Le elezioni si tennero il 29 giugno 1902; tutti i componenti la
lista repubblicano-socialista tranne il repubblicano Alterocca e il
socialista Luzzi risultarono eletti *). I partiti popolari quindi, as-
sumevano la gestione dell’amministrazione comunale.

La Turbina così commentava il risultato delle elezioni :

«In questa circostanza delle elezioni, il Partito Socialista ha fatto
splendidamente il suo dovere di propulsore del progresso, qui dove la bor-
ghesia ha saputo adempiere la sua funzione storica. Così quando ci siamo
alleati con chi ci ha teso la mano, per l’interesse di Terni, noi non abbiamo
rinunciato alla nostra funzione di partito essenzialmente rivoluzionario
[...]. Può darsi che quello che per noi è il mezzo, per altri sia il fine, ma
per tutti è una necessità. Questo il concetto nel quale ci troviamo d'accor-
do e questo l'ambito nel quale dovrà svolgersi l'azione comune e concor-
de » 9»,

Non appena fu insediato il nuovo Consiglio Comunale, i rappre-
sentanti dei partiti popolari esposero il proprio programma finan-
ziario. Come ci attestano gli atti del Consiglio, di primaria importan-
za venivano considerati la riforma dei servizi igienici della città, la
istituzione di una scuola d'arti e mestieri, la realizzazione del piano
regolatore, il contributo del comune per la ferrovia Centrale Umbra,
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 81

lo stanziamento di un fondo di spese di rappresentanza del sindaco.
Quest'ultimo punto veniva cosi spiegato dal repubblicano Salvatori :

«[...] È principio assoluto di tutti i partiti democratici che le cari-
che pubbliche siano retribuite ed é tanta la giustizia di questo principio
che la stampa la quale rispecchia la pubblica opinione, con un accordo qua-
si unanime lo propugna caldamente. Chi non vive di rendita non puó oggi
aspirare a cariche pubbliche gratuite, in quanto per disimpegnarle coscien-
ziosamente, dovrebbe trascurare la professione e il mestiere cui deve la
propria sussistenza, né il corpo elettorale puó pretendere che i propri rap-
presentanti spingano il loro spirito di abnegazione fino al sacrificio totale
del proprio interesse [...]» 9.

Tra le istituzioni da difendere ed appoggiare, secondo le previ-
sioni del programma finanziario della maggioranza, una posizione
prioritaria occupava la Camera del Lavoro ; lo stesso Salvatori, in-
caricato di presentare il programma finanziario, cosi si esprimeva a
tale proposito :

x

«Questa istituzione è stata sempre ben vista anche dai nostri prede-
cessori i quali nei bilanci 1901-1902, non trascurarono di assegnarle un sus-
sidio che purtroppo dall’Autorità Tutoria non venne accettato. La nostra
Giunta nutre però fiducia che, avendo l’esperienza dimostrato l’opportuni-
tà di questa istituzione in una città industriale, per regolare pacificamente
ed equamente i rapporti fra capitale e lavoro, nonché dimostrato come non
abbia alcun carattere politico, la Giunta Provinciale Amministrativa non
vorrà per la terza volta depennare dal venturo bilancio, il sussidio » *9.

Veniva inoltre preventivata la realizzazione di altri progetti di
interesse sociale : la costruzione di un edificio scolastico, la muni-
cipalizzazione dell’energia elettrica, la costruzione di case operaie,
ritenuta indispensabile a Terni, la refezione scolastica gratuita per
gli alunni delle scuole elementari comunali.

La realizzazione di un simile programma fiananziario incontrò
immediatamente delle difficoltà di ordine pratico, forse perché trop-
po ottimistico ; le spese ingenti che comportava non erano rapporta-
bili alle disponibilità finanziarie del comune di Terni. Il bilancio per
il 1903 fu approvato dal Consiglio, ma per ben tre volte fu respinto
dalla Giunta Provinciale Amministrativa e fu reso esecutivo soltan-
to nel settembre del 1903, dopo che la Giunta stessa lo ebbe sfrondato
82 GIUSEPPINA GIARDINIERI

di un numero rilevante di spese. In questi termini si esprimeva il
prefetto in una lettera inviata al Ministero degli Interni, ed aggiun-
geva :

«Sin dai primi momenti cioè dall'iniziarsi della discussione del bilan-
cio, la discordia si fece sentire in seno alla rappresentanza cittadina, tanto
da determinare che i pochi elementi d'ordine rimasti in carica fin dalle pre-
cedenti elezioni, non si recassero piü alle sedute consiliari e da rendere fin
da allora difficilissimo il raggiungere il numero legale per certe deliberazio-
ni che richiedevano il voto favorevole della metà piü uno dei consiglieri
assegnati al comune. La tensione degli animi si andó in seguito sempre piü
accentuando ; obbligó il sindaco repubblicano a lasciare il posto affidatogli
dalla fiducia dei partiti popolari riuniti, e giunse man mano a tale acutezza
da mettere in aperta guerra repubblicani e socialisti sedenti in municipio, e
da indurre infine, questi ultimi a presentare in massa le dimissioni da consi-
glieri, mascherandole sotto il pretesto di non aver saputo svolgere il loro
programma a causa della legaccia posta al bilancio dall'Autorità Tuto-
ria [...]» *9.

Il motivo di maggiore disaccordo all’interno del Consiglio si ma-
nifestò in sede di discussione del bilancio, in seguito alla proposta
socialista di aumentare il dazio-consumo su alcuni prodotti agricoli ;
tale aumento, secondo il parere dei socialisti, avrebbe richiesto dei
sacrifici, ma in compenso avrebbe assicurato il reperimento dei fondi
necessari per la realizzazione dei progetti previsti dal programma *?.

L'opposizione dei repubblicani agli aumenti daziari fu radicale
perché, come affermava il consigliere Silvestri sulla base di una do-
cumentata relazione, avrebbero colpito soprattutto i piccoli agricol-
tori ternani, creando malcontento nelle campagne. Silvestri faceva
inoltre notare come un aumento della tassazione avrebbe avuto del-
le ripercussioni negative nel mondo operaio ternano, interessato in
quel momento da una grave crisi dell'industria *9.

Queste divergenze fra i partiti popolari, il malcontento della
cittadinanza per la precarietà della situazione comunale (nel febbraio
del 1903 non era ancora stato eletto il sindaco dopo che il repubbli-
cano Domenico Claradonna si era rifiutato di accettare il mandato)
ma soprattutto l'atteggiamento negativo della Giunta Provinciale
Amministrativa che non dava l'approvazione al bilancio, induceva-
no il gruppo consigliare socialista a presentare le dimissioni. Il 6
agosto 1903, Luigi Riccardi, nel comunicare la decisione dei socia-
listi di abbandonare il Consiglio, affermava :
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 83

«I socialisti, essendo venuto meno il loro programma amministra-
tivo, ritengono la loro presenza in Consiglio indecorosa. Se siamo rimasti
fino al 6 agosto é stato soltanto per far passare alcune urgenti deliberazioni
che altrimenti, a causa dell'assenteismo della maggioranza del Consiglio,
difficilmente sarebbero passate *9?.

La decisione del gruppo consiliare era condivisa pienamente dal-
la sezione ternana del Partito Socialista la quale, convocata un'as-
semblea, emanava il seguente ordine del giorno :

«L'assemblea, considerando che l'Autorità Tutoria depennó comple-
tamente il bilancio comunale rispecchiante il programma dei partiti po-
polari saliti al potere nelle ultime elezioni amministrative, considerando che
i rappresentanti dei partiti alleati sono discordi dal socialista per quanto
riguarda il programma svolto durante il periodo elettorale, considerando
che anche un secondo bilancio modificato dall'attuale amministrazione, ven-
ne respinto dalla Giunta Provinciale, ritiene fallito lo scopo che gli elettori
si prefissero affidando il mandato ai partiti popolari, accetta la proposta
del gruppo consiliare socialista di rassegnare le dimissioni e dichiara di
staccarsi dall'unione dei partiti popolari » 199),

Per i socialisti, dunque, i soli responsabili del fallimento del-
l'amministrazione popolare erano la Giunta Provinciale Ammini-
strativa e il partito alleato. In realtà, un attento e sereno esame della
situazione porta in primo piano anche i limiti e le incapacità ammi-
nistrative del gruppo socialista. Credo che vada bene anche per Ter-
ni il giudizio espresso da Ernesto Ragionieri sul fallimento del mu-
nicipalismo socialista :

«[...] Le difficoltà non nascevano soltanto dall'opposizione dell'ap-
parato statale o dei malfidi alleati; [...] nascevano dall'incapacità dei
socialisti stessi per tanto tempo abituati alla cospirazione ed alla propagan-
da, ed ora, per la prima volta e quasi improvvisamente investiti di respon-
sabilità direttive minute, ma impegnative ; nascevano soprattutto dal con-
trasto tra le aspettative miracolistiche con le quali erano entrati nei co-
muni e le situazioni spesso difficilissime che si erano trovate di fronte
[uis] 101).

Dopo le dimissioni del gruppo consiliare socialista, visto che non
era più possbile raggiungere il numero legale per le deliberazioni,
Si resero necessari il decreto di scioglimento del Consiglio e l'indizione
di elezioni amministrative suppletive 1°).
84 GIUSEPPINA GIARDINIERI

*
*ockK

Nel 1903, in pieno periodo di crisi per l'economia ternana !°),
col problema impellente della disoccupazione, i socialisti avrebbero
dovuto raccogliere tutte le proprie energie per far fronte in modo
efficace al grave momento. Si trovarono invece a dover affrontare
un periodo di logoranti lotte interne, che sviarono la loro attenzione
da quelli che erano i problemi del mondo del lavoro.

Nel corso degli anni si era venuto sempre piü delineando all'in-
terno del Partito Socialista Italiano, il contrasto fra le correnti ri-
formista e sindacalista-rivoluzionaria, l'una capeggiata da Turati,
l'altra da Arturo Labriola e da Enrico Ferri. Il congresso di Imola del
1902 fu il teatro del primo scontro fra le due posizioni 19),

In vista del congresso la sezione ternana del partito esprimeva,
attraverso La Turbina, il proprio punto di vista riguardo alle due
tendenze, pronunciandosi a favore dell’unità del partito :

x

«[...] La scissione è stolta e d’altronde non è per nulla necessaria :
c’è qualche socialista che si lascia trascinare in metodi che non ci vanno,
ma in blocco il Partito Socialista è fedele al programma della lotta di clas-
se, della conquista dei pubblici poteri, della socializzazione dei mezzi di
produzione e di scambio, che formano il caposaldo del nostro partito

[3a] yter).

Ad Imola (dove i riformisti riuscirono ad ottenere la maggioran-
za), l'unità del partito veniva salvaguardata e la sezione socialista
ternana esprimeva il suo compiacimento, dichiarandosi convinta che
la disparità di vedute non avrebbe condotto ad una scissione 109),

Nei giorni immediatamente successivi al congresso di Imola,
due ordini di problemi si presentarono all’attenzione e alla discussio-
ne dei socialisti ternani e umbri : organizzativi e ideologici. Già ad
Imola, i rappresentanti delle sezioni dell' Umbria che avevano parte-
cipato al congresso, al termine dei lavori decidevano di riunirsi in
speciale convegno nella sede della locale Camera del Lavoro per di-
scutere un'intesa fra i circoli socialisti dell'Umbria e le modalità
per estendere la propaganda fra operai e contadini. La discussione
verteva intorno al progetto di organizzazione, nella regione, di tre
segretariati politici corrispondenti rispettivamente alle zone del-
l'alta, media e bassa Umbria. Tale progetto fu poi ripreso e discusso
al congresso regionale del partito che si svolse a Foligno il 25 gen-
naio 1903 107). SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 85

Accanto alle discussioni d'ordine organizzativo se ne avevano
altre di natura ideologica. All'indomani del congresso di Imola, si
riapriva di nuovo nel socialismo italiano il dibattito sulle tendenze, e
ciò induceva Bissolati, direttore dell’ Avanti !, ad indire dalle colon-
ne del suo giornale un referendum fra le sezioni del partito sull’orien-
tamento politico e sull’esistenza o meno delle correnti a livello lo-
cale.109).

La Turbina esprimeva il proprio punto di vista secondo cui il
modo di pensare di ognuno doveva essere determinato dal partico-
lare contesto in cui si trovava a svolgere la propria azione. Secondo
il giornale socialista ternano, inoltre, le organizzazioni socialiste in
Italia, andavano distinte in due zone : il Nord, più sviluppato e in-
dustrializzato, con un’organizzazione socialista solida e cosciente, do-
ve il partito doveva avere di mira le riforme per migliorare le condi-
zioni economiche dei lavoratori, e il Centro-Sud, dove invece l’or-
ganizzazione socialista era ancora scarsa e disgregata, e dove era
assolutamente necessario che la propaganda conservasse tutto il ca-
rattere di intransigenza e si riducesse alla sola «predicazione evan-
gelica », come la definiva Enrico Ferri 199),

Ma quello che in linea di principio affermava La Turbina, non
corrispondeva, nella realtà dei fatti, alla situazione della sezione ter-
nana, che agli inizi del 1903 attraversava un periodo di grave crisi.
Le polemiche sorte intorno alla questione delle due tendenze, quella
riformista i cui principali esponenti erano Luigi Riccardi, Tullio Ma-
riani, Virgilio Alterocca, e quella rivoluzionaria capeggiata da Ales-
sandro Romagnoli !'°, spesso si svolgevano su un piano puramente
personale con reciproci scambi di accuse. Il comitato della sezione
incaricato di studiare la situazione delle forze socialiste a Terni ap-
provava nel febbraio del 1903, il seguente ordine del giorno :

«Il comitato considerato che la sezione di Terni più non risponde
ai dettami del vero socialismo e ai deliberati dei congressi, che i compagni
non si occupano come di dovere, degli interessi vitali del partito e del pro-
letariato, che tutto ormai avviene in private conventicole ove soltanto le
calunnie e la denigrazione trionfano, che gli attacchi più violenti si scaglia-
no fra socialisti e socialisti e più specialmente contro chi più è in eviden-
za, che scarsa è la frequanza alle adunanze e addirittura misero il proven-
to delle quote, che tutti questi mali sono dovuti alla mancanza di stima re-
ciproca, delibera : a) lo scioglimento della sezione ; b) la nomina di un co-
mitato composto di 5 membri incaricati della immediata ricostituzione
della medesima e del suo funzionamento ; c) di soprassedere, in via ecce-
86 GIUSEPPINA GIARDINIERI

zionale, sulle disposizioni statutarie perché ognuno possa portare in seno
all'assemblea tutte quelle accuse che sommessamente si vanno bucinando
contro questo o quel compagno, perché l'assemblea possa conoscerle, va-
gliarle e, intesi gli interessati, dare il suo giudizio in proposito » 113),

Sciolta e ricostituita la sezione, Gualtiero Taticchi veniva eletto
segretario mentre alla direzione della Turbina, al posto di Paoloni !!2),
veniva designato, nell'aprile 1903, Pietro Farini 19),

Lo stesso Farini assumeva la carica di segretario della Camera
del Lavoro (dove, come egli stesso dichiarava, soltanto poche delle
18 sezioni operaie che avevano costituito la Camera nel 1901, erano
ancora attive : la sezione tornitori, metallurgici, la sezione fabbrica
d'armi, la sezione tramvieri, il nucleo barbieri) 114).

Era appena cominciata l’opera di riorganizzazione delle società
operaie intrapresa dal Farini e dal gruppo riformista, e già si profi-
lavano all'orizzonte nuove difficoltà e nuove polemiche. A dichiarare
guerra ai dirigenti del socialismo ternano, era Alessandro Romagnoli,
un individuo dal temperamento piuttosto irruente, con discreta atti-
tudine all’oratoria. Acceso seguace della corrente rivoluzionaria, il
Romagnoli prese spunto da alcuni episodi accaduti nei primi mesi
del 1903 15), per attaccare a fondo i riformisti e per provocare la
scissione all’interno del socialismo ternano. Staccatosi dalla sezione,
nell'estate del 1903, con un gruppo di amici (tra i quali figuravano
Aliprando Giovannetti e Teodoro Monacelli), Romagnoli costituì la
« Unione Socialista Ternana ».

In una lettera inviata all’ Avanti !, Romagnoli spiegava i motivi
della scissione, precisando che non era certo avvenuta per motivi
personali e che, d'altra parte, « l'Unione » non avrebbe ostacolato il
lavoro della sezione. Commentava l’Avanti!: «[...] È proprio la
questione delle tendenze che scinde colà il partito. È possibile che
un partito che ha tanto da lavorare contro camorre consolidate tro-
vi, fin nei piccoli centri, il tempo di scindersi e di combattersi ? » 119),

Tra la sezione e il gruppo del Romagnoli erano iniziati giorni
di duro scontro e di aspre polemiche. Si puó dire che non venisse
tralasciata occasione per lo scambio di reciproche accuse e recrimina-
zioni. In una corrispondenza apparsa sulle colonne dell’ Avanguardia
Socialista ^», Romagnoli scriveva :

«In questa tanto vantata, evoluta città, le questioni operaie e del
nostro partito vanno a rotta di collo. A me preme ora parlare delle seconde,
anche perché presentano delle piaghe più fetide e più difficilmente sana-
bili. La nostra sezione, un tempo fiorente di 800 soci e senza capitani, ora SOCIALISMO E.SOCIALISTI A TERNI 87

si é ricostituita con meno di 100 aderenti, tutti della ufficialità. La diffe-
renza del numero non sarebbe a dir nulla se quei 100 fossero poi i migliori
elementi del nostro partito. Invece sono i soliti superuomini, i cosiddetti
pezzi grossi che o per ambizione, o per interesse personale, maneggiano
tutto e si impongono ai loro moretti che hanno il compito di leccare umil-
mente e sempre i piedi. Qualcuno che si permette di controllare sfrontata-
mente l'operato dei nostri generali, é fatto passare per matto, esaltato,
nevrastenico, anarcoide. Positivi sono solo i capoccioni che siedono con i
nostri voti in municipio e che decretano la cittadinanza onoraria al più
grosso sfruttatore industriale che è il Com. Centurini [...]» 119.

Di fronte a queste dure accuse del Romagnoli, la sezione socia-
lista in un primo momento mantenne un certo riserbo, ma in seguito
al ripetersi degli attacchi, il silenzio della sezione fu rotto da un or-
dine del giorno approvato al termine di un’assemblea tenuta nei
primi giorni dell’agosto 1903 :

«La sezione convinta dell’utilità di ribattere le insinuazioni del Ro-
magnoli, ritenendo che il prolungare da parte propria il silenzio, in vista
dell'annunciato intervento della direzione del partito, avrebbe potuto es-
sere interpretato come segno visibile di debolezza e tacito riconoscimento
della propria presunta colpa, invita il Romagnoli e qualunque altro dei-
l’« Unione » a portare in pubblico, lasciandogli ampia facoltà di prova, i
fatti che egli conosce sugli uomini e sugli istituti che egli vuole colpire,
decisa a lasciare nulla di intentato perché la verità si sappia » 119).

L'»Unione Socialista » convocava immediatamente un'assem-
blea per discutere l'ordine del giorno della sezione. Il resoconto di
tale assemblea venne pubblicato dalla repubblicana Riscossa, non di-
sponendo il gruppo rivoluzionario di un organo di stampa proprio.
Il documento si esprimeva in questi termini :

«[...] Ritenuto che la sfida lanciata all’« Unione » non è che una
manovra per fare degenerare in pettegolezzi personali, questioni che ri-
guardano l’andamento del Partito Socialista a Terni, riconfermando il pro-
prio deliberato di rimettere ogni questione alla direzione centrale del par-
tito, alla quale soltanto proverà i fatti a giustificazione del proprio operato,
l’« Unione » respinge la sfida non essendo sua intenzione colpire gli uomini
come tali, né gli istituti, ma di ricondurre il partito a Terni sulla direttiva
socialista da cui ha completamente deviato da qualche anno a questa par-
te [...] 199),
88 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Tra le file dei riformisti, intanto, si discuteva sulle possibili so-
luzioni alla profonda crisi che travagliava il partito ed emergeva
sempre piü netta la convinzione della necessità di isolare in modo
chiaro e definitivo quella che veniva definita «una setta che si li-
mita all'opera cieca di demolizione, senza nulla ricostruire [ .. .] » 1.

I primi a rammaricarsi della difficile situazione del partito a
Terni, erano i socialisti delle altre federazioni dell'Umbria. Il Socia-
lista, organo dei socialisti perugini, così si esprimeva :

«[...] Quelle che potrebbero essere le nostre migliori organizzazioni
e che cioè hanno un largo e favorevole campo di lavoro, si dibattono in
scissioni più o meno latenti che paralizzano ogni loro attività; e questo
avviene tanto più in quantoché queste malefiche scissure non sono causate
da divergenze di idee, ma da questioni personali [. ..] » 1:2.

Fin dai primi mesi del 1904, l’attenzione dei socialisti convergeva
su un avvenimento di vitale importanza per il partito : l’imminen-
te convocazione del congresso nazionale che si sarebbe tenuto a Bo-
logna dall’8 all’11 aprile. Farini, dalle colonne della Turbina, affer-
mava :

«Il congresso sarà di vitale importanza per l'avvenire del partito.
Le prime schermaglie si ebbero a Imola, il personalismo, intanto, ha inter-
rotta l'opera feconda di tutti noi e sospesa la marcia in avanti del proleta-
riato [...]. Noi che fummo dei socialisti senza aggettivi, noi che abbiamo
applaudito tanto Ferri quanto Turati, quando ci é parso che abbiano fatto
gli interessi del partito, ancora una volta ripetiamo che il socialismo di
Ferri e quello di Turati sono una cosa sola. A Bologna deve chiudersi la
triste parentesi dell'anarchismo [...]»?».

La locale sezione socialista indiceva, per metà marzo 1904, una
assemblea per discutere intorno alla posizione da assumere da parte
dei delegati ternani al congresso. Fu approvata la proposta di Ric-
cardi, il quale era favorevole alla salvaguardia dell'unità del partito
e all'obbligo da parte delle minoranze di rispettare i deliberati delle
maggioranze 9, Si decise anche che il delegato della sezione (fu
designato Riccardi) per quanto concerneva la tattica elettorale, a-
vrebbe dovuto votare per quell'ordine del giorno che stabiliva l'in-
dirizzo del «caso per caso » 125).

A Bologna, dove l’ala sinistra del partito guidata da Enrico
Ferri si coalizzava con la corrente sindacalista di Arturo Labriola e SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 89

conquistava la maggioranza detenuta fino a quel momento dai ri-
formisti *9, in rappresentanza delle sezioni umbre intervennero 13
delegati : 10 di essi votarono per l'ordine del giorno presentato da
Ferri, gli altri 3 per quello di Labriola ; fra questi ultimi c'era anche
Alessandro Romagnoli inviato a Bologna dall’« Unione Socialista » 127).

All'indomani del congresso nazionale, la direzione centrale in-
terveniva per comporre il dissidio in atto a Terni fra la sezione uffi-
ciale del partito e quella dei dissidenti rivoluzionari ; la direzione si
pronunciava a favore della sezione unica e l’« Unione Socialista » ac-
cettava all'unanimità la riunificazione. Ma la riconciliazione, avve-
nuta nel maggio del 1904, non doveva durare a lungo.

Ben presto, anche a livello locale si verificava quello che era av-
venuto al congresso di Bologna : la conquista della maggioranza da
parte delle frange più estremiste del partito. Infatti, il gruppo ri-
formista facente capo alla Turbina **8), fu posto in minoranza e la
sezione restò in mano al gruppo dell’ex « Unione Socialista ». I con-
trasti tra rivoluzionari e riformisti (che ora venivano considerati «i
dissidenti » in quanto non si riconoscevano nella linea seguita dalla
direzione della sezione) emersero chiaramente in occasione delle ele-
zioni politiche indette da Giolitti per il 16 novembre 1904. Candidato
ufficiale per il collegio di Terni fu nominato Arturo Labriola. Fari-
ni, dalle colonne della Turbina, così esprimeva la sua perplessità
circa le convinzioni del Labriola e i metodi di lotta da lui propu-
gnati 12°);

« Essendo candidato del partito, Labriola è anche candidato nostro ?
Noi crediamo nella rivoluzione, ma non nella rivolta che significa buttarsi
allo sbaraglio per un'incognita [...]» 199.

All’interno del gruppo riformista si discusse a lungo sull’atteg-
giamento da tenere nei confronti della candidatura Labriola ; si de-
cise infine, di appoggiarla perché si rendeva necessaria, in quel mo-
mento, un’alleanza transitoria di tutte le forze socialiste per contra-
stare i candidati avversari !*). Scriveva in proposito, Farini :

«I socialisti dissidenti riunitisi per decidere a proposito della candi-
datura Labriola, pur dichiarando di essere discordi dai metodi e dalle fi-
nalità cui Labriola tende, pur dichiarando di negare ogni collaborazione
alla sezione, han convenuto e stabilito di votare per il candidato ufficiale
del partito Arturo Labriola » 182).
90 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Partendo da queste premesse e da queste convinzioni, i sociali-
sti dissidenti facevano blocco con gli altri socialisti e si impegnava-
no nella campagna elettorale, che ebbe nel Socialista, un giornale
stampato per la circostanza, un efficace organo di propaganda 12).

Al primo turno elettorale, Labriola ottenne soltanto 743 voti.
Restarono, quindi, in ballottaggio gli altri due candidati : il repub-
blicano Pantano e il moderato Centurini 194),

Secondo La Turbina l’esito delle elezioni era stato negativo per
i socialisti perché la campagna era stata condotta in modo tale da
distruggere le simpatie esistenti intorno ad una candidatura non e-
gualmente accettata da tutti. In realtà, la causa reale dell'insuccesso
socialista, che ebbe un'eco in tutto il paese, va piuttosto ricercata,
come afferma il Candeloro, nello stato d'animo antisocialista e nella
diffidenza verso tutti i partiti dell'Estrema Sinistra, diffusi nella bor-
ghesia dopo lo sciopero generale del settembre 1904 1:5,

Nei giorni immediatamente successivi al primo turno elettorale,
il gruppo riformista guidato da Farini, si costituiva in gruppo auto-
nomo denominato « Gruppo Socialista Autonomo di Terni ». Le ra-
gioni di questa scissione così venivano spiegate da Farini :

«A Terni si è dunque costituito l'8 novembre corr. un gruppo auto-
nomo socialista. Le ‘ragioni che consigliarono gli autonomisti a questo
passo decisivo ed assoluto non sono soltanto di indole delicata e morale,
ma anche sono d’indole politica perchè coincidono con l’essenza stessa del-
l’idea. È un fatto ormai constatato da chiunque che Labriola si è fatto
capo scuola di un metodo che ha a che fare col socialismo vero come il so-
cialismo può avere delle affinità col Partito Mazziniano intransigente. È
chiaro che il socialismo nostro, il socialismo di Turati, il socialismo di Bis-
solati, di Ferri, ha nella propria bandiera : lotta di classe e collettivismo,
mentre la scuola del Labriola ha scritto nella propria : rivoluzione e sinda-
cati in libera concorrenza fra di loro. Sarebbe inutile, quindi, voler toccare
con mano l’abisso che ormai separa i labriolisti dai socialisti. Il Gruppo
Socialista Autonomo combatterà contro chiunque si opporrà al suo progre-
dire verso il socialismo [...]» 1*9)

La scissione fra le forze socialiste ternane era ormai netta : con
essa iniziava tra le parti un periodo di vivaci polemiche che si sareb-
be protratto per circa un anno.

Nelle elezioni di ballottaggio, considerato che la lotta si era ri-
stretta a Centurini e Pantano, il « Gruppo Autonomo » decideva di
votare per quest’ultimo perché, pur non essendo l’espressione degli
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 91

ideali socialisti, tuttavia offriva garanzie di libertà e di lotta contro
la reazione 197).

I socialisti della sezione criticarono aspramente la decisione del
«Gruppo Autonomo ». Affermava Romagnoli :

«Perché i cosiddetti socialisti de La Turbina appoggiano Pantano ?
È facile dirlo : perché non vogliono che si parli di socialismo in questo
centro operaio importantissimo. Vogliono fare un pò di popolarismo e ba-
sta. Così si intrufolano nei pasticci elettorali amministrativi e fanno da
ostacolo alla propaganda veramente socialista, nelle lotte politiche, mo-
strando per gli occhi dei nuovi borghesi, che sono persone assennate, posi-
tive, pratiche » 128).

Anche il candidato Pantano, comunque, fu sconfitto. Nuovi con-
trasti si verificarono tra i due gruppi socialisti ternani in occasione
delle elezioni politiche suppletive, che si tennero il 15 gennaio 1905.

Il «Gruppo Autonomo » nominava un candidato proprio, nella
persona di Luigi Riccardi. La sezione senza interpellare le altre se-
zioni del collegio di Terni ripresentava Labriola, per cui questi non
fu considerato il rappresentante ufficiale del partito, ma unicamente
della sezione di Terni. Labriola decideva di ritirare la propria can-
didatura, dichiarando di voler lasciare campo libero a Riccardi. I
socialisti della sezione, a questo punto, invece di convergere i propri
voti sul candidato del « Gruppo Autonomo », organizzarono un’azio-
ne di boicottaggio, giungendo persino, nel corso di alcuni comizi, ad
invitare gli elettori a dare il proprio voto a qualsiasi candidato piut-
tosto che a Riccardi.

In questo clima di disgregazione e di disorientamento, il risulta-
to delle elezioni non poteva non essere estremamente negativo per i
socialisti ed anche per gli altri partiti popolari. Vinse Alessandro
Centurini, rappresentante moderato 159).

Le vicende elettorali avevano notevolmente screditato il Par-
tito Socialista presso l’opinione pubblica ternana ; un certo scalpore
suscitò nella città la diffusione, da parte della sezione, di un volan-
tino dal titolo « Ha vinto Giuda », che faceva riferimento ad un pre-
sunto accordo pre-elettorale fra il socialista Virgilio Alterocca, espo-
nente del « Gruppo Autonomo », e Centurini. In pratica, Alterocca
veniva accusato di aver venduto il proprio voto e quello dei compagni.
Questo episodio, che fu .smentito sdegnosamente dalla Turbina, ci
offre un’idea abbastanza precisa dei rapporti intercorrenti fra i due
gruppi socialisti ternani. Il Partito Socialista a Terni era ridotto
92 GIUSEPPINA GIARDINIERI

all'inattività e, secondo La Turbina, si imponeva un'opera di totale
riorganizzazione.
Maria Goia, propagandista socialista, affermava amaramente :

« [...] Le elezioni hanno lasciate intatte soltanto le ossature di quel-
lo che un giorno era il Partito Socialista a Terni. L'incendio ne ha rispetta-
to soltanto le fondamenta, distruggendo tutto il resto. Bisogna ricomin-
ciare da capo [..;]» 1*9.

In seguito all'esito delle elezioni, Riccardi si dimetteva dalla
propria carica di consigliere provinciale, ritenendo di non potere piü
esplicare il mandato ricevuto, visto lo scarso appoggio dimostrato-
gli dal corpo elettorale. Veniva cosi a scomparire la presenza socia-
lista all'interno del Consiglio Provinciale. Contemporaneamente, an-
che in seno al movimento operaio si vivevano momenti di grave cri-
si e di scontro. Nella Camera del Lavoro sindacalisti e repubblicani
riuscirono ad estromettere tutta la vecchia classe dirigente sociali-
sta-riformista rappresentata dal gruppo della Turbina (Farini, Ma-
riani, Riccardi). Infatti, l'assemblea della Camera del Lavoro, riu-
nita il 16 febbraio 1905 per il rinnovo delle cariche, poneva Farini
in minoranza e lo costrinse ad abbandonare la carica di segretario.
Presero il suo posto Costantino Fusacchia, repubblicano, e Teo-
doro Monacelli, sindacalista, mentre Romagnoli entrava a far parte
della Commissione esecutiva.

Nel corso dell’assemblea, che fu piuttosto movimentata, Fusac-
chia aveva rivolto a Farini e alla commissione esecutiva aspre criti-
che, tra cui quella di aver preso tante iniziative senza che nessuna
giungesse in porto.

Lo scontro avveniva su questioni di fondo : da una parte coloro
che insieme a Farini ritenevano il proletariato responsabile, in gran
parte, dei propri fallimenti, a causa della scarsa maturità politica,
dell’esiguo spirito di solidarietà e dell’apatia in cui era caduto ; dal-
l’altra quanti facevano invece ricadere la responsabilità della crisi
delle organizzazioni operaie sugli individui preposti al loro governo.
In merito a tale problema, Mariani, riformista, affermava :

« È il proletariato che costituisce la forza viva, rigeneratrice delle
Camere del Lavoro, non soltanto le persone che sono preposte ad esse [...].
Se gli associati della Camera del Lavoro di Milano sono scesi in due anni
da 50.000 a 17.000, la colpa non è, come dice Fusacchia, di Turati, ma del
proletariato stesso » 141),
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 93

E Farini, uscito soccombente dall’assemblea, commentava a sua
volta dalle colonne della Turbina :

« Finalmente ! Questa fu la parola che uscì dalle nostre labbra, uscen-
do ieri sera dai locali della Camera del Lavoro. Finalmente, ripetiamo per-
ché noi che siamo dei rivoluzionari autentici, sappiamo che per fare una
rivoluzione bisogna prima educare le coscienze, potremo ora vedere che cosa
i nuovissimi rivoluzionari sapranno fare, come sapranno esplicare quell’a-
zione diretta con cui hanno allontanato noi dalla Camera del Lavoro ed
agitato le masse [...]» 2.

Come a livello nazionale (dove, dopo il congresso di Bologna,
mutamenti di posizioni si andavano profilando all'interno del Parti-
to Socialista !)), anche a Terni il socialismo riformista cominciò a
riguadagnare il terreno perduto. Già nella seconda metà del 1905 il
gruppo del Romagnoli entrava in crisi, mentre, al contrario, gli
«Autonomi » acquistavano credibilità con la loro azione, esplicata
soprattutto attraverso La Turbina, alla cui direzione era rimasto
sempre Farini.

Alla fine del 1905 si giunse ad una svolta decisiva quando il Ro-
magnoli, i cui attacchi nei confronti degli avversari diventavano ogni
giorno più violenti e fini a se stessi, fu cacciato dalla sezione, che tor-
nava così in mano ai riformisti. Dopo circa tre anni, si concludeva
il periodo delle scissioni che avevano travagliato il movimento socia-
lista ternano. Le polemiche, tuttavia, si protrassero ancora a lungo,
in quanto il Romagnoli considerava un arbitrio la sua espulsione dalla
sezione. Farini chiese l’intervento di un esponente della direzione del
partito per decidere sulla vertenza. Venne a Terni Oddino Morgari
il quale sentenziò :

«Sono convinto che sia utile espellere dalle sezioni coloro che per
anni ed anni sono in guerra con i compagni e mai si accordano, riconosco
tutto ciò, ma come inviato della direzione del partito, di fronte ad un caso
di espulsione, consulto lo statuto e trovo l’articolo 4, constato che il Roma-
gnoli fu espulso senza le garanzie di quell’articolo e giudico che deve rien-
trare [...]» «9.

La sezione socialista di Terni, convocata in assemblea il 18 giu-
gno 1906, deliberava di riammettere il Romagnoli allo scopo di evi-
tare ulteriori vertenze personali, ma lo invitava altresi a mantenere
una condotta improntata alla disciplina e alla tolleranza 14).

7
94 GIUSEPPINA GIARDINIERI

La sezione di Terni emanava, nel settembre 1906, un documen-
to in cui affermava che i principi su cui avrebbe basato la propria
azione erano quelli informatori del socialismo « integrale », attribuen-
do enorme importanza al rispetto dovuto dalle minoranze ai delibe-
rati delle maggioranze. Fu anche riaffermata la fede dei socialisti
ternani nella socializzazione dei mezzi di produzione come fine, e
nella lotta di classe come mezzo ; e vennero considerate necessarie
tanto l’azione diretta dei lavoratori all’interno delle loro organizza-
zioni (leghe, cooperative, ecc.), quanto la conquista dei pubblici po-
teri (comune, provincia, parlamento) per la progressiva realizzazio-
ne delle riforme utili alla classe lavoratrice 149),

Erano questi gli stessi fini che si erano proposti i riformisti
della vecchia classe dirigente socialista ternana, che si rifacevano alle
teorie turatiane. Terminato il periodo delle polemiche interne, i so-
cialisti ternani davano inizio ad un’attiva opera di riorganizzazione
fra le società operaie. Quando nel 1907 si ebbe a Terni una grande
agitazione che vide impegnati per circa tre mesi gli operai delle Ac-
ciaierie e le loro organizzazioni, le forze socialiste di Terni ebbero
modo di verificare la propria influenza nell’ambito della classe ope-
raia.

L'agitazione all'interno degli stabilimenti « Terni » aveva avuto
inizio già nel giugno 1906, quando scesero in sciopero 350 operai
del settore meccanico per chiedere la riforma del regolamento 14”).

In un primo momento il conflitto fu composto giungendo ad un
concordato per cui la società « Terni » si impegnava a stilare insieme
ai rappresentanti operai un nuovo regolamento, che sarebbe dovuto
entrare in vigore entro l'anno 1906 o comunque non oltre il 31 mar-
ZO:007 1*9.

Ma le promesse non furono mantenute da parte della società
e nel marzo 1907 il cav. Orlando, presidente della « Terni », faceva
distribuire fra gli operai il nuovo regolamento 9, ingiungendo loro
di firmarlo e accompagnandolo con una lista di 24 operai da licen-
ziare. I lavoratori si rifiutarono di firmare il regolamento, ma la
risposta della « Terni » non si fece attendere e la mattina del 2 apri-
le, recandosi al lavoro, gli operai trovarono i cancelli della fabbrica
sbarrati e presidiati dalle forze armate. I lavoratori decisero di re-
sistere ad oltranza, e costituirono un comitato di agitazione guidato
da Pietro Farini e dal repubblicano Fusacchia. La lotta si profila-
va lunga e difficile. Diverse furono le iniziative del comitato di agi-
tazione per cercare di ovviare ai gravi disagi in cui si vennero a tro-
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 95

vare migliaia di famiglie ternane private dei propri mezzi di sosten-
tamento ':», All'interno della Camera del Lavoro si discuteva sul-
la condotta da seguire e sulla opportunità di uno sciopero generale.
La discussione intorno a tale problema suscitó aspre polemiche che
vedevano come protagonisti, da una parte, il comitato di agitazio-
ne e dall'altra i dirigenti sindacalisti della Camera del Lavoro, in
particolar modo il segretario Teodoro Monacelli. Quest'ültimo so-
steneva la necessità di uno sciopero generale cui partecipassero tutti
i lavoratori di Terni, per costringere la società a capitolare. Farini
e Fusacchia, di contro, affermavano che un'iniziativa di tal genere
rischiava di compromettere irreversibilmente la possibilità di giun-
gere ad una soluzione soddisfacente. Era trascorso piü di un mese
dall'inizio della serrata e ancora non si intravedeva la benché mi-
nima soluzione. La discussione intorno ai metodi di lotta si faceva
sempre più aspra ; la tesi sostenuta dai sindacalisti, per cui soltan-
to lo sciopero generale avrebbe costretto la « Terni» a cedere, co-
minciava a trovare adesioni tra gli operai esasperati, finché il 21
maggio 1907 i lavoratori di tutti gli stabilimenti ternani scesero in
sciopero ; parteciparono anche i commercianti e gli artigiani.

I riformisti, guidati da Farini, non avevano mai condiviso la
idea dello sciopero generale, ma ora che questo era scoppiato, cer-
cavano di arginarne le conseguenze e di limitarne l'estensione. In
quest'opera essi trovarono l'appoggio dei repubblicani. Fusacchia,
infatti, si sforzava di dimostrare l'inutilità dello sciopero e il danno
che avrebbe procurato a tutti i lavoratori, in particolare ai serrati.
Successivamente, egli cosi commenterà, in una lunga lettera invia-
ta a Farini, gli avvenimenti di quei giorni :

«[...] Incominciavano a serpeggiare lo scoraggiamento e la stan-
chezza ed ecco di conseguenza lo sciopero generale fatto scoppiare da una
azione mirabilmente audace delle donne 1) alle quali alcuni uomini serrati
davano furtivamente ragione. Chi non ricorda quel penoso momento in cui
i sacrifici di 70 giorni stavano per andare in frantumi ? Chi non ricorda
quel fugace momento del trionfo della teppa e se l’organizzazione e il co-
mitato di agitazione non si fossero opposti vigorosamente la battaglia era
perduta per sempre [,..]» 15).

Lo sciopero, durato un giorno, fu ispirato e guidato dai sindaca-
listi la cui attività attraversava un periodo di grande ripresa come
dimostrava l’ondata di agitazioni che interessavano, in quel mo-
mento, diversi centri della penisola 15),
96 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Lo sciopero di Terni ebbe anche momenti di grande drammati-
cità, quando Farini sfuggi per puro caso ad un tentativo di assas-
sinio 15),

Dopo circa tre mesi dall’inizio delle agitazioni, si giunse ad un
accordo mediante l’intervento della Camera di Commercio, solleci-
tato dal conte Roncalli Benedetti, repubblicano di Foligno, a nome
dei partiti popolari dell'Umbria 159).

Il comitato di agitazione aderì alla proposta e la « Terni » accet-
tava di dare inizio alle trattative. Si giungeva così ad una composi-
zione della vertenza e gli operai delle Acciaierie dopo tre mesi di
chiusura potevano riprendere il lavoro. Il comitato di agitazione si
dichiarava abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti. Infatti, il
regolamento fu discusso punto per punto e diverse modifiche furo-
no apportate in favore degli operai 15°).

Si concludeva così una vertenza fra capitale e lavoro che aveva
messo in evidenza contraddizioni e conflitti all’interno del movi-
mento operaio ternano. Da essa i socialisti uscivano come da un
banco di prova. I riformisti, dopo una fallita azione sindacalista,
avevano confermato la propria funzione di guida in seno al movi-
mento operaio. Si delineava, a livello locale, quella che in quegli
anni era una tendenza generale del movimento socialista italiano.

Dopo il congresso di Roma del 1906, che aveva visto la sconfitta
dei sindacalisti, l'ondata di scioperi che interessò l'Italia nel 1907
sembrò segnare un momento di ripresa del movimento sindacalista,
ma, in realtà, come afferma il Mammarella, ne mise in rilievo il di-
sordine e la mancanza di orientamenti 19”).

Una conferma della riacquistata egemonia riformista sul movi-
mento operaio ternano e nella sezione socialista, dove per qualche
tempo erano riusciti a prevalere i rivoluzionari, fu offerto dalle ele-
zioni politiche del 1908. In quell’occasione Farini, che aveva dovuto
subire una condanna in seguito alla querela sportagli dalla « Terni »
per l’azione da lui svolta durante la serrata, fu proclamato candidato
politico per il collegio di Terni.

In un manifesto della sezione socialista di Terni si poteva leg-
gere :

«La sezione socialista di Terni, considerata l’opera spiegata da Pie-
tro Farini durante la serrata e le conseguenze a lui derivate per l’atteggia-
mento coraggioso tenuto in quella circostanza, lo proclama candidato poli-
tico, quale rappresentante legittimo di Terni operaia [...]» 15).
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 97

Dopo gli attacchi subiti negli anni precedenti, quando era stato
anche tacciato di tradimento nei confronti della classe operaia ter-
nana, Farini tornava a svolgere ora un ruolo di primo piano nel-
l'ambito del movimento socialista locale.

*
*ok

Lo sciopero del 1907 costitui un momento particolarmente im-
portante e significativo nella storia del socialismo ternano. Da un
lato esso pose in evidenza l'influenza che i socialisti avevano saputo
esercitare nel movimento operaio cittadino, fino a pochi anni ad-
dietro controllato ed ispirato quasi esclusivamente dai repubblicani
e dai radicali ; e dall'altro segnava un netto successo, all'interno del-
la sezione socialista, della corrente riformista su quella rivoluzionaria.

Reagendo negativamente alla proposta rivoluzionaria ed uto-
pistica del Romagnoli, la maggior parte dei socialisti ternani im-
boccava decisamente la strada del legalitarismo e del riformismo,
facendo propria la convinzione di chi riteneva che fosse passato il
tempo dei colpi di mano e delle rivoluzioni condotte da piccole mi-
noranze «coscienti » alla testa di masse «incoscienti » 159).

L'esperienza recente del socialismo ternano e la stessa feconda
opera svolta dal Farini in seno al movimento operaio come propa-
gandista, giornalista e segretario della Camera del Lavoro stavano a
dimostrare che la strada piü praticabile per giungere ad una svolta
socialista nella società ternana non era quella della violenza e delle
avventure rivoluzionarie, ma quella del costante e paziente impegno
quotidiano.

Si puó quindi concludere che a Terni non trova conferma la
tesi di chi, come Merli '**), ha esaltato la coscienza che viene dal-
l'interno del movimento operaio relegando al ruolo di « mecenatismo
ideologico », l'opera svolta dal ceto intellettuale e dalla classe diri-
gente del partito. E d'altra parte non trova conferma neppure la
tesi di chi, come Manacorda !*), pur mettendo in guardia contro il
pericolo di opposti unilateralismi, tende a privilegiare la funzione del
partito e della classe colta nel movimento operaio. Credo invece che
sia più vicina al vero una realtà basata su di un perfetto equilibrio
tra « coscienza esterna » e «coscienza interna ». Se infatti é vero che
difficilmente i socialisti ternani avrebbero potuto maturare una co-
Scienza precisa di certi loro diritti senza l'aiuto dei responsabili lo-
cali del partito e del ceto colto, é altrettanto vero che questi ultimi
98 GIUSEPPINA GIARDINIERI

inutilmente si sarebbero adoperati se la base non avesse positiva-
mente risposto alle loro sollecitazioni e non avesse collaborato alla
realizzazione di certi obiettivi.

GIUSEPPINA GIARDINIERI

NOTE

* Lavoro eseguito nel quadro della ricerca su « Classe dirigente, for-
ze politiche e vita amministrativa in Umbria dopo l'Unità », diretta dal
Prof. Mario Casella nell'ambito dell'Istituto di Storia della Facoltà di Ma-
gistero dell'Università di Perugia.

1) Per quanto si riferisce allo sviluppo del centro industriale, cfr. :
FERNANDO MANCINI, L' Umbria economica e industriale, Foligno, 1910 ; CAn-
LO FAINA, L'Umbria e il suo sviluppo industriale, Città di Castello, 1922 ;
Augusto Pozzi, Storia di Terni dalle origini al 1700 con un cenno sulla
formazione del centro industriale, Spoleto, 1939; ELiA Rossi PASSAVANTI,
Intermna Nahars, sommario della storia di Terni dalle origini all’impero
fascista, Tip. Damasso, Roma, 1940, pp. 740-752; ENRICO GuAITA, Alle
origini del capitalismo industriale italiano : la nascita della Terni, in Studi
Storici n. 2, a. xi, 1970, pp. 292-312; FnANco BonELLI, Lo sviluppo di
una grande impresa in Italia, la Terni dal 1884 al 1962, ed. Einaudi, Torino,
1975.

*) Il Risveglio Operaio recava il sottotitolo di «gazzetta democratica
settimanale di Terni », poi «ebdomadario socialista di Terni ». Fu pubbli-
cato nel 1888, e il primo numero uscì il 17 giugno ; il gerente responsabile
era E. A. Fileni. Il giornale, molto diffuso nell’ambiente operaio, si ispirava
ad un socialismo genericamente rivoluzionario, tendente a superare le po-
sizioni bakuniane, partecipando alla campagna elettorale per le elezioni
amministrative del 1888 (Per alcune di queste notizie, cfr. Bibliografia del
socialismo e del movimento operaio italiano, Vol. 11, Periodici, Roma, To-
rino, 1956).

*) Cfr. Il Risveglio Operaio, 17 giugno 1888, n. 1.

‘) Così nello Statuto pubblicato da La Valle del Nera, 9 aprile 1890,
n. 4. La Valle del Nera era il settimanale dell'omonimo circolo socialista ;
il primo numero usci il 19 marzo 1890 ; gerente responsabile era Antonio
Messina. Cessó le pubblicazioni col numero 14 del 26 giugno 1890 (cfr.
PIETRO Borzomati, Un centro dell’Italia in sviluppo industriale, Opinione
pubblica, stato religioso, classe politica e sociale, stampa a Terni dal 1840
alla fine del secolo XIX, Perugia 1965, p. 106).

5) Già a pochi anni dalla loro fondazione, le industrie ternane attra-
versavano un periodo di forte crisi produttiva (cfr. Ivi, pp. 69-72).
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 99

*) La Valle del Nera, 9 aprile 1890, n. 4, La crisi della società di resi-
stenza.

7) Alla chiusura del conto 1890 fu constatato un disavanzo di 120mila
lire, cifra notevole per quei tempi ; accuse gravissime vennero fatte all'am-
ministrazione per la gestione del dazio-consumo, dove le spese di riscossio-
ne raggiunsero l’11 e il 22% [Cfr. Archivio Centrale dello Stato (d'ora in a-
vanti A.C.S.), Carte Crispi, serie Palermo, b. 103, fasc. 789, I socialisti
nelle amministrazioni comunali. Relazione. sulle amministrazioni comu-
nali socialiste].

8) Sui risultati delle elezioni cfr. L' Unione Liberale, 30-31 luglio 1892,
n. 31, Il risultato delle elezioni.

L'Unione Liberale, gazzetta settimanale per l'Umbria, fu pubblica-
ta nel 1880 ; era diretta da Stefano Lazzari e veniva stampata a Terni;
era di ispirazione liberale-progressista (cfr. P. Borzomati, Un centro del-
l’Italia, op. cit., pp. 104-105).

°) Cfr. FRANCESCO ALUNNI PiEeRuCcCI, Il socialismo in Umbria, te-
stimonianze e ricordi (1860-1920), Perugia, Tip. Giostrelli, 1960, p. 235.

19) Cfr. GAETANO ARFÈ, Storia del socialismo italiano (1892-1926), ed.
Einaudi, Torino, 1965, p. 11. Cfr. anche, GASTONE MANACORDA, Il socia-
lismo nella storia d'Italia, Ed. Laterza, Bari, 1970, Vol. 1, pp. 175-177.

11) Cfr. F. ALUNNI PriEnUCCI, Il socialismo in Umbria, op. cit., p.
235.

1?) La scuola collettivista-anarchica si era affermata in Umbria, in
conseguenza della propaganda svolta da uomini come Alberto Malatesta,
molto popolare nella nostra regione. Fin dal 1873 si ha notizia dell’esisten-
za a Terni di gruppi organizzati di collettivisti (cfr. Ivi, pp. 90-95).

13) Le principali questioni trattate al congresso di Reggio E., riguar-
darono : il programma tattico del partito, l’azione economica (organizza-
zioni di resistenza operaie ed agricole, scioperi, cooperazione, colonizza-
zione, emigrazione), azione politica (tattica elettorale, tattica parla-
mentare, tattica amministrativa), modificazioni allo statuto ed al program-
ma votati a Genova, esame dell’azione dell’organo centrale Lotta di classe,
ecc.... (cfr. Luriar CORTESI, Il socialismo italiano tra riforme e rivoluzione.
Dibattiti congressuali del PSI 1892-1921, editori Laterza, Bari, 1969, p. 25).

4) Luigi Riccardi era nato nel 1863 : esercitava la professione di far-
macista. Fu uno dei fondatori del Partito Socialista a Terni.

15) Alessandro Fabri nacque a Terni nel 1850, esercitava la professio-
ne di medico. Fu uno dei principali esponenti della massoneria ternana ;
aderì per qualche tempo al gruppo socialista. Fu più volte sindaco di Ter-
ni [cfr. A.C.S., Ministero dell' Interno, Direzione Generale di Pubblica Si-
curezza, Casellario Politico Centrale (d'ora in avanti C.P.C.), b. 1915].

1) Cfr. RAIMONDO MANELLI, Il movimento operaio a Terni nella se-
conda metà dell' 800, Ed. 'Thirus, Terni, 1966, p. 52.
100 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Cfr. anche La Turbina, 5 agosto 1899, n. 50, 7 quattro monelli, 1895-
1899. La Turbina, settimanale socialista di Terni fu pubblicato nel 1898.
Veniva stampato a Terni, ne era direttore F. Paoloni cui subentró nel 1903
P. Farini (cfr. P. BorzoMmaTI, Un centro dell’Italia, op. cit., pp. 100-101).

1?) Alcuni anni più tardi, Giuseppe Luzzi (che era stato uno dei pri-
mi aderenti alla sezione) così ricordava quegli avvenimenti: «[...] La
sezione di Terni del Partito Socialista, in occasione delle imminenti ele-
zioni politiche, proclamava la candidatura protesta del galeotto di Pallan-
za, il nostro carissimo compagno dottor Nicola Barbato (medico siciliano,
fu uno dei piü qualificati esponenti del movimento contadino. Nelle ele-
zioni del 1895 fu candidato protesta del PSI nel v collegio di Milano, riu-
scendo vittorioso ; cfr. SALvATORE GANCI, Barbato Nicola, in Dizionario
Biografico degli italiani, Vol. vi, pp. 135-137, n.d.a.), mentre i mistificatori
del socialismo sostenevano il candidato Pantano. Fra noi socialisti e i misti-
ficatori, la guerra era aperta: tutte le armi gesuitico-massoniche furono
escogitate contro di noi per impedire la nostra manifestazione politica.
Una sera un gruppo di nostri ex-compagni incaricava un segugio che, a
nome del comitato elettorale Centurini (candidato governativo, n.d.a.), of-
frisse dei denari per sostenere la candidatura Barbato. Noi respingemmo la
ignominiosa manovra, ma il fatto ormai era compiuto. Dopo pochi giorni
la sezione di Terni, anziché prostituire il nome di un martire e l'azione pro-
pria, ritirava la candidatura Barbato per mezzo del giornale l'Asino quoti-
diano [...]» (La Turbina, 5 agosto 1899, n. 50, I quattro monelli, 1895-
1899). i

L’Asino [rivista satirica di ispirazione socialista fondata a Roma nel
1892 da G. Podrecca e G. Galantara ; cfr. L'Asino è il popolo : utile, pazien-
te e bastonato di Podrecca e Galantara (1892-1925), scelta e note di Epro
VALLINI, presentazione di GrorGIo CANDELORO, Ed. Feltrinelli, Varese,
1971], infatti, pubblicava una dichiarazione dei socialisti di Terni rivolta
a tutti i compagni dell'Umbria in cui venivano spiegate le ragioni della
presentazione e del successivo ritiro della candidatura Barbato. Essi cosi
si esprimevano : «[...] L’accentramento della classe operaia nella nostra
città ci faceva sperare se non nella vittoria del nostro candidato almeno
in una solenne affermazione del suo nome. Ma molti furono gli intrighi di
cui fummo vittime [...]» [così si può leggere in un volantino firmato
«I socialisti di Terni aderenti al P.S.I. », riproducente l'articolo pubblica-
to dall’ Asino del 17-18 maggio 1895, n. 107, conservato presso la Biblio-
teca Comunale di Terni (d’ora in avanti B.C.T.), Miscellanea Lanzi, Ele-
zioni politiche 1895].

I socialisti non trovavano ancora molte adesioni fra la classe operaia
ternana, considerando che all’interno di alcune fabbriche furono costituiti
dei comitati elettorali in sostegno della candidatura di Alessandro Centu-
rini, titolare di una delle industrie tessili più importanti di Terni, lo jutifi- SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 101

cio (cfr. L'Appello, numero unico del 19 maggio 1895, stampato per soste-
nere la candidatura Pantano risultato, poi, eletto nel collegio di Terni.
Vedere anche Il Nera, dal numero 2 al numero 5 del maggio 1895. Il Nera
era un settimanale pubblicato a Terni nel 1895 ; si dichiarava monarchico
e sostenitore del governo Crispi).

18) Riccardi ottenne 192 voti e Alterocca 226 mentre i candidati ri-
sultati vincitori ebbero pochi voti in piü rispetto al candidato Alterocca.
(Cfr. La Turbina, 5 agosto 1899, n. 50).

19) La presentazione della sua candidatura fu decisa nel corso di una
assemblea generale della sezione socialista di Terni riconoscendo in Ric-
cardi «un devoto ed attivo compagno della causa proletaria » (cfr. Avanti l,
7 febbraio 1897, Da Terni).

20) Affermava l’Avanti!, a proposito del candidato avversario : « Il
Pantano non vuole urtarsi con il ministero attuale, forse sarà apertamente
appoggiato dal ministero Rudinì [...]. Tutte le forze politiche che, fino
a ieri sembravano divise da barriere insormontabili, clericali, repubblica-
ni, monarchici, oggi, come per incanto, si riuniscono per combattere la
candidatura socialista » (cfr. Ivi, 9 marzo 1897).

21) B.C.T., Miscellanea Lanzi, manifesto del P.S.I., per le elezioni
politiche del 1897, rivolto agli elettori del collegio di Terni.

2) Il candidato avversario Pantano, risultò vincitore, ottenne 1842
voti. I voti riportati dai socialisti, in tutta l'Umbria, furono 4339 (cfr.
Avanti |, 22 marzo 1897).

23) Al congresso erano presenti, fra gli altri, anche 4 avvocati e al-
cuni medici, in rappresentanza di vari centri dell'Umbria. A proposito di
tale congresso, e facendo un resoconto della situazione del partito nella
regione, l'Avanti | affermava fra l'altro: «[...] Tre anni addietro mosse
il nostro partito, in questa regione, alla conquista della coscienza proleta-
ria, e mosse con deboli forze tra la reazione borghese infuriante, in un am-
biente infetto dai partiti radicali che avevano lasciato ancora vigorosa la
organizzazione segreta della vecchia carboneria ; in tre anni portò il nu-
mero dei voti politici da 500 a 4000. Si raddoppiò il numero degli iscritti
al partito, si raddoppiarono i nostri circoli. Si dettero conferenze ovunque
ed avemmo il Costa ad Amelia, a Perugia e Terni. In quest’ultima città,
per la lotta elettorale e la propaganda, si spesero 3000 lire in un anno [...]»
(Ivi, 10 agosto 1897, Il congresso regionale e il movimento socialista
umbro).

24) Ivi, 30 agosto 1897, Impressioni umbre.

25) Di fronte all'aumento del prezzo del grano, il municipio propose il
sistema del calmiere ; i socialisti ternani, mentre denunciavano le ragioni
dell'aumento, a loro parere ingiustificato, del grano, si dichiaravano piut-
tosto scettici sulla effettiva attuazione di tale calmiere, in quanto, da parte
degli amministratori, c'era scarsa volontà di diminuire il costo del dazio-
102 GIUSEPPINA GIARDINIERI

consumo sulla farina ; tale imposta era di lire 3 il quintale e, secondo i so-
cialisti incideva in maniera eccessiva sul costo del pane, a scapito delle
classi meno abbienti (cfr. Jl! Maglio, 22 gennaio 1898, n. 6 7 socialisti e il
rincaro del pane).

Il Maglio era un settimanale, organo del circolo socialista ternano.
Fu pubblicato nel 1897, il primo numero usci il 7 dicembre. Era diretto da
Giuseppe Luzzi. Cessó le pubblicazioni col numero del 30 gennaio 1898
(cfr. RAFFAELE Rossi, La stampa a Terni dal 1876 al 1900, Terni, 1969,
p. 55).

26) Cfr. Tommaso TiTTONI, Nuovi scritti di politica interna ed estera,
Fratelli Treves editori, Milano, 1930, p. 205.

27) La Camera del Lavoro era nata a Terni nel 1896, appoggiata da
tutte le forze democratiche. Si componeva delle seguenti sezioni : aggiu-
statori meccanici, calzolai, femminile, ferrovieri, falegnami, fabbri-ferrai,
fonditori in metallo, impiegati e scritturali, lavoranti in legno, in metallo,
manovali, muratori e affini, tornitori, tipografi e affini, mista (cfr. Avanti !,
6 aprile 1897).

28) Francesco Paoloni nacque a Perugia il 13 luglio 1875; fu uno
dei più attivi esponenti della federazione socialista ternana in cui ave-
va ricoperto la carica di segretario dirigente fino al 1898. Sotto la sua
direzione La Turbina raggiunse una grande diffusione ; egli aveva fatto
parte in precedenza della redazione dell’ Avanti ! e del settimanale L'Asino,
scrivendo articoli con lo pseudonimo di Columella (cfr. A.C.S., Ministero
dell Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, C.P.C., b. 3567).

29) Giuseppe Luzzi aveva diretto I! Maglio, che ebbe vita brevissima
e che fu sostituito ben presto dalla Turbina.

?) ERNESTO RAGIONIERI, Politica e amministrazione nella storia del-
l'Italia unita, Ed. Laterza, Bari, 1967, pp. 171-173.

3) Secondo La Turbina, potevano essere considerati partiti affini,
quello repubblicano e quello radicale.

33) La Turbina, 8 aprile 1899, n. 32, La parola a chi la vuole. I socia-
listi al comune.

3) Fino a pochi anni prima, la questione del rapporto città-campagna,
veniva considerata, anche in campo socialista, in termini di concorrenza
esercitata dai contadini nei confronti degli operai di città. Il Martello,
giornale che si dichiarava aderente al socialismo collettivista, dedicava a
questo problema una serie di articoli dal titolo piuttosto significativo :
« Gli operai, le uova, i polli ». Secondo Il! Martello, che fin dal primo nu-
mero si dichiarava difensore dei veri operai, coloro, cioè, che fin da bam-
bini avevano appreso un mestiere, i contadini, specialmente quelli proprie-
tari, non avevano alcun diritto di usurpare il loro posto di lavoro, dopo
aver abbandonato le campagne (cfr. Il Martello, 5 ottobre 1895, n. 1, Gli
operai, le uova e i polli). Il Martello recava il sottotitolo di ebdomadario SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 103

ternano. Fu pubblicato nel 1895, il primo numero usci il 5 ottobre 1895 ;
era diretto da Torquato Lippi (Le notizie sono desunte da una relazione del
prefetto di Perugia del 4 settembre 1896, A.C.S., Ministero dell'Interno,
Direzione Generale di P.S., Divisione Affari Generali e riservati, Serie F I,
Stampa italiana, b. 21).

Il problema veniva affrontato con maggiore maturità politica dal-
l'Avanti ! che considerava la concorrenza dei contadini nei confronti degli
operai di città, una vera piaga sociale ed invitava i contadini stessi ad or-
ganizzarsi in leghe di resistenza per difendere il proprio lavoro nelle cam-
pagne piuttosto che abbandonarle in vista di migliori guadagni in città
(cfr. Avanti !, 28 luglio 1897, Per chiarire un equivoco).

*) Tullio Mariani era nato a Terni nel 1869, fin da giovanissimo co-
minció a lavorare alle Acciaierie come tornitore ; militó dapprima nelle file
del Partito Repubblicano e poi passó al Partito Socialista all'interno del
quale aveva grande influenza (cfr. A.C.S., Ministero dell’ Interno, Direzione
Generale di P.S., C.P.C., b. 3060).

85) La Turbina, 22 aprile 1899, n. 34, La parola a chi la vuole.

**) La discussione intorno al problema delle alleanze con i partiti
affini continuó sulla Turbina, anche dopo il periodo elettorale. Quando
il gruppo parlamentare socialista rese note delle indicazioni sulla questio-
ne, ritenendo in linea di massima da evitare la partecipazione dei consiglieri
socialisti a giunte comunali miste, e deliberando che, in caso di elezioni po-
litiche, i socialisti avrebbero dato anche a primo scrutinio i loro voti ai
candidati proclamati d'accordo col comitato esecutivo dell'estrema sini-
stra, Paoloni, a nome dei socialisti ternani, replicava che tali deliberazioni
non erano valide, non per opposizione alla sostanza della deliberazione
stessa, ma per insufficienza di autorità dell'organo dal quale emanavano.
Paoloni, inoltre, poneva formale domanda per la convocazione del consiglio
nazionale e per la consultazione dei congressi regionali (cfr. La Turbina,
26 agosto 1899, n. 53, Jn famiglia). L' Avanti! rispondeva : « L'interpreta-
zione della Turbina ci sembra un pó troppo pessimista. L'ordine del giorno
in questione non significa l'imposizione al partito di un metodo di lotta ;
è semplicemente un invito, un consiglio e, in questo senso è opportuno e
giustissimo, perció non sono possibili dissensi. La Turbina, ció non di meno
dice cose buone. Il partito potrebbe riprendere la sua vita normale. La con-
vocazione di un congresso nazionale sarebbe costosa, ma i congressi regio-
nali e provinciali sono possibili e consigliabili [...]» (l'articolo, è riportato
dala Turbina, 2 settembre 1899, n. 54, In famiglia). La Turbina, nel re-
plicare, auspicava la formazione di un nuovo organismo direttivo che si
sostituisse alla vecchia direzione del partito divenuto un organo burocrati-
co e costoso, perché, secondo La Turbina, la funzione direttiva del partito
non doveva essere affidata interamente al gruppo parlamentare, e le deli-
berazioni dovevano tener conto delle contingenze locali (cfr. Ivi).
104 GIUSEPPINA GIARDINIERI

?7) L’Ifalia era un settimanale repubblicano, pubblicato a Roma nel
1899, che recava corrispondenze da Terni ; il primo numero usci il 5 aprile
1899, era diretto da Ettore Socci (cfr. OLGA MaAJoro MOLINARI, La stam-
pa periodica romana dell’Ottocento, Istituto di Studi Romani Ed., Roma,
1963, pp. 502-503).

38) Cfr. La Turbina, 27 maggio 1899, n. 34, I socialisti per le elezioni
amministrative. Ordine del giorno.

39) Ivi, 1 luglio 1899 n. 44, I socialisti e il comune di Terni.

4°) Ivi, 27 luglio 1899, n. 48, Il nostro programma.

Il programma socialista fu aspramente criticato dalle forze liberali ;
a loro avviso le riforme proposte dai socialisti, come quella per l’abolizione
del dazio-consumo, avrebbe provocato gravi disagi economici al Comune
(cfr. L'Unione Liberale, 22 luglio 1899).

t1) Cfr. La Turbina, 20 luglio 1899, n. 47.

4?) Gli altri eletti ebbero rispettivamente: Menicocci 588 voti; De
Santis 583 ; Silvestri, repubblicano, 577; Mattioni, repubblicano 566 ; Mo-
riconi 559 ; Fonsoli e Baldoni 541 ; Faustini, repubblicano, 538 ; Ciprigno-
li 534 ; Caraciotti, moderato, 529 ; Sconocchia, repubblicano, 520. Per il
Consiglio Provinciale risultarono eletti Alessandro Fabri e Paolano Manassei.
Mattioni fu nominato sindaco (cfr. Ivi, 5 agosto 1899, n 50, Gli eletti).

*) Il Maglio, 8 gennaio 1898, n. 4, Le nostre cooperative. Vedere an-
che l'Avanti !, 3 aprile 1897.

4) La Biella era l'organo dei socialisti «indipendenti » dell'Umbria,
poi dei socialisti «ortodossi » dell'Umbria. Questi socialisti si definirono
indipendenti per sottolineare la loro distinzione dai socialisti organizzati
di cui non condividevano la politica parlamentare ed elettorale. Ritenendo,
poi, di essere gli unici, autentici, fedeli sostenitori dell'ideale socialista per-
ché contrari ad ogni tipo di compromesso e di accettazione delle istituzioni
esistenti, si definirono ortodossi. La Biella era un periodico settimanale,
fu pubblicato nel 1899, il primo numero uscì 1’8 luglio, era diretto da Vit-
tore Ubaldi. Tale giornale fu in continua polemica con La Turbina (Per
alcune di queste notizie, cfr. P. Borzomati, Un centro dell’Italia, op. cit.,
pp. 83-84).

45) Cfr. La Biella, 2 dicembre 1899, n. 22.

1*5) La Turbina, 14 gennaio 1899, n. 20, La lotta.

17) Bissolati ebbe contatti con i dirigenti locali (sindaco, sottoprefet-
to); egli consiglió gli amministratori licenziati, di scrivere in una lettera
inviata alla direzione della società, i motivi della loro condotta ; della let-
tera fu data copia al sottoprefetto (cfr. Ivi, 1 aprile 1899, n. 31, Una
vittoria operaia).

13) Cfr. STEFANO MERLI, Proletariato di fabbrica a capitalismo indu-
striale, il caso italiano : 1880-1900, La Nuova Italia Ed., Firenze, 1972,
p. 594. SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 105

+9) Tale società di mutuo soccorso che raggruppava i lavoratori
delle varie fabbriche del circondario ternano, sorse nel 1864 (cfr. ALBERTO
GROHAMANN, Primi momenti dell’associazionismo operaio in Umbria : le
società di mutuo soccorso, in Prospettive di storia umbra nell’età del Risor-
gimento, Atti dell’viti Convegno di studi umbri, Gubbio, Perugia, 1970,
p. 493).

59) Così si esprimeva il prefetto di Perugia, Tittoni, in una lettera
inviata al Ministero dell'Interno, in data 24 marzo 1898 (cfr. A.C.S., Fon-
do Ministero dell’ Interno, Direzione Generale Amministrazione Civile, b. 174.

5) L'articolo è riportato dalla Turbina, 26 agosto 1899, n. 53, Orga-
nizzatevi.

52) Ivi, 26 agosto 1899, n. 53.

93) Secondo i socialisti era anzi prestigioso per l'organizzazione riu-
scire a comporre i conflitti senza ricorrere alla lotta (cfr. S. MERLI, Prole-
tariato di fabbrica op. cit. p. 606).

5) Demetrio Giovannetti era nato a Collestatte, frazione di Terni,
nel 1881 ; fin da giovane militò nel Partito Socialista, non ricoprì mai ca-
riche pubbliche (cfr. A.C.S., Ministero dell' Interno, Direzione Generale di
P.S.,: C. P.C., b... 2318).

55 I] programma presentato dal Giovannetti non fu discusso in modo
approfondito dal Congresso, che ritenne opportuno, per questioni di tempo,
affidare tale compito al comitato federale composto dal Giovannetti stesso,
da Gualtiero Taticchi e Settimio Bedini.

5* La Turbina, 14 ottobre 1899, n. 60, IV congresso dei socialisti
umbri.

57) Ivi.

58) Paoloni si esprimeva in questi termini: « Il giornale deve essere
locale, ma nelle regioni dove non siano possibili più giornali locali, l'unico
giornale, pur conservando il carattere locale deve estendere la sua influen-
za anche alle altre località della regione con servizio ben organizzato di
corrispondenza. Dunque le energie dei compagni del luogo si rivolgano a
sostegno della Turbina, e questa tratti, per quanto è possibile, i singoli
interessi di ogni località, intatta lasciando la parte riguardante Terni e
circondario [...]» (Ivi).

59) Ivi.

‘°) G. ARFÈ, Storia del socialismo italiano, op. cit., p. 30.

61) Cfr. GrorGIio CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, la crisi di
fine secolo e l'età giolittiana (1896-1914), Vol. vir, Ed. Feltrinelli, Milano,
1974, pp. 91-93.

*3) Esistevano nel 1901 a Terni, 18 associazioni con 4810 soci (cfr.
RiNALDO RiGoLA, Storia del movimento operaio italiano, Editoriale Domus,
Milano, 1947, p. 221).
106 GIUSEPPINA GIARDINIERI

*3) Cfr. La Turbina, 2 marzo 1901, n. 9, La costituzione della Camera
del Lavoro.

*t Costantino Fusacchia era nato a Rieti nel 1876 ; giovanissimo si
stabil a Terni dove lavorava presso le Acciaierie ; era uno dei maggiori
organizzatori e propagandisti del Partito Repubblicano ; ricopriva un ruo-
lo di primo piano nella lega di resistenza fra i metallurgici (cfr. A.C.S.,
Ministero dell’ Interno, Direzione Generale di P.S., C.P.C., b. 2205).

*5 Lo Statuto comprendeva 14 articoli ; come affermava l'art. 1, lo
scopo che si proponeva la Camera del Lavoro era quello «di servire da in-
termediaria fra l'offerta e la domanda di lavoro facilitando e procurando
un conveniente collocamento ai lavoratori d'ambo i sessi », inoltre la C.
del L. si poneva come intermediaria per risolvere le questioni fra capitale
e lavoro. Secondo lo Statuto, potevano iscriversi alla C. del L. soltanto i
lavoratori dipendenti (cfr. La Turbina, 9 marzo 1901, n. 10, Lo Statuto).

**) I membri di tale commissione erano i socialisti : Vedovelli Menot-
ti, meccanico ; Plini Giovanni, commesso ; Giovannetti Aliprando, fale-
gname ; Mussoni Luigi, calzolaio ; il repubblicano Giammari Altoprando,
tornitore di metallo ; ed inoltre Bartolini Achille, fonditore ; Dani Alfonso,
aggiustatore ; Paoletti Orlando, tornitore in metallo. Il segretario contabile
era Plini Giovanni, il secondo segretario Giovannetti Aliprando, l'economo
Vedovelli Menotti, il cassiere Bicciolo Emilio (cfr. Ivi).

67) Soltanto per un breve periodo di circa due anni (dal dicembre
1903 alla fine del 1905, durante l'amministrazione del repubblicano Mat-
tioni), la Camera del. Lavoro ebbe un modesto sussidio comunale.

*s) Cfr. Archivio di Stato di Terni (d'ora in avanti A.S.T.), Atti del
Consiglio Comunale, Registro deliberativo n. 24, p. 98, 14 gennaio 1901.

**) Ivi, Registro deliberativo n. 24, p. 138, 30 aprile 1901.

?9) | Ivi.

71) La Turbina, 27 aprile 1901, n. 17, La consorteria umbra.

?2) Ivi, 29 giugno 1901, n. 26, Sciopero allo jutificio.

7?) Ivi, 13 luglio 1901, n. 28; e S. MERLI, Proletariato di fabbrica, op.
cit; ;p:1513:

7) Apanti !, 3 maggio 1901, Per le donne e i fanciulli : il progetto di
legge socialista. Secondo questo progetto bisognava aver compiuto almeno
15 anni per essere ammessi al lavoro, che non doveva superare le 6 ore
giornaliere ; norme precise regolavano il periodo del puerperio per le don-
ne lavoratrici ; veniva inoltre resa obbligatoria nelle fabbriche con perso-
nale femminile, la presenza di una stanza igienicamente adatta per l'allat-
tamento.

?*5 La Turbina, 19 gennaio 1901, I! lavoro delle donne e dei fan-
ciulli.

7) DENIS Mack SMITH, Storia dell’Italia dal 1861 al 1958, Ed. La-
terza, Bari, 1960, p. 389.
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 107

**) Maria Goia era nata nel 1878 a Cervia e fin dagli inizi del '900 mi-
litava nelle file del Partito Socialista ; ben presto divenne una propagandi-
sta del partito, di importanza nazionale. Piü volte fu inviata a Terni per
tenere conferenze. Sposó Luigi Riccardi nel 1906 (cfr. A.C.S., Ministero
dell' Interno, Dir. Gen. di P.S., C.P.C., b. 2467).

78) La Turbina, 8 giugno 1901, n. 56, I 10 comandamenti del socialismo
della donna operaia.

79) Ivi, Libere e consapevoli.

*?) Il numero dei consiglieri veniva aumentato di 10 unità : si pas-
sava così al comune da 30 a 40, in provincia da 50 a 60 (cfr. A.C.S., Dire-
zione Generale Amministrazione Civile, b. 174 ; lettera inviata dal prefetto
al Ministero dell'Interno, nell’ottobre 1903. Vedere anche l'Unione Libe-
rale, 16 giugno 1902, Faccende di casa).

81) La popolazione di Terni aveva superato le 30.000 unità rispetto
alle 17.000. circa relative al 1881 (cfr. ARrRIGO BorToLOTTI, L’economia a
Terni dal 1700 ai nostri giorni, ed. Thirus, Terni, 1960, p. 122).

8?) L'Unione Liberale, 28 giugno 1902, Faccende di casa.

$5) II Popolo era l'organo dei repubblicani umbro-sabini ; fu pubbli-
cato nel 1901, il primo numero uscì il 20 aprile. Veniva stampato a Perugia,
ed era diretto da Vitaliano Sciacqui e Alfredo Pulcini.

8) La Turbina, 5 ottobre 1901, n. 40, Noi e i repubblicani.

85) Ivi, 12 ottobre 1901, n. 41, Perché siamo più avanzati dei repubbli-
cani di Terni.

8°) JI Popolo, 26 ottobre 1901, n. 28, Polemica.

87) Secondo i repubblicani l’obbiettivo primario da raggiungere era
la realizzazione della repubblica, perché soltanto quando il popolo sarebbe
stato veramente sovrano e libero di decidere i propri destini, anche le con-
quiste in campo economico si sarebbero facilmente realizzate : quindi pri-
ma la repubblica e poi tutto il resto.

Secondo i socialisti, invece, la questione più importante era la realiz-
zazione di un nuovo sistema economico basato sul collettivismo, sull’as-
setto politico da dare allo stato si sarebbe discusso in secondo luogo.

88) La Turbina, 7 giugno 1902, n. 75, La situazione comunale.

89) Trepubblicani erano : Aldobrando Giammari, tornitore ; Rufo Ros-
setti, avvocato ; Salvatore Salvatori, avvocato ; Augusto Visconti, tipo-
grafo ; Gaudenzio Trionfetti, possidente ; Antonio Bevilacqua, esercente ;
Costantino Fusacchia, tornitore ; Dante Alterocca, esercente.

I socialisti erano : Ercole Berretta, tipografo ; Augusto Biagi, torni-
tore ; Giuseppe Luzzi, scalpellino ; Vittorio Matascioli, contadino ; Dome-
nico Peri, contadino ; Daniele Lusini, modellista; Eugenio Storari, mo-
dellista ; Gualtiero Taticchi, contabile (cfr. Ivi, 21 giugno 1902, n. 77).

*?)) Il consiglio nazionale del P.S.I., sulla base del mandato ricevuto
dal congresso di Parma del 1895, formulava i programmi minimi, politico
108 GIUSEPPINA GIARDINIERI

e amministrativo, precisando che « Il programma amministrativo compren-
de soltanto quelle rivendicazioni che sono adattabili a tutti i comuni del
regno ; resta poi in facoltà delle federazioni e dei gruppi locali di aggiun-
gervi tutte quelle altre cose che a loro convengono, avuto riguardo al mag-
giore sviluppo industriale o agricolo, alla maggiore quantità ed estensione
di istituzioni, uffici pubblici, ecc. ».

Il programma minimo amministrativo del P.S.I. comprendeva 11
punti (se ne veda il testo in : Lotta di classe, 30-31 marzo 1895, n. 13, Pro-
gramma minimo amministrativo ; e E. RAGIONIERI, Politica e amministra-
zione, Op. cit., pp. 193-194).

*) La Turbina, 21 giugno 1902, n. 77, Il nostro programma. Vedere
anche Il Popolo, 14 giugno 1902, n. 64.

®*) Per il Consiglio Provinciale risultarono eletti : Rossetti Rufo, re-
pubblicano ; Riccardi Luigi, socialista ; Lanzi Luigi della lista « Pro-Terni »,
una lista. di indipendenti progressisti (cfr. L'Unione Liberale, 28 giugno
1902).

*) La Turbina, 5 luglio 1902, n. 80, Il significato delle elezioni.

*) A.S.T., Atti del Consiglio Comunale, Registro deliberativo, n. 25,
14 novembre 1902, Programma finanziario, pp. 100-110.

95) Ivi.

*) Lettera inviata dal prefetto di Perugia al Ministero dell'Interno
(senza data, ma quasi certamente dell’ottobre 1903) in A.C.S., Ministero
dell’ Interno, Direzione Generale Amministrazione Civile, b. 174.

9?) L'aumento. più rilevante riguardava il dazio sulle uve che pas-
sava da 2,40 lire a 3,90.

98) A.S.T., Atti del Consiglio Comunale, Registro deliberativo n. 26,
30 marzo 1903, p. 27.

99) Ivi, Registro deliberativo n. 26, 6 agosto 1903, pp. 93-94.

100) La Turbina, 15 agosto 1903, n. 33, Ordine del giorno.

101) E. RAGIONIERI, Politica e amministrazione, op. cit., p. 247.

19) Le elezioni furono indette per il 13 dicembre 1903. I socialisti,
pur non partecipando attivamente alla campagna elettorale, decisero di
aderire al programma presentato da un comitato di indipendenti presieduto
dal repubblicano avv. Giovanni Mattioni, denominato « Comitato per la di-
fesa degli interessi pubblici di Terni ». I candidati socialisti, Luigi Riccardi
e Tullio Mariani non furono eletti, ma la lista del Comitato indipendente
riuscì vittoriosa e Mattioni fu eletto sindaco (cfr. La Turbina, 19 dicembre
1903, n. 52, II contenuto sociale delle elezioni di domenica scorsa e il nostro
dovere).

105) I socialisti sostenevano che la crisi di produzione denunciata dal-
la società « Terni » per poter ottenere le sovvenzioni statali, era fittizia e
che la somma stanziata non era stata certo adoperata per il miglioramento
degli impianti e per aumentare l’occupazione. Era stato lo stesso Enrico
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 109

Ferri, attraverso le colonne dell’ Avanti !, a denunciare all'opinione pubblica
le cospicue sovvenzioni statali di cui godevano gli stabilimenti ternani.
Ferri condusse una violenta campagna contro il ministro della Marina,
Bettolo, accusato di aver favorito la società « Terni » concedendo contratti
troppo vantaggiosi per la costruzione di corazze navali [cfr. : La Turbina,
19 ottobre 1901, n. 42, Parassitismo industriale ; Il Metallurgico, 1 dicem-
bre 1903, n. 12, AI trust sidermetallurgiconavale (Il Metallurgico era l'orga-
no della federazione italiana degli operai metallurgici, fu pubblicato nel
1898, veniva stampato a Roma); cfr. anche GIiusEPPE MAMMARELLA, Ri-
formisti e rivoluzionari nel partito socialista italiano, (1900-1912), Marsilio
Editore, Firenze, 1968, pp. 153-154].

1*4) Cfr. G. ARFÈ, Storia del socialismo italiano, op. cit., p. 113.

Le divergenze in seno al P.S.I. si rivelarono chiaramente nel marzo
del 1902 quando i socialisti votarono per il governo Giolitti. Grande fu lo
scandalo nelle file marxiste perché i socialisti avevano votato per un go-
verno borghese. Le opinioni si divisero : da una parte coloro che trovarono
giustificazioni contingenti, dall'altra chi denunció l'eresia (cfr. IvanoE Bo-
NOMI, La politica italiana da Porta Pia a Vittorio Veneto (1870-1918), Ed.
Einaudi, Torino, 1944, pp. 154-155. Cfr. anche Nino VALERI, La lotta po-
litica in Italia dall’unità al 1925, Le Monnier, Firenze, 1958, p. 306 ; Leo
VALIANI, Questioni di storia del socialismo, Einaudi editore, Torino, 1958,
pp. 110-111).

19) La Turbina, 16 agosto 1902, n. 86, In vista del congresso. Già nel
gennaio 1902, La Turbina aveva dichiarato come la distinzione fra le due
tendenze fosse del tutto fittizia e che il PSI aveva bisogno della duplice
azione riformista e rivoluzionaria, rimarcando il fatto che i socialisti ter-
nani si definivano «socialisti senza aggettivi, nè riformisti, nè rivoluzionari »
(cfr. Ivi, 4 gennaio 1902, n. 53, Senza aggettivi).

106) Ivi, 13 settembre 1902, n. 90, Dopo il congresso.

10?) Tale progetto consisteva nell'organizzare le varie sezioni sparse
nella regione in federazioni collegiali che a loro volta avrebbero dovuto
raggrupparsi in 3 federazioni intercollegiali così distribuite : Alta Umbria,
comprendente Perugia e circondario ; Media Umbria con Foligno, Todi e
Spoleto ; Bassa Umbria con Terni, Rieti, ed altri centri minori. Ciascuna
di dette federazioni doveva essere retta da due segretari, di cui uno ammi-
nistrativo gratuito e uno propagandista stipendiato dalle rispettive fede-
razioni. Inoltre veniva proposta la formazione di una federazione regio-
nale retta da un comitato di 6 membri (2 per federazione), con l’aggiunta
di 3 segretari propagandisti, da convocarsi in una località centrale della re-
gione. Questa capillare organizzazione del partito nella regione, veniva po-
sta da molti come condizione indispensabile per lo svolgimento di un'effi-
cace azione politica e per la diffusione del socialismo (cfr. Ivi, 20 settem-
bre 1902, n. 91, Per il congresso regionale socialista. Vedere anche Il
110 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Socialista, 21 agosto 1902, n. 17, Le organizzazioni politiche : a proposito
del nostro congresso regionale. Cfr. anche F. ALUNNI PiERUCCI, Il socia-
lismo in Umbria, op. cit., pp. 164-165). II Socialista era l'organo della
Federazione collegiale di Perugia ; fu pubblicato nel 1900. All’inizio del-
la pubblicazione recava il titolo Alta Umbria; assumeva il titolo Il
Socialista col numero 4 del 25 gennaio 1903. Redattore responsabile era
Furio Rosi.

108) Cfr. G. ARFÈ, Storia del socialismo italiano, op. cit., p. 112.

109) La Turbina, 27 settembre 1902, n. 22, Le due tendenze.

110) Alessandro Romagnoli era nato a Jesi nel 1881; esercitava la
professione di farmacista. Fin da giovanissimo entrò nelle file del Partito
Socialista. Entrato nella sezione socialista di Terni, se ne distaccò nella
estate del 1903 per costituire, in opposizione ad essa, un gruppo facente
capo alle teorie rivoluzionarie (cfr. A.C.S., Direzione Generale di P.S.,
C.P.C., b. 4378).

11) La Turbina, 28 febbraio 1903, n. 9, Stato del Partito Socialista a
Terni.

12) Paoloni aveva lasciato la direzione della Turbina nell’aprile del
1902, amareggiato da alcune critiche che erano state rivolte al suo operato.
Sulla natura di tali critiche non è stato possibile fare luce : con ogni proba-
bilità, esse vanno inquadrate nell’ambito delle prime schermaglie fra rivo-
luzionari e riformisti (Paoloni apparteneva a quest’ultima corrente). Pao-
loni si trasferiva, quindi a Verona dove assumeva nel maggio 1902 la dire-
zione del periodico Verona del Popolo, mentre La Turbina, dopo un anno
di direzione provvisoria da parte di Moscatelli passava a Pietro Farini.

13) Pietro Farini nacque a Ravenna nel 1862 ; esercitava la professio-
ne di farmacista. Nel 1902 si era stabilito ad Orte dove dirigeva una farma-
cia cooperativa fondata dalla lega braccianti e contadini. Nell’aprile 1903
giungeva a Terni dove assumeva la direzione della Turbina e la segreteria
della locale Camera del Lavoro ; si ispirava alle teorie dei riformisti (cfr.,
A.C.S., Direzione Generale di P.S., C.P.C., b. 1963).

114) Cfr. AA. VV., Pietro Farini, una vita per il socialismo, Cronache
Umbre, supplemento al n. 3, 1959, pp. 45-46.

15) Uno di questi episodi si verificò nel gennaio del 1903 ; quando
morì Stefano Breda che in sede parlamentare aveva sostenuto la opportu-
nità di costruire le Acciaierie a Terni, alcuni dei socialisti che sedevano
in municipio, avevano sottoscritto un manifesto commemorativo ; questo
fatto suscitò vivaci polemiche e attacchi anche abbastanza violenti da par-
te del gruppo più avanzato, nei confronti dei consiglieri. Ma i contrasti
più violenti si verificarono intorno alla questione della concessione della
cittadinanza onoraria ad Alessandro Centurini, titolare dello jutificio. Quan-
do questi mise a disposizione del comune 50.000 lire da devolvere a favore
dell'ospedale, la Giunta decretava di concedergli la massima onorificenza
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI Tif

cittadina. Il fatto che dei socialisti non si erano opposti alla manifestazione
di gratitudine nei confronti di colui che veniva considerato uno dei piü
grossi capitalisti ternani, suscitava aspre critiche da parte del Romagnoli
il quale, per di piü, andava dicendo che la proposta della cittadinanza ono-
raria al Centurini era partita proprio da un socialista. La notizia fu in :^-
guito smentita dalla Turbina, che chiariva le circostanze da cui aveva avu-
to origine l'equivoco : Riccardi effettivamente si era dichiarato favorevole
al provvedimento, ma soltanto perché lo reputava il mezzo meno impor-
tante ed appariscente per onorare Centurini, rispetto a quelli proposti da
altri consiglieri (cfr. La Turbina, 18 luglio 1903, n. 29, Misericordia).

19) Apanti !, 31 luglio 1903, Dall' Unione Socialista Ternana.

17) L'Avanguardia Socialista era la rivista settimanale a cui face-
va capo il nucleo rivoluzionario del partito ; veniva stampata a Milano.

18) La Turbina, 18 luglio 1903, n. 29.

119) Ivi, 8 agosto 1903, n. 32, Atti ufficiali della sezione socialista.

120) La Riscossa, 28 agosto 1903, n. 21, Dall' Unione Socialista.

La Riscossa era l'organo della sezione di Terni del Partito Repubbli-
cano ; fu pubblicato nel 1903, il primo numero usci il 3 aprile, era diretto
da Riparbelli.

121) La Turbina, 14 agosto 1903, n. 34, Lo scisma socialista.

122) Il Socialista, 21 agosto 1904, n. 17, Le nostre organizzazioni poli-
tiche.

1:3) La Turbina, 12 marzo 1904, n. 11, Per il congresso nazionale so-
cialista.

124) Questi principi erano sostenuti da Enrico Ferri il quale affermava
che per l’opera complessa del P.S.I. erano necessarie molteplici forme d’a-
zione (cfr. G. CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, op. cit., p. 179).

125) Cfr. La Turbina, 19 marzo 1904, n. 12, Sezione socialista di
Terni.

126) Cfr. G. ARFÈ, Storia del socialismo italiano, op. cit., p. 113.

127?) Cfr. II Socialista, 4 giugno 1905, n. 1.

128) La Turbina restò sempre in mano al gruppo riformista guidato
da Farini, con il sottotitolo di « periodico socialista di Terni » ; La Turbina
tornerà ad essere «organo della sezione socialista di Terni », alla fine del
1905, al termine del periodo delle scissioni.

129) Labriola era il leader italiano del sindacalismo, teoria per cui
l’attuazione delle riforme, contrariamente a quanto affermavano i rifor-
misti, doveva essere lasciata interamente all’iniziativa dei governi borghesi
senza alcuna partecipazione del proletariato, che invece avrebbe dovuto por-
tare avanti le proprie rivendicazioni attraverso l’azione diretta : lo scio-
pero generale (cfr. G. CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, op. cit., pp.
180-181).

189) La Turbina, 22 ottobre 1904, n. 43, Elettori alle urne.
112 GIUSEPPINA GIARDINIERI

11) I candidati avversari erano Edoardo Pantano, repubblicano, e
Alessandro Centurini, moderato.

13°) La Turbina, 29 ottobre 1904, n. 44, I socialisti dissidenti hanno
deciso di votare per Arturo Labriola.

133) Il Socialista era edito a Terni, a cura della sezione socialista, e
ivi stampato presso la tipografia Coopertiva. Fu inoltre organizzata a
Terni la diffusione del giornale socialista intransigente di Roma La lotta,
sostenitore della candidatura Labriola (cfr. La lotta, 3 novembre 1904, n.
44, Per l'elezione di Terni).

1:4) Su 3679 votanti, Pantano ottenne 1359 voti, Centurini 1307, La-
briola 743, contro i 1195.voti ottenuti dal candidato socialista Riccardi
nelle elezioni politiche del 1897 (cfr. Il Socialista, organo della federazione
di Perugia, 13 novembre 1904 n. 28, Risultati delle elezioni).

135) Lo sciopero generale, il primo in Italia, fu attuato quale azione
di protesta per le repressioni di Cerignola e l’eccidio di Buggerru, in Sar-
degna, dove durante una manifestazione di braccianti ci furono tre morti.
La proclamazione dello sciopero partì dalla Camera del Lavoro di Milano
e trovò larghe adesioni (cfr. G. CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, op.
cit., pp. 184-185. Cfr. anche G. MANACORDA, Il! socialismo nella storia d'Ita-
lia, op. cit., pp. 333-334).

136) La Turbina, 12 novembre 1904, n. 46, Gruppo Socialista Autonomo
di Terni.

187) Ivi.

138) Ivi, 3 dicembre 1904, n. 49.

189) Alessandro Centurini ottenne 2070 voti, il candidato repubbli-
cano Faustini 1334, Riccardi 295 (cfr. La Riscossa, 19 gennaio 1905, Ele-
zioni politiche del 15 gennaio 1905).

Anche a livello nazionale le elezioni furono un autentico successo per
le destre (cfr. FRANcESCO LEONI, Storia dei partiti politici italiani, Guida
editore, Napoli, 1975, p. 371).

19) La Turbina, 21 gennaio 1905, n. 3, Cronaca delle elezioni : Dopo.

141) Ivi, 18 febbraio 1905, n. 7.

14) Ivi, Assemblea alla Camera del Lavoro.

14) Enrico Ferri, sempre più diffidente nei confronti dei violenti me-
todi sindacalisti, iniziava, come afferma l’Arfè, una manovra di sgancia-
mento dai suoi alleati, avvicinandosi alla corrente definita « integralista »
di Oddino Morgari che teorizzava una posizione di centro conciliatrice delle
due linee riformista e intransigente. Al congresso nazionale socialista di
Roma del 1906, la mozione integralista fu appoggiata dai riformisti ed ot-
tenne la maggioranza. I riformisti si avviavano a tornare alla testa del
partito (cfr. G. ARFÈ, Storia del socialismo italiano, op. cit., p. 113; e F.
LEONI, Storia dei partiti politici italiani, op. cit., pp. 371-372).

144) La Turbina, 23 giugno 1906, n. 25, Alla sezione socialista.
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 113

145) (Ivi.

146) Ivi, 15 settembre 1906, n. 41, Atti del Partito Socialista, sezione
socialista di Terni.

47") Gli operai degli altri settori rimasero al lavoro per ordine della
Camera del Lavoro, onde porre la società di fronte al grave problema di
una grande quantità di prodotto che non poteva uscire dai cantieri, e al
tempo stesso, poter aiutare finanziariamente i lavoratori in sciopero (cfr.
CosrANTINO FusaccHIaA, La vittoria degli operai della « Terni », lettera in-
viata a Farini in data 2 luglio 1907, e reperita presso l’archivio privato del-
la famiglia Inches di Terni).

148) Secondo il concordato, inoltre, la società si impegnava : 1) ad
abrogare le disposizioni vigenti circa gli operai infortunati che riportassero
invalidità permanente o parziale ; 2) ad aumentare le paghe dei manovali
che avevano i salari più bassi ; 3) a concedere agli operai di notte di poter
lavorare 11 ore pagando loro anche la dodicesima destinata al riposo. A
tale concordato si pervenne il 23 agosto 1906 (cfr. Ivi ; vedere inoltre l’opu-
scolo La società Terni e i suoi operai, Tipografia sociale Polizzi e Valentini,
Roma 1906).

149) Tale regolamento fu stilato senza la partecipazione dei rappre-
sentanti delle organizzazioni operaie, e rispettava solo in minima parte i
punti concordati nel 1906.

159) Furono organizzate raccolte di denaro, distribuzioni di sussidi al-
le famiglie più bisognose, fu organizzato l'esodo dei bambini figli dei ser-
rati che furono ospitati non solo nelle città vicine, ma anche in altre regio-
ni, come le Marche e la Romagna. Alcuni dei 3500 serrati lasciarono Terni
per andare altrove a procurarsi da vivere (cfr. C. FusAccH1A, lettera già
citata; vedere anche Gino GALLI, Il grande sciopero, in Cronache Umbre,
5-18 maggio 1955, n. 9, p. 6 ; per la stampa dell'epoca vedere : L'Unione
Liberale dei mesi di aprile e maggio dal n. 14 al n. 22 dell'anno 1907; Il
Popolo, 8 giugno 1907, n. 323, Lo sciopero di Terni).

151) Fusacchia si riferisce all’azione organizzata da un gruppo di don-
ne che per impedire agli operai di recarsi al lavoro, si sdraiavano sui binari
del tram che doveva trasportare i lavoratori negli stabilimenti della Val-
nerina, impedendone la partenza.

13) C. FUSACCHIA, lettera già citata.

159) Nel 1907 si verificarono scioperi nel ferrarese, nel parmense, a Mila-
no (cfr. G. MAMMARELLA, Riformisti e rivoluzionari, op. cit., pp. 214-215).

154) AA. VV., Pietro Farini, una vita per il socialismo, op. cit., p. 14.

155) Cfr. GruLIA RAPONI, Nascita e primi sviluppi del movimento ope-
raio a Foligno, in Bollettino della Deputazione di storia patria per l Umbria,
Vol. LXII, 1965, pp. 48-49.

156) Ad eccezione dei 24 licenziati in origine, tutti gli operai furo-
no riammessi al lavoro senza la pretesa domanda di riammissione e sen-
114 GIUSEPPINA GIARDINIERI

za la perdita di tutti i diritti di anzianità come aveva minacciato la società.
Si ottenne l'aumento del minimo salariale per i manovali, che da 1,8 lire
passava a 2,5 ; fu ridotta di molto la multa prevista in caso di ritardo al
lavoro ; venne garantita la formazione di una commissione di cui avrebbero
fatto parte anche i rappresentanti operai per decidere le liquidazioni e la
riammissione al lavoro degli operai infortunati ; furono, inoltre stanziate
35.000 lire a favore dei 24 licenziati (cfr. C. FusACCHIA, lettera citata).

15?) Cfr. G. MAMMARELLA, Riformisti e rivoluzionari, op. cit., p. 215.
Nel 1906, i riformisti avevano fondato la Confederazione Generale del La-
voro che esercitava il proprio controllo sulla maggioranza degli operai or-
ganizzati (cfr. G. AnrE, Storia del socialismo italiano, op. cit., pp. 113-114).

158) A.C.S., Ministero dell'Interno, Direzione Generale Amministra-
zione Civile, b. 174 ; manifesto della sezione socialista ternana datato 10
dicembre 1907.

159) Così affermava Farini facendo propria un’affermazione di Engels;
(cfr. AA.VV., Pietro Farini, una vita per il socialismo, op. cit., pp. 7-8).

160) Cfr. S. MERLI, Proletariato di fabbrica, op. cit.

161) Cfr. ; MANACORDA, Rivoluzione borghese e socialismo, Editori Riu-
niti, Roma, 1975.

APPENDTCE*

Prefettura di Ravenna.

FARINI Pietro furono Leonida e Boschini Carlotta nato a Russi
(Ravenna), il 23 giugno 1862, farmacista ammogliato con Lavini Malvi-
na, con tre figli domiciliato a Russi ora residente a Orte. Socialista.

CONNOTATI: Statura regolare ; corporatura giusta; capelli castani ;
viso lungo ; fronte spaziosa ; occhio corvino ; naso diritto ; barba tagliata
stretta e lunga, castana ; bocca larga ; andatura disinvolta ; espressione fi-
sionomica buona; abbigliamento abituale decente ; segni speciali : porta
spesso occhiali turchini.

CENNO BIOGRAFICO al giorno 31 ottobre anno 1902.
Ha. discreta educazione, molta intelligenza e cultura. Ha percorso
studi liceali ed i corsi universitari laureandosi in farmacia. Lavora assidua-

mente nella propria professione di farmacista da cui trae i mezzi di sosten-

* Schede biografiche di socialisti ternani del Casellario Politico Centrale.
A.C.S., Ministero dell’ Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, C.P.C. SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 115

tamento per sé e per la famiglia. Frequenta la compagnia di socialisti.
Presentemente comportasi bene con la propria famiglia. Fu in passato un
po' dedito al vino ma di tale difetto ora si é corretto. Ha carattere facil-
mente irritabile. Con l'autorità addimostra assai deferenza e rispetto. Ri-
scuote buona fama. Appartenne già al partito repubblicano. Ora é ascritto
a quello socialista dove esercita molta influenza mantenendosi in corrispon-
denza con i membri del proprio partito. Nel 1888 fondó in Russi il circolo
repubblicano rx Febbraio che trasformó colla federazione repubblicana in
associazione socialista, ma falliti i suoi tentativi, abbandonò il partito re-
pubblicano e fondò col concorso del maestro elementare Giuseppe Pezosi
il cireolo democratico che diventò, in seguito in Russi la sezione socialista
tuttora esistente. Fa propaganda tra la classe operaia con discreto profitto.
Riceve giornali e stampati sovversivi e corrispondenze cogli organi del
partito. È capace di tenere conferenze e ne ha tenute molte specialmente
durante i periodi elettorali ed ha preso parte a tutte le manifestazioni so-
cialiste. Non consta sia in relazione epistolare con individui del partito re-
sidenti all’estero ove egli non ha mai dimorato.

In epoca non precisata risulta che fu arrestato a Roma per disordini
avvenuti in piazza Sciarra, ma venne poi prosciolto da ogni imputazione
per insufficienza di prove. Dal pretore di Ravenna con sentenza 28 aprile
1896 fu prosciolto dalla contravvenzione di cui all’art. 434 Cod. Pen. per
inesistenza di reato. Con altra sentenza 5 giugno 1896 fu prosciolto per
inesistenza di reato dalla contravvenzione prevista dall’art. 3 della legge
di P.I. e con sentenza del 25 luglio 1896 prosciolto dalla contravvenzione
al Dazio Consumo per fatta ablazione.

Arrestato il 7 giugno 1896 per reato d’oltraggio con violenza ai mem-
bri della Giunta Comunale di Russi, fu condannato con sentenza 1° luglio
detto anno dal tribunale di Ravenna a 50 giorni di reclusione, ma dalla
Corte d'Appello di Bologna il 31 agosto assolto per mancata autorizzazione
della Giunta. Con sentenza 29 settembre 1896 assolto per distribuzione di
manifesti (Pretura Ravenna). Il 31 dicembre 1896 in memoria di Domenico
Antonio Farini pronunziò un discorso in Russi inviando un saluto ai re-
clusi politici De Andreis e Turati. Il 1° maggio 1899 concorse alla redazio-
ne e distribuzione di un manifesto in cui si inneggiava all’unione dei lavo-
ratori di tutto il mondo ed alla loro emancipazione per virtù del socialismo.
Nel 1° ottobre 1899 firmò una circolare invitante i sodalizi del comune di
Russi ad una adunanza per concretare un’agitazione contro il domicilio
coatto.

Fondò in Russi la Lega per i braccianti e quale capo di essi intervenne
al Congresso Nazionale dei lavoratori della terra tenuto a Bologna il 24
novembre 1901 e partecipò pure quale rappresentante la Sezione socialista
di Russi al Congresso Nazionale socialista tenuto ad Imola nel settembre
1902,
116 GIUSEPPINA GIARDINIERI

Nel 23 ottobre si é trasferito ad Orte per condurvi una farmacia coo-
perativa fondata dalla lega braccianti e contadini.

Non fu mai proposto per l'ammonizione né per l'assegnazione al do-
micilio coatto.

Il 14 agosto 1905 giunto a Terni da Orte il 28 aprile 1903, col 1* mag-
gio successivo entró nella farmacia cooperativa locale ed assunse in pari
data la direzione del periodico socialista « La Turbina », fu anche segre-
tario della locale Camera del Lavoro fino al marzo del 1905 e si mantenne
per qualche tempo alla testa della Sezione del partito socialista di Terni
insieme ai compagni Riccardi Luigi, Alterocca Virgilio ed altri ispirandosi
alle teorie dei riformisti. Ben presto peró il repubblicano Fusacchia Co-
stantino ed il socialista rivoluzionario Romagnoli Alessandro cominciarono
ad attaccarlo dicendo che la sua opera nella Camera del Lavoro fu poco
benefica al proletariato di cui non seppe, secondo loro, tutelare a sufficien-
za gli interessi. Fu cosi che per quanto riguarda la Camera del Lavoro,
nelle elezioni del maggio 1905 il Farini e compagni vennero soppiantati
dal Fusacchia e dal Romagnoli e per quanto riguarda la sezione del partito
socialista, il Farini e gli altri riformisti ne uscirono costituendo un « Grup-
po Autonomo » tuttora in aperto dissidio con la sezione predetta nonostan-
te gli sforzi fatti per avvicinare le due tendenze. Inoltre il Farini fu spesso
attaccato anche come Direttore del periodico socialista « La Turbina » ri-
petendosi dai suoi avversari ch'egli non poteva stare a quel posto perché
indegno ed inetto rappresentante del proletariato ; tantoché ultimamente,
essendosi data a lui la colpa della capitolazione che dovettero fare gli ope-
rai scioperanti della Terni, cgli presentó le dimissioni dalla suddetta carica,
dimissioni peró che furono respinte con voto unanime dai compagni tutti.
Vedasi in proposito le lettere N. 273 del 18 maggio, 24 maggio e 30 giugno
sulla sezione del partito socialista locale, qualla N. 361 del 30 giugno sul
Gruppo Autonomo ; quella N. 139 dell'8 marzo e 139 del 30 giugno sulla
Camera del Lavoro, nonché quella N. 422 in data 13 corrente sul periodico
«La Turbina ».

Terni 5 settembre 1905.

Il Sottoprefetto

C. LONGONI
Ravenna 28 novembre 1905

Prefettura di Perugia

FusAccHIA CosTANTINO di Bernardino e di Rinaldi Emilia, nato a
Rieti il 30 Dicembre 1876, operaio ai forni fusori di Terni, nullatenente,
coniugato a Caterina Mariantoni, ha un figlio a nome Libero di anni 4.
Domiciliato in Terni, in esito alla leva, classe 1876, assegnato alla categ.
della gente di mare, Compartimento di Civitavecchia. Repubblicano.
SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI T17

CONNOTATI: statura m. 1,69; corporatura complessa ; capelli neri ;
fronte giusta ; naso regolare ; occhi neri ; bocca giusta ; mento tondo ; viso
ovale; colorito pallido bruno; barba nera rasa; portamento regolare ;
espressione fisionomica simpatica ; abbigliamento abituale, decentemente,
da operaio.

CENNO BIOGRAFICO al giorno 20 Agosto 1901.

Incontra nell'opinione pubblica discreta fama, ha carattere serio, suf-
ficiente educazione, sviluppata intelligenza, ma scarsa cultura, avendo fre-
quentato le sole scuole elementari. È lavoratore assiduo e dal lavoro trae
i mezzi di sostentamento ; frequenta la compagnia di repubblicani ed an-
che quella dei socialisti. Si comporta bene nei suoi doveri verso la famiglia
e non ha finora ricoperto cariche pubbliche ed amministrative. E iscritto
al partito Mazziniano intransigente, mentre prima apparteneva a quello
repubblicano, e fa parte del Consiglio direttivo della federazione mazzi-
niana di Terni, ed ha molte influenze nel partito, essendo uno dei piü attivi
organizzatori e propagandisti, influenza che si estende anche fuori di Terni,
ma ignorasi se sia in corrispondenza epistolare con individui del partito
del Regno e all'estero, dove non ha mai dimorato. È inoltre iscritto alla
Lega di resistenza fra i metallurgici, alla Camera del Lavoro ed alla società
generale operaia di mutuo soccorso di Terni. Non ha mai appartenuto a
redazioni di giornali, dei quali legge quelli del partito ed anche quelli so-
cialisti che si occupano di organizzazioni operaie ; fa propaganda tra gli
operai con poco profitto ; é capace di tenere conferenze e ne ha tenute
privatamente nei locali della Lega di resistenza e della Camera del Lavoro.
Ha contegno indifferente verso le Autorità, ed ha preso parte a tutte le
manifestazioni dei partiti popolari intervenendo a riunioni, conferenze ed
accompagnamenti funebri. Inoltre ha preso parte al congresso operaio re-
gionale che ebbe luogo in Roma nei giorni 28, 29, 30 Luglio scorso. Non é
mai stato proposto per l'ammonizione o per il domicilio coatto, e non ha
subito finora alcuna procedura penale.

Lì 14 Luglio 1904 - Il Fusacchia Costantino presentemente occupa in
Terni la carica di consigliere e assessore supplente comunale, e lavora co-
me operaio meccanico negli stabilimenti degli alti forni, fonderie ed acciaie-
rie. Egli malgrado serbi buona condotta morale, é ritenuto sempre come
uno dei più attivi, organizzatori, propagandisti del partito repubblicano e
mazziniano, cui é iscritto, e del movimento operaio. Su di lui viene eserci-
tata una continua e diligente vigilanza.

Prefettura di Perugia

GIOVANNETTI DEMETRIO, di Alceste e di Bordoni Augusta, nato a
Collestatte, Terni, l'8 Aprile 1881. Socialista.
118 GIUSEPPINA GIARDINIERI

CONNOTATI : Statura m. 1,58 ; corporatura regolare ; capelli castani ;
fronte giusta; naso giusto ; occhi chiari; bocca regolare ; mento tondo ;
viso tondo ; colorito naturale ; baffi castani; portamento comune ; espres-
sione fisionomica un pò cretina ; abbigliamento abituale, veste male.

CENNO BIOGRAFICO al giorno 24 giugno anno 1898.

Non é tenuto in nessun conto dal pubblico, essendo un pó cretino.
È di carattere mite, poco educato, e di nessuna intelligenza ; sa appena
leggere e scrivere. È lavoratore assiduo, e dal suo lavoro trae i mezzi di
sussistenza. Convive con la famiglia verso la quale si mostra rispettoso.
Frequenta i socialisti. Non ha mai coperto cariche pubbliche. Ha professato
e professa principi socialisti, peró non ha nessuna influenza nel partito.
Non é mai stato in corrispondenza epistolare con altri individui del partito
residenti nel Regno o all'estero, ove non é mai stato. Non ha mai apparte-
nuto ad associazioni sovversive di mutuo soccorso o di altro genere. Non
riceve né spedisce giornali e stampe sovversive, e non ha mai collaborato
alla redazione di giornali. Fa pochissima propaganda di teorie socialiste,
non essendo tenuto in considerazione dagli altri operai. Non é capace di
tenere conferenze. Verso le Autorità è indifferente. È uno dei firmatari del-
la protesta contro la sentenza di condanna di Enrico Malatesta e compagni
per i disordini di Ancona. Non fu mai proposto per l'ammonizione né per
il domicilio coatto.

Prefettura di Perugia

MARIANI TuLLIo, di Settimio e di Moriconi Filomena, nato a Terni
il 27 agosto 1867, ivi residente, tornitore ai Forni fusori, ammogliato con
Santori Amalia ed avente due figli. Socialista.

CONNOTATI: statura m. 1,58; corporatura esile; capelli castani;
fronte regolare ; naso giusto ; occhi chiari ; bocca giusta ; mento oblungo ;
viso lungo ; colorito naturale ; barba (colore e foggia) intera castana ; por-
tamento disinvolto ; espressione fisionomica intelligente ; abbigliamento
abituale decente.

CENNO BIOGRAFICO al giorno 25 ottobre anno 1899.

Gode buona fama nell’opinione pubblica per il suo carattere docile e
per la sua buona educazione. È molto intelligente, ma fornito di poca col-
tura, avendo fatto appena gli studi delle scuole elementari. È lavoratore as-
siduo e dal suo mestiere ritrae i mezzi di sussistenza. Frequenta la compa- SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 119

gnia dei capi del partito locale socialista. Verso la famiglia si comporta
in modo lodevole. Non consta che gli siano state affidate cariche ammini-
strative o politiche. Sin da giovane si é ascritto al partito socialista e vuolsi
che prima professasse principi repubblicani. Ha molta influenza nel parti-
to, massime tra la classe lavoratrice, ma circoscritta a Terni e a qualche
comune del circondario. Non consta che sia stato o sia in corrispondenza
epistolare con individui del partito residenti nel Regno ed all'estero dove
e mai stato. E presidente della Società anonima cooperativa di consumo
La Previdente istituita a Terni ad esclusivo vantaggio dei soci ascritti al
partito socialista ternano. Fa inoltre parte del Consiglio di Amministra-
zione dell’altra Società anonima cooperativa di consumo fra il personale
operaio ed impiegati degli Alti Forni ed Acciaierie, e nel febbraio scorso
venne sospeso per quindici giorni dalla paga pel contegno scorretto da lui
tenuto insieme ai suoi compagni verso la società dell’ Acciaieria, che aprì al
pubblico i suoi magazzini di generi alimentari, onde dare la concorrenza
alle cooperative che erano state conquistate dal partito socialista. Non ha
mai collaborato alla redazione di giornali perché privo dell’occorrente ca-
pacità ; riceve però dai suoi compagni di fede giornali sovversivi e ne spe-
disce. È un attivo propagandista fra gli operai e ne ritrae un discreto pro-
fitto. Non è capace di tenere conferenze. Verso le Autorità tiene contegno
regolare. Nelle ultime elezioni (30 luglio 1899) ha fatto parte del comitato
elettorale, che propugnava le candidature socialiste e nel contempo è sta-
to candidato ed è risultato il quarto eletto della lista.

Ora siede nel Consiglio Comunale di Terni all’opposizione e nella se-
duta dell’11 agosto p.p. associandosi alla proposta del consigliere comu-
nale Riccardi Luigi, farmacista, votó l'ordine del giorno invocante la com-
pleta amnistia a favore dei condannati dai Tribunali militari pei moti in-
surrezionali verificatisi nel maggio dello scorso anno.

Non fu mai ammonito né proposto pel domicilio coatto.

Non ha subito procedimenti penali né riportate condanne.

Prefettura di Perugia

PAoLONI FnANcESCO, Fu Giulio e di Battistoni Zenaide, nato a Pe-
rugia il 13 luglio 1875, pubblicista, celibe, residente a Terni. Socialista.

CONNOTATI: statura m. 1,70; corporatura regolare ; capelli scuri ;
fronte spaziosa ; naso grossetto un pò schiacciato ; occhi chiari ; bocca lar-
ga; mento tondo ; viso scarno ; colorito olivastro ; barba (colore e foggia)
baffi castani; portamento spigliato ; espressione fisionomica intelligente ;
abbigliamento abituale dimesso.
120 GIUSEPPINA GIARDINIERI
CENNO BIOGRAFICO al giorno 14 novembre 1898.
Riscuote buona fama nell’opinione pubblica. È di carattere mite, di

educazione buona, molto intelligente, e dotato di discreta coltura, avendo
compiuto il corso delle scuole tecniche, ma non ha titoli accademici, È la-

voratore assiduo e trae i mezzi di sostentamento da un assegno mensile che .

gli passa il partito socialista italiano. Non consta che pel passato abbia
coperto cariche amministrative o politiche. Frequenta la compagnia degli
operai massime di quelli ascritti al partitio socialista.

È ascritto al partito socialista, ma si ignora a quale partito apparte-
nesse in precedenza. Ha molta influenza in Perugia ed a Roma, ed è in
corrispondenza epistolare coi capi socialisti del Regno e si crede anche con
quelli residenti all’estero, ma se ne ignorano i nomi. Non consta che abbia
dimorato all’Estero. Apparteneva alla Federazione Socialista Ternana in
qualità di segretario dirigente, ma dopo lo scioglimento socialista è rima-
sto saldo nei suoi. Quando dimorava in Roma faceva parte della redazio-
ne del giornale « Avanti ! » e del periodico settimanale « L'Asino », scriven-
do articoli con lo pseudonimo di Columella, ed era ritenuto dai capi redat-
tori, in concetto di uomo molto svegliato di mente e destinato a coprire
le più alte cariche nel partito socialista. Arrestato l'Avv.to Bonavita, in
seguito a mandato di cattura della Procura di Roma, la redazione del gior-
nale « Avanti ! » pensó di mandare a Terni il Paoloni a sostituire il Bona-
vita. A Terni il Paoloni ha ora impiantato e dirige un periodico settimanale
dal titolo «La Turbina » il quale giornale è ostinato difensore degli operai
mantiene viva la tensione fra essi e i padroni degli stabilimenti. Con tale
giornale Paoloni fa continua ed efficace propaganda di socialismo. Avrebbe
capacità di tenere conferenze, ma finora non ne ha tenute. Verso le Auto-
rità tiene un contegno rispettoso ; ciò non toglie però non sia capace di or-
ganizzare dimostrazioni per creare imbarazzi alle Autorità. Prende sempre
parte alle dimostrazioni del partito, redigendo manifesti in occasione di
morte di taluno ascritto al partito e si fa promotore per gli accompagnamen-
ti al cimitero. Di recente si era fatto promotore di un manifesto con cui
invitava la cittadinanza ad apporre la firma alla petizione diretta al Par-
lamento Nazionale per ottenere la liberazione dei condannati dai Tribunali
Militari, ma quell’Ufficio di P.S. ne proibì l’affissione.

Non è stato mai ammonito nè proposto pel domicilio coatto. Il 4
marzo 1898 veniva arrestato in Roma mentre assieme ad altri organizza-
va una manifestazione ostile contro il 50 anniversario dello Statuto, ma
dopo breve detenzione venne rilasciato in libertà senza che avesse luogo i
di lui confronto denunzia all’Autorità Giudiziaria.

Non ha riportato condanne. SOCIALISMO E SOCIALISTI A TERNI 121
Prefettura di Perugia

RoMAGNOLI ALESSANDRO fu Giovanni e di Pastorini Maria, nato a
Iesi il 18 Aprile 1881, benestante, farmacista, celibe, domiciliato e residen-
te a Terni. Esito leva —Riformato. Socialista rivoluzionario.

CoNNOTATI: Statura: m. 1,75 ; corporatura snella ; capelli castani ;
fronte alta ; naso lungo ; occhi castani ; bocca regolare ; mento ovale ; viso
oblungo ; colorito sano ; barba castana ; portamento disinvolto ; espressio-
ne fisionomica piuttosto intelligente ; abbigliamento abituale distinto.

CENNO BIOGRAFICO al giorno 25 Ottobre anno 1904.

Trovasi a Terni sin dal Giugno 1884, ha studiato da farmacista, nel-
l’università di Camerino e di Bologna nella quale ultima ebbe il diploma.
Ora esercita in Terni la professione e trovasi nella farmacia Morganti, ri-
traendo da ciò i mezzi di sussistenza per sè e per aiutare la madre. Riscuo-
te fama di giovane onesto ed attivo, frequenta quasi esclusivamente (nelle
ore in cui è libero dal suo servizio) la compagnia di giovani appartenenti
al partito Socialista anche di condizione sociale diversa dalla sua ; si com-
porta bene con la famiglia, non ha coperto e non ricopre cariche politiche
o amministrative. Appartiene al partito socialista avanzato o rivoluzionario,
e, limitatamente a Terni e fra i compagni di fede può dirsi che gode di una
certa influenza. Nella scorsa primavera si era messo a capo del Gruppo
Rivoluzionario costituendo in opposizione alla sezione locale del partito
Socialista, dove prevalevano i Riformisti, una Unione Socialista, ma ora
l'Unione si è sciolta in seguito a pratiche della Direzione del partito ed egli
è entrato coi suoi amici nella Sezione locale suddetta, dalla quale sono,
per converso, usciti alcuni riformisti. Ha collaborato nel passato nel pe-
riodico socialista « La Turbina » ma poiché questo è diretto dagli elementi
più temperati che sono con lui in disaccordo, da qualche tempo ha cessato
dal farlo. Riceve stampe e giornali di fuori ; non risulta che ne spedisca da
Terni. È propagandista attivo, specie nel ceto operaio e non senza profitto.
Prese parte a tutte le manifestazioni pubbliche, dimostrazioni e prende
anche volentieri la parola perché ambizioso di emergere ed è di parola fa-
cile. Quando parla in pubblico, può riuscire pericoloso perché irruente co-
me è, spinge facilmente la massa agli applausi, alle grida al disordine. Par-
lò a Iesi il I Maggio 1904 nel pubblico comizio tenutosi per festeggiare quella
data e a Terni dal balcone del Municipio in occasione di un comizio anticleri-
cale il 15 Maggio scorso e prese parte alle dimostrazioni verificatesi in Terni
il 17 anche scorso in occasione dello sciopero generale. Ha una buona edu-
cazione e una discreta intelligenza e con le Autorità è abbastanza riguar-
doso. Ha compiuto gli studi di farmacista ed ha conseguito il relativo di-
122 GIUSEPPINA GIARDINIERI

ploma. Non ha precedenti penali non fu sottoposto all'ammonizione. Non fu
proposto per il domincilio coatto. Presentemente é uno dei piü forti soste-
nitori della candidatura Labriola per il collegio di Terni, e fu lui insieme
ad altri a proporre tal candidato come affermazione dei principi da lui pro-
fessati. È attualmente sorvegliato.

Il Prefetto
Perugia, addì 25/10/1904 DALLARI
Fonti

I *libri dei banditi " del comune

di Perugia (1 246-1262)

La documentazione dell'attività giudiziaria svolta dalle magi-
strature comunali di Perugia è conservata, come è noto 9, in una
sezione del locale Archivio di Stato denominata appunto Archivio
Giudiziario. La sua separazione dall'Archivio storico del Comune è
stata, per cosi dire, sanzionata dall'ordinamento definitivo di que-
st'ultimo, compiuto nel 1956 ». Ma, a parte vari frammenti giudi-
ziali che si ritrovano, per ragioni non sempre chiare (peró ab antiquo),
in taluni registri storico-comunali ?, e a parte soprattutto l'impossi-
bilità di tracciare divisioni nette fra le varie competenze degli or-
gani comunali e le corrispettive forme documentarie, nell'Archivio
storico comunale esiste una serie composta da registri riferentisi pe-
culiarmente a un'attività giudiziaria : la serie Banditi e condannati,
che consta di 11 unità 9. I primi tre, contenenti documentazione de-
gli anni 1246-1262, costituiscono l'oggetto di questo contributo, che,
preparato nell'ambito di un'iniziativa volta a inventariare le fonti
per la storia della criminalità a Perugia nel Duecento 9, consiste
nella presentazione dei libri e nella trascrizione, in forma di schede,
dei bandi (in tutto 878), senza pretendere di affrontarne analitica-
mente le risultanze °).

Diamo anzitutto una descrizione dei tre registri.

Caratteristiche comuni. Perg. ; cm. 26 x 39 circa, esclusi alcuni fa-
scicoli (ad es. i fascicoli 14-17 del secondo registro) di formato leggermente
piü ridotto. Ottimo stato di conservazione. Scrittura su unica colonna, con
ampi spazi marginali dove trovano posto annotazioni di vario tipo: tra
queste vanno segnalate le frequenti formule «correctus et asscultatus »,
« correctus » e simili, segnate all'inizio o alla fine di quasi tutti i fascicoli,
di solito nel margine inferiore. I nomi dei banditi oppure le date croniche
sono preceduti da un segno di paragrafo ; talvolta fuoriescono a sinistra ;
non essendosi riscontrato un uso costante da parte degli estensori, si ri-
tiene che tali articolazioni della pagina scritta dipendano dall'aspetto dei
124 A. BARTOLI LANGELI M. P. CORBUCCI |

registri originali sui quali è stata condotta l'exemplatio. Marginatura, a
secco o a inchiostro secondo l'uso degli amanuensi, che delimita lo specchio
di scrittura. Legature in assi coeve alla redazione ; più moderni i dorsi in
pelle, che infatti coprono parte delle annotazioni due-trecentesche ap-
poste sui piatti esterni. Su di essi una mano seicentesca ha segnato «ex-
banniti / et condemnati » (sulla costola) e i seguenti numeri: 77 al primo
registro, 78 al secondo e 19 al terzo (sulla costola in alto ; ripetuti a carat-
teri molto grossi, a pennello, sul piatto anteriore) ; rispettivamente 75, 76 e
17 (sulla costola in basso ; ripetuti in modulo minore sul piatto anteriore).

Banditi e condannati 1. 177 carte, senza fogli di guardia ; cartulazione
moderna (prob. sec. xvi1) a inchiostro, che tralascia la c. 40, e una recente
a matita (esatta). Sul piatto anteriore esterno : « [L(iber) ex]bannitorum »
databile intorno al 1341 essendo di mano dell'inventariatore del cosiddetto
Cartilogium ? ; « .xx. quaternos et .rrir. cartas s[criptas (v. al n. 2) » di ma-
no duecentesca, sul margine inferiore, rovesciata 9. 21 fascicoli, tutti qua-
terni con eccezione del primo (cc. 1-12), sesterno, e del ventesimo (cc. 157-
172), che é un setterno con un bifoglio inserito tra le cc. 167-170 ; il qua-
terno finale è monco delle ultime tre carte, rifilate. L'ordine dei fascicoli è
indicato mediante : sistema del registro, in calce all'ultima carta ; ivi, ri-
chiamo incorniciato (in taluni casi se ne distinguono pochi tratti per rifi-
latura in basso) ; numero d'ordine progressivo, in calce alla prima carta.
Le corrispondenze, per il resto esatte, saltano nei passaggi tra i fascicoli
19, 20, 21 ; in effetti, come si vedrà, il registro manca di un fascicolo che
negli altri due occupa l'ultimo posto ; e il fascicolo 19 (cc. 149-156) avreb-
be dovuto esser collocato all'inizio del registro.

Banditi e condannati 2. 206 carte, senza fogli di guardia ; cartulazioni
come sopra (in quella ad inchiostro il n. 99 é ripetuto due volte). Sul piat-
to anteriore esterno : « L(iber) exbannimentorum comunis Perusii » di mano
del 1341 ; di mano duecentesca, nella parte superiore : « Liber domini ca-
petanei » Sul piatto posteriore esterno, di mano duecentesca : « XXIII.
quaternos et .r. ternum scriptu(m) » sotto la quale nel sec. xiv è stato ag-
giunto «in isto libro » ; più sotto, di altra mano duecentesca : « In isto li-
bro sunt exbampn[imenta] / domini Rolandi de Bona[ccursis » ?. 26 fa-
scicoli : ventitré quaterni, due ternioni (il terzo, cc. 17-22, e il tredicesimo,
cc. 95-100), un quinterno (il diciannovesimo, cc. 141-150). All'inizio di ogni
fascicolo, in calce, numero d'ordine progressivo ; alla fine di sette fascicoli
soltanto compare il richiamo (probabilmente negli altri casi é andato per-
duto per rifilatura, essendo di modulo molto piccolo e non incorniciato).
Ne risulta che l'inserimento del fascicolo 19 non era previsto da colui che
preparó il materiale per il legatore.

Banditi e condannati 3. 202 carte, senza guardie ; cartulazioni come
sopra, stavolta entrambe esatte e perció coincidenti. Sul piatto anteriore
esterno : « L(iber) exbannimentorum diversarum personarum » (mano del
I « LIBRI DEI BANDITI » DEL COMUNE DI PERUGIA 125

1341); sopra: « Liber potestatis » (sec. xiii). Sul piatto anteriore interno,
in alto: « [...] (una riga perdula per rifilatura) | factorum et scriptorum
manu domini Demandati notarii domini Rolandini de Carb[onis », e sotto :
«Notarius Francisschus de ...... habuit et recepit .x. libros accusatio-
num, denuntiationum, inquisitionum, bannorum actorum et scriptorum per
Symonem notarium dicti domini Rolandini » (di due diverse mani del sec.
xIII). Sul piatto posteriore esterno il disegno appena abbozzato di uno stem-
ma, e varie scritte svanite. 26 fascicoli, tutti quaterni salvo un duerno (il
settimo, cc. 49-52) e un ternione (il ventiduesimo, cc. 165-170). Richiamo
alla fine dei fascicoli (ma spesse volte il margine è rifilato), e numero d'or-
dine all'inizio : qualche discordanza nei primi sei, numerati di seguito 1,
III, III, IV, VI, VI (ma alla lettura la successione risulta esatta) ; il fascicolo
25 (cc. 187-194), privo di segnatura numerale come pure il successivo,
avrebbe dovuto esser legato prima dei due precedenti : l'ordine di lettura
. è pertanto il seguente : cc. 187-194, 171-186, 195-202. Sul margine superiore
delle carte di passaggio da un fascicolo all'altro, la scritta fempore (facciata
di sinistra) domini... (facciata di destra). Alla c. 186v, lasciata in bianco
come le sei facciate precedenti, è una prova di penna (di mano di Nicolò
Rustici, estensore del fascicolo ? l'inchiostro é di diversa colorazione):
« qui semel est lesus falaci pisiis ab amo / omnibus unca cibis era sub esse
putat » (in rotunda) ; « In comuni dividundo », e «non semper faciet quod-
cumque minabitur arcus / aspera confessa verba remite reo » (in minuscola
cancelleresca).

Va chiarito subito che i tre registri presentano in copia lo stesso
materiale, con poche differenze comunque non significative !°) senza
ovviamente considerare le varianti ortografiche. Alle cc. lr dei re-
gistri 2 e 3, e alla c. 149r del registro 1 si legge la formula protocol-
lare che enuncia caratteristiche e oggetto dei tre libri (trascrivo da
Banditi e condannati 3) :

Hic est liber generalis continens exbannitos comunis Perusii pro ma-
lefitiis tempore potestarie domini Milangii honorabilis Perusinorum pote-
statis et ab illo tempore citra, exemplatus per dominum Paulum Galganelli,
Paganellum Iacobi, Francisscum Simonis, Nicolaum Rustici et per me
Bencevenne Bonaiuncte notarios positos a comuni Perusii super ipsis exem-
plandis ex forma capituli constituti, tempore potestarie honorabilis viri do-
mini Orlandini de Carbonis civis laudabilis civitatis Bononie et Perusino-
rum potestatis, necnon tempore capitantie honorabilis viri domini Carsin-
donii de Luviginis de Regio capitanei populi civitatis predicte, sub anno
Domini millesimo ducentesimo sexagesimo tertio, indictione sexta, tem-
pore domini Urbani pape .rrrr.
126 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

Da questa dichiarazione si desume :

1) I notai impegnati contemporaneamente nell'exemplatio so-
no cinque ; l'incarico fu da essi espletato nel 1263, durante la pode-
steria di Orlandino de Carbonis bolognese e il capitaneato di Carse-
donio de Luviginis reggiano : vale a dire, poiché l'uno fu a Perugia
dal maggio 1263 all'aprile successivo e l'altro fu capitano per l'in-
tero 1263 '5, tra il maggio e il dicembre di quell’anno.

2) Essi hanno l'incarico di trascrivere i bandi pronunciati al
tempo della podesteria di Milancio (Milancolus Petri Milangoli), cioè
dal maggio 1246 come risulta dai medesimi libri, «et ab illo tempore
citra » : l'ultimo bando in ordine cronologico è del 20 novembre 1262.

3) Questi libri generales sono l'esito di un'operazione « straor-
dinaria » motivata da un'apposita norma statutaria (si affronterà
l'argomento più avanti), che non rientra nella routine dell'ammini-
strazione giudiziaria. Ció spiega perché tali libri trovino posto fra
gli atti fondamentali del comune e si differenzino chiaramente, an-
che dal punto di vista materiale e formale, dalla produzione docu-
mentaria tipica delle curie podestarile e capitaneale, nell'ambito del-
la quale si compilavano registri annuali (perciò non generales) di
bandi.

4) Il contenuto è cosi specificato : sono esemplati i bandi pro
maleficiis. Sì dovrebbe intendere dunque che sono trascritte solo quel-
le sentenze pronunciate in contumacia e stante l'insolvenza del reo 12)
(ecco la funzione dei libri generales: raccogliere organicamente i
nomi di coloro che sono tuttora «in debito » col comune ; ma anche
di questo si riparlerà) ; e solo quelle sentenze attinenti ai maleficia,
non ad altri tipi di reato. Tuttavia, nei libri si trovano anche elen-
chi di condempnationes, delle quali almeno una parte non diede luogo
alla procedura di bando '? ; ancora, accanto a qualche bando c’è la
nota di annullamento (in genere : «rebannitus quia solvit... », op-
pure «rebannitus mandato domini potestatis... »), ovvero l'avver-
tenza che il nome del bandito risulta, nell'originale, depennato (in
genere «in libro originali erat in nomine superinducta penna... »).

Il risultato complessivo di questa operazione fu dunque la com-
pilazione e confezione di alcuni libri, presumibimente cinque, dei
quali sono conservati quello per il podestà, quello per il capitano
(come dichiarano le note apposte sul piatto anteriore dei registri 3
e 2) e un terzo, a chi destinato non sappiamo per mancanza della
nota relativa. Degli altri, se furono confezionati, non si conserva
traccia. I « LIBRI DEI BANDITI ) DEL COMUNE DI PERUGIA 127

La documentazione ivi riprodotta è in linea di massima artico-
lata nel modo seguente : parte protocollare, qualificativa del regi-
stro esemplato (es. « In nomine Domini, amen. Hic est liber exban-
nitorum tempore potestarie... anno Domini... scriptus per me no-
tarium... ») ; bandi, ognuno dei quali è chiaramente distanziato da-
gli altri oltre che distinto dalla messa in rilievo, nella pagina, della
data di publicatio e del nome del bandito ; sottoscrizione del notaio
estensore del registro originale ; autentica da parte del notaio esem-
platore. Avverto che di tutto ciò si sono trascritti, nelle schede qui
oltre pubblicate, soltanto i bandi, disponendoli in ordine cronologico
e omettendo le clausole ceterate.

Il materiale in tal modo risultante può essere utilmente presen-
tato in forma schematica : si veda perciò la tabella alle pp. 128-131
nella quale sono posti in evidenza gli elementi idonei a illustrare e
identificare per un verso contenuto e organizzazione della documen-
tazione esemplata, per l'altro modalità di compilazione dei tre libri.
Circa il primo aspetto, si sono assunte come punto di riferimento le
magistrature « eponime », quelle che improntano sia cronologicamen-
te che istituzionalmente l'attività giudiziaria, come dimostra il sus-
seguirsi delle formule protocollari ; e alle magistrature eponime ab-
biamo affiancato l'indicazione dei notai estensori dei registri origi-
nali, gli estremi cronologici dell'esercizio come risulta dalle pubbli-
cationes di bando, il numero dei bandi pronunciati con riferimento
alle schede pubblicate. Per quanto concerne il secondo aspetto, nelle
colonne di destra della tabella si è indicata la posizione di tali « bloc-
chi» nei tre libri, segnando anche (numeri in corsivo) l’inizio dei
fascicoli costitutivi e le carte lasciate in bianco, e i nomi dei notai
estensori dei medesimi fascicoli, in sigla: B.B. = Bencevenne Bo-
naiuncte ; F.S. = Franciscus Simonis; N.R. = Nicolaus Rustici ;
P.G. = Paulus Galganelli ; P.I. = Paganellus Iacobi.

Una facile constatazione è che molto simili fra loro sono i re-
gistri 2 e 3. Se si esclude la sfasatura che si verifica all’altezza dei
nn. 6-9 (fascicoli 8, 9 e 10 del secondo registro che coprono lo stesso
spazio dei fascicoli 8-11 del terzo) e quella, inversa — che pertanto
ripristina la concordanza — all’altezza dei nn. 12-14 (fascicoli 13,
14 e 15 del secondo che corrispondono ai fascicoli 14 e 15 del terzo) :
note 14-20 alla tabella sfasature entrambe dovute al maggior respiro
delle pagine vergate da Francesco Simonis, i due libri vanno pres-
soché di pari passo. Dal loro andamento invece si distacca in modo
128

A. BARTOLI LANGELI - M.

P. CORBUCCI

Contenuto e composizione |

10

11

12

autorità eponime

notai estensori

estremi cronologici

CONES)
bandi
(n. delle Schede)

pod. Milancio Petri
Milancioli

pod. Milancio Petri
Milancioli (II)

pod. Zanerico de
Riva

pod. Zanerico de
Riva (II)

pod. Raniero Bulga-
relli

pod. Rufino Roba-
contis de Mandello

pod. Bonaccorso de
Saviola

pod. Arnaldo de Sa-
viola 14)

pod. Giacomo de
Ponte

pod. Ugolino de Fo:
liano

pod. Guido Tucima-
gni

cap. Bonacosa de
Ripa

Benencasa de Strata
Maiori

Benencasa de Strata
Maiori

Bartolomeo Osberti

Pagano de Benceto
Ottobono

Guido Rainerii Todini
Bongiovanni

Pagano de Dexio

Ranuccio

Guidolino

Giovanni Coni

Giacomo Nicolai

Tommaso Iohannis
Guidutii

Rubufatus

Arlottino Cambi

Bonazonta de Ca-
rianis

1246

1247

1248

1249

1250

1251

1252

1253

1254

1256

maggio - 1247 aprile

maggio - 1248 aprile

maggio - 1249 marzo

giugno - 1250 aprile

maggio - 1251 maggio

giugno - 1252 aprile

maggio - dicembre

gennaio - dicembre

gennaio - novembre

febbraio - dicembre

maggio - novembre

agosto - novembre

45
(nn. 1-45)

57
(nn. 46-102)

23
(nn. 103-125)

45
(nn. 126-170)

79
(nn. 171-249)

29
(nn. 250-278)

26
(nn. 279-294)

27
(nn. 295-321)

30
(nn. 322-351)

28
(nn. 352-379)

29
(nn. 380-394,
396-408, 410)

2
(nn. 395, 409)
tposizion,

dei libri dei banditi

I « LIBRI DEI

BANDITI ) DEL COMUNE DI PERUGIA

==
ndi
3 Schede)

———À4

LL

registro 1 registro 2 registro 3
carte notai carte notai carte notai
fasc. 19 - — 149r-156r IN:R. |*fasei?8 1 = 1r-8v NiRWifase.i 1 - ir-8v :B.B.
b. 156v 2 - 9rv N.R. 2 - 9r B.B
b. 10rv
1 1r-12r N.R. 11r-16v N.R. 9v-16v B.B.
b. 12v 3 - 17r-22r N.R. 3 - 17r-21v B.B.
b. 22v b. 22r-24v
2 - 13r-18v N.R. 4 - 23r-26v P.G. 4 - 25r-28r B.B.
b. 19r-20v b. 2?r-30v b. 28v
à - 21r-28r P.I. à - 31r-38r P.G. 29r-32v B.B.
b. 28v b. 38v 5 - 33r-36r B.B.
b. 36v
di - 29r-36v B.B. 6- 39r-46v F.S. 37r-40v B.B.
7 - 47r-54v F.S. 6 - 41r-48v B.B.
7- 49r-52v B.B.
ó - 37r-41r B.B. 8 - 55r-59v P.I. 8 - 53r-59r F.S.
b. 41v b. 60r b. 591
42r-44v B.B. 60v-62v P.I. 60rv F.S.
9 - 61r-64r F.S.
b. 64v
6 - 45r-52r B.B. 9- 63r-69v P.I. 65r-68v F.S.
b. 52v b. ?0rv 10- 69r-73v F.S.
b. Y4rv
7 - 53r-60v B.B. 10 -: 71r-78v P.I. 75r-76v F.S.
11 - 77r-84r F.S.
b. $4v
8 - 61r-67r F.S. 11 - 79r-84r P.G. 12 - 85r-91r F.S.
b. 67v b. 84v-86v b. 91v-92v
68rv F.S. 12 - 87r-92v P.I. 13 - 93r-99v BI
9 - 69r-75r F.S. b. 93r-94v b. 100rv
b. 75v
76rv F.S. 13 - 95rv P.G. 14 - 101r P.I.
b. 101v
130 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

Contenuto e composizione dei

m ————

13

14

15

16

17

18

19

20

21

autorità eponime

notai estensori

estremi cronologici

bandi
(n. delle Schede)

cap. Bonacosa de
Ripa (II) 15)

pod. Aldrovando de
Riva

pod. Rolando de
Guidisbovibus 1°)

cap. Gallo Orimbel-
lus 18)

pod. Rainaldo de
Brunforte

cap. Pellegrino de ‘
Maranensibus

pod. Tommaso de
Gorcano

pod. Bernardo de
Castronovo (dal
dicembre 1261 in-
sieme col cap. Pie-
tro Parenzi) !?)

pod. e cap. Pietro
Parenzi 2°)

Bonazonta de Ca-
rianis

Gilio

Bartolomeo de To-
lentino

Ugolino Gualcherii

Paolo Barixanus
Giovanni Manegoldi

Giovanni Terronus
Ugo de Penna
Recabene Vitelli

Niccoló de Miliano

1257 gennaio - maggio

1257 gennaio - dicembre

1258 gennaio - dicembre

1258 ottobre 1

1259 gennaio - dicembre

1259 dicembre - 1260 ottobre

1260 gennaio - dicembre

1261 febbraio -1262 aprile

1262 maggio - novembre

6
(nn. 414, 415,
423, 427-429)

77
(nn. 411-413,
416-422, 424-426,
430-493)

65
(nn. 494-541,
543-559)

1
(n. 542)

45
(nn. 560-602,
606, 607)

7
(nn. 603-605,
639, 666,
670, 671)

95
(nn. 608-638,
640-665, 667-669
672-706)

144
(nn. 707-850)

28
(nn. 851-878)


I « LIBRI DEI

BANDITI ) DEL COMUNE DI PERUGIA

131

»osizione dei libri dei banditi
idi l3 registro 1 registro 2 registro 3
Schede) carte notai carte notai carte notai
10 - 77rv F.S. 96rv PIG, 102r-103r |,P.I
I, 415, b. ?8F b. 97r-100v b. 103p
7-429) | |
|
! 78v-84v F.S. 14 - 101r-108v F.S. 104r-108v P.L
1-413, 11 - 85r-92r F.S. 15 - 109r-116r FIS. 15 - 109r-115r P.I.
124-426, b. 92v b. 116v b. 115v
193
116rv 1°)
12 - 93r-100v P.G. 16 - 117r-124v B.B. 16 - 117r-124v pr
1-541, 13 - 101r-105v P.G. 17 - 125r-131v B.B. 17 - 125r-128v P.G.
199) b. 132rv b. 129r-132v
106r P.G. — —
42)
106v-108v P.G. 18 - 133r-139r B.B. 18 - 133r-139v PG.
)-602, 14 - 109r-114v P.G. b. 139v-140v
007)
115rv P.G. 19 - 141r-150r P.G. 140rv P.G.
-605, b. 116rv b. 150v 19 - 141r-148r Pais
66, 15 - 117r-124v B.B. b. 148v
71)
16 - 125r-132v P.G. 20 - 151r-158v F.S. 20 - 159r-156v P.G.
-638, 1? - 133r-140v P.l: 21 - 159r-166v F.S. 21- 157r-164v P.G.
07-609 | 1 18 - 14i1r-145r P.I. 22 - 1067r-174v F.S. 22 - 165r-166r P.G.
)6) b. 145v b. 166v
146r-148v P.I. 23 - 175r-182v B.B. 167r-170v P.G.
-850) 20- 157r-158v 24 - 183r-190v N.R. 28 - 187r-194v N.R.
b. 159rv PE 25 - 191r-198v N.R. 23 - 17ir-178v N.R.
160r-172v 24 - 179r-183r N.R.
21- 173r-176r P.I. b. 1831-1861
b. 176v-17?v PE
manca 26 - 199r-204v N.R. 26 - 195r-201v N.R.
878) b. 205r-206v b. 202rv
132 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

significativo quello del registro 1, il quale concorda con gli altri solo
all'altezza dei nn. 3, 4, 6-9, 15, 19.

A questo punto occorrerebbe capire come abbiano lavorato i
cinque notai-amanuensi. La prima ipotesi che si affaccia è che essi
abbiano seguito una sorta di sistema della pecia, esemplando a ro-
tazione un registro, o comunque una «unità » originale a testa. In
effetti il confronto fra le stesure di alcune sezioni rivela una corri-
spondenza cosi precisa da far supporre che tale sistema fu adottato,
però irregolarmente e da due notai soltanto *). Inoltre è decisivo il
fatto che uno stesso notaio abbia trascritto due volte lo stesso mate-
riale =). In realtà non esistevano le condizioni per applicare rigida-
mente un sistema per pecie, essendo di dimensioni e consistenza irre-
golari i registri originali da esemplare. Dunque si deve pensare a un
qualche altro criterio di distribuzione del lavoro, nell’ambito del
quale si procedé sporadicamente alla copiatura contemporanea e pa-
rallela di alcune sezioni; e si può aggiungere che forse un maggior
coordinamento si ebbe nella stesura e confezione dei registri 2 e 3,
destinati, si ricordi, alle curie del capitano e del podestà. Ma non si
è in grado di tentare ulteriori specificazioni : perché soltanto avendo
a disposizione la totalità del materiale copiato — tutti e cinque i
libri generales, insomma — si potrebbe misurare il contributo reale
di ciascun notaio all’operazione complessiva e verificare la riparti-
zione del carico di lavoro. Intanto, però, è certo che si procedé ve-
ramente alla composizione di cinque libri, fatto del quale si poteva
dubitare : non è pensabile che i cinque notai abbiano lavorato ap-
positamente in quel modo ®) per confezionare soltanto i tre libri
conservati. Non è conclusione di poco conto, perché è almeno un
punto di partenza per fare un ulteriore passo, in direzione del perché
di questi «libri dei banditi ».

Dicevamo che si trattó di un'operazione «straordinaria » (tan-
to é vero che non ve ne furono di simili per molto tempo), decisa
«ex forma capituli constituti », in ottemperanza a una rubrica dello
Statuto. Come è noto, la più antica redazione statutaria a noi giunta
risale al 1279; e non ci è di alcun aiuto, perché non vi si leggono
disposizioni in merito *). Fortunatamente soccorrono i verbali con-
servati delle sedute consiliari, che coprono l’intero 1260 e il secondo
semestre del 1262. In una riformanza dei consigli speciale e generale
del 31 gennaio 1260 si legge che il podestà Tommaso de Gorzano pose
all’ordine del giorno il seguente punto : « Cum soliti sint esse in civi-
tate Perusii quinque camerarii, et dicatur per statutum quod septem
I « LIBRI DEI BANDITI ) DEL COMUNE DI PERUGIA 133

libri bannitorum fieri debeant ita quod unus sit apud potestatem et
alius penes capitaneum et alii quinque penes quinque camerarius,
et cum modo sit unus camerarius, si volunt quod adhuc fiant quin-
que libri bannitorum pro quinque camerarjis vel unus tantum ». Si
delibera a maggioranza innovando la norma statutaria, secondo il
consilium di Giacomino Menacati, « quod fiant quinque libri banni-
torum, unus quorum debeat permanere apud potestatem et alius
apud capitaneum et alius ad catenam et alius penes camerarium et
alius vero debeat permanere apud fratres Sancti Dominici » ?5).

Poco dopo, il 9 febbraio, il podestà chiede ai medesimi consigli
«per quos volunt scribi librum bannitorum comunis Perusii qui de-
bet poni in pallatio comunis ad catenam ». Si delibera « quod liber
bannitorum qui per statutum fieri debet de bannitis a tempore do-
mini Milancii citra, fiat per unum notarium », al quale viene asse-
gnato un salario di 40 soldi *9.

La norma statutaria richiamata nel protocollo dei tre libri va
senz'altro identificata con la delibera consiliare del 31 gennaio 1260
di fare cinque libri bannitorum, delibera immediatamente annessa al
corpus statutario come dimostra la riformanza appena citata: il
liber destinato all'esposizione pubblica « qui per statutum fieri de-
bet» non era previsto dalla norma vigente prima del 31 gennaio.
Cinque libri dunque, e generales (ce ne informa la medesima rifor-
manza del 9 febbraio, che fa riferimento al «tempus domini Milan-
cii»): esattamente quei cinque libri generales che sarebbero stati
redatti soltanto nel secondo semestre del 1263 *? ; e dei quali suc-
cessivamente non si senti piü l'esigenza, a riprova del carattere straor-
dinario di quell'operazione.

Sulle ragioni di tale ritardo non sappiamo nulla. Certo è che
ancora il 5 luglio 1262 si torna a decidere « quod scribantur omnes
[exbanniti], et specialiter illi qui [exbanniti sunt] per contumaciam
aut occasione bladi ». Interessante la propositio del podestà Pietro
Parenzi, favorevole a un'amnistia parziale per i banditi negli ultimi
dieci anni (« quod omnes exbanniti a .x. annis citra rebanniantur pro
medietate banni, excepto pro omicidio, pro falsitate, membro debi-
litato, prodictione comunis »). Di contro ad alcuni arengatori favo-
revoli alla proposta e ad altri, viceversa, piü rigidi (cosa c'era sotto ?),
si segue il consilium del solito Giacomino Menacati, attento, si di-
rebbe, alla sovranità dell'assemblea : « quod omnes [exbanniti] scri-
bantur, et mictentur et legentur in consilio, et quos consilium vo-
luerit rebannire rebannientur et non alii, sicut videbitur consilio » ?9.
134 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

Un'altra riformanza relativa al factum exbannitorum è del 20 ot-
tobre 1262, quando si delibera di dar luogo senza deroghe alla pu-
blicatio dei beni dei banditi, avendo il podestà assicurato che si era
cominciato a procedere al rinvenimento di essi. Da segnalare gli in-
terventi di due consiglieri: uno pone la questione « quid faciendum
sit de hominibus exbanditis iniuste »; un altro precisa di parlare
«de bonis illorum, dicit, qui sunt pro maleficio exbanniti » 29),

Pare di capire che la questione fosse in questi termini: il po-
destà doveva trovarsi in difficoltà di fronte al compito di rendere
esecutivi i bandi non ancora annullati, e tentava di alleggerirlo pro-
ponendo qualche scorciatoia — esattamente come i nostri gover-
nanti, di fronte al sovraccarico dell'amministrazione giudiziaria, pro-
mulgano amnistie o introducono depenalizzazioni dei reati minori (€
forse si poneva anche, realisticamente, il problema di dover perse-
guire mezza Perugia !) : scontrandosi tuttavia, in qualche misura,
con una certa rigidezza «costituzionale » dei consigli. Al di là dei

dubbi, ci pare sicuro — non purtroppo sicurissimo, per quel cenno
ai banditi «a .x. annis citra » nella propositio del 5 luglio : forse una
dizione generica ? — che la redazione dei libri nel 1263, pur rifa-

cendosi a una norma sancita piü di tre anni prima, fu l'esito dell'in-
tenzione piü volte espressa di dar luogo a una raccolta organica dei
bandi, condizione necessaria per risolvere globalmente i problemi da
essi posti. |

Aggiungiamo allora un altro tassello a questa ricostruzione, po-
nendoci un ultimo perché. Perché proprio i bandi dal maggio 1246
a tutto il 1262 ? Il termine finale pare ovvio, ma perché quel termine
iniziale e non un altro ? Se i piü antichi registri originali di bandi
che conosciamo — tramite, fra l'altro, la raccolta che se ne fece ap-
punto nel 1263, al termine della seconda podesteria del Parenzi —
sono del 1243-44 *9, perché anch'essi non furono compresi nei libri
generales ? Una ragione dev'esserci : ed è da ricercare, a nostro avvi-
so, nel fatto che la primavera del 1246, con la sconfitta dei perugini
da parte delle truppe federiciane, segnó l'inizio di una fase assai de-
licata della storia politica, istituzionale e sociale del comune di Pe-
rugia: fase che vide successivamente l'indebolimento del ceto no-
biliare e della sua rappresentanza politica, l'emergere deciso della
parte popolare come ceto di governo, un'acuta instabilità delle strut-
ture comunali (1257-59), la ricomposizione di uno stabile assetto isti-
tuzionale negli anni 1260-62 *». La stessa documentazione giudizia-
ria relativa all'esercizio contemporaneo dei due uffici di podestà e
I « LIBRI DEI BANDITI » DEL COMUNE DI PERUGIA 135

capitano da parte di Pietro Parenzi (maggio-novembre 1262), che
appare come il punto conclusivo di tale travaglio — dunque, tut-
taltro che causale anche il termine finale dei libri —, fornisce un
indizio significativo di una nuova organizzazione del governo comu-
nale: dal maggio del 1262 i bandi sono divisi ed elencati per porte,
contrariamente a quelli precedenti. Abbiamo qui la prima applica-
zione di quella vera e propria riforma amministrativa della città e
della cittadinanza, che é giudicata dal Grundman un caratteristico
prodotto della nuova classe dirigente ??.

I libri dei banditi delimitano con precisione, e perció a loro volta
aiutano a definire, il lasso di tempo in cui il comune di Perugia cam-
biò letteralmente faccia. Ciò in qualche modo rivela il movente della
loro redazione. Sicura l’esistenza di una « volontà politica », non cre-
diamo però che si debbano giudicare questi fatti primariamente nel
quadro di una «lotta » tra fazioni, partiti, classi *). Piuttosto rite-
niamo che le assidue discussioni sul factum exbannitorum, trascina-
tesi per più di due anni, e la conseguente redazione dei libri generales
sj siano verificate nel momento in cui la classe politica popolare,
installatasi definitivamente al potere, poté avviare una riorganizza-
zione su nuove basi dell'attività di governo *). Di qui, per esempio,
la riforma amministrativa incentrata sulle porte ; di qui la riforma
della libra e del censimento focolare *? ; di qui la redazione degli
Ordinamenta populi*9 ; di qui infine il tentativo di risolvere una
volta per tutte (senza accedere alle proposte riduttive del podestà-
capitano) il problema dei banditi, redigendo preliminarmente piü
elenchi generali. Evidentemente era un problema rimasto a lungo
in sospeso per una sorta di impotenza dell'organismo comunale negli
anni 1246-1260/62 e che rischiava di avvelenare la convivenza civile.
In effetti i libri dei banditi documentano, a ben vedere, un falli-
mento : il fallimento di un potere incapace di perseguire la « crimi-
nalità » pur mostrandosi capacissimo, bisogna dirlo, di individuarne i
responsabili. Se tale contraddizione fosse una caratteristica organica
degli strumenti comunali di controllo sociale e di repressione della
criminalità, ovvero dipendesse dal particolare momento di crisi (cer-
to é che ne risultava comunque ingigantita), lo si potrà dire soltanto
dopo aver allargato l'indagine ben oltre questi libri.

Per intanto le schede che di seguito si pubblicano potranno ser-
vire allo studio di questi e di molti altri aspetti della società comu-
nale: fattori economici, fenomeni linguistici e di scrittura (atten-
zione peró alla provenienza delle curie forestiere), prassi giuridica,
136 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

cultura materiale e così via. Ripetiamo che si è inteso soltanto
presentare la fonte, considerandone appena pochi e generali riflessi.
Ma già di per sé la trascrizione dei bandi e il ricco repertorio onoma-
stico che la correda provvederanno gli studiosi di uno di quegli stru-
menti che la storiografia perugina ba sempre prodotto con troppo
discreta parsimonia.
ATTILIO BARTOLI LANGELI
MARIA PAoLA CorRrBuUCCI

NOTE

1) Cfr. G. DEGLI Azzi, Perugia. Archivio giudiziario antico, in G.
MazzaTINTI, Gli archivi della storia d'Italia, v, Rocca S. Casciano 1907,
pp. 5-17; Gli archivi del Umbria, Roma 1957 (« Pubblicazioni degli Ar-
chivi di Stato », 30), pp. 41-42.

®) Vedi Archivio di Stato di Perugia. Archivio storico del Comune di
Perugia. Inventario, Roma 1956 (« Pubblicazioni degli Archivi di Stato »,
21), p. xxxvii dell'Introduzione di G. CEccHINI: « Nell'attuale riordina-
mento alcune centinaia di mazzi di sentenze di magistrature ordinarie dei
secoli dal xin al xvi sono state aggregate alla vastissima Sezione giudi-
ziaria dell'Archivio di Stato, per riunire in un sol corpo tutto il materiale
penale e civile elaborato dai tribunali che hanno operato a Perugia dal xri
secolo al XIX ».

3) Basti indicare i verbali testimoniali del processo contro Matteo di
Mauro da Rieti, confluiti nel primo volume dei Catasti, primo gruppo : ed.
U. NicoLIiNI, Reformationes comunis Perusii quae extant anni MCCLXII,
Perugia 1969 (« Fonti per la storia dell'Umbria », 5), pp. 85-104 (e cfr.
XI-XII).

*) Cfr. Archivio storico... Inventario cit., pp. 52-53.

*) L'iniziativa, avviata dalla cattedra di Paleografia e diplomatica
(Lettere) dell'Università di Perugia, ha dato luogo, oltre che alla presente
ricerca, alla tesi di laurea di S. ScuroPPa, Il « Fondo giudiziario » del Co-
mune di Perugia dal 1258 al 1280, a. 1976-77 (é da questo lavoro che abbia-
mo tratto varie indicazioni archivistiche e cronologiche) ; e dovrebbe con-
cludersi, almeno in una prima fase, con la schedatura di tutto il materiale
duecentesco.

*) Cosa peraltro già fatta da altri per ció che concerne la storia della
I « LIBRI DEI BANDITI » DEL COMUNE DI PERUGIA 137

criminalità : S. ScHioppA, Le fonti giudiziarie per una ricerca sulla crimi-
nalità a Perugia nel Duecento, in corso di stampa, che fra l'altro prende
in considerazione i bandi qui di seguito pubblicati.

7) Archivio storico del Comune, Inventari, nn. 6 e 7 ; ed. parziale G.
DEGLI Azzi, Per la storia dell’antico archivio del comune di Perugia, in
BDSPU vir (1902), pp. 50-99. Ma nell'inventario del 1341 non è segnalata
la presenza di alcuno dei tre libri.

8) Non è stata apposta la nota analoga a quelle che si leggono sui
piatti anteriori degli altri due registri, a indicare la sede o destinazione del
liber.

*) Cioè Orlandino de Carbonis (v. più sotto, nota 11), durante la po-
desteria del quale i libri furono redatti : l'annotazione è dunque erronea,
perché i bandi trascritti si riferiscono alle podesterie e capitaneati prece-
denti.

19) Quelle rilevanti sono tre: la mancanza nel registro 1 dell'ultimo
fascicolo ; l'inserzione, alla fine del fasc. 15 del terzo registro (c. 116rv),
dei primi bandi pronunciati dal capitano Pellegrino de Maranensibus, do-
vuta a errore del notaio Paganello Iacobi (v. nota 16) ; infine, nel fasc. 13
del primo registro (c. 106r), l'exemplatio da parte di Paolo Galganelli di
un bando «sciolto » del capitano Gallo Orimbello, che gli altri due registri
non riportano (v. nota 18).

1) Per Orlandino (Rolando) de Carbonis (Marescotti, de Bonaccur-
sis) cfr. Giudiziario, Pod. 1253-1272, cc. 213-235, 306-321 ; Pod. 1271, cc.
311-318 ; e F. A. UcoriNr, Annali e cronaca di Perugia in volgare dal 1191
al 1336, Perugia 1964, ad a. 1263 (« Orllandino degl Buonacorse de Bolon-
gna »). Su Carsedonio cfr. Giudiziario, Cap. 1263-1273, reg. 1, cc. 1-261.

1?) Fra le tante attestazioni possibili, si legga questa : « Omnes et sin-
guli suprascripti, tam principales quam fideiussores, condempnati [...],
citati et requisiti [...] nec venerunt nec satisfecerunt [...]; si hinc ad
tertium diem non venerint nec satisfecerint, sint exbanniti de civitate et
comitatu Perusii, nec possint rebanniri vel de ipso banno extrahi nisi sa-
tisfecerint comuni : quilibet condempnatus minus .c. solidos, in quantitate
in qua est condempnatus et in .xr. solidis ultra, quilibet nomine banni ;
et qui condempnatus est in .c. solidis vel ultra, [...] in ipsa quantitate
condempnationis et in .c. solidis ultra, nomine banni » (Banditi e condannati
15:0: 1200525565 144.583, c; 143r).

1) Cfr. ibid., 1, cc. 117v-120r ; 2, cc. 142r-145r ; 3, cc. 140v-143v,
ove sono trascritti gli elenchi delle condempnationes, alcune delle quali ve-
ramente minime, pronunciate dai giudici dei podestà Rolando de Guidis-
bovibus (1258), Rainaldo de Brunforte (1259), Tommaso de Gorzano (1260).

4) Si conserva parte del liber exbannimentorum originale : Giudizia-
rio, Pod. 1253-1272, cc. 125-134.

5) Cfr. Banditi e condannati 1, c. 77r e 3, c. 102r (il protocollo è omes-
138 A. BARTOLI LANGELI - P. M. CORBUCCI

so nel registro 2) : « Liber exbannitorum positorum sub examine [...] do-
mini Bonacose de Ripa secunda vice capitanei populi civitatis Perusii ».
Ció puó significare che nella prima fase di applicazione (l'introduzione del
capitano a Perugia data, come è noto, al 1255) per il nuovo ufficio era pre-
vista una durata semestrale. Per accennare a un altro risvolto di storia
istituzionale (tema che non vogliamo affrontare) si noti la scarsa e irrego-
lare attività della curia capitaneale nel periodo abbracciato dai libri. Il
primo registro giudiziario abbastanza completo di un capitano risale, e non
sarà un caso, al 1263, ed é quello citato alla nota 11.

16) Quattro bandi del capitano Pellegrino de Maranensibus, in posi-
Zione apparentemente illogica. Alla fine del fascicolo che stava riempiendo,
Paganello Iacobi inizia ad esemplare — saltando le podesterie del 1258 e
1259 — i bandi del capitano Pellegrino de Maranensibus, proseguendone poi
la trascrizione in un nuovo fascicolo (ora 19 del medesimo registro). Nella
legatura, quest'ultimo è stato collocato al posto giusto, tanto più che Pao-
lo Galganelli era arrivato anche lui a copiare i primi quattro bandi diPel-
legrino dopo quelli del podestà Rainaldo de Brunforte (fasc. 18 ; così pure
al fasc. 14 del primo registro). Pertanto i bandi 603, 604, 605 e 639 sono i
soli a comparire quattro volte nei nostri registri.

17?) Di questa podesteria si conserva l'importante registro giudiziario,
segnato appunto Pod. 1258 e denominato Liber Rolandini de Guidisbovibus :
vi si trovano exbannimenta alle cc. 417-420 e 461-480 ; si aggiunga Pod.
1266-1267, cc. 301-317.

18) Si legga l'autentica del notaio esemplatore : «Et ego Paulus [...],
ut inveni in quodam quaterno exbannitorum factorum tempore capitantie
domini Gallirinbelli cappitanei [...], scripsi et fideliter exemplavi ». Si
tratta dunque di un'iniziativa personale di Paolo Galganelli, non ripetuta
negli altri due registri (e nel terzo il fascicolo corrispondente é di mano del-
lo stesso Paolo !) : il che suggerisce che ognuno dei cinque notai aveva un
certo margine di autonomia non solo nellimpegno materiale della scrit-
tura, ma anche nel reperimento e riordinamento degli originali da esemplare.

19) Cfr. Banditi e condannati 1, c. 168r e 2, c. 191r : « Liber exbanni-
mentorum tempore potestarie domini Bernardi de Castronovo super ma-
lefitiis et tempore capitantie domini Petri Parentii capitanei populi Peru-
sini», preceduto dall'annotazione : « Hec intitulatio non est in originali
libro ».

?9) Si conserva il «quaternus primus exbannitorum comunis Perusii
de porta Sancte Suxanne tempore domini Petri Parentii... »: Giudizia-
rio, Pod. 1271, cc. 215-222.

21) Concordanze puntuali si hanno : fra i registri 2 e 3 all'altezza dei
nn. 1-2, 10-17 ; fra i registri 1 e 2 ai nn. 3-4, 6-9 ; fra i registri 1 e 3 ai nn.
1-3, 18-19.

22) Così si comportano Bencevenne Bonaiuncte per i bandi di cui al I « LIBRI DEI BANDITI » DEL COMUNE DI PERUGIA 139

n. 5, Francesco Simonis per i nn. 10 e 14, Nicoló Rustici per i nn. 1-2 e
20-21, Paolo Galganelli per i nn. 15-19, Paganello Iacobi per il n. 11. Si
noti che nella maggioranza di tali casi la doppia copiatura non dà luogo a
uniformità di andamento nella separazione dei fascicoli : il che significa che
i cinque notai non erano vincolati a un rigido schema distributivo. . ,

23) Si tenga ancora presente che, sul totale dei tre registri conservati,
il numero delle facciate riempite da ciascun notaio è abbastanza vario :
Bencevenne scrive in tutto 261 facciate, Francesco 231, Paolo 182, Nicolò
176, Paganello 172.

24) Non è tale a nostro avviso la rubrica 504 (sicuramente tralaticia)
ove si parla della remissione delle condempnationes per renitenza agli ob-
blighi militari «facte olim per dominum Milantium olim Perusinam pote-
statem [...] usque ad tempus regiminis domini Ugolini de Foiano », cioè nel
decennio tra il 1246 e il 1255 (ed. G. BeLELLI, L'istituto del podestà in Peru-
gia nel secolo XIII, Bologna 1936, pp. 136-137), tuttavia interessante perché
ribadisce che la podesteria di Milancio e l'anno 1246 furono un punto di
riferimento costante per tutte le materie giudiziarie.

25) V. ANSIDEI, Regestum reformationum comunis Perusii ab anno
MCCLVI ad annum MCCC, 1, Perugia 1935, p. 111. Da notare che il gior-
no prima il consiglio aveva stabilito di affidare a cinque notai la redazione
di «quinque volumina registrorum seu memorialium instrumentorum et
iurium que pertinent ad comune » (ibid., p. 110) : però qui si parla chiara-
mente di altra cosa dai libri dei banditi ; ed é una notizia di qualche inte-
resse per la formazione di quelli che saranno detti i libri delle Sommissio-
ni. Nel nostro discorso, utile la corrispondenza tra il numero dei notai im-
pegnati e il numero dei volumi richiesti.

19): Tbid.; ip.) 117;

27) Si può anche avanzare l'ipotesi che fosse subito redatto il liber
da esporre «ad catenam » nel palazzo del comune, giusta la delibera, chia-
ramente operativa, del 9 febbraio ; in tal caso questo registro doveva dif-
ferenziarsi dagli altri per la mancanza dei bandi degli anni 1260-62 ; e per-
tanto, data la dichiarazione in apertura dei tre libri conservati circa l'atti-
vità di cinque notai e quindi, presumibilmente, la fattura contemporanea
di altrettanti registri, l'ipotesi sembra inappropriata. È comunque indimo-
strabile, in mancanza degli elementi materiali di giudizio.

28) Il verbale completo in U. NricoLINI, Reformationes cit., pp. 13-18.
Non si capisce se al consiglio sia attribuita la facoltà di cassare tout court
taluni bandi, oppure di dimezzare la penalità necessaria. È più verosimile
la prima possibilità, avendo la reformatio il sapore di una netta presa di
posizione contro il suggerimento del Parenzi.

9) Ibid., pp. 60-64. Non dovrebbe interessare il nostro argomento una
riformanza del 14 novembre successivo (pp. 75-77) «super condempnatio-
nibus exequendis », comunque sintomatica delle difficoltà di Pietro Parenzi.
140 A. BARTOLI LANGELI - M. P. CORBUCCI

so) Si tratta del cosiddetto Liber Petri Parentii, che porta la segna-
tura d'archivio Pod. 1243-1262 ; descrizione in U. NICOLINI, pp. XII-XVI.
Esso porta alle cc. 200-214 i banditi della prima podesteria del medesimo
Parenzi (maggio 1243-aprile 1244), alle cc. 215-221 quelli di Pietro Anni-
baldi (giugno 1244-marzo 1245), alle cc. 222-228 quelli di Benvenuto Alde-
brandi (maggio 1245-marzo 1246). La mancanza dei bandi della podeste-
ria successiva, quella di Milancio, é evidentemente dovuta al fatto che al-
l'epoca della raccolta del Liber Petri Parentii essi erano nelle mani dei no-
stri cinque notai ; di più e viceversa, la raccolta in unico registro dei bandi
del 1243-1246 marzo è motivata appunto dalla loro non inclusione nei li-
bri generales.

81) Si veda il fondamentale J. P. GRUNDMAN, The Popolo at Perugia
1139-1309, St. Louis Miss. 1974, litogr., pp. 98-169. Vari spunti in A. BAR-
TOLI LANGELI, I documenti sulla guerra tra Perugia e Foligno del 1253-54,
in BDSPU LXIXx (1972), 2, pp. 1-44 ; I vescovi di Perugia e di Chiusi durante
il pontificato di Innocenzo IV, in « Rivista di storia della Chiesa in Italia »,
xxvi (1973), pp. 1-27, sp. 14-15 e note ; La famiglia Coppoli nella società
perugina del Duecento, in Francescanesimo e società cittadina. L'esempio di
Perugia (« Studi storici per il vit centenario del convento francescano di
Monteripido in Perugia 1276-1976 », [3]), in corso di stampa Cfr. an-
cora G. CECCHINI, introduzione a Archivio storico . .. Inventario cit., p. VIII;
U. NicoLinI, in Reformationes cit., pp. XXXHII-XXXxIV ; e in generale A. I.
GALLETTI, Considerazioni per una interpretazione dell’ Eulistea, in « Archivio
storico italiano », cxxviri (1970), pp. 305-344. Non va al di là di notazioni
superficiali S. RuBIN BLANSHEI, Perugia 1260-1340. Conflict and change in
a medieval italian urban Society, Philadelphia 1976, pp. 53-66.

32) Cfr. J. P. GRUNDMAN, The Popolo at Perugia cit., pp. 148-150.

3) È risaputo che il bando — ovvero la possibilità di gestirlo diret-
tamente o indirettamente — era un importante strumento politico nelle
mani dell'oligarchia dominante ; e certamente l'alternativa, postasi il 5 lu-
glio 1262, tra la mezza sanatoria suggerita dal Parenzi e la rivendicazione
al Consiglio della facoltà di rebannire era tutt'altro che neutrale, tecnica.
Si rammenti anche il riferimento, fatto il 20 ottobre, agli « exbanditi iniu-
ste ». Sembra tuttavia che, nella fattispecie, sia predominante un altro at-
teggiamento, una « volontà politica » di altro genere, della quale si dirà
subito. L'unico modo per chiarire le motivazioni del provvedimento sarebbe
di verificare come esso fu applicato concretamente: ma purtroppo le ri-
formanze degli anni dopo il 1262 sono andate perdute.

8) Su questa capacità del populus di mettere ordine, razionalizzare,
controllare la gestione amministrativa insiste giustamente J. P. GRUNDMAN,
pp. 137-138 ; il discorso che stiamo facendo porta ulteriori conferme alle
sue tesi, che forse avrebbero guadagnato dall'osservazione tipologica, ma-
teriale, perfino quantitativa della produzione documentaria attivata dal
I « LIBRI DEI BANDITI » DEL COMUNE DI PERUGIA 141

nuovo governo comunale. Non si dimentichi poi quello che il medesimo
autore chiama il « pacifismo » popolare : notazione adeguata per quel che
riguarda la promozione di varie paces in quel torno di tempo (cfr. la devo-
votio del 1260), un pò ingenua se riferita alla legislazione contro il porto
d’armi, chiaramente antimagnatizia.

3) Cfr. GRUNDMAN, pp. 163-166. Varie delibere in NIicoLINI, Refor-
mationes, cfr. pp. XXXVII e seguenti.

36) ANSIDEI, Regestum cit., pp. 162-166 (6 aprile 1260) : v. l'accurato
esame che ne fa GRUNDMAN, pp. 136-152. Da ricordare che il 25 febbraio
precedente il Consiglio aveva anche messo mano,a nuove disposizioni in
materia criminale (ANSIDEI, pp. 126-130).

10
I BANDI

a cura di Maria Paola Corbucci

Avvertenza. — Nel comporre le schede che seguono (le quali, si ri-
pete, non sono trascrizioni integrali del testo dei tre libri) ci si è attenuti a
questi criteri. 1) Le schede sono disposte in ordine cronologico, a prescindere
dalla successione dei bandi nei registri. 2) Laddove si è letto di un unico fat-
to criminoso registrato in più bandi, si è ritenuto opportuno unificarli, na-
turalmente registrando le diverse date in cui essi furono pronunciati (cfr. a
titolo esemplificativo il nr. 497). 3) Ogni intervento dell’editore, sia critico
che esplicativo, è posto tra parentesi quadre e/o in carattere corsivo ; ancora,
si è ritenuto di omettere, o di segnalare in forma abbreviata (es. publicatio et
destructio bonorum in luogo di clausole più prolisse ; lo stesso per acc., inq.
ecc., v. più avanti) parti formulari o ceterate, trascrivendo invece integral-
mente nomi e qualifiche dei banditi e tenore della accusa. 4) Si è tenuto con-
to delle differenze di lezione solo quando esse fossero significative, omettendo
di segnalare le varianti ortografiche e le letture sicuramente erronee del?'ori-
ginale da parte di un copista.

Ogni scheda/bando è costituita da :

a) data cronica : ove essa sia seguita da un punto di domanda, ciò
significa che o vi è difformità nei tre libri (in tal caso la data espressa è quel-
la attestata da due libri su tre), ovvero vi è aporia tra gli elementi cronologici
presentati (soprattutto quando sia indicato il giorno della settimana : si è
data allora la preferenza a quest’ultimo, invece che al numerale).

b) collocazione del bando nei tre libri (sul lato destro della prima
riga), così segnalata : la prima cifra si riferisce alla segnatura dei registri
(1, 2, 3); la seconda, separata dall’altra mediante barra, alla carta o carte
in cui il bando è trascritto.

c) nome ed eventuali qualifiche del bandito o dei banditi. Va se-
gnalato che nei registri, quando sono elencati più nomi, questi sono disposti
in colonna e, di solito, riferiti insieme a una qualifica o patronimico o luogo
di provenienza mediante graffa ; in tal caso, per esigenze di spazio, si sono
trascritti i nomi di seguito, con lineetta finale che sostituisce la graffa.

d) pena, espressa in forma abbreviata, separata dal precedente me-
diante due punti.

e) indicazione del reato, tratto dal tenore della sentenza con omissio-
ne delle clausole ceterate. All'inizio i compendi acc. o den., inq. o req. o cit.,
144 MARIA PAOLA CORBUCCI

tratte dal dettato del bando, sono indicative del tipo di procedura seguito nel
giudizio.

Sono state usate le seguenti abbreviazioni : acc. — accusatus e derivati ;
cit. — citatus ; com. — comune; den. — denuntiatus oppure, secondo il con-
testo, denarii; inq. = inquisitus ; ll. = libre; Per. = Perusium, Perusi-
nus ecc. ; p. B o E. o H. — porta Eburnea ; p. S. — porta Solis ; p. S. A.
= porta S. Angeli; p. S. P. = porta S. Petri; p. S. S. = porta S. Susan-
ne; reb. — rebannitus (sostituisce annotazioni posteriori alla pronuncia del
bando attestanti la revoca di esso, riportate dai notai copisti) ; req. — requisi-
tu;; rest. = restitutio (dei beni sottratti, clausola aggiunta sovente alla pe-
na pecuniaria in caso di furto) ; S. — Sanctus e derivati ; ss. — soldi.

MARIA PAOLA CORBUCCI

1 1246 maggio 4 1/149r, 2/1r, 3/ir

Scangnus de Rayno, Uderisius de Rayno - de Marcano : 500 Il. pro
quolibet.

acc. ab Andrea Boccarelli qui fuit de Marcano, quos dicit ferisse Bar-
tholomeum Amodei fratrem eius, de quo vulnere mortuus est.

2 1246 maggio 9 1/149r, 2/1r, 3/1v

Thadiolus Maynitti, Insingnolus Rayni, Petrus de Thodi: 500 ll.
pro quolibet.

acc. a Rosana uxore Bartholomei Amodei, qui interfuerunt morti
dicti Bartholomei viri sui et ipsum interfecerunt cum coltellis et clavis
tempore noctis ; et hoc parata est probare per testes et, si deficeret in pro-
batione testium, parata est probare per pugnam.

3 1246 maggio 19 1/149v, 2/1v, 3/2r
Attus, Avultrone - de Penne : 100 Il. pro quolibet.
den. fuerunt ferisse presbiterum ecclesie de Penne, silicet Attus fe-
risse cum cultello in spatulis et Avultrone cepit eundem et fecit ei cadere

capellam de capite et tam fortiter passagavit ipsum fere, quod cecidit in
terram.
I «LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 145
4 1246 maggio 21 1/149v, 2/1v, 3/1v
Pecora filius Perusci de Galkis : 500 1l.

den. interfecisse Aldrovanducium Peri.

5 1246 luglio 18 1/149v, 2/1v, 3/2r

Granectus, Petrus, Iohannes Guidonis, Mercatus, Petrus Benvenute,
Andreas Baldange, Arnoldus - de Plagaio : 500 Il. pro quolibet.

acc. a donna Girardina ipsos interfecisse seu occidere filios suos Bo-
naguidam et Uguitonem, et operam et consilium prestiterunt.
6 1246 luglio 22 1/150r, 2/2r, 3/2v

Gualfredoctus, Ventura Brunetti, Bencevenne faber qui stat apud
Castiglonem Ugolini, Ventura frater dicti Bencevenne - de Ascagnano, de
Castiglone Ugolini: 500 Il. pro quolibet.

acc. a donna Acunciata, qui vel alter eorum percusserunt virum suum

Iannem Martoli de Petramilina et assaliverunt cum lanceis et cultellis et
falcis, ex quibus percussionibus mortuus est.

7 1246 luglio 26 1/150r, 2/2r, 3/2v

Brunacius, Petrus Aportoli - bailitores com. Per. : 100 ll. pro quo-
libet.

fuerunt positi in banno [...] eo quod ab eorum malacura et custo-
dia affugierunt captivos comunis Perusii detentos in tuba dominorum Ia-

cobi Bonensingne et Benvenuti Iohannis Aldrobandi, sub quorum custo-
dia stabant.

8 1246 agosto 11 171507; 2/27, 3T9T
Giptius, Angelus eius filius : 500 ll. pro quolibet.

acc. a domino Guidalocto iudice quod Angelus, cum esset suus scu-
tifer et staret secum occasione ducendi equum ad aquam, abstulit sibi et
146 MARIA PAOLA CORBUCCI

surripuit dictum equum, ipsi vel alter eorum, et duxerunt ipsum ad par-

tem inimicorum Per. sub forma tradimenti.

9 1246 agosto 18 1/150v, 2/2v, 3/3r
Clara Murice : 25 ll.

acc. a Berta Vitalis, que accipit sibi suum maritum Bartholum, cum
sit eius uxor.

10 1246 agosto 21 1/150v, 2/2v, 3/3v
Raynerius Caci de Panicale : 25 ll.
acc. a domino Benvenuto Oddone, qui personaliter dedit sibi damp-
num percutiendo et devastando unum suum equum pili sori bai balgcani,
quod dampnum exstimat .xxv. ll, qui est suus homo et cessavit sibi ser-
vire.
11 1246 settembre 11 o 12 1/151r, 2/3r, 3/4r

Tebaldus Ranucii de Plagaio : 50 ll.

acc. a Benvenuto Aldrovandoli furtive abstulisse sibi, cum quibusdam
aliis, unam vaccam et duos boves.

12 1246 settembre 17 1/150v, 2/3r, 3/3v
Ventura, Michilictus de Milgano : 100 11. pro quolibet.

acc. a Bonochristiano de Florentia, qui [...] venerunt contra ipsum
armata manu et assaliverunt ipsum in strata publica in asio Milgani in
vocabulo Domorum Francorum, et derobaverunt ipsum auferendo sibi .xr.
ll. et .virr. ss. minus .rr. den. inter den. grossos et minutos, et unum do-
plellum et unam spadam et unum biretum et unam infulam, retinendo me
per personam.

13 1246 settembre 25 1/151r, 2/3v, 3/4v

Iohannes Frongii, Ventura Angeli - de Montali : 500 11. pro quolibet.
I «€ LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 147

den. portasse claves castri Montali ad regem [Federico II ?] et pre-
cepta ipsius regis iurassent.

14 12406 settembre 26 1/151v, 2/4r, 3/or

Bartholus Georgii, Iohannellus Floriane, Raynerius - de Assisio : 300
ll. pro quolibet.

acc. a domina Beatrice uxore Bartholi Aldrovandini, qui fecerunt
contra eam assalimentum armata manu in strata publica, in campania
iusta Collem, cum ibat ad maritum suum qui erat in captivitate apud
Fulgineum, capiendo ipsa violenter et iniuriose, prosternendo ipsam in ter-
ram contra suam voluntatem, vituperando et usando et reversando sibi
pannos, cercando si haberet denarios et dicendo quod volebant ipsam mit-
tere in captivitatem apud Bettonam.

15 1246 settembre 27 1/151r, 2/3v, 3/4r
Clara filia Chere.

quia fuit condempnata [...] in .c. ss. den. pro .LVIII. ss. quos ab-
stulerat Clere de quodam suo fisscone, insolvente.

16 1246 settembre 27 1/151r, 2/3v, 3/4v
Blunda.

condempnata in .c. ss. cum pena quarti, insolvente.

17 1246 ottobre 10 1/152r, 2/4v, 3/5v
Maria filia Altaville : 300 1l.

quia utebatur [...] quodam instrumentum dotium .ccccc. ll, quod
instrumentum videbatur esse confectum manu Iacobi notarii et in ipso
instrumento testes continebantur et potestas dicta ipsorum testium recipi
fecit [...], qui testes in eorum testificatione variaverunt, et etiam dictum
instrumentum videbatur confectum diversarum scripturarum et non unius
tabelionis ; et dicta Maria interrogata fuit a potestate quis erat ille Ia-
148 MARIA PAOLA CORBUCCI

cobus qui fecerat dictum instrumentum, et ipsa dixit quod non cognosce-
bat eundem, et potestas quesivit omnes notarios de civitate Perusii qui
vocantur Iacobi, si ipsi cognoscerent illud instrumentum et scripturam et
fecissent, qui dicebant ipsam scripturam non cognoscere nec quis Iacobus
ipsam scripsisse.

18 1246 ottobre 20 1/151v, 2/4r, 3/5r

Frangnepane Melioris, Vita - nepotes presbiteri de Castilioni: 25 ll.
pro quolibet.

acc. a Benencasa Berardi, qui iniuriose et furtive nocturno tempore
intraverunt quandam domum domini Iacobi Berardi positam in castro
Castilionis Ugolini, et extraxerunt inde quinque corbes grani sui et alias
res de quibusdam hominibus, quas res restituit et emendavit hominibus
cuius fuerunt, quam domum ipse habebat ad custodiendum.

19 1246 ottobre 26-27 [?] 1/151v, 2/4v, 3/5v
Scobicus filius Maynitti de Florentia : 50 ll.
acc. a Bencevenne filio Maynitti, qui furtive abstulisse ei et asportas-
se de domo sua in qua habitabat res et den. silicet unam rubbiam, .xII.

ll. den. lucensium, .inr. cappellos lupi cererini, unam guarnaciam cenda-
di calli et unum birretum duplum et res alias.

20 1246 novembre 12 1/152r, 2/5r, 3/6r
Paganellus filius Bonaiuncte de Panicali : 100 1l.
acc. a Raynerio de S. Mariano, qui furatus fuit sibi cum quibusdam
alis unum poletrum equinum balcanum de quattuor pedibus, et ipsum

abstulisse de pastura pertinente castri S. Mariani et ipsum poletrum duxit
vel duci fecit ad Clusi apud castrum Vaiani.

21 1246 novembre 21 1/152r, 2/5r, 3/6r

Deotaiuti Benencase, Salvutius eius frater, Iohannes Thodesche -
de Coceto : 100 Il. pro quolibet. I € LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 149

acc. a Petro Vitalis percussisse et fecisse insultum contra donnum
Gratianum fratrem suum in via publica ad fontem Nigri in pertinentiis
Coceti, et ipsum percusserunt cum macga et acetta et cum cultello vulne-

raverunt eum extrahendo sibi sanguinem, pro quibus vulneribus credit
ipsum mori.

22 1246 dicembre 1 1/152v, 2/5v, 3/6v

Iacopucius Gelfi [o Guelfi] de Thodi : 50 1l.

acc. a Bindo Riche de Florentia, qui violenter et iniuriose, cum ve-
niebat per viam, ante domum Monalducii venit versus ipsum irato animo
faciendo insultum contra ipsum cum cultello, fugando ipsum usque in
mercatum seu plateam com., et ibi in dicta platea voluit ipsum occidere
et pro eo non remansit, percutiendo ipsum cum dicto cultello in spallis
ita fortiter quod sanguis exivit, et pluribus vicibus percussit ipsum causa
ipsum interficiendi, et robavit ipsum in publico com. Per. auferendo sibi

unam macgam ferri et unum cultellum, et cepit ipsum per capillos et mul-
tas iniurias sibi fecit.

23 1246 dicembre 5 1/152v, 2/5v, 3/6v
Petrus filius condam Orlandini laboratoris : 500 ll.

cil. eo quod interfecit fratrem suum Andream.

24 1246 dicembre 11 1/152v, 2/5v, 3/6v
Benvenutus Galgate de Castiglione Atti: 500 ll.

den. ivisse ad partes et stetisse inimicorum [...] et cum eis habitat
et guerram facit cum inimicis hominibus de civitate Per.

2b 1246 dicembre 16 1/153r, 2/6r, 3/7r
Orlandina tabernaria qui fuit de Senis.

condempnata in 10 ss. cum pena quarti, insolvente.
150 MARIA PAOLA CORBUCCI
26 1246 dicembre 19 1/153r, 2/6r, 3/6v
Benvenutus Bonfidati, Catania: 100 ll. pro quolibet.

acc. a Petro Berte quod furtive accepit sibi .x. instrumenta sibi per-
tinentia et etiam uxorem suam Cataniam, quam habet et retinet penes se ;
item Cataniam eius uxorem que adhesit ei, ipso invito, et furtive accepit
sibi omnia sua instrumenta cum predicto Benvenuto.

27 1246 dicembre 28 1/153, 2/6r, 3/7r

Barcillga [o Barcigla] Spinelli p. S. A. de parochia S. Martini de Ver-
caio : 500 Il.

qui scripsit et fecit quodam falsum instrumentum, in quo contine-
batur quod Peruscius Angelerii Treguani vocaverat se pagatum de .xvit.
ll. et .x. ss. luc. ab Altomanno Iohannis Grassi, pro quibus habebat idem
Peruscius unam domum in tenutam a curia Per. positam in porta S. An-
geli in parochia S. Martini de Vercaio, et quod dictus Perüscius dictum
Altomannum absolverat et liberaverat a dicto debito et ei tenutam resti-
tuerat dicte domus, et in publicatione seu subscriptione ipsius instrumenti
dixerat quod Montanarius notarius fecerat et scripserat, quod falsum erat
quod dictus Montanarius non scripserat immo dictus Barcillga fecerat et
scripserat, sicut per confessionem dicti Altomanni apparet et per compara-
tionem litterarum solempniter factam per notarios civitatis quamplures
cum breviaturis et rogationibus et instrumentis a dicto Montanario factis
cum dicto instrumento a Barcillga scripto.

28 1246 dicembre 28 1/153v, 2/6v, 3/7r

Benvenutus sive Venutus filius de Cumpignano nepos Scangni Clu-
sini, Brandinellus filius, Martinus filius - de Castro Plebis : 200 Il. pro quo-
libet.

acc. a Petro Gilii fecisse contra ipsum insultum in castro Montaleri
cum cerveleris, cultellis acutis et macgis sive caconibus lingneis, et cum
predictis armis per tradimentum in capite et cruribus et renibus percussisse
ita quod sanguis exivit de capite, et ipsum in terram misisse animo inter-
ficiendi ipsum et occidendi, et pro mortuo dimisisse, et ipsum de suo cul-
tello derobasse. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 151
29 1247 gennaio 16 [». nr. 27] 1/153v, 2/6v, 3/7v

Condam [evidentemente aggiunto in seguito, nell’originale] Altoman-
nus Iohannis Grassi: bannum perpetuum, 100 1l., et si aliquo tempore ca-
peretur amputetur ei manus destra, ef publicatio et destructio bonorum, et
lapides in laborerio com. Per. ponantur.

fuit condempnatus pro uno instrumento falso quod fieri fecit [...],
pro qua condempnatione idem Altomannus positus erat in carcere Vergai
donec dictas .c. ll. solveret, de quo carcere aufugit.

90 1247 gennaio 16 1/153v, 2/7r, 3/7v

Condam [idem c.s.] Petrus Grugnoli de porta Solis de parochia S.
Antonii, custos carceris Vergai: bannum perpetuum, et si aliquo tempore
caperetur truncetur ei manus.

duxit a dicto carcere Altomannum et secum affugit.

31 1247 gennaio 16 1/154r,. 2[7r, 3[7v

Condam [si deduce che la pena fu eseguita] Venturella Rainaldi : ban-
num perpetuum, et si aliquo tempore caperetur amputetur ei caput ita
quod moriatur, et publicatio bonorum.

cit. occidit Nicholectam uxorem Bonaventure Clare de nocte in do-
mo in qua habitabat dicta Nicholecta, que domus est Balglonis Oddonis
iuxta mercatum Per., in parochia S. Marie de Mercato. Et res quamplures
ipsius Nicholecte fuerunt invente in domo in qua morabatur ad pensionem
dictus Venturella, que domus est domini Iacobi Angelerii de porta S. Petri.

32 1247 gennaio 30 1/154r, 2/7r, 3/7v
Petrucius, Bartholus Centure : 100 ll. pro quolibet.
acc. a Iacobo Blandoli fuisse furati eidem nocturno tempore .rirr.

boves et tres capras eidem pertinentes de castro Montis Aguti, a kalendis
maii preteriti citra.
152 MARIA PAOLA CORBUCCI
98 1247 febbraio 18 1/154r, 2/7v, 3/8r

Martone, Baruncellus, Rigutius Aldrovandeske, Iuntolus, Vivolus,
Ugolinus filius Roselli, Clericus filius Raynerii Clerici - servientes prioris
de Pregio : 200 Il. pro quolibet.

acc. a Luterio et a Boncompagno bailitoribus com. Per., et inventi
ipsos assalisse de nocte in domo Peregrini in villa S. Donati, et feruisse et
vulnerasse cum lanceis et macgis et pro mortuis reliquisse et res eorum ab-
stulisse, silicet Luterio corigiam, cultellum dalatus et cerveleriam, lanceam
et denarios quos habebat, et Boncompagno abstulisse unam lanceam et
predam quam acceperat priori de Pregio [...] pro collecta ipsi priori im-
posita a com. Per. pro soldo balesteriorum, et multas alias iniurias eis fe-
cisse, quam predictam posuerant et habebant in domo Bonaspene in dicta
villa S. Donati.

34 1247 febbraio 26 [?] 1/154v, 2/8r, 3/8r

Iacopone, Massarone - de Tascialla, servientes Anfogini et Manfredi
filiorum olim domini Bonifatii : 500 ll. pro quolibet, et publicatio et destructio
bonorum.

acc. percussisse Bonaventuram Iacoppi cum spatis in cruribus et in
flanco cum cultello et in capite cum falgonibus et dictis armis, de quibus
percussionibus mortuus est.

35 1247 febbraio 27 1/154v, 2/7v, 3/8r

Agurellus filius Ricci de Fracta Bicci : 300 ]l., et se concordavit cum
offenso.

acc. a Petro Marogi, nocturno tempore furtive et insultum fecisse
contra familiam suam cum quibusdam aliis ad domum suam, que est
infra aquam Ynsule Minoris, et fregisse dictam domum et intrasse in eam
et extraxisse de ea furtive septem boves.

36 1247 marzo 6 1/154v, 2/8r, 3/8v

a) Bercus, Guido - de Pagano ; b) Bergus, Guido, Plebanus : 100 ll.
pro quolibet, et se concordaverunt cum accusatore. 1 «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 153

a) acc. a Bonaventura domine Letitie furtive surripuisse sibi vel sur-
ripi fecisse decem corbes spelte quam habebat in Paciano in quadam fovea
ante portam ipsius castri, et contractaverunt.

b) acc. a dicto Bonaventura, qui contra statutum vel ordinamentum
civitatis bladum asportaverunt a kalendis maii citra proxime preterito ad
inimicos Ecclesie et com. Per., et, quod prohibitur a statuto, extraxerunt
extra civitatem Perusii et eius districtum.

97 1247 marzo 20 1/155r, 2/8v, 3/8v
Bartholus Cinture : 200 1l.

acc. a Iovanecto serviente domini Guillielmi, iniuriose et violenter
fecisse assaltum contra ipsum, spatasando et iniuriando ipsum et percu-
tiendo ipsum cum ense sive spata in crure fortiter ita quod timet mori et
sanguis exivit.

98 1247 marzo 23 1/155r, 2/8v, 3/8v
Leonardus et Paulus Fortisbrachii, Raynaldus de Diruta.

quod cum de mandato Frederici quondam imperatoris, in cuius car-
cere morabantur, sint in detrimentum com. Per. a carcere relaxati et eun-
di quo voluerint licentiam habebant secundum eorum liberam voluntatem,
sint in banno com. ; et miles in pena .c. ll., et pedes .r. ll., et castrum seu
villa in pena .cc. ll. den., eis vel alicui eorum auxilium consilium non pre-
beant seu favorem nec ipsos alloqui debeant sub pena superius nominata,
et si capi poterint in vinculis teneantur.

99 1247 marzo 23 1/155r, 2/8v, 3/8v
Buccarellus Gisle : 200 1l.

acc. a Buccaro Barile, violenter et iniuriose nocturno tempore fre-
gisse domum suam positam in villa Pulviconis, et intravit eam ; et cepisse
dominam Letam uxorem suam per brachium et proiecisse ipsam in terram
et voluisse per vim eam cognoscere carnaliter, et multas iniurias contra
ipsam suam uxorem contulit ; et etiam fecisse insultum ad dictam suam
domum nocturno tempore, et per vim voluit intrare ipsam volendo ipsum
offendere, et dicebat : «aperi hostium, filius putte ».
154 MARIA PAOLA CORBUCCI
40 1247 aprile 12 1/155v,.2/0r, 3/9r
Turola : 300 1l.

Guido Boncii denunctiavit [...] quod de statione sua quam habet
ad pensionem a Iacopello nepote domini Iacobi Bonensigne posita in mer-
cato Per., fuerant sibi res plures furate de nocte, silicet mortales de cupro
et pellicelle de agnis ; et in domo Frundute uxoris Detacomandi de burgo
S. Antonii fuerunt plures de dictis pellicellis et unum cestoncellum parvum
plenum de dictis pellicellis et aliis plurimis rebus invente, que in dicta do-
mo proiecte fuerunt et portate a Turola. Qui Turola dixit ipsi mulieri :
«custodias has res», sicut per confessionem dicte Frundute apparet, quod a
Turola dicte res in domo sua fuerant portate.

41 1247 aprile 20 1/155v, 2/9r, 3/9r
Angelus Baronis, Alevolus Luchisii : 100 ll. pro quolibet.

acc. a Leonardo Benencase bailitore quod, cum essent super pontem
castri Arni et venissent ab Assisio et cum fuerunt in capite ipsius pontis,
Alevolus ferivit ipsum Leonardolum de una langa de retro in spatulis et
cum uno falgone in orcha ; et Angelus, qui erat eius sotius in bailia, feri-
vit ipsum de spada in capite vulnerando ipsum et in digito manus, et ip-
sum proiecerunt in flumine Clasii, et nisi essent molendinarii mortuus fuis-
set, et abstulisse sibi unam bracarolam et unum capellum, et unam clami-
dem amisit in dicto flumine.

42 1247 aprile 21 1/156r, 2/9v, 3/9r

Benvenutus Iohannis Cridoli, Guido, Bonavere Robbe - de Conpi-
gnano : 100 Il. pro quolibet.

req. pro preda facta seu robbaria in strata publica Tebaldo de Assi-
sio.
43 1247 aprile 22 1/155v, 2/9r, 3/9r
Sensus Peri Sopercle : 100 1l.

acc. a domino Angelo, Iuliano, Berardo et Pecco abstulisse eis quin-
I « LIBRI DEI BANDITI» DI PERUGIA 155

que porcos suos furtive de nocte de podio de silva Bagnarie iusta quam ipsi
habitant, et ipsos reddere contradicit, de quibus erant due scrofe.

44 1247 aprile 23 1/156r, 2/9v, 3/9r

Andriolus, Iuntolus Angeli Benincase - servientes Bonconpangni : 500
ll. pro quolibet.

den. strangolasse et occidisse Bucarum Gisle de Lupacone in flumine
Tiberis.

46 1247 aprile 25 1/156r, 2/9v, 3/9r

Venutus, Raynucius - filii Bonensingne de Paschello : 50 ll. pro quo-
libet.

acc. a Cursio Bartholi de Ynsula Minori fecisse insultum contra eum
armata manu cum cultellis et lancis, et Venutus percussisse ipsum in bra-
chio cum una stanga de lingno in ecclesia S. Vincentii de Montegeiti de
Lacu.

46 1247 maggio 17 1/1r, 2/11r, 3/9v

Petrus, Iohannes - filii Petri Sabbole, de Castigluni filiorum Fuschi :
500 ll. pro quolibet.

acc. a Melio et Grondigiolo filiis Martini Benedictoli, qui fratrem eo-
rum Bonacoltum prodiderunt et tradiderunt ducentes eum secum, et cum
duxerunt eum ad tradimentum interfecerunt ipsum et in quodam fossato
eum mortuum absconderunt, et duo paria bovum quos ipse secum ducebat
et habebat abstulerunt, et cum ipsis bubus affugerunt et iverunt Clusium
terre inimicorum Per. et Romane Ecclesie.

47 1247 luglio 2 1/1r, 2/11r, 3/9v

Capolum Bongagnate de Fracta filiorum Uberti : 100 1l.

acc. a Detacomando Peruscii, qui iniurose nocturno tempore acce-
dens ad domum quam habebam in castro predicto et intravit in cameram
156 MARIA PAOLA CORBUCCI

et abstulit et secum duxit inde uxorcm suam Adelasiam et abstulit et aspor-
tavit secum inde unam pellem cuniculorum, copertam brune et unam tuni-
cam bladete et unam arigeriam, unam duplam, duas camisias, unum par
bracharum et pannum lini unam petiam.

48 1247 luglio 6 1/1v, 2/11v, 3/9v
Benvenutus Dominicelli : 500 1l.
cit. quia in domo Benvenuti Dominicelli fuit inventus Mafutius Ber-
nardini vulneratus, de quo vulnere mortuus est.
49 1247 luglio 10 1/1v, 2/11v,-3/9v
Symon Gilii: 25 ll.
acc. a domina Pera, qui nocturno tempore abstulit de domo sua unam
acettam ferream quam dederat ei in pingnore pro se et suis sotiis pro .XXXI.
den. quos ei dare tenebatur pro rebus quas in domo sua commedit, et apor-
tando cum ipsa curaciarum et unum capellum, quod erat sibi obligatum.
50 1247 luglio 13 1/2r, 2/12r, 3/10r

Homines et com. de Monte de Agello: 1000 1l., et publicatio et de-
structio bonorum.

cum hoc esset, quod potestas misisset Silvestrum et Abarbaglatum
bailitores com. Per. ad Montem de Agello pro preda facienda pro den. quos
abbas S. Petri solvere tenebatur pro collecta ipsi abbati imposita pro sol-
do balisteriorum, et homines dicti ccm. de Monte de Agello opposuerunt
se dictis bailitoribus et predam eisdem abstulerunt quam ducebant, et
dictum Silvestrum bailitorem occiderunt et Abarbalgatum ad mortem vul-
neraverunt.

51 1247 luglio 16 1/1v, 2/11v, 3/10r
Quondam Benvenutus Travalli: 500 ll.

acc. interfecisse Mafucium Bernardi nocturno tempore in via publica
in burgo S. Petri.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 157

52 1247 luglio 18 1/2r, 2/12r, 3/10r
Mancapecora : 100 ll.

acc. a Iacobo Raynaldi abstulisse sibi per vim et secum duxisse uxo-

rem suam Benvenutam et retinuisse secum cum sex ll. quas secum porta-
vit et alias res asportavit cum eo.

53 1247 luglio 24 1/2r, 2/12r, 3/10r
Rufinutius de Assisio : 25 Il.

acc. ab Ogerio qui fuit de Spoleto vulnerasse Panevinum filium suum
cum cultello in fronte et rompendo cocam capitis.

54 1247 agosto 5 1/2v, 2/12v, 3/10v
Raynerius Iohannis Patereni bailitor com. : 200 ll.
exbannitus fuit [...] quod, cum idem Raynerius habuisset in sua

custodia Montonem de comitatu Tudertino, et cum ipso affugit et secum
duxit.

50 1247 agosto 17 1/2v, 2/12v, 3/10v
Gualterius medicus : 100 ll.
acc. a Iohanne Peruscii, iniuriose contra formam statuti et contra

suam voluntatem extraxit et abstulit sibi uxorem suam Angeleriam de
domo sua et secum retinuit et ipsam reddere contradicit.

56 1247 agosto 20 1/2v, 2/12v, 3/10v
Benvenutus Menci de Podio Curtis: 500 ll.
acc. ab Oddone Gilii percussisse donnum Bonaventuram priorem S.
Gilii de Podio patruum suum cum falcastro, ex qua percussione mortuus

est.

11
158 MARIA PAOLA CORBUCCI
57 1247 agosto 23 1/85,:2/13r; 3/11r
Salimbene barberius qui fuit de Faventia: 100 ll.
acc. ab Andrea et ab Aldruda eius uxore, violenter et iniuriose fecis-
se insultum contra eos et super eos in via publica que vadit ad S. Marcum,
volentes agere cum dicta Aldruda, et derobasse eos de uno paio linteami-
narum, una pesa lane, uno mantile .11r1r. brachiarum et de uno cultello et
omnibus aliis rebus quas portabant.
608 1247 agosto 23 1/3r, 2/13v, 3/11r
Lambertiscus Iohannis : 100 1l.
acc. a Salvolo vulnerasse ipsum cum cultello evaginato malitioso in
mercato com. Per.
59 1247 agosto 24 1/3r, 2/13r, 3/10v
Bartholus Griffoli de Clusio : 50 ll.
acc. a Rustica serviente domini Raynerii Marescotti, iniuriose et vio-
lenter in via publica fecisse insultum contra ipsam et percussisse eam tri-
bus vicibus cum clava lingnea et cacone et alia plurima iniuria fecisse,
60 1247 agosto 24 1/3v, 2/13v, 3/11r

Ricolus Orvietane de Castilguni filiorum Fusci : 50 1l.

acc. a Valgente furtive abstulisse sibi de pastura quendam suum
bovem rubeum et secum duxisse.

61 1247 agosto 31 1/3v, 2/13v, 3/11v
Bonusiohannes Cicilie : 100 1l.

acc. a Iacobo Gilii fecisse insultum contra servientem suum Paga-
nellum armata manu nocturno tempore, et percussisse eum cum ense et
derobasse eum et abstulisse sibi duos suos somarios et alias res valentes
RX: 8S.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 159

62 1247 settembre 2 1/3v, 2/14r, 3/11v
Iacobus Iohannis Lomagii de Diruta : 100 ll.

acc. a Piligrino Petri Berardi accessisse nocturno tempore ad quan-

dam suam domum positam in castro Dirute, et cepisse filiam suam Claram

iniuriose et per vim congnovisse eam carnaliter et corripuisse eius virgini-

tatem, et intrasse ipsam suam domum et furtive abstulisse ligaturas de
capite et pannos lini et lane de dorso, quas res exstimat .c. ss.

63 1247 settembre 4 1/4r, 2/14v, 3/12r
Vegnatone Gratiani Raymundoli : 100 1l., ef rest.

acc. furatus fuisse domino S(alvo) episcopo Per. unum mulum pili
rubei.

64 1247 settembre 16 1/4r, 2/14v, 3/12r
Finigclus, Parolus - de Cerqueto : 50 ll. pro quolibet.

acc. ab Uguittone et Bernardo furtive abstulisse eis de castro Cer-
queti unum iumentum rubeum et ipsum contractare contra voluntatem
eorum.

65 1247 settembre 17 o 18 1/4r, 2/14r, 3/11v
Bonusiohannes filius Ricii : 100 11., et publicatio et destructio bonorum.

acc. ab Aldrovandino Guigardini, quod cum ipse veniebat a merca-
to versus domum suam et fuisset ante domum Ugolini Boncontis, fecis-
se insultum in eum cum cultello aguto et percussisse eum cum ipso cultello
et fecisse ei quinque feritas silicet tres in capite et unam in spalla recta et
aliam in brachio sinistro, ita quod ex qualibet feruta sanguis exivit. Item
acc. a domino Baldovilano ferisse ipsum de cultello in brachio sinistro ita
quod tetigit de laxina, et sanguis exivit de brachio et laxina.

66 1247 ottobre 6 1/4v, 2/14v, 3/12v

Bonusiohannes filius Riccii: 1000 1l., et publicatio et destructio bo-
norum.
160 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. ferisse Aldrovandinum Guicardini de cultello acuto ante domum
Ugolini Boncontis, et fecisse ei quinque feritas silicet tres in capite et unam
in spalla destra et aliam in brachio sinistro, ex quibus percussionibus et
vulneribus idem Aldrovandinus mortuus est.

67 1247 ottobre 10 1/4v, 2/15r, 3/12v
Paulus de Fabriano : 50 Il., ef rest.
acc. a domino Palmerio furtive et tempore noctis abstulisse vel au-
ferri fecisse de domo sua posita in burgo S. Florentii, [...] .xr. brachia

panni lini quod exstimat .x. ss., et unum palodellum panni lini quod exsti-
| mat .xx. ss., et unum par caligarum ferri et res alias et tres drapellos.

68 1247 ottobre 10 1/Av, 2/15r, 3/12v

Michael Caradonne, Intendolus de Mecana : 25 ll. pro quolibet, et rest.

acc. a Iuncta Iohannis de Petroio, qui vel alter eorum abstulisse sive
auferri fecisse de pastura Vallis Trecini unam vaccam albam sibi pertinen-
tem, et secum duxisse.

69 1247 ottobre 10 1/4v, 2/15r, 3/13r

Paulucius Guardanfranca : 25 1l., et rest.

| acc. a Vegnatone quod, cum hospitatus esset eum in domo in qua
habitat faciendo sibi fieri lectum, ipse abstulit sibi furtive dupla de lecto
et unam tunicam de guarnello et secum asportavit et malo modo et fur-
tive.

70 1247 ottobre 10 1/5r, 2/15v, 3/13r

| Paulus filius Guardanfrange : 100 1l., et rest.
|
|

acc. a Vita procuratore domine Blangaflore, quod nocturno tempore
| surripuit et aportavit et extraxit de camera dicte domine Blangaflo:is unam
Î gonellam scarlacti et viridis, unum mantellum brune ypri, srt. petias pan-
IE
I «« LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 161

ni lini que fuerunt .cx. brachia, et .I1tt. duplas que fuerunt .xxxtr. brachia,
dicte domine pertinentia, intrando domum dicte domine et sui viri Ange-
locti nocturno tempore quando fecit dictum furtum ; quas res exstimat va-
lere .r. ll.

"1 1247 ottobre 12 1/5r, 2/15v, 3/13r
Bonacoltus Leoli de plebe Cicaleti: 100 1l., et rest.

acc. a Ianne Ranucii quod contra formam statuti et contra volun-
tatem suam abstulit et detinet donnam Blancam uxorem suam apud se,
cum una tunica viridis et uno mantello de bruna et duabus camisiis et
una dupla tribus drapellis et uno clovone lini.

72 1247 ottobre 15 ifor, 2/15v, 3/13v

Gerardinus Martinelle, Gratianus Deotaiute - de Pregio : 200 1l. pro
quolibet, et rest.

acc. a Bonacurso Benvignatis Bonelle quod iniuriose et violenter noc-
turno tempore et furtive intraverunt quandam suam domum que habet
ad pensionem a Bevulco, posita in burgo Pregii, et dederunt ipsi sibi po-
conem sive bevaragum, quod beveragium extraxit ipsum de memoria, et
sic furati fuerunt sibi .rrrr. 1l. den., unum anulum sovrennauratum de au-
ro quod poterat valere .c. ss. cum lapidibus, et acciam de lino alixandrino
que poterat valere .Lx. ss., et drapellos et unam duplam et unum mantilem
et unum marsupium site. Item accusavit eosdem que per vim furtive ab-
stulerunt uxorem suam donnam Divitiam et eam retinent publice et per
violentiam.

78 1247 novembre 4 1/5v, 2/16r, 3/13v

Venturella Michaelis de Corcano : 500 l1l., et publicatio et destructio bo-
norum.

acc. a Bicco de dicta terra fecisse assaltum in filium suum Salucolum
cum cultello acuto et aliis armis et lapidibus in via publica castri Corgani,
et ferisse eum .rrr. aut .mrr. vicibus de cultello, ex quibus feritis mortuus
est.
162 MARIA PAOLA CORBUCCI
74 1247 novembre 4 1/5v, 2/16r, 3/14r

Boncius, Barthucius, Martinellus - filii Bernardini, Iohanellus filius
Barthucii Angeli, Mercatus filius Dominici : 50 ll. pro quolibet.

acc. a Vermillio de Coreano fecisse insultum in eum in via publica
castri Corgani cum cultellis acutis et lapidibus ; et Martinellus ferivit ip-
sum de lapide in capite ita quod sanguis exivit ; et etiam assaliverunt et
cacaverunt ipsum usque in domum Boniohannis.

75 1247 novembre 8 1/6r, 2/16v, 3/14r

Hostus Ardimanni, Bonagura Benserviti : 500 ll. pro quolibet, et pu-
blicatio et destructio bonorum.

acc. a magistro Bartholo Maccy, cum quibusdam eorum consangui-
neis et amicis fecisse insultum in filium suum Angelum, et per tradimentum
subduxisse ipsum ad hoc ut habuissent materiam ipsum occidendi, et ip-
sum percussisse in cruribus, in renibus cum ensibus et securcellis, macis
et cultellis, et fecisse ei .v. percussiones de cultello in renibus et spatulis
et duas percussiones de ense in cruribus et duas de securcello, et extraxisse
et destruxisse ipsum de testiculis suis, et de securcello in capite super cer-
veleriam tres percussiones fecisse: de quibus et occasione dicti tradimenti
dictus suus filius Angelus mortuus est.

76 1247 novembre 23 1/6r, 2/17r, 3/14v

a) Martinellus Bernardini; b) Buncius Bernardini, Iohannellus Bar-
tholi, Mercatolus Dominici, Barthuciolus Bernardini : 500 ll. pro quolibet,
et publicatio et destructio bonorum.

d) acc. a Bartucio Credoli percussisse Vermellum fratrem suum de
lapide in capite, de qua percussione mortuus est.

b) acc. a dicto Barthucio Credoli, simul cum predicto Martinello or-
dinasse et causam dedisse quod Martinellus interfecisset dictum Vermil-
lum, et eorum suasione et studio fuisse mortuus dictus Vermillus a dicto
Martinello.

77 1247 novembre 27 1/6v, 2/17r, 3/14v

Iohannes filius Iuncte de Galkis : 500 1l., et publicatio et destructio bo-
norum.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 163
acc. a Ranaldo Altonominis de Castilguni fi’ Fuski occidisse fratrem

suum Petrum de mense iulii, et inventus fuisset mortuus in quodam fos-
sato, plures .xx. dies sunt, posito in postis pertinentiis de Galkis.

78. 1247 dicembre 3 1/6v, 2/17v, 3/15r

Salvutius, Deotalevi fratres, Iohannes Thodescke : 500 ll. pro quoli-
bet, ef publicatio et destructio bonorum.

acc. a Petro Vitalis interfecisse et interfici fecisse fratrem suum Pan-
caldum.

79 1247 dicembre 4 o 5 1/6v, 2/17v, 3/15r

Gocarellus, Petrus Pacgus, Iacobus de Plagario, Raynerius de Toto:
100 ll. pro quolibet.

acc. [...] a domino Bolgarello violenter et iniuriose fecisse insultum
contra socerum suum Ioseppum de Lixano in contrata Pagani, et percus-
sisse ipsum cum lanceis ita suod sanguis exivit de dictis vulneribus, de qui-
bus vulneribus credit ipsum mori; et interfecisse equum suum quem ac-
comadaverat ipsi suo socero, in quo equo erat dictus suus socer.

80 1247 dicembre 14 1/7r, 2/17v, 3/15v

Oddo Guangarosa, Benvegnati Cocoli [o Zucoli] : 25 ll. pro quolibet, et
rest.

acc. a Facarello.de Panicali iniuriose et furtive furati fuisse sibi unum

par bovum, quorum unus fuit niger et alius rubeus, de pastura in qua pro
ipso erat in districtu Montaleri; et ipsos duxisse apud Pregium.

81 1247 dicembre 26 1/7r, 2/18r, 3/15v
Boniohannes filius Ricii : 1000 1l., et publicatio et destructio bonorum.

acc. ferisse in foro publico com. Per. dominum Baldovilanum de cul-
tello acuto, ex quibus feritis idem dominus Baldovilanus mortuus est.
164 MARIA PAOLA CORBUCCI

82 1248 gennaio 4 1/7v, 2/18r, 3/16r
Faraone Petri Berardescke de Panicali : 50 1l., et rest.
acc. a Martino de Gerna de Panicali, nocturno tempore fregisse do-

mum suam de Panicali et inde furatus fuisse unum par bovum sibi perti-
nentium, quorum unus fuit scornatus et rubeus et alius coccus rubeus.

83 1248 gennaio 8 1/7r, 2/18r, 3/16r

Lucarone serviens et famulus magistri Iuncte medici: 500 1l., ef pu-
blicatio et destructio bonorum.

acc. a Beatrice uxore condam Bernardini, percussisse cum quodam

lapide in capite dictum suum virum ita quod sanguis exivit et ex qua per-
cussione idem suus vir mortuus est.

84 1248 gennaio 20 1/7v, 2/18v, 3/16v
Iacopellus Francissci : 50 ll., et rest.
acc. ab Angelo Benedictoli, procuratore et actore domini episcopi Clu-
sini gubernatoris et administratoris monasterii de Petraficta, quia nocturno
tempore, frangendo et intrando furtim in ipso monasterio de Petraficta et
de ipso monasterio seu domus eiusdem surripuit et furtive extraxit et se-

cum duxit et furatus est cum quibusdam aliis quattuor boves rubeos, va-
lentes .xxvI. ll.

85 1248 gennaio 29 1/8r, 2/18v, 3/16v
Venturella Baruncii : 1000 1l., et publicatio et destructio bonorum.

den. ferisse Bovem fabrum de cultello acuto in platea com., ita quod
ex ipsa ferita dictus Bos mortuus est.

86 1248 febbraio 3 1/8v, 2/19r, 3/17r
Servita de Pagano, Iacobus eius gener: 50 Il. pro quolibet, et rest.

acc. a Mafeo Fidantie furtive abstulisse sibi unum somarium pila-
minis nigri, et ipsum duxisse ad Castrum Plebis et ibi detinuisse. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 165

87 1248 febbraio 8 1/8r, 2/18v, 3/17r

Venutolus Bonensingne de Pischello : 50 1l.

acc. a Brunello venisse sua auctoritate contra ipsum et in ipsum ar-
mata manu cum macga lingnea, in via publica posita in Ynsula Minori,
et percussisse eum bis cum ipsa macga sive clava, videlicet in orca et bra-
chio.
88 1248 febbraio 8 1/8v, 2/19r, 3/17v

Gogarellus, Petrus, Iacobus de Plagaio, Ranucius de Todo, Spadetta
et Martinellus fratres, Iacopellus de Petrafitta, Pravolus de Castigluni, Gui-
do de Montepulcano, Martinus Iohannis, Rubeus de Diruta, Petrus Mic-
coli, Ranuncittus Tedori de Plagarii: 500 ll. pro quolibet, et publicatio et
destructio bonorum.

acc. a donna Deonora quia in contrada Pagani fecisse insultum contra
filium suum Ioseppum et percussisse ipsum cum lanceis in corpore iusta
anguinalliam, ita quod de predictis vulneribus dictus filius suus mortuus
est.
89 1248 febbraio 19 1/9r, 2/19v, 3/18r

Castellanus, Bartholus : 10 ll. pro quolibet.

req. [...] ad perhibendum pro Agarello et fratre suo Guillielmo, in
causa quam habent cum Quinto Avultrone et Recolo Bonafidei, quia re-
cusaverunt venire.
90 1248 febbraio 21 1/9v, 2/19v, 3/18v

Averutius filius Martini : 50 ll., et rest.

acc. a Valentino surripuisse sibi de domo sua nocturno tempore .vI.
minas ordei, posita in Poio Pulgonis.

91 1248 febbraio 22 . 1/9r, 2/19v, 3/18r

Bartholus Rubeus : 500 1l., et publicatio et destructio bonorum.
166 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Bonaprete violenter et iniuriose percussisse Donolum Raynerii
suum fratrem cum lapide in capite et percussisse ipsum cum cultello, de
quibus percussionibus mortuus est.

99 . 1248 febbraio 22 1/9v, 2/20r, 3/18v

Ventura Dominici qui fuit de Assisio et morabatur ad Pontem de
Valdeceppo : 100 Il.

den. aperuisse portam dicti pontis portantibus bladum contra bannum.

93 1248 febbraio 22 1/10r, 2/20r, 3/19r

Benvenutus de Colongnola, Gratianus de monte Rufiano, Bartholus,
Iohannes, Bonfiglolus, Deoteguardi dal Flume, Henricus Sopercli, Plende-
bene, Venturella Cavatte, Bonaiuncta fornarius, Bencevenne de Unconis,
Guido Bonus, Bencevenne Bonfigloli : 50 Il. pro quolibet, et rest.

acc. a Mencio de Plebe Rubiani, Bonavere Abadisse Dominico de dicta
Plebe, Talglatore, Cagone et a Giptio, eorum auctoritate abstulisse eis per
vim de pastura de contrada Plebis Rubiani .xxir. boves et vaccas inter ma-
gnas et parvas et .xIIII. porcos et unam somariam. Item in alia parte de
eodem loco abstulisse dicto Mencio .xxvir. porcos et unum par vaccarum.

94 1248 marzo 5 1/10r, 2/20r, 3/19r
Vegnatolus Saraceni: 50 ll.
den. a Ricka Guillichini fecisse insultum contra Iacobum Guillichini
fratrem suum in via publica ante puteum Morleschi extra castrum, quando
ipse veniebat apud Per. cum testibus producendis in questione quam habet

cum dicto Vegnatolo, et percussisse ipsum cum cultello in capite ita quod
sanguis exivit, et dubitat de ipso vulnere mori.

956 1248 marzo 10 1/10v, 2/20v, 3/19v
Raynaldus Mariani et Benvenutus Ardimanni: 28 ll. et 10 ss.

condempnati in .c. Il. [...] pro recolta quam pro Bonagura Benser-
viti fecerunt com. Per., pro accusatione quam Angelus fecit de ipso Bona- I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 167

gura, de qua condempnatione ad syndicos se appellaverunt et ipsam con-
dempnationem dicti syndici in .xxvii. ll. et .x. ss. pro quolibet reduxerunt.

96 . 1248 marzo 17 1/11r, 2/21r, 3/20v
Nepus qui fuit de Clusio : 50 ll.

quod derobavit quandam burgesem venientem ad Lacum pro pis-
scibus emendis, auferendo eidem unum somarium et quasdam alias res.

97 1248 febbraio 27 e marzo 19 111r, 2/217; 3J20r
Gentilutius de Diruta : 25 lL, et suam uxorem fecerit adimplere.
quia non duxit uxorem suam Girondam ad tertitium terminum sibi

datum ad consentiendum compromisso facto inter ipsum Gentilutium ex

parte una et Benvenutum et Santexem cius uxorem ex alia, sicut apparet
per instrumentum.

98 1248 marzo 21 1/10v, 2/20v, 3/19v

Francisscus de Caraiolis, Guilielmus eius fratcr : 500 1l. pro quolibet, et
publicatio et destructio bonorum.

acc. a domino Leonardo Glutti, qui cum quodam eorum sotio fecisse
insultum contra Lassciam suum nepotem in curia de Pacano in villa de

Castellis, et percussisse eum cum lanceis et cultello, ex quibus percussioni-
bus idem Lasscia mortuus est.

99 1248 aprile 4 1/11v; 2/217, 3/20v
Iohannes Benencase de Anciano : 50 ll., ef rest.
acc. a Ranaldo Berardi de Lisciano surripuisse sibi de asio Lixani

duas vaccas, duas cinices pili rubei, unum poletrum et unam poletram asi-
ninam.

100 1248 aprile 8 1/11v, 2/21v, 3/21r

Paganellus de le Grocte de comitatu Eugobino, Iordanus qui fuit
de Sancto Valentino, Baraterius qui fuit de Urbeveteri, Bonaventura qui
168 MARIA PAOLA CORBUCCI

fuit de Lucka, Nicholecta eius filiaster, Bernardus de Cerveleris : 500 1l.
pro quolibet, et publicatio et destructio bonorum.

den. [...] occidisse quendam de Apulia in contrata et plano S. Marie
Russcie, qui extraxerat Perusinos de carcere et Per. conduxisse [per con-
duxerat ?].

101 1248 aprile 25 1/11v, 2/21v, 3/21v

Iohannes Gratiani de Ystrionibus, Rustigellus eius frater: 100 Il. pro
quolibet.

cytati fuerunt[...] qui venire recusaverunt.

102 1248 aprile 25 1/12r, 2/22r, 3/21v
Navilius : 25 ll., et rest.
acc. a Florentina furtive abstulisse sibi de platea com. Per. unam
somariam pilaminis nigri et ipsam retinet et reddere contradicit.
103 1248 maggio 20 1/13r, 2/23r, 3/25r

Iacobus de Aséduta de parochia S. Lucie, Agorellus eius frater : 500
ll. pro quolibet.

acc. per Benvenutum Peri Stefanelli quod ipsi die dominico proxime

preterito dolose et malo modo et sine causa interfecerunt Recabenem Peri
Stefanelli in civitate Ugubii in domo Massarii de Gobio.

104 1248 giugno 11 —/135, 2/281,13/25»
Bellintesus Bernardi de Assisio : 25 ll.
req. [...] cum inventus esset tempore nocturno, nocte preterita, per

custodes noctis conducere bladum extra civitatem Perusii contra formam
statuti et bannorum positorum per potestatem.

105 1248 luglio 1 1/13v, 2/23r, 3/25r

Servitores sive illi duo famuli qui morantur cum domino Benedictolo
Guiducii : 25 ll. pro quolibet. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 169

inq. inventi conducere bladum versus Assisium in duobus somariis.

106 1248 luglio 15 1/13v, 2/23v, 3/25v

7

Guadangnus- bailitor com. Per. : 10 ll.

acc. per Vivolum Raynerii de Curcano quod percussit eum in capite
cum uno baculo, dicens eidem Vivolo quod non dimittet eum exire portam
Solis causa eundi ad molinum neque alia causa cum blado, nisi prius ipse
Vivolus ei daret duos den.

107 1248 luglio 26 1/14r, 2/23v, 3/25v

Plebanus Racerii, Leonardus Iacobi Miccoli, Richemannus de Guito-
nessa, Orlandinus Morelli, Bengevennus Silvestri, Guiducius Morelli, Iohan-
nes Miccoli, Martinus Frongius, Guido Rocerii, Bercus de S. Mariano, Com-
pangnus Berbeci - de Pagano ; Guido Uberti, Raynerius Caci, Gratius Pa-
ganuci, filius Iohaneti Cortonesi, Iohanetus Preiti, Petrus Romani, Venu-
tolus Lucati, Rigettus Dominice, Gratianus de Lacusciano - de Panicalo
: 10 Il. pro quolibet.

acc. [...] quod erant consueti tractatores bladi et mercatores et bla-
dum consueverunt portare seu portari facere extra comitatum Per.
108 1248 luglio 26 1/14v, 2/24r, 3/26r

Oliverius Girardi, Iulianus Pagani - de villa Lauri ; Benvenutus Ti-
verii, Mannus eius frater - qui fuerunt de Scopeto : 10 ll. pro quolibet.

acc. quod ipsi erant consueti tractatores et mercatores bladi, et per

tempora transacta conduxerunt seu conduci fecerunt bladum in alienos co-
mitatus.

109 1248 agosto 1 1/14v, 2/24r, 3/26r

Gli stessi del n. 107 e Olivierus Girardi, Iulianus Pagani - de villa
Lauri: 10 ll. pro quolibet.

acc [...] cum essent tractatores bladi et conductores ad alium co-
mitatum.
170 MARIA PAOLA CORBUCCI
110 1248 ottobre 20 1/15r, 2/24v, 3/26v
Recabenus Avoltroni et frater eius: 24 ll. pro quolibet.

req. [...] ut sibi deberent dare unam cclumpnam cerque, quod facere
noluerunt.

111 1248 ottobre 21 1/15r, 2/24v, 3/26v

Iohannes Petenarii, Aldrevandinus, Avultronus Sibilie, Grondolus,
Spargolus, Rusticus - bailitores : 20 ss. pro quolibet.

cum preceptum esset eis ut venirent cum pichis descarcatum domos
quorundam qui non assignaverunt equos et preceptum esset eis [...] ut

ab ipsis domibus sibi assignatis non discederent sine licentia potestatis, et
discederunt et ad eas reperti non fuerunt.

112 1248 ottobre 21 1/15v, 2/24v, 3/26v
Detesalvus Massarie : 25 ll.

cit., venire noluit set potius dixit quod nolebat venire.

113 1248 ottobre 27 1/15v, 2/24v, 3/26v
Letutius de Montayle, Benedittolus de Agello : 100 ll. pro quolibet.

acc. per Benvenutum Lucatti et Finiguerram de Panicalo, quod ipsi
abstulerunt de passculo Panicalis suos boves.

114 1248 novembre 9 1/15v, 2/25r, 3/27r

Cumbolus Bombaroni de porta S. Angeli de parochia S. Donati, Con-
sul Dominici de Campo de parochia S. Marie de Oliveto : 25 ll. pro quolibet.

req. cum essent positi pro com. ad guardandum cassarium et turrim
de Plagari cum duobus aliis custodibus, et ab illa custodia sine verbo et
licentia potestatis et curie Per. recesserunt.
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 171
115 1248 novembre 10 1/16r, 2/25r, 3/27r
Consul et comune Panicalis : 100 ss.

cum preceptum esset ei ut faceret concimum Montaleri et quod sol-
veret condempnationem factam de ipso et comuni Panicalis, et eam non
solvit nec ipsum concimen fecit nec fieri fecit.

116 1248 novembre 28 1/16r, 2/25r, 3/27r

Nigrus olim de Clusio, Vinatus de Ynsula Minori, Caviliolus, Bene-
dictolus Apulus : 50 Il. pro quolibet.

acc. per Maffeum Centuralie camerarium emptorum Lacus, quia in
pertinentiis Clusii Lacus depredaverunt Deotavivam Guillielmi burgensem
veniendo ad Lacum pro pisscibus comparandis, et ei abstulerunt .xv. ll.
den. et duas libras piperis et unam libram de cafferano, et sic faciendo ru-
perunt fidantiam datam a potestate hominibus venientibus ad Lacum pro
pisscibus comparandis.

117 1248 dicembre 2 1/16v, 2/25r, 3/27r
Gentilucius domini Marsilii de parochia S. Marie de Mercato : 100 1l.

cum preceptum esset ei per potestatem ut continuo [...] presentaret
Hugolinum suum servientem bannitum com., quem capi prohibuerat bai-
litoribus com., et predictum non presentavit, immo de palatio sine licentia
potestatis descendit.

118 1248 dicembre 2 1/16v, 2/25v, 3/27v
Hercolanus bailitor com. Per. : 10 ll.

cum preceptum esset ei per dominum Girardum militem potestatis
ut die lune proxime preterito rediret de quadam ambaxiata quam facere
debebat et fecit Betonium, et de ipsa ambaxata non rederit nec ipsam re-
tulit.
172 MARIA PAOLA CORBUCCI
119 1248 dicembre 21 1/17r, 2/25v, 3/27v

Vigorosus de Senis: 50 ll.

acc. per Angelum Benveniatis emisse unum equum ab Angelo Lan-
franci et eum duxisse vel duci velle Senas contra banna potestatis.

190 1249 gennaio 29 e 30 [due bandi] 1/17rv, 2/25v, 3/27v

Ranucius Torelli, Bernardus Bartholi - de Montaldo : 500 ll. pro quo-
libet.

acc. per Benvenutam uxorem Ranaldi Guidone et per Venturam fra-
trem dicti Ranaldi, quia vulneraverat mortiferis plagis Ranaldum Guidone
virum dicte domine Benvenute, de quibus vulneribus creditur mori. Lo stes-
so per Bernardus Bartholi.

191 1249 febbroio 10 1/17v, 2/26r, 3/28r

Oderisius Peri Rusticelli, Iacobus Martoli, Iacobus magistri Stefani,
Andreas Tebaldi, Gratianus Symeonis, Albergettus Bernardi, Bengolus sar-
tor, Recabenus Uguitonis, Recabenus Ugolini, Negocantus Bonaioncte, Ra-
gonerius Palmerii, Iohannes murator, Polus Gratie - conestabiles porte S.
Susanne : 40 ss. pro quolibet.

cum preceptum esset eis per potestatem quod conduci facerent lapi-
des ad porticellam S. Margarite cum somariis sue porte, et conduci seu tra-
hi non fecerunt.

192 1249 febbraio 18 1/18r, 2/26r, 2/28r

Gli stessi : 100 ss. pro quolibet.

quia preceptum fuit eis ut deberent facere aportari somariis sue por-
te lapides domus scolaris ad portam S. Margarite, et non fecerunt aportari.

193 1249 marzo 20 1/18v, 2/26v, 3/28r

Acurrolus bailitor : 40 ss.
1 « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 173

quia preceptum fuit ei ut iret ad Lacum ad faciendum unam amba-
sciatam [...] et ipsam ambasciatam nondum retulit.

194 1249 marzo 20 1/18v, 2/26r, 3/28r
Iohannes. de Montemelino bailitor : 10 ss.

quia preceptum fuit [...] ut veniret causa faciendi unam ambaxatam,
quod facere recusavit.

125 1249 marzo 24 1/18v, 2/26v, 3/28r

Dominus Gentilis Bernardini de Montone, Bernacorus Leagarii, Pia-
larone, Symon Latiosi, Nerconus Gualteroli, Stephanus Peri, Martolus, Ben-
cevenne Raynerii, Fidantia : 1000 ll. pro quolibet.

quia, cum de voluntate sui venissent ad fidem Ecclesie et amorem
com. Per., et impositum et preceptum esset eisdem per potestatem Per.
ut starent in civitate Per. et se de civitate nullo modo separarent sine li-
centia potestatis, et ipsi [...] exierunt de civitate et malo modo et ive-
runt ad partem inimicorum Ecclesie et com. Per.

126 1249 giugno 26 1/22v, 2/32v, 3/30v
Ianuarius de Monestello : 100 1l.

acc. per Cervolum quod, cum esset in exercitu com. Per., idem Ia-
nuarius ivit ad domum suam, que domus posita est in pertinentiis castri
Presini, nocturno tempore et fregit ostiam et intravit domum suam vio-
lenter et per violentiam cepit filiam suam et eam voluit cognoscere carna-
liter.

127 1249 giugno 30 1/22v-23r, 2/32v-33r, 3/31r

Habas monasterii Petraficte, Brunaccius Poliatti: 25 ll. pro quoli-
bet.

acc. quod ipsi et quilibet ipsorum insolidum violenter et iniuriose fe-
cerunt insultum contra Iohannem Aldrobandini, ut idem Iohannes eis ac-

12
174 MARIA PAOLA CORBUCCI

cusat, et armata manu, in quadam sua tenuta data ei a domino Raynaldo
iudice olim com. Per. unius petie terre posite in pertinentiis Petraficte in
loco qui dicitur Colcellus, asportando et asportari faciendo granum, me-
tendo et batendo et asportando.

128 1249 luglio 7 1/23r, 2/33r, 3/31r
Iacoputius Bonamici : 25 ll., et rest.
acc. per Bernardum de Assisio quod furtive abstulit sibi et secum
duxit unum par bovum sibi pertinentium de silva com. Per., unus eorum

erat pili rubei et alius eiusdem pili cum signis blanchis, quos exstimat .xIt.
ll. den.

129 1249 luglio 16 1/21r, 2/31r, 3/29r
Guido notarius de Bononia : 50 1l.

acc. ipsum ab ipso soldo sine licentia affugisse, cum esset asoldatus
et soldum haberet a com. Per.

130 1249 luglio 17 1/22r, 2/32r, 3/30r
Bonaspes Bonaiuncte de burgo S. Florentii : 100 1l.

cit. quia ipse Bonaspes habebatur suspettus pro quodam testimonia-
tico quod fecerat contra Blancam uxorem Paganelli, et venire contempsit.

131 1249 luglio 19 e 21 1/22rv, 2/32rv, 3/30v

Martinus Fomagii, Giliolus famulus Iacobi de Bernardino, Symon Si-
monis, Cangnolus Bonacursi : 100 ll. pro quolibet.

cum fuerit eis preceptum in bampno .c. ll. ut ipsi non se de palatio
dividerent dum usque responderent si volebant habere ratum et pro firmo
testes quos dominus Iacobus Bernardini procurator eorum sua vice et vice
et nomine ipsorum contra Andream Geptii, Conpangnum Bocoli et Richa-
benum Picenati ostenderat et produxerat, et de ipso palatio se dividerunt
nec dictam securitatem fecerunt. [a margine, riferito a Cangnolus Bonacursi,
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 175

di altra mano : Rebanditus auctoritate consilii civitatis Per., gratia et amore
domini Petri Parentii potestatis].

132 1249 luglio 21 1/24v, 2/34v,, 3/32v
Bonuscagnus Benvegnati Gualfredi : 100 1l.

acc. per dominam Donctam uxorem olim Bonafide, quod fecit in-
sultum contra filium suum Capugolum et violenter et iniuriose et sine ra-
tionabili causa percussit eum cum tribulis, bastonis et maga; quibus ba-
tebat bladum, in capite ita quod sanguis exivit, de qua percussione ti-
met ipsum mori.

133 1249 luglio 24 1/23r, 2/33r, 3/31r

Servita Verdiane uxor quondam Ugolini Mercioli, Nicola Cristiane de
Assisio : 500 1l. pro quolibet.

acc. per Angelum Pieri Mercioli quod ipsi interfecerunt Ugolinum pre-
dictum suum fratrem et virum predicte Servite.

134 1249 luglio 27 [?] 1/23r, 2/33r, 3/31r
Plenesa de Corthonio : 10 1l.

acc. per Bertam uxorem Beneveniatis quod, cum ipsa staret domum
suam, ipsa venit una cum Tranchedo de Corthonio facere insultum contra
eam et cepit ipsam per capillos et dederunt eam in terram et elevaverunt
sibi drapellum de capite suo et percusserunt ipsam cum pugnis et dedere
sibi calces et alias multas iniurias sibi fecerunt et dixerunt.

135 1249 luglio 29 [?] 1/22v, 2/32v, 3/30v-31r
Citadina serviens domini Ranaldi Tucte : 10 ll.

acc. per dictum dominum Raynaldum, quod ipsa fregit sibi pacta
et auffugit, suripiendo et aufferendo de domo sibi pertinente has res, vide-
licet unam duplam, .rr. tunicas de bladeta, aliam de stanforte et unam bin-
dam de bambiano et aliam de lino et unum guarnellum et .vr. matascias ac-
176 MARIA PAOLA CORBUCCI

cie et .vr. libras lini et .xxrirmm. brachia panni de lino et unam cintulam et
.II. camisias.

136 1249 agosto 9 1/23v, 2/33rv, 3/31v
Tranchedus de Cortona : 25 ll.

acc. per Vegnatum Marcoradi quod ipse retinet Plenesam, exbanni-
tam com. Per., et ipsam defendit, qui iverunt causa capiendi ipsam.

137 1249 agosto 9 1/23v, 2/33v,:3/31v
Grecolus Boni frater Bonaveris : 50 1l.

req. [...] ut coram [potestate] presentaret unum equum, quem de
tinet comuni Spoleti ut dum [cosí, forse per dicitur] per syndicum dicti
com. Spoleti, quod quidem facere recusavit.

138 1249 agosto 9 1/23v, 2/33v, 3/31v

Berardutius Marie, Varcaronus Anguane, Coparatus Benvenute : 50
ll. pro quolibet.

acc. per Andream et Bonacursium Ducis, quod ipsi iniuriose et vio-
lenter fecerunt insultum contra eos in via publica ante portam Ascagnani
de nocte, capiendo eos per capillos et trainando eos per terram et dando sibi
alapas et pugna in facie et per dorsum et percutiendo eos cum lapidibus
et percutiendo dictum Bonacursum duabus vicibus cum macca in capite
ita quod sanguis exivit, et multas alias iniurias eis inferendo et faciendo.

139 1249 agosto 30 1/23v, 2/33v,' 3/81v
Putius, Ugectus - de Viterbio : 500 Il. pro quolibet.

acc. per Bacarellum quondam Brunatii, quod die iovis proxime tran-
sacto, quando homines de Per. revertebantur de exercitu, interfecerunt
Scangnolum Guilielmi suum nepotem iusta hospitale de Crequa [per Cer-
qua ?] Crossa.
MM

I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 177

140 1249 settembre 1 1/24r, 2/33v-34r, 3/32r

Tignosus Guidonis Iangoli de Petralanga, Venutolus qui olim fuit de
Sancto Casciano et nunc est civis Per., Andreas de Grano de Plagario : 50
ll. pro quolibet.

acc. per Tranchedum domini Ranerii de civitate Urbeveteris, quod ipsi
eorum auctoritate furaverunt sibi de pastura unum iumentum pili scurbai,
quod fuit morsigatum a lupo in collis de retro, et unam pulcram cavali-
nam blancam in fronte et de tribus pedibus.

141 1249 settembre 11 o 20 [?] 1/21r, 2/31r, 3/29v

Benvenutus Vegnati de Iosep, Bonaiuncta Guidonis - de Papiano : 25
ll. pro quolibet.

acc. per dominum Iacobum de Bongoharno, quod ipsi extrasserunt
bladum extra comitatum Per.
142 1249 settembre 22 1/24r, 2/34r, 3/32r

Iannes Bonaiuncte Marchesii de Pitignano : 500 Il.

acc. per Venturam Bonacursi, quod ipse Iannes fecit insultum con-
tra Petrum Iannis Martholi suum cugnatum de eodem loco Pitignani, in
quodam suo campo posito in pertinentiis Pitignani, et ipsum percussit cum
una cappa in capite et ipsum vulneravit, de quo vulnere et percussione mor-
tuus est.
143 1249 settembre 23 1/2ir, 2/31r, 3/29r

Iacoputius macellator de episcopatu sive comitatu Tudertino : 100 ss.

acc. ipsum duxisse bladum extra comitatum Per., sine licentia, con-
tra formam statuti.

144 1249 settembre 24 1/21r, 2/31rv, 3/29v

Bartholus Cagiati, Paciolus Cagiati, Scannus Oradoris, Bertuciolus Pe-
tri Fortis - de Papiano : 20 ss. pro quolibet.
178 MARIA PAOLA CORBUCCI

req. [...] ad dicendam veritatem de blado quod predicti Benvegnatus
Vegnati de Iosep et Bonaiuncta Guidonis extrasserunt extra comitatum
Per. [v. n. 141], et non venerunt.

145 1249 ottobre 4 [?] 1/21v, 2/31v, 3/29v

Iohannes Panceti et eius cognatus - qui morantur ad S. Apolenarium :
25 ll. pro quolibet, et rest.

acc. per Petrum bailitorem quod ipsi abstulerunt ei quandam pre-
dam quam ipse fecerat in dicta terra.

146 1249 ottobre 9 1/24r, 2/34r, 3/32r

Nerconus gener Deotacomandi de S. Ruffino, Scagnolus Dominici :
25 Il. pro quolibet.

acc. per Lucterium Paganelli quod iniuriose abstulerunt sibi furtive
.LX. brachia panni et sibi emendare promiserunt et dederunt sibi fidem
silicet Aguram et Bencivennem Gatti.

147 1249 novembre 13 1/24v, 2/34v, 3/32v
Brunacius Maurini : 50 1l.

acc. per Benvegnatum Marie quod iniuriose et violenter fecit insul-
tum in eum in via publica posita in Colle, capiendo eum per capigale tu-
nice, et misit ipsum in terram et cepit ipsum per capillos et dando sibi cal-
ces et percutiendo eum cum falgella in manu et in brachiis et in orca, et
voluit eum percutere cum secure et interficere eum, nisi essent homines qui
accurrerent ad rumorem.

148 1249 novembre 19 [2] 1/24v, 2/34v, 3/32v

Iacopellus, Scartucolus, Iacopellus - Avultroni domini Ranerii Ma-
nentis; Arnoldus de Pagano, Caputius bailitor com. Per. : 50 ll. pro quo-
libet, et rest.

acc. per Brunatium Cilii quod abstulerunt sibi .xrr. porcos de pastu-
ra in loco qui dicitur Cerreta et duxerunt ipsos apud Sartianum in domo dicti
ATE ITem

I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 179

domini Ranerii, et ceperunt porcarium qui custodiebat porcos predictos et
ligaverunt eidem manus post culum et duxerunt ipsum secum.

149 1249 novembre 27 1/24v, 2/34v, 3/32v

Tignosus, Becarellus, Amator, Venutellus de Sancto Leonardo, Ia-
copellus Pictii, Iacopellus de Camporseldole : 100 Il. pro quolibet.

acc. per Sinbellum et Francescum de Pagano, quod ipsi armata ma-
nu cum eorum sotietate, die et nocte fecerunt insultum contra eos in via
publica et per vim abstulerunt eis unam somariam et unam clamidem, .rrriÓ.
pecudes et unam lanceam et unam cerveleriam et unum spedum et .r. cul-
tellum.

150 1249 dicembre 4 1/25r, 2/35r, 3/33r
Bonavolia de Villanova: 50 ll.
acc. per Berardum de Podio quod furtive noturno tempore abstulit

seu auferri fecit de domo sua posita in Podio Curtum unum par bovum,
quorum unus erat pilaminis rubei alter erat albus.

151 1249 dicembre 14 1/251, 27395, 3/39T
Ugolinus Pregie : 50 ll.
acc. per Deotesalve Groriande quod iniuriose et violenter fecit in-
sultum contra eum in via publica manu armata cum cultello malitioso,
percutiendo eum in digito manus destre ita quod sanguis exivit. Item quod

iniuriose et violenter percussit ipsum iterum cum cultello malitiose in dor-
so et multas alias iniurias contra eum dicendo et faciendo.

152 1249 dicembre 18 1/25r, 2/35r, 3/33r
Scaiolus Ugolini de Montecorno : 500 1l.

den. potestati quod ipse percussit Michaelem Ugolini, de quibus per-
cussionibus mortuus est.
180 MARIA PAOLA CORBUCCI
153 1250 gennaio 5 1/25r, 2/35r, 3/33r
Bonmaseus famulus Rainerii de Campo : 25 ll.
acc. per Iacobum Anestasii quod fecit insultum contra eum in pla-
tea com. Per. ante ecclesiam S. Erculani sive S. Laurentii, proicendo lapi-
des et percutiendo ipsum in capite ita quod sanguis exivit, et fecit eum
cadere in terram.
154 1250 febbraio 9 [?] 1/25v, 2/35v, 3/33v
Iacopellus bailitor : 25 ll.
acc. per Orlandinum don Simonis de Montebiano, quod ipse cum qui-
busdam aliis fecit insultum contra eum et uxorem suam dominam Riccam
et filiam suam Pignesem, in domo sua de Ronco, percutiendo dictam filiam
suam cum falcastro et uxorem suam cum pigillis et cum falcastro.

155 1250 febbraio 11 1/21v, 2/31v, 3/29v

Ricius bailitor Podii Celii et eius filius, Iacopellus servitor Aldebran-
dini de Beneditto : 100 ll. pro quolibet.

acc. per Conbolum et Bonaiuctam fornarium baylitores com. Per.,
quod ipsi abstulerunt eis predam quam fecerant de bonis ipsius Aldevran-
dini et Raynaldelli et de Benedito, spatazando et iniuriose contra eos cu-
rando.
156 1250 febbraio 18 1/25v, 2/35v, 3/33v

Gratiolus Spatiose de Plebe Cayne : 50 Il.

acc. per Richabenne Orlandini quod furtive abstulit sibi unum par
boum et duxit eos ad Clusium, et unam gonellam et unum mantellum lagi

et .1. par caligarum et .r. par de calgaris et .r. penatum, et fregit unum ur-
ceum olei. = €

157 1250 febbraio 19 1/25v, 2/35v, 3/33v

Rebeloctus, Orlandus - Aldrevandini de Cortona : 50 ll. pro quolibet. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 181

acc. per Benevenutum Iohannis quod furtive noturno tempore fre-
gerunt sibi domum ei pertinentem et extraxerunt inde unum par boum, et
eum conduxerunt.

188 1250 febbraio 22 1/25v-26r, 2/35v, 3/33v-34r

Bonastatus de Montepulgano, Berardutius filius Iohannis de Sancto
Iohanne, Guido Malitie de Pregio, Venutus de Cornia : 25 ll. pro quolibet, ef
rest.

acc. per Guilielmum de Bognorio de Macinata dominorum Federici
et Sugoli de Aretio, quod ipsi robaverunt eum et Raynerium de Laceno
et eius sotios et abstulerunt eis .xxx. ss. frorenorum grossorum in districtu
Pasignani, lungum Lacum.

159 1250 marzo 1 1/26r, 2/36r, 3/34r

Buccolus Monaldi : 200 1l.

acc. per Brunam Perusii que iacebat in infirmitatem, quod ipse venit
ad ipsam, ipsa iacente in infirmitate, in festo beati Herculani martiris do-
mini nostri Iesu Christi, et posuit manum ad gulam ipsius Brune occasione
strangolandi ipsam, et dedit ei de manibus in pectore, pro quibus percus-
sionibus et stricture sanguis exivit per hos ipsius mulieris et per nasum,
et putat mori pro predicta occasione.

160 1250 marzo 2 1/26r, 2/36r, 3/34r

Ferrus de Cibotola, Venutellus Martinelli de Corgna : 50 ll. pro quo-
libet. |

acc. per Guidutium Peri quod noturno tempore furtive abstulerunt

.X. capras et .irr. pecudes de domo filiorum Peri Rodulfi que erat in paro-
chia S. Lucie de Creto, sibi pertinente iure dominii vel quasi.

161 1250 marzo 2 1/26r, 2/36r, 3/34v
Bevenutus de Nucera : 25 ll.

acc. per Thomasutium Scangni quod iniuriose fecit insultum contra
182 MARIA PAOLA CORBUCCI

eum in platea com. et eum percussit cum manu in facie taliter quod san-
guis exivit, et abstulit ei infulam de capite.

162 1250 marzo 11 1/26v, 2/36v, 3/34v

Monaldus Soppolini, Guido et Ugiconus eius filii, Andriolus Ugolini
de Plano Sefranorum, Ventura Marie Savini, Ventura Orlandi de Insula,
Pedecla balesterius, Pelagallus de Sancta Maria ; Ienaiolus, Finoclus, Maius -
servientes domini Monaldi: 1000 ll. pro quolibet.

acc. per Contenatium et Barocum domini Ranerii quod predicti om-
nes, cum ipsi custodirent castrum Casacastaldi ad reverentiam Ecclesie
Romane et servitium com. Per., tamquam proditores Ecclesie Romane et
com. Per. ad dictum castrum contra se Contenatium insultum fecerunt et
ceperunt eum et percusserunt cum spata, clava, baculis atque cultellis, et
duxerunt eum captum ad castrum Glomisi et ibidem eum captum detine-
runt, et postea reducerunt eum captum ad ipsum castrum Casacastaldi, et
ibidem interfecerunt Venturam Iohannis Oliveri custodientem castrum pre-
dictum ad honorem et reverentiam Ecclesie Romane et com. predicti, et
intraverunt domum dicti Contenatii et asportaverunt vel asportari fecerunt
massaritia et res quas habebat in dicta domo ; et tractatum consilium fe-
cerunt tradendi castrum predictum et ipsum Contenatium et suos ibidem
existentes, et violenter intraverunt castrum predictum et in ipso castro,
et de rebus existentibus in dicto castro eos expoliaverunt.

163 1250 marzo 11 1/27r, 2/37r, 3/35r

Iohannes Berardelli ; Ventura, Berardolus et Iontolus filii eius ; Sal-
vutius Ranerii, Bartholus de Maronci, Vita et Petrutius Maffei, Benvegna-
tus et Petrutius Andree, Frorectolus Ianuari, Comandolus Magoli, Bartho-
lus Pelegrini, Soperclus, Iohannes de Merce, Savinus Actoli, Iohannes
eius filius, Iohannes Megoli, Filiputius, Gulielmutius et Guido Menoctoli,
Gulielmus Marchi, Iohannes Angeli, Bonoscangnus et Andreas Brune,
Cuffolus Petri, Cuffolus Simeonis, Bonora Iohannis, magister Benintesus :
100 ll. pro quolibet.

acc. per Contenatium et per Barocum domini Ranerii predictos, quod
ipsi prodiderunt eos et castrum predictum, et predictis Munaldo et aliis
prenominatis ad predicta facienda et conmittenda prestiterunt consilium.
I « LIBRI DEI BANDITI ?» DI PERUGIA 183

164 1250 marzo 17 1/27v, 2/37v, 3/35v
Rainutius Rainungole de Fageto : 25 ll., et rest.

acc. per Rigum Albertini quod noturno tempore furtive accessit ad

quandam suam domum sitam in castro Lisciani et eam fregit, et ex ca

furatus est et secum portavit .v. tunicas de lago et .r. pellem cunicolorum
copertam de bruna et duas clamides de laco et .r. falsectum de bambagio.

165 1250 marzo 17 1/27v, 2/37v, 3/35v
Donolus Guidonis de Pantano : 25 Il.
acc. per Bucarellum Sonoli quod iniuriose et violenter et armata ma-
nu cum cultello et falcone fecit insultum in eum in via publica in castro

Pregii et noturno tempore, percutiendo et vulnerando ipsum cum falcastro
et hec et multa alia obbrobria et iniurias faciendo.

166 1250 aprile 7 1/27v, 2/37v, 3/36r
Arduinellus Magaronis : 50 ll., et rest.
acc. per Recolum et Petrum quod furtive abstulit eis pisces de quo-

dam bacario stante in aqua Lacus, et ipsum invenerunt vendere dictos pi-
sces in foro Per., qui pisces fuerunt valentes .x. ll. den.

167 1250 aprile 9 1/28r, 2/38r, 3/36r
Tintus notarius filius don Rainerii: 100 ll.
acc. per Riccabenem Michaelis quod iniuriose noturno tempore ac-
cessit ad domum suam et fratris sui positam in burgo porte S. Petri, et
fecit insultum contra eum et fregit domum suam et intravit predictam do-
mum armata manu cum maga ferrea, percussit ipsum cum ipsa maga in
capite ita quod vulneravit ipsum et extraxit sibi sanguinem.

168 1250 aprile 26 f 1/21v, 2/31v, 3/29v

Bonazunta de Merce bailitor com. Per: 200 ll., et rest.
184 MARIA PAOLA CORBUCCI

ace. per Speltarellum qui moratur cum Bonacurso Thomassi nota-
rio, quod ipsum in strata publica cepit eum et deduxit volendo eum inter-
ficere, percussit eum in capite cum uno lapide, proiecit eum in terram et
percussit eum in capite pluries cum uno cultello, vulneravit eum quem ad
mortem dimisit eum ibidem tota notte, abstulit ei unum somarium ipsius
Bonacursi, abiit eo relitto ibidem semivivo.

169 1250 aprile 26 1/21v, 2/31v-32r, 3/30r
Dictus Mercis pater ipsius Bonazunte : 50 ll., et rest.

acc. a dicto Speltarello et de dicto malefitio inculpatus.

170 1250 aprile 29 1/22r, 2/32r,.3/30r
Fatius Rainerii Bertraimi : 10 Il.
cum esset ei preceptum [...] quod non divideret se de scaliis palatii
donec solverit .xx. ss. pro quadam custodia quam debebat facere in custo-

dia Castilionis ei per conistabiles sue porte pro sacramento quod fecerat,
et ipse Fatius descendit de dictis scaliis.

171 1250 maggio 4 1/29r, 2/39r, 3/37r
Uguitonellus Maffei Amici frater Crispingni de burgo p. S.: 500 Il.
acc. a Bono fratre Ugolini Mignacce de Pagano, quod ipsum Ugoli-

num pretio et tradimento anmobus oculis cum quibusdam cecavit et iniu-
riose tenet eum in vinculis.

172 41250 maggio 5 ^ 1/35r, 2/51r, 3/50r

Rainerius et Boccolus fratres filii olim Iohannis Restolti de Sancto
Marco vie Plane p. S. A. : 500 Il. pro quolibet.

acc. a Iacobo Iannis de Misana quod fecerunt insultum contra Be-
nentende suum filium, capiendo eum et vulnerando cum falcella, ita quod
ex ipsis vulneribus mortuus est.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 185
173 1250 maggio 24 1//29r, 2/39r;' 3/37r

Accoltulus Presbiteri, Angelus eius frater, Ingradus Presbiteri de Ro-
megio p. S. A.: 25 ll. pro quolibet.

acc. a Bonacurso Donuli de Romegio quod iniuriose et furtim abstu-
lerunt ei et extraxerunt de domo sua posita in castro dicto .xir. corbes
grani, fragnendo domum et auferendo et exportando dictum granum.

174 1250 giugno 4 1/29r, 2/39v, 3/37v

[p. S. A. :] comune et universitas hominum ville Polvicone : 10 ss. ;
Montis Agutelli: 20 ss.; ville Gatte, 20 ss. ; ville Colcelli, 20 ss. ; ville
Hospitalis filii Ugolini : 20 ss. ; ville Orsciani : 20 ss. ; castri Morleski: 4 Il. ;
ville Sportacani : 4 ll. ; ville S. Iuliane : 40 ss. ; castri Lisciani : 4 Il. ; ville
Flume : 20 ss. ; ville Montis Pacani: 20 ss. ; ville Tritiglanii : 20 ss.

[p. S. S. :] comune et universitas hominum ville Pratalenca : 30 ss. ;
ville Valdierna : 20 ss.; ville Pacanu: 6 ss. ; Hospitalis Mugnani : 40 ss. ;
Livignagle : 20 ss. ; ville Hospitalis Plani Carpini : 15 ll. ; Fracte S. Andree :
20 ss. ; ville Hospitalis Fultignani : 4 ll.

[p. S. P.:] comune et universitas hominum ville Monte di Cornu:
20 ss. ; ville S. Nicolai: 20 ss. ; ville Tertii [?] filiis Fortebraccie et Castel-
lari Colle : 40 ss.

exbaniti [...] quod non miserunt nec venerunt ad excusandum se
coram curia occasione exercitus Castri Plebis.

175 1250 giugno 4 1/35r, 2/51r, 3/50r
Petrus Bartholi de Maceretis p. S. S.: 100 1l.
acc. a Pactolo de eodem loco quod noturno tempore furtive accessit
ad domum suam et eam fregit et rupit, et intrando in eam accessit ad uxo-

rem suam Rosam et eam percussit cum cultello malitioso ita quod sanguis
exivit, volens agere cum eadem.

176 1250 giugno 22 1/29v, 2/40r, 3/38r

Ianuarius Peri Iohannis de S. Donato de Bevano de corte Monisteri :
100 11.
186 MARIA PAOLA CORBUCCI

quem dicitur vulnerasse bis in capite et guancia cum spata Bonaion-
tam bailitorem com. Per., de quibus vulneribus credit mori.

177 1250 giugno 25 1/29v, 2/40r, 3/38r
Petruccolus sotius Neri de Clusio p. S. S. : 50 Il.

cit. [...] ut veniret respondere Venture de Clusio et sotio, qui con-
querebantur de eo et Nero dicto quod derobaverant eos [...] auferendo
eis .vi. somarios et .vi. ll. et alias res.

178 1250 giugno 28 1/35v, 2/51r, 3/50r

Bartholus filius Tocculi parochie S. Savini, Francescus parochie S.
Savini, Crescus eiusdem parochie, Deotaiti Iacobi parochie S. Martini, Ra-
nerius Iacobi parochie S. Stephani - p. S. P. : 100 ss. pro quolibet.

req. cum iuraverunt stare ad Castellonem de mense iunii presente et
non separarent se absque licentia capitaneorum, quod non fecerunt.

179 1250 giugno 28 1/35v, 2/51v, 3/50v

Bonagura Maffei parochie S. Prosperi, Iacobus Boncompagni paro-
chie S. Marie de Valle, Bonacursus parochie S. Savini - p. E. ; Andreas
Paganelli parochie S. Martini p. S. P. ; Bernardinus Arculani parochie S.
Simonis p. S.: 100 ss. pro quolibet.

cum iuraverant ire et stare de hoc mense iunii ad custodiam Castel-
lonis et non separare se absque licentia capitaneorum, quod non fecerunt
et se, dimisso castro absque parabola capitaneorum, recesserunt.

180 1250 giugno 30 1/35v, 2/51v, 3/50v

Benservitus Pravi de parochia S. Fortunati, domina Maria Bonaiunte
parochie S. Donati, domina Compita uxor Ranerii dicte parochie - p. S.
A. ; Aldrobandinellus Ranaldi parochie S. Marie de Francolinis, Baldovi-
lanus frater Bonavolte parochie S. Iohannis Rotundi, filius Ranucci de Li-
mosina parochie S. Marie de Valle - p. S. S. : 60 ss. pro quolibet.

quod deberent ire vel mictere ad guardiam Castellionis pro mense
iulii et non venerunt nec mictere procurarunt.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 187
181 1250 luglio 2 1/29v, 2/40r, 3/38r
Silvester Accactuli [de] Casteglione de Valle p. S. S. : 25 Il.
cit. occasione prede quam Angelus bailitor et Guido bailitor com.
Per. acceperunt dicto comuni et sibi pro facto acconciminis Marsani, quam
predam dicitur dictum Silvestrum dictis bailitoribus accepisse.

182 1250 luglio 14 1/30r, 2/41r, 3/39r

Ranaldus Avultronus domini Raineri Bernardini de Plagario p. S. S. :
500 1l.

acc. a dominabus Onorate et Gentilisce sororibus olim Iacobi Du-
rantis de Plagario, quod assaluit dictus Ranaldus dictum Iacobum armata

manu et ipsum Iacobum cum vermena et cultello vulnerando interfecit
eundem.

183 1250 luglio 14 1/29r, 2/40v, 3/38v

Bonaspes, Petriolus - de Gualdo : quilibet eorum sit in banno manus
secundum formam constituti.

acc. a Barthulo de Augubio, quod dirobaverant eum cum Ventura in
strata.
184 1250 luglio 16 1/29v, 2/40v, 3/38v
Venturella frater Mancini p. S. P.: 10 ll.
acc. a magistro Petro de Spoleto, quod percussit eum in capite cum
cacone.
185 1250 luglio 16 1/30r, 2/40v, 3/38v

Petrus Iacobi Guillie de Cerqueto p. S. P. : 100 l1., ad similitudinem
illius qui commisit adulterium.

acc. a Polo Conparati de dicto loco, quod cepit filiam suam Clavo-
188 MARIA PAOLA CORBUCCI
neram violenter et eam aportavit apud vineam suam et eam vi violavit
et nudam virginitatis carpit.
186 1250 luglio 16 1/30r, 2/41r, 3/39r
Cusiglinus olim de Clusura : 500 Il.
acc. ab Onorata et Gentilesca de Plagario, quod tractavit et ordina-
vit et mandavit Rainaldo Avoltroni domini Rainerii ut dictum Iacobum
Durantis de Plagario interficeret, fratrem predictorum mulierum.
187 1250 luglio 19 1/30r, 2/41r, 3/39r
Venutellus Simi de villa Auri p. S. S. : 100 Il.
acc. a domino Simone iudice, quod fecit insultum contra Altucciolam
filiam Benveniatis, mei hominis, in via publica, volendo ipsam corrumpere
et capiendo ipsam per capillos et mittendo ipsam in terram et alias multas
iniurias sibi faciendo.
188 1250 luglio 19 1/30r, 2/41v,. 3/39v
Latinellus Petri Marchi de Petraficta p. S. S. : 25 Il.
acc. a Perusino Guidonis procuratore monasterii de Petraficta, qui
violenter subripuit quendam somarium pili albi ad dictum monasterium
pertinentem.
189 1250 luglio 19 1/30v, 2/41v, 3/39v

Bulgarellus Iohannis Martini de Calcinaria p. S. S. : 50 II,

acc. a Bevegnate serviente domini Tadei Peri, quod percussit eum
in capite cum macga lingnea, unde sanguis exivit.

190 1250 luglio 20 1/30v, 2/41v,. 3/39v

Andreas ioculator qui fuit de Bectona de parochia S. Stefani p. S.
P.4-25 M.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 189

acc. a domina Nigra uxore Bartholi Peri Torti, quod violenter et
iniuriose fecit insultum contra eam in via publica, et cepit eam per capillos
trahendo eam per terram et per nasum et dando sibi pungna et prohiciendo
sibi lapides et alias iniurias sibi inferendo.

191 1250 luglio 21 [2] 1/30v, 2/42r, 3/40r
Paulutius serviens Hermanucii Ugolini Rainerii : 25 Il.

acc. a Bonaiunta Maffei et uxore sua domina Berrecevuta, quod iniu-
riose fecit insultum contra eam ad domum suam armata manu, intrando
domum eorum, dicendo quod amputabat nasum ipsius domine mandato Ar-
manni dicti et quod capiebat eam per capillos et percutiebat eam, et ce-
pit eam per capillos et percussit eam in pectore pluries cum manu et alias
iniurias sibi intulit.

192 1250 luglio 23 1/36v, 2/52r, 3/50v

Donnus Gentilis olim rector S. Iohannis de Asino, donnus Iohannes
de Cortona, Orlandus frater eius, Ranerius Baronis de Primaina : 100 Il.
pro quolibet.

acc. a magistro Bernardo de Macinella quod accesserunt ad eccle-
siam supradictam cum quibusdam eorum consotiis causa offendendi eum
in persona et rebus ; et quod ex eadem ecclesia asportarunt thecaurum, li-
bros, paramenta et res alias mobiles, et turbarunt et molestarunt eum in
tenuta et possesione ecclesie predicte et rerum ad eam spectantium, et
quod extraxerunt et extrahi fecerunt bladum extra districtum Per. depor-
tando ad partes inimicorum, et quod Perusium et eius districtum ut explo-
ratores sepius venerunt et ad inimicos nova retulerunt impreiudicium com.
et hominum Per., et quod opem et consilium prestiterunt quod castrum
Vernacgani daretur inimicis Ecclesie et com. Per. et dicte proditionis par-
ticipes extiterunt.

193 1250 agosto 23 1/35v;.: 2/527; 3]o1r

Rossus nepos Galganelli de parochia S. Anestasii p. S. P. : 10 Il.

req. ad testimonium perhibendum super accusa facta a Martino bai-
litore de Andrea Peri Bontempi calgolario, quia recusaverunt venire.

13
190 MARIA PAOLA CORBUCCI
194 1250 agosto 27 1/36r, 2/52v, 3/51r

Paganellus Morice de Castellare Collis p. S. P., Ugolinus de Scopeta
de Plagario p. S. S. : 100 ss. pro quolibet.

den. quod bladum extraxerant de districtu Perusii et quod sciebant
extractores.

195 1250 agosto 27 1/36r, 2/52v, 3/51r

Piccocculus de Alglano, Rossus de Fracta Guiningeska, Guido Marie
de S. Ianne Asino, Brunectus Iennarii de eodem loco ; Maria Angeli Hor-
dei, Benencasa Martini, Angelus Bruni - de Ripa; Baroncinus Tedeske,
Gualterius Martini, Benvegnate Paladini, Bucarus Brune, Rainonus Marie -
qui sunt de Petramilina : 100 ss. pro quolibet.

den. quod bladum extraxerunt de districtu Perusii et sciunt extra-
ctores.
196 1250 agosto 30 1/30v, 2/42r, 3/40r
Bonaionta Orlandi faber parochie S. Fortunati p. S. A.: 100 Il.
acc. ab Andrutio Agrestoli de porta Solis, quod iniuriose fecit in-
sultum contra eum in via publica et percussit eum cum sicurcello in flan-
co, unde sanguis exivit.
197 1250 settembre 3 1/36r, 2/53r, 3/51v

Petrus Paccus filius Iacobi, Beccarellus Nicolecte - de Plagario p.
S. S. : 25 ll. pro quolibet, et rest.

acc. a Petro Gratiani de Castro Plebis quod violenter abstulerunt ei
unam somariam pili albi cum una salma grani, quam somariam et salmam
petebat sibi restitui [extimat .c. ss.].

198 1250 settembre 24 1/31r, 2/42v, 3/40v

Petrolus Ghergoli serviens Buccarelli, Nercolus Midiani: 25 ll. pro
quolibet.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 191

acc. ab Oderisio Petri quod noturno tempore fregerunt metas sui gra-
ni et de ipsis abstulerunt furtive et asportaverunt.

199 1250 settembre 26 1/36r, 2/53r, 3/51v
Venutula asisana : 10 1l.

acc. a Ricca filia Bone quod eam assalivit et percussit eam in vul-
tum cum manu.

900 1250 settembre 29 1/31r, 2/42v, 3/40v

Ugutionellus de Augubio, Benencasa de parochia S. Marie Nove : 20
ss. pro quolibet.

acc. a Bonoscentre Bonumscagni et Recabene Bonaventure custodes
noctis porte Solis, cum fuerint inventi ab eis post tertium sonum campane.

201 1250 settembre 29 1/30v, 2/42r, 3/40r

Iohannellus Brunaccii de Castelione de Valle p. S. S. : 50 ll. pro per-
cussione falconis, 100 ss. pro assalimento.

acc. a Murtio Petri de dicto loco nomine filii sui Petri quod, cum
dictus Petrus iret ad fontem cum equc, ipse in via publica fecit insultum
contra eum armata manu cum falcone et percussit eundem filium suum cum

dicto falgone in crure ita quod sanguis exivit, et ipsum fortiter in dicto
crure percussit.

202 1250 settembre 30 1/31r, 2/42v, 3/40v
Cangnus Rekesti de Castilioni fi^ Foski p. S. S. : 100 1l, et rest.
acc. a Brunacio Andrione quod furtive noturno tempore accessit ad

domum Brunacii dicti et ex dicta domo furtive subripuit et furatus fuit
.XX. ll. lucensium.

203 1250 ottobre 12 - 1/31r, 2/43r, 3/41r

Fagianus de Arimino : 10 ll. pro pugno, 20 ss. pro verbis iniuriosis.
192 MARIA PAOLA CORBUCCI
acc. ab Ugolino Berte quod violenter et iniuriose percussit eum in

via publica in facie cum pungno, tribus vicibus, ita quod sanguis exivit,
et cepit eum per capillos, et verba iniuriosa.

204 1250 ottobre 13 1/31r, 2/43r, 3/41r

Pelicone, Bevenutus Rigalicti, Petrus Armanni, Iacobus Blasii, Ofri-
ductius Acti Guidi : 500 1l. pro quolibet.

acc. a Benadacta uxore olim Iunte, qui iniuriose interfecerunt mari-
tum suum Iuntam in pertinentiis de Spello, de hoc mense.

205 1250 ottobre 15 1/36r, 2/53v, 3/52r

Petrus Arnolfi de Casalina molendinarius molendini Formice p. S.
Posi1031k

den. a Iacobo Citadini de Milglano quod, eundo ad molendinum

suum predictum, sibi vicem abstulit et bladum non macinavit ut debuit,
et dicendo sibi quod macinaret eum percussit manibus et spatassavit.

206 1250 ottobre 28 [?] 1/31v, 2/43v, 3/41v
Angelus serviens domini Iacobi Palmerii Oddonis p. S. S. : 25 Il.
acc. a Bernardo Iohannis quod iniuriose fecit insultum contra eum

in via publica et iniuriose percussit eum cum quodam gacone in cilio ita
quod sanguis exivit, et alia vice percussit eum cum ipso cacone in brachio.

207 1250 ottobre 29 1/31v, 2/43r, 3/41r

Bindus Florentinus : 50 1l., 20 ss. quia fuit inventus post tertium so-
num campane.

acc. a Bonifatio Iacobi Aportuli quod percussit eum post tertium
sonum campane de nocte cum cultello in pectore, ita quod sanguis exivit.

208 1250 novembre 3 1/31v, 2/43v, 3/41v

Sensus Iohannis bailitor : 500 1l.
—— — ÁÁ—

ra

I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 193

acc. a Deotacomando Donati quod interfecit Uguvinellum Latini ci-
vem Per.

209 1250 novembre 18 1/32r, 2/44r, 3/42r

Sinibaldus magistri Ugolini, Bonaionta de Cortona: 500 ll. pro quo-
libet.

acc. a Benvenuta Petri Offridutii de Camerino quod, cum irent cum
ea per viam de Fossatis, dirobaverunt eam et percusserunt eam macgis
et lapidibus ad mortem ; et dictus Bonaiunta cepit filium eius parvum et
suffocavit eum ingulando ipsum Bonaiuntam, ex conscientia Sinibaldi dicti,
dicentes ad invicem : «ego Sinibaldus interficio Benvenutam » et Bonaiun-
ta: «ego interficio puerum » ut sua confesione dixit Sinibaldus, et steterit
in presione Per. et aufugerit et fregerit presionem.

210 1250 novembre 18 1/32r, 2/44r, 3/42r

Comandolus bailitor de Casteglone Abbatis, Moricolus Aportuli de
castro Pritini: 100 ll. pro quolibet.

quia eorum confessione constat fuisse culpabiles et furatos fuisse et
pretium habuisse boves Pedonis de Colle S. Savini, quos dederat eis Agu-
rella de dicta villa ; et steterint in presionem comunis Per. et aufugerint
et fregerint cam.

211 1250 novembre 18 1/32r, 2/44r, 3/42r

Accurimbonus Gilii, Sacente Giliocti, Andriolus Petri, Romanus Ber-
te - bailitores com. Per. : 100 Il. pro quolibet.

cit. ad custodiam predictorum captivorum Sinibaldi, Muriculi et Co-

manduli, et affugerunt cum eis captiviis tempore noturno et fregerunt pre-
sionem, in eorum offitiis fraudem conmittendo.

212 1250 novembre 19 1/32r, 2/44v, 3/42v

Petrus Pagu olim de Plagario, Ranucettu de Grippolisketo - p. S. S. :
100 ll. pro quolibet.
194 MARIA PAOLA CORBUCCI
acc. a Iohanne Gratiani de Urbevetere, quod dirobaverunt eum et

ceperunt eum, res suas et pannos et denarios auferendo de hoc mense in
Pratalenca.

213 1250 novembre 22 1/32r, 2/44v, 3/42v

Nicola Menci de Sancta Anea, Iohannes Valentini, Iacobus Valenti-
ni - p. S. P. : 100 Il. pro quolibet.

cil. occasione testimonii falsi quod fecerunt pro Angelo Menci [...]

et dicitur falsum fuisse.

214 1250 novembre 24 1/32r, 2/44v, 3/42v
Iohannes Aportuli de Sancta Anea p. S. P. bailitor com. Per. : 100 Il.

cit. aufugit Bonaionte et sotio bailitoribus com., occasione testimonii
falsi quod fecit pro dicto Angelo dicta causa.

215 1250 dicembre 2 1/32v, 2/45r, 3/43r
Ionta famulus domini Ianni de Antignalla p. S. A. : 60 ss.
acc. a Recabene Agevule, Rainerio Iohannecti bailitoribus com. Per.,
quod cum ivissent pro dando tenere Matheum domini Beccarii contra dictum

dominum Iannem, qui acceperunt poletros et vaccas, et ipse paravit se
et non permisit eos ducere.

216 1250 dicembre 7 1/32v, 2/45r, 3/43r
Loinardectu qui utitur Castellioni filiorum Ugolini p. S. A. : 100 Il.

acc. a Melagano quod noturno tempore hoc anno intravit domum
suam fragnendo eam, et fuit furatus pelles panni et alias res.

217 1250 dicembre 11 1/32v, 2/45r, 3/43r

Langolu Iohannis Cresco de parochia Hospitalis p. S. P. : 100 1l.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 195

acc. a Benvenuto Gocoli quod abstulit et secum duxit uxorem suam
violenter dominam Bertam, aportando furtive de uno suo sopedanio .xxv.
ll. et alias res.
918 1250 dicembre 14 1/32v, 2/45v, 3/43v

Iohannes Vergognose de Corgano p. S. S. : 25 Il

acc. a Iacobo Angnelerii quod fuit sibi furatus de domo Angeli Be-
rardi posita in Corgano noturno tempore .vi. corbes grani et .rnu. corbes
liguminis, et ipsum de dicta domo ammovit et secum asportavit.
219 1250 dicembre 14 1/32v, 2/45v, 3/43v

Rufinuegu magistri Godengii de Assisio : 25 ll.

acc. a Stephano Benedictoli quod furtive abstulit sibi unum iumen-
tum scurbanni sibi pertinentem de pasturis Marsciani.

220 1250 dicembre 22 1/32v, 2/45v, 3/44r
Agurellu Andree ville Collis S. Savini p. S. A. : 100 Il.
cit. eo quod dicitur quod furatus fuit unum par boum Pedonis dicte
ville.
221 1250 dicembre 27 1/33r, 2/46r, 3/44r
Guarductius filius olim de Lisana habitator castri Pregii, Francescus
Marie tabernarie olim de Casteglone Aretino habitator Pregii, Pace Bonii

de Bangno, Fendulus de Pantano - p. S. A. : 500 Il. pro quolibet.

cit. super eo quod dicebatur interfecisse Rigum Albertini de Lixano
in contrata Crucis Treceni, de hoc mense.

222 1251 gennaio 10 . 1/33r, 2/46r, 3/44v

Benvenutus don Rainerii notarius presbiter S. Orti: 100 ll.
196 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Senso, Bonaventura Peri et aliis quod furatus fuerat porcos
noturno tempore cum aliis in isto Pascate proxime preterito.

223 1251 febbraio 2 1/33r, 2/46v, 3/44v

Massarone Gratiani, Balducu Valentini - de Santelera; Cinque de
Spina [reb. aprile 30]: 100 ll. pro quolibet.

cit. eo quod dicebantur assalisse quosdam mercatores senenses et flo-
rentinos et romanos in strata iuxta Amalatiam Carceris, intra Spinam et
Plebem Caini ; predicti duo Masarone et Baldugu dirobaverunt Rainerium
domini Rolandi de Senis, auferendo ei equum suum rubeum in strata.

994 1251 febbraio 4 1/36v, 2/54r, 3/52v
Homines et com. Montis Petrioli : 10 1l.

quod iniuntum fuit bailitori eorum et hominibus dicte terre quod ad
opus cisterne Castellonis micterent .iu:r. homines cum .ini. somariis, quod
non fecerunt.

225 1251 marzo 1 [?] 1/36v, 2/54v, 3/52v
Iohannellus Iacobi: 50 1l.

den. quod receperit .1rir. ss. a Brunacgio bailitore Ville Nove p. S. P.
pro quodam sorgente imposito dicte ville pro facto Castellonis, dicendo ipsi
bailitori : «des mihi .I11I. ss. et ego promicto te defendere a curia et terram
tuam, quia Boniohannes notarius potestatis est meus consanguineus », quos
recepit a bailitore predicto, dato sibi fideiusore de conservandum eum in-
dempnem.

226 1251 marzo 6 1/33r, 2/46v, 3/45r
Boccolus Conparati ville Vallis p. S. : 60 Il.
acc. a Benvenuto Uguitionis, quod ipse assaluit fratrem suum Pa-

cem in via publica tempore noturno de dicto mense, percutiendo ipsum
cum cultello in capite, ita quod sanguis exivit, et cum ense, et sperabat mori.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 197

227 1251 marzo 6 1/33v, 2/47r, 3/45r
Vivolus Skifate bailitor : 100 1l.

acc. a Cangno Blanci quod iniuriose abstulit sibi, quando erat in

capit(aneum), uxorem suam Ciciliam et publice retinet eam contra suam
voluntatem.

928 1251 marzo 8 1/33r, 2/46v, 3/45r
Boccolus : 500 Il.
acc. per [Benvenutum Uguitionis, nr. 226] de morte et quod de dicta
percussione mortuus est, et die iovis adveniente in mane fecit ipsum mor-
tuum portari in platea com. Per.
229 1251 marzo 8 1/33v, 2/47v, 3/45v
Petrus Marie Agusti de Castelone fi’ Foski p. S. S. : 100 Il.
acc. a domina Iohanna uxore Bonavere de dicto castro quod cum
iret Agellum fecit insultum contra eam in via publica, et cepit eam per
vim et cognovit eam carnaliter et duxit eam per vim ad Petrafictam et
retinuit eam in domo domine Divitie Petri Salvoli.

230 1251 marzo 14 1/33v, 2/47r, 3/45v

Bonaiunta Orlandini Fabri parochie Sancti Fortunati p. S. A. : 50 ll.,
conputato exbannimento percussionis.

in condempnatione et pro condempnatione de eo facta [...] occa-
sione homicidii per eum perpetrati in Andrucgum Agrestoli p. S., quod ip-
sum occidit.

231 1251 marzo 17 1/33v, 2/47rv, 3/45v

Benvegnate nepos Guidonis Deotesalve de Brunacis de Preio, Vitale
Salvoli de Marana de castro Preitini: 1000 ll. pro quolibet.

acc. a Burculo de Tisciano de Preio, quod vulneraverunt et percus-
198 MARIA PAOLA CORBUCCI

serunt Simeonem Maffei de Cuceto suum congnatum et virum Bone no-
turno tempore cum lanceis et clava, ex quibus vulneribus mortuus est.

232 1251 marzo 25 1/36v, 2/53v, 3/52r

Rogerius Paganelli, Bucarus Brune, Rubertus Arlocti de Petramili-
na - p. S. A.: 100 Il. pro quolibet.

acc. a Baronco Benedectuli, Martino Ugoli, Bernardino Roberti, Rai-
nerio Tebalduccii, Ugolino Ugoli Paganelli, Bronecto Peri, Uguitione Gilii,
Benvegnate Godoli, Ionta Martinoci, Bernardino Peri Parentuli, quod eos

accusaverunt de blado quod ipsi extraxerant de districtu Per., mutando
sibi nomen et tulendo falsum testimonium contra eos.

233 1251 marzo 27 1/36v, 2/54r, 3/52r
Ugolinus Ranucgini de Ramacgano : 25 ll.
quia Venturelle bailitori com. Per. pingnus abstulit quando [...] ive-

rat ad pingnorandum homines dicte terre pro .xvirr. den., quos pro focu-
lare solvere debebant pro muritio Castellonis.

234 1251 aprile 3 1/33v, 2/47 v, 3/46r

Bonunsegna de Preio p. S. S., qui stat cum comitibus de Plagario :
300 Il.

acc. ab Ugolino Magnacce ceco, quod extraxit sibi oculos de capite.

235 1251 aprile 8 1/34r, 2/48r, 3/46r
Venturella donne Bencivenne : 100 ss., et rest.
acc. a Deotesalve Mori quod accessit ad quandam gualkeriam quam

conduxerat a Melagano, et inde furtive sibi abstulit duas capegas panni
lacci, quorum unus fuit .xr. cannas et alius de .vi. cannis.

236 1251 aprile 11 1/34r, 2/48r, 3/46r

Iacobus Ugolini de *** : 100 ll.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 199
acc. ab Uguictone Cilini et a Cortosono Ronduli, quod violenter fecit
insultum contra eos in platea castri de Corgano, et percussit Uguitonem in

facie ita quod sanguis exivit, et cum cultello evaginato percussit tribus vi-
cibus Cortusonum, et lapides proiecit.

294 1251 aprile 11 1/34r, 2/48r, 3/46v
Bonacoltu et Pace filii Perfecte de Agello p. S. S. : 10 Il. pro quolibet.
acc. a Bonsignore Renaioli, quod iniuriose et violenter in via publica

percusserunt eum in capite cum lapide et Bonagratiam Verardi Previ suum
generum ita quod sanguis exivit, de qua percussione sperat et credit mori.

238 1251 aprile 23 1/34r, 2/48v, 3/46v

Dominus Paulus Fortebraccie, Leonardus domini Ranaldi Fortebrac-
cie p. S. : 500 Il. pro quolibet, et destructio bonorum.

acc. a domino Beccario de Aspello quod armata manu cum ensibus
evaginatis et eques assaluerunt eum in strata publica, in trebio ante ho-
spitale de Colle ; et dictus dominus Leonardus percussit ipsum in capite
cum ense unde sanguis exivit, de qua percussione credit mori, cum qui-
busdam aliis insultum faciendo in eum [...]: qui venerat pro ambaxatore

Aspelli Perusium, et ad iniuriam comunis potius factum fuit dictum male-
fitium per predictos.

239 1251 aprile 26 1/34r, 2/48v, 3/47r

Angelutius Thomassi olim de Asisio : 50 ll.

acc. a Benvenuto Oratoris quod fecit insultum contra eum cum cul-
tello acuto et percussit eum in brachio ita quod sanguis exivit.

240 1251 aprile 28 1/34v, 2/48v, 3/47r
Rainaldellus Raini de Ynsula [reb.]: 100 ll.

manca la motivazione della condanna.
200 MARIA PAOLA CORBUCCI
241 1251 aprile 28 1/34v, 2/49r, 3/47T

Ugolinus Bolsi de Papiano, Benvenutus eius filius - p. S. P.: 50 Il.
pro quolibet.

acc. a Iacopello de Fractis bailitore com. Per., qui omnes, quando
ivit ad domum eorum mandato dampnorum datorum, percussit eum bis
cum cultello filius Simionis et ceperunt me omnes et percusserunt eum
cum cultellis, de hoc mense, unde sanguis exivit.

949 1251 aprile 28 1/34v, 2/49v, 3/A9r

Loncanu qui stat ad Sanctam Aneam, famulus comitum de Plaga-
rio : 25 ll., et rest.

acc. a Iohanne Benenate de Urbevetere de una pelle angnorum ni-
grorum coperta de stanforte iaglo que fuit sibi ablata, quem dicitur ven-
didisse cuidam perusino pretio .xxx. ss. dicere cui vendidit [cosí].
249 1251 aprile 29 1/34v, 2/49r, 3/47v

Barthulus Solabelle filius : 500 ll.

acc. a Bucarello Peri, qui de hoc mense in pertinentiis Abatie in via
publica fecit insultum contra patrem suum Perum, et percussit eum in
capite duabus vicibus cum ense et in manu sinistra et in humero, de quibus
percussionibus mortuus est.

244 1251 aprile 29 1/34v, 2/49v, 3/48r

Benvenutus Dietesalvi Benedectonis de Preio, Abiosus scolarius de
dicto loco eius fideiussor - p. S. A. : 10 Il. et in duplo comuni.

cil. ut satisfacerent et solverent condempnationem .x. ll. in quibus
dictus Benvenutus condempnatus est, insolvente.

245 1251 aprile 29 1/34v, 2/49v, 3/49r

Petrus Lapantine de Preio, Benvenutus domini Rigepti eius fideius-
sor - p. S. A. : 40 ss. et in duplo.
I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 201

cit. ut satisfacerent et solverent condempnationem .xr. ss. de ipso
Petro factam, in quibus dictus Benvenutus fideiussor, insolvente.

946 1251 maggio 1 1/35r, 2/50r, 3/49r

Guido Dietivoli de Licuole, Petrusellu Guidi de dicto loco: 50 ll.
pro quolibet.

acc. a Bonacolto Ugulini bailitore com. Per. quod fecerunt insultum
contra eum, et Guido percussit ipsum cum sicurcello in spallis, et Petru-
sellu percussit ipsum cum macea in capite ita quod sanguis exivit et percus-
sit ipsum cum lapidibus in spallis, et abstulerunt sibi .1. bovem et .r. vac-
cam.

947 1251 maggio 2 1/35r, 2/50r, 3/48v
Dictus Loncanu [n. 242]: 25 ll., et rest.

acc. a Rubeo de Marcellano de uno agustanu auri quem dedit sibi
cum denariis et non restituit.

948 1251 maggio 3 [?] 1/35r, 2/50v, 3/49r

Moricus Aportuli, Accomandulu de Sportacano, Sinibaldus barlecta-
rius : 25 Il. pro quolibet, et rest.

acc. a Iacobo domine Altapacis quod violenter in via publica fece-
runt insultum contra eum et abstulerunt sibi per vim unum somarium
cum salma una.

249 1251 maggio 3 [?] 1/35r, 2/50v, 3/49v
Barthutius filius Bonmaronis et nepos domini Asartis : 25 ll.

acc. a domina Blancia Corcianelli quod fecit insultum in via publica
ante domum domini Iacobi et cepit eam per capillos et delaniavit sibi dra-
pellum et percussit eam cum pungnis et alapis trahendo eam per terram,
et rapuit sibi de manu .xvrrr. florinos et arripuit fugam cum ipsis denariis.
202 MARIA PAOLA CORBUCCI
950 1251 giugno 26 1/37r, 2/55r, 3/53r
Filippus Corbelli de villa Galere : 500 Il.
acc. per Venturam Iohannis ipsum occidisse donnam Vidutam suam
uxorem percutiendo et vulnerando ipsam cum sicurcello et lapide in fran-
co, et postmodum ascondit ipsam in gorgone aque, dum stabat ad abluen-
dum pannos, de quibus pannis aportavit secum duas petias de panno lini.
951 1251 giugno 27 1/37r, 2/55r, 3/53r
Molentanus, Negocante Petri de S. Valentino : 200 11. pro quolibet.
acc. per Thomassium rectorem ecclesie Sancte Elere, ferivisse eum

cum cultello et maca duabus ferutis, de quibus duabus ferrutis sanguis exi-
vit, et fuit de nocte.

952 1251 luglio 1 1/37r, 2/55r, 3/53v
Magister Thomassus p. S. A. parochie S. Martini de Viridario, Gute-
fredus et Guilielmutius fratres filii dicti magistri Thomassi, Rusticus de
Podio Manentis : 500 ll. pro quolibet.
acc. per Bonosmerium filium condam Bontenpi et per dominam Le-

titiam uxorem Turvuli, ferrisse et vulnerasse Turvullum Aportulli, de qui-
bus ferritis mortuus est.

253 1251 luglio 4 1/37v, 2/55v, 3/53v
Vignatullus Avultronus Iohannis Valentini de S. Valentino : 200 1l.
acc. per Thomassium rectorem ecclesie S. Ellere, ferivisse eum no-

turno tempore cum cultello et maca, de quibus duabus ferrutis sanguis

exivit.

254 1251 luglio 18 1/37v, 2/55v, 3/54r

Domina Diana uxor Accanelli p. S., parochie S. Marie Nove, Bene-
venuta eius filia: 10 ll. pro quolibet.
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 203

acc. per Fangullum Bonacursi [a margine : 1251 luglio 24, Fancullus
Bonacursi renuntiavit accuse].

965 1251 luglio 20 1/37v, 2/55v, 3/54r

Dominus (Gontillus, Rainerius Baronis - de Primaino; lohannes,
Orlandus fratres de Cortona : 100 Il. pro quolibet.

acc. per Bernardum canonicum asisinum, rectorem ecclesie S. Io-
hannis de Asino Perusine diocesis, extraxisse bladum et alia victualia de
comitatu Per. et districtru Per. et spetialiter Eugubium et Fulignum, et
abstulisse vel auferri fecisse granum et segetes de possessione dicte terre,
et abstulisse ei tenutam dicti bladi et exstraisse de tenuta et possessione
terrarum, in quibus stetit dictum bladum.

256 1251 luglio 22 1/37v, 2/55v, 3/54rv

Ranaldus Viviani qui fuit de Urbevetere, qui morabatur cum comi-
tibus de Plagario : 500 ll.

acc. per Galganum Orlandini vulnerasse Ceironem fratrem suum, de
quibus vulneribus mortuus fuit inventus.
257 1251 agosto 8 1/38r, 2/56r, 3/54v
Clara filia domine Mabilie que fuit olim de Monte Aldone : 50 Il.
acc. per Iohannem condam Mengoni Petri noturno tempore fregisse

domum dicti Iohannis et abstulisse multas res, ut in acusa continetur, de
dicta domo et voluisse atossicare dictum Iohannem cum veneno.

268 1251 agosto 9 1/38r, 2/56r, 3/54v

Bevegnate Andree, Putius Iacobi [reb. agosto 10], Benvenuta filia
dicti Petri [per Putii ?] Iacobi - de Monte Nigro : 50 ll. pro quolibet.

calumpniati extraxisse unam somariam cum una soma grani extra
comitatum Per. contra bannimentum com. Per. et statutum, et postmodum
abstulisse sibi dictum granum et somarium per vim Bonaventure Donarelli,
custodi blade pro com. Per.
204 MARIA PAOLA CORBUCCI
959 1251 agosto 26 1/38r, 2/56r, 3/55r

Barthucculus Andree p. S. P. parochie S. Savini; Gualfredus Deo-
tacomandi p. E. parochie S. Stephani ; Bartucculus Oddonis p. S. S. paro-
chie S. Iohannis [reb. agosto 28]; Deotesalve Iohannis p. S. A. parochie S.
Marie de Viridario [reb. agosto 29]: 40 ss. pro quolibet.

quod inventi fuerunt per me Paganum notarium ad malefitios com.
Per. [...] die .vir. exeunte agusto, de nocte, post tertium sonum campane
ante oram matutinalem [...] in domo Guilielmette tabernarie porte Burnee
parochie S. Nicolai.
960 1251 settembre 8 1/38v, 2/56v, 3/55r

Cerbasius Condatore et eius uxor: 10 ll. pro quolibet.

acc. per Benvenutam lombardam fecisse insultum contra eam in pla-
tea com. Per., et idem Corbaxius dedit ei calces in ventre ita quod cadidit
in terram, et dicta sua uxor dedit ei guantiatam.

961 1251 settembre 19 1/38v, 2/56v, 3/55v

Maffutius Andree Gostantii [reb.], Benetesus Martini Gallie: 10 Il.
pro quolibet.

acc. a Bonconte Peri Odie, predictos subripuisse et asportasse gra-

num et stare de quadam petia terre, et dictus Mafutius similiter subripuit
bladum de duabus aliis petiis terre dicto Bonconti pertinentibus.

962 1251 settembre 22 1/38v, 2/56v, 3/55v

Pleneria qui habitat in turri Caonis, p. S. P. parochia S. Martini :
25. ll.

acc. per Angelam domine Bone fecisse insultum contra eam percu-
tiendo ipsam cum la petra, de qua percussione sanguis exivit.

263 1251 settembre 25 1/39r, 2/57r, 3/56r

Domina Letitia olim uxor Benedictulli et Iacoputius eius vir: 10 ll.
pro quolibet.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 205
acc. per Consolum Iohannis abstulisse ei furtive duos corbes ordei et
duos spelte de quadam sua petia terre.
964 1251 settembre 26 1/39r, 2/57r,:3/56r
Iacobus Saladini de villa Caliscane : 25 Il.

acc. per Bonaverem Peri et Rainerium Pinerie, ipsum furtive abstu-
lisse eis duos boves.

265 1251 settembre 29 1/39r, 2/57r, 3/56rv
Agura de Abadia Vallis Uberti, qui stabat in castro Agelli : 500 1l.
acc. per Deutesalvum Deotacomandi proiecisse quandam lapidem

Cangnio nepoti dicti Deotacomandi et filio Rubei, faciendo eidem unum
vulnus in capite, de quo vulnere mortuus est.

266 1251 settembre 30 1/39r, 2/57r, 3/56v

Isabella filia Blamcaronis et Barthulus eius filius de villa Casapaie :
50 ll. pro quolibet.

acc. per Iacobum Dominici percussisse Bernardolum filium suum in

capite cum cacone, de quo vulnere multus sanguis exivit, de quo vulnere
creditur eum mori.

267 1251 ottobre 3 1/39v, 2/57v, 3/56v
Iuntullus Lullolli de Pantano : 100 1l.
acc. per Iacobum Sassi percussisse eum cum lapidibus in capite ita
quod sanguis exivit, de quibus percussionibus credit mori, et derobasse
eum de .v. bubibus.

268 1251 ottobre 14 i 1/39v, 2/57v, 3/56v-57r

Barthollus Martini et Benvenutus eius frater: 25 1l. pro quolibet.

14
206 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. per Bonaiuntam Bertrami violenter et iniuriose cepisse eum per
capillos, straginando eum, dando sibi pungna, percutiendo eum cum macis
lingnei.

269 1251 ottobre 17 1/39v, 2/57v, 3/57r

Albertinus lombardus de Conobio, qui alio nomine dicebatur Por-
cella : 200 1l.

req. quod dicitur sive calunniatus est fecisse duas feritas Tigne scu-

tifero domini Rufini potestatis Per., de uno cultello malitioso, in palatio
com. Per. et de nocte, de quibus duabus feritis sanguis exivit.

270 1251 ottobre 31 1/40r, 2/58r, 3/57r
Ventura Ranutii Petrutii de Villanova : 500 1l.

acc. per Francescam Mainecti percussisse et vulnerasse Coppum pa-
truum suum in brachio sinistro, de quo vulnere mortuus fuit.

971 1251 novembre 29 1/40r, 2/58r, 3/57v

Iohanectus Frorensis de Cerna, Curradus Cessarii de Fracta Balda,
Simon de Frore, Gratianus Cacavellus : 100 1l. pro quolibet.

occasione quod calupniantur fregisse quondam molendinum positum

in flumine Gerne, domini fratris Bonvicini, et furtive aportasse ferramenta
et bona dicti molendini.

272 1251 dicembre 21 1/40v, 2/58v, 3/57v
Palmerius Alberti de Bagnaria : 500 ll.
acc. per dominam Bonam uxorem Rainaldelli bailitoris com. Per. as-

salivisse dictum suum virum Rainaldellum et ferisse de uno cultello, ita
quod ex dicta percussione mortuus est.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 207

273 1252 gennaio 15 1/40v, 2/58v, 3/58r

Martinellus filius Suppolini Benedictoli, Lulollus filius Iohannis Mo-
naldi de Galera : 500 Il. pro quolibet.

acc. per Meliorem occidisse Iohannem Simeonis eius virum.

274 1252 gennaio 23 1/40v, 2/58v, 3/58r
Andreas Mencii : 500 Il.
acc. per Benvenutum fratrem Tiverutii percussisse ipsum Tiverutium
cum lapide et falcella, de quibus percussionibus mortuus est.
275 1252 gennaio 31 1/41r, 2/59r, 3/58rv
Iacobus Baccarutii : 25 1l.
acc. per Perum Martholi percussisse eum in capite cum uno lapide,
de quo sanguis exivit.
276 1252 febbraio 23 1/41r, 2/59r, 3/58v
Comandollus Avultronus Federici : 500 1l.
acc. per Recabenem Iacobi percussisse duabus vicibus Perusinam eius
famulam cum cultello, ex quibus percussionibus mortua est.
277 1252 marzo 2 1/41r, 2/59r, 3/58v
Polus Giptii de Vitiano : 500 1l.
acc. per Angelum Uguconis percussisse Cressolum fratrem suum cum
uno cultello, ex qua percussione mortuus est.
278 1252 aprile 22 - 1/41r, 2/59v, 3/59r

Spoletonus p. S., parochie S. Lucie : 500 ll.
208 MARIA PAOLA CORBUCCI

occasione quod dicitur occidisse Laurentium Virfabrum et vulneras-
se Iohannem Centii Romanum cum uno cultello.

279 1252 maggio 7 1/42r, 2/60v, 3/60r

Francesca Berardi Madii: 15 ll. (10 ll. pro feruta unius lapidis, 100
ss. pro captione capillorum).

acc. a domina Fronduta uxore Detacomandi, quod eam percusserat
in capite cum lapide et quod eam ceperat per capillos.

280 1252 maggio 18 1/42r, 2/60v, 3/60rv
Andreas Paganelli qui dicitur Capotostus : 50 ll.

occasione quia Bernardinus qui fuit de Nuxia, et Transerichus qui
fuit de Ugubio, in domo sua et apud eum deposuerunt quandam guarna-
ciam Recabeni Uguiconis, quam predicti Berardonus et Transericus furati
fuerant in quadam sua vinea, et quia predicto Berardono dixit et eum orta-
batur ad furta facienda et eum recepit in sua domo et bibit cum eo et co-
medit.

981 1252 maggio 25 1/42v, 2/61r, 3/60v

Guido balisterius et eius filius Acomandolus, Iuncta et Bencevenne et
Bonusannus filii Deotefece : 100 ss. pro quolibet.

acc. a Bonensigna domine Marie fecisse insultum contra eum, ex-
trahendo eum de tenuta unius petie terre posite in pertinentiis Vernacani,
laborando vel laborari faciendo contra suam voluntatem.

982 1252 giugno 14 1/42v, 2/61r, 3/60v

Albricus assisinatus, qui solitus erat stare in monasterio S. Marie
Montis Lucidis : 10 Il.

acc. ab Ieleadolo serviente dicti monasterii, quod eum percussit in
facie cum quadam amphora ita quod sanguis exivit, et quod eum ceperat
per capillos.
I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 209
283 1252 giugno 30 1/42v, 2/61r, 3/61r

Ugolinus Bertaldi Iohannis [reb. 1252 luglio 4], Governutius olim de
Plano Carpinis, de civitate et comitatu Per. : 15 ll. pro Ugolino, 100 ss
pro Governutio.

acc. a Gipgio Homodei, occasione insultus contra ipsum Gipcium fac-
ti per ipsos in una petia terre in pertinentiis Clusii sibi concessa per do-
minum Tancredum Homodei de Ruxano.

284 1252 luglio 11 1/43r, 2/61v, 3/61v-62r

Cucgolus Simeonis, Petriolus Iannis, Massiolus domini Berardi con-
sul Roxani : 25 ll. pro cultello, 10 ll. pro spata, 1 1. pro maga, pro quolibet.

acc. a Rainerio Gentilis et Barono Benedictoli, quod eos percusserant
cum aliis viris de Roxano a capite cluse domini Tancredi, fugando eosdem
iniuriose cum cultellis, spadis, cerveleris et maccis, eques et pedes, et percu-
tiendo ipsos cum macgis ligneis in capite et sibi faciendo plura vulnera in
capitibus eorum de quibus timebant mori, ut per eorum libellos patet.

285 1252 luglio 22 1/43r, 2/61v, 3/61r

Cortholus Buccari Corthosoni, Bercolus eius frater filius dicti Buccari,
Nicola Margoline - de S. Mariano : 500 ll. pro quolibet.

acc. a Mengone Matheoli de S. Mariano, quia interfecerunt Michaelem
suum fratrem.

286 1252 luglio 25 1/43r, 2/61v, 3/61v

Petriolus Iannis, Peputius Berardi, Petriolus Vengati, Cuccolus Sy-
meonis, Vegolus et eius filius, Giptiolus Bonoscangni, Rainucgolus Aportholi,
Iacopellus Valentini et Venturella Tudinelli de Ruxano : 500 Il. pro quoli-
bet.

acc. a Barono Benedictoli, quia prebuerunt causam mortis in filium
suum Benevenutum, fugando ipsum et postmodum mittendo ipsum in ter-
ram et retinendo per capillos et per pannos quos habebat in dorso, et idem
Petriolus Iannis percussit dictum suum filium Benevenutum.
210 MARIA PAOLA CORBUCCI
287 1252 agosto 6 1/43v, 2/61v-62r, 3/62r

Guidarellus Sonnoli de Pregio : 50 ll. pro percussione cultelli, 10 1l.
pro percussione falgonis, 10 ll. pro percussione lapidis.

acc. a Bonostatu Rustekelli de Monte Pulciano [...] contra ipsum
fecisse insultum in strata in pertinentiis Pregii, et ipsum percussisse cum
cultello vetito in vultu, ita quod sanguis exivit, et cum falcone in capite
et in brachio, et cum lapide in capite.

288 1252 novembre 24 1/43v, 2/62r, 3/62v

Tignosus qui et Correcta dicitur, serviens Iacopelli domine Genevrie :
100 ll.

den. quod in mercato com. Per. publice assalivit Coffolum Fomagii
domini Iacobi cum cultello malitioso evaginato, et quod ipsum cum ipso
cultello percussit in vultum.

989 1252 novembre 26 1/43v, 2/62r, 3/62v
Floris Verdiane de Plebe S. Quirici : 500 Il.

den. quod percussit et occidit Bolongninum domine Massarie, loci
eiusdem.

290 1252 dicembre 14 1/44r, 2/62r, 3/62v-63r

Bendikectus de S. Maria in Silva, Herculanus de eodem loco, Ricu-
ciolus Iohannis de S. Elera, Fordevolia et Ioanectus de Casanella : 500 ll.
pro quolibet.

acc. a Marco magistri Iohannis et Benedictolo Guirardi syndicis co-
munis Cerqueti, iure eorum et iure sibi concesso a Paulicto de Spoleto in
territorio seu districtu Cerqueti, occasione cuius derobamenti comune et
homines Cerqueti fuerunt ipsi Paulicto condempnati et coacti solvere se-
xaginta libras.

291 1252 dicembre 14 1/44r, 2/62rv, 3/63r

Ugolinus et Cucius filii domini Bertuldi Iohannis Panci, Albertus do-
mini Iohannis et Restorus et Cevenne Ymeldine : 100 ss., et rest.
I «LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 211

acc. a Ioannello pro se et procuratorio nomine Dilivantis Ranerii et
Nerconi et Pleni qui stant in Clusio ad Colcellum, quod eorum auctoritate
extraxerunt ipsos de tenuta de blado quod habuerunt in terreno Clusii, eis
dato et concesso a domino Tancredo de Roxano syndico com. Per. ut pa-
tet publico instrumento, silicet quattuor staria grani.

292 1252 dicembre 18 1/44r, 2/62v, 3/63v

Micgolus Beneveniatis : 25 ll., et rest.

acc. a Petro Gregorii, quod sibi furatus fuerat .vir. ll. den.

293 1252 dicembre 19 1/44v, 2/62v, 3/63v

Marcus, Laurentius, Corradus et Iuncta - servientes domini Andree de
Portulis : 50 1l., et rest.

acc. a Guidone Ugolini [...] quia furtive collegerunt et colligi fece-
runt olivas et fructus de oliviis sibi pertinentibus, positas in curia castri
Pennarum, de quatuor foliis olivarum que sunt in vinea mea [...] et de
irr. aliis foliis positis et exsistentibus in terra sibi pertinente, in curia dicti
castri in. Lactolis.

294 1252 dicembre 21 1/44v, 2/62v, 3/64r
Accurrolus Girardutii : 50 1l.
acc. ab Ianne Nicolai, quia violenter et iniuriose fecit insultum con-
tra filiam suam Matteldam, que ducebat et regebat pecudes et capras in
quadam pastura ubi dicuntur Terraioli, capiendo eam et prohiciendo in
terram et claudendo os suum cum manu et elevando sibi pannos a pedi-

bus et volendo agere cum ea et multas alias iniurias faciendo, et fecit sibi
exire sanguinem de nasu, et per ipsum non stetit quin eam corrumperet.

295 1253 gennaio 29 1/45r, 2/63r, 3/65r
Silvester Cilii de burgo Castelionis : 100 Il.

acc. a Capriolo condam Brunatii quod ipse noturno tempore fecit
insultum contra eum ad domum suam positam in burgo porte S. Angeli,
212 MARIA PAOLA CORBUCCI

et percussit ipsum cum falgone et cultello in spallis ex parte sinistra de qua
sanguis exivit, per quas percussiones ipse credit mori.

296 1253 marzo 3 1/45r, 2/63r, 3/65rv
Nicolutius Acursi de Cerreto : 100 ll.

acc. a Tiverutio Benveniatis, Francescolo condam magistri Averar-
di et Vangnolo magistri Angeli, quod ipse noturno tempore fecit insultum
contra eos ad domum Iacobi Angeli in qua erant cum sotiis, evaginatis cul-
tellis et armata manu, et percussit ipsum Tiverutium cum cultello vetito
in brachio et dictum Vangnolum in pectore, et predictum Francescolum
etiam percussit dando sibi alapas seu guancatas, et multas alias iniurias
eis inferendo.

297 1253 marzo 4 1/45v, 2/63v, 3/65v

Iacobus Iohannis Cingii p. S. et parochie S. Antoni, et Mercata eius
uxor: 50 ll pro quolibet.

quia dictum et repertum est eos, dolo et fraude, expendisse monetam
falsam [...] per civitatem Per., et etiam inventi fuerunt in domo in qua
habitabant .vir. terini falsi.
298 1253 marzo 11 1/45v, 2/63v, 3/66r

Venutolus olim serviens Oderigii Michaelis : 10 ll.

acc. ab ipso Uderisio, quod ipse furtive secessit ab eo et subtraxit ei
per furtum unam tunicam, unum caparonum, unam interulam, unum par

subtellarum, unum par sarabularum, unum par caligarum, unum cultellum
acutum, unam spatam et unum tavolatium.

299 1253 aprile 21 e 23 [due bandi] 1/46r, 2/64r, 3/66rv

Raynutius Plenerie, Franciscolus Beneveniatis de Asisio : 500 Il. pro
quolibet.

acc. a Pelegrinocto quod ipsi, simul cum Pasugolo Bonacursi Pisco-
li [...] dando inter se consilium, adiutorium et favorem, fecerunt insul- I « LIBRI DEL BANDITI » DI PERUGIA 213

tum armata manu cum cultellis vetitis et malitiosis in via maiori que vadit
ante domum Munaldi Ruberti et ipsius domini Pelegrinocti, contra Rusti-
cum eiusdem domini Pelegrinocti filium, vulnerando et percutiendo ipsum
cum predictis cultellis et armis, ex quibus vulneribus et quorum occasione
predictus Rusticus mortuus est.

7

300 1253 maggio 3 1/46v, 2/64v, 3/67r
Octolinus filius condam Octonelli de Papiano : 500 1l.
acc. a Brancutio Bonacursi, quod ipse violenter et iniuriose et abs-
que rationabili causa fecit insultum contra eum in quodam campo sibi
pertinente posito in Fracta filiorum Acgonis, percutiendo ipsum cum clava
in capite ita quod sanguis exivit.

301 1253 maggio 7 1/46v, 2/64v, 3/67r

Berardus Angeli de Marano : 100 ll. duplicato banno secundum for-
mam statuti, quia fuit de nocte.

acc. a Latino Saccarelli, quod ipse violenter et iniuriose armata ma-
nu noturno tempore fecit insultum contra eum in via publica com. Per.,
percutiendo ipsum cum cultello malitioso et vetito in corpore ita quod san-
guis exivit, de qua percussione timet mori, et alias iniurias sibi inferendo.
3902 1253 giugno 5 1/47r, 2/65r, 3/67r

Laurentius famulus Simeonis de Pirislissis : 100 1l.

acc. a Leonardo Bonaiunte, quod ipse iniuriose et violenter fecit in-
sultum contra eum armata manu cum quadam clava in exercitu com. Per.,
percutiendo eundem cum ipsa clava in capite et vulnerando ipsum ita quod
sanguis exivit.
303 1253 luglio 8 1/47r, 2/65r, 3/67v

Iohannes Bonoscagni : 500 1l.

acc. ab Andrea Marsilii, quia ipse fecit insultum contra fratrem suum
Tebaldutium simul cum Detesalve Iohannis armata manu, in loco qui di-
214 MARIA PAOLA CORBUCCI

citur Castrumnovum, percutiendo et vulnerando eum cum falcastris in ca-
pite, brachiis et in vultu, ex quibus percussionibus idem Tebaldutius mor-
tuus est.

304 1253 luglio 12 e settembre 18 [due bandi] 1/47rv e 49v,
2/65r e 67r, 3/68r e 70v

Altapasqua uxor Ugugonis Berardi et domina Pleneria mater ipsius
Altapasque, Laurentius Bonaiuncte Divitie, Angelus Gipci; Ugugo Be-
rardi : 500 ll. pro quolibet.

acc. a domina Romita uxore condam Girardini Mannoli, quod per-
cusserunt et interfecerunt ipsum Guirardinum eius virum cum cultellis et
falcastris in capite, in brachio et in spallis, ipsi vel aliqui ecrum, et causam
mortis dicto suo viro prestiterunt ; occasione vulnerum ab eis vel ab aliquo
eorum illatarum eidem suo viro, mortuus est ipse suus vir.

305 1253 luglio 30 1/47v, 2/65v, 3/68rv
Rainutius Iannis : 50 ll.

acc. a dompno Benedicto Ianuarii, quod ipse accessit ad quoddam
scrineum quod habebat in domo Iannis posita in castro Corgani, frangendo
ipsum scrineum et de ipso extrahendo et subripuendo et exportando furti-
ve .LvItI. ]l. den. minutorum inter grossos et minutos, et eos denarios reti-
nendo contra suam volumptatem.

306 1253 agosto 7 1/48r, 2/65v-66r, 3/68v

Leonardus Rainaldi Acriani [...] qui morari consueverat ad domum
suam positam in Colle Landonis : 500 1l.

acc. a domina Ricca uxore olim Vivoli Rainutii quod, cum ipse fe-
cisset pacem perpetuam cum dicto Vivolo et ipsam pacem promisisset
non frangere, predictus Leonardus noturno tempore fecit insultum contra
dictum Vivolum suum virum armata manu in area sua et percussit eum
pluries cum ense, ex quibus percussionibus mortuus est, et sic fregit eidem
viro pacem.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 215

307 1253 agosto 8 1/47v, 2/65v, 3/68v
Perus vir Santese p. S. A., parochie S. Christofori : 50 ll.

acc. a Bruna Magalocti, quod ipse dedit ei duos florinos grossos fal-
sos pro pane quem ab ipsa emerat, et sic faciendo expendit monetam fal-
sam in civitate Per.

308 1253 agosto 23 1/48r, 2/66r, 3/69r

Iunctolus Iannis [...] qui consueverat morari ad domum suam posi-
tam in burgo S. Antonii : 50 ll. pro percussione cultelli et 100 ss. pro expor-
tatione ipsius cultelli.

acc. a dompno Benevenuto Mitigoli, quod ipse iniuriose fecit insul-
tum contra eum, stante in ecclesia S. Geronimi de Via Spargente, et per-
cussit ipsum cum cultello malitioso in capite et vulneravit eum cum ipso
sicut evidenter apparuit ita quod sanguis exivit, et multas alias iniurias
sibi intulit.

309 1253 agosto 29 1/48v, 2/66r, 3/69rv

Gentilis Raynutii Valentini de burgo p. S. A. et parochie S. Christo-
fori: 500 ll.

acc. a domina Mantia Iacobi quod ipse iniuriose et violenter percussit
filium suum Barthutium cum quodam baculo qui erat in quodam fune, in

capite, ita quod sanguis exivit, et ex ipsis percussionibus idem Barthutius
mortuus fuit.

910 1253 agosto 29 1/48v, 2/66v, 3/69v
Amanitus Augure: 100 ss.
acc. a Clara olim domine Palmerie, quod ipse, sua auctoritate et ea
inrequisita, metiit et ad aream traxit et trituravit granum et linum, quod

fuit in quadam petia terre sibi pertinente posita in campanea in loco qui
dicitur Arenese [...] et sibi partem grani et lini reddere contradicit.

311 1253 settembre 1° 1/48v, 2/66v, 3/69v-70r

Guielmus Pauli bailitor com. Per.: 100 1l; et predictum hominem
216 MARIA PAOLA CORBUCCI

quem dimisit auffugere, conduxerit et presentaverit coram domino pote-
state vel suo iudice.

qui, cum ipsi datus esset quidam forensis frorentinus in custodiam per
dominum Donadeum assessorem potestatis, qui forensis detentus fuerat
occasione furti quod dicebatur conmisisse, Guilielmus ex sua negligentia
dimisit dictum forensem auffugere et evadere.

312 1253 settembre 6 1/49r, 2/66v, 3/70r

Altadonna de burgo Filungi: 25 Il.

acc. a Mecarosa, quia ipsa cepit filiam suam Lisolam et misit sibi
manum in gulam volendo eam suffocare sive strangulare, et percussit ean-
dem in facie cum manu ita quod sanguis exivit de ore et naso, et percussit
eam in spallis cum lapide mittendo eam sub se et verberando eam fortiter
in.via ante domum sua ipsius Megarose.

313 1253 settembre 16 [v. n. 316] 1/49r, 2/67r, 3/70v

Servitus Pravi qui fuit de Montemelinc : 100 ll. duplicato banno quia
fuit de nocte.

acc. ab Andrea Paganelli, quod ipse noturno tempore iniuriose per-
cussit eum et vulneravit eundem cum cultello malitioso in facie ita quod
sanguis exivit, de quo quidem vulnere et percussione credebat ipse Andreas
mori, et hoc fuit in burgo porte Solis in domo magistri Palmerii sartoris.

314 1253 settembre 20 1/49v, 2/67v, 3/71r

Hermanutius Pauli de Deruta: 100 ll.

acc. a Manno Lecti tutore Iacobine filie condam Milliani tutorio no-
mine ipsius, et a Nugolo Mancini cio sive patruo eiusdem pupille, quod ipse
violenter capiens ipsam puellam et carnaliter eam cognoscens in districtu
Dirute in loco qui dicitur Via Cuppa per vim, et ea invita violavit virgini-
tatem ipsius puelle.

915 1253 settembre 27 1/50r, 2/67v, 3/71r
Iunctolus Iohannis : 500 1l.

acc. a Mitingolo Cilii, quod ipse contra don Benvenutum eius fi-
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 217

lium fecit insultum et cum cultello malitioso percussit et vulneravit eum,
ita quod ex ipso vulnere mortuus et occisus est per ipsum Tunctolum.

316 1253 settembre 27 [v. n. 313] 1/50r, 2/67v, 3/71v

Servitus Pravi: 1000 ll. duplicato quidem banno secundum formam
statuti, quia fuit de nocte.

acc. a domino Hermanno Comitis quod de mense setembris noturno
tempore cum cultello acuto et malitioso percussit et vulneravit Andream
Paganelli eius nepotem, ex quidem percussione et vulnere ipse Andreas
mortuus est.

317 1253 novembre 8 1/50v, 2/68r, 3/71v-72r
Recabene Bentevenge de S. Apolenario : 100 1l., et rest.

acc. a Matheo Bernardine et a Bernardino Griffe civibus Urbisveteris,
quod ipse violenter et iniuriose in via publica prope burgum S. Savini de-
robavit ipsum Bernardinum auferendo sibi unum iumentum rubei pilami-
nis et ipsi Matheo tria capitia panni lacee qui erat in dicto iumento, et
ipsas res exportavit et detinet.

318 1253 novembre 14 [v. n. 335] 1/50v, 2/68r, 3/72r
Compagnolus et Aiutolus fratres, et filii olim Sicardi : 500 1l.

acc. a domino Simone condam domini Uffredutii Iacani et Oldrevan-
dinello Maphei Girardi, quod ipsi percusserunt et vulneraverunt dominum
Angelum Raynucini Mendice cum cultellis et lapidibus in districtu et ter-
ritorio Montisnigri, et ipsi dictum Angelum interfecerunt et occiderunt.

319 1253 novembre 18 1/51r, 2/68v, 3/72rv

Bonaspes notarius qui fuit de Hermencano et stare consueverat in
domo Rainerii Alberti : 300 1l.

qui variavit et mutavit seu variari et mutari fecit signum seu textum
cuiusdam publici instrumenti confecti sub signo Bartholomei notarii, exem-
plans aut exemplari faciens ipsum instrumentum, et apposuit ipsi in-
218 MARIA PAOLA. CORBUCCI

strumento seu apponi fecit signum dicti Bortholomei notarii, subscribens
vel subscribi faciens nomen eiusdem Bartholomei, videlicet quia ipse Bar-
tholomeus idem instrumentum scripserat ; et quod ipse Bonaspes falsum
commisit et apparuit manifeste ex comparatione litterarum, quia habitis
pluribus instrumentis et abbreviaturis scriptis manu supradicti Bartholo-
mei et quibusdam etiam veris instrumentis scriptis manu propria dicti
Bonaspeni et collatione facta litterarum, abbreviaturarum et instrumento-
rum ipsorum Bartholomei et Bonaspeni ad litteras instrumenti predicti
quod ipse Bonaspes scripsit vel scribi fecit, littere abbreviaturarum et in-
strumentorum dicti Bartholomei nullatenus simulabantur cum litteris pre-
dicti instrumenti nec etiam littere verorum instrumentorum predicti Bo-
naspeni cum illis eiusdem instrumenti bene similes videbantur, secundum
maiorem aptitudinem et convenientiam, habebant cum ipsis litteris dicti
instrumenti quam littere instrumentorum et abbreviaturarum dicti Bar-
tholomei.

390 1253 dicembre 1 1/51v, 2/69r, 3/73r

Iacopellus magistri Iacobi spetialis et Andrugolus Magi Ugonis Gi-
xiliberti : 500 Il.

acc. a Gallo Philipi, quod ipsi violenter et iniuriose in foro com. Per.
fecerunt insultum contra filium meum Angelutium, et ipsum dictus Iaco-
pellus percussit cum maga semel in capite ita quod sanguis exivit, et dictus
Andrucolus percussit eundem suum filium duabus vicibus cum cultello et
sic de utraque percussione sanguis exivit, de quibus percussionibus denun-
tiavit ipsum mori.

391 1253 dicembre 7 1/51v-52r, 2/69r, 3/73r-74v
Spenolus Bentevegne p. S. P. : 25 ll, et rest.

quia cum ipse habuisse et recepisse sex ll. den. a Petrutio camerario
com, pro porta Eburnea sibi dante pro com. Per., et pro ipsis denariis idem
Spenolus promisisset dare comuni unam quantitatem matonorum occasio-
ne matonandi plateam et mercatum com., ipsos matones non dedit set
cum dictis denariis auffugit et cos furtive exportavit et contractavit con-
tra voluntatem dicti camerarii et com. Per.

392 1254 gennaio 5 1/53r, 2/71r, 3/75r

Martinus, Orlandinus Perusii ; Nicola, Rainaldus et Recutius filii
I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 219

dicti Martini, Bonora uxor dicti Orlandini, Bonavere et lohannes filii
Martini de Panicale, Sinibaldus gener Conpagni Lasati - de villa Panicalis :
500 1l. pro quolibet.

a Bonaiuncta olim Petri Paltonis de Panicali, quod cum lanceis et
aliis armis fecerunt insultum contra ipsum Bonaiunctam et Brunaccum
fratrem suum, cum lanceis percusserunt et aliis armis, de quibus percus-
sionibus dictum fratrem suum dicebat mortuum fuisse [...]; et accusa-
vit contra dictum Martinum quod predicta omnia conmiserit et fieri fe-
cerit.

323 1254 gennaio 31 1/58v, 2/76v, 3/81v

Riccutius Leti: 20 ll. duplicata pena propter malefitium noturnum
secundum formam statuti.

acc. a Bencevenne Cesarii quod furtive et noturno tempore de qua-

dam domo ipsius Bencevenne acceperit unum par barallarum, unum cul-
tellum acutum, unam tunicam et .x. ss. den.

394 1254 febbraio 14 1/53v, 2/71v, 3/75v
Daniellus olim famulus prioris S. Mariani: 100 ss.
acc. ab Andrea Thomassi quod extraxerit et extrahi fecerit oleum et
aliam grassiam de comitatu Per.
325 1254 febbraio 18 1/53r, 2/71v, 3/75v
Perusius Oliverii et Iunctolus frater eius, Paulus magistri Moci, Re-
servata uxor condam Guidonis Martini de Capanna - de villa Pulgiti : 500
ll. pro quolibet.
cit. [...] supra eo quod dicebatur quod dicti Perusius, Iunctolus et

Paulus magistri Moci percusserint et interfecerint Guidonem Martini, et
dicta Reservata eum interfici fecerit.

326 1254 febbraio 18 - 1/54v, 2/72v, 3/77r

Iacobus Piconis p. S. S.: 10 Il.
n2
m
e

MARIA PAOLA CORBUCCI

req. de robaria facta in strata publica Compagnano filio Marcuccie
de Nursia et ipsi Marcucie de .L. sol. et uno linteamine.

327 1254 marzo 14 1/54v, 2/72v, 2/77r
Angelus Angelice castri Derute : 50 ll.

acc. ab Unto Petri de Deruta quod nocturno tempore furtive intra-
verit in quandam domum ipsi Unto pertinentem que posita est in dicto
castro [...] auferendo et exportando de dicta domo bene .xx. ll. et fran-
gendo unum sepedaneum quod erat in dicta domo et extraendo de ipso
sepedaneo pannos lini et unam tunicam.

398 1254 marzo 17 1/55r, 2/73r, 3/77v

Agurella sive Venturella Offredutii p. S. P. de parochia S. Pauli,
Petruccolus famulus filiorum Boniohannis Constantii p. E. et olim stetit
cum domino Bonafedancia iudice : 21 ll. pro quolibet.

acc. a Cafarello, Mencio Simeonis et Levolo Boniacursi custodibus
noctis, quod eos per civitatem invenerint de nocte post tertium sonum
campanarum comunis sine bestiis et igne contra formam statuti et bannum
potestatis, et quod fecerint insultum contra eos et percusserint eos cum
lapidibus.

399 1254 aprile 6 e 7 [due bandi] 1/53v e 54v, 2[72r, 3/76rv

Recolus, Quintavalles et Argumentolus filii olim Sinibaldi ; Iovan-
nellus Benecase, Benevenutus Berte : 500 ll. pro quolibet.

acc. a Martino Cacoli, quod omnes violenter et armata manu insul-
tum fecerunt contra Beltraminum notarium fratrem ipsius Martini, per-

cutiendo et vulnerando eundem cum cultellis, pugnis et lapidibus, et quod
ex ipsis percussionibus mortuus fuit.

330 1254 aprile 14 1/55r, 2/73r, 3/77v-78r
Deotesalve Favulis de villa Celle de Fracta silicet S. Christofori : 500 ll.

acc. a Mentio Simeonis et Iacobo filio condam Ugolini, quod fecerit
insultum contra dominam Encrescutam sororem eorum, ad domum in qua
I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 221

morabatur ipsa domina in villa predicta, percutiendo et vulnerando eam
cum cipello in capite sive fronte, ex quo vulnere eadem domina mortua
fuit.

391 1254 aprile 30 1/56r, 2/74r, 3/78v-79r

Bernardinus Bentevenge bailitor ville de Monteagello, Iacopectus eius
frater et Bentevenga pater ipsorum : 100 ss. pro quolibet.

acc. a Guidone dompne Marie quod contra eum cum armis, lanceis
et cultellis fecerunt insultum.

332 1254 maggio 6 1/55v, 2/73v, 3/78rv

Gratiolus Bernardini de parochia S. Marie Nove : 100 Il. pro percus-
sione cultelli cum sanguine, quia fuit de nocte et pena duplicatur secundum
formam statuti, 100 ss. pro captione capillorum.

acc. a Venturella Baronis quod noturno tempore armata manu per-

cussit eum cum cultello acuto in brachio ita quod sanguis exivit, et quod
ceperit eum per capillos.

333 1254 maggio 8 1/55v, 2/73v, 3/78v
Ubertinus Lombardus vir Riccole Clare : 500 1l.
acc. a Nicolo Uguicgonis p. S. de parochia S. Severi, quod interfece-

rit Diamantem uxorem eius nocturno tempore cum cultello, in civitate in
porta Solis.

334 1254 maggio 9 1/56r, 2/74r, 3/79r

Marrone olim de Nuceria, p. S. S. de parochia S. Gregorii [reb. 1254
dicembre 19].

den. quod quasdam litteras portasset in Fulgineum in preiuditium
com. Per. et cum Fulginatibus inimicis com. Per. fuisset locutus in predicti
com. Per. preiuditium.

15
222 MARIA PAOLA CORBUCCI
335 1254 maggio 16 [». n. 318] 1/56v, 2/74v, 3/79rv
Berta Gisle mater Aiutoli et Conpagnoli fratrum : 500 ll.
acc. ab Idrevandino tutore Paulitii filii condam Ranugelli Angeli Ra-
nucini tutorio nomine ipsius, quod a dictis filiis suis fecerit occidere eun-
dem Angelum et quod eisdem dederit opem et auxilium.
336 1254 giugno 12 1/60v, 2/78v, 3/83v-84r
Blasius Iohannis, Perus Girardi et Peruscinus eius filius, Benedictolus
Girardi [reb. 1254 nov. 21] et eius filii Iacobus et Valentinus, Stefanus Gi-
rardi, Iohannes Rosanus, Andreas Iohannis et Girardus Stephani - de Cer-
queto : 500 1l. pro quolibet.
acc. a Pravo Sinoli de Cerqueto, quod omnes iniuriose et violenter
armata manu fecerunt insultum contra Mareum Comparati de Cerqueto in
pertinentiis Cerqueti [...], percutiendo eundem cum lapidibus, spedis, lan-

ceis et aliis armis in pectore et in corpore, ex quibus percussionibus predic-
tus Marcus est mortuus.

337 1254 luglio 6 1/56v, 2/74v, 3/79v
Benacoltus Guidutii : 50 1l.

acc. a domina Flore Amante, quod percusserit filium suum Ventu-
rucum cum clava ferrea, ita quod sanguis exivit.

398 1254 luglio 14 1/57r, 2/75r, 3/79v-80r
Guidarellus condam de Arecio : 50 ll.
acc. a dompna Tudina matre Vianugii, quod percusserit cum cultel-
lo vetito et maletioso dictum filium suum in spalla sive in orca.

389 1254 luglio 14 1/57r, 2/75r, 3/80r

Garofanus Ranutii Astose, mergaiolus p. S. P. de parochia S. Marie
de Colle : 500 1l.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 223
acc. a Marfagnone Abbandonati de eadem parochia, quod percusse-

rit de lapide in capite Bartholutium filium suum, et de ipsa percussione mor-
tuus fuisset.

340 1254 luglio 15 1/57v, 2/75v, 3/80v
Spillatus de Florentia qui solitus est habitare iuxta turrim domini
Lemosine et Gilii fratris eius, Ubolinus balestarius solitus habitare in do-

mo Gratiani: 50 ll. pro quolibet.

den. quod contra bannum potestatis et preceptum et deliberationem
consilii, essent in armis et equis ad soldos ad civitatem Tuderti.

341 1254 luglio 21 1/57v, 2/75v, 3/80r
Bencivenni Viviani de villa Sancte Polenaris : 500 1l.
acc. a Bernardo, quod percussit cum securcello in spatulis Petrum

filium eius et quod de ipsa percussione fuerit mortuus, et hec fuerunt in
molendino quod dicitur de Murellis.

342 1254 luglio 23 1/57v, 2/75v, 3/80v

Venturella, Iuncta et Venutolus - germani fratres de Baiano : 500
ll. pro quolibet.

den. quod interfecerint Venturellam petraiolum.

343 1254 agosto 5 1/58v, 2/76v, 3/81v
Rainaldus cornator de «** : 500 Il.
acc. a Francescolo Silvestri quod noturno tempore fecit insultum con-
tra Cresciolum fratrem ipsius Francescoli, armata manu et cum cultello

vetito percussit eundem Cresciolum, de quo vulnere mortuus fuit dictus
Cresciolus.

344 1254 agosto 11 1/59r, 2/77r, 3/82r

Iohannes Benecase et Guido frater eius - de Pulgeto : 500 ll. pro quo-
libet.
224 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Benevenuto Peri Riccomandi de plebe Cecaleti, quod cum cul-
tellis acutis vulneraverint et percusserint in capite uxorem eius dominam
Mariam ita quod sanguis exivit, et interfecerint Venutolam filiam ipsius
Benevenuti et domine Marie.

345 1254 agosto 17 1/59r, 2/77r, 3/82r

Nicola Petri Marcolini, Albertutius Mencii - de Castelione Vallis :
500 11. pro quolibet.

acc. a Munaldo Pravi de Castilione Vallis, quod fecerint insultum
contra Bencevennem filium ipsius Monaldi in publica via et percusserint
ipsum Bencevenne cum ense duabus vicibus in brachio, et de dictis percus-
sionibus mortuus fuerit dictus Bencevenne.

346 1254 agosto 22 1/59r, 2/77rv, 3/82v

Negociante Petri Ronci de S. Valentino et Guilielmus Dulcis de paro-
chia Hospitalis de Caritate : 500 ll. pro quolibet.

acc. a Bonoscangno Agustoli de burgo S. Savini, quod predicti occi-
derint Perolum fratrem dicti Bonoscangni et occisum bonis propriis ipsum
Perolum derobaverint et expoliaverint, cum transiebat dictus Perolus per
agium de Collacone.

347 1254 agosto 27 1/59v, 2/77v, 3/82v

Michael Deotagite de S. Mariano, qui habitat in burgo p. S. S. : 50
ll. in una manu den. ravenn., 10 ll. in alia.

acc. a Guidone Detagite de S. Mariano, quod fecerit contra eum in-
sultum armata manu cum maga et securcello et percusserit ipsum Guido-
nem cum ipsa macga et securcillo et vulneraverit ita quod sanguis exivit
[...]; et quod percusserit et vulneraverit Simonellam filiam ipsius Gui-
donis cum lapide in capite, ex qua percussione sanguis exivit.

948 1254 settembre 7 1/59v, 2/77v, 3/83r

Andreutius Deotaleve Georgii, de parochia Hospitalis sive S. Stepha-
ni: 10 Il. den. ravenn.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 225

acc. a Simone Massei de parochia S. Marie de Colle, quod percusserit
eum de lapide in capite ita quod sanguis exivit.

949 1254 ottobre 6 1/60r, 2/78r, 3/83r

Barthutius Vergere et Vercera eius mater - de burgo p. S. P. de paro-
chia S. Stephani: dictus Barthutius pro percussione lapidis cum sanguine
10 ll, et pro eo quod cepit dictum Albertum per capillos et traxinavit in
terra 100 ss. ; et dicta Vercera pro eo quod cepit dictum Albertum et tra-
xinavit in terra 100 ss.

acc. ab Alberto filio Carii de eadem parochia, quod ipse Barthutius
percusserit ipsum Albertum in capite cum lapide ita quod sanguis exivit,
et quod ipse et dicta Verceria ceperunt ipsum Albertum per capillos et tra-
ginaverunt in terram.

350 1254 novembre 20 1/58r, 2/76r, 3/81r
Orlandus Spaglagranus : 100 1l.

acc. a Bencevanne Rainerii quod, cum duceret per comitatum Per.
iusta castellum Alguisi .x. salmas pannorum lane, ipse Orlandus fecit in-
sultum contra eum cum ense evaginato et unam ex ipsis salmis scarcave-
rit, et quod percusserit mulum iniuriose in quo erat sarcinata dicta salma,
et quod petierit pedagium quod numquam esse solvi a Perusinis nec ab
aliqua persona esse dixit in dicto loco.

351 1254 novembre 24 (?) 1/60r, 2/78r, 3/83v
Suppolinus Simonis de villa Vallis Caprare : 100 ss., ef rest.
acc. a Guidone Perusii Apenninis, quod extraxerit ipsum Guidonem
de tenuta de grano et lino ipsi Guidoni pertinente de quodam campo posi-
to in pertinentiis dicte ville Vallis Caprarie, in loco de Macenaria [...] et

metendo et carpendo ipsum granum et linum dictus Suppolus contra vo-
luntatem ipsius Guidonis.

362 1255 gennaio 24 : 1/61v, 2/79r, 3/85rv

Fatius Rainerii Bertraimi : 10 1l., et dicto Gentilutio satisfecerit.
Lv]
N


MARIA PAOLA CORBUCCI
cit. ad petitionem Gentilutii domini Rainerii [...] qui veniret coram
dicto potestate ad bannum decem ll. den. ut responderet de iure dicto

Gentilutio aut solveret sibi .xxxv. ll. et .x. ss., et venire et comparere con-
tempsit.

353 1255 febbraio 6 1/61r, 2/79r, 3/85r
Thomassolus de Valle Spoletana : 10 ll., et rest.

acc. a Copolo Fomasii, quia de domo sua posita in villa Abbadie fur-
tive abstulit sibi duos boves.

354 1255 febbraio 6 1/61r, 2/79r, 3/85r

Bonifatius Aldevrandutii et eius uxor domina Pisana : 10 ll. pro quo-
libet, et rest.

acc. ab Arnaldutio Peri, quod accesserunt ad quandam domum sibi

pertinentem positam in villa Papiani et de ipsa domo furtive abstulerunt
sibi duos boves sibi pertinentes pro duabus partibus.

350 1255 aprile 13 1/61v, 2/79v, 3/85v
Bernardellus domini Martini de S. Donato : 100 Il.
acc. a Ioanino Monaldi, quod iniuriose fregit domum suam positam

in pertinentiis S. Donati, et de ea extraxit quandam suam vegetem quam
in predicta domo habebat, furtive.

356 1255 aprile 23 1/61v-62r, 2/79v, 3/85v

Venutolus Ugolini de Panigali, Aldrevrandinellus de Monte Iovi : 100
ll. ; se insolventi, cuilibet corum manus dextera amputetur.

acc. a Petro Laboratoris de Castro Plebis, fecisse insultum contra eum
in quadam silva posita in Cassano et eum derobaverunt, percutiendo ipsum
in manu cum lancea taliter quod sanguis exivit.
{i «LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 227

907 1255 maggio 4 1/62r, 2/80r, 3/86r

Martinellus, Baruntius, Buntius - fratres filii Bernardi Aldrevandi ;

Ioannellus Bartholi, Mercatus Dominici : 150 1l, 100 11. pro fractione do-
mus et 50 Il. pro bobus ablatis furtive.

acc. a Bartutio olim Credoli fregisse nocturno tempore domum suam

positam in castro Corgiani [...] intrantes in eam, et furtive abstulisse sibi
duos boves pili rubei.

358 1255 giugno 7 1/63r, 2/80v, 3/86v-87r
Venutolus Mabilie : 10 1l.

acc. a Benvenuto Incalgoli percusisse filium suum Franciscolum de
lapide in capite, ita quod sanguis exivit.

359 1255 giugno 12 1/62v, 2/80r, 3/86rv

Todadosus Simeonis Salvoli de villa Vergnani de S. Enea: 100 Il.
pro Masia uxore Iacobi ablata dicto Iacobo, 25 ll. pro rebus furtive ablatis.

acc. a Iacobo Iuliani quod iniuriose et violenter abstulit sibi uxorem
suam nomine Masiam et eam retinet, et quod furtive abstulit et subripuit
de domo sua .Lv. ss. den. et aciam lini sive canapis et tres petiolas panni
lini, duos corbes grani, tres drapellas lini et unam gonellam blavedo, unum
mantellum de scarleto, unum par subtellarium, unam dupleram.

360 1255 giugno 15 1/62v, 2/80v, 3/86v

Iacobus Andree de Marsano et domina Mirabile eius uxor: 100 ll.
pro quolibet.

acc. a Martinello Orlandini produxisse contra eum falsos testes, si-
licet Scangnum Probantis et Iacobum Nicolai, quos etiam acusat dixisse

falsum testimonium contra eum. Positi et cridati fuerunt in predicto ban-
no predicti Iacobus et Mirabile eius uxor et Scagnus et Iacobus testes.

361 1255 luglio 9 ^ 1/63r, 2/80v, 3/87r

Iohannes Acatoli de Diruta : pena capitalis, furcis suspendatur.
228 MARIA PAOLA CORBUCCI

cit. quia dicitur eum occidisse Nicolam Davini civem urbis Rome
et eum derobasse.

362 1255 luglio 23 1/63r, 2/81r, 3/87r
Guidutius serviens domini Nicole Ugonis Rivelli : 500 1l.
acc. a Petro Agustoli fecisse insultum in Rainaldum suum fratrem
cum spatis, cultellis, macis et lapidibus in strata publica in contrata ville
Bagnarie, derobando eum de uno iumento et guastapo et multis aliis re-

bus, et vulnerando eum et percutiendo, ex quibus vulneribus et percussio-
nibus mortuus est.

363 1255 agosto 11 1/63r, 2/81r, 3/87v
Ugolinellus qui morabatur cum Perusio et nepos ipsius Perusii : 500 Il.

req. super eo quod dicebatur eum interfecisse Compagnonum patrem
Petri et Pascalis.

364 1255 settembre 14 1/64r, 2/81v, 3/88r
Fomasius Iohannis de villa S. Crucis : 500 ll.

den. ab Attolo Baruncii percussisse et vulnerasse Recolum Fabronis
cum securcello in spatula, ex qua percussione mortuus est.

365 1255 settembre 16 1/63v, 2/81r, 3/87v

Sinibaldus Vite Ufreducii : 10 1l.

acc. a Servodeo Negocantis, quod contra formam statuti aportat cul-
tellum acutum malitiosum et falcastrum per comitatum com. Per.

366 1255 settembre 18 1/64r, 2/81v, 3/87v

Aigina que olim fuit de Gualdo : 10 Il. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 229

acc. a domina Pleneria uxore Rainerii Taberii, que constaret [per
cum staret] ad fontem iuxta portam S. Susanne, abstulit ei per vim unam
anforam et dedit ei unam bocatam in facie.

367 1255 settembre 27 1/64rv, 2/81v, 3/88r
Massaria Blasii consanguinea Boni Anestasii de Pregio et condam
serviens Salomonis notarii: 10 ll, et se concordaverit cum predicto Salo-
mone.
acc. ab ipso Salamone quod subripuerat ei unam gonellam brune et

.II. camisias uxoris sue et duo brachia panni lini et unam vettam et .r.
guarnellum, quas res extimat .xL. ss.

368 1255 ottobre 21 1/64v, 2/82r, 3/88v
Iannes Perusii, qui fuit de castro Castilionis Abbatis : 100 1L, et rest.
den. ab Oddone Iannis de civitate Urbis procuratore domini Bona-

venture Cardinalis procuratorio nomine, quod furtive abstulerat et secum

portaverat extimationem rerum et denariorum que valebant quingentas
ll. dicto domino Bonaventure procunsole Romanorum.

969 1255 ottobre 25 (?) 1/65r, 2/82r, 3/88v-89r
Georgius et Paganellus et Iohannes [v. seg.] : 100 ll.
acc. a Simone notario de Civitella Boniconum, quod fecerunt insul-
tum contra filios suos Astuldum et Ranaldutium noturno tempore cum

cultellis et lapidibus, percutiendo eos et vulnerando, ex quibus vulneribus
sanguis exivit.

370 1255 novembre 5 1/64v, 2/82r, 3/88v

Paganellus, Georgius, Iohannes - filii Bonacordi de Civitella Bonigo-
num [v. prec.]: 500 Il.

acc. a Cortosonno Martini, quod fecerunt insultum contra filium
suum Petrum in via publica armata manu, et quod percusserunt filium
230 MARIA PAOLA CORBUCCI

suum predictum in capite et alia parte corporis cum lapidibus, ex quibus
percussionibus mortuus est.

371 1255 novembre 5 1/65r, 2/82v, 3/89r

Capitonus et Favolus fratres filii Petri Ianuarii de Castilione Atti fi-
liorum Iohannis : 100 ss. pro quolibet.

acc. a Petrosollo notario syndico et procuratore abbatis et conven-
tus monasterii S. Marie Vallis Pontis nomine predictorum abbatis et con-
ventus, quod iniuriose et violenter extraxerunt de tenuta et possessione
dictum abbatem et monasterium de una petia terre vineate et non vineate
posita in valle Castilionis.

372 1255 novembre 8 1/65rv, 2/82v, 3/89rv
Pecius Peri: 100 ss.
acc. a Veclo, quod iniuriose et sua auctoritate accessit ad quandam
vineam quam habebat in tenutam per curiam Per. et de ea extraxit mustum
contra suam voluntatem [...], et quod extraxit eum de tenuta .v. mina-

rum ordei quod habebat in tenutam per curiam Per. in domo Dominici de
Monte Giere, et sic faciendo extraxit eum de tenuta dicti hordei et musti.

373 1255 novembre 8 1/65v, 2/82v, 3/89v

Palmerius de Cassina, Clesinus et Mancinus filii dicti Palmerii : 10
ll. pro quolibet, et emendent accusatori dampnum in duplum.

acc. a dompno Saraceno Davini dedisse eis in quadam sua vinea

dampnum, incidentes eam totam, quod dampnum extimavit .xxv. ll., no-
turno tempore, posita in villa S. Iannis.

974 1255 novembre 10 1/66rv, 2/83v, 3/90v

Niger de Clusio qui consuevit morari ad hospitale Plani Carpinis:
50 ll.

acc. a Benincasa Iannis, quod derobavit eum in comitatu Per. in I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 231

via publica in villa Radicate de Lacu, auferendo ei per vim unum iumentum
et unum saccum cum duabus minis remoli et duobus funibus.

375 1255 novembre 17 1/65v, 2/83r, 3/89v-90r

Nerus de Florentia: 25 lL, et recipiat similem alapam in eius faciem
ab offenso.

acc. ab Agiabene de Trivixio, quod fecerat insultum contra eum in
platea com. et cepit eum et percussit eum in facie, dando sibi cum manu
alapam in facie spataxando eum.

976 1255 novembre 22 1/65v-66r, 2/83r, 3/90r

Paulutius, Iohannes, Bartholucius - olim Rainutii Aldrevandi : Pau-
lutius 20 Il., Iohannes et Bartholucius 15 ll. pro quolibet.

acc. a Morico Bartholi, quod armata manu cum cultellis vetitis, ma-
cis, securcellis fecerunt insultum contra fratrem suum Rainaldum fugando
eum, et ipse Paulutius percussit ipsum cum securcello in capite ita quod
sanguis exivit, et Bartholutius cum maca lingni ita quod sanguis exivit
et in alia parte corporis, et Iohannes cum cultello in brachio et in alia par-
te corporis et eum cum lapidibus, ex quibus percussionibus credebat ipsum
fratrem suum mori.

377 1255 novembre 22 1/66r, 2/83r, 3/90rv
Angelus et Dominicellus fratres filii Petri : 50 11. pro quolibet.
acc. a Rainucetto Paganelli de Panicale, quod furtive abstulerunt si-
bi unum somarium album et .xrr. brachia panni lane et unam spatam de
una domo sibi pertinente, posita in Panicale ; item [...] quod furtive ab-
stulerunt ei quatuor corbes grani et secum deportaverunt et vendiderunt.
978 1255 dicembre 7 1/66v, 2/83v, 3/91r

Melius qui fuit de Casaleclo de comitatu Bononie : 100 1l.

acc. ab Oddolo qui fuit de Tuderto, quod tempore noctis fecit insul-
232 MARIA PAOLA CORBUCCI

tum contra eum im platea com. Per., percutiendo eum cum cultello mali-
tioso in capite quattuor vicibus, vulnerando ipsum, ex quibus vulneribus
credebat mori.

379 1255 dicembre 17 1/66v, 2/83v, 3/90v

Caritadus offertus abbadie Gerne, Petrus Rubei, filius Petri Pagani,
Iunta Fuge : 500 Il.

acc. a domino Bartholomeo de Gualchis, quod percusserunt et occi-
derunt Tebaldum Yscudi de Gualchis.

380 1256 maggio 31 1/68r, 2/87r, 3/93r

Vivianus fratris Iohannis, Ranutius Blanci, Petrus de Civitate Castel-
lo, Orlandus qui dicitur Raspaldus, Andreas barberius : 100 ll. pro quoli-
bet, duplicata pena quia fuit de nocte dictum malefitium commissum, et
rest.

acc. a Bartholo plebano plebis de Campiano, quos dixit cum quibus-
dam complicibus fecisse insultum contra eum armata manu cum cultellis,
falcastris, ensibus, maccis, noturno tempore, contra eum et familiam suam
apud dictam plebem de Campiano, frangendo ostia domorum dicte ecclesie
et intrando per vim dictas domos, ligando ipsum plebanum et spoliando
ipsum omnibus pannis dorsi et ducendo ipsum ligatum longe a dicta eccle-
sia, in campo Iohannis Gerardi, percutiendo dictum plebanum cum mac-
cis, falcastris, ensibus, de quibus percussionibus timet mori ; item [...] in-
terfecisse unum suum iumentum, et derobaverunt dictam domum et ipsum
plebanum asportando duo paria sarabularum et unam camisiam et unum
par oclearum et unam guarnachiam eiusdem panni, corisiam et marsu-
pium cum .Xxvil. ss. den.

381 1256 giugno 5 1/69r, 2/87v, 3/94r
Iohannellus Iacobi Peronelli : 25 ll., et rest.
acc. a Blanco Christofori, quem dixit furtive abstulisse sibi unam

palioctam et unam duplam et .vii. petias panni lini, diurno tempore de
domo sua. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 233
382 1256 giugno 8 1/68v, 2/87r, 3/93v
Alegrutius de Plano Carpinis condam famulus domini Ranerii : 50

ll., et rest.

acc. a dicto domino Ranerio Egidii Ebree quod, cum staret sub suo
servitio in domo sua in porta S. Petri, furtive accepit ei de quodam suo
scrineo quod erat in ipsa domo .xxv. ll. den. infortiatorum.

383 1256 giugno 11 1/69r, 2/87v, 3/94r
Iohannellus Clare Contadine : 100 1l., et rest.
acc. a Mafutio Iohannis, quem dixit per vim accepit sibi uxorem suam

dominam Drudam iacendo et cognoscendo carnaliter et per vim ducendo
eam extra civitatem Per.

384 1256 giugno 12 1/68v, 2/87v, 3/93v
Benevenuta serviens Guidonis Benserviti : 25 ll., et rest.
acc. a dicto Guidone, quam dixit fregisse sibi pactum et abstulit et

asportavit de domo sua furtive duas tunicas et unam camisiam et unum
drapellum et unum par subtellarum et unum cingulum.

385 1256 giugno 13 [?] 1/70r, 2/88v, 3/95r
Ugolinus senensium famulus : 25 ll.
acc. a domina Peneria, quem dixit violenter et iniuriose fecisse in-
sultum contra eam in platea com. Per. capiendo eam per capillos et dando
sibi calces, et multas alias iniurias sibi dixit et fecit.
386 1256 giugno 13 1/70v, 2/88v, 3/95r

Rubeus de Alborello, Lacarinus : 30 ll. pro quolibet, et rest.

acc. a Cacutio Neri, quos dixit noturno tempore fecisse insultum ad
domum suam et sui patris Neri que posita est in villa Pugoli [...] armata
234 MARIA PAOLA CORBUCCI

manu cum spadis, securis et lanceis, frangendo murum dicte domus cum
securis, et extraxerunt de dicta domo unum equum qui erat Curroli cu-
stodis frumenti et secum duxerunt in villis montis Pacani, et abstulerunt
unum iumentum et unum somarium de dicta domo.

387 1256 luglio 17 1/69v, 2/88r, 3/94v
Pellolus Divitie : 20 ss. pro pacto, 25 ll. pro furto.
acc. a Bartutio Altadone, quem dixit sibi fregisse pactum eundo viam
suam contra suam voluntatem et furtive accipiendo et asportando de do-
mo sua unum corictum cum manicis et unum mantellum nigrum et unam
tunicam vergatam et unam duplam.

388 1256 luglio 19 1/71v, 2/89v, 3/96r

Gilius Acapti et Conolus Iacobi Fabiani, custodes noctis pro paro-
chia S. Donati p. S. P. : 20 ss. pro quolibet.

cum reperti non fuissent ad eorum custodiam die lune proxime tran-
sacto [...] de nocte post tertium sonum campane.

989 1256 luglio 20 1/70v-71r, 2/89r, 3/95v

Iuncta Nichole, Valentinus Nobilis, Ventura Iohannis, Matelda Io-
hannis Nichole, Guido Paltonerii, Vivolus Bonacursi, Iunctolus Deotesalvi :
100 11. pro quolibet.

cum predicti tulissent testimonium contra dominam Gaudentem ad
probandum quod ipsa contraxerat matrimonium cum Guidone Deotesalvi,
unde volendo dicta domina Gaudente ipsos accusare et reprobare dicendo
ipsos falsum dixisse et tulisse testimonium.

390 1256 luglio 20 1/71r, 2/89r, 3/95v
Guido Deotesalvi : 100 1l.
cum falso et malo modo fecisset se maritum domine Gaudentis et

ad sui petitionem dicti testes fuerunt introducti, dicta domina Gaudente
volendo eum reprobare et accusare de falso quod non erat suus maritus.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 235

391 1256 luglio 22 1/69rv, 2/88r, 3/94v

Ancaburla de Senis, Prete de Ugubio, Nercolus : 10 ]l. pro quolibet.

quia inventi fuerunt luxisse ad agardum in domo in qua vendebat
vinum Iacobus de Deruta.

392 1256 luglio 24 1/71v-72r, 2/89v, 3/96v
Francescolus Bonefatii : 50 1l.

acc. a Giptio Ranutii, quem dixit, cum staret ad vendendum erbam
in pede fori, ita stando dictus Francescolus venit contra eum et cepit eum
per capitem et percussit capud suum ad murum, ita quod sanguis exivit.

393 1256 luglio 24 1/69v-70r, 2/88r, 3/94v

Andreas domine Guidocte de Marsciano : 10 ll. pro asaltu, 10 ll. pro
cultello.

acc. a Benevenuto Gualfredutii, quem dixit iniuriose et contra suam
voluntatem in platea Marsciani fecisse insultum contra eum et dando sibi
alapam in vultum et mittendo manum ad cultellum, volendo eum percu-
tere et alias multas iniurias faciendo.

394 1256 luglio 26 1/70r, 2/88v, 3/95r

Saladinus, Divitia Ronconis, Benvenuta eius soror: 25 ll. pro quo-
libet.

acc, a Ranutio domini Latini, quos dixit accesserunt ad quandam
suam domum, turrim seu casaturrim positam in villa Plebis S. Clerici, et
de ipsa furtive inde secum detulerunt .x. corbes grani et duas tunicas et
duo paria sarabularum et .11. camisias et unum par stibalium et unum par
caligarum.

395 1256 agosto 8 1/76r, 2/95r, 3/101r

Palmerius Valentini de Santellaro, Baldutius eius frater, Ranucettus
Avultronus domini Ranerii domine Sibilie, Petrus de Gelema, Ficarellus
236 MARIA PAOLA CORBUCCI

Floris, Paulutius filius Tucgoli de la Morcella, Simon apuliensis de Cruce
S. Martini : 25 ll. pro quolibet.

ing. quod ipsi et quilibet eorum extraxerunt bladum extra comita-
tum Per. a kalendis genuarii citra, contra bannum et interdictum capita-
nei et com. Per.

396 1256 agosto 15 1/71v, 2/89v, 3/96r

Comparutius Egidii, Bartutius Ymeldine - de Plano Carpinis : 100
ll. pro quolibet, pro menbro debilitato, 10 ll. pro asalto.

acc. a fratre Sanguineo, quos dixit fecisse insultum contra Bartholo-
meum generum Kikignoli, percutiendo ipsum cum falconibus et magis, an-
putando sibi pedem et alia vulnera sibi faciendo, de quibus vulneribus cre-
dit mori.

397 1256 agosto 17 1/72rv, 2/90r, 3/97r

Guidarellus nepos domini Partis, filius Ugolini: 10 ll. pro rebus a-
blatis, 3 ll. pro pacto duplicando pretium, ef rest.

acc. a Benevenuto Miccole, quem dixit furtive de domo sua astulisse
unum guastapum panni lane de pladeto et unam gonellam mascilem gati-
nelli et unam securim et unum par sarabularum et unam camisiam, ex-
traendo de dicta domo predictas res contra suam voluntatem [...] ;item
[...] sibi fregisse pactum de non complendo servire per annum, sicut pro-
miserat ex conventione facta inter eos.

398 1256 agosto 26 1/72r, 2/90r, 3/96v
Sardinellus de Agello : 10 1l.

inq. occasione ludus taxillorum in domo filiorum Cannis Tusci p. S. P.,
in qua domo dictus Sardinellus dicebatur luxisse ad acartum.

399 1256 agosto 27 1/72v, 2/90v, 3/97r

Comparutius Egidii, Barthutius Imildine [v. n. 396]: 500 Il. pro quo-
libet.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 237

acc. a domina Neltedico uxore olim Bartholomei et ab Angelo filio
dicti Bartholomei, quos dixerunt fecisse insultum contra predictum Bar-
tholomeum armata manu cum spadis, magis et falconibus et aliis armis in
quadam petia sue canapine posita in pertinentiis ville Plani Carpinis, per-
cutiendo eum in pedibus et gambis et in capite, debilitando eum de pede,
de quibus percussionibus et occasione earum mortuus est predictus Bar-
tholomeus.

400 1256 settembre 7 1/73v, 2/91r, 3/98v
Marcus qui fuit de Montepulcano : 10 ll. pro asalto, 10 1l. pro ferita.

acc. a Bentevenga Brunetti, quem dixit, cum staret in quodam cam-
po Iacobi Iannis in quo laborabat, violenter et iniuriose fecit insultum con-
tra eum armata manu cum quadam sappa, percutiendo me cum ipsa sappa
in capite et vulneravit me extrahendo michi sanguinem, de qua percussio-
ne et vulnere timeo mori.

401 1256 settembre 9 1/74r, 2/91v, 3/98v

Blamcatius Angeli Morgani de Spoleto : 25 Il. pro asaltu facto cum
cultello, 10 1l. pro cultello, 100 ss. pro pannis, 100 ss. pro captura capillo-
rum, 10 ll. pro lapide.

acc. a magistro Paulo de Spoleto, quem dixit armata manu cum
cultello vetito fecit insultum contra eum ad domum Bucerii in qua habi-
tat, et capiendo eum per pannos de dorso et volendo ei auferre res que ha-
bebat in ipsa domo et capiendo eum per capillos ; item [...] cum staret
ad laborandum in via publica ante dictam domum iuxta portam S. Petri,
ascendit supra ipsam portam et proiecit contra eum unum magnum lapi-
dem et percussit eum cum ipso lapide in collo et in umero ita quod sanguis
exivit, volendo eum cum ipso lapide interficere.

402 1256 settembre 13 1/74r, 2/91v, 3/99r
Silvester et Benfactus fratres, et sunt mergaioli : 25 ll. pro quolibet.
acc. a Glorio mergaiolo, quos dixit noturno tempore abstulisse ei .xL.
ss. den. et .v. bendellas frexatas et nigras et truncaverunt sibi marsupium

cum denariis et dictas res abstulerunt de domo Bernardini de Castro Plebis.

16
238 MARIA PAOLA CORBUCCI
403 1256 settembre 23 1/73r, 2/90v, 3/97v

Scagnus serviens Rubei: 25 ll. pro asalto, 10 ll. pro cultello, 10 1l.
pro lapide.

acc. a domina Pagana, quem dixit iniuriose violenter fecisse insultum
contra eam, percutiendo ipsam cum cultello malitioso in flanco destro, et
eam percussit cum dicto cultello in pectore et cum lapide in eodem loco,
et multas alias iniurias dixit et fecit michi et dicto meo viro, in via publica
ante domum Castellani.

404 1256 settembre 23 1/73r, 2/90v, 3/97v

Iohannes Ranutii : 100 ss. pro asalto, 10 ll. pro percussione in facie
cum manu, 100 ss. pro captura capillorum, 100 ss. pro percussione pedis
in corpore.

acc. a Iohanne Manerie, quem dixit violenter et iniuriose fecisse in-
sultum contra eum et percussit eum in facie cum manu et proiecit eum in
terram, capiendo eum per capillos et traxinando eum et percutiendo eum
in corpore tribus vicibus, et alias iniurias sibi fecit et intulit.

405 1256 ottobre 3 1/73rv, 2/01r, 3/98r

Sterpolus Ranerii serviens filiorum domini Ramberti de Ascagnano :
500 Il.

acc. a Bonagura Iohannis notario, quem dicit in via publica percussit
Iacobum Clarimbaldi de Petramilina fratrem ipsius Bonagure cum uno
cultello acuto, ita quod interfecit eundem Iacobum.

406 1256 ottobre 3 1/73v, 2/91r, 3/98r
Bonaiuncta Brunatii : 100 1l., et rest.

acc. a Petro domine Iuliane, quem dixit violenter et iniuriose abstu-
lisse sibi uxorem suam dominam Derotesem et detinet eam, et abstulit si-
bi unum plumatium magnum et unam duplam et unum starium farine
grani.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 239
407 1256 ottobre 14 1/74v, 2/92r, 3/99r
Benevenuta, que serviens fuit domini Boncontis : 10 1l., et rest.

acc. a domino Bonconte Bonaventure, quam dixit furtive extrasisse
de domo sua contra suam voluntatem .r. clamidem, .1. camisiam et alias
res, asportando et contratando eas et frangendo michi pactum et cessando
se non mihi servire.

408 1256 ottobre 22 1/74v, 2/92v, 3/09v
Baldinus Bartholi de Castilione filiorum Fifusci : 10 1l.

acc. a Iohannello Isabelle, quem dixit furtive abstulisse sibi et aspor-
tasse de domo sua quattuor ll. den. ravennatensium et sibi reddere contra-
dicit ; et hoc sum paratus probare testibus, et si deficerem testibus paratus
sum probare per pugnam.

409 1256 novembre 2 1/76rv, 2/95r, 2/101r
Iacopellus Francisci de Petraficta custos bladi : 50 1l., et rest.

acc. a Palmerio de la Spina quod, cum ipse mitteret tres minas et
medium grani ad pocum Licordi cum sigileo com. Per., quod bladum mit-
tebat pro seminando per quendam suum famulum et fuisse iuxta predictum
pocum, venit predictus Iacopellus et abstulit dicto suo famulo dictum bla-
dum et conduxit ad civitatem Per. ; et cum ipse fuit in civitate, ipse Pal-
merius ivit ad dictum Iacopellum et ei petit ut dictum bladum debere ei
restituere et ipse ei restituere noluit ullo modo et tunc ipse Palmerius dedit
dicto Iacopello in quadam taberna quatuor ss., et pro ipsis denariis ipse
Iacopellus restituit dicto Palmerio dictum bladum.

410 1256 novembre 9 1/75r, 2/92v, 3/99v
Nercolus Anestagii de Corciano : 500 ll.

acc. a domino Tancredo domini Octonelli procuratorio nomine Peri
Martholi, quem dixit iniuriose vulnerasse et percussisse Benevenutum fi-
lium dicti Peri cum spata, in quadam petia terre posita inter confines Mon-
tis Milini et de Rantello in valle Morella, de quibus percussionibus mortuus
est.
240 MARIA PAOLA CORBUCCI
411 1257 gennaio 19 1/78v-79r, 2/101v, 3/104r

Porcarius qui fuit de Florentia, Guinisius qui fuit de Sena: 10 Il.
pro quclibet.

ing. quod ludebant ad ludum agari in caneva magistri Todinelli, in
qua Surdus Perusii vendebat vinum.
412 1257 gennaio 19 1/78v, 2/101r, 3/104r
Surdus Perusii qui habitat in parochia S. Nicolai : 25 ll.
ing. quod tenebat ludum asardi in canava maistri Tudini, in qua
dictus vendebat.
413 1257 gennaio 23 1/78v, 2/101r, 3/104r
Guiderellus qui fuit de Sobeo : 10 ll.
ing. quod ludebat ad ludum agardi cum Monaldutio Bonadolci in
canava Benevenuti Monaldi.
414 1257 gennaio 31 1/77r, 2/96r, 3/102r
Manutius serviens domini Pauli de Acerbo : 10 1l.
acc. a Ricio Bonamici p. E. bailitore com. quod, cum ipse Ricius ivis-
set mandato domini capitanei ad villam Pilonici ad dandum quandam te-
nutam Nero de Florentia de bonis domini Pauli, ipse Manutius fecit insul-

tum contra dictum Ricium, patasando eum extra domum et non permit-
tendo dictum Ricium dictam tenutam accipere neque dicto Nero dare.

415 1257 gennaio 31 1/77r, 2/96r, 3/102r

Bocarellus Bartholi, Conpangnus, Ricolus Tudini, Benevenutus Bar-
tholi - de Pilonico : 10 ll. pro quolibet.

acc. quia noluerunt dare auxilium et favorem Andree syndico dicti
loci ad dandum dictam tenutam dicto Ricio et Nero, cum eis preceptum
fuisset eis per dictum Andream syndicum.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 241
416 1257 febbraio 5 1/79r, 2/101v, 3/104v
Dominus Rainerius de Monte Verco [?]: 20 ss.
quia inventus per [...] custodes noctis de parochia S. Donati ire
post tertium sonum campane sine igne.
417 1257 febbraio 9 1/79r, 2/101v - 102r, 3/104v
Simeon qui fuit de Spello et domina Angola eius uxor - p. S. P. : 25 Il.

qui tenuerunt ludum agarti in domo ubi morantur et habitant in
parochia S. Petri in domo Rainerii Gentilis, ubi vinum vendebat.

418 1257 marzo 6 i 1/79rv, 2/102r, 3/104v
Benevenutus Petri: 10 1l.
arc. a Caparone magistri Agustoli quod, dum staret in vinea sua po-

sita in valle de Cuvarellis, ipse Benevenutus eum percussit cum uno lapide
in capite, ita quod sanguis exivit.

419 1257 marzo 22 1/79v, 2/102rv, 3/105r
Ianuarius Cincii, Acursinus Boncii - de Pilonico : 500 ll. pro quolibet.
den. per Benevenutum Tebaldi interfecisse Rainaldutium fratrem ip-

sius Tebaldi de mense martii proxime preterito, in pertinentiis Pilonici, cum
lanceis et cultellis.

420 1257 marzo 29 1/79v, 2/102v, 3/105r
Petrugolus dompni Iohannis de S. Valentino p. S. P. : 10 ll.

acc. per Capriolum Martini, noturno tempore extraxisse de domo sua
posita in S. Valentino furtive .x. minas grani, fabam et canapem.

421 1257 marzo 30 © 1/80r, 2/102v, 3/105r

Ioannellus Bucalardi de Castro Plebis, p. S. S. : 500 Il.
242 MARIA PAOLA CORBUCCI
den. a Sapia uxore Insignole Mercatelli, percussisse ipsum Insigno-
lam cum lanceis et cultellis, sicque ex ipsis percussionibus mortuus est.
492 1257 aprile 14 1/80r, 2/103r, 3/105v
Rengratiata serviens Andree Ranerii: 100 ss.
acc. ab ipso Andrea et Rainerio Iacomini furtive abstulisse eis de
domo sua .v. salmas vini et unam tunicam.
493 1257 aprile 17 1/77r, 2/96r, 3/102r
Ranerius Alberti de Lisciano : 50 Il.

manca la motivazione.

424 1257 aprile 24 1/80r, 2/103r, 3/105v
Ufredutius Ugolini de villa S. Constantii de Abatisis, p. S. P.: 10 Il.
acc. per Amatam Crescentii, contra formam statuti ipsa vivente, re-

tinuisse et retinere aliam uxorem nomine Golatam.

425 1257 maggio 1 1/80v, 2/103rv, 3/105v

Valentinus Miliane de Castelle, Boniohannes Scangni de Ramagano,
Avultronus domini Mafei Bernardini : 500 1l. pro quolibet.

acc. per Andrutium Bongii de Civitella Boniconum iniuriose fecisse
insultum contra Bonacursum eius fratrem armata manu cum spatis et aliis
armis in pertinentiis castri Ramagani, et ipsum graviter vulnerasse ita
quod ex ipsis vulneribus mortuus est.
426 1257 maggio 2 1/80v, 2/103v, 3/106r

Conpagnectus de Ascagnano p. S. A.: 25 ll.

acc. per Fumasium domini Iacobi furtive subripuisse noturno tem-
pore de quadam domo posita in Ascagnano, quendam iumentum pili nigri.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 243

427 1257 maggio 10 1/77rv, 2/96v, 3/102v

Bonaspene et Guido de S. Apollenare, bailitores com. Per.: 25 ll.
pro quolibet.

den. per Scangnum de Papiano, quod ipsi ipsum pignoraverunt sine
licentia alicuius offitialis com. Per.
428 1257 maggio 11 1/77v, 2/96v, 3/102v

Bartholus Cagadoris, Ranerius Boncontis, Petrus Pauli, Gualterutius
et Paganellus - de Cibotola : 500 ll. pro quolibet.

den. quod ipsi extraxerunt bladum extra comitatum Per.

429 1257 maggio 11 1/77v, 2/96v, 3/102v
Iohannes Agustoli de S. Valentino : 500 Il.
acc. per Palmutium Alberti, quod ipse deferebat contra bannum com.
medium corbem grani calvixii et unam minam fabarum et unam minam
spelte.
490 1257 maggio 16 1/80v-81r, 2/103v-104r, 3/106r
Ioannellus Bonaventure de Celle p. S. P. : 100 ss., et rest.
acc. per Uderisium Michaelis, noturno tempore exivisse domum ip-
sius Uderisii et de ipsa furtive subtraxisse .r. tunicam, .1. caperonem de

lacco, unum bombicinum, unum par subtellarum, unum cultellum acutum
et duos capellos de feltro.

491 1257 maggio 19 1/81r, 2/104r, 3/106r
Magister Albricus : 100 ss.

acc. per dompnum Martinum procuratorem S. Crispoliti, venisse ad
molendinum S. Crispoliti et ex eo furtive subtraxisse ferum molendini,
unam falcellam, unam manariam, unum securcinum, tres truellas, unum
scarpellum et unam acciam.
244 MARIA PAOLA CORBUCCI
492 1257 giugno 11 1/81r, 2/104r, 3/106v
Pigola mulier : 100 ss.
acc. per Tocolum Vitelli furtive abstulisse ei .v. brachia panni lini
de domo sua.
493 1257 giugno 13 1/81v, 2/104v, 3/106v
Paresenus Ugolini de Pagana : 25 Il.
acc. per Vitalem Madici abstulisse ei uxorem suam Beatricem et ip-

sam secum condusisse et detenuisse, et abstulisse ei unam duplam, unam
culcidram, .viri. brachia panni lini et unam casetam.

434 1257 giugno 15 1/81v, 2/104r, 3/106v
Deotesalvus Picole de Valiano : 10 1l.

acc. per Arnolfinum Danielis abstulisse ei quandam suam somariam
nigram in via publica.

435 1257 giugno 26 1/81v, 2/104v, 3/106v
Martinus Munaldi, Ranaldus eius filius : 10 ll. pro quolibet.

acc. per Iuctam Symeonis abstulisse ei furtive .xir. ll. den. de quibus-
dam suis bestiis quas ipse dederat ad vendendum.

436 1257 luglio 2 1/82rv, 2/105r, 3/107r

Petrus Poli de Civitella, Barocolus de Catarore, Recolus Detacomandi
de Monte Vergnano, filius Cilii Grego de S. Pleneria, Avultronus Mustine
de S. Pleneria, Deutesalvus Christofori de Montebiano, Petrus Prioris, Ful-
carellus, Ranucetu:, Paulettus Turcii de Morcella, Palmerius Valentini de
S. Elara, Philiponus de S. Petro in Sigillo, Opico de S. Vitiano de Conpi-
gnano, Benevenutus de S. Maria in Silva de Marxano, Bartholus de Colle-
longo de Marxano, filius Vitali Marinelli, Bartholus Cortucii, Saraceno de
S. Maria Inestore, filii Iacobi de Rusticelli, Vivianus domini Orlandini de I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 245

Marxano, Acorimbonus de Podio Aquilone, Perusinus de Podio, Mafeus
Gratiani de S. Elena, Baldutius Valentini eiusdem loci, Andreas Compagni
de S. Valentino, Conpagnus Petri : 50 Il. pro quolibet.

den. per Iohannem Donati, Maseum Peri et Meioratum Peri bailitores
com. Per., extraxisse et exportasse bladum de comitatu Per. contra refor-
mationem consilii.

487 1257 luglio 6 1/82v, 2/105v, 3/107v

Paulectus Ducis, filius Galgani de Morcella, Simon apulensis, Ray-
naldus Scagni, Palmerius de Santelera : 50 ll. pro quolibet.

acc. quod portabant bladum extra comitatum Per.

498 1257 luglio 14 1/82v, 2/105v, 3/107v
Franciscus Iohannis, Datolus Ugolini : 50 ll. pro quolibet.

acc. per Acorimbonum Bernardi violenter et iniuriose tenere contra
voluntatem ipsius Acorimboni Malgaritam eius uxorem et cum ipsa com-
mittere et commisisse adulterium.

439 1257 luglio 17 1/83r, 2/105v-106r, 3/107v
Rambotus et Manentus comites : 100 ss. pro quolibet, et rest.

acc. per Briganome notarium syndicum et procuratorem Heremi mon-
tis Herilis et prioris et conventus eiusdem, intrasse quandam domum ip-
sius Heremi positam in pertinentiis castri Pagani in podio S. Marie [...]
et de ipsa domo abstulisse et auferri fecisse unum saccum plenum de spel-
ta et aportasse et, faciendo, extraxisse ipsum Briganome nomine dicti He-
remi et dictum priorem et conventum de tenuta et possessione dicti sacci
spelte.

440 1257 luglio 28 1/83r, 2/106r, 3/108r

Falcaronus pigecarellus qui fuit de Asisio et nunc habitat in burgo
S. Petri, Bernardellus eius filius : 50 ll. pro quolibet.
246 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. per Rusticum Massei baylitorem com. Per. iniuriose fecisse insul-
tum armata manu contra ipsum et percussisse, ipsum Falgaronem cum uno
falgone in brachio ita quod sanguis exivit, et cum uno cultello in capite,
et dicto Bernardello cum una maga lingni in spatulis.

441 1257 luglio 30 1/83v, 2/106rv, 3/108r
Ugo Lombardus murator : 25 ll.

acc. per Simoncellum olim domini Guidonis, furtive accessisse ad do-
mum ipsius Simoncelli in burgo S. Petri in parochia S. Marie de Valle [...]
et ipsam domum intrasse et abstulisse deinde ei et secum aportasse .xx.
ss. florinorum grossorum quos habebat in dicta domo a capite lecti sui.

442 1257 agosto 1 1/83v, 2/106v, 3/108r
Recolus Detacomandi de Monte Vergnano : 50 ll.

acc. per Thomasium Solavite iniuriose armata manu cum speto, spa-
ta, cultello et cervelerio et talamancio contra filium suum Thomasium fe-
cisse insultum in via publica posita in pertinentiis Montis Ubiani, et ipsum
filium suum percusisse et vulnerasse cum speto in capite et super dorso
sex vicibus.

443 1257 agosto 9 1/83v, 2/106v, 3/108v
Scagnus de pertinentiis de Panicale, p. E. : 50 Il.
acc. per Barthutium, Avultronum domini Iacobi Oddonis et Bulga-
rellum, invenisse Scagnum predictum inter Clusium et Paganum, minus de

medio miliario a confinibus longe in Cerexeto, portare bladum extra co-
mitatum Per.

444 1257 agosto 17 1/84r, 2/107r, 3/108v

Falgaronus pigecarellus qui fuit de Asisio et nunc habitat in burgo
S. Petri, Bernardellus eius filius - p. S. P. [v. n. 440]: 500 ll. pro quolibet. I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 247

acc. per Riccam uxorem condam Rustici Masei baylitoris com. Per.,
iniuriose fecisse insultum contra dictum Rusticum suum virum in via pu-
blica manu armata, silicet dictum Falgaronum cum cultello malitioso et
falcastro et percussisse dictum suum virum cum falgono in brachio iuxta
aurem et cum cultello in capite ; dictum Berardellum cum dicto suo patre
percussisse predictum Rusticum eius virum cum maga ligni in spatulis :
ex quibus et de quibus percussionibus idem Rusticus mortuus est.

446 1257 agosto 23 1/84r, 2/107r, 3/108v
Rubutius Andree : 25 ll., et rest.
acc. per dominum Armanum condam domini Supolini, noturno tem-

pore accepisse de quadam metura grani ipsius domini Armani .irr. crirel-
las grani cum palea et ipsum aportasse.

446 1257 agosto 24 1/84r, 2/107r, 3/108v
Savolus Leonardi : 500 ll.
acc. per Scagnum Falconerie, fecisse insultum contra Compagnolum
Clere de mense iuni proxime preterito in pertinentiis S. Valentini in valle
Lupafare, et percussisse ipsum cum restello pulionis in capite, ex qua per-
cussione dictus Compagnolus mortuus est.
447 1257 agosto 31 1/84v, 2/107v, 3/109r
Primeranus domine Galle : 25 ll.
acc. per Perusinum Pangi fecisse insultum contra ipsum in via pn-
blica in campo S. Petri et percussisse eum cum clava metalli, ense et cul-
tello.
448 1257 agosto 31 1/84v, 2/107v, 3/109r

Iordanellus Andree, Filiputius Arnolfini: 10 ll. pro quolibet.

acc. per Benedictolum Novembrine syndicum et procuratorem mo-
nasterii S. Pancratii Tudertine diocesis, nomine suo et dicti monasterii et
248 MARIA PAOLA CORBUCCI

conventus eiusdem, accessisse cum quibusdam aliis ad possessiones dicti
monasterii, cum armis vetitis, positas in comitatu Tudertino in plano Ti-
beris, destruendo et asportando saginam, milium et panicum existentia in
dictis possessionibus.

449 1257 settembre 3 1/84v, 2/107v, 3/109r

Salvutius, Venturella, Ranerius frater Benimbeni, Blancus de Puco-
lo : 50 Il. pro quolibet.

den. extraxisse bladum de comitatu Per. contra formam statuti et
bannorum.
450 1257 settembre 6 1/85r, 2/108r, 3/109r
Perusiolus Venture Fortis : 10 ll.
acc. [per] Glutum Michaelis, violenter percussisse filium suum Simon-
cellum cum uno lapide in capite, ita quod sanguis exivit.
451 1257 settembre 7 1/85r, 2/108r, 3/109v
Tadea uxor filii Trufecti : 10 ll.
acc. per Clara Iohannis iniuriose fecisse insultum contra ipsam in
via publica, et percussisse ipsam cum pugno in facie et in capite cum la-
pide, ita quod sanguis exivit.
452 1257 settembre 10 1/85r, 2/108r, 3/109v
Tadeus Simeonis : 10 1l.
acc. per Michaelem non stetisse in palatio comunis sicut preceptum

fuerat ei per dominum Bartholomeum iudicem potestatis, silicet de ipso
palatio exire post preceptum sibi factum. i

453 1257 settembre 11 1/85rv, 2/108v, 3/109v

Amonitellus Thomasii de Agello, p. S. S. : 500 Il. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 249

acc. per dominum Bartholomeum, fecisse insultum contra Orlandi-
num eius famulum et abstulisse ipsi famulo equum et caligas ferri et alias
res et percussisse ipsum famulum cum cultello, dum ipse famulus iret in
exercitum in districtu Assisii iuxta masatium Spelli.

454 1257 settembre 15 1/85v, 2/108v, 3/109v
Mamelina Benetoni : 25 ll.
acc. per dominum Angelum intrasse tempore noctis quandam do-

mum positam in terra S. Valentini [...] et abstulisse inde bladum suum
[ubi] ipse posuerat, furtive.

455 1257 settembre 18 1/85v, 2/108v, 3/110r
Adelaxa uxor Guerucii de Plagaro, p. S. S.: 100 ss.

acc. per Deutaiutum Pagani, intrasse vineam et ortum suum quam
et quem habet in tenuta per curiam Per., et coligisse uvas et olera de dicta
vinea et orto, positis in pertinentiis Plagari in loco ubi dicitur Gripaldus.

456 1257 settembre 25 1/85v, 2/109r, 3/110r
Macgolinus Transerigi : 25 ll.

acc. per Bendefendem Vitalis intrasse furtive de nocte quandam suam
domum positam in pertinentiis Montis Petrioli [...] faciendo insultum
contra ipsum et Leniam eius uxorem cum spata et cultello malitioso, vo-
lendo percutere et forcare suam uxorem.

457 1257 settembre 26 1/86r, 2/109r, 3/110r
Blandutius domini Gualfredi p. B. : 25 Il.

den. per Martinum de Castione habitatorem civitatis Per., fecisse in-
sultum manu armata contra ipsum in via publica, et dedisse ei guacatas
et pugnam in facie et capite et cepisse ipsum per capillos et proiecisse
ipsum in terram dando ei calces, ita quod de guancatis et pugnis sanguis
exivit.
250 : MARIA PAOLA CORBUCCI

458 1257 ottobre 3 1/86r, 2/109rv, 3/110r
Ioanellus Voioli de S. Valentino, p. S. P.: 500 Il.

den. ipsum fuisse cum domino Elimosina domini Gualfredi ad inter-
fieiendum Ranutium Alegrantis, in terra S. Valentini.

459 1257 ottobre 5 [?] 1/86r, 2/109v, 3/110v
Nicola cognatus magistri Ricutii de Panicale : 25 Il.

acc. per magistrum Filipum, fecisse insultum contra Ugolinum suum
fratrem in pertinentiis Montis Uventis in Valle, percutiendo ipsum in ca-
pite conpagnone [cum pagnone ?], ita quod sanguis exivit, et in brachis.

460 1257 ottobre 11 1/86v, 2/109v, 3/110v
Ugolinus Froris : 25 Il.

acc. per Fatiolum Balduinocti fregisse domum Perutii Peri de villa S.
Iohannis de Preiecto, de qua syndicus est, et hostia ipsius domus, extra-
xisse et aportasse furtive res que erant in ipsa, absque verbo alicuius offi-
cialis comunis.

461 1257 ottobre 11 1/86v, 2/110r, 3/110v

Brunatius Petri, Detacomandus, Bonus de Ripis, Letitiola, Sibiliola
filia domini Symonis, Pars famulus filiorum Rigepti - de villa Fluminis,
p. S. A.: 25 Il. pro quolibet.

acc. per don Iohannem rectorem et procuratorem ecclesie S. Lauren-
tii de Flumine, abstulisse unum salterium, .r. tobaliam, .r. duplam, .r. se-
curcinum, .r. fancellam, unam porcam, duos cestones et alias res existentes
in dicta ecclesia et domus ipsius ecclesie, et accessisse ad quandam vineam
ipsius ecclesie violenter et iniuriose, et positam in pertinentiis dicte ville
[...] movendo, vendemiando, comedendo et asportando uvas ipsius vinee
et incidendo arbores ipsius ecclesie.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 251

462 1257 ottobre 15 1/87r, 2/110v, 3/111r

Ranucettus Avultronus domini Ranerii de Monte Biano, p. S. P.:
500 1l.

req. occasione [ocoe abbr.: errore per occisione ?] Prepi Guidalantis.

463 1257 ottobre 17 1/86v, 2/110r, 3/110v

Fumaiolus Mance : 25 ll.

acc. per Ufredutium de Plano Carpine, abstulisse furtive de domo sua
tres vacas de nocte.

464 1257 ottobre 17 1/87r, 2/110rv, 3/111r
Ricus Acursoli : 25 1l.
acc. per Ranutium domini Latini, accepisse ei furtive .vrr. minas or-

dei, quinque corbes spelte, unam minam grani de domo Iohannis Brunoli
sui hominis posita in Podio Santi Iohannis de Poiesola.

465 1257 ottobre 17 [?] 1/87r, 2/110r, 3/111r
Brunatius Schifate : 100 ss.
acc. per Guidonem Benincase, incidisse et exportasse iniuriose et vio-

lenter vites cuiusdam sue particule vinee, et sic extraxisse ipsum de tenuta
et possessione particule ipsius vinee.

466 1257 ottobre 17 [?] 1/87v, 2/111r, 3/111r

Salomon : 100 ss.

acc. per Rainaldum Bonafigle aportasse de domo sua furtive unum
cervelerium et .r. sellam.

467 1257 ottobre 20 . 1/87v, 2/111r, 3/111v

Benevenutus Malgoli, Guido Rustichelli : 40 ss. pro quolibet.
252 MARIA PAOLA CORBUCCI
acc. per domnum Petri [cosi] priorem ecclesie S. Galgani de Codasta,
fuisse messi et extraxisse ad aream ac triturasse, ipso domino Petro inre-

quisito, granum de terra ei pertinente per dictam ecclesiam positam in
pertinentiis Pacani.

468 1257 ottobre 22 1/87v, 2/111r, 3/111v
Ioanellus Martini de Plebe Paliatii : 25 ll.
acc. per Venturellam Iacobi furtive subripuisse ei unam gonellam pan-

ni romagnoli, .1. par oclearum et .rr. ss. den. et unam confessionem .xx.
solidorum.

469 1257 ottobre 24 [?] 1/88r, 2/111v, 3/111v

Orlandutius Corradi: 25 1l.; Cafutius et Boninsegna familiares Or-
landutii predicti et Guidarelli domini Uguconis : 100 ss.

acc. per Becarellum Rigepti fecisse insultum contra Uguconellum fra-

trem suum in villa Montis Ieti et percussisse ipsum cum uno cultello, ita
quod sanguis exivit.

470 1257 novembre 12 [?] 1/89v, 2/113r, 3/112v
Bertolomeus Amate p. S. S.: 50 Il.

req. de eo quod colligit denarios de panicocolis, contra formam sta-
tuti.

471 1257 novembre 12 [?] 1/88r, 2/111v, 3/112r
Petrus Angeli de Ponte Felcine : 10 ll.

acc. per Venturellam Barolfi, furtive subripuisse ei de domo sua unum
corbem grani grossi cum uno sacco in quo erat dictum granum, dicendo se
molendinarium esse et quod ipsum ei macinaret, et hoc modo accepit ei
dictum bladum et furtum conmisit.
1 «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 253
472 1257 novembre 17 1/88v, 2/112r, 3/112r
Iontarellus de Plebe S. Martini : 10 Il.
acc. per Nercolum Ugolini, fecisse insultum contra ipsum in yia pu-
blica in dicto loco Plebis cum cultello acuto, volendo ipsum percutere cum
ipso.
473 1257 novembre 19 1/88v, 2/112r, 3/112r

Pars famulus domini Rigepti de Castronovo : 10 Il.

quia percussit Guidarellum de Castronovo cum uno emse.

474 1257 novembre 21 o 22 1/88v, 2/112r, 3/112r
Petrus Boni de Ripis : 25 Il.
acc. per donum Iohannem capellanum rectorem ecclesie S. Laurentii
de Flumine, ivisse ad altare ipsius ecclesie dum ipse donnus Iohannes ce-

lebraret missam ad ipsum altare, et de ipso altari accepisse violenter obla-
tiones.

475 1257 novembre 25 [?] 1/89r, 2/112v, 3/112v

Brosicus, Andreas Monaci, Contucius Albonetti Coroni: 500 ll. pro
quolibet.

den. per dominum Andream Guidutii Nigri, occidisse Iohannem fra-
trem Tignosi de Pratalenca.

476 1257 novembre 26 1/89r, 2/112v, 3/122v
Ioanellus baylitor p. S. P. : 25 Il.

den. ire de nocte per ortalia furandum coles et alias erbas.

477. 1257 novembre 26 1/89r, 2/112v, 3/112v

Salcherus Bonagratie : 25 ll.

17
254 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. per Iohannem et Ranerium Ancelerii de S. Valentino Petralate
subripuisse eis furtive noturno tempore duos boves de pastura plani Qua-
tubiane.

478 1257 novembre 26 1/89v, 2/113r, 3/113r
Raynaldutius Bendefendi Coppoli : 25 ll.

acc. per Aldrevandinum Considerati furtive subtraxisse de domo.sua
de terra Dirute noturno tempore .r. minam grani, .r. minam ordei, .1. mi-
nam milii et unam minam spelte et multas alias suas res.

479 1257 dicembre 1 1/89v-90r, 2/113rv, 3/113r
Benevenutus Griffoli de villa Cellis, p. S. P. : 10 ll.

acc. per Deutefece Michaelis suo nomine et nomine uxoris sue Berte,
fecisse insultum contra ipsum et dictam suam uxorem, in via publica que
venit de villa Cellis versus civitatem, percutiendo ipsum cum uno ense in
capite, facie et brachio ita quod sanguis exivit, et dictam suam vxorem in
via publica cum dicto ense ita quod sanguis exivit, dum veniret a villa Cel-
lis [...] iusta sepes filii Mafutii de S. Maria Rubea, in via comunis.

480 1257 dicembre 1 1/90r, 2/113v, 3/113r
Dictus Benevenutus Grifoli [v. n. prec.]: 10 Il.
acc. per dictam Bertam uxorem Deutefeci predicti, fecisse insultum
contra ipsam cum ense evaginato et scurcello ad domum suam positam in
villa S. Christofori de Cellis [...] frangendo hostium dicte domus et intran-

do ipsam contra suam voluntatem et capiendo ipsam per capillos et fa-
ciendo eam cadere.

481 1257 dicembre 3 1/90r, 2/113v, 3/113v
Rubinellus Andree molendinarius de Ponte Felcine : 100 ss.
acc. per Bovem Perusii et Sensum Martini abstulisse furtive de domo

Bovis duo minas et dimidiam granis et saginam, de domo dicti Sensi unam
minam et unum catinum grani.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 255

482 1257 dicembre 4 1/90v, 2/114r, 3/113v

Fatius Bertrami p. S. P. : 10 Il.

acc. per Taurellum notarium, abs[que] eius verbo exivisse de pala-
tio com. contra preceptum sibi factum per dominum Iacobum iudicem com.
Per. quod de ipso palatio non descenderet vel exiret nisi prius satisfaceret
quod tenebatur confessione trium ll. den.
483 1257 dicembre 4 1/90v, 2/114r, 3/113v

Agnolutius domini Petri de Deruta p. S. P. : 10 Il.

acc. per Venturonum Pacifici fecisse preceptum ei per Bonaspem
baylitorem com. ex parte domini Iacobi iudicis com. Per. ut veniret ad
petitionem ipsius ad standum in palacio banno decem ll. pro quadam con-
fessione ipsius Venturoni, et venire noluisse.
484 1257 dicembre 11 1/90v, 2/114v, 3/113v

Letitia domine Benvegnate : 100 ss.

acc. per Aldevrandinum Ranerii, quod detinet Stephanum Iohannis
alterius virum, contra formam statuti.
485 1257 dicembre 11 1/90v-91r, 2/114v, 3/114r

Benvegnata mater Letitie : 40 ss.

acc. per Aldevrandum Ranerii, quod intravit vineam suam coligendo
folia contra suam voluntatem.

486 1257 dicembre 12 1/91r, 2/115r, 3/114r
Andrutius Petri : 10 1l.
acc. per Iacobum Brevenconis quod, post preceptum sibi factum per
dominum Bartholomeum iudicem com. Per. quod deberet ascendere pala-

tium nec inde se dividere donec solverit dicto Iacobo .xx. SS., et non ascen-
dit.
256 MARIA PAOLA CORBUCCI
487 1257 dicembre 12 1/91r, 2/115r, 3/114r
Sensolus Bonagratie : 100 ss.
acc. [...] per Angelum Petri, quod iniuriose extraxisse eum de te-
nuta de quadam petia terre quam habebat in tenutam per curiam Per.
posita in pertinentiis Vergnani, arando et seminando dictam terram.
488 1257 dicembre 13 1/91r, 2/115r, 3/114r
Ventura Cesarii: 10 ll.
acc. per Deotesalvum Fulcutii, quod violenter et iniuriose fecit in-
sultum contra eum in quodam suo orto posito in pertinentiis castri Agelli
in loco qui dicitur Fracta, percutiendo eum in corpore, pectore et brachiis
.v. vicibus cum quodam speto, ita quod sanguis exivit.
489 1257 dicembre 14 1/91v, 2/115v, 3/114r
Milanutius domini Guilielmi : 100 Il.
acc. per Ugolinum de Castro Rainaldo et Benincasam eius filium,
quod noturno tempore de mense setembris furtive subtraxit Siegittam nu-
rum ipsius Ugolini et uxorem ipsius Benincase, et eam detinet contra eo-
rum voluntatem, de domo ipsorum posita in castro predicto, agendo secum
carnaliter, et furtive accepit seu auferri fecit .vir. ll. et .I1II. ss. et .x. bra-
chia panni lini.
490 1257 dicembre 15 1/91v, 2/115v, 3/114v
Acoltolus Benevenuti : 10 1l.
acc. per Contucolum Abrunamontis quod, cum ei esset preceptum a
domino Ugucione iudice com. Per. pro detento et de ipso non exire sine
verbo dicti Contugoli et de dicto palatio non exire banno decem librarum
nisi satissfecerit, et exivit.

491 1257 dicembre 15 1/91v, 2/115v, 3/114v

Simeon Brune baylitor : 10 Il.
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 257

acc. per Boncagnum notarium, quod exivit de palatio contra pre-
ceptum sibi factum per dominum Uguigonem iudicem com. Per.

499 1257 dicembre 15 1/92r, 2/116r; 3/114v
Benedictolus Ghirardi : 25 1l.

acc. per Mafeum Petri quod detinet secum et conducit exbannitos
com. Per. et eisdem prestat consilium et auxilium et favorem, silicet Ste-
fano Ghirardi et eius filio Iacobo et Benedictolo Ghirardi et dicto Bene-
dictolo et Andree Iohannis et Perusino Petri.

493 1257 dicembre 19 [?] 1/92r, 2/116r, 3/114v
Rusticellus Bonaventure : 25 1l.

acc. per Fortinum Bonscagni, accessisse de die ad quandam domum
in qua ipse Fortinus habitabat positam in parochia S. Gregorii [...] et
furtive accepisse et aportasse .xL. ss. den. ravennatensium de quadam
cassa que stabat iuxta cubiculum Finotoli.

494 1258 gennaio 3 e 9 [due bandi] 1/93rv, 2/117rv, 3/117r

Deotaleve Boneguide de parochia S. Fortunati, p. S. A.: 50 l1., poi
500 ll.

a) den. quod percussit in capite Guidonem Peri de uno forcone de
macello in via comunis in porta S. Angeli in burgo, ita quod sanguis
exivit.

b) acc. a Raynerio Peri quod ipse Deotaleve iniuriose percussit fra-
irem suum Guidarellum cum quodam forcone ligni in capite, de qua per-
cussione mortuus est.

495 1258 gennaio 9 1/93r, 2/117r, 3/117r

Tiberius Hugolini : 50 1l.

acc. a domino Andree Crespolti quod nocturno tempore de mense de-
cembris proxime transatto accessit ad quandam suam domum positam in
258 MARIA PAOLA CORBUCCI

pertinentiis Civitelle Arnis [...] et quod ipse fregit et rumpit seu aperuit
et intravit et ex ipsa furtive abstulit quinque corbas grani, quattuor broc-
cas plenas oleo, .xxxII. pesas lini quod erat in uno sacco, unam culcidram,
duo plumatia, duas duplas, unum orelere et unam caldariam magnam.

496 1258 gennaio 16 1/93v, 2/117v, 3/117v
Bencevegna et Pars fratres, filii quondam Brunatii : 50 ll.

acc. a Bonaventura Gualfredutii quod nocturno tempore abstulerunt
sibi furtive quatuor coppolos avis mellis et cere quas habebat in pertinen-
tiis Loscani iuxta molendinum ipsius Bonaventure.

407 1258 gennaio 17 e 28 [due bandi] 1/93rv e 94v-95r, 2/117-v
118r e 118v, 3/117v e 118v

Burgolus Donadei, Bencevegna Boneiunte, Philiputius olim Uguitonis
Clare [quest'ultimo è omesso nel secondo bando : prob. scritto per errore] : 25
ll., poi 500 Il.

a) den. quod percusserunt Maffugolum filium Benvegnatis, silicet pre-
dictus Burgolus in capite et guancia cum uno falcastro ita quod sanguis
exivit et predictus Bencevegna cum una clava ferri in crure, in limitario
domus ipsius Maffutii.

b) inculpati et denunciati a Beneveniate Aportoli, quod percusserunt
Maffuccolum filium ipsius Beneveniati : silicet ipse Burgolus in capite et
guancia cum uno falcastro ita quod sanguis exivit, et predictus Benceve-
gna Boneiuncte de una clava ferea in crure ; et quod fecerunt predictas
percussiones predicto Maffucolo ante domum ipsius Benvegnatis in limi-
tario ipsius domus et ubi habitabat predictus Maffugolus eius filius, notur-
no tempore, facientes insultum contra predictum Maffucolum cum predic-
tis armis et cultellis malitiosis vetitis, et predicta fuerunt de mense ianua-
rii; ex quibus percussionibus et occasione dictarum percussionum dictus
Maffugolus mortuus est.

498 1258 gennaio 22 1/94r, 2/118r, 3/117v-118r
Recolus Peli: 50 ll.

acc. a Francischolo Angeli quod violenter et iniuriose fecit insultum
contra eum armata manu cum falcastro et cultello acuto malicioso, in via
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 259

publica ante ostium domus ipsius Franciscoli posite in burgo Pretemiline
[...] et cum dicto falcastro percussit eum in spalide, de qua percussione
sanguis exivit, de mense decembris proxime transatto ; item accusatus quod
portavit arma vetita contra formam capituli constituti.

Li

499 1258 gennaio 23 1/94r, 2/118r, 3/118r
Blanducius domini Gualfredi : 10 1l.

acc. a Iacobo Munaldi quod, cum fuisset exbannitus ad postulationem
dicti Iacobi pro centum otto ss. den. de capitali et pro expensis quas dare
tenetur dicto Iacobo et in .x. ll. comuni nisi [...] veniret coram domino
Iacobo ad faciendum sua precepta, et id facere neglexerit et in dicto banno
incursit.

500 1258 gennaio 23 1/94v, 2/118v, 3/118r
Bernardus Boneguide de Corgiano : 500 1l.
acc. a consulibus et syndico castri Corgiani quod mutavit sibi nomen

in quodam contractu refutationis scripto manu Iacobi Vengnatis notarii, et
quod sic faciendo fecit falsitatem et fecit fieri.

501 1258 gennaio 26 1/94v, 2/118v, 3/118rv
Maffeus frater don Bonacursi : 100 ss.

acc. ab Andrea Boniiohannis, quod noturno tempore furtive sibi abs-
tulit seu auferri fecit quattuor cuppos apium plenos cera et melle, de qua-
dam domo ipsius Andree posita in pertinentiis Rabatte que est in suo po-
dere, quas extimat .c. ss. den. ; et si negaverit et testibus probari non pos-
sit, paratus est probare per pungnam et campionem. Item quod debet po-
ni in questione cum sit homo male fame, et hoc paratus est probare.

502 1258 febbraio 8 1/97r, 2/121ir, 3/120v
Iohannes gener Bartholi, Iuncta gener Peri: 100 ss. pro quolibet.
acc. a Pero Simeonis quod abstulerunt ei sine eius licentia et aspor-

taverunt paulos de toris, silicet .xxirir. salmas de silva sibi pertinente po-
sita in Aqua Tribia.
260 MARIA PAOLA CORBUCCI
503 1258 febbraio 11 1/95v, 2/119v, 3/119r
Maffeus Andree : 10 Il.
acc. a Forte, quod preceptum fuit ei per Maffeum bailitorem comu-
nis ex parte domini Bonaguide iudicis quod deberet venire in palatio vel
[per ut] suam defensionem facere, ad penam que in statuto continetur,
que pena est .x. ll., [non venit].
504 1258 febbraio 12 1/95r, 2/119r, 3/118v
Paulutius Peri Longi p. H.: 25 Il.
den. quod, cum esset aput Castilionum Clusinum pro custodia ipsius
castri, furtive intravit cameram com. Per. ibi positam et de ipsa camera
extraxit fabas et alias res et panicum a kalendis decembris proxime tran-
sattis citra.
505 1258 febbraio 15 1/95v, 2/119v, 3/119r
Scangnus Latini : 10 Il.
acc. a donna Leticia, quod preceptum sibi factum fuit a domino Ia-
cobo de Pusterla iudice domini Rolandi potestatis Per. in pena et banno
.X. ll. secundum formam statuti quod non descenderet de palatio com. Per.
donec eidem donne Letitie satisfecisset de denariis quos ei dare tenabatur,
descendit de palatio et non stetit secundum quod iniunctum fuit.
506 1258 febbraio 28 1/95v, 2/119v, 3/119r
Hugolinus Vivoli de Trecino : 25 ll.
acc. a Cresciolo Boni quod, cum esset cum eo in sotium, accessit ad

lettum eius et de ipso furtive accepit et surripuit .xir. ll. den. quos ibidem
habebat et secum exportavit.

007 1258 marzo 5 1/96r, 2/120r, 3/119v

Petrutius Cordis de Castellione Vallis, Aportugolus eius frater : 500 Il.
pro quolibet. I « LIBRI DEI BANDITI )» DI PERUGIA 261

den. quod interfecerant donnam Melifriam iusta fossatum de Stran-
gulacapones.

508 1258 marzo 13 1/96r, 2/120r, 3/119v
Muricus Guillielmi : 40 ss.
acc. ab Albertolo Orlandini quod ipse, tamquam publicus latro, fur-

tive subtraxit et subripuit ei unam arnam melis, cere et apium.

509 1258 marzo 13 1/96r, 2/120r, 3/119v
Rusticus olim de Fracta Lecarella, qui stabat ad Montemlere : 100 Il.
acc. a domino Andrea de Plagario quod ipse, testis inductus a Benen-

tende Orlandini coram domino Philipo iudice appellationum com. Per. in

questione. vertente inter dictum Andream ex una parte et Benentendum

predictum ex altera, dixit falsum testimonium recipiendo pecuniam pro
ipso falso testimonio ferendo.

510 1258 marzo 14 1/96v, 2/120v, 3/120r
Tignosus de S. Valentino : 40 ss.
acc. a Iohanne Beneveniatis quod furtive subripuit sibi quamdam

somariam blancastrinam sibi pertinentem quam habebat in dicta villa, et
sic furtum commississe, quam extimat .xxx. ss.

511 1258 marzo 20 1/96v, 2/120v, 3/120r
Iohannes Rusticelli de Pregio : 10 Il.
acc. a Suppolino Raynerii de codem loco, quod violenter et iniuriosc
et contra suam voluntatem furtive noturno tempore abstulit ei de domo

eius unum par bovum pilaminis rubei et penes se retinere et dictos boves
sibi non restituisse.

512 1258 aprile 6 - 1/96v, 2/120v, 3/120r

Aldevrandinus de Diruta : 100 ss.
262 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Iacobo Boni, quod violenter et iniuriose detinet quandam do-
mum positam in burgo S. Petri [...] que domus sibi pertinet et ipsam con-
tra suam voluntatem detinere, intrando et stando iniuriose et extrahendo
eum de tenuta.

513 1258 aprile 10 1/97v, 2/122r, 3/121r
Philipputius domine Clare: 10 ll.

acc. per Hermanum domini Rigii quod, cum missus fuerit in banno
et preceptum fuerit ei per dominum Iacobum iudicem capitanei ut veniret
ad standum super palatium ad instantiam predicti domini Rigonis patris
predicti domini Hermani, et inde se separaverit et non venit, etiam sban-
nitus fuit verbo dicti iudicis.

514 1258 aprile 10 1/96v-97r, 2/121r, 3/120v
Acursellus de Sancta Enea: 50 ll.

acc. a domino Bonocomite domini Bonaventure et a Petrutio domi-
ni Ranerii, quod noturno tempore accessit ad quandam capannam ipsius
domini Bonicomitis et Petrutii positam in Candione, et furtive extraxit
de ea duo paria bovum quos extimabat .xxv. ll. den.

515 1258 aprile 13 1/98r, 2/122r, 3/121rv
Acurellus bailitor p. S. S.: 10 Il.

acc. per Venturam Buldri quod, cum fuisset ei preceptum per domi-
num lacobum iudicem domini Guillielmi capitanei quod ipse ascenderet
palatium com. Per. et de ipso non descenderet ad penam .x. ll. donec sol-
veret Venture vel domino Ranerio suo procuratori .xx. staria boni grani,
quod granum dicto Venture dare tenebatur ex confessione facta manu
Fulcutii notarii, et in dicto palatio ascendisset et postea exivisset de ipso
palatio.

516 1258 aprile 13 1/98r, 2/122r, 3/121v

Angelutius Tancredi : 10 ll. I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 263
acc. per Silvestrum quod, cum preceptum fuerit sibi quod staret in
palatio comunis nec de eo descenderet sine licentia potestatis, neque ascen-

dit, occasione cuiusdam confessionis quam fecit de .xv. ll. et .rrir. ll. in alia
parte.

517 1258 aprile 18 1/97r, 2/121r, 3/120v
Andrugolus filius Deotaleve : 50 1l.
inculpatus quod receperat in domo sua res furtive ablatas Benenteso

Martini de parochia S. Marie de Colle et ctiam fuerunt invente in domo eius-
dem.

518 1258 aprile 22 1/97v, 2/121v, 3/121r
Simon Iacobi de burgo S. Petri: 25 ll.
den. a Criscio de Fulgineo, quod testificatus fuerat contra eum pro

Elemosina Bentevegne et quod idem non cognoscebat eum nec umquam
videret ipsum Crescium, et falsum tulerat contra eum.

519 1258 aprile 23 1/97r, 2/121v, 3/120v-121r
Petriolus qui consueverat stare cum domino Baione : 100 ll.
inculpatus quod percusserat Maffeum Centurarie cum una maca, plu-

ries vulnerando eum, in villa Pontis S. Iannis in trebio vie que vadit ad tur-
rim domini Baionis.

520 1258 aprile 24 1/100v, 2/125r, 3/123v-124r
Orlandutius Spaliagrani : 500 ll.
den. quod commiserat quoddam homicidium in pertinentiis Montis-

gualandri, et quod erat proditor com. Per. [...], secundum formam sta-
tuti et reformationem consilii tamquam homicida et proditor com. Per.

521 1258 aprile 26 1/98rv, 2/122v, 3/121v

Brullus balisterius, filius Barcelli, Rainutius Vaioli, Petrus Stantii,
Pangus Rainerii, Angelus Cervasii, Petrus Hugolini Oddonis, Benencasa
264 MARIA PAOLA CORBUCCI
Petri Amici, Angelus Marie, Franciscolus domine Gonie, Bonifatius Mona-
che, Benencasa et Bencevenne filii Lacarii, Tebaldutius domini Monachi,
heredes Buccoli, Picolus, Bencevene de Castello : 10 ll. pro quolibet.

acc. per Petrum Salvaterre et Venturam Guffoli iure eorum et iure
sibi cesso et dato a domino Iacomino Iacobi emptore fructum tereni de
Clusio a com. Per. tempore potestarie domini Iacobi de Ponte olim Per.
potestatis, quod iniuriose et contra voluntatem ipsorum nocturno tempore
furtive abstulerunt eis seu auferri fecerunt viginti corbes grani et .xx. cor-
bes ordei et .xx. corbes spelte, quod bladum habebant vel predictus domi-

nus Iacominus a quo ius habent in tereno com. Per. in Clusio et eis perti-
nebat et pertinet, et secum exportaverunt seu fecerunt exportari.

522 1258 aprile 27 1/98v, 2/122v, 3/122r
Grellus Ranaldi : 10 1l.
acc. per Gerardutium Peri, quod iniuriose et violenter fecit insultum

contra eum in via publica cum cultello malitioso in manu evaginato, et
voluit eum percutere cum dicto cultello.

523 1258 aprile 27 1/98v, 2/123r, 3/122r
Dominus Rainaldus Salamonis : 100 ss.
acc. per Martinum quondam Benedittoli quod extraxit eum de te-

nuta de quatuor corbibus grani, quod granum erat sibi datum in tenutam
per curiam Per. pro .x. ll. et .x. ss.

524 1258 aprile 27 1/98v, 2/123r, 3/122r
Antonius : 40 ss., et rest.

acc. per Hugocone comitem de Plagario, quod furtive sibi accepit de
pastura sua in peitinentiis Plagarii duos capras et ipsas secum duxit.

525 1258 aprile 29 1/100r, 2/124v, 3/123v
Bonusiohannes et Paulutius Bonacursi: 25 ll.

infamati quod erant latrones et receptatores latronum. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 265
526 1258 maggio 11 1/98v, 2/123r, 3/122r
Avultronus domini Struffoli de Rochiano : 100 ss., ef rest.
acc. per Nicolam Iacobi, quod fraudolenter accepit sibi de domo si-
bi pertinente ad Pontem S. Iannis .xxin. ss. den. pro expensis quas fecit
pro eo et nomine sui, et dictos denarios ipso invito contractavit et con-
trattat dictas res et denarios tenet.

527 1258 maggio 15 1/100rv, 2/124v, 3/123v

Mercatus Iohannis Ysenbardi: 500 ll. computato in hoc banno cen-
tum Il. prius sibi datis, aliis si qua alia fuissent data sibi.

den. quod percussit et vulneravit donnam Olivam tabernariam, de
quibus percussionibus et vulneribus mortua est.
528 1258 maggio 17 1/99r, 2/123v, 3/122v

Ranerius Angelice de S. Valentino bailitor : 100 ss.

acc. per Angelum Martini Poli de Cerqueto quod, sua auctoritate et
sine precepto et mandato potestatis et domini Iacobi de Pusterla iudicis
malefitiorum nec alicuius offitialis, accessit ad domum eius positam in ca-
stro Cerqueti et de ipsa sua autoritate extraxit et extrahi fecit tres corbas
farine frumenti et res alias et secum eas aportavit, robando dictam domum.
529 1258 maggio 25 1/99r, 2/123v, 3/122v

Brancutius Leonardi : 100 ss., et rest.

acc. per Benvenutum Gilii, quod violenter et iniuriose sua autoritate
extraxit eum de tenuta et possessione unius cassalini et unius capanne
posite in ipso casalino, sibi dato in tenutam per curiam Per., habitando ip-

sam capannam et laborando vel laborari faciendo ipsum casalinum con-
tra voluntatem ipsius.

530 1258 giugno 1 ^ 1/99v, 2/123v, 3/122v

Avinante de Casalalta : 100 ss.
266 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. per donum Maffeum Massutii rectorem ecclesie S. Angeli, quod
iniuriose et violenter fecit insultum contra eum in platea ante dictam ec-
clesiam, et quod «seculericatus [o seculararicus] et inmerdator» et mul-
tas alias [iniurias] sibi dixit.

531 1258 giugno 4 1/99v, 2/124r, 3/123r
Salinbene acararius : 50 1l.

acc. per Bonumscangnum Petri Sardine, quod iniuriose et violenter
fecit insultum contra eum ante domum ipsius iusta viam publicam, per-
cutiendo eum in fronte cum cultello vetito et evaginato ita quod sanguis
exivit.

532 1258 giugno 5 1/99v, 2/124r, 3/122v-123r
Bonusfiliolus Aliocti : 50 ll., et rest.

acc. per donnum Guidonem rectorem ecclesie S. Crucis de Castilione
Hugolini, quod furtive noturno tempore intravit quandam domum ipsius
et de ipsa domo furtive acepit unum mantellum et unam tunicam bladeti,
unum guarnellum, unum par stivalium, unum par serabularum, unam ca-
misiam, unum camisscum et unam annetam quas habebat in quodam scri-
neo, .XXXVI. Caseos, .Lx. ova et candelas, .xr. brachia panni lini, unam du-
plam, unum palium, unam bendam, que domus unde acepte fuerunt res
predicte posita est in burgo Castillionis Ugolini.

533 1258 giugno 8 1/100r, 2/124r, 3/123r

Nercolus filius Macaroni, Pascutius Hugolini et Ranerius eius fra-
ter, Bencevene - de Monte Nigro de Brignonum : 100 ss. pro quolibet, et
rest.

acc. per donnum Crescimbene [o Bencevene] rectorem ecclesie S. Ma-
rie de Ponte Pattoli, quod noturno tempore de mense maii proxime tran-
sacti, accesserunt ad domum eius sive ad ortum dicte ecclesie et furtive
abstulerunt sibi seu auferri fecerunt tres salmas scalungnarum et secum
portaverunt seu portari fecerunt, colligendo seu colligi faciendo de ipso
orto qui est iusta dictam ecclesiam.
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 267

594 1258 giugno 23 1/100r, 2/124v, 3/123r
Levolus Bucari de Pulvicone : 25 1l., et rest.

acc. per Rainerium Ariverii quod, cum ipse Levolus stare deberet

cum eo pro toto exercitu et cum remisisset eum ad domum pro victuali-

bus, extraxit et amovit furtive unum mantellum stamine fortis et duos sac-
cos et unam funem et unam barbutam sibi pertinentes de domo ipsius.

535 1258 luglio 6 [?] 1/100v, 2/125r, 3/123v
Benevenutus Dominici de villa S. Fustini : 500 1l.

den. quod percussit et vulneravit Deotacomandum Petri Vivoli, de
quibus percussionibus et vulneribus mortuus est.

536 1258 luglio 6 1/101r, 2/125v, 3/124r
Conolus filius condam Iacobi Fabiani : 100 ss.

acc. per Letitiam Bonefidei et virum eius Deotaleve quod, cum esset
in questione cum eo coram domino Thomasino magistri Brunatii arbitro
com. et assessore una cum Armanno fratre ipsius Conoli, de quadam pe-
tia terre quam ipsi domina Letitia et vir eius habebant et possidebant
posita in Aflore, extraxit eos de tenuta et possessione ipsius terre metiendo
et secando granum de dicta terra et asportando.

637 1258 luglio 31 1/101r, 2/125v, 3/124rv
Odutius domini Boniohannis : 100 ss., et rest.

acc. per Anastasium Pauli, quod sua autoritate et contra suam vo-
luntatem accessit ad quandam petiam terre ei pertinentem positam in col-
libus in valle Griffi, et quod intravit in eam et aportavit seu aportari fecit
frumentum sive granum quod erat in dicta terra, et quod sic faciendo ex-
traxit eum de tenuta dicti bladi.

538 1258 agosto 12 1/102v, 2/127rv, 3/125v-126r

Bonaventura Karli: 25 ll. comuni, 100 ll. dominis pro extimatione
domini [per dauni].
268 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. Bonagura Iohannis notario procuratore domini Stefani et domini
Rainaldi filiorum domini Spaliagrani de Podio, quod personaliter dederat
eis dampnum percutiendo cum cultello et interficiendo unum equum pili
bigi ipsorum dominorum, quod dampnum [...] extimabat .c. ll. den. ra-
vennatensium.

539 1258 agosto 22 o 23 1/102r, 2/126v-127r, 3/125rv

Papa et Datus de Asisio servientes domini Gualfredutii domini Ia-
cobi Palmerii Oddonis, Guidarellus Iunte Scaffe de Cortona: 100 ll. pro
quolibet.

den. per donnum Iacobum filium Bonacursi Circhiventris quod ipsi,
facientes insultum contra eum in platea com. Per., ceperunt eum per capu-
tium et proiecerunt ipsum in terram, percutiendo eum cum pugnis et cal-
cibus et traxinando eum per caputium per terram, evaginaverunt cultellos
malitiosos volendo eum percutere de ipsis, et percussissent nisi homines
obstitissent.

540 1258 settembre 10 1/101r, 2/125v, 3/124v

Benadatus barberius : 50 ll.

acc. per dominum Sensum Tancredi quod noturno tempore de men-
se setembris presente ivit ad domum suam quam habebat in vinea sua de
Valiano et fregit ipsam et furtive abstulit et asportavit inde unam sap-
pam, unam salcellam et unam securim et unam somariam, extimationem
quarum rerum fecit .x. ll. den.

541 1258 settembre 27 1/101v, 2/126r, 3/124v
Pucolus serviens Orvetani : 50 ll.

acc. per Benvenutum Iohannis quod fecit insultum contra eum in
quadam vinea S. Geronimi quam laborabat, posita in Renario Pontis, per-
cutiendo eum cum puglone quinque vicibus in capite, ita quod sanguis exi-
vit.

642 1258 ottobre 1 1/106r

Benvenutus, Iohannellus, Sassus Pretutii, Boniohannes - de Compre-
seto, Petrucius de contrete de Compreseto, comune et homines castri
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 269

Compreseti comitatus Per. ; item Canfolus qui moratur aput Compresetum :
50 Il. pro quolibet.

qui abstulerunt per vim tres carceratos baruderiis de Lombardia qui
licentiati erant per capitaneum et antianos, et postea ceperunt tres de dictis
baruderiis et detinerunt in carcere Compreseti [...]. Nomina quorum
carceratorum quos abstulerunt per vim dictis baruderiis sunt hec: in
primis Iohanellum Iohanni:, Venturellum Spergoli, filium Iacobi Rodulfi
qui erant de comitatu Egobi silicet de Serra.

643 1258 ottobre 5 1/101v, 2/126r, 3/124v
Bertutius Ricii, Rainerius Bonegratie : 100 ss. pro quolibet, ef rest.

acc. per dominam Grecam Gregorii quod noturno tempore furati fue-
runt sibi quator capras de domo sua posita in Plano Carpinis.

644 1258 ottobre 8 1/101v, 2/126r, 3/125r
Iacobus Petri Piscafrigo : 40 ss., et rest.
acc. per dominum Placitum presbiterum et rectorem ecclesie S. Ma-
rie de Ripa, quod eius autoritate accessit ad dictam ecclesiam et contra suam

voluntatem et furtive accepit quosdam pullos de dicto loco ecclesie, contrat-
tando ipsos pullos contra suam voluntatem.

545 1258 ottobre 14 1/103r, 2/128r, 3/126r

Boniohannes Vigilantis : 10 1l. comuni, et solvat Uderisio vel predicte
domine.

ad petitionem Oderisii Peri quam de eo facit de centumsedecim |1l.,

quos denarios dare tenetur domine Celamme sue uxori ut patet per confes-
sionem scriptam manu Franciscoli notarii.

546 1258 ottobre 14 1/101v-102r, 2/126v, 3/125r
Iuntolus, Bartucolus, Deotaleve - de monte Agutello : 100 ss., et rest.

acc. per Benvenem, quod reinvenit penes eos tres captivos quos ce-
perat in comitatu Eugubii, et sibi nec bailitoribus missis cum eo, silicet

18
270 MARIA PAOLA CORBUCCI
Rainaldo et Deotaleve, mandato potestatis et domini Iacobi, non reddide-

runt.

647 1258 ottobre 15 1/102v, 2/127r, 3/125v
Bendefende Suppolini, qui fuit de Montebiano : 500 1l.
infamatus et inculpatus quod interfecit et derobavit Forensem ser-

vientem abatis de Bethelem, in pertinentiis Montisbiani in loco qui voca-
tur Rivus Fortine.

648 1258 ottobre 17 1/102v-103r, 2/127v, 3/126r
Fredericus Sensi apuliensis : 10 1l.
ad petitionem domini Andree Rainerii Baruncii, qui petebat sibi da-

ri .xx. ll. quas ei dare et solvere tenetur.

549 1258 ottobre 17 1/103v, 2/128v, 3/126v
Agurella Iacobi : 40 ss., et rest.
acc. a Ranaldo Bentevolie, quod furtive subtraxit ei de domo sua

unam minam nucum apperiendo hostiam dicte domus.

550 1258 ottobre 17 1/103v, 2/128v, 3/126v
Bonacoltus Valentis de Viculo : 20 ss.
acc. per dominum Guidonem Hugonis quod sua autoritate metiit et

tritavit, eo inrequisito, milium quod erat in una petia terre posita in Vicolo.

651 1258 ottobre 25 1/105r, 2/130v, 3/127v

Simeon Bene de Monteagutello : 100 1l., et rest.
den. a donna Martinella et donna Palmeria, quod derobavit eas in

pede Montisagutelli, venientes Eugubio Perusium, captis de Eugubio car-
ceratis Perusii, et eis abstulit violenter .xLvI. ss. den. et unam gonellam
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 271

de laca et unum par subtellarum et unum par serabularum et unam cami-
siam et .xv. panes.

552 1258 novembre 5 e 6 [due bandi] 1/103v-104r, 2/128v-129r
3/126v-127r

Bartholomeus Atti, Rainaldus et Recutius eius filii : 25 11., poi 50 1l.
pro quolibet.

acc. per Oddonem Rainerii Nobilis quod violenter et iniuriose fece-
runt insultum contra eum in via publica iusta portam Solis armata manu
cum cultellis maliciosis acutis et cum lapidibus, et percusserunt eum cum
tribus lapidibus, cum duobus in dorso et cum uno in capite ita quod san-
guis exivit, et proiciendo sibi .vrrr. lapides.

553 1258 novembre 5 e 6 [due bandi] 1/103v-104r, 2/129rv,
3/126v-127r

Bartholomeus Atti, Rainaldus et Recutius eius filii : 25 ll., poi 50
ll. pro quolibet.

acc. per Sensum Palmerii, quod violenter et iniuriose fecerunt in-
sultum contra eum armata manu cum cultellis acutis malitiosis et cum la-
pidibus, percutiendo eum in capite cum lapide ita quod sanguis exivit, et
fugaverunt eum, et hec fuerunt in via publica iusta portam Solis et ante
domum heredum Bernardi.
554 1258 novembre 7 [?] 1/104v, 2/129v, 3/127r

Rusticellus Marini laborator Orlandini domini Ranerii : 40 ss, ef rest.

acc. ab ipso Orlandino, quod furatus fuit sibi medietatem unius cor-
bis sagine de parte ipsius Orlandini vel furari fecit.

555 1258 novembre 16 1/104v, 2/130r, 3/127v
Petrus frater de Fabrione : 25 1l., et rest.

acc. per Ranaldum Benvegnatis, quod violenter et iniuriose subdu-
xit Ricucolum eius filium, ducendo ipsum secum cum rebus suis silicet pan-
272 MARIA PAOLA CORBUCCI

nis de colore et lino et pecunia, subtrahendo sibi dictas res et contractando
eas malo modo, quas extimat .x. ll. den.

556 1258 novembre 16 1/104v, 2/130r, 3/127v
Fatius Rainerii Bertraimi : 10 1l.

acc. per Rainucium cultellarium, quod iniuriose percussit. dominam
Sibiliam uxorem suam in via com. in parochia S. Savini iusta domum pre-
dicti Fatii, dando dicte domine pugnam in capite et calces in corpore, quia
repetebat pelles ipsius viri sui predicto Facio.

557 1258 novembre 26 1/105r, 2/130v, 3/127v-128r
Petriolus Iohannis Manoli de Sancta Enea : 500 Il.

den. per dominam Peruscinam, quod ipse Petriolus irato animo et
violenter percussit dominam Angeleram filiam suam in capite cum uno la-
pide fortiter ita quod sanguis exivit, de qua percussione mortua est.

558 1258 dicembre 10 1/105r, 2/131r, 3/128r

Rainaldus Gilii Gualterii et Bonefatius eius frater - de Rocha Api-
nina : 1000 Il. pro quolibet.

tamquam proditores com. Per. quia tradiderunt Rocham predictam
comuni Eugubii inimici com. Per., quam ipsi tenebant pro com. Per.

559 1258 dicembre 11 [?] 1/105v, 2/131r, 3/128r

Salvutius domini Gratii p. E. de parochia S. Angeli et Angelus Bo-
neore Caboline de parochia S. Martini : 50 1l. pro quolibet.

eo quod predictus Salvutius detulit unam litteram falsam Cloto Mi-
chaelis olim capitaneo castri Podii Manentis, in qua dicebatur contineri
quod Hugo notarius potestatis trasmittebat ipsi Cloto capitaneo, ut ex par-
te ipsivs Ugonis Senebaldum funarium, Perusinellum excusatos haberet a
custodia dicti castri, quod falsum erat, quam litteram Angelus Boneore
Caboline dederat, et precepto dicti Cloti capitanei et ex vinculo iuramenti
reffere ipsi Hugoni et non retulit.
I «LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 273

560 1259 gennaio 8 1/106v, 2/133r, 3/133r
Iacobus Deutradleve Odule: 20 1l.
acc. a Iovanutio Benesigne procuratore domini Bonensigne [...] quod
iniuriose et armata manu cum falcastro seu falgone, in Diruta ad domum
dicti Boninsigne, fecit insultum et pluries percussit eum in gammis et mem-

bris suis cum dicto falcone seu falcastro, ita quod ex dictis percussionibus
et feritis sanguis exivit et gamma fere detruncata est.

561 1259 gennaio 8 1/106v, 2/133r, 3/133r
Fatiolus Guidonis Bungi : 100 ss.
acc. a Crissciolo Uguitionis, [...] quod sua auctoritate adcessit ad
quandam domum suam et intravit percutiendo cum pungnis perpetore [?],
et quod fecit insultum contra eum, dicendo semper quod dictam domum

intrabat contra suam voluntatem, et multas alias iniurias sibi fecit et in-
tulit.

562 1259 gennaio 25 1/106v, 2/133r, 3/133r
Bartutius Angeli : 25 Il.
acc. a Burtolo Bentevoli quod ipse noturno tempore, fregit cameram
quam habebat ad pensionem ab uxore olim domini Rigerii de Pregio, po-
sitam in porta S. Susanne in parochia S. Iohannis [...] frangendo dictam

cameram et accipiendo furtive .vr. pelles, due capre et .rrr. de vitellis et
duo paria subtellarum et unum osam, quas extimat .x. ll.

5603 1259 febbraio 1 1/107r, 2/133v, 3/133v
Datus de Clusio : 10 ll.

acc. a Palmerio Martuli quod fuit exbannitus in .x. ll.

564 1259 febbraio 1 sed /10.7r,.,2:/133v, .3/133v
Bartulus Servuli : 25 1l.

acc. a Guidone Placidi, qui sua auctoritate fecit insultum contra eum
in via publica in Plano Campanis [per Carpinis 2] et derobbavit eum auf-
2774 MARIA PAOLA CORBUCCI
ferendo sibi per vim in dicta via publica unam somariam et saginam,
quam deferebat Perusium.
565 1259 febbraio 4 1/107rv, 2/133v, 3/133v
Paulutius Bonicomitis : 25 ll.
cit. [...] facturus mandata potestatis super eo quod due assides fur-

tive ablate domino capitaneo de loco ubi redditur ius, reinvenute in domo
dicti Paulutii.

566 1259 febbraio 6 1/107r, 2/133v, 3/133v

Deotesalve Martini, Benvenutus Bernardini, Benneta Perusii : 25 ll.
pro quolibet.

acc. a Francisculo Bonensegne, quod in die fecerunt insultum in eum
in domo sua, rumpendo ostia domus sue et percutiendo ipsum, dando sibi

alapas et spatassatas, percutiendo ipsum cum macga ferrata et multas alias
iniurias sibi faciendo.

567 1259 febbraio 15 1/107v-108r, 2/134r, 3/134r
Domina Bonaventura Collis mater Brunectelli Rainerii : 100 ss.
acc. a Bardecepto notario quod furtive abstulit sibi de quadam do-
mo de Treceno .zmr. cappones, medietatem .xxrirmi. gallinarum, tres minas

grani et segalis et tres minas ordei et unam arcam matheram et mediam
mine farine.

568 1259 febbraio 24 1/107v, 2/134r, 3/134r
Bartugolus Ugonis de Pregio : 500 Il.

cit. [...] ut deberet conparere [...] occasione homicidii quod dici-
tur per eum fore commissum in persona fratris sui Staponis.

569 1259 marzo 12 1/108r, 2/134r, 3/134r

Bastianus de Plano Carpinis : 25 Il.
I « LIBRI DEI BANDITI» DI PERUGIA 275
acc. ab Angelo Leonardi et Salvatico de dicto loco, quod noturno tem-

pore furatus fuit de domo quam habebat ipse Salvaticus unum par vacca-
rum, quas dedit Barthutio Ricgi et Salcherio.

570 1259 marzo 12 1/108r, 2/134v, 3/134v
Venutellus de Panicale, Ufredutius Ugolini: 25 ll. pro quolibet.
acc. a Blanco Stabilis de Plagario, quod furati fuerunt de domo sua

noturno tempore duo paria bovum, .rr. fuerunt rubei et uno [cosi] niger,
et ipsos boves abstulerunt et secum duxerunt.

571 1259 marzo 15 1/108rv, 2/134v, 3/134v
Philipputius domine Clare: 10 1l.
acc. a Scancolo Latini, quod preceptum fuit ei per Consolum bailito-
rem comunis [...] quod in banno decem Il. staret in palatio et deinde non
discederet nisi prius solverit dicto Scangolo decem 1l. et de dicto palatio

exivit et non solvit eidem dictos den. [a margine: vacat, quia creditor no-
luit quod condannetur antequam esset facta condempnatio |].

572 1259 aprile 7 1/108v, 2/134v, 3/134v
Benvengnate Lacgi: 25 ll.
acc. a dompno Iohanne rectore ecclesie S. Christofori, qui sua aucto-
ritate accessit ad ecclesiam predictam post tenutam sibi datam per curiam

Per. et de ipsa ecclesia extraxit unum corbem ordei, .xir. pullos et unum
tintinabulum et alias res plurimas.

573 1259 maggio 8 1/109r, 2/135r, 3/135r
Guidarellus Canitii : 100 1l.
den. [...] quod conmisit adulterium cum Flore uxore Fomasii Gua-
rini.
074 1259 maggio 10: 1/108v, 2/134v, 3/134v

Rainutius Benecase : 25 ll.
276 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Cresciolo Pascalis, quod fecit insultum contra fratrem suum
Avedutum in pertinentiis Montanlere iusta Tresine, percutiendo ipsum cum
pugnis per pectus et capiendo ipsum per capillos et percutiendo ipsum cum
vanga ferri et cum pala ferri in capite ita quod sanguis exivit, ex quibus
vulneribus credebat ipsum mori.

575 1259 maggio 20 1/109r, 2/135r, 3/135r
Rosa Egidii: 25 ll.
acc. a Maffeo Buccari, quod violenter et iniuriose fecit insultum con-
tra uxorem suam dominam Guidutiam ad domum sibi pertinente[m] po-
sita[m] in villa Precolani [...] veniendo contra eam, capiendo ipsam per

capillos et accipiendo vettam de capite et percutiendo eam bis cum lapide
in capite, et multas alias iniurias adversus eam fecit et dixit.

576 1259 maggio 30 1/109r, 2/135r, 3/135r
Girardinus de Grisso : 100 ll.
acc. a Bernardino de Cremona, quod iniuriose et armata manu cum
cultello vetito malitioso noturno tempore fecit insultum contra eum in fo-

ro com. Per. ante domum domini Maffei domini Iacobi iudicis, et percussit
eum cum cultello in capite ita quod sanguis exivit.

577 1259 giugno 23 1/109v, 2/135v, 3/135v
Angelutius Iohannis Andree: 100 ss.
acc. a Bonaiuncta Maccari actore domine Caratenute tutricis filiorum
suorum, quod rupit ei pactum portando de bonis suis furtive silicet unum
vascaplum lacci, unam tunicam de orvietano, serabulas et interulam et
alias res.
578 1259 luglio 3 1/109v, 2/135v, 3/135v

Iohannellus Bellamprime : 100 ss.

acc. ab Andrea domine Sebilie de Pregio, quod sua propria autorita- I « LIBRI DEI BANDITI >» DI PERUGIA 277

te et per vim astulit mihi in via publica in agio Montis Ruffini .vrr. capras,
.I. biccum, .ir. caprectos, mihi contra eum datos in tenutam.

549 1259 luglio 5 1/110r, 2/136r, 3/136r
Fatius Rainerii Bertrami : 100 ll.

cit. [...] super eo quod dicitur furatus fuisse de domo dompni An-
geli de burgo S. Savini, frangendo ipsam domum de nocte, aufferendo quas-
dam res silicet unum camiscum, unam coptam, unum amittum, duas pe-
tias panni lini et alias res.

580 1259 luglio 15 1/109v, 2/135v, 3/135v
Vengolinus Bonore de S. Iustino nepos Alegripti : 25 ll.

acc. a Rainerio Ariverii, quod fuit cum eo pactus, stetit secum in
domo sua et abstulit et subtraxit sibi furtive unam tunicam et unum gua-
scaplum lacgi et unam camisiam et unum par sarabularum et unum par
subtellarum, et quod fregit sibi pactum serviendo eidem.

981 1259 luglio 26 1/110r, 2/135v, 3/135v
Martinus de Castangna filius Petri de Assisio : 50 ll.

acc. a Bernardulo Pilelli, quod iniuriose et violenter fecit insultum
contra eum in via publica in burgo S. Petri, percutiendo ipsum cum lapi-
dibus in gula et brachiis ita quod de qualibet percussione sanguis exivit,
et fugando ipsum et proiciendo sibi lapides in dicta via et multas alias
iniurias sibi fecit et dixit.

582 1259 agosto 8 1/110v, 2/136r, 3/136r
Cesena amasia Bencevenni : 100 ss.
acc. ab Angelo Bonaventure, que noturno tempore intravit cameram

suam quam habebat in parochia S. Martini de Viridario [...] frangendo
parietem et assides camere, et furtive abstulit et accepit duas pellas.
278 MARIA PAOLA CORBUCCI
589 1259 agosto 9 1/110v, 2/136r, 3/136r
Andriugus Bonicontri, Paganutius de Galcis : 100 ll. pro quolibet.

acc. a Taddeo Mancini, quod armata manu cum spatis, cultellis et
spedis noturno tempore accesserunt ad domum ipsius Taddei et iniuriose,
in pertinentiis Petraficte in burgo novo, et summaverunt Riccam nurum
dicti Taddei et fecerunt ipsam exire extra et secum eam duxerunt et adhuc
eam detinent contra suam voluntatem, et de hoc est publica fama.

584 1259 agosto 11 1/110v, 2/136v, 3/136v
Recolus Altafeste et Ranaldutius eius filius : 50 ll.

acc. a Rainerio Ariverii, quod violenter et iniuriose fecerunt insultum
contra Iovanellum meum familiarem et bubulcum, in quadam mea silva
posita in pertinentiis Casolis et in Scapetto, capiendo ipsum per capillos
et percusserunt ipsum pluribus cum baculo et dederunt manus in gula et
dederunt sibi calces, et alias iniurias multas verbis et factis eidem fecerunt.

585 1259 agosto 18 1/111r, 2/136v, 3/136v
Paulutius Rainaldi de Coccorano : 100 1l.

acc. a Bencevenni domini Petri, quod iniuriose et violenter noturno
tempore percussit me in capite in duobus locis et duabus vicibus cum qua-
dam maca metalli, cum dormiebam, ita quod fecit nunc duo vulnera et
una vice percussit cum dicta maga in brachio, ita quod fecit mihi magnum
vulnus et de quolibet ipso vulnere sanguis exivit ; item alia vice percussit
me cum dicta maga in horca, et hoc fuit die sabbati proxime preterita in
via publica prope Civitellam ; qui Palmutius [per Paulutius] duxerat me
in suum servitium et sotium et dicebat quod volebat ire ad domum cuius-
dam sui amici et fecit me posare in dicto loco et dixit mihi: «quiesce et
dormias » et sic me tradidit et percussit.

586 1259 agosto 22 [7] 1/111r, 2/136v, 3/136v

Ugolinus famulus fratris Aldrevandini, custodis poderis domini Ar-
locti : 100 Il.

acc. a Ventura Mangnoli, quod armata manu cum clava fecit insul-
tum contra eum in via publica, percutiendo ipsum clava per dorsum et ca-
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 279

pud et in dorso et capite vulnerando ipsum fortiter ita quod multum san-
guis exivit.

587 1259 agosto 29 1/113v-114r, 2/138v, 3/139r
Conolus magistri Ranutii : 100 Il.

cil. de furto quod conmisisse dicebatur in tirubulo ecclesie S. Froren-
tii et argento dicti tiribuli, quem Gonolum domina Ricca uxor de Readu-
na asserebat sibi vendidisse, et ipsum argentum repertum apud Guigell-
mum domini Berardi cansorem, qui dictam dominam Riccam asseruit ven-
ditricem dicti turibuli.

588 1259 agosto 30 1/111r, 2/136v, 3/136v-137r
Cagnus, Perusius, Giptius - filii Rogerii : 100 ss. pro quolibet.
acc. a Tomassulo domine Amate, quod eorum auctoritate extraxe-
runt ipsum de tenuta de una petia terre quam habebam in tenutam per
curiam Per. nomine et occasione centum ss. quos michi dare debent [...]

metendo bladum dicte terre et sportando, et sic faciendo extraxerunt me
de tenuta.

589 1259 agosto 30 1/111v, 2/137r, 3/137r
Bencevenne Martini : 100 ss.
acc. a Iohanne Abellaprima, quod sua auctoritate extraxit ipsum de

tenuta unius petie terre posita in Morcello [...], metendo frumentum pre-
dicte terre et secum asportando contra suam voluntatem.

590 1259 settembre 3 1/111v, 2/137r, 3/137r

Venutolus Domestici serviens Barthuli Iunctoli Laurentii, et ipse
Bartholutius dictus, silicet serviens et dominus : 100 11. pro quolibet.

acc. a Guillelmo Venture, quod idem Venturellus voluntate et man-
dato ipsius Barthuli sui domini iniuriose fecit insultum contra filium suum
Venutellum, percutiendo ipsum suum filium tribus vicibus cum macga in
280 MARIA PAOLA CORBUCCI

capite et dorso ipsius sui filii ita quod sanguis exivit et credit ipsum mori,
et hoc in pertinentiis castri de Galcis in quadam petia terre dompni Con-
pagni ; et idem Bartulus dicto Venutello suo serventi mandavit, iussit et
voluit ut idem Venutellus faceret omnia supradicta contra ipsum suum fi-
lium.

591 1259 settembre 5 1/111v, 2/137r, 3/137r

Manga Ugolini, Paganutius eius filius: 500 ll. pro quolibet, et in
destructione turrium et domorum et congririi si quos habent, et in manus
absigione si solvere non poterint dictum bannum, et in forbando extra ci-
vitatem secundum tenore capituli.

acc. a Iacobo Baronis de villa S. Marie de Villeiemine, quod percus-
serunt cum rumco in capite Tudinellum Mafei, de qua percussione et fe-
rita quam fecerunt ipsi Tudinello nepote suo mortuus est et apud ecclesiam
S. Marie est sepultus.

592 1259 settembre 5 1/112r, 2/137r, 3/137v
Guirardellus Mabilie de Mantignalla : 100 1l.

acc. ab Andrea Massarie, quod commisit adulterium cum uxore sua
Santese, veniendo nocturno tempore ad domum suam positam in eadem
villa, extrahendo ipsam de domo sua, et carnaliter cognovit eamdem.

593 1259 settembre 27 [?] 1/112r, 2/137v, 3/137v

Recabene Favalis notarius : sit in banno absisionis manus sue destre,
secundum tenorem capituli Per.

cit. ad petitionem domini Boncontis domini Armanni Comitis et ad
petitionem domine Bellamfante uxoris Bonifatii, occasione unius testamen-
ti quod apparet confectum manu dicti notarii, contra quod testamentum
opponitur de falso per dictum dominum Bonumcomitem, occasione trium
instrumentorum quorum unum venditionis, secundum vero quietationis pre-
tii dicte venditionis, tertium vero coptimi, que instrumenta apparent scripta
per predictum Recabene ; contra que instrumenta opponitur de falso a dicta
domina Bellamfante; quod testamentum introductum extitit coram iudi-
cem nostrum a domina Berta uxore condam domini Armanni comitis, fi-
lia domini Trincoli, quod dicitur conditum fuisse a dicto domino Armanno
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 281

contra Bonumcomitem filium dicti domini Armanni, et predicta tria instru-
menta venditionis, quietationis et coptimi extiterunt introducta a Bencolo
et Bonaventura Pauli contra dominam Bellamfantem uxorem Bonifatii co-
ram domino Philippo iudice malefitiorum, et ad hoc vocatus et citatus ut
veritas exquiretur per ipsum actorem.

594 1259 ottobre 2 1/112v, 2/137v, 3/138r

Iacomittus et Bernardinus filii Bentevengne Iohannis Boni: 500 ll.
pro quolibet [con successive correzioni].

acc. a Maffeo Tellutii, quod fecerunt insultum contra fratrem suum
Iacobum cum armis, silicet lancis, macgis et cultellis, percutiendo ipsum
cum dictis armis, ita quod occiderunt eundem et ex dictis vulneribus mor-
tuus est.

595 1259 ottobre 7 1/112v, 2/138r, 3/138r
Venturella Bene de Clusina, Ranutius eius frater : 50 ll. pro quolibet.
acc. a Ranutio domini Latini, quod furtive surripuerunt et abstule-

runt sibi de sua turri posita ad [Plebem ?] S. Quirici .x. corbes grani,

unum guarnaconum bladite, unam cerveleriam, unum par oclearum, tem-
pore nocturno ; item quod voluerunt aufferre equum suum.

596 1259 ottobre 13 1/112v-113r, 2/138r, 3/138r

Armanutius Suppolini, Munaldutius eius frater, Paceptus Venture -
de Gloiano : 25 ll. pro quolibet.

acc. a domino Ugolino Boncontis, quod noturno tempore iverunt ad
domum Mignoli que stat in Castellaribus de Colle, et de ipsa domo furtive
abstulerunt duos suos boves et secum duxerunt, et predicta fecerunt de

mense agusti preteriti proxime, unus quorum erat pilaminis bruni et alius
pilaminis rubei.

597 1259 ottobre 17 1/113r, 2/138r, 3/138v
Tebaldutius Ufredutii : 10 1l.

acc. a Iacobo Andree, quod fuit preceptum ei per dominum Tancre-
282 MARIA PAOLA CORBUCCI

dum iudicem com. Per. vel per eius nuntium ipsius mandato ut deberet
ire in palatio com. Per. et ibi staret et non separaret nisi primo satisfaceret
sibi de novem Il. den. de summa .xv. ll. quas sibi dare tenebatur iure sibi
cesso a Boniohanne Magalocti cui ipse Tebaldutius dictas .xv. ll. quas ei
dare tenebatur, ut adparet per confessionem scriptam manu Barthuli no-
tarii, spreto dicto precepto, non faciendo ut sibi preceptum fuit.

598 1259 ottobre 19 [?] 1/113r, 2/138r, 3/138v
Iunctolus Orasai de Casa Castellione : 25 ll.

acc. a Rainaldo Iohannis, quod die dominica .xrir. mense octubris
furtive subtraxit sibi de quadam pastura posita in pertinentiis Montisab-
batis unum par bovum, quorum unus rubeus et alter brunus et habebat
anculam destram mutilatam.

599 1259 ottobre 21 1/113rv; 2/138rv, 3/138v

Rainaldutius domini Uderisii : 10 ll. [a margine : vacat voluntate cre-
ditoris, quia dixit se esse satisfactum ante pubblicationem dicti banni].

acc. a Francisco Simeonis, cui preceptum fuit ex parte domini Pe-
trosilli iudicis com. Per. ut veniret ad standum in palatio com. Per. nec
inde separaret sine sua licentia donec sibi non solveret .rrr. corbes grani
quod sibi dare tenetur per confessionem manu Petri notarii ad bannum
.X. ll., unde cum non venerit in palatio com. Per. sicut fuit sibi iniunctum.

600 1259 ottobre 23 1/113rv, 2/138v, 3/138v
Dominus Erricus domini Armanni: 10 ll.

acc. a Giliuco domini Benevenuti, quod fuit sibi preceptum [...]
quod deberet stare in palatio com. Per. nec de dicto palatio discederet
sine licentia dicti Giliuci sub pena .x. ll. den. quousque eum non conservaret
indempnem de obbligatione quam fecit pro eo de .LXv. ll. ut patet sua con-
fessione, unde cum non stetit in palatio dicto et cessavit stare et eum non
conservavit indempnem de dicta obbligatione, petit ipsum in dictis .x. ll.
condempnari. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 283

601 1259 ottobre 29 1/113v, 2/138v, 3/139r
Ginilda filia Clare sartricis : 10 11.

acc. a Benadacta uxore Venturelle, que astulit sibi maritum suum
Venturellam et ipsum retinet contra formam statuti et contra suam volun-
tatem et conversatus cum ea contra formam statuti.

602 1259 novembre 27 1/114r, 2/139r, 3/139rv
Gratiolus Blunde : 100 1l.

acc. ab Angelo Scangni de Podio Turris, qui armata manu cum spa-
ta et maga ferri et cultello fecit insultum contra eum noturno tempore in
via publica, et percussit eum in brachiis et spallis cum emse et maccea ita
quod sanguis exivit.

603 1259 dicembre 3 1/115r e 117r, 2/141r, 3/140r e 116r

Iacobus Boni : 200 ss. nisi satisfecerit et solverit dictas quinquaginta
ll. den. de condempnatione et dictas .x. ll. nomine banni.

cil. et requisitus fuerat [...] quod veniret satisfacere com. Per. de
.L. ll. den. in quibus fuit condempnatus [...] nec venit nec satisfecit.

604 1259 dicembre 3 1/115r e 117r, 2/141r, 3/140r e 116r

Martinellus Bonacolti Pascarelli : 10 ll. comuni nomine banni, et sa-
tisfecerit dicto creditori de dictis .x. ll. den.

quod fuerat sibi preceptum [...] ut aparuit scriptum nanu Nichole
notarii, quod ad bannum .x. ll. incontinenti ascenderet palatium com. Per.
nec inde descenderet nisi satisfaceret Benevenuto domine Lucensis de de-
cem ll. den. quas ei tenebatur insolidum cum domina Berta Vegnatoni
ex confessione manu Amadoris notarii, nec ivit nec stetit [...] nec dicto
creditori satisfecit.

605 1259 dicembre 3 1/115r e 117r, 2/141rv, 3/104r e 116r

Iacopellus Benvegnatis : 10 11. in quibus fuerat condempnatus et in-
super nomine banni alias .x. ll. den.
284 MARIA PAOLA CORBUGCI

cit. [...] ut satisfaceret comuni de .x. ll. den. [...] nec venit nec
satisfecit comuni de dicta condempnatione.

606 1259 dicembre 5 1/114rv, 2/139r, 3/139v
Dompnus Erculanus Alegripti : 500 1l.

acc. a domina Diambra Vitalis uxore olim Bonaventure de villa S.
Blasii, quod fecit insultum contra ipsum Bonaventuram cum armis prohi-
bitis et percussit ipsum Bonaventuram et vulneravit eundem acriter cum
cultello malitioso a latere sinistro, de quo vulnere et occasione cuius vul-
neris dictus Bonaventura mortuus est; et predicta fecerunt de proximo
mense novembris preterito in claustro ecclesie S. Blasii.

607 1259 dicembre 22 [?] 1/114v, 2/139r, 3/139v

Saracinellus de Agubio, Guadagnolus de Casacastalla, Frangonus Al
brici : 100 1l. pro quolibet.

quos in carcere com. detentos et convintos quia de furtis et aliis ex-
cessibus culpabantur, ipsum carcerem dimittentes et fugientes publice prout

de curia [?], requisitos ut coram iudice nostro Philippo venirent nostra
mandata facturi et de predictis se legitime excusaturi, et venire cessarunt,

608 1260 gennaio 12 1/125r, 2/151r, 3/149r
Ugolinus Daxii de Muntescano qui stabat ad Muntaltum : 500 ll.
den. ab Ugolino Iacobi, Gualterio Dastuldini, Bruno Mancini et Io-

hanne Egidii et sunt omnes de Muntalto, quod ipse Ugolinus interfecit fra-

trem suum Bartulum quodam die dominico in nocte [...] in terra et per-
tinentiis Montisalti cum armis vetitis.

609 1260 gennaio 17 1/125r, 2/151r, 3/149r

Comune et universitas hominum de Gualdo et eorum potestas : 500 ll.

quia ipsi potestati et ambaxatoribus eiusdem terre pluries fuit pre-
ceptum, ipsa quoque universitas et potestas etiam requisiti fuerunt, quod
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 285

comparerent per legitimum syndicum coram potestate certis terminis ad
satisdandum de non offendendo vel iniuriam faciendo domino Thomasso
de Compreseto vel suis et ad respondendum sibi de dampnis datis et illatis
iniuriis, et utrumque facere contempserunt.

610 1260 gennaio 24 1/125v, 2/151v, 3/149v
Thodinus frater Ricomanni : 100 1l.

req. [...] occasione quia Angelutius receptavit unum linteamen de
drapo et repe penes eum, quas res idem Angelutius confessus fuit coram
iudice fuisse furatus de domo cuiusdam mulieris que vocatur Cortese.

611 1260 gennaio 27 1/125v, 2/151v, 3/149v
Dominus Angelus domini Thomassi de S. Valentino : 25 ll.

cit. [...] occasione rixe seu mesclantie facte in terra S. Valentini.

612 1260 gennaio 28 1/125v, 2/151v, 3/149v
Comune et homines de Gualdo : 1000 1l.

cit. [...] ut venirent ad precepta potestatis viginti ex melioribus ho-
minibus dicte terre cum potestate sua, parati facere et observare mandata
potestatis et com. Per. occasione malefitiorum et dampnorum que diceban-
tur esse illata per eosdem homines de Gualdo in terra Compreseti, et veni-
re contempserunt termino eis dato.

613 1260 gennaio 28 1/126r, 2/152r, 3/150r

Bertholutius Iohannis Rainaldi, Benevenutus Forasterii, Mafeus Pe-
tri Agresti, Bonacursus Nucerini, Bonusiohannes eius frater, Muricutius
Montanarii, Bucarus Consulis, Moranus Taiacoci, Iohannes Petri, Pascu-
tius, Brunettus Foresterii, Bonacunta Gilioli, Ofredutius Iohannis, Iohan-
nes Orabilis, Veculus Salveti, Petrutius Muntanarii, Ventura, Bucarus Pre-
gadei, Rubeus Iohannis Alfacie - de Gualdo : 100 ll. pro quolibet.

quia dicitur ipsos omnes simul cum aliis de Gualdo fuisse in terra
Compreseti [...] in nocte cum potestate sua ad faciendum et committen-

19
286 MARIA PAOLA CORBUCCI

dum malefitia et dampna, que data et facta fuerunt nocte predicta in pre-
dicta terra Compreseti.

614 1260 gennaio 28 1/126r, 2/152r, 3/150r
Andriolus domini Bartholi : 500 1l.
quia dicitur fuisse culpabilem de malefitio et dampno facto et dato
in terra Compreseti die mercurii proxime preterito in nocte, et dicitur ip-

sum posuisse per domum suam et intrasse dictum [castrum ?] de Com-
preseto silicet homines de Gualdo et cum eisdem reccessisse nocte predicta.

615 1260 gennaio 29 1/126v, 2/152v, 3/150v

Raynerius Cortici, Iohannes Phylippi - de Casacastaldo : 100 Il. pro
quolibet.

eo quod dicebatur ipsos fuisse ad furandum quactor boves in terra

de Curdiliano, et denuntiati fuerunt ipsos deliquisse per Guadagnolum de
Casacastaldo, hoc delictum fecisse cum dicto Guadangnolo in dicta terra.

616 1260 gennaio 31 1/127r, 2/153r, 3/15ir
Brunectula Berte de Carastro : 10 ll., et rest.
acc. a Ranaldo Guelfutii, que fregerat ei pactum et furtive de domo
sua accepit et asportavit unam gonellam stanfortis et unum mantellum

viridis, duas duplas et tres camisias, contra suam voluntatem contractan-
do ; quas res extimavit .c. ss. den.

617 1260 febbraio 2 1/126v, 2/152v, 3/150v
Pacetolus Richenovelle : 500 1l.

a Bonacurso Madii, quod percussit fratrem suum Benvenutum Madii
in capite cum maga ita quod sanguis exivit et de ipsa percussione mortuus
est, ut dicitur.

618 1260 febbraio 10 1/127r, 2/153r, 3/151r

Andreas filius Rainerii Manentis de Pagano : 100 1l., et rest.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 287
cit. de eo quod Bargagnolus de Pagano dicebat predictum Andream
fuisse eidem furatus duos suos boves furtive de pascuo.
619 1260 febbraio 18 1/127rv, 2/153r, 3/151r
Munaldutius domini Rustici Palmerii de Cupa : 60 ll.
acc. a Salvulo Rainerii Guidonis, quod violenter et iniuriose fecit in-
sultum contra Munaldum Venture notarium in via publica armata manu,

et percussit eum cum maccea lingnea et cum lapidibus, ita quod fecit ei
sanguinem et fortiter eum vulneravit.

620 1260 febbraio 23 1/127v, 2/153v, 3/151v

Bartholomeus filius Boninsigne, qui fuit de Brixia et moratur in bur-
go S. Petri in domo Ciliversi : 100 1l.

quia fuit sibi inventus cultellus malitiosus per familiam potestatis.

621 1260 febbraio 26 1/128r, 2/154r, 3/152r
Mancia Murici de Fossato, p. S.: 100 ss.
acc. a Iuncta Florite, quod eum extraxit de tenuta et possessione

unius petie vinee et terre, que terra est a capite vinee et posita est in Colle
Fossate.

622 1260 marzo 2 1/128v, 2/154v, 3/152v
Guillielmus Iohannis de Civitella : 10 1l.
acc. a Berardo Coppo, quod violenter et iniuriose fecit insultum con-
tra eum in castro Civitelle Boniconum, prohiciendo sibi lapidibus de muro
dicti castri.
623 1260 marzo 6 [?] 1/127v-128r, 2/153v, 3/151v

Aldrevandinus Armingogii de villa Pugoli : 40 1l.
288 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Daniele Bastardi de villa Pucoli, quod cum cultello acuto et
vetito et maga lingnei fecerat insultum contra eum in strata publica, et
percussit eum cum cultello acuto in vultu et naso ita quod sanguis exivit,
et percussit etiam eum cum maga lingni semel in dorso, de mense ianuario
proxime preterito.

624 1260 marzo 12 1/128v, 2/154r, 3/152r
Avoltronus Iohannis Uguicionis Bernardi p. S. A. de parochia S.
Fortunati : 500 1l.

quia percussit Offredutium de Romeco cum lapide in capite ita quod
de percussione et vulnere mortuus est, ut dicitur.

625 1260 marzo 12 1/128v, 2/154v, 3/152v

Berardus domini Pauli, Paganellus Marini, Rainaldectus Aldrevan-
dini, Fredericus Ugolini, Pucius condam de Bitonio : 25 ll. pro quolibet, et
rest.

acc. ab Angelutio domini Gilii de Tuderto, quod noturno tempore
intraverunt quandam suam domum in comitatu Tudertino et fregerunt
eam, et furtive abstulerunt unum par bovum et tres somarios et alias sup-
pellectiles et res existentes in dicta domo.

626 1260 marzo 15 1/128r, 2/154r, 3/152r

Colus Bonacursi Robadorii de Betonia : 100 ll.

quia percussit et vulneravit Angelum Bastancie de Betonia cum cul-
tello malitioso, ita quod fecit ei sanguinem.

627 1260 marzo 22 1/129r, 2/154v-155r, 3/152v-153r

Rugerius Fordevolie de Fraticola : 500 1l.

acc. a Michaele Ugolini de Fratigola, quod iniuriose fecerat insultum
contra filium suum Bonaquistum ad quandam suam vineam positam in
pertinentiis ville Fratigole, percutiendo eum cum quadam falcella in crure
sive genu, ita quod ex illa percussione dicitur esse mortuus.
I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 289
698 1260 marzo 27 1/129r, 2/155r, 3/153r
Guerugolus Ricomanni de Plagario, p. S. S.: 50 Il.
cit. [...] ad petitionem magistri Deotaiuti pro se et fratre.suo De-
tesalvi et ad dandum securitatem de non offendendo eos.
629 1260 marzo 27 1/129rv, 2/155rv, 3/153rv
Petrus Andree famulus domini Bonifatii de Montenigro : 25 Il.
acc. a predicto domino Bonifatio quod fregit sibi pactum et fregit

sibi domum et abstulit et asportavit pannos et calciamenta et unam mi-
nam frumenti et unum vigolinum olei et unam minam ordei.

630 1260 aprile 21 [?] 1/129v, 2/155v, 3/153v

Caffolus Iacobi, domina Berecevuta Phylippi: 100 ll. pro quolibet
[reb. occasione sententie late super hoc banno per sapientes].

acc. a domino Angelo Detesalvi ad opponendum et allegandum super

inquisitionibus eis factis tempore domini Ranaldi de Brumforte olim po-
testatis Per.

631 1260 aprile 24 1/129v, 2/155v-156r, 3/153v
Ugolinus Agustoli et uxor eius Increxuta : 50 ll. pro quolibet.
acc. a Iacobo Vivoli, quod de domo sua de porta S. Angeli seduxe-
runt et formumierunt uxorem suam Vivolam et duxerunt eam ad domum

eorum faciendo ipsam adulterari Bruno fornario, et etiam furtive accepe-
runt de dicta sua domo .xxx. ss. den. et alias res.

632 1260 aprile 29 1/130r, 2/156rv, 3/154r

Ugolinus Rainaldi p. S. P. de parochia S. Marie de Oliveto : 25 ll.

den. a magistro Boncompagno domini Rainaldi, quod fecit insultum
in eum post secundum sonum campane noturno tempore ad domum in qua
290 MARIA PAOLA CORBUCCI
habitat, et iniuriose abstulit sibi unum caputium cum birreto de capite ;

et captus fuit et reductus fuit ad palatium et datus in custodiam bailitori-
bus comunis [...] a quibus affugit malo modo.

633 1260 maggio 4 1/130rv, 2/156v, 3/154r
Aginella filia Clare sartricis : 20 ss.
acc. a Blanco, Petrutio et Divitiano bailitoribus com., quia invene-

runt predictam Aginellam vendere panem in platea com. Per. minus pen-
sa quinque den. copla.

634 1260 maggio 10 1/130v, 2/156v-157r, 3/154v

Bernardinus qui fuit de Cortonio, Iaconellus de Pregio : 100 1l. pro
quolibet.

req. [...] de furto facto die sabati proxime preteriti de domo Go-

late mulieris Adri(n)a [Adriani?], ad quod furtum dicitur ipsos fuisse
committendum.

635 1260 maggio 14 1/130v, 2/157r, 3/154v

Vespugolus Benvenuti, custos noctis in parochia S. Marie Oliveti p.
S. P. 3100.1,

req. ex eo quod suspectus habetur ipsum falso modo accusasse Bo-

naguram Gilii de S. Valentino et super ipsa accusatione falsos testes pro-
duxisse.

636 1260 maggio 15 1/130v-131r, 2/157r, 3/154v
Franciscus magistri Averardi p. S. P. de parochia S. Stephani : 100 ll.
req. ut representaret Vespucolum Benvenuti custodem noctis in pa-

rochia S. Marie Oliveti, pro quo fideiusserat et extitit fideiussor, et pro
eo quod dictus custos delinquerat in officio et occasione officii istius.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 291

637 1260 maggio 28 1/131r, 2/157v, 3/155r
Conus Gualteroli : 10 1l.

den. a Meliore Bucoli Andree de Urbeveteri, quod non stetit in pa-
latio com. Per. sicut ei preceptum fuit secundum formam statuti, occasio-
ne cuiusdam condempnationis .xxxvrir. ll. den., in quibus idem Conus fuit
eidem Meliori condempnatus.

638 1260 maggio 31 1/131rv, 2/157v-158r, 3/155rv

Donnus Gualfredus presbiter S. Marie de Villanova, Contolus Malga-
rite p. E., Scangnus Iaconus dompni Petri, Bartholucius familiaris domini
Peri: 100 ss. pro quolibet.

req. ad se defendendum super eo quod dictum fuit predictos fuisse
ad rixam et rumorem et insultum quod dicitur factum fuisse in terra S.
Martini in Colle contra dompnum Filippum et dompnum Ranaldum cano-
nicos S. Laurentii et alios qui cum eo erant.

639 1260 giugno 7 1/117r, 2/141v, 3/116v e 140v

Dominus archipresbiter S. Laurentii, dompnus Bartholomeus, domp-
nus Guido domini Angeli, don Rainaldus, don Libriagus, alter don Rai-
naldus, don Iacobus, don Cresce, don Guido Ranerii Guidonis, prior de
claustro, qui fuit de Bangno, don Uguitio, don Phylippus, don Ventura:
exenti et extracti de protectione com. Per.

req. [...] quod venirent et ferrent testimonium de rumore facto in

scalis et platea seu curia com. Per. die lune ultimo mensis madii, et venire
et ferre prefatum testimonium contempserunt.

640 1260 giugno 16 1/131v, 2/158r, 3/155v
Martinus Marcucii famulus Benvenuti Servoli : 100 ss.
acc. a predicto Benvenuto, quod fregit sibi pactum contra suam vo-

luntatem et secum aportavit unam tunicam, unum par brachium et unam
camisiam et unum par calgariorum.
292 MARIA PAOLA CORBUCCI
641 1260 giugno 17 1/131v-132r, 2/158rv, 3/155v-156r
Orlandus domine Supoline, Dominicus Milie, Benetonus Simeonis, Vi-
volus eius frater, Iohannes Ianuari, Benencasa Ranucii, Iacopellus Genti-
lis, Ghirardellus Iohannis, Guido Capitalis, Petrus Deotesalvi, Petrus Gi-
rarducii de Pregio : 10 Il. pro quolibet.
acc. a Mafeo Paganelli, quod ipsi omnes eorum auctoritate violen-
ter et iniuriose fecerunt insultum contra ipsum Mafeum ad domum in ca-
stro Pregii intrando ipsam domum contra eius voluntatem et extrahendo
de ipsa domo unam vegetem et asportando per vim, dando eidem spatas-
satas et expellendo eum de dicta domo.
642 1260 giugno 22 1/132r, 2/158v, 3/156r

Recolus Bonacursi : 10 ll.

acc. a Petro Sinibaldi quod furtive abstulit sibi unum somarium et
unum tavolatium, unam planellam et .xv. ss. den.

643 1260 giugno 29 1/1337, 2/1595,:3/157t
Fomascolus de Presencano : 100 Il.

req. occasione rumoris et scandali quod fecisse dicebatur contra ho-
norem com. Per. et capetanei istius.

644 1260 luglio 4 1/133r, 2/159r, 3/157r

Guidaloctus marescalcus equorum et filius suus Boniohannes : 500 ll.
pro quolibet.

req. ab Amelio ferario tamquam percussissent eum in capite et mor-
tifere.
645 1260 luglio 5 1/133r, 2/159rv, 3/157r

Guidarellus notarius, Iohannellus Buche, Iohannellus, Bracius, Be-
rardus - de Laviano : 50 Il. pro quolibet. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 293

req. occasione robarie quam dicebatur ipsos fecisse in Venturam et
Benvenetum de Callis.

646 1260 luglio 12 1/133v, 2/159v, 3/157v
Petrus de Ramagano : 20 ll.
acc. a Gilio Negocantis, Muntagnolo et Datolo bailitoribus com. quod

invenerunt eum ultra S. Mariam de Rubiano noturno tempore deferentem
bladum contra bannum de districtu Per. in districtum Eugubii.

647 1260 luglio 13 1/133v, 2/159v, 3/157rv
Domina Palmeria uxor Guidalocti marescalchi : 10 ll.

quia cum data esset in custodia Rainerio Philippi baylitori com.,
quousque satisdaret de accusatione de se facta [ab] Amelio ferario dicta
mulier et preceptum ei fuisset quod non discederet ab eo, discessit.

648 1260 luglio 15 1/134r, 2/160r, 3/157v-158r

Phylippus Blasii, Divigianus et Petrus eius fratres - de Miliano : 50
ll. pro quolibet.

acc. a Marino Deotesalvi, quod fecerunt insultum contra eum iniu-
riose armata manu cum cultellis, falcastris et clavis, percutiendo eum in
capite ita quod sanguis exivit ; et etiam quod a kalendis ianuarii citra con-
tra vetitum detulerunt arma vetita silicet cultellos, falcastra et clavas.

649 1260 luglio 17 1/133v, 2/160r, 3/157v
Paulutius filius Borgesie p. S. de burgo S. Florentii : 500 ll.

acc. a Barthutio filio Mafei Danole, [...] quod sub spe dandi sibi
ballotas duxit ipsum Paulutius in burgo S. Florentii, et duxit eum in do-
mum et expoliavit eum, volendo eum more sodomitico exercere contra
suam voluntatem et violenter.
294 MARIA PAOLA CORBUCCI

650 1260 luglio 23 1/134v, 2/160v, 3/158r
Domina Benvenuta nurus Guidalocti marescalchi, 25 ll.
acc. [ab] Amelio ferario, quod fecit insultum contra eum cum lapi-

dibus, in quo insultu fuit idem Amelius fortiter vulneratus et factus sibi
sanguis.

651 1260 luglio 24 1/134r, 2/160v, 3/158r

Phyliputius domine Clare, Phyliputius Rodulfini de Marsciano : 100
ss. pro quolibet.

quia fuerunt inventi in taberna Vicini existentia preparatoria in dic-

ta taberna ab bibendum, et inventi fuerunt ibi per dominum Herricum
de Cena militem potestatis et familiam eius.

652 1260 luglio 27 [?] 1/134v, 2/161r, 3/158r
Salvaticus Atti: 50 Il.

acc. a Laurentio Iohannis quod iniuriose et violenter abstulit sibi
uxorem suam Solanevem et duxit secum et cognovit eam carnaliter.

653 1260 agosto 7 1/135r, 2/161r, 3/158v
Fides Tardoli de Fracta Conecgesca : 25 Il.

acc. a Paulino Boncontis quod aportavit bladum extra districtum
Per. ad vendendum.

654 1260 agosto 8 1/134v, 2/161r, 3/158v
Ianuarius Sclofane de Florentia: 50 ll.
acc. a Sputa qui fuit de Cortonio, quod iniuriose fecit insultum in eum

percutiendo eum cum cultello malitioso in spatula, ita quod fecit ei san-
guinem. I « LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 295
655 1260 agosto 13 1/135r, 2/161v, 3/158v

Vivianus Baitholi Beatricis, Franguellus frater Murici Tebaldi - de
Ripa: 20 ll. pro quolibet.

den. a Bencevenne Iohannis pro se et sotiis Gratia Martini, Benve-
nuto Bonaiunte custodibus bladi pro com., quod invenerunt ipsos de nocte
die iovis decimo exeunte iulio deferentes granum super quadam somaria,
euntes versus Eugubium.

656 1260 agosto 26 1/135r, 2/161v, 3/158v-159r

Domina Melior que habitat in domo Mangerii p. S. A., Clara que
habitat in parochia S. Marie Nove : 40 ss. pro qualibet.

acc. a Benvenuto Alberti de parochia S. Angeli, silicet quod invenerit
predictam Meliorem proicientem turpitudinem in fontem novum S. Fran-
cisci, et invenit Claram dictam aperientem unum ventrem bestie ante fon-
tem Baligarii.

657 1260 agosto 28 1/135v, 2/162r, 3/159r
Veninbene Dominici de Pugolo : 10 ll.

quia non observavit preceptum sibi factum a domino Gherardo de
Mandri iudice et assessore potestatis, ut non descenderet de palatio com.
Per. ad bannum .x. ll. den. nisi primo daret et prestaret ydoneam securi-
tatem Rainaldo dompni Boni, quod preceptum non observavit et de eo
palatio descendit.

658 1260 agosto 30 1/135v, 2/162r, 3/159r

Dominus Guido de Monte Ubiano, Ficarellus Munaldi : 200 ll. pro
quolibet [a margine : pendet].

req. occasione quia dicebatur ipsos ivisse in Tusciam cum armis ad
offensionem seu ad defensionem contra formam statuti et ordinamentorum
com. Per. et banna potestatis.
296 MARIA PAOLA CORBUCCI
659 1260 settembre 4 1/136r, 2/162rv, 3/159rv
Benvenutus Deotacomandi : 25 ll.
acc. a Iacopello Giptii, quod furtive noturno tempore subtraxit sibi
unum mantellum de femina de viridi et unum guarnellum et unam petiam

panni lini et tria brachia lacgi et duo paria sarabularum et unam camisiam
de domo sua posita in villa Caneti.

660 1260 settembre 4 1/136r, 2/162v, 3/159v
Venutolus Tute : 100 ll.
acc. a Benvenuto Rodulfi, quod furtive et contra suam voluntatem
intravit quandam suam domum positam in villa S. Marie Ville Geminis

sive Casalie, et accessit ad lectum meum et uxoris mee et nudus intravit
illum ut cognosceret uxorem meam Claram et eam carnaliter cognovit.

661 1260 settembre 25 1/139v, 2/167r, 3/162r

Dominus Ugucio et dominus Andreas comites de Plagario, Ugucio
de Foiano : 10 Il.

acc. a domino Ranaldo Benvignatis, quod non observaverunt pre-

ceptum eis factum a domino Oddone iudice com. Per. quod staret in pa-
latio com. Per. ad petitionem ipsius domini Rainaldi.

662 1260 ottobre 8 1/136v, 2/163r, 3/160r
Calandra filia domine Bonefemine : 25 Il.
acc. a domina Iuliana Rainerii quod fecit insultum contra eam in
via publica et percussit eam cum lapide in hore et facie, ita quod sanguis
exivit.
663 1260 ottobre 9 1/136v, 2/163r, 3/160r

Ventura Spagloli : 10 Il.

acc. a Finugolo Ugucionis, quod fecit insultum contra eum in via pu-
blica et cepit eum per capillos et percussit eum cum cagone .Ir1I. vicibus.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 297

664 1260 ottobre 10 1/137r, 2/163v, 3/160r

Grondolus Ioculatoris : 50 1l.

acc. a Scangno [de ?] Coreano, quod fecit insultum contra eum ar-
mata manu cum una macga lingnea et percussit eum bis in fronte iniurio-
se et violenter, ita quod ex ipsis percussionibus sanguis exivit.

665 1260 ottobre 12 1/137r, 2/163v, 3/160r

Simoncellus Guidonis Rigardini : 500 Il.

req. [...] ut veniret ad precepta potestatis ad recipiendum ab ipso
mandatum de non offendendo Franciscum Bonifatii, dicentem quod ipse
insidiabatur ei, et ut poneret denarios et pingnora in comuni pro quiete
et pace conservanda et super confinibus sibi dandis oservandis, et non ve-
nit termino sibi dato.

666 1260 ottobre 14 1/120v-121v, 2/145v-146v, 3/143v-145r

196 cittadini (più nove fideiussori) condannati a pene diverse. Si trat-
ta probabilmente dell’elenco di tutte le condanne pronunciate durante il pre-
cedente « anno giudiziario ». Tutti i nomi figurano nell’indice. Riassumendo,
si hanno una condanna a 1000 ll. (homines et comune de Gualdo) ; sette a
500 ll. ; una a 130 ll. ; dieci a 100 ll. ; una a 65 ll. ; sette a 50 ll. ; una a 30
ll. ; otto a 25 ll. ; tre a 20 ll. ; due a 12 ll. ; quattro a 1011. ; quindici a
5 ll. (100 ss.) ; una a 4 ll. ; cinque a 2 ll. ; duea 11. ; due a 10 ss. ; venti-
quattro a 5 ss. ; sessantuno (soprattutto baili) a 2 ss. ; quarantuno (idem) a
12 den.

req. [...] ut venirent ad satisfaciendum com. Per. [...], nec ve-
nerunt nec satisfecerunt et ideo in banno crydati fuerunt : unusquisque con-
dempnatus in minus .c. ss. et eorum fideiussores, in quantitate in qua con-
dempnatus est et in .xr. ss. ultra nomine banni ; et unusquisque condempna-
tus in .c. ss. vel ultra, sit exbannitus in ipsa quantitate condempnationis
et in .c. ss. ultra nomine banni.

667 1260 ottobre 17 [?] 1/136v, 2/163r, 3/159v

Ugolinucius et Ranalducius filii domini Uderisii : 10 11.
298 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Iacobo olim domini Pegolocti quod, cum preceptum fuerit eis
per Cardinalem bailitorem com. ex parte domini Bovis iudicis com. Per.
ut deberent ascendere palatium et de eo non descendere nisi primo satisfa-
cerent vel essent concordes cum predicto Iacobo de .Lx1i. ll. den. ad pe-
nam .x. ll. secundum formam statuti, quod preceptum non observaverunt
nec venerunt termino sibi dato.

668 1260 ottobre 17 [?] 1/137r, 2/163v-164r, 3/160v
Iacopellus et Leonardus Bonore : 500 ll. pro quolibet.

acc. a Rainerio Iugnule quod interfecerunt Perum filium dicti Rai-
nerii cum falce et lapidibus in capite armata manu in pertinentiis S. Mar-
tini in Colle, in via vicinavole [per vicinale ?].

669 1260 ottobre 23 1/138r, 2/164v, 3/161r

Phylipellus Vivoli, Iacopellus Peri de castro Plagarii, Bernardus et
Petrucius Vivoli de Castronovo : 25 ll. pro quolibet.

acc. a Phylippo Siptie et Tignoso Mantie quod furtive abstulerunt
sibi duo paria bovum de pertinentiis castri Plagari et dictos boves duxe-
runt.

670 1260 ottobre 23 1/122r-124v, 2/146v-149v, 3/145r-149v

Simoncellus Guidonis Ricardini, dominus Albergeptus Bernardi de pa-
rochia S. Antoni, Coradutius Iacobi de parochia S. Lucie : 20 ss. pro quo-
libet. — condempnati per dominum Pelegrinum de Marescottis capita-
neum Per.

Gratiolus Blunde : 100 1l.

Dompnus Herculanus, Ubianutius Petri Agreste : 500 ll. pro quolibet.

Saracenellus, Guadagnolus de Casacastaldi, Frangonus Albrici : 100 1l.
pro quolibet.

Concolus Gualterii p. S. : 20 ss.

77 persone di p. S. P., 115 di p. E., 12 di p. S. S., 62 di p. S. A., 53
di p. S. (i nomi sono riportati nell'indice) : 1 frorinus pro quolibet.

Benvenutus filius olim Deotacomandi : 25 ll.
I «LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 299

Veninbene Dominici de Pugolo : 27 Il.

Venutolus Tute: 100 1l.

Rainerius Tadei: 20 1l.

Canetus domini Rainerii de parochia S. Stefani, comune et homines
ville de Miano : 40 Il.

Filippus Deotevogle [o Deotaleve] baylitor, Robertus Ugolini ef Bo-
navere Aldevrandini [de villa de Miano], Mafeus Petri de Pregió [reb.]
magister Petrus Goroglueci de Pregio fideiussor [reb.]: 20 ll.

24 baili : 2 ss.

Dominus Hermanus Suppolini, Andreas Uguitionis Nigri, dominus Ra-
nerius Iacomini Todini, Ranaldus Negocantis, Offredutius Bosi: 2 frorini
pro quolibet.

Armannus Iacobi : 40 ss.

Buacronus custos parochie S. Marie Vercarii ne porci vadant per ci-
vitatem : 20 ss.

Cristianus et Iohannes Donati, priores baylitorum p. E.: 5 ss. pro
quolibet.

Angelutius Latine de Coceto filius dompni Vitalis : 500 1l.

Ravegnanus Rigonis : 6 1l.

condempnati ut suprascriptum est per dominum Thomaxium de Gor-
cano Per. potestatem.

671 1260 ottobre 25 1/124v, 2/149v, 3/149v

Avultronus Sibilie, Manca Bonacolti, Montagnolus : 100 ss. pro quo-
libet.

[riferito anche a 670] qui omnes et singuli supradicti, quia cytati et
requisiti quod satisfecerent comuni nec satisfecerunt [...], sint exbanniti
de civitate et comitatu: quilibet videlicet condempnatus minus .c. ss., in
ea quantitate et insuper nomine banni .xr. ss. ; et quilibet condempnatus
in .c. ss. vel ultra, in ipsa quantitate et in .c. ss. ultra nomine banni.

672 1260 ottobre 25 1/137v, 2/164r, 3/160v
Tivirutius Iacopelli Ianuarii : 40 ss.

acc. a Mafeo Rainerii, quod dedit sibi dampnum vel dari fecit in
quadam vinea sibi pertinente.
300 MARIA PAOLA CORBUCCI

673 1260 ottobre 26 1/137v, 2/164v, 3/160v

Maffutius Stantii de Panicale, domina Clara Donisii seu Stantii, do-
mina Altodina uxor dicti Maffutii : 100 ss. pro quolibet.

acc. ab Uguicione Egidii, quod contra suam voluntatem vindemia-
runt quandam vineam quam habebat in tenutam per curiam Per. positam
in pertinentiis Panicalis, et laboraverunt eam contra suam voluntatem, et
dictus Maffutius fecit insultum contra ipsum Egidium in pertinentiis Pa-
nicalis prohiciendo sibi lapides.
674 1260 ottobre 31 1/138r, 2/165r, 3/161r
Christoforus Francischi : 500 ll.
acc. ab Angelutio Constantii, quod de mense octubris proxime pre-
terito fecit insultum contra fratrem suum Iacopellum armata manu cum
lancea, et percussit ipsum Iacopellum cum dicta lancea in corpore ita quod
ex dicta percussione dictus Iacopellus est mortuus.
675 1260 novembre 2 1/138v, 2/165r, 3/161r
Benvignate, Guillielmi : 10 Il.
acc. a domino Guidone Rainaldi, quod intravit quandam suam do-
mum et eam fregit, que domus posita est in castro Ramacani, ex ea furtive
subtraendo quattuor corbes grani.
676 1260 novembre 6 1/138v, 2/165v, 3/161v
Guidaronus Andree Raynucii : 100 ss.
acc. a Gentile Peri Odie quod iniuriose et contra suam voluntatem
abstulit sibi seu auferri fecit .xx. corbes calcine de calcinario suo.
677 1260 novembre 9 1/139r, 2/166r, 3/161v

Andriolus Plenerie : 20 ss.

acc. a Ianino domini Munaldi, quod contra formam statuti mesuit
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 301
et trituravit et extraxit de campo suo ordeum, speltam et fabas et non
dedit sibi suam partem.

678 1260 novembre 9 1/139r, 2/166v, 3/161v
Iohannes Dominici filius domine Acatate de Munte Abbatis : 500 1l.
acc. a Bencevene Raynucii quod fecit insultum contra Rustigutium

Boncompagni nepotem suum cum maca lingni in via publica, percutiendo

ipsum Rustigutium cum dicta maca in capite ita quod sanguis exivit, et

ex illo vulnere idem Rusticutius est mortuus.

679 1260 novembre 9 1/139v, 2/166v, 3/162r
Lupicinus de Cerqueto et Benvenutus de Cruce: 500 ll.
req. de malefitio et morte facto in persona Fortis bailitoris, quia di-

cebatur ipsos fuisse ad interficiendum dictum Fortem bailitorem et ad ip-

sum homicidium perpetrandum.

680 1260 novembre 10 1/140v, 2/168r, 3/162v-163r
Tebaldus filius Guidonis Baliste : 25 ll.
acc. a donno Iacobo plebis de Calusio de comitatu Castelli, quod fur-

tive subtraxit et secum adduxit de quadam sua domo quam habebat in
Civitate Castelli .xvirr. ll. den., unam tobaliam et decem brachia panni.

681 1260 novembre 11 1/140r, 2/167v, 3/162v
Oddolus Simeonis de villa S. Marie Villigeminis : 50 1l.
req. [...] de eo quod dicebatur quod ipse furtive et malo modo fre-

gerat hostium ecclesie S. Marie Villegemine et ex ea furatus fuerat quasdam
res et percusserat dompnum Amadeum sacerdotem ecclesie iste.

682 1260 novembre 12 1/138v, 2/165v, 3/161r

Angelus Benedictoli : 100 ss. [a marg.: pendet].

20
302 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Cariocto Spargoli, quod violenter et iniuriose ad quardam suam
nucem incidendo et devastando ipsam nuccm et sic faciendo extraxit eum
de tenuta.
683 1260 novembre 13 1/139v, 2/167r, 3/162r

Rainerius Mitigoli : 25 ll.

acc. a Vicino familiari et consanguineo fratris Bonvicini domini pa-
pe cubicularii, quod iniuriose percussit eum apud S. Iustinum in domo ip-
sius fratris Bonvicini, cum lapide in capite super cilium ita quod sanguis
exivit.
684 1260 novembre 14 1/139r, 2/166r, 3/161v

Phylipputius Uguicionis Clare : 500 1l.

occasione insultus, percussionum et vulnerum quas fecit ipse Phy-

liputius in personam Recabene Conplite de burgo S. Petri in mercato platee.

685 1260 novembre 15 1/140r, 2/167v, 3/162v

Domina Benasa de Cortonio : 100 ss.

acc. a Franciscolo condam Amacapatis, quod est publica ganea et in
civitate Perusii exercet cum hominibus meretricium.

686 1260 novembre 15 1/140r, 2/168r, 3/162v
Maffucolus filius Boncontis Ugonis Giselberti : 25 Il.

acc. a Rainerio condam Stefani qui dicitur Rubeus, quod armata ma-
nu fecit insultum contra eum cum falcone et aliis armis.

687 1260 novembre 17 1/141v, 2/169v, 3/163v
Iohannes Perusine, Benvignate Comparati : 100 ss. pro quolibet.

acc. a domino Guidone Ugonis Ugolini, quod fregerant ei tenutam de
una petia terre posita in loco qui dicitur Boscitellum [...], et quod damp-
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 303

num sibi dederant seu dari fecerant in silvis ipsius positis in Cerreto Pla:
no, incidendc et asportando lingna.

688 1260 novembre 17 1/140v, 2/168v, 3/163r
Amatutius et Pascolus Rigoli: 25 ll. pro quolibet.
acc. a Ricutio Rainerii quod noturno tempore accessit [cosí] ad

quandam suam domum positam in Galera, pertinentia Montis Acuti, et
ipsam fregerunt et ex ea furati .virr. porcos inter masculos et feminas.

689 1260 novembre 20 1/142r, 2/170r, 3/164r

Iovanutius domini Rainaldi, Franciscus domini Grifolli: 50 ll. pro
quolibet.

acc. a Gentilutio condam Paltonerii quod fecerunt insultum contra
Filiponem suum familiarem in pertinentiis Fracte, venientes armata ma-
nu contra ipsum Filiponem et percutientes ipsum in capite cum maga ita
quod sanguis exivit.

690 1260 novembre 22 [?] 1/140v, 2/168v, 3/163r

Hermannus Iacobi : 40 ss.

acc. a Rainaldo Benvignatis, quod non observavit quoddam precep-
tum sibi factum a domino Lanfranco iudice com. Per. quod restitueret
et cederet omne ius quod habebat occasione dotis dominarum Iacobe et
Ricce filiarum condam Oddonis quarum curator est dictus Rainaldus.

691 1260 novembre 25 1/141r, 2/169r, 3/163r

Crescius Pedronis, Iohannellus Acursi - de Castro Algisio : 50 ll. pro
quolibet.

acc. a Guidarello Iohannis quod percusserant ipsum et vulnerave-
rant, amputando etiam sibi pedem.
304 MARIA PAOLA CORBUCCI

692. 1260 novembre 25 1/141r, 2/169r, 3/163v
Bonaparte Petri Orlandoli de Castro Armis: 25 Il.
req. ad defendendum se de suspicione qua habebatur occasione per-

cussionis facte in personam Bentevolie.

693 1260 novembre 27 1/141r, 2/169v, 3/163v
Leonardutius Brunacii qui habitabat in burgo S. Petri: 500 ll.

req. [...] ad respondendum hiis qui dicebant contra eum quod oc-
ciderat Angelutium Urvetani.

694 1260 dicembre 1 1/141v, 2/170r, 3/164r
Pucolus Venture : 100 ss.
acc. a Iohannello Clavelli syndico et procuratore S. Costantii, quod

extraxit eum de tenuta unius petie terre dicte ecclesie et de panico eiusdem
terre, deportando ipsum panicum.

695 1260 dicembre 1 1/142r, 2/170v, 3/164r
Dominus Baglonus domini Guidonis Oddonis : 10 ll. [reb.].

acc. a Dinello procuratore domini Ugucii, quod non observavit quod-
dam preceptum sibi factum ex parte domini Rainerii iudicis com. ut sta-
ret in palatio com. secundum formam statuti pro debito quod tenetur idem
domino Ugucio.

696 1260 dicembre 2 1/142r, 2/170v, 3/164rv
Dominus Avultronus de Castro Arnis : 10 ll. [reb. dicembre 12].

acc. a Petro Todini procuratore domini Ugucionis comitis de Plaga-
rio, quod non observavit quoddam preceptum sibi factum ex parte domini
Lanfranci iudicis com. ut staret in palatio com. secundum formam statuti
pro debito quo tenetur eidem. I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 305
697 1260 dicembre 2 1/142v, 2/171r, 3/164v
Egidius Negoxantis : 10 1l.
acc. a domino Benaudito Benvenuti nomine suo et procuratorio no-
mine domine Bonebelle, quod non observavit quoddam preceptum sibi

factum per dominum Bonafidanciam iudicem com. Per. de stando in pala-
tio com. Per. secundum formam statuti, pro debito quo tenetur eisdem.

698 1260 dicembre 7 1/142v, 2/171r, 3/164v

Meliorellus Melioris, Muntanarus de Pacano, Nichola Stephani, Bul-
garellus gener Marcoline : 100 ss. pro quolibet.

acc. a domino Paulo Acerbi, quod dederunt sibi dampnum et dari
fecerunt in suis olivis, deramando et devastando ipsas olivas.

699 1260 dicembre 10 1/143r, 2/171v, 3/165r
Iohannes Lungus de Panicali et uxor eius.

acc. a Pero domini Mencii xxx

700 1260 dicembre 15 1/142v, 2/171v, 3/164v
Barfutius Fordevollie de Munteacuto : 500 ll.
acc. a Michaele Ugolini de eodem loco, quod interfuit morti et ho-

micidio facto in personam Bonaquisti filii sui et cum fratre suo Rugerio,
qui interfecit ipsum suum filium.

701 1260 dicembre 16 1/143r, 2/172r, 3/165r
Raynerius Iohannis Turpini de S. Ianne de Asino : 50 ll.
acc. a Stephano domini Spaliagrani de Podio Manentis, quod exter-

minavit et terminos extraxit mittendo ipsos terminos inter rem suam et
rem ipsius Rainerii.
306 MARIA PAOLA CORBUCCI
702. 1260 dicembre 16 1/143r, 2/172r, 3/165r
Simonellus Raynucii Mancini de S. Valentino : 25 Il.
acc. ab Angelo magistri Pagani, quod de mense augusti proxime pre-
teriti abstulit sibi furtive de quodam suo scrineo de domo ipsius. Angeli
posita in burgo S. Petri, .xx. ll. den.
703 1260 dicembre 16 1/143v, 2/172v, 3/165r
Gualfredutius de Pennis : 25 Il.
acc. a domino Deotalevi Paroli, quod violenter fecit insultum contra
ipsum armata manu habendo cultellum malitiosum.
704 1260 dicembre 20 1/144r, 2/173v, 3/165v-166r

Spinellus de Mantignana, Ugugonellus de Casalia, Iacobus Marie se-
nensis, Ricolus Finiguere : 10 Il. pro quolibet.

acc. a Briganome rotario syndico et procuratore prioris et conventus
heremi Montis Herilis nomine ipsius heremi, quod eorum auctoritate et
iniuriose armatis manibus accesserunt ad quandam domum dicti heremi
positam in Pagano et abstulerunt et secum deportaverunt quindecim
salmas vini.

705 1260 dicembre 20 1/144v, 2/174r, 3/166r

Gratia Acursoli, Cresolus Acursoli eius frater: 10 ll. pro quolibet, et
emendent dampnum.

acc. a Tancredo Venture quod de mense iulii proxime transacti de-
derunt sibi dampnum in quodam suo equo pilaminis scrubai, vulnerando
et percutiendo ipsum equum, de quibus percussionibus dictus equus est
mortuus.

706 1260 dicembre 24 1/143v-144r, 2/173r, 3/165v

Gentilis de Fonte Coperta : 25 1L, et rest. [a marg.: pendet ad aliud
regimen expedienda]. I «LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA 307

acc. a domina Armilia Benvenuti, quod de mense septembris proxime
preteriti, post mortem Guidugoli fratris ipsius domine, sua auctoritate ap-
prehendidit tenutam et possessionem bonorum ipsius Guidugoli, silicet u-
nius petie terre vineate et non vineate posite in pertinentiis castri Monti-
salti.

707 1261 febbraio 5 1/161r, 2/184r, 3/188v

Oddus Uguitonis, Perucius Donoli, Guarinus Palmerii: 100 ss. pro
unoquoque.

ad petitionem Furtini procuratoris domini episcopi pro dampnis da-
tis in silvis dicti domini episcopi.
708 1261 febbraio 5 1/161v, 2/184v, 3/188v
Cressciolus et Martinellus filii Coll(is) de Coceto : 10 Il. pro quolibet.

ad petitionem prioris S. Crucis p. S. S. qui agebat contra eos quod
extraxerant eum de tenuta de uno frusto terre.

709 1261 febbraio 21 1/161v, 2/184v, 3/189r
Iunctolus Benedictoli de Sancto Polenaria : 50 Il.

ad petitionem Iohannis Facteboni qui dicebat suo libello quod dictus
Iunctolus percusserat dictum Iohannem in capite cum macga ita quod
sanguis exivit.

710 1261 febbraio 23 1/146r, 2/175r, 3/167r

Frater Iacobus Masoli comandator hospitalis domus Plani de Carpino,
frater Matheus Perusii Aliocti qui morabatur in dicta domo : 2000 ll.

cit. de malefitiis commissis per eos in persona Bastiani de Averna de
comitatu Castelli, quem cecaverunt seu cecari fecerunt, de qua cicatione
obiit, et in persona Divitie uxoris dicti Bastiani, quam cruciderunt seu
cruciari fecerunt, et in persona Bonalbergi, quem voluerunt suspendere et
quem fecerunt facere redentionem .xxv. ll.
308 MARIA PAOLA CORBUCCI
711 1261 febbraio 23 1/146v, 2/175v, 3/167rv

Andreas Companatici, Iohannes Lamegii, Benvenutus Iacobi Petri,
Gratianus de Tuderto, Ventura Bartholi Rustichelli, Mancia, Martinus Pa-
cis, frater Bonaventura cellerarius domus, Iacopellus Companatici, frater
Ventura Altirisi - qui omnes stabant in hospitali de Plano Carpini : 500
ll. pro quolibet.

cit. [...] occasione quia dederunt auxilium, favorem et consilium
predictis fratribus Iacobo et Matheo malefactoribus comitendi et faciendi
predicta malefitia perpetrata in personis predictorum Bastiani Detesalvi,
Divitie uxoris ipsius Bastiani et Bonalbergi, et quia fuerunt participes tan-
ti malefitii et sceleris comissi in personis in ipsis.

719 1261 marzo 7 1/146v, 2/176r, 3/167v
Iordanus Andree de villa S. Valentini: 500 ll.

ing. super eo quod dicebatur quod interfecit Angelum Somei de S.
Valentino.

713 1261 marzo 17 1/161v, 2/184v, 3/189r
Bella que stetit Castelli : 25 Il.

acc. a Boniohanne, qui dictus Boniohannes dicebat quod dicta do-
mina Bella faciebat contra capitulum com. Per. quia retinebat virum alte-
rius mulieris.

114 1261 marzo 19 1/147r, 2/176r, 3/167v

Philiputius domine Clare parochie S. Lucie p. S.: 10 Il. pro cultello
et 20 ss. quia inventus fuit post tertium sonum campane.

cit. [...] super eo quod dominus Caponus de Caponis iudex potesta-
tis eum invenit post sonum tertium campane, die martis .xv. mensis mar-
tii in nocte, cum uno cultello de salono ad latum prope domum suam.

715 1261 marzo 24 1/161v, 2/184v, 3/189r

Andreas Pagani de Marsciano : 100 ss. I « LIBRI DEI BANDITI » DI. PERUGIA 309

acc. a Viviano domini Orlandini, occasione incisionis sex suorum po-
pulorum.

716 1261 aprile 2 1/147r, 2/176v, 3/168r

Florugolus filius Uguconis Pandorsi, qui stat ad Pontem S: Iohan-
nis : 50 ll. ;

inq. super eo quod percussit Angelum Brunatii parochie S. Antonii
de uno lapide in capite ita quod sanguis exivit, et quia deferebat et habuit
in ipsa rixa unum falgonem et unum curellum [3 cultellum] schinipatum.

717 1261 aprile 8 1/147v, 2/176v, 3/168r

Andrutius filius Maffutii Andree Constantii: 100 ll. pro percussione
et 10 Il. quia portavit falconem per civitatem contra formam statuti.

cit. [...] super eo quod percussit de uno falgone in visu in platea
com. Per. apud scalas palatii com. Per. Perum Philippi, taliter quod san-
guis exivit.
718 1261 aprile 18 1/157r, 2/178v, 3/169v

Tancredus Rocci de Castro Plebis : 100 ll.

acc. [...] a Rigolo olim domini Orlandini quod falsam testificatio-

nem fecerat contra ipsum Rigolum in causa quam habebat cum Vegnate
genero Abandonati de Castro Plebis, et ad defendendum se de dicta accusa.

719 1261 aprile 20 1/162r, 2/185r, 3/189v
Boncompagnus Panemsacci: 50 ll.

acc. a Iacopello Martini pro malefitio quia percussit eum de stanga
in capite.

720 1261 aprile 30 1/162r, 2/185r, 3/190r

Benamatus Beneveniatis de castro S. Mariani: 100 ss.
310 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Grisolito magistri Meliorantis, quia extraxit eum de tenuta de
.Xxv. salmis litaminis.
721 1261 maggio 8 1/162r, 2/185r, 3/189v

Venutolus qui dicitur Bucca, Deotaleve [o Deotesalve ; reb.], Barthu-
tius Alchende [reb.]: 10 ss. minus 4 den.

acc. a Bencevenne Ranaldi occasione dampni dati sibi in quadam
silva, quod dampnum exstimat .v. ss. .I1. den. minus.

722 1261 maggio 8 [2] 1/147v, 2/177r, 3/168r

Predictus Bonusconpagnus Panisinsachi de parochia S. Marie Nove :
500 ll. [v. nr. 719].

cil. [...] de eo quod percussit Cacopellum Martini, de quibus per-
cussionibus dictus Cacopellus mortuus est.
729 1261 maggio 11 1/162r, 2/185r, 3/189v
Amelius faber : 200 Il.

cit. ut veniret coram potestate [...] ad petitionem Guidalocti ma-
reschalci.

724 1261 maggio 21 1/162v, 2/185v, 3/190r

Pelegrinus bailitor : 25 Il.

acc. a Iacobo Andree.

725 1261 maggio 24 1/162v, 2/185v, 3/190r
Iacopellus Griffoli qui stetit Panicale : 50 ll.

acc. a Francisco Finiguerre, quia percusserat fratrem suum Sensum
in capite et brachio de lancea et spata ita quod sanguis exivit. I ‘4 LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 311
726 1261 maggio 30 1/162v, 2/185v, 3/190v
Tintus Girardi de Marsciano, p. S. P.: 120 Il.

acc. a Ianne Nicole, pro malefitio conmisso ab ipso Tinto in persona
dicti Iannis, quia percusserat eum in capite de falcastro.

727 1261 giugno 4 1/162v, 2/185v, 3/190v
Nercolus picicarellus p. S. A.: 100 ss.
acc. a Venturella Ranaldi pro quadam percussione quam fecit suo

somario albo in spalla de spedo in loco Pregii, quem somarium extimat
SITI,

428 1261 giugno 4 1/163r, 2/186r, 3/190v
Iohannes magistri Hugolini : 100 ss.

acc. a Ianne Gostantii [...] quia dicebat quod extraxerat eum de
tenuta de uno trogo et una tina et aliis massaritiis.

729 1261 giugno 6 1/163r,.2/186r, 3/191r
Simiglante de Florentia : 200 1l.
acc. a Raynerio de Prata pro eo quod fecit insultum contra eum in
camera Iacopelli Abadengi posita in foro com. Per. et cepit eum per ca-
pillos et percussit eum in facie cum pugnis et alapis et in capite cum ba-

stono seu cacone vel macga lingnea ita quod sanguis exivit, et multas alias
iniurias sibi intulit.

730 1261 giugno 7 1/163r, 2/186r, 3/190v

Andrucius Orlandini p. S. P. de parochia S. Marie de Colle : 1000 ll.

acc. a Guidone Raynerii pro homicidio conmisso ab ipso in persona
Venutoli filii sui.
312 MARIA PAOLA CORBUCCI
731 1261 giugno 7 1/157r, 2/178v, 3/169v

Andrutius Orlandini, Gerardinus Martini [reb.] - de parochia S. Ma-
rie Collis : 1000 11. pro quolibet.

cit. [...] pro accusis de eis factis de morte Venutoli Guidonis paro-

chie S. Marie Collis, [...] et dictus Andrutius percusserat dictum Venuto-
lum, ex quibus percussionibus mortuus.

432 1261 giugno 16 :.1/164r, 2/187r; 3/192r
Domina Stantia uxor Compagnetti : 10 ll.
acc. à **x*** Acurroli, pro eo quod extraxit eum de tenuta de uno

caldarolo et una tela, quam tenutam dederat ei Mancinus bailus mandato
domini Tancredi.

733 1261 giugno 18 1/163v, 2/186v, 3/191r
Cinolus Benvenute : 25 ll.

acc. a Bucarello Giptii, pro iniuria sibi illata ab ipso in foro com,., si-
licet alapas.

734 1261 giugno 22 ...1/163v, 2/186v, 3/191v

Symoncellus Iohannis Aregnati et Elemosina Iohannis de parochia

Hospitalis p. S. P. : 1000 1l. pro quolibet.

acc. a Consulo Venture, pro quodam homicidio commisso ab ipsis in
personam Scagni fili [cosi] sui.

735 1261 giugno 22 1/163v, 2/186v, 3/191v
Homines et universitas hominum castri Montismilini : 50 ll.

acc. a Rayno et Paulutio quia receperunt predam bailitoribus quan-
do miserunt pro ea.
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 313
736 1261 giugno 22 1/163r, 2/186r, 3/191r
Tintus Girardi, Venutolus suus frater: 1000 ll. pro quolibet.

acc. a Nichola Iannis, pro quodam homicidio ab ipsis conmisso in
personam patris suis.

737 1261 giugno 22 [v. nr. 734] 1/147v, 2/177r, 3/168v

Elimosina Iohannis p. S. P. de parochia Hospitalis, Simoncellus Io-
hannis de parochia S. Christofori : 1000 ll. pro quolibet.

ing. super eo quod dicitur interfecerunt Boncagnum filium Consulis.

738 1261 giugno 22 [v. nr. 736] 1/157v, 2/A79r, 3/169v-170r

Tictus Gerardi, Venutolus eius frater: 1000 ll. pro quolibet, et publi-
catio et destructio bonorum.

ing. super eo quod dicebantur esse culpabiles de percussione, de mor-
te Iohannis Nicole parochie S. Stephani.

739 1261 giugno 24 1/163v, 2/186v, 3/191v

Barthutius baiulus de Plebe S. Sebastiani : 200 1l.
quia fuit inventus quod dederat et yverat cum duobus offitialibus

quod extrahebant oleum et frumentum extra comitatum Per. et dicebat
quod capetaneus dederat ei verbum et potestas, quod fuit falsum.

740 1261 luglio 5 1/164r, 2/187r, 3/192r
Cressciolus et Rapucolus filii Corboli de Morleski : 500 ll. pro quolibet.
acc. a domina Clara Rudikettis, pro quodam homicidio conmisso ab

ipsis in personam donni Suppolini monaci S. Poli Vallispontis filii sui, in
comitatu Per. in pertinentiis Morleski.
314 MARIA PAOLA CORBUCCI:
741 1261 luglio 7 1/164r, 2/187r, 3/192r

Filiputius Contucii Detacomandi Homoli de parochia S. Marie de
Mercato : 200 ll.

eo quod inculpabatur quod percusserat cum uno falgono in capite,
ita quod sanguis exivit, dominum Petrum presbiterum ipsius ecclesie.
749 1261 luglio 9 1/164v, 2/187v, 3/192v

Iuncta bailisterius de Colle Longo in pertinentiis Pacani [reb.], Ra-
nere Genne de Pagano : 10 ll. pro quolibet, et rest.

acc. a Bernarduccio Andree eo quod extraxit eum de tenuta de qua-

dam petia terre quam habuit in tenutam contra Ranerem Manentis et he-
redes ipsius.

743 1261 luglio 13 1/164v, 2/187v, 3/192v
Alevutius Bonromei : 100 Il.
den. de eo quod dicebatur quod percusserat donnum Gratiam prio-

rem ecclesie S. Crucis p. S. S. de uno lapide in hore ita quod sanguis exivit,
et etiam percussit, et quod alapam sibi dederat in facie.

744 1261 luglio 15 1/157v, 2/179r, 3/170r

Gentilutius et Francisschus filii Floris de Plebe Cayne : 500 Il. pro
quolibet, et destructio bonorum.

acc. a Synibaldo magistri Mathey quod fecerant insultum contra Co-
rutium Silvestri de Montecello de comitatu Per. in pertinentiis Plebis Cay-
ne, et ceperunt ipsum Corutium et eum percusserant cum lapidibus in ca-
pite, ex quibus percussionibus et ipsarum occasione mortuus est.

745 1261 luglio 21 1/158r, 2/179v, 3/170r

Estas Folgradi de villa S. Martini in Campo, Alevolus eius filius : 500
11. pro quolibet, et destructio bonorum [il bando pare annullato].
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 315

inculpatus dictus Estas quod fieri fecerat, tractaverat et ordinaverat
quod dictus Alevutius eius filius percusserat Cacopellum Benvegnati ut
dictum est et cum maga metalli in capite in comitatu Per. ita quod sanguis
exivit ; et ipse Alevutius quod tractu eiusdem Estatis percusserat eum Ca-
copellum ; ex quibus percussionibus mortuus est Cacopellus.

746 1261 luglio 23 [rv. nr. 741] 1/160r, 2/183r, 3/187r
Bonolus Ranalducii p. S. S. de parochia S. Iohannis Rutundi : 200 1l.
inq. eo quod inculpabatur quod ipse fuit cum Filiputio Deotacoman-

di et percussit presbiterum ecclesie S. Marie de Mercato et dedit ei opem

et auxilium.

747 1261 luglio 25 1/160r, 2/183r, 3/187r
Pugolus Servodei qui stat in Moneta : 100 1l.
acc. a Santucola Bonoscangni eo quod fecit insultum contra eam in

via publica et cepit eam per vim et eam violavit et suam virginitatem cor-

rupuit et carnaliter eam cognovit.

748 1261 luglio 26 1/164v, 2/187v, 3/192v
Coccus Gilii de Monte Pagano : 100 1l.
cit. [...] pro quodam malefitio conmisso ab ipso in personam Ven-

ture Sinibaldi, percuss(it) cum securcello in spalla et in puppula.

749 1261 agosto 3 1/160r, 2/183r, 3/187r

Barthutius domine Pere p. E. de parochia S. Nicolai: 50 ll.

acc. a Palmutio Martini, qui accepit ab eo somarium nigrum furtive.

750 1261 agosto 8 1/160v, 2/183v, 3/187v

Isabella que stat cum Christofano Uguigonis Accolini p. S. P. de pa-
rochia S. Pauli: 25 Il.”
316 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. a Calfardono Raynerii, quia cum stabat cum eo pro sua famula
fregit ei pactum et asportavit secum omnes pannos sue domus furtive.

761 1261 agosto 13 1/160v, 2/183v, 3/187v
Christofanus Uguiconis Acgolinis p. S. P. de parochia S. Pauli : 70 Il.

acc. a Perusinello Gualfredi, eo quod portabat arma vetita contra
formam statuti com. Per., videlicet falconum, planellam, corectum, sti-
bales de ferro, tevolatium et cultellum acutum.

752 1261 agosto 15 1/148r, 2/177v, 3/168v

Ranucus tegolarius de burgo S. Petri, Perusolus Faldoli sartor p. S.
P. parochie S. Sthepani, Cacopellus Bonsegnoris, Guadagnolus eius frater,
Crescembonus Mace Benedictoli segaioli, Agura Bentevegne de parochia
S. Stephani, Petrugolus Piconis de burgo Eburnee : 200 ll. pro quolibet.

inq. occasione rixe facte hac nocte proxime preterita ante domum
Iacopelli Ianni, et pro percussionibus et insultibus factis in persona ipsius
Cacopelli et armis habitis in ipsa rixa.

753 1261 agosto 30 1/160v, 2/183v, 3/187v
Angelutius Simonis de Rancolendo : 50 Il.
quia percussit Bartholum Mathei in capite cum maca de lingno, ita

quod sanguis exivit.

754 1261 settembre 9 1/160v, 2/183v, 3/188r
Bella amasia Bonfiglioli de Monte Nigro : 25 ll.

acc. a Barthutio domine Altadone, que furavit ei .Iitti. brocas olei
et .vr. salmas vini.

755 1261 settembre 10 1/161r, 2/184r, 3/1g8r
Benedictolus Statii de Melgano : 10 ll., et rest.

acc. a domina Citadina de quadam petia terre posita in Alvaglano.
Í «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 317

756 1261 settembre 12 1/161r, 2/184r, 3/188r

Benvenutus Pucarini, Bucarellus et Aquistolus sui filii - de Panicali :
50 Il. pro quolibet.

acc. a Francutio Bonafidei, quia fecerunt insultum contra eum cum
armis vetitis contra formam statuti com. Per. cum corectis, speudis et
planellis et tavelaciis, et fecerunt insultum contra eum in quadam area
domini Pauli posita in Colle Longo, et volebant ipsum percutere cum pre-
dictis armis.

757 1261 settembre 13 e 26 [due bandi] 1/158r, 2/179v, 3/170rv

Bartholus Sagentis parochie S. Iohannis de Fosso, Symon Uguicionis
[reb.], Iacobus Bonvicini [reb.], Baiocellus Furnarie parochie S. Frorentii :
2000 Il. pro quolibet.

quia fuerunt inculpati de percussionibus et insultu factis in perso-
nam Munaldoli Saraceni de nocte, ex quibus percussionibus et quorum oc-
casione mortuus est dictus Munaldus vel Munaldolus.

*58 1261 ottobre 8 1/161r, 2/184r, 3/188v

Venutolus de Pregio qui stetit cum domino Nicola, Iacoputius Ray-
nerii famulus Servutii : 200 ll. pro quolibet.

eo quod dicebatur quod iuraverant interficere Perum Benserviti et
sortiri cmnes suas res et bona.

759 1261 ottobre 11 1/158v, 2/180r, 3/170v
Iohannectus domini Atti de villa S. Valentini : 25 ll.

acc. [...] per dompnum Angelum priorem S. Montani de dicta ville,
quod fecerat insultum contra eum una cum Marcutio [o Martino] donni
Atti in quodam ortale dicte ecclesie posito in dicta villa, in quo insultu
dictus dompnus Angelus percussus fuit cum cultello in capite ita quod san-
guis exivit. n

21
318 MARIA PAOLA CORBUCCI
460 1261 ottobre 12 1/164v, 2/187v, 3/193r
ll Baliocellus et frater de Mortegrelerdro : 100 ss. pro quolibet, et rest.

eo quod extraxerunt de tenuta Raynutium Griffoli de una petia terre,
quia aportaverunt secum bladum quod erat in dicto campo.

761 1261 ottobre 13 1/165r, 2/188r, 3/193r
Cornadore Scerne : 25 ll.

acc. a domino Iacomino Guidonis Acgolini, quia fuerat furatus ei
unum tabitum quod extimat .xx. Il.

762 1261 ottobre 15 1/158v, 2/180v, 3/170v

Venturella Orlandi, Homicolus eius frater, Restorus Longus Venture -
È de villa Laviani : 500 ll. pro quolibet.

inculpabantur de morte et homicidio perpetrato in persona Orlandutii
Bonagure de dicta villa in domo dicti Restoris Longi.

‘63 1261 ottobre 15 1/166v, 2/189v, 3/171r

Venturella Iohannis qui dicitur frater Ventura p. S. P. de parochia
S. Silvestri : 100 Il.

| | inculpabatur et dicebatur quod vi commiserat adulterium cum Ple-
Hl nera discipula Pretiose et eam carnaliter cognovit et virginitatem suam
corrupit.

764 1261 ottobre 15 1/166v, 2/189v, 3/171r

i
|
Il Palmutius de Sancto Sosto : 100 ss.

acc. per Palmutium Girardi, quod fecerat furtum sibi de septem sal-
mis musti.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 319

765 1261 ottobre 19 1/165r, 2/188r, 3/193r
Petrus Bonapartis de villa Fontiole : 100 ss.

acc. a domno Barfolo priore Heremi Virgiliani, eo quod extraxit eum
de tenuta de una petia terre.

766 1261 ottobre 19 1/165r, 2/188r, 3/193r
Benvenutus Tucte de Casalate : 100 ll.

acc. a Benvenuto Rodulfi, quod conmiserat adulterium cum uxore
sua domina Clara, pluries et pluribus civibus.

767 1261 ottobre 24 1/165r, 2/188r, 3/193v
Avenante Mafei p. S. de parochia S. Frorenti : 25 ll.

acc. a Ventura Guilielmi, quod iniuriose et violenter furtive nocturno
tempore abstulit de domo sua sibi pertinente in burgo S. Frorenti, acci-
piendo ei de dicta domo unum penellum copertum de cunichiis.

768 1261 ottobre 24 1/165v, 2/188v, 3/193v

Tancredus Venture [reb.] et filii eius Raynerius [reb.] et Venturellus
[reb.], Aldrovandinus serviens eorum - de castro Galkis : 500 Il. pro quoli-
bet.

acc. a magistro Leonardo de Barolfella et Gratia Iohannis, quod
omnes predicti fecerunt insultum contra Orlandinum fratrem eorum in co-
mitatu Per. in loco seu contrata que dicitur Maceretum sive Casale Perusii,
et ipsum percusserunt cum speudo, cultello et spata, ita quod ex ipsis per-
cussionibus mortuus fuit dictus Orlandinus frater eorum.

769 1261 ottobre 24 1/165v, 2/188v, 3/194r

Clara que fuit de Fulgineo olim et nunc stat in civitate Per. : 25 Il.

acc. a domina Guardana Andree, quod furtive abstulerat de domo
Sua sibi pertinente posita in civitate Eugobina, accipiendo de dicta domo
320 MARIA PAOLA CORBUCCÌ

duas duplas, unam petiam panni lini et .vi. pesas lini et duos cordones de
sirico et tres drapellos et duos anulos argenteos.

770 1261 novembre 4 1/165v, 2/188v, 3/194r
Iacopellus Ostolane p. S. de parochia Marie Nove : 50 Il.
acc. a Senso Christofani, quod eum percussit cum manibus et pu-
gnis in facie et aliis partibus corporis et eum scarpinavit et traginavit.
771 1261 novembre 4 1/166r, 2/189r, 3/194r
Iagnarellus Ranucii de Colombella, Riccius de Pitignano [reb.], Si-
monellus Fantonis [reb.], Andrutius Cibanelli de Vitiano : 100 ll. pro quo-
libet.
acc. a donno Filippo presbitero, quod de nocte fregerunt domum
sive ecclesiam S. Angeli et eam derobaverunt et asportaverunt omnia que
ibi invenerunt, et per vim sororem ipsius presbiteri conduxerunt.
772 1261 novembre 4 1/166r, 2/189r, 3/194v

Magister Deotesalve Gergoli parochie S. Marie Collis : 500 1l.

eo quod inculpabatur quod interfecit Bencevennem Andree dicte pa-
rochie.
773 1261 novembre 11 1/166r, 2/189r, 3/194v

Guilielminus nepos archipresbiteri laycus S. Laurentii : 50 ll. pro mis-
sione ignis et 25 Il. pro proietione scurpugi.

acc. per abatissam monasterii novi de S. Cecilia, eo quod immiserat

vel immitti fecerat ignem in dicto monasterio et etiam in puteum dicti
monasterii proiecit vel prohici fecit unum scurpiccum asyni.

774 1261 novembre 11 1/166r, 2/189r, 3/194v

Palmatius Albrici custos noctis, qui stat in domo Andree notarii : 50 Il.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 321

eo quod inventus fuit per familiam capetanei quod ludebat ad asar-
dum et retinebat lusores in dicta domo post tertium sonum campane.

775 1261 novembre 11 1/167v, 2/190v, 3/172r
Filiputius Bonaiuncte de Agello : 100 s:.

acc. per Andream magistri Salvi, quod dictus Filiputius stabat cum
eo pro suo famulo et fregit ei pactum.

776 1261 novembre 11 1/166v, 2/189v, 3/171r

Pucolus Mingi [reb.], Venutolus Mingi [reb.], Rusticellus Stephani Be-
nedictoli de Marsciano : 20 1l.

acc. per Iacoputium Filipi, quod fecerant insultum contra eum cum
armis vetitis, spata, cultello, planellis, tavelaciis in via publica com. Per.
in loco qui dicitur Fossato de Ruosaici [o Riosacci], et dictus Rusticellus
expulit eum cum lapidibus et percussit eum cum dictis lapidibus in umeris
et derobavit eum de uno ense.

444 1261 novembre 12 1/166v, 2/189v, 3/171v

Rufinus olim de Terrone qui nunc moratur in castro Montismelini :
50 Il. et quia aportat arma vetita 40 1ll., pro qualibet arma 10 Il.

acc. a Bertolo Tapici, quod fecerat insultum contra eum armata ma-
nu cum falcone, cultello armis vetitis.

778 1261 novembre 12 1/167r, 2/190r, 3/171v

Oddo Peri de Abadia : 50 1l.

acc. per Bartholum Cagatoris quod furtive et iniuriose abstulerat de
domo sua nocturno tempore, que domus est in villa Cibottole, et accepit
de dicta domo duas vaccas et unum bovem pilaminis rubei.

779 1261 novembre 22 1/167r, 2/190r, 3/171v

Brancutius Vinci p. S. de parochia S. Antonii : 200 Il.
322 MARIA PAOLA CORBUCCI

dicebatur quod ipse erat inimicus et proditor Ecclesie Romane et
com. Per. ; etiam dicebatur ivisse ad regem Manfredum in Regnum et ad
Comitem in Marchiam sine licentia potestatis et capitanei, qui Romane
Ecclesie et com. Per. in omnibus adversantur.

780 1261 novembre 23 1/167r, 2/190r, 3/172r

Dominus Mafeus Ufreducii Diaconi, Mastinellus domini Sinibaldi : 10
ll. pro quolibet.

eo quod fuit eis preceptum per iudicem quod starent in palatio com.
Per.et non deberent exire sine sua licentia, ad petitionem Benvenuti Do-

Siete + e . .
minici Corboli pro .v. ll. quas ei dare tenentur causa mutui, ut patet con-
fessione scripta manu Amadoris notarii.

781 1261 novembre 28 1/167v, 2/190v, 3/172v

Dominus Ugucio Orlandini, dominus Raynaldus Orlandini - de castro
Dirute : 10 Il. pro quolibet.

cit. ut venirent [...] ad standum in palatio ad petitionem Caprioli
Martini pro .vir. ll. et .1111. ss. quos ei dare et solvere tenentur pro pretio

cuiusdam bovis quem ab eo emerunt, ut patet instrumento scripto manu
Brocardi notarii.

782 1261 novembre 30 [?] 1/167v, 2/190v, 3/172r

Dominus Thomassus de Compreseto, eius filius Munaldutius, Rolan-
dutius Andree syndicus hominum Plebis Compreseti et homines dicti
pleberii : 100 1l.

acc. per Martinum Gratiani de Camporegio, quod denudaverant eum
.XXx. ll. et aliarum rerum et percusserant eum cum lamgia, ita quod san-
guis exivit.
783 1261 dicembre 1 1/167v, 2/190v, 3/172v
Iohannellus Dominici de Sterpeto : 10 1l.

req. ad petitionem Filiputii Tallgafici procuratoris Bencevenne Ra-
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 323

nucii de Senis pro .xvinr. ll. causa mutui, ut patet instrumento scripto
manu Bonaventure notarii.

784 1261 dicembre 3 1/168r, 2/191r, 3/172v
Panecra tabernacularius de Mantoa : 25 1l.

den. quod ludebat ad l'acartum et fuit inventus per familiam domini
capetanei ad ludum agartis.

785 1261 dicembre 5 1/168r, 2/191r, 3/173r
Salgarellus domini Iacobi p. S. de parochia S. Severi: 10 1l.
cit. [...] ad petitionem Baroccoli domini Raynerii pro decem Il. quas
ei tenetur causa mutui, ut patct confessione scripta manu Finoli notarii.
786 1261 dicembre 7 1/168r, 2/191r, 3/173r

Bertholus Pelorci de villa S. Martini de Boccaporcis, Bencevenne et
Pars Brunacii de villa S. Gilii de Monte : 10 ll. pro quolibet.

cit. [...] ad petitionem Uderisii Florentini pro Bencevenne et fra-
tre, pro .x. ll. et .v. minis grani causa mutui, ut patet confessione scripta

manu Iacobi notarii ; pro .c. ss. causa mutui, ut patet confessione manu
Bonuscangni notarii.

787 1261 dicembre 7 1/168v, 2/191v, 3/173r
Tancredus Venture de Galkis : 10 Il.
quod fuit ei preceptum quod staret in palatio [...] ad petitionem
magistri Leonardi procuratorio nomine patris eius Iohannis, pro tribus ll.

et .XIIII. SS, quos tenebatur Orlandino patri suo, ut patet instrumentis scrip-
tis manu Viviani notarii.

788 1261 dicembre 8 1/168v, 2/191v, 3/173v

Maffutius Andree Gostantii p. S. P. de parochia S. Lucie : 10 Il.
324 MARIA PAOLA CORBUCCI

req. ad petitionem Iohannis Christofori procuratoris domine Pole et
administratoris filii sui Nigri, pro .xximnr. ll. quas ei tenetur causa mutui,
ut patet confessione scripta manu Pauli notarii.

789 1261 dicembre 9 1/148r, 2/177v, 3/168v-169r

Ventura Armilie, Ricomannus eius filius, Petru$ Venture, Rainaldus
Bonaveri - de Insula Maiori : rispettivamente 120, 120, 80, 70 Il.

acc. per Rainerium Amanati de Insula Maiori, quod fecerunt insul-
tum contra eum armata manu cum corectis, planellis, spadis, magis, spedis
et cultellis malitiosis in dicto loco ; et dictus Ventura percusserat eum cum
maca in capite ita quod sanguis exivit ; et dictus Ricomannus similiter ; et
quod dictus Petrus eum percusserat de uno lapide ita quod sanguis exivit
in visu.

790 1261 dicembre 9 1/168v, 2/191v, 3/173v
Conpagnus Poli, Petrus Detesalve - de Insula Maiori : risp. 80 e 75 ll.

acc. per Elimosinam Bene Peloie, quod fecerant insultum contra eum
cum corectis, planellis, tavelaciis, spadis, falgonis et cultellis in dicto loco ;
et Conpagnus percusserat eum in spalla cum cultello ita quod sanguis exi-
vit ; et dictus Petrus eum percusserat cum falgono, licet sanguis non exi-
verit.

791 1261 dicembre 9 1/148v, 2/177v, 3/169r

Petrus Bonavere de Cignano, Nerolus Avultroni - de Insula Maiori :
risp. 80 e 75 Il.

acc. per Suppolinum quondam Lodomerii, quod fecerant insultum con-
tra eum cum corettis, cultellis malitiosis, spadis, planella, falgonis et magis ;
et quod sanguis exivit ; et dictus Nercolus percusserat eum de falcone in
horcha, licet sanguis non exivit.

792 1261 dicembre 9 1/148v, 2/178r, 3/169r

Petrus Deotesalvi, Compagnus [o Conpagnolus] Poli, Rainaldus Bo-
naveri, Ventura Armilie - de Isola Maiori : risp. 120, 70, 80 e 80 Il. I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 325

acc. per Amannitum Arcarisi, quod fecerunt insultum contra eum

cum corectis, planellis, cultellis malitiosis, maccis, spadis et spedis ; qui
Petrus percussit eum cum falgonis in capite ita quod sanguis exivit ; et

Rainaldus percussit eum cum spedo in capite ita quod sanguis exivit ; et
dictus Ventura percussit in capite de lapide ita quod sanguis exivit.

493 1261 dicembre 9 1/148v, 2/178r, 3/169rv
Conpagnus Poli, Petrus Deotesalvi - de Isola Maiori : risp. 80 e 75 Il.
acc. per Lemosinam Boni Pelore, quod fecerant insultum contra eum

cum corectis, planellis, talavacinis, spadis, falconis et cultellis in dicto loco ;

et quod Conpagnus predictus eum percusserat in spalla cum cultello ita

quod sanguis exivit ; et dictus Petrus eum percusserat cum falcone, licet
sanguis non exivit.

794 1261 dicembre 10 1/168v, 2/192r, 3/174r

Dompnus presbiter Agura qui stat in ecclesia S. Petri : si poterit capi
conburatur.

fuit denuntiatus et accusatus quod ipse sodomitabat et bugarabat pue-
ros, et sic faciendo faciebat contra statutum com. Per.

795 1261 dicembre 10 1/169r, 2/192r, 3/174r
Scagnus Brune de Casacastaldo : 10 ll.

cit. [...] ad petitionem Continacii de dicto castro pro .xx. ll. quas
ei tenetur causa mutui, ut patet confessione scripta manu Gilii.

796. 1261 dicembre 10 1/169r, 2/192r, 3/174r

Coppolutius Simonis Peri Aportholi p. S. P. de parochia S. Lucie:
10 Il.

cit. ad petitionem Cacoli Iacobi pro .r. ll. quas ei tenetur causa mu-
tui, ut patet confessione scripta manu Amadoris notarii.
326 MARIA PAOLA CORBUCCI
797 1261 dicembre 10 1/169r, 2/192r, 3/174v
Clara que olim fuit de Saxoferrato : 40 ll.
den. quod ipsa a festo Omnium Sanctorum citra et Nativitate comi-
sit et conmittit adulterium cum maritis alterius mulieris et adulteratur

alias mulieres, et sic faciendo facit contra statutum com. Per., et est oppi-
natrix, et pocula tribuit hominibus venenosa et etiam fatoiana.

798 1261 dicembre 11 1/169r, 2/192v, 3/174v

Iordanellus domini Peri [reb.], Copolutius Simonis [reb.], Petrutius
domini Gilii Benedictoli, Symonellus Panfolie, Salcarellus domini Iacobi
Curbini [rel.]: 1000 ll. pro quolibet.

acc. per Perum Detaiute, quod omnes supredicti fecerunt insultum
contra eum qui est de Abotetaglato de Burgo S. Sepulcri in via publica
in comitatu Castelli cum armis, et eum percusserunt et vulneravcrunt et
eum derobaverunt et abstulerunt ci cafaranum et unam mulam et unam
tunicam de stamina forti blanci et unam guarnachiam bladeti et unum ca-

paronem lacgi et ducs saccos et .riir. brachia panni grossi et unum capellum
et unam calgam et unam macgam de ferro.

799 1261 dicembre 12 1/169v, 2/192v, 3/175r
Iacobus domine Clere de Insula Maiori : 10 Il.
req. [...] ad petitionem Fendoli Bonavollie pro .x. ll. quas ab eo
petit.
800 1261 dicembre 14 1/169v, 2/192v, 3/175r
Raneres Cangnoli de hospitali Fultignani : 10 ll.
req. ad petitionem Barthucii Raynerii pro tribus Ill. quas tenetur ei
causa mutui, ut patet confessione scripta manu Bartholomei notarii.

801 1261 dicembre 14 1/169v, 2/193r, 3/175r

Bovarone Benencase de villa Ripe : 10 Il. I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 327

req. [...] ad petitionem domini Bonmartini Clarimbaldi pro .c. ss.
quos ei dare et solvere tenetur causa mutui, ut patet confessione scripta
manu Tribaldi notarii.

802 1261 dicembre 15 1/169v, 2/193r, 3/175v

Pugolus Fomasii p. S. P. de parochia S. Lucie de Collibus Landonis :
10. 1L

cit. ut staret in palatio com. aut conservet indempnem Iohannellum
Oddonis de obligatione quam pro eo fecit Andrutio domini Tudini in
.Xtrir. ]l. quas ei dare et solverc tencbatur causa mutui, ut patet confessione
scripta manu Peossoli notarii.

803 1261 dicembre 15 1/170r, 2/193r, 3/175v

Pugolus Fomatii p. S. P. de parochia S. Lucie de Collibus Landonis :
10 Il.

cit. ut staret in palatio dicti com. aut conservaret indempnem Io-
hannellum Oddonis [...] de obligatione quam pro eo fecit Mafeo Filippi

et Gilio Rustici in .vr. ll. quas ei dare et solvere tenebatur causa mutui,
ut patet confessione scripta manu Boniohannis notarii.

804 1261 dicembre 17 1/170r, 2/193r, 3/175v
Dominus Ufredutius domini Guidutii Nigri: 10 ll.
ad petitionem Andree domini Ranutii pro .x. ll. quas ei dare tenetur
causa mutui, ut patet confessione manu Amadoris notarii.
805 1261 dicembre 17 1/170r, 2/193r, 3/175v

Bungarellus de burgo S. Petri de parochia Hospitalis de Colle : 50 Il.

quia dictus fuit ad furandum granum de palatio Collis.

806 1261 dicembre 17 1/170r, 2/193r, 3/175v

Donnus Salvolus monachus abadie S. Benedicti de Petraficta : 25 1l.
328 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. per Gratiam Salvoli, quod iniuriose fecerat insultum contra Ia-
copellum filium suum in quadam petia terre quam habebat et possidebat,
et ipse sua auctoritate intrando, capiendo boves cum quibus ipse Iacopel-
lus arabat et sic faciendo extraxit ipsum Iacopellum de tenuta.

807 1262 gennaio 11 1/170v, 2/193v, 3/176r
Sensus Iacobi p. S. P. de parochia S. Marie de Colle : 10 1l.
fuerat inventus per familiam capetanei in macello ubi carnes vendun-
tur, ad ludendum ad acartum.

808 1262 gennaio 14 1/170v, 2/193v, 3/176r

Iontolus Genuarii [reb. voluntate domini Laurentii], Venturella filius
dicti Iuntoli de villa Solfagnani p. S. A.: 100 ll. pro quolibet.

acc. per Bellamfantem uxorem Homoli Niccolai, quod fecerant in-
sultum contra eam in via publica in loco seu contrata qui vel que dicitur

Colle, et eam percusserunt cum manaria in capite et securi in humeris, ita
quod ex utraque ferita sanguis exivit.

809 1262 gennaio 18 1/170v, 2/194r, 3/176v

Tebaldutius domini Oliverii de castro Agelli: 10 ll.

cit. ad petitionem domini Bartoli Bonoscangni de .vir. ll. ut patet
confessione manu Deodati notarii.
810 1262 gennaio 18 1/171v, 2/194r, 3/176v
Iacopellus Suppolini p. S. P. de parochia S. Stephani : 10 ll.
cit. [...] ut staret in palatio ut satisdet Iacopello domini Beneve-
nuti de .vir. ll. cum fuit obligatus pro eo Bartholo Barce Macgi.
811 1262 gennaio 19 1/171r, 2/1941, 3/176v

Filiputius Iacobi Gualfredi p. S. de parochia Sancti Andree: 10 ll.
I «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 329

cit. [...] ad petitionem Fomasioli Benevenuti pro .xxvir. ll., ut pa-
tet confessione manu Boniohannis notarii.

812 1262 gennaio 19 1/171r, 2/194r, 3/176v
Dominus Andreas Guidutii Nigri : 10 1l.

ad petitionem Bartholi domini Rainerii pro .x. ll. quas ei tenetur
causa mutui, ut patet confessione manu Boniohannis notarii.

813 1262 gennaio 23 1/171r, 2/194r, 3/177r
Dominus Raynaldus Gualfredi p. S. de parochia S. Severi : 10 1l.
cit. [...] ut staret in palatio com. Per. [...] ad petitionem Deodati

Convenevolis pro.c. ss. minus .v. ss. quos ei tenetur causa mutui, ut patet
confessione manu Andreutii notarii.

814 1262 gennaio 23 1/171r, 2/194r, 3/177r
Benamatus Raynerii p. S. S. de parochia S. Antolini : 10 Il.

ad petitionem domine Massarie Guidutii pro tribus ll. quas ei tenetur
causa mutui, ut patet manu Iohannis notarii.

815 1262 febbraio 2 [?] 1/171v, 2/194v, 3/177r
Angelus Andree de villa Hospitalis Fultignani : 100 ll.

acc. per Romitum Guarcini, quod fecerat iniuriose insultum contra
eum armata manu cum cultello acuto vetito, spedo et macca de lingno et
noturno tempore, in quodam suo orto sibi pertinente posito in eadem vil-
la, et percussit eum tribus vicibus cum macga in capite ita quod sanguis
exivit.

816 1262 febbraio 5 2/199v, 3/195v

Guidarellus Iacobi Guidonis Donoli [p. S. P.]: 100 Il.

cit. [...] de percussione et mescla per eum facta in platea.
330 MARIA PAOLA CORBUCCI
817 1262 febbraio 7 1/171v, 2/194v, 3/177v

Andrutius Mafutii Andree Gostantii p. S. P. de parochia S. Lucie
Collibus Landonis : 25 ll.

cit. [...] ut veniret ad testificandum pro Pero Filippi et non venit.

818 1262 febbraio 7 1/171v, 2/194v, 3/177v
Andreas Peri p. S. P. parochie Hospitalis : 100 1l.
acc. per magistrum Beneveniatem Orlandi, quod furtive et noturno
tempore malitiose contra suam voluntatem fregerat domum suam positam

in dicta porta et volens carnaliter cognoscere uxorem suam et veniens ar-
mata manu cum cultello malitioso.

819 1262 febbraio 14 1/171v, 2/194v, 3/177v
Dominus Iacominus Guidonis Accolini : 10 ll.
quod fuit ei preceptum hore ad hos ut staret in palatio com. [...]
nec exiret quousque non solverit Andree domini Raynucii pro .c. ll. den.
quas ei tenetur causa mutui, ut patet confessione scripta manu Angeli no-
tarii.
820 1262 febbraio 20 1/172r, 2/195r, 3/178r

Andrutius Maffutii Andree Gostantii : 25 1l.

cil. [...] ut veniret ad ferendum testificationem pro Pero Filippi
contra Benvegnatem Lamberti et non venit.

821 1262 marzo 11 1/172r, 2/195r, 3/178r

Philipputius domine Clare: 10 Il.

den. quod ipse blasfemabat Deum et suos sanctos, contra formam
statuti com. Per.
I «LIBRI DEI BANDITI ) DI PERUGIA | 331
822 1262 marzo 11 1/172r, 2/195r, 3/178r
Vegutius olim de Ugubio p. S. de parochia S. Antonii : 25 ll.

den. quod fuerat furatus de corentes de capanna Bonaspene, qvi fue-
runt inventi in domo sua.

823 1262 marzo 11 1/172r, 2/195r, 3/178r

Hermanutius Gilii qui stetit cum domino Ranerio Guidonis de Castro
Pretino : 500 Il.

den. €t publice dicebatur quod ipse interfecit et occidit Detacomandum
Recevute de Castro Pretino.

824 1262 marzo 11 1/172v, 2/195v, 3/178v

Paulutius Pactoli Ranucii, Capriolus Iacobi, Francescolus Averardi,
Venutolus Bonaguide, Angelus Benvenuti, Nicola Angeli - p. S. P.: 100
ll. pro quolibet.

cit. [...] ad dandum fideiussores pro malefitio quod dicebatur ab
eis esse commissum in nocte sancti Herculani.

825 1262 marzo 11 1/172v, 2/195v, 3/178v
Philippus baiulus p. S. S. : 25 Il.

cit. [...] eo quod dominus capitaneus miserat eum pro quadam
muliere que furtive abstulerat unum par pellium, et non recitavit amba-
xiatam pro qua iverat et furtum obtacuit.

826 1262 marzo 11 1/172v, 2/195v, 3/178v

Boniohannes Scangni, Avultrone domini Mafei - de Ramagano : 50 ll.
pro quolibet.

cit. [...] super eo quod dicebatur quod robbaverant viam pubbli-
cam et acceperunt unam salmam olei et unum somarium occasione gras-
scie in districtu de Carpiano.
332 MARIA PAOLA CORBUCCI
827 1262 marzo 13 1/172v, 2/195v, 3/179r
Domina Benvenuta Brendoli de Mecana Marchionis : 25 Il.

acc. per Iohannem Consilii suum virum, quod conmisit et conmittit
adulterium cum maritis aliarum mulierum et eum dimisit.

898 1262 marzo 20 1/173r, 2/196r, 3/179r
Ritius Bertrami p. S. P. olim et nunc moratur in S. Margarita : 10 Il.

cit. ut staret in palatio com. Per. [...] ad petitionem Detacomandi
pro .xxxim. l., ut patet confessione manu Falcutii notarii.

829 1262 marzo 20 1/173r, 2/196r, 3/179r

Alevolus Iannis Iovannini p. S. P. de parochia S. Marie de Colle :
500 ll.

eo quod inculpabatur quod percusserat Rubeum Pedonis cum lapide
in pectore sive corpore, de qua percussione seu vulnere mortuus est.

830 1262 marzo 22 1/173r, 2/196r, 3/179r
Munaldutius domini Thomassi de Conpreseto : 100 1l.
acc. per Venturam Murici de Fabriano, quod ipsum in via publica

com. Per. denudaverat et ipsum derobaverat contra formam statuti de
.xvin. tinkis.

831 1262 marzo 22 1/173r, 2/196r, 3/179v
Iohannellus Gualterii de S. Valentino : 100 ss.
eo quod fuit preceptum hore ad hos quod non descenderet de palatio

com. quousque non satisfecerit domino Bonaventure iudici de duobus cor-
bibus spelte quos ei tenetur pro patrocinio quod ei prestiterat.
Í «LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA 333
832 1262 marzo 23 1/173v, 2/196v, 3/179v

Magister Palmerius, Martinus de Assisio, Iannes de Modina - famuli
et familiares domini Hanerii abbatis monasterii S. Petri de Perusio ; Or-
landus cellerarius dompni abbatis predicti, Munaldutius domini Bernardi
de p. S. P. de parochia S. Lucie scutifer supradicti abbatis, Vivolus scu-
tifer domini Iacobi de Coppolis, Massarone famulus domini Offredutii,
Raynerius Oliverii qui dicitur Capocistone p. E. de parochia S. Stephani,
magister Francescus bononiensis, magister Petrus medicus Yspanus, Io-
vanellus Raynerii Capocistonis p. E. de parochia S. Stephani : 200 Il.

dicebatur quod fuerant inculpabiles conscii et participes de moneta
falsa et alchimia falsa.

833 1262 marzo 23 1/173v, 2/196v, 3/180r

Gabriele de burgo S. Antonii, donnus Benvenutus presbiter capella-
nus ecclesie S. Trinitatis : destruncetur eis capud tali modo ut moriantur.

eo quod dicebatur ab hominibus Per. civitatis publice et [per quod ?]
ipsi predicti faciebant monetam falsam et alchimiam.

834 1262 marzo 23 1/174r, 2/197r, 3/180r

Dominus Crespolitus de Colcello [reb.], Franciscus et Orlandutius
[reb.] domini Crespoliti : 500 ll. pro quolibet, et destructio bonorunm.

eo quod dicuntur parasse ante custodes grasscie com. Per. et bailito-
res com. Per. qui cum eis erant, et accepisse ab eis in quosdam homines
quos ceperant cum grasscia quam extrahebant extra comitatum Per. et
conmisisse homicidium in personam Andrutii Fidancie bailitoris com. Per.
et vulnerasse Venutolum Ricke baiulum dicti com. in brachiis ita quod
sanguis exivit.

835 1262 marzo 23 1/174r, 2/197r, 3/180v

Benvegnate Symeonis, Raynerius Conpagnonis de villa Cleole : 200
ll. pro quolibet.

acc. a Benvenuto et Bonora de comitatu Eugubii, quod fecerant in-
sultum contra eos cum quibusdam aliis, abstulerunt eis somariam et assin-

22
334 MARIA PAOLA CORBUCCI
gnaverunt causam com. Per. dicentes se invenisse predictos cum salma olei,

quod falsum erat, et percusserunt Corbolum fratrem eorum cum falcone
et vermena et Bonoram cum tronco vermene.

836 1262 marzo 29 1/174r, 2/197r, 3/180v
Maffutius Statii de Panicali : 10 1l.
req. [...] ad veniendum recipere preceptum de mandato in palatio
per petitionem quam facit contra eum dominus Tancredus Giptii de .vrrr.

ll. den. iure sibi cesso a Romeo Bentevengne, ut patet manu Thomassi no-
tarii et instrumentum debiti patet manu Deotedi notarii.

837 1262 marzo 29 1/174v, 2/197v, 3/180v
Domina Beatrix uxor olim Bovis Mafei- Acconis : 10 ll.

cit. ad petitionem Bernardini Raynerii pro petitione .xir. ll. quas
petit ei de capitali et pro expensis legitime factis.

838 1262 marzo 29 1/174v, 2/197v, 3/181r
Bonavere Ranerii Prioris : 100 ss.

acc. a Deotacomandi Berardi, quia extraxit eum de tenuta.

839 1262 marzo 30 1/174v, 2/197v, 3/181r

Brunellus Pauli, Guidarellus Iohannis, Vivianus Bartholi Beatricis,
Salvaticus Ufredutii - de parochia Plebis Ripe ; Angelus Bruni, Bonesigna
Detefe [o Tedefe] de parochia S. Miliani : 50 1l. pro quolibet.

acc. quod extraxerunt bladum extra comitatum Perusii, scilicet .XII.
salmas.

840 1262 aprile 1 1/174v, 2/197v, 3/181v

Guidarellus Gualterii de Grippo Petraficte : 25 1l.
I «LIBRI DEI BANDITI» DI PERUGIA 335

acc. a Recabene Gualterii procuratore domini Hugolini abbatis mo-
nasterii Petraficte, de furto.

841 1262 aprile 1 1/175r, 2/197v, 3/181v

Giliolus et Iohannellus Berardi p. S. P. de parochia Hospitalis : 25
ll. pro quolibet.

cit. [...] ut venirent [...] ad dandum fideiussores super eo quod
inique et falso acusaverint custodes noctis.

842 1262 aprile 13 1/175r, 2/197v, 3/181v

Salvolus Bucarelli : 25 1l.

cit. [...] ut veniret [...] satisfacturus precepta capetanei.

843 1262 aprile 13 1/175r 2/198r, 3/182r
Uderisius Acci de Mecana : 50 1l.
super eo quod inculpabatur quod percusserat Iohannem Astaldi de

dicta villa cum maga in capite tribus vicibus, ita quod de qualibet percus-
sione sanguis exivit.

844 1262 aprile 13 1/175r, 2/198r, 3/182r
Filippus baiulus frater Bonacursi : 25 1l.

eo quod dicebatur et inculpabatur quod permiserat quendam cap-
tivum de carcere liberari pro una quantitate pecunie.

845 1262 aprile 22 1/175r, 2/198r, 3/182r
Benevenutus Peri Salvoli: 500 1l., et destructio bonorum.

acc. per Ranaldum quod interfecerat dominam Perusiam uxorem suam.
336

846

Per.

847

848

MARIA PAOLA CORBUCCI
1262 aprile 24 1/175v, 2/198r, 3/182v
Baldutius de Laviano : 50 ll.

eo quod dicebatur extraxisse bladum sive grassciam extra comitatum

1262 aprile 26 1/175v, 2/198r, 3/182v
Petrus Tadee : 25 ll.

acc. a Bartholo Tholomei, quod acceperat ab eo res suas.

1262 aprile 26 1/175v, 2/198r, 3/182v

Ranutius domini Ranaldi de Montepulgano, Ventura Herrici habi-

tator Laviani p. S. S., Gretus de Plebe S. Martini, Nercolus bailitor : 100
ll. pro quolibet.

849

850

cit. [...] occasione cuiusdam testificationis quam fecerunt.

1262 aprile- 27 1/175v, 2/198v, 3/182v
Giliolus de villa Cellis : 50 1l.

acc. quod retinebat exbannitos com. Per. contra formam statuti.

1262 aprile 27 1/175v, 2/198v, 3/183r
Nicolutius Andree de Portollis : 20 1l., poi 50 Il.

acc. a domino Suppolino Bernaidi et Iacoputio Stanke pro .cxr. ll.

quas ei dare et solvere tenetur causa mutui, ut patet confessione scripta
manu Tiverutii notarii.

851

1262 maggio 5 2/201r, 3/197r

Ventura filius Henrici habitator Ville Laviani, Ranucius domini Ra-
I « LIBRI DEI BANDITI ? DI PERUGIA 337

naldi de Montepulgano qui habet podere in villa Pucoli, Grettus de villa
S. Martini de Clusio et Nercolus bailitor - p. S. S. : 100 11. pro quolibet.

cil. quod falsum testimonium reddiderunt super facto domini Cri-
spoliti et filiorum suorum.

852 1262 maggio 5 2/201r, 3/197r
Iohannellus Hermandi [p. S. S.]: 25 ll.

acc. a Peruscino et Petro Guidi, quod fecerat insultum contra eos.

853 1262 maggio 8 2/203r, 3/200r

Guidarellus domini Iohannis et Mastinellus domini Synibaldi - p. S.
A. : 10 Il.

cit. [...] ut venirent [...] responsuri Ofredutio Bocii et quod pre-

ceptum de stando in palatio, quia Ofreducius petit ab eis et a quolibet
ipsorum insolidum .cLvi. ll. den.

854 1262 mcggio 10 2/201r, 3/197v
Servutius de parochia S. Gregori, Rubeus Ranaldi de parochia Hospi-
talis, Barthucius Gattoli de eadem parochia, Pugolus Amate - p. S. S.:

50 Il. pro quolibet.

quia dicebatur eos fore male inviatos et male facere facta eorum.

855 1262 maggio 10 2/204r, 3/201r
Bencevenne bailitor com. Per. p. S.: 25 Il.
cit. [...] occasione quod vendidit bailiam cuidam alteri bailitori, de

quo est in dampno com. Per.

856 1262 maggio 10 2/204r, 3/201r

Bentevegna, Ventura eius fide(iussor) de Casacastaldo, p. S. : 10 1l, ef
rest.
338 MARIA PAOLA CORBUCCI

ad petitionem quam faciebat de eis Iohannes Tiveri, qui dicebat quod
fregerant sibi pactum stando cum eo et abstulerunt sibi pannos et catenam.

857 1262 maggio 18 2/201v, 3/197v

Salvucius Tudini calcolarius, Venturella Bombaronis - p. S. S. : 500
ll. pro quolibet.

cit. [...] super eo quod dicebatur publice eos occidisse Petrum Gui-
lielmini.
858 1262 giugno 7 2/201v, 3/198r

Tancredus Gual(er)es p. S. S. [aggiunto successivamente un segno di
et tra i due nomi]: 10 Il.

cit. ad petitionem Trovalveri et Nepucoli Vitelli, eo quod fuit pre-

ceptum sibi quod veniret ad standum in palatio com. Per. ut solveret ei
I. ]l. den. silicet quilibet .xr. ss.

859 1262 giugno 15 2/201v, 3/198v
Bonfiliolus.de Monte Rufiano p. S. S. : 25 Il.

cit. [...] quod veniret ut responderet accuse quam de ipso facit
Ranerius Boniohannis.

860 1262 giugno 15 2/202r, 3/198v
Mannolus Benedicti sartor p. S. S.: 10 Il.

cit. [...] ad petitionem Iacopelli Provengani et non separaret se de
palatio et non venit.

861 1262 giugno 15 2/199r, 3/195r
Ricutius Iohannis de villa Campi p. S. P. : 500 Il.

cit. [...] eo quod denuntiatus fuit quod occiderat Leonardutium Be-
nencase de villa Campi.
I « LIBRI DEI BANDITI » DI PERUGIA | 4899
862 1262 giugno 16 2/200r, 3/196r
Iacobus quondam Suppolini p. E. parochie S. Stefani : 10 ll.

cit. ad petitionem Controli Bonrami pro .xir. ll. den. quas dare te-
ncbatur Primerano a quo Controlus habebat ius cessum, quia non stetit.

J

863 1262 luglio 6 2/204r, 3/201r
Alteketa uxor Leonardi de Campo p. S. : 100 Il.

inq. [...] quod fecit occidi dictum suum virum.

864 1262 luglio 15 2/199r, 3/195r

Andreas filius Salamonis Fidantie, Salamon Fidantie - p. S. P.: 10
ll. pro quolibet.

acc. a Petrosillo syndico ecclesie S. Crucis, quod nocturno tempore
accesserunt ad campum prioris et ipsius ecclesie et furto abstulerunt exi-
stentia in ipso campo.
865 1262 luglio 17 2/202r, 3/198v

Perucolus Madi Thomassi qui vulgo dicitur Balionus p. S. S. : 50 Il.

dicebatur percussisse cum ense Finiguerram de Urbeveteri.

866 1262 luglio 18 2/204v, 3/201v
Iohannes Martini de Monte Abbatis [p. S.]: 25 Il.
acc. a Iacobo Iohannis de codem loco, quia verberaverat uxorem
suam dominam »«***x.
867 1262 luglio 20 2/203r, 3/200v

Oditolus Peri de Galera [p. S. A.]: 50 Il.
340 MARIA PAOLA CORBUCCI

acc. ab Alevolo Bonagure eiusdem loci, quod abstulerat sibi uxorem
suam Amatam et ipsam secum duxerat.

868 1262 agosto 16 2/202r, 3/199r
Ranugolus Iohannis Pravi de Ynsula Pulvensi p. S. S. : 25 Il.

acc. a Meliorato Iohannis quod fecerat insultum contra eum cum cul-
tello malitioso.

869 1262 agosto 18 2/199v, 3/195v
Boncius Gipgii de burgo p. S. P. : 25 Il.

den. a custodibus noctis, quod fuit inventus nocturno tempore, por-
tavit arma vetita.

870 1262 agosto 18 2/200r, 3/196r

Leonardus Andree, Angelus eius frater, Bonfiliolus eius frater, Homi-
colus Andree - de Cumpignano, p. E.: 50 ll. pro quolibet.

acc. a Benvenuto Mancie, quod ipsi immiserunt ingnem in domum
suam et in palerium [o paliarum], et inciderant vineam et arbores ipsius.

871 1262 agosto 19 2/200v, 3/196v
Iacomettus de Montelagello p. E.: 40 Il.
quod non venit ad solvendum condempnationem factam de eodem

in termino ei dato.

872 1262 agosto 19 2/202v, 3/199r
Calandrucius et Bonafemina - p. S. S.: 25 Il.

acc. a Iacopello Conoli, occasione furti.
I «LIBRI DEI BANDITI) DI PERUGIA 341

878 1262 settembre 13 2/202v, 3/199v
Iohannellus Peri Berte de castro Corgani p. S. S. : 500 Il.
acc. a Ranucio Acci, quod occidit Gualfredum Orlandini de eodem

castro.

874 1262 ottobre 3 2/203v, 3/200v
Pisanus domine Iacomelle de villa Collis S. Savini p. S. A.: 50 Il.
acc. per Alevolum Vicine de Sportacana, quod idem Pisanus intra-

verat domum ipsius Alevoli [o Aiutoli] ad cognoscendum carnaliter uxo-
rem suam dominam Bellaverde.

875 1262 ottobre 24 2/203r, 3/200r

Ranalducius Raynerii Iacobi de villa S. Iohannis Rassine p. S. A.:
500 Il.

den. fuit quod occidit Agustolum de Eugubio.

876 1262 novembre 8 2/200v, 3/196v

Ranacius Guelfutii, Hugolinus eius frater - de Compiniano p. E.:
200 Il.

cit. de homicidio quod commiserant in personam Bombarone de Cum-
piniano.
877 1262 novembre 9 2/202v, 3/199v

Christofanus de Baniaria et Nercolus filius eius - p. S. S. : 500 Il.

dicitur occidisse Benvenutum de Baniaria.

878 1262 novembre 20 2/204v, 3/201v
Pacifica p. S.: 500 Il.

den. quod percussit Munaldum [Iacobi p. S. cum lapide in capite,
de qua percussione mortuus fuit.
INDICE DEI NOMI DI

Abadia, 778
Abarbaglatus bailitor, 50
Abiosus scolarius de Preio, p.S.A., 244
Accoltolus Presbiteri, 173
Accomandulus de Sportacano, 248
Accurrimbonus, Acorimbonus
— Bernardi, 438
— Gilii bailitor, 211
— Johannis, 670
— de Podio Aquilone, 436
Accurrolus v. Acurrolus
Acoltolus Benevenuti, 490
Acomandolus f. Guidi Balisteri, 281
Acorimbonus v. Accurrimbonus
Actus Berunci v. Attolus Barunci
Acunciata, 6
Acurellus v. Agurellus
Acurrolus, Accurrolus bailitor, 123
— Girardutii, 294
— Orlandini, 670
Acursellus de S. Enea, 514
Acursinus Boncii de Pilonico, 419
Adelasia uxor Detacomandi Perusci, 47
Adelaxa uxor Gueruci de Plagaro, p.S.S.,
455
Aflore, 536
Agellum (Agello), 50, 113, 229, 237, 265,
398, 453, 666, 775, 809
Agiabene Tebaldi, 670
— de Trivixio, 375
Agiulla filia Clare sartricis, 633
Agnolutius d. Petri de Deruta, p.S.P., 483
Agorellus v. Agurellus
Agubium v. Eugubium
Agura, 146
— de abadia Vallis Uberti, qui stabat in
castro Agelli, 265
— barberius, 670
— presbiter ecclesie S. Petri, 794
— Bentevegne de par. S. Stephani, 794

PERSONA E DI LUOGO

Agurella Iacobi, 549
— sive Venturella Offredutii de par. S.
Pauli p.S.P., 328
Agurellus, Agurellu, Agorellus, Acurellus
— bailitor p.S.S., 515
— Andree ville Collis S. Savini p.S.A., 220
— frater Iacobi de Aseduta, 103
— f. Ricci de Fracta Bicci, 35
Agustolus de Eugubio, 875
Aigina que fuit de Gualdo, 366
Aiutolus f. Berte Gisle, 335
— frater Compagnoli et f. olim Sicardi,
318
Albergeptus, Albergettus, 666
— de S. Blaxio, 666
— Bernardi conestabilis p.S.S., 121, 122
— Bernardi de par. S. Antonii, 670
Albertinus Lombardus de Conobio qui di-
cebatur Porcella, 269
— Mencii de Castelione Vallis, 345
Albertolus Orlandini, 508
Albertus f. Carii, 349
— d. Iohannis, 291
Albricus assisinatus, 282
— magister, 431
Aldevrandinus, Aldevandinus, Aldrevan-
dinus, Aldrovandinus, Idrevandinus
— bailitor, 111
— tutor Paulutii, 335
— Armingocii, Armincocii de villa Pu-
coli, 623, 666
— Considerati, 478
— de Diruta, 512
— Guicardini, 65
— Mafei, 666
— Rainaldi, 670
— Ranerii, 484, 485
Aldevrandus Rainerii, 670
Aldrevandinellus, Aldrobandinellus, Aldro-
vandinellus, 768

NB: I numeri fanno riferimento alle schede.
INDICE : 343

— de monte Iovi, 356
— Ranaldi par. S. Marie de Francolinis
p.S.S., 180
Aldrovandinus v. Aldevrandinus
Aldrovanducius Peri, 4
Aldruda uxor Andree, 57
Alegrutius de Plano Carpinis, 382
Alevatius Bonromei, 743
Alevolus Bonagure de Galera, 867
— filius Estati Folgradi, 745
— Iannis Iovannini de par. S. Marie de
Colle p.S.P., 829
— Luchisii, 41
— Vicine de Sportacana, 874
Alglanum (Agliano), 195
Alguisium castellum, 350
Altadonna de burgo Filungi, 312
Altapasqua uxor Uguconis Berardi, 304
Alteketa uxor Leonardi de Campo, p.S. 863
Altodina uxor Maffutii, 673
Altomannus Iohannis Grassi, 27, 29, 30
Altucciola filia Ber veniatis, 187
Amadeus sacerdos, 681
Amadore v. Amator
Amalatia Carceris intra Spinam et Plcbem
Caini, 223
Amanitus Augure, 310
Amata uxor Alevoli Bonagure, 867
— Crescentii, 424
Amator, Amadore, 149, 670
Amatutius Rigoli, 688
Amelius faber, ferarius 644, 647, 650, 723
Ammanitus Arcarisi, 792
Amonitellus Thomasii de Agello, p.S.S., 453
Anastasius Pauli, 537
Ancianum, 99
Andreas, 57
— barberius, 380
— d. Ariverii, Riverii, 666
— Baldance de Plagaio, 5
— icculator qui fuit de Bectona de par.
S. Stefani, p.S.P., 190
Benvegnatis, 666
— Boccarelli qui fuit de Marcano, 1
- Boni Iohannis, 501
— Brune, 163
— Bucanardi, 670
— d. Cecilie, 666
— Compagni de S. Valentino, 436
— Companatici, 711
— Crespolti, 495
— Ducis, 138
— Egipti, 670

— Fomasii, 670
— Geptii, 131
— d. Gilie, 666
— de Grano de Plagario, 140
— Guarnerii, 670
— d. Guidocte de Marsciano, 393
— Guidutii Nigri, 475, 812
— Andrutius, Andruccolus Iacobi, 670
— Iacomini, 422
— Johannis, 492, 336, 670
— Marsilii, 303
— Massarie, 592
— Mencii, 274
— Monaci. 475
— Paganelli, 316, 313 ; de p.B. de par.
S. Martini, p.S.P., 179; qui dicitur
Capotostus, 280
— Pagani de Marscianc, 715
— Peri de p.S.P. de par, Hospitalis, 818
— Peri Bontempi calcolarius, 193
— frater Petri Orlandini, 23
— syndicus Pilonici, 415
— de Plagario, 509
— comes de Plagario, 661
— Rainerii Baruncii, 548
— Rainerii Manentis de Pacano, 618
— d. Ranutii, Raynucii, 804, 819
— Riverii v. — Ariverii
— filius Salamonis Fidantis, 864
— mag. Salvi, 775
— d. Sebilie de Pregio, 578
— Tebaldi conestabilis p.S.S., 121, 122
— Thomassi, 324
— Tiverii, 666
— Uguiconis, 670
Andreutius v. Andrutius
Andriolus, 44
— d. Bartholi, 614
— d. Bartholi de Compreseto, 666
— Petri bailitor, 211
— Plenerie, 677
— Ugolini de Plano Sefranorum, 162
Andriucus, Andrucius v. Andrutius
Andrucgolus v. Andrugolus
Andrutius, Andreutius, Andriugus, An-
drucius, Andruccus
sartor, 670
— Agrestoli, p.S., 196, 230
— Bonicontri, 583
— Boncii de Civitella Boniconum, 425
— Cibanelli de Vitiano, 771
— Deotaleve Georgii de par. Hospitalis
sive S. Stephani, 348
344

Fidancie bailitor, 834
Iacobi v. Andreas Iacobi
Mafutii Andree Gostantii de par. S.
Lucie, p.S.P., 717, 817, 820
Orlandini de par. S. Marie de Colle,
p.S.P., 730
— Peri, Petri, 486, 670
— d. Tudini, 802
Andrucolus, Andruccolus
— Angeli, 670
— d. Barunci, 666
f. Deotaleve, 517
— Iacobi v. Andreas Iacobi
— Magi Ugonis Gixiliberti, 320
— Uderisi, 670
Anfoginus f. olim d. Bonifatii, 34
Angela d. Bone, 262
Angelera f. Peruscine, 557
Angeleria, 55
Angelus, 43, 75, 95, 399, 454
— p.S.S., 206
— bailitor, 181
— calderarius, 670
— prior S. Montani, 759
— frater Accoltoli Presbiteri, 173
— Andree de villa Hospitalis Fultigna-
ni, 815
— Angelice castri Derute, 327
— Bastancie de Betonia, 626
— Baronis, 41
— Benedictoli, 84, 682
— Benveniatis, 119
— Benvenuti, 824
— Berardi, 218
— Bonaiuncte, 670
— Bonaventure, 582
— Boneore Caboline de par. S. Martini,
559
— Brunatii par. S. Antonii, 716
— Bruni, 839
— Bruni de Ripa, 195
— Cervasii, 521
— Corradi, 670
— de Cumpignano, frater Leonardi An-
dree, p.E., 870
— Deotesalve, 670
— Detesalvi, 630
— mag. Georgii, 670
— Gipti, Gipgi, 8, 304
— Iacobi Rainerii, 670
— Iohannis de Colcello, 670
— Lanfrancii, 119
— Leonardi de Plano Carpinis, 569

I

MARIA PAOLA CORBUCCI

— Marie, 521
— Martini Poli de Cerqueto, 528
— Menci, 213
— mag. Pagani, 702
— Petri, 377, 487
— Pieri Mercioli, 133
— Raynucini Mendice, 318
— Scangni de Podio Turris, 602
— Somei de S. Valentino, 712
— d. Thomassi, 670
— d. Thomassi de Sancti Valentino, 611
— Ugugcgonis, 277
Angelutius, 610
— Constantii, 674
— f. Galli Philipi, 320
d. Gilii de Tuderto, 625
Iohannis Andree, 577
— Latine de Coceto filius d. Vitalis, 670
— Negoccoli, 670
— Simonis de Rancolendo, 753
— Tancredi, 516
— d. Thebaldi, 670
— Thomassi olim de Asisio, 239
— Urvetani, 693
Anorutius Petri, 486
Antonius, 524
Ancaburla de Senis, 391
Ancola uxor Simeonis, p.S.P., 417
Aquistolus f. Benvenuti Pucarini de Pa-
nicali, 756
Arduinellus Magaronis, 166
Arenese, locus qui dicitur, 310
Argumentalos f. olim Sinibaldi, 329
Arloctus Iohannis, 670
Armannus, Armanus,
manus
Comitis, 316
de Guillielmi, 666
Iacobi, 670, 690
d. Rigii, 513
— d. Supolini, Suppolini, 445, 670
— frater Conoli, 536
Armanutius, Hermanutius
— Gilii, 823
— Pauli de Deruta, 314
— Supolini de Gloiano, 596
Armatutius, 670
Armilia Benvenuti, 706
Arnaldutius Peri, 354
Arnoldus de Pacano, 148
— de Plagaio, 5
Arnolfinus Danielis de Valiano, 43
Ascagnanum (Ascagnano), 6, 426

Hermannus, Her-
INDICE 345

Aseduta, 103
Asinum, 255
Aspellum v. Spellum
Assisium (Assisi), 14, 41, 42, 53, 104, 133,
219, 239, 299, 453, 539, 581, 832
Astuldus f. Simonis notarii, 369
Attolus Barunci, Actus Beruncii, 364, 670
Attus de Penne, 3
Augubium v. Eugubium
Aurum villa (Oro), 187
Avedutius frater Crescioli Pascalis, 574
Avenante Mafei de par. S. Frorentii p.S.,
767
Averolus Iohannis, 670
Averna (Verna), 710
Averutius f. Martini, 90
Avinante de Casalalta, 530
Avultronus, Avoltronus, Avultrone
— de Castro Arnis, 696
— d. Iacobi Oddonis, 443
— Iohannis Uguicionis Bernardi de par.
S. Fortunati p.S.A., 624, 666
— d. Mafei Bernardini, 425
— d. Matei de Ramacano, 826
— Mustine de S. Pleneria, 436
— Oddonis, 666
— de Penne, 3
Sibilie, 671 ; bailitor, 111
d. Struffoli de Rochiano, 526
— Uguiconis v. — Iohannis
Acarellus frater Guillielmi, 89

Bacarellus condam Brunatii, 139
Baglonus, Balglone
— d. Guidonis Oddonis, 670, 695
— Oddonis, 31
— Pegolocti, 670
Bagnaria, Baniaria (Bagnaia), silva 43,
villa 272, 362, 877
Baiocellus Furnarie par. S. Frorentii, 757
Baldinoctus Mathei, 670
Baldinus Bartholi de Castilione Filiorum
Fifusci, 408
Baldovilanus, 65, 81
— frater Bonavolte par. S. Iohannis Ro-
tundi, p.S.S., 180
Baldutius de Laviano, 846
— frater Palmeri Valentini, 395
Balducu Valentini de Santelena, Santelera
223, 436
Balglone v. Baglonus
Baligarium (Bulagaio), fons, 656

Ballocellus de Montegualandro, 760 ; frater,
760
Bandinus Caritatis, 670
Baniaria v. Bagnaria
Bangnum, 221, 639
Baraterius qui fuit de Urbeveteri, 100
Barcillga Spinelli de par. S. Martini de
Vircaio, p.S.A., 27
Barcus Egidii, 670
Bardeceptus notarius, 567
Barfolus prior Heremi Virgiliani, 765
Barfutius Fordevollie de Munteacuto, 700
Baroccolus d. Raynerii v. Barocus
Barocolus de Catarore, 436
Barocus, Baroccolus d. Ranerii, 162, 163, 785
Baroncellus serviens prioris de Pregio, 33
Baroncinus Tedeske de Petramilina, 195
Baronus Benedictoli 284, 286
— Guerroli, 666
— Suppolini, 670
Baroncius Benedectuli, 232
Bartholomeus, Bartolomeus 453
— don, 639
— notarius, 319
— Amate p.S.S., 470
— Amodei frater Andree Boccarelli 1, 2
— Atti, 552, 553
— Boniohannis par. S. Valentini, 666
— f. Boninsigne 620, 666
— Carlecti, 670
— de Gualchis, 379
— d. Iacobi, 670
— Iacobi Verdiane, 666
— Iohannis Grassi, 670
— gener Kikignoli, 396
Varcannate, 670
Bartholucius v. Bartholutius
Bartholus, Bartolus, Barthulus, Barthullus,
Bartulus, 89, 93
— plebanus plebis de Compiniano, 380
— Aldrovandini, 14
— de Augubio, 183
— Bartholi, 666
— Bentevoli, 562
— vir Berte Vitalis, 9
— Bonoscangni, 809
— Capecalis, Capicalis, 666, 670
— Cacadoris de Cibotola, 428
— Cacatoris, 778
— Caciati de Papiano, 144
— Centure, Cinture, 32, 37
— de Collelongo de Marxano, 436
— Cortucii, 436

,
346

— Georgii de Assisio, 14
— Griffoli de Clusio, 59
— f. Isabelle de villa Casapaie, 266
— Macgi, 75
— de Maronci, 163
— Martini, 268
— Mathei 753
— Pelegrini, 163
— Pelorci de villa S. Martini de Bocca-
porcis, 786
— d. Raineri, 812
— Rubeus, 91
— d. Salvatici, 670
— Sacentis par. S. Iohannis de Fosso, 757
— Servuli, 564
— Solabelle, 243
— Tapici, 777
— Tholomei, 847
— f. Tocculi par. S. Savini, p.S.P., 178
— Trocci, 670
— frater Ugolini Daxii, 608
Bartholutius, Bartholucius, Bartolucius,
Bartolutius, Bartulucius, 638, 666
— d. Altedompne, 670
Bernardini, 74, 76
Bonaiuncte, 670
— Iohannis Rainaldi, 613
— [unctoli, 590
— f. Margagnani Abbandonati, 339
— Rainerii, 670
— Ugonis Fafi, 670
Barthucius v. Barthutius
Barthuccolus, Bartucgolus, Bartucolus
— Andree par. S. Savini p.S.P., 259
— Benvenuti, 670
— de Monte Agutello, 546
— Oddonis par. S. Iohannis, p.S.S., 259
— Ugonis de Pregio, 568
Barthullus, Barthulus v. Bartholus
Barthutius, Bartutius, Barthucius,
tucius, 309, 443
— Alchende, 721
— Altadone, 387, 754
— Angeli, 562
— Bernardi, 670
— Bonmaronis, 249
— olim Credoli, 76, 357
Gattoli p.S.S., 854
— Mafei Danole, 649
— d. Pere de par. S. Nicolay, p. E., 749
— baiulus de Plebe S. Sebastiani, 739
— Rayneri, 800
- Ricii, 543

Bar-

MARIA PAOLA CORBUCCI

— Vergere de burgo S. Petri, par. S. Ste-
phani, 349
— Ymeldine de Plano Carpinis, 396, 399
Bartolomeus, Bartolucius, Bartolus v. Bar-
tholomeus, Bartholutius, Bartholus
Bartucius, Bartulucius, Bartulus, Bartu-
colus, v. Barthutius, Bartholutius, Bar-
tholus, Barthuccolus
Baruncellus serviens prioris de Pregio, 33
Baruntius f. Bernardi Aldrevandi, 357
Bastianus Detesalvi de Averna, 710, 711
— de Plano Carpinis, 569
Beatrice, Beatrix
— uxor Bartholi Aldrovandini, 14
— uxor Bernardini, 83
— uxor olim Bovis Mafei Acconis, 837
— uxor Vitalis Medici, 433
Becarellus, Beccarellus, 149
— Nicolecte de Plagario p.S.S., 197
— Rigepti, 469
Beccarius de Aspello, 238
Bectona v. Bettona
Bella, 713
— amasia Bonfiglioli de Monte Nigro, 754
Bellafante uxor Bonifatii, 593
— uxor Homoli Niccolai, 808
Bellaverde uxor Alevoli Vicine de Sporta-
cana, 874
Bellintesus Bernardi de Assisio, 104
Beltraminus notarius, frater Martini Ca-
coli, 329
Benacoltus Guidutii, 337
Benadacta uxor olim Iunte, 204
— uxor Venturelle, 601
Benadutius barberius, 540
Benamatus Beneveniatis de castro S. Ma-
riani, 720
— Raynerii de par. S. Antolini p.S.S., 814
Benasa de Cortonio, 685
Benauditus Benvenuti, 697
Bencevegna, Bencevene, Bencevenne, Ben-
civenne, Bentevegna, Bentevenga, Ben-
tivegna, Bencevennus
— bailitor p.S., 855
— funarius, 670
— rector ecclesie S. Marie de Ponte Pat-
toli, v. Crescimbene
Andree de par. S. Marie Collis, 772
pater Bernardini et Iacopecti, 331
Berte, 670
Bonaiuncte, Boneiunte, 497, 670
Bonfigloli, 93
Brunatii, Brunacci, 496, 666

l

I

I
— Brunacii de villa S. Gili de Monte, 786
— Brunetti, 400
— de Casacastalda, 856
— de Castello, 521
— faber de Castiglone Ugolini, 6
— Cesarii, 323
— f. Deotefece, 281
— Gatti, 146
— Iohannis, 655
— f. Lacarii, 521
— Martini, 589
— f. Maynitti, 19
— de Montenigro de Brignonum, 533
— f. Munaldi Pravi, 345
— Rainerii, 350, 670
— Ranaldi, 721
— Rayneri, 125
— Raynucii, 678
— Silvestri de Pacano, 107, 109
— Sinibaldi, 670
— Suppolini, 666
— de Unconis, 93
Versilie, 670
Viviani de villa S. Polenaris, 341
Bendefende Suppolini de Montebiano, 547
— Vitalis, 455
Bendikectus de S. Maria in Silva, 290
Benedictolus, Benedittolus
— de Agello, 113
apulus, 116
Girardi, Ghirardi 336, 492
Guiducii, famuli, 105
Guirardi syndicus com. Cerqueti, 290
— Novembrine, 448
— Statii, 755
Benedictus Ianuarii, 305
Beneditus, 155
Benencasa, Benincasa
— de par. S. Marie Nove, 200
— Berardi, 18
— Iannis, 374
— f. Lacarii, 521
Martini de Ripa, 195
Petri Amici, 521
Ranaldi, 670
— Ranucii, 641
— f. Ugolini, 489
Benentende, Benintende
— f. Iacobi Iannis, 172
— Orlandini, 509
— Petri, 670
Benentese Martini de par. S. Marie de Col-
le, 517 -

I

I

I

INDICE

Benetesus Martini Gallie, 261
Benetonus Simeonis, 641
Beneveniate v. Benvegnate
Benevenuta, Benevenutus v». Benvenuta,
Benvenutus
Benfactus mercaiolus, frater Silvestri, 402
Benincasa v. Benencasa
Benintende v. Benentende
Benintesus magister, 163
Benneta Perusii, 566
Bennonardus, 666
Benservitus Pravi par. S. Fortunati, 180
Bentevegna, Bentevenga rv. Bencevegna
Bentevolie, 692
Bentivegna v. Bencevegna
Bentrus Benvegnatis, 670
Benvegnata mater Letitie, 485
Benvegnate, Benvegnatus, Beneveniate,
Benvignate, Bevegnate, 189

— Andree, 163

— Andree de Monte Nigro, 258

— Aportoli, 497

— Brunacii, 670

— Conparati, 687

— Godoli, 232

— Guidonis Deotesalve de Brunacis de
Preio, 231
Guillielmi, 675
Lacci, 572

— Lamberti, 820

— Marie, 147

— Orlandi, 818

— Paladini de Petramilina, 195

— Symeonis de villa Cleole, 835

— Cocoli, Zucoli, 80
Benvenes, 546
Benvenuta, Benevenuta, 52, 384, 407

— Brendoli de Mecana Marchionis, 827

— Diane, 254

— soror Divitie Ronconis, 394

— nurus Guidalocti marescalchi, 650
lombarda, 260

— f. Petri Iacobi de Monte Nigro, 258

— Petri Offridutii de Camerino, 209

— uxor Ranaldi Guidone, 120
Benvenutus, Benevenutus, Bevenutus (v.

anche Venutus), 97, 315, 640
— presbiter, 833
— de comitatu Eugubii, 835
— Alberti de par. S. Angeli, 656
— Aldovrandoli, 11
— Ardimanni, 95
— de Baniaria, 877
348

MARIA PAOLA CORBUCCI

— Bartholi de Pilonico, 415

frater Bartholli Martini, 268
Benedictoli, 286

Benvegnatis, 670

Bernardini, 566

Berte, 329

Bombaronis, 670

Bonaiuncte, Bonaiunte, 655, 670
Bonfidati, 26

de Callis (Galchis), 645

de Colongnola, 93

de Compreseto, 542

de Cruce, 679

sive Venutus f. de Cumpignano, ne-
pos Scangni Clusini, 28
Deotacomandi, 659, 670

Diaconi, 670

Dietisalvi Benedictonis de Preio,
p.S.A., 244

Dominicelli, 48

Dominici, 670

Dominici Corboli, 780

Dominici de villa S. Fustini, 535
Donrainerii notarius presbiter S. Orti,
222

Egidii, 666, 670

Forasterii, 613

Fuscarius, 670

Galgate de Castiglione Acci, 24
Gilii, 529

Gocoli, 217 .

Griffoli de villa Cellis, p.S.P., 479
Gualfredutii, 393

Guasconis, 670

Guilielmi, 670

Iacobi Petri, 711

Incalcoli, 358

Iohannis 157, 541

Iohannis Aldrobandi, 7

Iohannis Cridoli de Conpignano, 42
d. Lucensis, 604

Lucatti, 113

Madii, 617

Malgoli, 467

Mancie, 870

Martholi, 666

Menci de Podio Curtis, 56
Miccole, 397

Mitigoli, 308

de Nucea, 161

Oddo, 10

Oratoris, 239

d. Palmerie, 670

— Peri Martholi, 410
— Peri Riccomandi de plebe Cicaleti, 344
— Peri Salvoli, 845
— Peri Stefanelli, 103
— Periyse, 670
— Petri, 418
— Pugarini de Panicali, 756
— Rainerii, 670
— Rigalicti, 204
— d. Rigepti p.S.A., 245
— Rodulfi, 660, 766
— Rubei, 670
— de S. Maria in Silva de Marxano, 436
— Silvestri, 670
— Tebaldi, 419
— Tiverii qui fuit de Scopeto, 108
— frater Tiverutii, 274
— Travalli, 51
— Tucte de Casalate, 766
— Ugoli, 232
— Ugolini 670
— f. Ugolini Bolsi, 241
— Ugonis, 670
— Uguitonis, 226
— Vegnati de Iosep de Papiano, 141, 144
Benvignate v. Benvegnate
Bencevennus v. Bencevegna
Bencolus sartor, conestabilis p.S.S., 121,
122
Berardolus f. Iohannis Berardelli, 163
Berardonus, 280
Berardus, 43, 666
— Angeli de Marano, 301
— de Laviano, 645
— d. Pauli, 625, 666
— de Podio, 150
— d. Rainerii, 670
— Coppo, 622
Berardutius f. Iohannis de S. Iohanne, 158
— Marie, 138
Berecevuta Phylippi, 630
Bernardellus filius Falcaroni picecarelli,
440, 444
— d. Martini de S. Donato, 355
Bernardinus 83, 666
— Arculani par. S. Simonis p.S., 179
— f. Bentevegne Iohannis Boni, 495
— Bentevenge bailitor ville de Montea-
gello, 331
qui fuit de Cortonio, 634
— de Cremona, 576
— Griffe civis Urbisveteris, 317
— de Nuxia, 280
INDICE

Peri Parentuli, 232
- Raynerii 837 Roberti, 232
Bernardolus f. Iacobi Dominici, 266
Bernarducius Andree, 742
Bernardulus Pilelli, 581
Bernardus, 64, 341
— eanonicus, rector ecclesie S. Iohannis
de Asino, 255
— de Assisio, 128
— Bartholi de Montaldo, 120
— Bondomandi, 670
— Boneguide de Corcano, 500
— de Cerveleris, 100
— Iohannis, 206
— Vivoli, 669
Bernacorus Leacarii, 125
Berrecevuta uxor Bonaiunte Maffei, 191
Berta
— uxor Beneveniantis, 134
— uxor Benvenuti Gocoli, 217
uxor Deutefeci, 480
Gisle mater Aiutoli et Compagnoli, 335
Vegnatonis, 604
— Vitalis uxor Bartholi, 9
Bertucius Petri Fortis de Papiano, 144
Bercolus, Bercus f. Buccari, frater Cor-
tholi de S. Mariano de Pacano, 36,
107, 109, 285
Betona, Betonium, Bettona (Bettona), 14,
118, 190, 625, 626, 666
Bevanum (Bevagna), 176
Bevegnate v. Benvegnate
Bevenisse Benincase, 670
Bevenutus v. Benvenutus
Bevulcus, 72
Bicco de Corcano, 73
Bilioctus Donoli, 666
Bindus Riche de Florentia, Florentinus,
22, 207
Blamcatius Angeli Morgani de Spoleto,
401
Blanca uxor Iannis Ranucii, 71
— uxor Paganelli, 130
Blancardus d. Magistri, 666
Blancia Corcianelli, 249
Blancus bailitor, 633
— Christofori, 381
— de Pucolo, 449
— Stabilis de Plagaio, 570
Blanducius d. Gualfredii 499,
Blandutius d. Gualdredi p.E., 457
Blancaflore, 70
Blancardus, 670

|

23

349.

Blasius Iohannis, 336
Blunda, 16
Bocarellus, Boccolus, Bolgarellus v. Bu-
carellus, Buccolus, Bulgarellus
Bolongninus d. Massarie de plebe S. Qui-
rici, 289
Bognorio de Macinata dominorum Federici,
158
Bombarone de Compiniano, 876
Bommandatus Negocantis, 670
Bommartinus Clarimbaldi, 801
Bona uxor Rainaldelli bailitoris, 272
Bonacoltus, 46
— Leoli de plebe Cicaleti, 71
— f. Perfecte de Agello p.S.S., 237
— Ugulini bailitor, 246
— Valentis de Viculo, 550
Bonacursius Ducis, 138
Bonacursus p.B., de par S. Savini p.S.P.,
179
frater Andrutii Boncii, 425
Benincase, 670
Benvignatis Bonelle, 72
Donuli de Romegio, 173
Madii, 617
Nucerini, 613
— Thomassi notarius, 168
Bonafedancia iudex, 328
Bonafemina p.S.S., 872
Bonagratia Verardi Previ, 237
Bonaguida filius Girardine, 5
— Rainerii, 670
Bonagura Benserviti, 75, 95
— Gilii, de S. Valentino, 635
— Iohannis notarius, 538, 405
— Maffei de p.B. par. S. Prosperi p.S.P.,
179 I
Bonaionta, Bonaiuncta, Bonaiunta, Bo-
nacunta, Bonazunta, 214
— bailitor, 176
— fornarius, 93, 670 ; bailitor, 155
— Astuldi, 666
— Benci, 670
— Bertami, 268
— Blanci, 670
— Brunatii, 406
— de Cortona, 209
— Gilioli, 613
— Guidonis de Papiano, 141, 144
— Jacobi, 670
— Iohannis, 670
— Maccari, 577
— Maffei, 191

l

l

|
350 MARIA PAOLA CORBUCCI

— de Merce bailitor, 168
— Orlandini faber, par. S. Fortunati
p.S.A., 196, 230
— olim Petri Paltonis de Panicali, 322
Bonalbergus, 710, 711
Bonamancia Mafei notarius, 670
Bonaparte Gualfredocti, 666
— Petri Orlandoli de Castro Arnis, 692
Bonapretis, 91
Bonaquistus filius Michaelis Ugolini 627,
700
Bonamente Mangiarini 670
Bonaspene, Bonaspes, 33, 822
— Bonaiuncte de burgo S. Frorentii, 130
de Gualdo, 183
— notarius qui fuit de Hermencano, 319
— Rainerii, 670
— bailitor de S. Apollenare, 427
Bonastatus de Montepulcano, 158
Bonaventura (v. anche Ventura)
— frater, cellerarius hospitalis de Plano
Carpini, 711
— judex, 831
— prior S. Gilii de Podio, 56
— Cardinalis, 368
Collis mater Brunectelli Rainerii, 567
vir Diambre Vitalis, 606
Donarelli, 258
Fabiani, 670
Gualfredutii, 496
Iacobi, 670
Iacoppi, 34
Karli, 538
Lecti, 670
— d. Letitie, 36
qui fuit de Lucka, 100
Peri, 222
Rusticelli, 666
Bonavere, 93
— Abadisse, 93
— Aldevandini, 670
— Iacobi, 670
— f. Martini de Panicale, 322
— Peri, 264
— Ranerii Prioris, 838
— Robbe, 42
Bonavolia de Villanova, 150
Bonacunta, Bonazunta v. Bonaionta
Boncagnus, Bonoscangnus, Bonscangnus,
Bonuscangnus (v. anche Scangnus)
— notarius, 491
— Agustoli de burgo S. Savini, 346
— Bentivegne, 670

l

I

— Benvegnati Gualfredi, 132
— Brune, 163
Paroli, 670
— Petri Sardine, 531
Boncius, Buncius Bernardini, 74, 76
— Gipcii de burgo p.S.P., 869
Boncompagnus bailitor, 33
— Panemsacci de par. S. Marie Nove,
719, 722
— d. Rainaldi, 632
Bonconte, Bonuscomes
— d. Armanni Comitis, 593
— d. Bonaventure, 514
— Bonavere, 407
— Peri Odie, 261
Bonefatius v. Bonifatius
Bonensigna, Boninsegna, Bonunsegna, 469
— Detefe de par. S. Miliani, 839
— d. Marie, 281
— de Preio, p.S.S., 234
Bonfiglolus, Bonfiliolus, Bonusfiliolus, 93
— Aliocti, 532
— frater Leonardi Andree de Cumpigna-
no p.E., 870
— de Monte Rufiano p.S.S., 859
Bonifatius, Bonefatius, 629
— Aldevrandutii, 354
Girardi, 670
Iacobi Aportuli, 207
— Monache, 521
frater Rainaldi Gilii Gualterii de Ro-
cha Apinina, 558
Boniohannes, Bonusiohannes, 713
— Bernardi, 670
— Bonacursi, 525
— frater Bonacursi nucerini, 613
— Cicilie, 61
Constantii p.E., 328
de Compreseto, 542
filius Guidalocti marescalchi, 644
Lacosciani, 670
— Peri, 666
— f. Riccii, 65, 66, 81
Scangni de Ramacano, 425, 826
— Venture, 666
— Venture Acti, 670
— Vigilantis, 545
Boninsegna v. Bonensigna
Boniscagnus v. Boncagnus
Bonicolus Iacobi, 666
Bonmaseus famulus Rainerii de Campo, 153
Bonolus Ranalducii de par. S. Iohannis Ro-
tundi, p.S.S., 746
INDICE | 351

Bononia (Bologna), 129, 378
Bonora de comitatu Eugubii, 835

— Iohannis, 163

— Martini, 670

— uxor Orlandini, 322
Bonoscangnus v. Boncagnus
Bonoscentre Bonumscagni custos noctis

p.S., 200
Bonosmerius filius condam Bontempi, 252
Bonostatus Rustikelli de Monte Pulcano,
287

Bonsavere notarius, 670
Bonscangnus v. Boncagnus
Bonsignore Renaioli, 237
Bonunsegna v. Bonensigna
Bonus de hipis, 461

— frater Ugolini Mignacce de Pacano, 171
Bonusannus filius Deotefece, 281
Bonuscambius Ugolini, 670
Bonuscagnus v. Boncagnus
Bonuschristianus de Florentia, 12
Bonuscomes v. Bonconte
Bonusfiliolus v. Bonfiglolus
Bonusiohannes v. Boniohannes
Bonvicinus frater, d. pape cubicularius, 638
Bongoharnum, 141
Bos faber, 85
Bovarone Benencase de villa Ripe, 801
Borgognosus Albergepti, 670
Bovicellus Vitelli, 670
Bracius, Braccius, 666

— de Laviano, 645
Bracgcius v. Bracius
Brancus Benvenuti, 670
Brancutius Bonacursi, 300

— Leonardi, 529

— Vinci de par. S. Antonii p.S., 779
Brandinellus de Castro Plebis, 28
Briganome notarius, 439, 704
Bronectus v. Brunectus
Brosicus, 475
Brucarellus Silvestri, 670
Brullus balasterius, 521
Bruna Magalocti, 307

— Perusii, 159
Brunacius, Brunatius, Brunaccius

— bailitor, 7

— bailitor Ville Nove p.S.P., 225

— Andrione, 202

— frater Bonaiuncte, 322

— Maurini, 147

— Peri de villa Fluminis, p.S.A., 561

— Poliatti, 127 :

— Schifate, 465
— Cilii, 148
Brunectula Berte de Carastro, 616, 666
Brunectus, Brunettus, Bronectus
— Foresterii, 613
— Iennari de S. Ianne de Asino, 195
— Peri, 232
Brunellus, 87
— Pauli de par. plebis Ripe, 839
Brunettus v. Brunectus
Brunus fornarius, 631
— Mancini de Muntalto, 608
Buacronus custos par. S. Marie Vercarii
670
Bucarellus, Bocarellus, Buccarellus
— Achinantis, 666
— Bartholi de Pilonico, 415
— f. Benvenuti Pucarini de Panicali,
756
Giptii, 733
— Gisle, 39
— Maffei, 670
— Peri, 243
— Sonoli, 165
Bucarus d. Boncontis, 670
— Brune p.S.A., 232
— Brune de Petramilina, 195
— Consulis, 613
Gisle de Lupacone in flumine Tiberis,
44
Iohannis, 666
— Pregadei, 613
Buccarellus v. Bucarellus
Buccarus Barile, 39
Buccolus, Boccolus 172, 228 ; heredes, 521
— Conparati ville Vallis p.S., 226
— Monaldi, 159
Bukerius Oddonis, 670
Bulgarellus, Bolgarellus, Burgarellus, 79,
443
— Iohannis Martini de Calcinaria, p.S.S.,
189
— gener Marcoline, 698
Buncius v. Boncius
Buntius f. Bernardi Aldrevandi, 357
Bungarellus de burgo S. Petri de par. Ho-
spitalis de Colle, 805
Buraterius qui fuit de Urbeveteri, 100
Burculus de Tisciano de Preio, 231
Burgarellus v. Bulgarellus
Burgolus Donadei, 497
Burgus Filunci, 312
Burnea, porta v, Heburnea

|
352 MARIA PAOLA CORBUCCI

Cafarellus, 328
Cafutius, 469
Cagnus v. Cangnus
Calandra f. d. Bonefemine, 662
Calandrucius p.S.S., 872
Calcinaria, 189
Caliscana villa, 264
Calcone, 93
Camerinum (Camerino), 209
Camporegium (Camporeggiano), 782
Camporseldola, 149
Campum villa (Pieve di Campo), 114, 861,
863
Canetus d. Rainerii de par. S. Stefani, 670
Cangnolus Bonacursi, 131
Cangnus, Cagnus, 265
— Blanci, 227
— Rekesti de Castelione Fi' Foski, p.S.S.,
202
— f. Rogerii, 588
Capanna, 325
Capitonus d. Iohannis, 670
— f. Petri Ianuarii de Castelione Atti fi-
liorum Iohannis, 371
Capolus Bongagnate de Fracta filiorum
Uberti, 47
Capolutius Simonis, 798
Caponus de Caponis iudex, 714
Capriolus condam Brunatii, 295
— Iacopi p.S.P., 824
— Martini, 420, 781
Caputius bailitor, 148
Capucolus f. Doncte, 132
Carastrum, 616, 666
Carioctus d. Rainerii, 670
— Spargoli, 682
Caritadus offertus abbadie Gerne, 379
Casacastalda, castrum (Casacastalda), 162,
615, 670, 795, 856
Castellanus, 89
Casa Gastellionis, 598
Casalalta (Casalalta), 530
Casalata, 766
Casaleclum (Casalecchio), 378
Casalia (Casaglia), 704
Casanella, 290
Casapaia, villa, 266
Casalina (Casalina), 205
Cassanum, 356
Casteglone, Casteglione, Castelione, Castello-
ne, Castiglone, Castiglune, Castione, 88,
457 ; burgus, 295 ; castrum, 178, 179,
180 ; custodia, 170

— Abbatis, castrum (Montelabbate), 210,
368
— Atti filiorum Iohannis, 24, 371
— Aretinum (Castiglione Aretino), 181
— Cisterna, 224, 225
— filiorum Fusci, Fi’ Fuski (Castiglion
Fosco), 46, 60, 202, 229, 408
Ugolini, Hugolini, filiorum Ugolini
(Castiglione Ugolino), 6, 18, 216
— de Valle, Vallis (Castiglion della Valle),
181, 201, 345, 507
Castellanus, 89
Castellare Collis, 194
Castelle, villa, 98, 425
Castellum v. Civitas Castelli
Castrum Arnis (Civitella d’Arna), 692,
696 ; pons, 41
— Clusinum (Castiglione del Lago), 504
— Novum, 303, 473
— Plebis (Città della Pieve), 28, 86, 197,
356, 402, 421, 718
— Rainaldum, 489
Catania uxor Petri Berte, 26
Catarore, 436
Cavilolus, 116
Caconis, 93
Ceirones frater Galgani Orlandini, 256
Cellis villa, 430, 479, 849
Cellis de Fracta silicet S. Christofori villa,
330
Cerbasius Candatore, 260
Gerna, 271
Cerquetum (Cerqueto), 64, 185, 290, 336,
528, 666, 679
Cerreta, 148
Cerretum, 296
Cervolus, 126
Cesena amasia Bencevenni, 582
Cevenne Ymeldine, 291
Christianus, Cristianus prior bailitor, 670
— Rusticelli, 666
Christofanus de Baniaria p.S.S., 877
— Uguigonis Accolini de par. S. Pauli
p.S.P., 750, 751
Christoforus Francischi, 674
Cibotola (Cibottola), 160, 428
Cicilia uxor Cangni Blanci, 227
Cinolus Benvenute, 733
Cinque de Spina, 223
Citadina, 755
— serviens d. Ranaldi Tucte, 135
Civitas Castelli (Città di Castello), 380, 521
Civitella, 436, 622
INDICE 353

Civitella Boniconum (Civitella Benazzone),
369, 425
Clara, 62, 769
— de par. S. Marie Nove, 656, 666
— uxor Benvenuti Rodulfi, 766
f. Chere, 15
Dionisii seu Stantii, 673
Iohannis, 451
f. Mabilie olim de monte Aldone, 257
Murice, 9
— Rudikettis, 740
— olim de Saxoferrato, 797
Clasium flumen (Chiascio), 41
Clavonera f. Poli Conparati, 185
Clera, 15
Clericus f. Raynerii Clerici serviens prioris
de Pregio, 33
Clesinus f. Palmerii de Cassina, 373
Clotus Michaelis capitaneus castri Podii
Manentis, 559
Glusina, 595
Clusium (Chiusi), 20, 96, 116, 156, 177,
291, 374, 563 ; episcopus 84
Coccoranum (Coccorano), 585
Cocetum, 21, 231, 708
Coccus Gilii de monte Pacano, 748
Coffolus, Coppolus Fomagii d. Iacobi, 288,
353
Colcellum villa comunis, 127, 174, 291, 834
Collagone (Collazzone), agium 346
Collelongo de Marxano, 436, 742
Collis (Collestrada), 14, 144, 805
— Landonis, 306, 801
— Longus v. Collelongo
— S. Suvini villa p.S.A., 210, 220, 874
Colomella (Colombella), 771
Colongnola, 93
Comandollus, Comandolus
— Avultronus Federici, 276
— bailitor de Casteglone Abbatis, 210,
211
— Magoli, 163
Comandutius Egidii, 670
Compagnanus f. Marcucgie de Nursia, 326
Compagnolus f. Berte Gisle, 335
— Clere, 446
— f. olim Sicardi, 318
Compagnonus pater Petris et Pascalis, 363
Compagnus, Conpagnus, Conpangnus
— Berbeci de Pacano, 107, 109
— Bocoli, 131
— Petri, 436
— de Pilonico, 415

|

— Poli de Ynsula Maiori, 790, 792, 793
Comparutius Egidii de Plano Carpinis, 396,
399
Compignanum (Compignano), 28, 42, 870,
876
Compita uxor Ranerii de par. S. Donati, 180
Conobium (Cannobbio), 269
Conolus d. Bonaparte, 670
— Gualteroli, 670
Conpagnectus de Ascagnano p.S.A., 426
Conpagnus, Conpangnus v. Compagnus
Conpresetum, castrum (Compresseto), 542,
609, 612, 614, 782, 830
Consolus Iohannis, 263
— Petri, 666
Consul Dominici de Campo de par. S. Ma-
ria de Oliveto, 114
Consulus Petri Consulis, 670
— Venture, 734, 737
Constantius notarius, 670
Contenatius, 162, 163
Continacius, Continatius de Casacastalda,
670, 795
Contolus, Contulus Malgarite p.E., 638, 666
Controlus Bonrami, 862
Contucius Albonetti Coroni, 475
Contulus v. Contolus
Contucolus Abrunamontis, 490
Concolus, Cocolus
— Filippi, 670
— Girardini, 666
— Gualterii p.S., 670
— Martholi, 666
Coparatus Benvenute, 138
Copolus, Coppolus
— Bartucii, 670
— Fomasii v. Coffolus
Coppolutius Simonis Peri Aportholi de par.
S. Lucia p.S.P., 796
Coppus pater Francesce Mainecti, 270
Coradutius Iacobi de par. S. Lucia, 670
Corcianum, Corganum, Curcanum, castrum
(Corciano), 73, 74, 106, 218, 236, 305,
357, 410, 500, 873
Cornadore Scerne, 761
Corgna, Cornia (Corgna), 158, 160
Corradus, 293
Corradutius d. Iubolini, 666
Cortese, 610
Cortholus Buccari Corthosoni de S. Ma-
riano, 285
Cortona, Cortonium (Cortona), 134, 136,
157, 192, 209, 539, 634, 654, 685
354 MARIA PAOLA CORBUCCI

Cortosonnus Martini, 370

— Ronduli, 236
Corutius Silvestri de Montecello, 744
Corganum v. Corcianum
Cocolus v. Concolus
Cremona, 576
Cresce, don, 639
Crescembene, Crescimbene rector ecclesie

S. Marie de Ponte Pattoli, 533

— Mage Benedictoli Segaioli, 752

Cresciolus, Cresolus, Cressciolus, Cressolus,
Crissciolus, 277

— Acursoli frater Gratie, 705

— Boni, 506

— Collis de Coceto, 708

— Corboli de Morleski, 740

— f. Francescoli, 343
Pascalis, 574
Uguitionis, 561
Crescius Pedronis de Castro Algisio, 691
Crescus de par. S. Savini p.S.P., 178
Crespolitus v. Crispolitus
Cressciolus, Cressolus v. Cresciolus
Crisius de Fulgineo, 518
Crispignus Tiberi, 670
Crispolitus, Crespolitus 851

— de Colcello, 834
Crissciolus v. Cresciolus
Cristianus v. Christianus
Crux, 679

— S. Martini, 395
Cuccolus Simeonis, 284
Cucetum v. Cocetum
Cumpignanum v. Compignanum
Cuppa, via in districtu Dirute, 314
Curradus Cessarii de fracta Balda, 271
Cursius Bartholi de Ynsula Minori, 45
Curganum v. Corcianum
Cusiglinus olim de Clusura, 186

I

I

Dalimanus Bartholi, 666
Damianus, 670
Daniele Bastardi de villa Pugoli, 623
Daniellus, 324
Datolus bailitor, 646
— Bonacursi, 666
— Ugolini, 438
Datus de Asisio, 539
— de Clusio, 563
Deodate Convenevilis, 812
Deonora, 88
Deotacomandus, Detacomandus, 828

— Berardi, 838
— Donati, 208
— Perusci, 47
— Petri Vivoli, 535
— Recevute de castro Preitino, 823
de villa Fluminis, p.S.A., 461
Deotaiti Iacobi de par. S. Martini p.S.P.,
178
Deotaiuti, Deotaiutus
— mag., 628
— Benencase frater Salvuti, 21
— Pagani, 455
Deotaleve, Detaleve, 721
— bailitor, 666
Agure, 666
— Baioli, 666
— Boneguide de par. S. Fortunati p.S.A.,
494, 495
— Detevole, 666
— vir Letitie, 536
— de Monte Agutello, 546
— Paroli, 703
— de Plebe, 666
— frater Salvutii, 78
— Silvestri, 670
Deotaviva Guillielmi burgensis, 116
Deoteguardi dal Flume, 93
Deotesalve, Deotesalvus, Detesalve, De-
tesalvus, Deutesalvus, 711
— Christofori de Montebiano, 436
— Deotacomandi, 265
— frater Deotaiuti, 628
— Favulis de villa Celle de Fracta silicet
S. Christofori, 330
— Florentini, 670
— Fulcutii, 488
— Gergoli de par. S. Marie Collis, 772
— Groriande, 151
— Iohannis, 303
— Iohannis de par. S. Marie de Viridario
p.S.A., 259
— Martini, 566
— Massarie, 112, 670
— Mori, 235
— Paroli, 670
Picole de Valiano, 434
Ranucii, 666
— Rubei, 670
Derotese uxor Petri, 406
Deruta v. Diruta
Detacomandus, Detaleve
Detesalve v. Deotacomandus, Deotaleve,
Deotesalve
p ti ria

INDICE 355

Detevole, 666
Deutefece Michaelis, 479
Deutesalvus v. Deotesalve
Diamante uxor Nicolai Uguiconis, 333
Diambra Vitalis uxor olim Bonaventure
de villa S. Blasii, 606
Diana uxor Accanelli de par. S. Marie
Nove p.S., 254
Dictus, 670
Dilivantis Ranerii, 291
Dinellus, 695
Diruta, Deruta, castrum (Deruta), 38, 62,
88, 97, 314, 327, 361, 391, 483, 512,
560, 781
Divitia, 72
— uxor Bastiani, 710, 711
— Petri Salvoli, 229
— Rongonis, 394
Divitianus, Divicianus
— bailitor, 633
— frater Philippi Blaxii et Petri de Mi-
liano, 648, 666
Dominicellus f. Petri, 377
Dominicus Milie, 641
- Petrutii, 666
Domus Francorum, vocabulum apud Mil-
glanum, 12
Doncta uxor olim Bonafide, 132
Donolus, 670
— Gratie, de Gratia, 666
— Guidonis de Pantano, 165
— Raynerii, 91
Druda uxor Mafutii Iohannis, 383

Eburnea porta v. Heburnea
Egidius d. Benedictoli, 666
— Bonacolte, 670
— Negocantis, 697
— d. Simonis ; 666
Elemosina, Elimosina, Helemosina, 666
— Bene Peloie, 790, 793
— Bentevegne, 518
— d. Gualfredi, 458
— Iohannis de par. Hospitalis p.S.P.,
734, 737
Encrescuta, 330
Ercolanus v. Herculanus
Erricus d. Armanni, 600
Eugubium (Gubbio), 103, 183, 198, 391,
607, 875
Estas Folgradi de villa S. Martini in Cam-
po, 745 y

Fabrianum (Fabriano), 67, 830
Fagetum, 164
Fagianus de Arimino, 203
Falcaronus, Falcaronus pigecarellus qui
fuit de Asisio et nunc de burgo S.
Petri, 440, 444
Fangullus Bonacursi, 254
Faraone Petri Berardeske de Panicali, 82
Fatiolus Balduinocti, 460
— Guidonis Bunci, 561
Fatius Bertraimi, 472
— Rainerii Bertraimi, 170, 352, 556, 579
Faventia (Faenza), 57
Favolus f. Petri Ianuarii de Castilione
Atti filiorum Iohannis, 371
Facarellus de Panicali, 80
Federicus v. Fredericus
Fendolus Bonavollie, 799
— de Pantano, 221
Fenutius Guilielmi, 670
Ferrus de Cibotola, 160
Ficarellus Floris, 395
— Munaldi, 658
Fidantia, Fidancia, 125
— Simeonis, 670
Fides Tardoli de Fracta Conegesca, Coni-
cessca, 653, 666
Filipellus, Philipellus Vivoli, 669
Filipone, Filiponus, Philiponus, 689
— Bonifatii, 670
— de S. Petro in Sigillo, 436
Filippus, Filipus, Philippus, Phylippus,
Philipus, 459
— baiulus p.S.S., 825, 844
— don, 639
— canonicus S. Laurentii, 638
presbiter ecclesie S. Angeli, 771
— Blasii de Miliano, 648
Bucarelli, 666
— Corbelli de villa Galere, 250
— Deotevoglie, Deotaleve, bailitor, 670
— Giptie, 669
Filipucius, Filiputius, Philiputius, Philip-
putius, Phyliputius, 163, 571
— Arnolfini, 448
— Bonaiuncte de Agello, 775
— Clare v. — Uguicionis
— Contucii Detacomandi Homoli de par.
S. Maria de Mercato, 741
Deotacomandi, 741, 746
Iacobi Gualfredi de par. S. Andree
p.S., 811
Rodulfini de Marsciano, 651

I
356 MARIA PAOLA CORBUCCI

— Tallgafici procurator, 783
— Uguicionis Clare, d. Clare, par. S. Lu-
cie p.S., 497, 513, 651, 666, 684, 714,
821
Finicolus de Cerqueto, 64
Finiguerra de Panicalo, 113
— de Uberveteri, 865
Finoclus serviens d. Monaldi, 162
Finocolus Uguicionis, 663
Flore Amante, 337
Florentia (Firenze), 12, 19, 22, 375, 411,
654, 729
Florentina, 102
Floris Verdiane de Plebe Sancti Quirici,
289
Florucolus f. Uguconis Pandorsi de Ponte
S. Iohannis, 716
Flumen, villa, comune, 174, 461
Foianum, 661
Fomagius, Fomasius, Fumagius, Fumasius
— Borgognonis, 670
d. Brunatii, 670
— Guarini, 670
— d. Iacobi, 426
— Iohannis de villa S. Crucis, 364
Fomascolus, Fomasiolus, Fomaxolus, Fu-
maiolus, Fumaxolus
— bailitor, 666
— Benvenuti, 811
— Mance, 463
— de Presencano, -643, 666
Fontiola, villa, 765
Fordevolia, 290
Formica, 205
Forensis, 547
Fortinus Bonscagni, 493
Fortis, 503
— bailitor, 679
Fossatum (Fossato di Vico), 666
Fracta in pertinentiis castri Agelli, 241,
488
Balda, 271
Bicci, 35
Conegesca, Guinigesca, 195, 653
filiorum Acgonis, 300
— filiorum Uberti (Umbertide), 47
— Guinigesca v. — Conegesca
— Lecarella, 509
— S. Andree comune, p.S.S., 174
Francesca Berardi Madii, 279
— Mainecti, 270
Francescolus, Francescus v. Franciscolus,
Franciscus

Francischolus, Franciscolus, Francescolus,
Francisculus
— condam Amacapatis, 685
Angeli, 498
- mag. Averardi de par. S. Stephani
p.S.P., 296, 636, 824
— Beneveniatis de Asisio, 299
- f. Benvenuti Incalcoli, 358
— Bonefatii, 392
— Bonensegne, 566
— Petri, 670
Silvestri, 343
— d. Conie, 521
Franciscus, ^ Francescus, Francisschus,
Francisscus
— de par. S. Savini p.S.P., 178
— Bonicontri, 670
— Bonifatii, 665, 666
— bononiensis, 832
— de Caraiolis, 98
— d. Crespoliti, 834
— Finiguerre, 725
— f. Floris de Plebe Cayne, 744
— d. Grifolli, 689
— Gualfredocti, 666
— Jacobi, 670
— Iohannis, 438
— Mainicti, 670
— Marie tabernarie Pregii, olim de Ca-
steglone Aretino, 221
— Nichole, 666
— de Pacano, 149
— Simonis, 599
Francutius Bonafidei, 756
Frangipane, 666
Frangnepane Melioris nepos presbiteri de
Castilioni, 18
Franguellus v. Freguellus
Frangonus Albrici, 607
Fraticola, 627
Fraticola de Monte Acuto, 666
Fredericus, Federicus
— imperator, 38
— Hugolini, 625, 666
— Sensi apuliensis, 548, 670
Freguellus, Frenguellus frater Murici et
Ranutii Tebaldi de Ripa, 655, 666
Frore, 271
Frorectolus Ianuarii, 163
Fronduta, Frunduta uxor Detacomandi de
burgo S. Antonii, 40, 279
Fulcarellus, 436
Fulgineum (Foligno), 14, 334, 518
INDICE 357

Fumagius, Fumaiolus, Fumaxolus, v. Fo-
magius, Fomascolus
Furtinus procurator d. episcopi, 707

Gabriele de burgo S. Antonii, 833
Galata, 634
Galera villa, comune (Galera), 250, 273, 867
Galganus Orlandini, 256
Gallus Filippi, Philipi, 320, 670
Galke, Gualche castrum (Gaiche), 4, 77, 379,
583, 768, 787
Garofanus Ranutii Astose mergaiolus de
par. S. Marie de Colle p.S.P., 339
Gattis villa, comune p.S.A., 174
Gaudente, 389
Gelema, 395
Gentile, Gentilis Peri Odie, 670, 676
Gentilesca soror Onorate, 182
— de Plagaio, 186
Gentilis rector S. Iohannis de Asino, 192
— Armanni, 670
— Bernardini de Montone, 125
de Fonte Coperta, 706
Peri Odie, 670, 676
Raynutii Valentini de par. S. Christo-
fori p.S.A., 309
Gentilucius, Gentilutius, Gintilucius
— d. Clare, 666, 670
— de Diruta, 97
— f. Floris de plebe Cayne, 744
— d. Marsilii de par. S. Marie de Mercato,
117
— condam Paltonerii, 689
— d. Rainerii, 352
Georgius de Civitella Boniconum, 369
— d. Hermani, 670
Gerardinus, Girardinus, Guirardinus, 304
— de Grisso, 576
— Martinelle de Pregio, 72
— Martini de par. S. Marie Collis, 731
Gerardutius Peri, 522
Gerne abbadia, 379
Ghirardellus, Guirardellus
— Iohannis, 641
— Masilie de Mantignalla, 592
Giliolus Berardi de par. Hospitalis 841
— famulus Iacobi de Bernardino, 131
— de villa Cellis, 849
Gilius Acapti custos noctis pro par. S.
Donati p.S.P., 388
— Grego de Sancta Pleneria, filius, 436
— Negocantis bailitor, 646
- Rustici, 803 í

Gilucus d. Benvenuti, 600
Ginilda f. Clare sartricis, 601
Gintilutius v. Gentilucius
Giptiolus Bonoscagni, 286
Giptius, Gipcius, 93
— pater Angeli, 8
— Homodei, 283
— Ranutii, 392, 670
— f. Rogerii, 588
Girardina, 5
Girardinus v. Gerardinus
Girardus miles potestatis, 118
— Stephani de Cerqueto, 336
Gironda, 97
Gloianum, 596
Glomisi, castrum (Giomisci) 162
Glorius mercaiolus, 402
Glutus Michaelis, 440
Governutius olim de Plano Carpinis de ci-
vitate et comitatu Per. 283
Gocarellus, 79, 88
Granectus de Plagaio, 5
Gratia prior ecclesie S. Crucis p.S.S., 743
— Acursoli, 705
— Iohannis, 768
— Martini, 655
— Salvoli, 806
Gratianus Cacavellus, 271
— Deotaiute de Pregio, 72
— de Lacusciano de Panicali, 107, 109
— de Monte Rufiano, 93
frater Petri Vitalis, 21
Simeonis, Symeonis conestabilis p.S.S.,
121, 122, 670
— de Tuderto, 711
Gratiolus Bernardini de par. S. Marie No-
ve, 332
— Blunde, 602, 670
— Spatiose de Plebe Cayne, 156
Gratius Paganuci de Panicali, 107, 109
Greca Gregorii, 543
Grecolus Boni frater Bonaveris, 137
Grellus Ranaldi, 522
Gretus de plebe S. Martini de Clusio, 848,
851 :
Grippolisketum (Greppoleschieto), 212
Grisolitus mag. Meliorantis, 720
Grissum, 576
Grondigiolus f. Martini Benedictoli, 46
Grondolus. bailitor, 111
— Ioculatoris, 664
Guadagnolus de Casacastalla, Casacastal-
do, 607, 615, 670

I
358 MARIA PAOLA

— frater Cacopelli Bensegnoris, 752
Guadangnus bailitor, 106
Gualche v. Galke
Gualdum, comune et homines (Gualdo Ta-
dino), 183, 366, 609, 612, 613, 666
Gualeres, 858
Gualfredoctus de Ascagnano, 6
— Uguictonis, 670
Gualfreducius v. Gualfredutius
Gualfredus presbiter S. Marie de Villanova,
638
— Deotecomandi de par. S. Stephani
p.E., 259
— Iohannis, 670
— Orlandini de castro Corgani, 873
Gualfredutius, Gualfreducius
— Benoli, 670
— d. Iacobi, 666
— Palmerii, 670
— de Pennis, 703
Gualterius medicus, 55
— Dastuldini de Muntalto, 608
— Martini de Petramilina, 195
— de Cibotola, 428
Guardana Andree, 769
Guardutius f. olim de Lisana castri Pregii
p.S.A., 221
Guarinus Bonafidancie, 666
— Palmerii, 707
Guerugolus Ricomanni de Plagario p.S.S.
628
Guiccolus Martini, 670
Guidaloctus iudex, 8
— Marescalcus, Marescalci, 644, 723
Guidarellus, 397
— notarius, 666
— notarius de Laviano, 645
— condam de Aregio, 338
— d. Benvenuti, 670
— Canitii, 573
— de Castronovo, 473
— Grondoli, 670
— Gualterii de Grippo Petraficte, 840
— Iacobi, 670
— Iacobi Guidonis Donoli p.S.P., 816
— d. Iohannis p.S.A., 670, 691, 853
— Iohannis de par. plebis Ripe, 839
— [unte Scaffe de Cortona, 539
— Sonnoli de Pregio, 287
Guidaronus Andree Raynucii, 676
Guiderellus qui fuit de Sobeo, 413
Guido, Guidus, 42
— bailitor, 181, 670

,

CORBUCCI

— balisterius, 281
— rector ecclesie S. Crucis de Castilione
Hugolini, 532
— d. Angeli, don, 639
— Benincase, 465
— Benserviti, 384
— notarius de Bononia, 129
— Boncii, 40
— Bonus, 93
— Capitalis, 641
— Capitonus, 670
— Deodati, 666
— Deotesalvi, 389, 390
— Detagite de S. Mariano, 347
— Dietivoli de Licuole, 246
— Hugonis, 550
— f. Iohannis Benecase, 344
— Malitie de Pregio, 158
— marchio de Monte Mixano, 666
— Marie de S. Ianne de Asino, 195
— dompne Marie, 331
— Martini, 325
— Menoctoli, 163
— f. Monaldi Suppolini, 162
— de Montepulcano, 88
— de Monte Ubiano, 658
— Paltonerii, 389
— de Pacano, 36
— Peri, 494
— Perusii Apenninis, 351
— Placidi, 564
— Rainaldi, 675
— Raynerii, 730
— Raynerii Guidonis, don, 639
— Rocerii de Pacano, 107, 109
— Rustichelli, 467
— de S. Apollenare, bailitor, 427
— Uberti de Panicali, 107, 109
— Ugolini, 293, 670
— Ugonis Ugolini, 687
Guidutia uxor Maffei Buccari de villa Pre-
colani, 575
Guidutius, Guiducius, 362
— Morelli de Pagano, 107, 109
— Peri, 160
Guidugolus frater Armilie Benvenuti, 706
Guielmutius, Guiliemutius
— Menoctoli, 163
— f. mag. Thomassi, 252
Guilielmus, Guielmus, Guillelmus, Guilliel-
mus, Gulielmus, 773
— frater Acarelli, 89
— de Bognorio de Macinata, 158
INDICE

Dulcis de par. Hospitalis de Caritate,
346

— frater Francisci de Caraiolis, 98
Iohannis de Civitella, 622, 666
Marchi, 163

Pauli bailitor, 311

Venture, 590

Guinisius qui fuit de Sena, 411
Guirardellus v. Ghirardellus
Guirardinus v. Gerardinus
Gutefredus f. mag. Thomassi, 252

I

Heburnea porta, 179, 259, 321, 414, 457,
504, 559, 638, 670, 749, 832, 862, 870,
871, 876

Helemosina v. Elemosina

Henricus Sopercli, 93

Herculanus, Hercolanus, Ercolanus

— bailitor, 118

— dompnus, 670

— Alegripti, 606

— de S. Maria in Silva, 290

Hermannus, Hermanus v. Armannus

Hermanutius v. Armanutius

Hermenganum (Armenzano), 319

Homicolus Andree de Cumpignano p.E.,
870

— frater Venturelle Orlandi de villa La-
viani, 762

Hordeus Coccarius, 670

Hospitale, parochia, 217, 734, 805, 818,
841, 854

— de caritate parochia, 346

— Collis, 238

— Creque Crosse, 139

— Fultignani villa, comune (Fontignano),
p.S.S., 174, 800, 815

- Mugnani, comune p.S.S., 174

— Plani Carpini, villa comune p.S.S., 174

— sive S. Stephani parochia, 348

Filii Ugolini, villa, comune p.S.A., 174

Hostus Ardimanni, 75

Hugolinus, Huguco v. Ugolinus, Uguicio

lacobina d. condam Milliani, 314
Iacobus, 86, 680

— don, 639

— notarius, 17

— d. Altapacis, 248

— Andree, 597, 670, 724

— Andree de Marsano, 360

I

-

359

Anestasii, 153

Angelerii, Angnelerii, p.S.P., 31, 218
Angeli, 296

de Aseduta de par. S. Lucie, 103
Baccarutii, 275

Baronis de villa S. Marie de Villeie-
mine, 591

Bencevenne, 670 ;

f. Benedictoli Girardi, 336

Berardi, 18

Bernardini, 131

Blandoli, 32

Blasii, 204

f. Bonacursi Circhiventris, 539

d. Bonaiunte, 670

Bomcambi, 670

Boncompagni de par. S. Marie de Valle
p. B. p.S.P., 179

d. Boncontis de Coppolis, 670
Bondei, 666

Bonensigne, Boninsigne, 7, 666, 670
Boni, 512, 603

Bonvicini, 757

de Boncoharno, 141

Brevenconis, 486

Cinalie, 666

Citadini de Milglano, 205
Clarimbaldi de Petramilina frater Bo-
nagure, 405

d. Clere de Insula Maiori, 799

de Deruta, 391

Deutradleve Odule, 560

Dominici, 266

Durantis de Plagario frater Onorate
et Gentilexe, 182, 186

Ghirardi, 492

Gilii, 61

Guillichini, 94

Herculani, 670

Iannis de Misana, 172, 400
Iohannis, 866

Iohannis Cincii de par. S. Antonii p.S.,
297

Iohannis Lomagii de Diruta, 62
Iuliani, 359

Maffei, 666

frater Maffei Tellutii, 594

Marie senensis, 704

Martoli conestabilis p.S.S., 121, 122
frater Masoli, 710, 711

Munaldi, 499

Nicolai, 360

olim d. Pegolocti, 667
360 MARIA PAOLA

Petri Piscafrigo, 544
Piconis p.S.S., 326
de Plagario, Plagaio, 79, 88
Raynaldi, 52
Riccafide, 670
Rodulfi, filius, 542
de Rusticelli, filii, 436
Saladini de villa Caliscane, 264
mag. Stefani conestabilis p.S.S., 121,
122
Sassi, 267
mag. Stephani, 670
condam Suppolini de par. S. Stefani
p.E., 862
Ugolini, 236, 330
Uguitonis, 670
Valentini, 213
— Vivoli, 631
Iacomettus, Iacomittus
— de Montelagello p.E., 871
— f. Bentevegne Iohannis Boni, 594
Iacominus Guidonis Accolini, 761, 819
— Jacobi, 521
— Minacati, 666
Iaconellus de Pregio, 634
Iacopectus frater Bernardini Betevenge,
331
Iacopellus,: Cacopellus, 148, 155
— bailitor, 154
Abadengi, 729
frater Angeluti Constanti, 674
Arnaldi, 666
Avultroni d. Ranerii Manentis, 148
d. Benevenuti, Benvenuti, 670, 810
Bensegnoris, 752
Benvegnatis, 605, 745
Blanci, Blanchi de par.
p.S.P., 666
Bonore, 668
de Camporseldole, 149
Companatici, 711
de Fractis bailitor, 241
Francisci de Petraficta, 409
Francissci, 84
Gentilis, 641
Giptii, 659
f. Gratie Salvoli, 806
Griffoli qui stetit Panicale, 725
mag. Iacobi spetialis, 320
nepos d. Iacobi Bonensigne, 40
Ianni, 752
Martini, 719, 722
d. Munaldi, 670 . :

SHixLucie

CORBUCCI

Nichole, 666
Nonardi, 666, 670
Ostolane de par. S. Marie Nove p.S.,
770
Peri de castro Plagarii, 669
de Petrafitta, 88
Petri, 670
Pictii, 149
Plebani, 670
Provencani, 860
Rainerii Armeline, 670
Simonis, 670
Supolini, Suppolini de par. S. Stepha-
ni p.S.P., 666, 810
— Valentini, 286
— Conoli, 872
Iacopone de Tascialla, 34
Iacopucius, Iacoputius
— Gelfi de Thodi, 22
macellator de comitatu Tudertino, 143
Bonamici, 128
Filipi, 776
vir Letitie, 263
Raynerii, 758
Stanke, 850
Iagnarellus Ranucii de Colombella, 771
laninus Georgii, 670
— d. Munaldi, 677
Iannes, Cannes
— Bonaiuncte Marchesii de Pitignano,
142
Gostangii, 728
d. Leonardi, 670
Martoli de Petramilina, 6
de Modina familiaris d. Ranerii abba-
tis monasterii S. Petri, 832
de Montesperello, 670
Nicolai, Nicole, 294, 726
Perusii qui fuit de castro Castilionis
Abbatis, 366
— Ranucii, 71
— Tusci p.S.P., 398
Ianuarius Bonacose, 670
— Cincii de Pilonico, 419
— de Monestello, 126
— Peri Iohannis de S. Donato de Be-
vano de corte Monisterii, 176
— Sclofane de Florentia, 654, 666
Idrevandinus v. Aldevrandinus
Ieleadolus, 282
Ienaiolus serviens d. Monaldi, 162
Increscuta, Increxuta uxor Ugolini Agu-
stoli, 631, 666

I
INDICE

Ingradus Presbiteri de Romegio, 173
Insignola Mercatelli, 421
Insingnolus Rayni, 2
Insula, Ynsula, 162, 240
— Maior (Isola Maggiore), 789, 790, 791,
792, 799
— Minor (Isola Minore), 35, 54, 87, 116
— Pulvensis (Isola Polvese), comune et
homines, 666, 868
Intendolus de Mecana, 68
Ioanectus, Ioannellus v.
hannellus
Ioaninus Monaldi 355
Iohanectus, Ioanectus, Iohanetus, Iohan-
netus, Iovanectus
d. Atti de villa S. Valentini, 759
— Benveniatis, 666
— de Casanella, 290
Cortonesi de Panicali, 107
— Frorensis de Cerna, 271
serviens d. Guillielmi, 37
— Preiti de Panicalo, 107
Iohanna uxor Bonavere, 229
Iohannellus, Iohanellus, Ioannellus, Io-
vanellus, Iovannellus, Covanellus, 291,
666
— baylitor p.S.P., 476
— Acursi de Castro Algisio, 691
— Bartholi, 76, 357
— f. Barthucii Angeli, 74
— Bellamprime, 578
— Benecase, 329
— Benvegnatis, 666
— Berardi de par. Hospitalis p.S.P., 841
— Bonaventure de Celle p.S.P., 430
— Brunacii de Castelione de Valle, 201
— Bucalardi de Castro Plebis p.S.S., 421
— Bucca, 666
— Buche de Laviano, 645
— Clare Contadine, 383
— Clavelli, 694
— de Compreseto, 542
— Dominici de Sterpeto, 783
— Floriane de Assisio, 14
— Gualterii de S. Valentino, 831
— Hermandi p.S.S., 852
— Jacobi, 225
— [acobi Peronelli, 381
— Iohannis de Serra, 542
— Iuncte, 670
— Martini de Plebe Paliatii, 468
— Oddonis, 802
— Peri Berte de castro Corcani p.S.S., 873

Iohanectus, Io-

I

I

361

familiaris et bubulcus Rainerii Ari-
verii, 584

Rainutii, 670

Raynerii Capocistonis de par. S. Ste-
phani p.E., 832

Riccomanni, 670

d. Ufredutii, 670

Voioli de S. Valentino p.S.P., 458
Ysabelle, 408 :

Iohannes, 93

murator conestabilis p.S.S., 121, 122
rector ecclesie S. Christofori, 572
rector ecclesie S. Laurentii de Flumi-
ne, 461, 474

Abellaprime, 589

Acatoli de Diruta, 361

Adelasie, 670

Agustoli de S. Valentino, 429
Aldevandi, 670

Aldrobandini, 127

Angeli, 163

Ancelerii de S. Valentino, 477
Aportuli bailitor de S. Enea p.S.P.,
214

Astaldi de Mecana, 843
Archipresbiteri, 666, 670

gener Bartholi, 502

Benecase de Pulgeto, 344

Benenate de Urbevetere, 242
Benencase de Anciano, 99
Beneveniantis v. — Bevegnatis
Benvenuti Paganelli, 670

Bevegnatis, Benvegnatis, Benevenia-
tis, 510, 670

Berardelli, 163

Bonoscangni, 303

Brunoli, 464

Centii, 278

Christofori procurator, 788

de Civitella Boniconum, 369, 370
Consilii, 827 i

de Cortona frater Orlandi, 192, 255
Dominici f. d. Acatate de Munte Ab-
batis, 678

Donati bailitor, 436, 670

Egidii, 666

Egidii de Muntalto, 608

Facteboni, 709

Fronci de Montali, 13

Gratiani de Ystrionibus, 101
Gratiani de Urbeveteri, 212

Guidonis de Plagaio, 5

mag. Hugolini, 728
362

— d. Iacobi, 670
— Ianuarii, 641
— f. Iuncte de Galkis, 77
— Lamegii, 711
— pater mag. Leonardi, 787
— Lungus de Panicali, 699
— Manerie, 404
— Martini de Monte Abbatis p.S., 866
— f. Martini de Panicale, 322
— Megoli, 163
— condam Menconi Petri, 257
— de Merce, 163
— Miccoli, Micoli de Pacano, 107, 109
— de Montemelino bailitor, 124
— Nicole, 670
— Orabilis, 726
— Panceti de S. Apolenario, 145
— Perusci, 55
— Perusine, 687
— Petenarii bailitor, 111
— f. Petri Sabbole de Castigluni filiorum
Fuschi, 46
Philipi, 666
Phylipi de Casacastaldo, 615
olim Rainutii Aldrevandi, 376
Ranutii, 404
Rosanus, 336
Restolti de S. Marco vie Plane, 172
Rusticelli de Pregio, 511
— f. Savini Actoli, 163
— Simeonis, 273
— frater Tignosi de Pratalenca, 475
— Tiverii, 856
— Thodeske de Coceto, 21, 78
— Uguitonis, Uguigonis, 666, 670
— Valentini p.S.P., 213
— Vergognose de Corcano p.S.S., 218
Iohannetus v. Iohanectus
Ionta v. Iuncta
Iontarellus de Plebe S. Martini, 472
Iontolus v. Iunctolus
Iordanellus Andree, 448
— Peri, 798
Iordanus Andree de villa S. Valentini, 712
— qui fuit de S. Valentino, 100
Ioseppus f. Deonore, 88
— de Lixano, 79
Iovanectus v. Iohanectus
Iovanellus, Iovannellus v. Iohannellus
Iovanutius Bonesigne, 560
— d. Rainaldi, 689
Isabella, 750
— f. Blamgaronis de villa Casapale, 266

Ì

l

MARIA PAOLA CORBUCCI

Iuliana Rainerii, 662
Iulianus, 43
— Pagani de villa Lauri, 108, 109
Iuncta, Iunta, Ionta, 204, 293, 342
— mag. notarius, 670
— balisterius de Colle Longo, 742
f. Deotefece, 281
Florite, 621
Fuge, 379
— famulus d. Ianni de Antignalla p.S.A,
215
Iohannis de Petroio, 68
Martinoci, 232
Nichole, 389
gener Peri, 502
— Symeonis, 435
Iunctolus, Iuntolus, Iontolus, Iuntullus, 33
— Angeli Benincase, 44
— Benedictoli de S. Polenaria, 709
Deotesalvi, 389
Genuarii de villa Solfagnani p.S.A, 808
Iannis de burgo S. Antonii, 308
Iohannis, 315
f. Iohannis Berardelli, 163
Lulloli de Pantano, 267
de Monte Agutello, 546
Orasai de Casa Castellione, 598
— frater Perusii Oliverii de villa Pulgiti,
325
— Rainerii, 670
Iunta v. Iuncta
Iuntolus, Iuntullus v. Iunctolus

l

Lactole, 293
Lacuscianum, 107
Lambertinus Bacardine, 670
Lambertiscus Iohannis, 58
Lancolus Iohannis Cresco de par. Hospi-
talis de burgo S. Petri, 217
Lasscia, 98
Latinellus Petri Marki de Petraficta p.S.S.,
188
Latinus Saccarelli, 301
Laurentius, 293, 302
— Bonaiuncte Divitie, 304
— Iohannis, 652
— Virfaber, 278
Lauri villa (Oro), 108, 109
Lavianum villa (Laviano), 645, 762, 846,
848
Lagenum, 158
Leonardus
INDICE | 363

— fornarius, 670
- Andree de Cumpignano p.E., 870
— de Barofella, 768
— Benencase bailitor, 41
— Bonaiunte, 302
— Bonore, 668
— Buccoli, 670
— de Campo, 863
— Fortisbrachii, 38
— Glutti, 98
— Iacobi Miccoli, Micoli de Pacano, 107
109
— lohannis, magister, 670, 787
— Rainaldi Acriani, 306
— d. Ranaldi Fortebraccie p.S., 238
Leonardutius Benencase de villa Campi, 861
— Brunacii, 693
Lenia uxor Bendefende Vitalis, 455
Leta uxor Buccari Barili, 39
Leticia, Letitia, 505
— uxor Benedictulli, 263
— d. Benvegnate, 484
— Bonefidei, 536
— uxor Turvulli Aportulli, 252
Letitiola de villa Fluminis p.S.A, 461
Letutius de Montayle, 113
Levolus Boniacursi, 328
— Bucari de Pulvicone, 534
Libriacus, don, 639
Librioctus mag. Meliorati, 670
Liscianum castrum, comune (Lisciano), 79,
99, 164, 174, 221
Lisola filia Mecarose, 312
Livignagle comune p.S.S., 174
Loinardectu p.S.A. qui utitur Castellioni
filiorum Ugolini, 216
Loncanus de S. Anea comitatu de Plaga-
rio, famulus, 242, 247
Lucardus notarius, 670
Lucarone, 83
Lucterius, Luterius
— bailitor, 33
— Florentini, 670
— Paganelli, 146
Lulullus f. Iohannis Monaldi de Galera, 273
Lupagone (Lupaccione), 44
Lupicinus de Cerqueto, 679
Luterius v. Lucterius

,

Macenaria, locus in pert. Vallis Caprare,
351
Maceretum (Macereto), 175

Mafeus, Maffeus
— Agure, 670
— Andree, 503
— frater don Bonacursi, 501
— Buccari, 575
— Centuralie, Centurarie, 519 ; camera-
rius emptorum Lacus, 116
— Deotevegle, 670
— Fidantie, 86
— Filipi, 803
— Gratiani de S. Elena, 436
— Gualterii par. S. Iohannis Rotundi, 666
— Massutii rector ecclesie S. Angeli, 530
— Paganelli, 641
— Petri, 492
Petri Agresti, 613
— Petri de Pregio,. 670
— Rainerii, 672
— Tellutii, 594
— Ufreducii Diaconi, 780
— d. Ufredutii, 666
Maffutius, Mafucius, Mafutius
— Andree Gostantii de par. S. Lucie
p.S.P., 261, 788
— Maffucolus Benvegnatis, 497, 670
— Bernardi, 51
— Bernardini, 48
— Corthosoni, 666
Iohannis, 383
Maffei Acconis, 670
Ranaldi, 670
— Stantii, Statii de Panicale, 673, 836
Maffucolus
— f. Benvegnatis v. Maffutius
— f. Boncontis Ugonis Giselberti, 686
Mainectus, 670
Maius serviens d. Monaldi, 162
Malgarita uxor Acurimboni Bernardi, 438
Mamelina Benetoni, 454
Mancia, Mantia, Manga, 711
— Bonacolti, 671
— Iacobi, 309
— Murici de Fossato p.S., 621, 666
— Ugolini, 591
Mancinus f. Palmerii de Cassina, 373
— Ugolini, 670
Manfredus f. olim d. Bonifatii, 34
Manentus comes, 439
Mangonus Fulchi, 666
Mannolus Benedicti sartor p.S.S., 860
Mannus frater Benvenuti Tiberii qui fuit
de Scopeto, 108
— Lecti tutor Iacobine, 314
364 MARIA PAOLA CORBUCCI

Mantia v. Mancia
Mantignalla, 592
Mantignana (Mantignana), 704
Mantoa (Mantova), 784
Manutius, 414
Manca v. Mancia
Mancapecora, 52
Marana, Maranum, 231, 301
Marcellanum, 247
Marcuccia de Nursia, 326
Marcus, Markus, 293
— Comparati de Cerqueto, 336
— mag. Iohannis syndicus comunis Cer-
queti, 290
— qui fuit de Montepulcano, 400
Marcutius o Martinus d. Atti, 759
Marfagnone Abbandonati de par. S. Marie
de Colle, 339
Maria f. Altaville, 17
— Angeli Hordei de Ripa, 195
— uxor Benevenuti Peri Riccomandi, 344
— Bonaiunte de par. S. Donati p.S.A,
180
Marinus Deotesalvi, 648
Markus v. Marcus
Marrone olim de Nuceria de par. S. Gre-
gorii p.S.S., 334
Marscianum, Marsanum, Marxanum, Mar-
canum (Marsciano), 1, 181, 360, 393,
436, 651, 715, 726, 776
Marsia uxor Iacobi Iuliani, 359
Martholus v. Martolus
Martinella, 551
Martinellus f. Bernardi Aldrevandi, 357
— Bernardini, 74, 75
— Bonacolti Pascarelli, 604
— f. Collis de Coceto, 708
— Martholi, 666
— Orlandini, 360
frater Spadette, 88
— f. Suppolini Benedictoli de Galera,
273
Martinus procurator S. Crispoliti, 431
— de Assisio familiaris d. Ranerii abba-
tis monasterii S. Petri, 832
d. Atti v. Marcutius
condam Benedittoli, 523
de Castangne, f. Petri de Assisio, 581
de Castione habitator civitatis Peru-
sii, 457
— de Castro Plebis, 28
Cacoli, 329
Cristiani, 666

|

— Fomagii, 131
— Froncius, Fronci de Pacano, 107, 109
— de Gerna de Panicali, 82
— Gratiani de Camporegio, 782
— Guarnerii, 670
— Iohannis, 88
— Marcucii, 640
— de Montone, 670
— Munaldi, 435
— Pacis, 711
— de villa Panicalis, 322
— Rainerii, 670
— Ugolini, 232
Martolus, Martholus, 125, 666
— d. Iacobi, 666
Martone serviens prioris de Pregio, 33.
Marxanum, Marganum v. Marscianum
Masellutius Andree, 670
Maseus Peri bailitor, 436
Massaria Blasii, 367
— Guidutii, 814
Massarius de Gobio, 103
Massarone, 832
— Gratiani de Santelera, 223
— de Tascialla, 34
Massiolus Berardi consul Roxani, 284
Mastinellus d. Synibaldi p.S.A, 780, 853
Matelda, Mattelda, 294
— Iohannis Nichole, 389
Matheus frater Aliocti, 710, 711
— Bentevegne, 666
— Bernardine civis Urbisveteris, 317
— Bonaiuncte, 670
Macolinus Transerigi, 456
Meglorus v. Melior
Meioratus v. Melioratus
Melaganus, 216, 235
Melifria, 507
Melior, Meliore, Meglorus, Melius, 273, 656
— judex, 670
— qui fuit de Casalecto de comitatu Bo-
nonie, 378
— Bucoli Andree de Urbeveteri, 637
— f. Martini Benedictoli, 46
Melioratus, Meioratus
— [ohannis, 868
— Peri bailitor, 436
Meliorellus Melioris, 698
Melius v. Melior
Mencius, Mentius, Mencus
— Matheoli de S. Mariano, 285
— de Plebe Rubiani, 93
— Simeonis, 328, 330
INDICE

Mercatolus, Mercatus Dominici, 74, 76, 357
Mercatus Iohannis Ysenbardi, 527
— de Plagaio, 5
Mercis pater Bonazunte, 169
Mecana, Misana (Migiana di Monte Tezio),
68, 172, 843
— Marchionis (Migianella dei Marchesi),
827
Mecarosa, 312
Mianum, v. Milganum
Michael, 452
— Asaliti de Ponte Filcino, 666
— Caradonne, 68
Deotagite de S. Mariano qui habitat
in burgo p.S.S., 347
Ugolini, 152
Ugolini de Fraticola, de Monteacuto,
627, 700
Michaeloctus Michaelis, 670
Michilittus de Milgano, 12
Miccolus Benveniatis, 292
Milanutius d. Guilielmi, 489
Milganum, M iglanum, Milianum, Mianum,
villa (Migliano), 12, 205, 648, 670;
asium 12
Mirabile uxor Iacobi Andree, 360
Misana v. Mecana
Mitingolus Cilii, 315
Molentanus de S. Valentino, 251
Monalducius, Monaldus v. Munaldutius,
Munaldus
Moneta, 747
Monisterium, corte, 176
Mons Abbatis (Montelabbate), 866
— Agutellus, comune p.S.A, 174, 546
— Agutus, Monteacutus, castrum (Mon-
teacuto), 32, 700
— Bianus v. Montebianum
— di Cornu v. Montecornum
— Ieti (Monte Gete) villa, 469
— Iovi, 356
— Lere v. Montalera
— Mixanus (Montemigiano), 666
— Niger (Monte Nero), 258, 318, 754 ; de
Brignonum, 533
— Paganus, villa, comune p.S.A. (Mon-
le Pacciano), 174
— Petriolus (Monte Petriolo), 224
— Rufianus (Monte Ruffiano), 93, 859
— Uventis in Valle, 459
— Vercus, 416
— Vergnanus, 436
— Vibianus v. Montebianum

I

24

365

Montagnolus, Muntagnolus, 671
— bailitor, 646
— Iacobi, 666
Montaldum (Montalto), 120
Montalera, Montalerium, Mons Lere, ca-
strum (Montalera), 28, 115
Montali, castrum (Montali), 13
Montanarius notarius, 27
Monteagellum v. Montelagellum
Montebianum, Mons Bianus, Mons Vibia-
nus (Monte Vibiano), 154, 436, 547,
658
Montecelli (Monticelli), 764
Montecornum, Mons di Cornu, villa, co-
mune p.S.P. (Monte Corneo), 152, 174
Montegualandrum (Monte Gualandro), 520,
760
Montelagellum, Monteagellum, villa (Mon-
telagello), 331, 871
Montemelinum, castrum (Monte Melino),
124, 313, 410, 735
Montepulcanum (Montepulciano), 158, 287,
400, 848
Montescanum, 608
Montone (Montone), 125
— de comitatu Tudertino, 54
Moranus Taiacogi, 613
Morcella (Morcella), 395, 436, 437, 589
Moricus, Muricus
— Aportuli v. Moricolus
— Bartholi, 376
— Guillielmi, 508
Moricolus, Moricus Aportuli de castro Pri-
tini, 210, 248
Morleskium, castrum, comune (Morleschio),
174, 740 ; puteum 94
Munaldolus Saraceni, 757
Munaldus, Monaldus
— bailitor, 666
— Angeli, 666
— d. Arigerii, 670
— Bucarii, 666
Gratie, 670
— [Iacobi p.S., 878
— d. Mabilie, 666
— d. Maurini, 670
— Pravi de Castellione Vallis, 345
— Rucgoli, 670
Soppolini, 162
— Venture notarius, 619
Munaldutius, Monalducius, 22
— d. Bernardi de par. S. Lucie, scutifer
abbatis monasterii S. Petri, 832
366 MARIA PAOLA CORBUCCI

— de Gloiano frater Armanutii Supolini,
596
— d. Rustici Palmerii de Cupa, 61
— d. Thomassi de Compreseto, 782, 830
Muntagnolus v. Montagnolus
Muntanarus de Pacano, 698
Muntaltum (Montalto), 608
Munteacutum v. Mons Agutus
Murelle, 341
Muriculus, 211
Muricus v. Moricus
Muritius Castellonis, 233
Muricutius Montanarii, 613
Murtius Petri, 201

Navilius, 102
Negocante, Negociante, Negocantus
— Bonaiuncte conestabilis p.S.S., 121,
122 È
— Petri, 251
— Petri Ronci de S. Valentino, 346
Neltedico uxor olim Bartholomei, 399
Nepus qui fuit de Clusio, 96
Nepucolus Vitelli, 858
Nerco, 291
Nercolus, 391
— bailitor, 848, 851
— picecarellus p.S.A., 727
— Anestagii de Corciano, 410
— f. Christofori de Baniaria, 877
— f. Macaroni de Monte Nigro de Bri-
gnonum, 533
— Midiani, 198
— Ugolini, 472, 666, 670
— Uguiconis, 666
Nerconus gener Deotacomandi de S. Ruf-
fino, 146
— Gualteroli, 125
Nerolus Avultroni de Ynsula Maiori, 791
Nerus Bonacursi, 670
— de Florentia, 375
Nichola v. Nicola
Nicholecta filiaster Bonaventure, 100
— uxor Bonaventure Clare, 31
Nicola, Nichola, Nicolaus
— Angeli, 824
— Bonaccursi, 670
Cristiane de Assisio, 133
— Davini cives Urbis Rome, 361
— Iacobi, 526
— Iannis, 670, 736, 738
— Marcoline de S. Mariano, 285

Menci de S. Anea p.S.P., 213
— d. Murici, 670
— de villa Panicalis, 322
— Petri Marcolini de Castelione Vallis,
345
cognatus mag. Ricutii de Panicale, 459
Stephani, 698
— Uguiconis de par. S. Severi p.S., 333
Nicolutius Acursi de Cerreto, 296
— Andree de Portollis, 850
— Sensus, 670
Niger, Nigrus de Clusio, 116, 374
Nigra uxor Bartholi Peri Torti, 190
Nigri, fons, 21
Nircolus Bonafidancie, 670
— Iohannis, 670
Nucea (Nocera ?), 161
Nuxia (Norcia ?), 280
Nucolus Mancini, 314

Octolinus f. condam Octonelli de Papiano,
300
Oddo, Oddus
— Egidii, 670
— Gilii, 56
— Guancarosa, 80
— [annis de civitate Urbis, 368
d. Oddonis, 666
— Peri de Abadia, 778
— Rainerii Nobilis, 552, 553
— Uguitionis, 707
Oddolus
— Simeonis de villa S. Marie Villegemi-
nis, 681
— qui fuit de Tuderto, 378
Oddutius, Odutius d. Boniohannis, 537,
670
Oderisius, Uderisius
— Acci de Mecana, 843
— Florentini, 786
— Michaelis, 298, 430, 670
— Peri, 545
— Peri Rusticelli conestabilis p.S.S., 121,
122, 666
— Petri, 198
— de Rayno de Marcano, 1
Oditolus Peri de Galera, p.S.A., 867
Odutius v. Oddutius
Offredutius, Ofredutius, Ofriductius, Ufre-
dutius
— Acti Guidi, 204
— Bosi, Bocii, 670, 853

|
INDICE

— d. Guidutii Nigri, 804
Iohannis, 613
de Plano Carpine, 463
— de Romeco 624
Ugolini, 570
— Ugolini de villa S. Constantii de Aba-
tisis p.S.P., 424
Ogerius, notarius, 670
— qui fuit de Spoleto, 53
Oldrebandinellus Maphei Girardi, 318
Oliva tabernaria, 527
Oliverius Girardi de villa Lauri, 108, 109
Onorata de Plagario, soror olim Iacobi Du-
rantis, 182, 186
Opicus de S. Vitiano de Conpignano, 436
Orscianum (Orgiano) villa, comune p.S.A.,
174
Orlandina tabernaria que fuit de Senis, 25
Orlandinus, 453, 787
— Andree, 670
— Bonacunte, 666
— Danielis, 670
— d. Dilate, 670
— frater Leonardi et Gratie Iohannis, 768
— Morelli de Pacano, 107, 109
— Perusii de villa Panicalis, 322
— d. Ranerii, 554
— don Simonis de Montebiano, 154
— Uguitionis, 670
Orlandus cellerarius abbatis monasterii S.
Petri, 832
Aldrevandini de Cortona, frater Io-
hannis, 157, 255
— qui dicitur Raspaldus, 380
— Spaglagranus v. Orlandutius
— d. Supoline, 641
Orlandutius, Rolandutius
— Andree, syndicus hominum Compre-
seti, 782
— Bentivegne, 670
Bonagure, 762
— Corradi, 469
d. Crespoliti, 834
— Spaliagrani, Orlandus Spaglagranus,
350, 520

I

Pace, 226
— Boni de Bangno, 221
— Pauli, 670
— f. Perfecte de Agello p.S.S., 237
Pacectolus, Pacectolus Richenovelle, 617,
666

367

Paceptus Venture, 596
Pacifica p.S., 878
Paciolus Caciati de Papiano, 144
Pactolus de Maceretis, 175
Pagana, 403, 433
Paganellus, 61
— f. Bonaiuncte de Panicali, 20
— de Cibotola, 428 j
— de Civitella Boniconum, 369
de le Grocte de comitatu eugobino, 100
Marini, 625
— Martini, 666
- Morice de Castellare Collis p.S.P., 194
Paganutius Bonaiuncte, 666, 670
— de Galcis, 583
— f. Mance Ugolini, 591
Palmeria, 310, 551
— uxor Guidalocti Marescalki, 647
Palmerius, 67
— Alberti de Bagnaria, 272
— Bartoli, 670
— de Cassina, 373
— Iacobi, 670
— Martoli, 563
— mag., familiaris d. Ranerii abbatis
monasteri S. Petri de Perusio, 832
de la Spina, 409
— Valentini de Santaclara, de Santella-
ro, de Santelera, 395, 436, 437
Palmutius sartor, 670
— Alberti, 429
— Albrici, 774
— Martini, 749
— de S. Sosto, 764
Pancaldus frater Petri Vitalis, 78
Panevinus, 53
Panicale, Panigale, villa (Panicale), 10, 20,
80, 82, 107, 109, 113, 115, 322, 356,
377, 459, 570, 673, 699, 725, 836
Pantanum (Pantano), 165, 221, 267
Pancera tabernacularius de Mantoa, 784
Panceus Rainerii, 521
Papa, 539
Papianum, villa (Papiano), 141, 144, 241,
300, 354, 427
Paresenus Ugolini de Pagana, 433
Parolus de Cerqueto, 64
Pars, 473
— f. condam Brunatii, de villa S. Gilii de
Monte, 496, 786
— de villa Fluminis p.S.A., 461
Pascalis f. Compagnoni, 363
Paschellum, 45

I
368

Pascolus Rigoli, 688
Pascutius Hugolini de Monte Nigro de Bri-
gnonum, 533
— de Gualdo, 613
Pasucolus Bonacursi Piscoli, 299
Paulectus, Paulettus, Paulictus
— Ducis, 437
— Turcii de Morcella v. Paulutius
— de Spoleto, 290
Paulinus Boncontis, 653
Paulucius v. Paulutius
Paulus Berardi, 666, 670, 698
— de Fabriano, 67
— Fortebraccie, Fortisbrachii p.S., 38,
238
— Guardanfrange v. Paulutius
— mag. Moci, 325
— mag. de Spoleto, 401
Paulutius, Paulucius, 191, 735
— Bonacursi, 525
— Bonicomitis, 565
— Boniohannis, 670
— f. Borgesie, Burgisie de burgo S. Flo-
rentii p.S., 649, 666
Guardanfrance, 69, 70
— Pactoli Ranucii p.S.P., 824
— Peri Longi p.E., 504
Rainaldi de Coccorano, 585
— olim Rainutii Aldrevandi, 376
f. Tuccoli de la Morcella, Paulettus
Turcii de Morcella, 395, 436
Pacanum, villa, comune p.S.S. (Paciano),
36, 79, 86, 107, 109, 148, 149, 171,
174, 618, 698, 742, 748
Pacectolus v. Pacectolus
Pecius Peri, 372
Pecora f. Perusci de Galkis, 4
Peccus, 43
Pedecla balesterius, 162
Pedone ville Collis S. Savini, de Colle S.
Savini, 210, 220
Pelagallus de S. Maria, 162
Pelegrinoctus, 299
Pelegrinus, Piligrinus, Peregrinus, 33
— bailitor, 724
— Petri Berardi, 62
Pelicone, 204
Pellolus Divitie, 387
Peneria v. Plenera
Penne, castrum, 3, 293, 703 ; presbiter ec-
clesie 3
Peputius Berardi, 286
Pera, 49

|

MARIA PAOLA CORBUCCI

Peregrinus v. Pelegrinus
Perolus frater Bonoscangni, 346
Peronus d. Uderisii, 670
Perucius Donoli, 707
Perucolus Madi Thomassi qui vulgo dici-
tur Balionus p.S.S., 865
Perus Benserviti, 758
— pater Bucarelli, 243
— Detaiute, 798
Egidii, 670
— Fabrisse, 670
Filippi, Philippi, 717, 817, 820
— Girardi, 336
— Martholi, 275, 410
— d. Mencii, 699
— Philippi v. — Filippi
— Rainerii, 670
— f. Rainerii Iugnule, 668
— Rodulfi, 160
— vir Santese de par.
p.S.A., 307
— Simeonis, 502
— Sinibaldi, 670
Peruscina, Peruscinus v. Perusina, Peru-
sinus, Perusius

Perusia uxor Ranaldi, 845
Perusina, Peruscina, 276, 557
Perusinellus Gualfredi, 751
Perusinus, Peruscinus, 852

— Guidonis, 188

— Pangi, 447
f. Peri Girardi, 336
Petri, 492

— de Podio, 436
Perusiolus v. Perusolus
Perusium (Perugia)

— bailitores, 7, 33, 41, 50, 54, 106, 111,
118, 123, 124, 145, 148, 154, 168, 176,
181, 225, 227, 241, 258, 272, 311, 331,
414, 427, 436, 440, 444, 476, 491, 515,
528, 633, 646, 647, 666, 667, 670, 739,
742, 844, 855

— bladum, 92, 104, 105, 107, 108, 109,
141, 143, 144, 192, 194, 195, 232, 261,
395, 428, 429, 4306, 437, 443, 449, 646,
653, 655, 739, 834, 839, 846

— captivi, 7, 38, 54

— carcer, 29, 30, 100

— collecta, 33

— constitutum, 29

— curia, 27, 114, 174

— ecclesie v». S. Angeli, S. Christofori,
S. Crucis de Castilione Hugolino, S.

I

I

S. Christofori

I
INDICE 369

Frorentii, S. Marie de Ponte Pattoli,
S. Marie de Ripa, S. Marie de Villa-
nova, S. Miliani, S. Petri
— episcopus v. Salvus
— fontes v. Baligarii, Nigri, S. Francisci
— forum, 81, 166, 320
— inimici, 8, 24, 36, 46, 125, 162, 334,
520, 558, 779
— laborerium, 29
— mercatus, 31, 40, 58, 65
— notarii, 17, 27
— parochie v. S. Andree, S. Angeli, S. An-
tonii, S. Christofori, S. Donati, S.
Erculani sive S. Laurentii, S. Fortu-
nati, S. Frorentii, Hospitalis, Hospita-
lis sive S. Stephani, S. Iohannis de
Fosso, S. Iohannis Rotundi, S. Lucie,
S. Lucie de Creto, S. Marie de Colle,
S. Marie de Francolinis, S. Marie de
Oliveto, S. Marie de Mercato, S. Ma-
rie Nove, S. Marie de Valle, S. Marti-
ni, S. Martini de Vircaio, S. Nicolai,
S. Pauli, S. Prosperi, S. Savini, S.
Severi, S. Stephani, S. Simonis
— platea, 22, 85, 102, 153, 228, 260, 378,
385, 539, 633, 639, 717, 816
— porte v. Eburnea, S. Angeli, S. Petri,
S. Susanne, Solis
Perusius, Peruscius
— Angelerii Treguani, 27
— Bonaparte, 670
— Gualfredutii, 670
Guerroli, 670
— d. Iacobi, 666
— Iohannis, 670
— Oliverii de villa Pulgeti, 325
— f. Rogerii, 588
Perusolus, Perusiolus
— Faldoli sartor de par. S. Stephani
p.S.P., 752
— Venture Fortis, 450
Perutius Peri de villa S. Iohannis de Prei-
ecto, 460
Petraficta (Pietrafitta), monasterium, 84,
88, 127, 188, 229, 409, 806, 840
Petralanga v. Pratalenga
Petramilina (Pietra Melina), 6, 195, 232,
405, 498
Petriolus, Petrolus
— qui consueverat stare cum domino
Baiono 519
— de Gualdo, 183
— Iannis, 284, 286

— Iohannis Manoli de S. Enea, 557
— Vengati, 286
Petroium (Petroia), 68
Petrosillus syndicus ecclesie S. Crucis 864
Petrosollus notarius, 371
Petrucius, Petrutius, 32, 666
— bailitor, 633
— camerarius com. pro p.E., 321
— Andree, 163
— de contrata de Compreseto, 542
— Cordis de Castellione Vallis, 507
— d. Gilii Benedictoli, 798
— Maffei, 163
— Muntanarii, 613
— Rainaldi, 666
— Ranerii, 514
— Vivoli de Castro Novo, 669
Petrucolus, Petruccolus v. Petrucolus
Petrus, 77, 88, 166
— bailitor, 145
— medicus yspanus, 832
— presbiter ecclesie S. Marie de Mercato,
741, 746
— prior ecclesie S. Galgani de Codasta,
467
— Aductoli, 670
— Agustoli, 362
— Andree, 629, 666
— Angeli de Ponte Felcine, 471
— Aportoli bailitor, 7
— Armanni, 204
— Arnolfi de Casalina; molendinarius
p.S.P;,; 205
— Bartholi de Maceretis p.S.S., 175
— Benvenute de Plagaio, 5
— Bencoli, 670
— f. Bernardi, 341
— Berte, 26
— Blanchi, Blanci, Blancus, 666, 670
— Bombaronis, 670
— Bonavere de Cignano de Insula Maiori,
791
— Boni de Ripis, 474
— Bonpartis de villa Fontiole, 765
— de Civitate Castello, 380
— f. Compagnoni, 363
— f. Cortosoni Martini, 370
— Deotesalvi, 641
— Detesalve de Ynsula Maiori, 790, 792,
793
— frater Diviciani de Miliano, 648
— frater de Fabrione, 555
— de Gelema, 395
370 MARIA PAOLA CORBUCCI

— Gilii, 28
— Girarducii de Pregio, 641
— Goroglucci de Pregio, 670
— Gratiani de Castro Plebis, 197
— Gregorii, 292
— Grugnoli de par. S. Antonii custos
carceris Vercai p.S., 30
— Gualfreducii, 670
— Guidi, 852
— Guilielmi, 857
— Hugolini Oddonis, 521
— Iacobi Guillie de Cerqueto p.S.P., 185
— Iannis Martholi de Pitignano, 142
— Incalcoli, 666
— Iohannis, 670
— d. Iuliane, 406
— Laboratoris de Castro Plebis, 356
— Lapantine de Preio p.S.A, 245
— Marie Agusti de Castelone fi' Foski
p.S.S., 229
— Maroci, 35
— Miccoli, 88
— Odie, 670
— f. Orlandini laboratoris, 23
— Pagani, filius, 379
— Pauli de Cibotola, 428
— Pacu, Pacus, Paccus f. Iacobi de Pla-
gario p.S.S., 79, 197, 212
— f. Petri Sabbole de Castigluni filiorum
Fuschi, 46
— de Plagaio, 5
— Poli de Civitella, 436
— Prioris, 436
— Rainaldi, 666
— Raini, 670
— de Ramacano, 646, 666
— Romani de Panicali, 107, 109
— Rubei, 379
— Salvaterre, 521, 670
— Sinibaldi, 642
— de Spoleto, 184
— Stantii, 521
— Tadee, 847
— de Thodi, 2
— Todini, 696
— Venture de Insula Maiori, 789
— Vitalis, frater Gratiani, 21, 78
Petrusellu Guidi de Licuole, 246
Petrutius v. Petrucius
Petrucolus, Petruccolus, Petrucolus, 328
— d. Iohannis de S. Valentino p.S.P.,
420
— sotius Neri de Clusio p.S.S., 177

— Piconis de burgo p.E., 752
— Plebani, 670
Philippus ecc. v. Filippus ecc.
Pialarone, 125
Picgocculus de Alglano, 195
Pignese f. Orlandini don Simonis, 154
Piligrinus v. Pelegrinus
Pilonicum (Pilonico), 415, 419
Pisana uxor Bonifatii Aldrevandutii, 354
Pisanus d. Iacomelle de villa Collis, S. Sa-
vini p.S.A., 874
Pitignanum (Villa Pitignano), 142, 771
Picola mulier, 432
Placitus presbiter, rector ecclesie S. Marie
de Ripa, 544
Plagarium, Plagaium, castrum (Piegaro),
9, 11, 79, 88, 114, 140, 182, 186, 194,
197, 212, 234, 242, 2506, 455, 509, 524,
570, 628, 661, 669
Plana, via de S. Marco, 172
Planum Carpinis (Magione), hospitale, 374,
382, 396, 463, 544, 564, 569
— Sefranorum, 162
Plebanus, Plevanus, 36
— Racerii, Rogerii de Pacano, 107, 109
Plebs, 666
— Caine, Cayne (Pieve Caina), 156, 223,
744
— Campiani, 380
Cicaleti (Cicaleto), 71, 344
— Paliatii (Pieve Pagliaccia), 468
— Rubiani, 93
— S. Clerici, S. Quirici, villa (Pieve S.
Quirico), 289, 394
— S. Martini, 472
— S. Martini de Clusio, 848
— S. Sebastiani (Pieve S. Sebastiano), 739
Plendebene, 93
Plenera, Pleneria, Peneria, 385
— discipula Pretiose, 763
— mater Altapasque, 304
— uxor Rainerii Taberii, 366
— que habitat in turri Caonis par. S.
Martini p.S.P., 262
Plenesa de Corthonio, 134, 136
Plenus, 291
Plevanus v. Plebanus
Podium, Poium, 436
— Aquilonis (Poggio Aquilone), 436
Curtis (Poggio delle Corti), 56, 150
— Manentis, castrum (Poggio Manente),
559, 701
S. Iohannis de Poiesola, 464 INDICE 371

— Turris, 602
— Pulgonis, 90
Polus Conparati de Cerqueto, 185
— Giptii de Vitiano, 277
— Gratie conestabilis p.S.S., 121, 122
Polvigone, Pulvigone, villa, comune p.S.A.,
39, 174, 534
Pons Felcine (Ponte Felcino), 471, 481,
666
— S. Iohannis, S. Iannis, villa (Ponte
S. Giovanni), 519, 716
— Valdeceppi (Ponte Valleceppi), 92
Porcarius de Florentia, 411
Prandus Perusii, 666
Prata, 729
Pratalenca, Petralanga, villa, comune p.S.S.,
140, 174, 475
Pravolus de Castigluni, 88
Pravus Sinoli de Cerqueto, 336
Precolanum, villa, 475
Pregium, Preium, castrum (Preggio), 72,
158, 165, 221, 231, 234, 244, 245, 287,
510, 568, 578, 634, 641, 758 ; prior 33
Preitinum, Pritinum, Presinum, castrum,
(Castel Pretino), 210, 231, 823
Prepus Guidalantis, 462
Presenganum (Presenzano), 643
Prete de Ugubio, 391
Pretamelina, burgus v. Petramilina
Primainum, 255
Primeranus, 862
— d. Galle, 447
Pucius v. Putius
Pulgetum, Pulgitum, villa (Polgeto), 325,
344
Pulvigone v. Polvicone
Putius, Pucius
— condam de Bitonio, 625, 666
— Jacobi de Monte Nigro, 258
— de Viterbio, 139
Pugolum, villa (Pozzuolo), 386, 449, 623,
657
Pucolus, 541
— Amate, 854
— Fomasii de par. S. Lucie de Collibus
Landonis p.S.P., 801, 803
Minci, 776
— Servadei qui stat in Moneta, 747
Venture, 694

Quintavalles f. olim Sinibaldi, 329
Quintus Avultrone, 89 :

Radicata de Lacu, villa, 374
Ragonerius Palmerii, conestabilis p.S.S.,
121, 122
Rainaldectus, Raynaldoctus Aldrevandini,
625, 666
Rainaldellus, Raynaldellus, 155, 272
— Rayni de Ynsula, 240
Rainaldus, Raynaldus, Ranaldus, Renaldus
— canonicus S. Laurentii, 638, 639
— cornator, 343
— famulus, 670
— Altonominis de Castilguni filiorum
Fuski, 77
— Avoltroni, Avoltronus, 182, 186
— f. Bartholomei Atti, 552, 553
— Barulfelli, 670
— Bentevolie, 549
— Benvegnate, Benvignatis, Benvegna-
tis, Bevegnatis, 555, 661, 666, 670, 690
— Berardi de Lisciano, 99
— Bonafigle, 466
— Bonaventure, 670
— Bonaverii de Insula Maiori, 789, 792
— d. Boni, 657
— Cenci, 670
— de Diruta, 38
— Gilii Gualterii de Rocha Apinina, 558
— Gualfredi de par. S. Severi p.S., 812
— d. Gualfredutii, 670
— Guelfutii, 616
— Guidone, 120
— Iohannis, 598
— Mariani, 95
— f. Martini de villa Panicalis, 322
— f. Martini Munaldi, 435
— frater Morici Bartholi, 376
— Negocantis, 670
— Orlandini de castro Dirute, 781
— frater Petri Agustoli, 362
— Riccomanni, 666
— Salamonis, 523
— Scagni, 437
— f. d. Spaliagrani de Podio, 538
— 'Tucte, 135
— Viviani olim de Urbevetere, et mora-
batur cum comitibus de Plagario, 256
Rainaldutius, Raynaldutius, Ranaldutius
— Bendefendi Coppoli, 478
— Deotacomandi, 670
— Raynerii Iacobi de villa S. Iohannis
Rassine p.S.A., 875
— f. Recoli Altafeste, 584
— f. Simonis notarii, 369
372

— frater Tebaldi, 419
— Uderisii, 599, 666, 667, 670
Rainerius, Raynerius, Ranerius, Ranere,
172
— Alberti de Lisciano, 423
— Amanati de Insula Maiori, 789
— Angelice de S. Valentino bailitor, An-
gelerii 477, 528
— de Assisio, 14
— Ariverii, 534, 580
— d. Averardi, 670
— Baronis de Primaina, 255
— Bartoli, 670
— frater Benimbeni, 449
— Bevignatis, 666
— d. Boneventure, 670
— Boncontis de Cibotola, 428
— Bonegratie, 543
— Boniahannis, 859
— Cangnoli de Hospitali Fultignani, 800
— Compagnonis, 835
— Cortici de Casacastaldo, 615, 666
— Egidii Ebree p.S.P., 382
— Genne de Pacano, 742
— Gentilis, 284
— [Iacobi par. S. Stephani p.S.P., 178
— Iacomini, 422
— Iacomini Todini, 670
— Iohanecti bailitor, 215
— Johannis Patereni bailitor, 54
— Iohannis Turpini de S. Ianne de Asi-
no, 701
— de Laceno, 158
— Manentis, 742
— Marescotti, 59
Michaelis, 666, 670
— Mitigoli, 683
— de Monte Verco, 416
— Nicole, 670
— Oliverii qui dicitur Capocistone de par.
S. Stephani p.S., 832
— frater Pascutii Hugolini
Nigro de Brignovum, 533
— Peri, 494
— Petri, 666
— Philippi bailitor, 647
— Pinerie, 264
— de Prata, 729
— d. Rolandi de Senis, 223
— de S. Mariano, 20
— condam Stefani q. d. Rubeus, 686
— Taberii, 366
— Tadei, 670

de Monte

MARIA PAOLA CORBUCCI

f. Tancredi Venture de castro Galkis,
768
— Tebalducii, 232
— de Toto, 79
Vignule, 668
— Caci, Zazi de Panicali, 10, 107, 109
Rainonus Marie de Petramilina, 195
Rainucettus v. Ranucetus
Rainucius, Raynucius, Rainutius, Ray-
nutius, Ranucius, Ranucus, Ranuccius
— cultellarius, 556
— tegolarius de burgo S. P., 752
— Acci, 873
— Alegrantis, 458
— Benencase, 574
— Blanci, 380
— Bonensingne de Paschello, 45
— Griffoli, 760
— Iacomelle, 670
— Iannis, 305
— d. Latini, 394, 464, 595
— de Limosina de par. S. Marie de Valle
p.S.S., 180
— Plenerie, 299
— Rainungole de Fageto, 164
— d. Ranaldi de Montepulcano qui ha-
bitat in villa Pucoli p.S.S., 848, 851
— de Todo, 88
— Torelli de Montaldo, 120
— d. Transmarine, 670
— Vaioli, 521
— frater Venturelle Bone, 595
Rainucgolus Aportholi, 286
Ramacanum (Ramazzano), 233, 646, 666,
826
Rambotus, comes, 439
Ranacius Guelfutii de Compiniano p.E.,
876
Ranalducius,
Rainaldus
Rancolendolum (Rancorendoli), 753
Rancum (Ranco), 154
Ranere, Ranerius v. Rainerius
Rantellum, 410
Ranucettus, Ranucetus, Ranuncittus, Ra-
nucettus, Rainucettus, 436
— Avultronus de Monte Biano, 462
— Avultronus d. Ranerii d. Sibilie, 395
— de Grippolisketo, 212
— Paganelli de Panicale, 377
— Tedori de Plagarii, 88
Ranucius, Ranuccius, Ranutius v. Rainu-
cius

Ranaldus v. Rainaldutius,
INDICE 373

Ranuncittus v. Ranucettus
Ranugellus Angeli Ranucini, 335
Ranucettus v. Ranucetus
Ranugolus Iohannis Pravi de Ynsula Pul-
vensi p.S.S., 868
Ranucus v. Rainucius
Rapucolus f. Corboli de Morleski, 740
Ravegnanus Rigonis, 670
Raynaldus, Raynerius ecc. v. Rainaldus,
Rainerius ecc.
Rebeloctus Aldrevandini de Cortona, 157
Recabene, Recabenus, Riccabene, Richa-
bene
— Agevule bailitor, 215
— Avoltroni, 110
- Bentevenge de S. Apolenario, 317
— Bonaguide, 670
— Bonaventure custos noctis p.S., 200
— Conplite de burgo S. P., 684
— Favalis notarius, 593
— d. Gimarke, 670
— Gualterii, 840
— [acobi, 276
— Iohannis, 670
— d. Mafei, 670
— Michaelis, 167
— Orlandini, 156
— Peri Stefanelli, 103
— Petri, 670
— Picenati, 131
— Tiberii, 666
— Ugolini conestabilis p.S.S., 121, 122
— Uguitonis, Uguiconis, 280; conesta-
bilis .p.S.S.,.121, 122
Recolus, Ricolus, Rigolus, 166
— Altafeste, 584
— Bartholi, 666
— Bonacursi, 642
— Bonafidei, 89
— Clare, 670
— de Fide, Fidei, 666
— Detacomandi de Monte Vergnano, 436,
442
— Fabronis, 364
— Finiguerre, 704
— olim d. Orlandini, 718
— Orvietane de Castilguni filiorum Fu-
schi, 60
— Peri, 498
— f. olim Sinibaldi, 329
Tudini de Pilonico, 415
Recutius, Ricutius, Riccutius, Rigutius,
Rigucius f

Aldovrandeske serviens prioris de Pre-
gio, 33
— f. Bartholomei Atti, 552, 553
— Iohannis de villa Campi p.S.P., 861
— Leti, 323
f. Martini de villa Panicalis, 322
— Rainerii, v. Recucolus
Recucolus Bonacursi, 666
— Recutius, Rainerii, 666, 688
Renaldus v. Rainaldus
Rengratiata, 422
Reservata uxor condam Guidonis Martini
de Capanna, 325
Restorus, Ristorus, 291
— Bonaspene, 670
— Longus Venture de villa Laviani, 762
Ricca, Ricka
— f. Bone, 198
Guillichini, 94
uxor Orlandini don Simonis, 154
uxor condam Rustici Masei ‘baylito-
ris, 444
— nurus Taddei Mancini, 583
— uxor olim Vivoli Rainutii, 306
Riccabene, Richabene v. Recabene
Riccius v. Ricius
Riccutius v. Recutius
Richemannus de Guitonessa de Pacano,
107, 109
Ricius, Riccius, Ricus
— Acursoli, 464
— Bonamici bailitor p.E., 414
— de Pitignano, :771
— bailitor Podii Celii, 155
Ricka v. Ricca
Ricolus v. Recolus
Ricomannus f. Venture Armilie de Insula
Maiori, 789
Ricuciolus Iohannis de S. Elera, 290
Ricutius v. Recutius
Rigettus Dominice de Panicali, 107, 109
Rigo, Rigus
— Albertini de Lixano, 164, 221
— [acomini, 670
— d. Orlandini, 670
Rigolus, Rigutius v. Recolus, Recutius
Ripa (Ripa), 195, 474, 655, 801 ; parochia
plebis, 839
Ristorus v. Restorus
Ritius Bertrami olim p.S.P., 828
Ricus v. Ricius
Robertus Ugolini, 670
Rocha Apinina (Rocca Pennina), 558

|
374 MARIA PAOLA CORBUCCI

Rochianum (Rosciano ?, v. Ruxanum), 526
Rogerius v. Rugerius
Rolandinus v. Orlandinus
Rolandutius Andree syndicus hominum
Compreseti, 782
— Bentivegne, 670
Romegium (Romeggio), 173
Romeus Bentevegne, 836
Romanus Berte bailitor, 211
Romita uxor condam Girardini Mannoli,
304
Romitus Guarcini, 815
Rosa Egidii, 575
— uxor Pactoli, 175
Rosana uxor Bartholomei Amodei, 2
Rossus v. Rubeus
Rubertus Arlocte de Petramilina p.S.A.,
232
Rubeus, Rossus
— de Alborello, 386
— de Diruta, 88
— nepos Galganelli de par. S. Anestasii
p:S.P.3°193
— de Fracta Guinigeska, 195
— Iohannis Alfacie, 613
— de Marcellano, 247
— Pedonis, 829
— Ranaldi de par. Hospitalis, 854
— Caccolini, 670
Rubinellus Andree molendinarius de Pon-
te Felcine, 481 -
Rubutius Andree, 445
Ruccolus d. Benvenuti, 670
Rufinus olim de Terrone, 777
Rufinutius, Rufinuccu mag. Godengii de
Assisio, 53, 219
Rugerius, Rogerius, 700
— Fordevolie de Fraticola de Montea-
cuto, 627, 666
— Paganelli p.S.A., 232
Rustica, 59
Rusticellus, Rustigellus,
— Bonaventure, 493
— frater Iohannis Gratiani, 101
— Marini, 554
— Stephani Benedictoli de Marsciano,
776
Rusticus bailitor, 111
— olim de Fracta Lecarella qui stabat
ad Montemlere, 509
— Masse bailitor, 440, 444
— f. Pelegrinocti, 299
Rustigellus v. Rusticellus

Rustigutius Boncompagni, 678
Ruxanum (Rosciano), 286

Sacente Giliocti bailitor, 211
Saladinus, 394
Salamon v. Salomon
Salcherus Bonagratie, 477
Salinbene, Salimbene
— acararius, 531
— barberius qui fuit de Faventia, 57
Salomon, Salamon, 466
— notarius, 367, 369
— Fidantis p.S.P., 864
Salucolus f. Bicci, 73
Salvaticus Acti, Atti, Actonis, 652, 666,
670
— de Plano Carpinis, 569
— Ufredutii de par. Plebis Ripe, 839
Salvolus, Salvulus, 58
— monacus abadie S. Benedicti de Pe-
traficta, 806
— Bucarelli, 842
— Rainerii Guidonis, 619
Salvucius, Salvutius, 449
— Benencase frater Deotaiuti, 21
frater Deotalevi, 78
— d. Gratii de par. S. Angeli p.E., 559
— Gualfreducii, 670
— Rainaldi, 670
— Ranerii, 163
— Todini, Tudini calcolarius p.S.S., 670,
857
— Ugolini, 670
Salvulus v. Salvolus
Salvus episcopus Perusinus, 63
Salvutius v. Salvucius
Salcarellus d. Iacobi Curbini de par. S.
Severi p.S., 785, 798
Sancte Cecilie, monasterium, 773
S. Clara, 436
S. Crucis, villa, 364
— ecclesia, 743, 864
— de Castilione Hugolini ecclesia, 532
S. Elena (S. Elena), 436, 437
S. Elera, Santelera, Santellera, 223, 290,
395 ; ecclesia, 251, 253
S. Enea (S. Enea), 213, 214, 242, 514, 557
S. Iuliana (S. Giuliana), villa, comune
p.S.A., 174
S. Lucie, par. 666, 670, 714, 788, 796,
801 ; p.S., 278 ; de Collibus Landonis,
817 ; de Creto, 160
|
|
|
|
|

INDICE

S. Margarita, 828 ; porticella, porta, 121,
122
S. Marie de Colle, Collis, parochia p.S.P.,
339, 348, 517, 730, 731, 772, 807, 829
— de Francolinis, parochia p.S.S., 180
— Inestore (S. Maria del Nestore), 436
— de Mercato, parochia p.S.P., 31, 117,
741
— Montis Lucidis, monasterium, 282
— Nove, parochia, 200, 332, 656, 722,
770, p.S., 254
— de Oliveto, parochia, 114, 666, p.S.P.,
632
— de Ponte Pattoli, ecclesia, 533
— de Ripa, ecclesia, 544
— Russcia (S. Maria Rossa), 100
— in Silva de Marxano, 290, 436
— de Valle, parochia p.B. 179; p.S.S.
180; de Borgo S.P., 441
— Vallis Pontis, monasterium, 371
— de Villanova, ecclesia, 638
— de Villeiemine, Villigeminis, villa (Vil-
la Gemini), 591, 681
— de Viridario, parochia p.S.A., 259
S. Pleneria, 436
S. Polenaria v. Sanctus Apolenarius
S. Susanne, porta, 175, 177, 180, 181, 182,
187, 188, 189, 194, 197, 201, 202, 206,
212, 218, 229, 234, 237, 259, 326, 334,
347, 421, 453, 455, 470, 515, 628, 670,
743, 746, 825, 848, 851, 852, 854, 857,
858, 859, 860, 865, 868, 872, 873, 877 ;
conestabiles, 121
Sancti Andree, parochia, 811
S. Anestasii, parochia p.S.P., 193
S. Angeli, ecclesia, 530, 771; parochia
p.E., 559, 656
— porta, 27, 172, 173, 180, 196, 215,
220, 221, 230, 232, 244, 245, 252, 259,
295, 307, 309, 426, 461, 493, 624, 631,
656, 670, 727, 808, 853, 876, 874, 875
S. Antolini, parochia, 814
S. Antonii, parochia p.S. 30, 297, 670, 716,
779, 822; burgus, 40, 308, 833
S. Apolenarius, Santa Polenaria, villa (S.
Apollinare), 145, 317, 341, 427, 709
S. Blasius, villa (S. Biagio della Valle), 606
S. Cascianus (Rocca S. Casciano), 140
S. Christofori, parochia p.S.A., 307, 309,
ecclesia 572
— de Cellis, villa (S. Cristoforo di Celle)
480
S. Constantius de Abatisis, villa, 424

375

S. Donatus, villa (S. Donato), 33, 176, 355

S.

S

v tA

I

— parochia p.S.A., 114, 180 ; p.S.P., 388
Erculani sive S. Laurentii, ecclesia, 153 ;

v. S. Laurentii

. Florentii, burgus, 129, 649; ecclesia,

587 ; parochia, 757, 767

. Fortunati, parochia p.S.A., 180, 196,

230, 493, 624, 666

. Francisci, fons nova, 656
. Frorentii v. S. Florentii
. Fustinus, villa (S. Faustino dei Colli),

535

. Galgani de Codasta, ecclesia in perti-

nentiis Pacani, 467

. Geronimi de via Spargente, ecclesia, 308
. Gilius de Monte, villa (S. Egidio di Col-

le ?), 786

. Gregorii, parochia p.S.S., 334, 854
. Iannes, villa, 373
— de Asino, 195, 701 ; ecclesia, 192, 255

Iohannes, 158

— parochia p.S.S., 259

— de Asino v. S. Iannes

— de Fosso, parochia, 757

— de Preiecto, villa (S. Giovanni del Pru-

gneto ?), 460

— Rassine, villa (Rasina), 875
- Rotundi, parochia p.S.S., 180, 746

Iustinus (S. Giustino), 580
Laurentii, archipresbiter et canonici,
638, 639 ; v. S. Erculani

— de Flumine, ecclesia, 461, 474
. Leonardus, 149

Marcus (S. Marco), 57, 172
Marianus, castrum (S. Mariano), 20,
285, 347, 720

. Martini, parochia, 559 ; p.B., 179 ; p.S.P.,

178, 262
de Boccaporcis, 786
in Campo (S. Martino in Campo), 745

— in Colle (S. Martino in Colle), 638
— de Vercaio, de Viridario, parochia

p.S.A., 27, 252, 666
Miliani, parochia, 839

S. Nicolaus, villa, comune p.S.P. (S. Ni-

S.

S.

coló di Celle), 174

— parochia, 412, 749

Pauli, parochia p.S.P., 328, 751

— Vallispontis v. S. Poli

Petri, ecclesia, 794

— monasterium de Perusio, 832
— porta, 31, 167, 178, 184, 185, 190,

193, 194, 205, 213, 214, 217, 225, 241*
376 MARIA PAOLA CORBUCCI

259, 262, 328, 339, 349, 382, 388, 417,
420, 430, 440, 441, 458, 462, 479, 482,
483, 518, 632, 635, 636, 666, 670, 684,
726, 730, 734, 751, 752, 788, 796, 801,
805, 807, 810, 816, 817, 818, 824, 828,
829, 841, 861, 864, 869
— in Sigillo, 436
S. Poli Vallispontis, monasterium, 740
S. Prosperi, parochia p.B., 179
S. Ruffinus, 146
S. Savini, burgus, 317, 346
— parochia p.B., 179, p.S.P., 178, 259
— v. Collis S. Savini
. Severi, parochia p.S., 333, 785, 812
. Silvestri, parochia, 763
. Simonis, parochia p.S., 179
. Sostus (S. Sisto), 764
. Sthepani, Stefani, parochia, 752, 810,
832, 862 ; p.S.P., 178, 190, 349, 636 ;
p.E., 259
S. Valentinus, villa (S. Valentino), 251, 253,
346, 420, 429, 436, 454, 458, 477, 510,
6115. 035, 702,../12,2758,..831.
S. Vincentii de Montegeiti de Lacu, eccle-
sia, 45
S. Vitanus de Conpignano, 436
Sanguineus, 396
Santellara v. S. Elera
Santese uxor Andree Massarie, 592
-—, Santexe, uxor Benvenuti, 97
Santucolus Bonoscangni, 747
Sapia uxor Insignole Mercatelli, 421
Saracenellus, Saracinellus, 670
— de Agubio, 607
Saracenus Davini 373
— de S. Maria Inestore, 436
Sardinellus de Agello, 398
Sartianum (Sarteano), 148
Sassus Pretutii de Compreseto, 542
Savinus Actoli, 163
Savolus Leonardi, 446
Saxoferratum (Sassoferrato), 797
Scagnolus, Scangnolus
— Capetoni, 666
— Dominici, 146
— Guiilielmi nepos Bacarelli condam
Brunatii, 139
Scagnus, Scangnus, 403, 666
— Brune de Casacastalda, 795
Clusinus, 28
— f. Consuli Venture, 734, 737
— Gratiani, 666
— Iaconus d. Petri, 638

munnuanm

— Latini, 505, 666, 670
— de pertinentiis de Panicale p.E., 443
— de Papiano, 427
— Probantis, 360
— de Rayno de Marcano, 1
— Corcano, 664
Scaiolus Ugolini de Montecorno, 152
Scannus Oradoris de Papiano, 144
Scancolus Latini, 571
Scartucolus Avultroni d. Ranerii Manen-
tis, 148
Scobicus f. Mainitti de Florentia, 19
Scopetum, 108
Sene (Siena), 25, 119, 223, 391, 411
Sensolus Bonagratie, 487
Sensus, 222
— Christofani, 770
— frater Francisci Finiguerre, 725
— de Gluto, 666
Iacobi de par. S. Marie de Colle p.S.P.,
807
Iohannis bailitor, 208
Palmerii, 553
Peri Sopercle, 43
Ranaldi, 670
— Tancredi, 540
Serra de comitatu Egobii, 542
Servita de Pacano, 86
— Verdiane uxor condam Ugolini Mer-
cioli, 133
Servitus Pravi qui fuit de Montemelino,
313, 316
Servodeus Negocantis, 365
Servutius de par. S. Gregorii p.S.S., 854
Sibilia uxor Rainucii cultellarii, 556
Sibiliola f.d. Symonis, 461
Sicardus Uffreducii par. S. Lucie, 666
Siegitta nurus Ugolini et uxor Benincase,
489
Silvester, 516
— bailitor, 50
— mercaiolus frater Benfacti, 402
— Accactuli de Casteglione de Valle
p.S.S., 181
— Cilii de burgo Castelionis, 295
Simiglante de Florentia, 729
Simon, Simeon, Symon
— judex, 187
— apuliensis de la Cruce S. Martini, 395,
437
Bene de Monteagutello, 551
Benintende, 670
Brune baylitor, 491

I

I

I
INDICE : 3717

— de Frore, 271
— Gilii, 49
— Iacobi de burgo S. Petri, 518
— Latiosi, 125
— Maffei de Cuceto, 231
— Massei de par. S. Marie de Colle, 348
— Silvestri, 670
— qui fuit de Spello p.S.P., 417
— condam d. Uffredutii Iacani, 318
— Uguicionis, 757
— Varcanate, 670
Simoncellus, Simoncillus, Symoncellus
f. Gluti Michaelis, 450
— Iohannis Aregnati, 734, 737
— olim d. Guidonis par. S. Marie de Valle
p.S.P., 441
— Guidonis Ricardini, 665, 666, 670
— d. Guiducii, 670
— Simeonis, 670
Simonella f. Guidonis, 347
Simonellus, Symonellus,
— Fantonis, 771
— Panfolie, 798
— Raynucii Mancini de S. Valentino, 702
Sinbellus de Pacano, 149
Sinibaldus, Synibaldus, 211, 329
— barlectarius, 248
— Benincase, 670
— gener Conpagni Lasati, 322
— mag. Mathei, 666, 744
— Melioris, 670
— mag. Ugolini, 209
= Vite Ufredutii, 365 :
Solaneve uxor Laurenti Iohannis, 652
Solfagnanum (Solfagnano), 808
Solis porta, burgus, 30, 106, 171, 179, 196,
200, 226, 230, 238, 254, 278, 297, 313,
333, 621, 649, 666, 670, 714, 767, 770,
779, 785, 811, 812, 814, 822, 855, 863,
866
Soperclus, 163
Spadetta frater Martinelli, 88
Spargolus bailitor, 111
Spellum (Spello), 204, 238 ; masatium 453
Speltarellus, 168
Spenolus Bentevegne p.S.P., 321
Spillatus de Florentia, 340
Spina (Spina), 223
Spinellus de Mantignana, 704
Spoletonus par. S. Lucie p.S., 278
Spoletum (Spoleto), 137, 184, 401
Sportacanum, villa, comune p.S.A. (Spor-
tacciano), 174, 248, 874

Sputa qui fuit de Cortonio, 654
Stabelonus Partis, 670
Staponus frater Bartucoli Ugonis de Pre-
gio, 568 :
Stantia uxor Compagnetti, 732
Stefanus, Stephanus
— Benedictoli, 219
— Girardi, Ghirardi, 336, 492
— Peri, 125
— Peri Bulgarutii, 670
— f. d. Spaliagrani de Podio, de Podio
Manentis, 538, 701
Sterpetum, 783
Sterpolus Ranerii, 405
Strangulacapones (Strozzacappone), 507
Suppolinus
— Bernardi, 850
— condam Lodomerii, 791
— Raynerii, 511
— Simonis de villa Vallis Caprare, 351
— Ugolini, 670 ; ;
Suppolus monacus S. Poli Vallispontis, 740
Surdus Perusii de par. S. Nicolai, 412
Symon, Symoncellus, Synibaldus v. Simon,
Simoncellus, Sinibaldus

Taddeus, Tadeus,
— Mancini, 583
— Simeonis, 452
Tadea uxor f. Trufecti, 451
Talglatore, 93
Tancredus, Tranchedus, 858
— Benincase, 670
— de Corthonio, 134, 136
— Giptii, 670, 836
— d. Octonelli, 410
Piconis, 670
d. Ranerii, 140
— Rocci de Castro Plebis, 718
— de Roxano, 670
Venture, 670, 705
Venture de castro Galkis, 768, 787
Taurellus notarius, 482
Tebaldus de Assisio, 42
— f. Guidonis Baliste, 680
— Ranucii de Plagaio, 11
— Yscudi de Gualchis, 379
Tebaldutius, 303
— d. Monachi, 521
— d. Oliverii de castro Agelli, 809
— Ufredutii, 597
Telisius mag. Meliorati, 670

I
378

Terisius Campoli, 670
Terraioli (Terrioli), 294
Tertium filiis Fortebraccie, villa S.P., 174
Tescialla, 34
Thodi, v. Tudertum
Thodinus frater Ricomanni, 610
Thomas, Thomassus, Thomasius
— rector ecclesie S. Ellere, S. Elere, 251,
253
par. S. Martini de Viridario p.S.A, 252
de Compreseto, 609, 782
Rainerii, 670
Solavite, 442
— de S. Valentino, 666
Thomassolus, Tomassulus
— d. Amate, 588
— de valle Spoletana, 353
Thomasutius Scangni, 161
Tiber, flumen, 44
Tiberius Hugolini, 495
— Pauli, 670
Tigna scutifer d. Rufini potestatis Perusii,
269
Tignosus, 149
— qui et Correcta dicitur, 288
— Guidonis Iancoli de Petralanca, 140
— Mantie, 669
— de S. Valentino, 510
Tintus notarius f. don Rainerii, 167
—, Tictus Girardi de Marsciano p.S.P.,
726, 736, 738
Tiscianum (Tisciano), 231
Tiverutius, Tivirutius
— Benveniatis, 296
— frater Benvenuti, 274
— Iacopelli Ianuarii, 672
Tocolus Vitelli, 432
Todadosus Simeonis Salvoli de villa Ver-
gnani de S. Enea, 359
Todi v. Tudertum
Tomassulus v. Thomassolus
Tranchedus v. Tancredus
Transerichus de Ugubio, 280
Trecinum (Trecine), vallis, 68; contrata
Crucis, 221, 506, 567
Trencolus, 670
Tritiglanum, villa, comune p.S.A, 174
Trivixium (Treviso ?), 375
Trovabene Vitelli, 858
Tudertum, Todi, Thodi (Todi), 2, 22, 88,
340, 378, 625
Tudina mag. Vianucii, 338
Tudinellus Mafei, 591

MARIA PAOLA CORBUCCI

— Peri, 670
Tudutius d. Mafei, 670
Turola, 40
Turvullus Aportulli, 252

Ubertinus lombardus vir Riccole Clare,
333
Ubicutius Petri Agreste, 670
Ubolinus balestarius, 340
Uderisius v. Oderisius
Ufredutius v. Offredutius
Ugectus de Viterbio, 139
Ugiconus v. Uguicio
Ugo lombardus murator, 441
Ugolinellus, 363
Ugolinucius v. Ugolinutius
Ugolinus, Hugolinus, 117, 385, 586
— Agustoli, 631, 666
— Berte, 203
— f. d. Bertuldi Iohannis Panci, 283, 291
— Bolsi de Papiano p.S.P., 241
— Boncontis, 596
— de Castro Rainaldo, 489
— Doxii de Monte Mixano, de Montesca-
no qui stabat ad Muntaltum, 608, 666
— frater mag. Filipi, 459
— Froris, 460
— Iacobi de Muntalto, 608
— Magnacce, 234
— Mercioli vir Servite Verdiane, 133
— Pregie, 151
— Rainaldi, Raynaldi de par. S. Marie
de Oliveto p.S.P., 632, 666
— Ranucii, 670
— frater Ranucii Guelfutii de Compinia-
no, 871
- Ranuccini de Ramacano, 233
— f. Roselli, 33
— de Scopeta de Plagario p.S.S., 194
— Ugoli Paganelli, 232
— Vivoli de Trecino, 506
Ugolinutius, Ugolinucius d. Uderisii par.
S. Martini de Vercaio, 666, 667, 670
Ugubium v. Eugubium
Uguicio, Ugucio, Uguitio, Uguitto, Uguco,
Uguictone, | Uguitione, ^ Uguitone,
Uguittone, Uguiconus, Ugiconus, Hu-
gucone, 64
don, 639
Berardi, 304
Cilini, 236
Donoli, 670

I
— Egidii, 670, 673

— de Foiano, 661

— Gilii, 232

— f. Girardine, 5

— Gualfredutii, 670

— f. Monaldi Suppolini, 162

— Nigri, 670

— Orlandini de castro Dirute, 781

— comes de Plagario, 524, 661
Uguitionellus, Uguitonellus, Uguconellus

— de Augubio, 200
de Casalia, 704
Maffei Amici, frater Crispingni de bur-
go p.S., 171

— Rigepti frater Becarelli, 469
Uguvinellus Latini, 208
Untus Petri de Deruta, 327
Urbsvetus (Orvieto), 212, 242, 256, 317

Vaianum v. Valianum
Valdierna, villa, comune p.S.S., 174
Valentinus, 90
— f. Benedictoli Girardi, 336
— Bertraimi de Cerqueto, 666
— Miliane de Castelle, 425
— Nobilis, 389
Valgente, 60
Valianum, Vaianum (Valiano), 20, 434, 540
Vallis, villa, 226
— Caprare, villa (Valcaprara), 351
— Morella, 410
— Spoletana, 353
— Uberti, abadia, 265
Vangnolus mag. Angeli, 296
Varcaronus Anguane, 138
Veclus, 372
Veculus Salveti, 613
Vegnate gener Abandonati de Castro Ple-
bis, 718
Vegnatolus Saraceni, 94
Vegnatone, 69
— Gratiani Raymundoli, 63
Vegnatus Marcoradi, 136
Vegolus, 286
Vegutius olim de Ugubio de par. S. Anto-
nii p.S., 822
Vengolinus Bonore de S. Iustino, 580
Veninbene Dominici de Pugolo, 657, 670
Ventura, 856 (v. anche Bonaventura)
— don, 639
Altirisi, frater, 711
Angeli de Montali, 13
Armilie de Insula Maiori, 789, 792

I

INDICE

— Bartholi Rustichelli, 711
— frater Bencevenne fabri, 6
— Bonacursi, 141
— Brunetti de Ascagnano, 6
— Buldri, 515
— de Callis, 645
— Cesarii, 488
— de Clusio, 177
— Dominici de Ponte de Valdeceppo, 92
— de Gualdo, 613
— Guffoli, 521
— Guilielmi, 767
— Herrici p.S.S. habitator Laviani, 848
851
— Iohannis, 250, 389
— f. Iohannis Berardelli, 163
— Iohannis Oliverii, 162
— Mangnoli, 586
— Marie Savini, 162
— de Milgano, 12
— Murici de Fabriano, 830
— Orlandi de Insula, 162
— Palmerii, 670
— frater Ranaldi Guidone, 120
- Ranutii Petrutii de Villanova, 270
— Sinibaldi, 748
— Spagloli, 663
Venturella, 342, 449, 601
— petraiolus, 342
— Barolfi, 471
— Baronis, 332
— Baruncii, 85
— donne Bencivenne, 235
— Bene de Clusina, 595
— Bombaronis p.S.S., 857
— Iacobi, 468
Iohannis qui dicitur frater Ventura de
par. S. Silvestri, 763
— f. Iuntoli, 808
— frater Mancini p.S.P., 184
— Michaelis de Corcano, 73
— Ofredutii v. Agurella
— Orlandi de villa Laviani, 762
— Rainaldi, Ranaldi, 31, 727
— Tudinelli de Ruxano, 286
— Cavatte, 93
Venturellus Alberti, 670
— Spergolis de Serra, 542
— f. Tancredi Venture de castro Galkis,
767
Venturonus Pacifici, 483
Venturucus f. Floris Amantis, 337
Venutellus Martinelli de Corgna, Venutus

,

I
380 MARIA PAOLA CORBUCCI

de Cornia, 158, 160
— de Panicale, 570
— de S. Leonardo, 149
— Simi de villa Auri p.S.S., 187
Venutius Mafei Centurarie, 666
Venutola asisana, 199
— f. Benevenuti Peri Riccomandi, 344
Venutolus, 298, 342
. — Bonaguide p.S.P., 824
— Bonensigne de Pischello, 87
— qui dicitur Bucca, 721
— Domestici, 590
— f. Guidonis Raynerii, 730
— Iohannis, 670
—, Venutus, Lucati de Panicali, 107, 109
— Mabilie, 358
Minci, 776
— Peri bailitor, 666
— de Pregio, 758
— Ricke baiulus, 834
qui olim fuit de Sancto Casciano, 140
— frater Tinti Girardi, 736, 738
— Tute, 660, 670
— Ugolini de Panigali, 356
Venutus f. Bonensigne de Paschello, 45
— de Cornia v. Venutellus
— Lucati de Panicalo v. Venutolus
Vergnanum de Sancta Enea, villa, 359
Vermellus frater Bertucii Credoli, 76
Vermillius de Corcano, 74
Vernacanum (Vernazzano), 281
Vercaium, carcer, 29
Vercera mag. Barthutii de par. S. Stepha-
ni de burgo S. Petri, 349
Vespucolus Benvenuti de par. S. Marie de
Oliveto p.S.P., 635, 636, 666
Via Spargente, 308
Vicinus, 683
Viculum (Vicolo), 550
Viduta uxor Venture Iohannis, 250
Vignatulus Avultronis Iohannis Valentini
de S. Valentino, 253
Vigorosus de Senis, 119
Villa Nova (Villanova), 150, 225, 270
Vinatus de Insula Minori, 116
Vita, 70
— Maffei, 163
— nepos presbiteri de Castilioni, 18
Vitalis Madici, 433
— Marinelli, filius, 436
— Rainaldi, 670
— Salvoli de Marana de castro Preitini,
231

Vitellus Bruni, 670
Viterbium (Viterbo), 139
Vitianum (Vitiano), 277, 771
Vivianus Bartholi Beatricis de par. plebis
Ripe, 655, 666, 839

— fratris Iohannis, 380

— d. Orlandini, 715

— d. Orlandini de Marxano, 436
Vivola uxor Iacobi Vivoli, 631
Vivolus, 33

— frater Benetoni, 641

— Bonacursi, 389

— Rainuti, 306

— Raynerii de Curcano, 106
Skifate bailitor, 227

Ynsula v. Insula

Cacopellus v. Iacopellus
Calfardonus Raynerii, 750
Caffolus Iacobi, 630
Zampum, 153
Canfolus qui moratur aput Compresetum,
542
Cannes v. Iannes
Zaonis, turris p.S.P., 262
Caparone, Caparonus
— mag. Agustoli, 418
— Bonaiuncte, 670
— Iohannis, 670
Cacolus Iacobi, 796
Cacutius Neri, 386
Celamna uxor Oderisi Peri, 545
Ceno Boncontis, 666
Colus Bonacursi Robadorii de Betonia, 626
Conbolus, 155
Conolus Bonacursi Robadori de Betona,
666
— f. condam Iacobi Fabiani, 388, 536
— mag. Ranutii, 587
Contillus olim de Primaino, 255
Conus Gualteroli, 637
Covanellus v. Iohannellus
Cucius f. Bertuldi Iohannis Panci, 291
Cuecolus Symeonis, 286
Cuffolus Petri, 163
Cumbolus Bombaroni de par. S. Donati
p.S.A., 114

xx**** Accurroli, 732
Note

Epigrafe sepolcrale inedita
al “Colle della Trinità” in Assisi

Nell’estate del 1975, nel corso di lavori di restauro di una pic-
cola chiesa dedicata alla ss. Trinità, menzionata per la prima volta
in un atto notarile del 1217 », nel territorio della romana Asisium,
quasi al confine con quello di Hispellum, è stata rinvenuta una nuo-
va epigrafe sepolcrale ? la quale si aggiunge alle due già note, rin-
venute nello stesso edificio : la prima si trova tutt’ora inserita in
una lesena esterna dell'abside della chiesa 9, mentre la seconda,
rinvenuta a suo tempo nel pavimento, non è più in situ né è più
rintracciabile 4).

La nuova iscrizione, su calcare rosa del Subasio, risulta inclusa
nella fondazione della facciata anteriore (rivolta ad ovest), a sinistra
dell’ingresso, a cm. 8 sotto il livello attuale del suolo 9. È visibile
solo la facciata epigrafica, dalla cornice superiore fino alla linea 4
inclusa (vedi foto), le dimensioni sono cm. 60 di larghezza e cm.
38,5 di altezza ; lo spessore, non più verificabile, doveva essere su-
periore ai cm. 15, secondo le testimonianze raccolte. La superficie
iscritta appare delimitata superiormente da una cornice costituita
da due listelli, rotta in alto a destra ; il margine interno della corni-
ce dista dal tratto superiore delle lettere della prima linea cm. 3.
Le dimensioni delle lettere sono : cm. 9,5 / 6,2-6,4 /5 /4,2-4,5.

La lettura dà il seguente testo 9 :

D(is) M(anibus)

Cn(aeo) Cornelio

Herculanio vix(it)

an(nos) LX m(enses) VII d(ies) X

Si tratta di una iscrizione funeraria dal testo molto semplice
che viene ad arricchire il patrimonio onomastico del municipium di

25
382 GIORGIO BONAMENTE

Asisium, per il quale non risulta alcuna altra attestazione della gens
Cornelia ?, mentre del cognomen non c'é altro esempio nella intera
regio VI ®.

Per quanto riguarda la datazione del documento, se la adprecatio
agli dèi Mani ridotta a sigla (D. M.) e la forma onomastica del de-
funto coi tria nomina fanno scendere almeno alla metà del 1 secolo
d.C., la forma dei caratteri in generale indurrebbe a collocarlo pre-
feribilmente tra la seconda metà del 1 sec. e il r1 sec. d.C.

Il ritrovamento di questa epigrafe, che porta a tre le iscrizioni
sepolcrali di epoca romana usate per la costruzione della chiesetta,
fa ritenere, anche in considerazione del fatto che essa si trova su
una piecola collina lungo la via tra Assisi e Spello, si tratti di epi-
grafi funerarie provenienti dai pressi della chiesina 9.

GIORGIO BONAMENTE
NOTE

?) Archivio della Cattedrale, Ms. fasc. i1 n. 22 = Reg. A. FORTINI,
Nova vita di S. Francesco, 111, Assisi s.d., p. 305 n. 21: « In Dei nomine.
Amen. A. D. Millesimo CCXVII indict. V. II1 kal. febr. Pont. D. Honorii
III papae...una petiam terrae in Pantano, a I et II hospitale Sancti Ru-
phini, III hospitale Sanctae Trinitatis... (ringrazio per la lettura il colle-
ga Attilio Bartoli Langeli dell'Università di Perugia, il quale sta appron-
tando una edizione dall'Archivio della Cattedrale di Assisi) Tale chiesa,
menzionata ancora (su una notizia risalente al 1225 si nutrono dubbi : cfr.
T. LocaTELLI PaoLUCcI, Illustrazione dell'antica badìa di S. Benedetto al
monte Subasio, Assisi 1880, pp. 17 e 42 ; contra FoRTINI, Nova vita cit.,
p. 165 s.) in un atto notarile del 1228 « actum iuxta Sanctam Trinitatem »
(Archivio Comunale di Assisi, Ms. 1, f. 9 p. 2), risulta, nel 1234, proprietà
dell'abate del Monastero di S. Benedetto al Subasio (Les registres de Gré-
goire IX, par L. AuvnRAY, I, Paris 1896, n. 2319, col. 1223).

?) Sono debitore della segnalazione al sig. Umberto Giacanella, men-
tre debbo alcune indicazioni sullo spessore della lastra e sulla lettura di
alcune lettere non piü visibili dopo il completamento del restauro della
chiesa, al compianto prof. Franco Cavanna, il quale ha seguito di persona
i lavori ed ha pubblicato un.ciclostilato con interessanti notizie.

35) C.I.L. x15475: ... / vixit an. I. d. IV... | Faustus. fratri suo |
pos. L. Turpilio Salvio. La lapide (cm. 19,5/20 di altezza, cm. 50,5 di lar-
ghezza, cm. 5 + X di spessore) è inserita in una lesena esterna, a sinistra
'del centro dell'abside, a partire dall'altezza di cm. 213,5 da terra. Le linee
epigrafiche sono attualmente in posizione verticale, ma non sono parallele
(e1er999] e[ 0310s fo[enjje
ouomzrsod vjpou erpye18030]) Orue[no.;[ 0I]9UIO) 09Ur) IP o[pe1o[odos opeasIidi ^pjgiuigg jp osonp) ‘ISISSW
EPIGRAFE SEPOLCRALE INEDITA 383

ai tagli longitudinali : ciò indica che il pezzo è stato tagliato ed adeguato
all'inserimento nella lesena. La superficie è molto deteriorata e risulta
quasi impossibile un preciso riscontro delle lettere della prima linea. L’al-
tezza delle lettere è di cm. 4/3,4/3.

*) C.I.L. x1 5486 : Maecius. Q. Sex. L. | Rufio. Il Bormann citava a
sua volta dal ms. del Frondini Museo Lapidario Asisinate, compilato a
partire dal 1793 ed escusso dal Bormann nel 1890. :

5) Nel corso del restauro sono stati rinvenuti, nelle immediate adia-
cenze della epigrafe in oggetto, sotto la soglia dell'ingresso, due frammenti
di basamento in travertino, probabilmente di epoca romana : é ben visi-
bile la modanatura.

*) Alla linea 2 non si può controllare l'assenza del patronimico, in
quanto la parte a destra del nomen è coperta dalla muratura ; la testimo-
nianza della lettura del suddetto prof. Cavanna assicura che non si leggeva
nulla dopo Cornelio. Sulla medesima base deve considerarsi certa la lettu-
ra alla 1. 3 : vix(it), ed all'inizio e alla fine della 1. 4. Le lettere da lui viste
e che non ho potuto riscontrare sono date in tondo. Non è dato di sapere
se il testo proseguiva, in quanto la lapide risultava rotta al momento del
rinvenimento.

*) L'epigrafe C.I.L. xi 5380 è dedicata al figlio dell'imperatore Gal-
lieno, Publio Cornelio Salonino Valeriano (cfr. anche C.I.L. xi 3093). Per
ciò che concerne i centri viciniori, risultano due Cornelii in Hispellum
(C.I.L. x1 5271 ; 5336), uno in Mevania (C.I.L. x1 5092), due in Fulginiae
(C.I.L. x1 5233 ; 5238; cfr. A. LusSANA, Osservazioni sulle iscrizioni di una
‘gens’ romana, in «Epigraphica» xi (1949), p. 33 ss.).

8) Questo cognomen non è molto frequente nella onomastica romana
(cfr. I. KAJANTO, The Latin Cognomina, Helsinki-Helsingfors 1965, p. 214);
quanto alle regiones circonvicine, si nota che finora è assente nella vir, è
attestato una sola volta nella vri (C.I.L. xi 67123,), una volta nella rv
nella forma Erculanius (C.I.L. xx. 4032).

*) Nelle immediate vicinanze è stata altresì rinvenuta l’epigrafe
C.I.L. x1 8029.
Una moneta perugina
nominante Santa Maria

Non é raro, nel campo della numismatica, assistere al rinveni-
mento di monete di cui non si é mai avuto notizia in precedenza,
ma il pezzo qui presentato, oltre che costituire una interessante va-
riante che va ad aggiungersi alla serie comunale di Perugia, contrad-
dice a quella che fino ad oggi sembrava una tradizione costante : il
rovescio recante il nome di S. Ercolano.

Si tratta di una monetina di bassa lega (mistura) il cui dritto
è descritto al n. 88 del C.N.I. e riferito genericamente ad un quat-
trino del secolo xiv o xv ”, sebbene lo stile dei caratteri epigrafici
potrebbe farne anticipare tranquillamente la datazione di un se-
colo. Eccone la descrizione :

Dritto : grande P accantonata da quattro globetti in corona di
piecoli cunei. Nel giro : D'PERUSIA.

Rovescio: croce patente in corona di piccoli cunei. Nel giro :
.SCA.MARIA. Pesa gr. 0,55 ed il diametro corrisponde a mm. 15,5-
17,99).

Il C.N.I. la considera dunque un quattrino, ma se il periodo di
emissione fosse anteriore rispetto a quello indicato potrebbe trat-
tarsi di un denaro. Il prof. F. Panvini Rosati, in verità, ipotizza
che le monete con questo dritto appartengano alla serie ordinata
nel 1315 o nel 1340 ?, ma lo stesso autore non può indicare un de-
naro attribuibile ad una emissione precedente visto che Perugia bat-
teva moneta fin dal 1260 *.

Il problema della datazione rimane quindi aperto.

Per ciò che riguarda il rovescio, è questa l’unica moneta di cui
sì abbia notizia a portare il nome di Santa Maria al posto del tradi-
zionale « S. Erculanus ». Escluso che si tratti di un falso moderno,
il problema è se sia un falso d’epoca, ed in proposito reputo conve-
niente elencare i motivi che, a mio avviso, escludono questa even-
tualità.
386 ANGELO FINETTI

1) La moneta non é di rame ma di mistura, come risulta dal
metallo emergente da una sbrecciatura della patina.

2) Il peso del pezzo, pur corroso, rientra nello standard dei quat-
trini con lo stesso dritto (gr. 0,53/0,63) 9».

3) Sarebbe stato conveniente per il falsario copiare il piü pos-
sibile l'originale proprio per confondere nella circolazione la sue mo-
nete con quelle autentiche ; ed una differenza cosi vistosa nella leg-
genda avrebbe attirato l'attenzione di quanti le avessero maneggiate.

Potrebbe essere avanzata l'ipotesi che si tratti di una moneta
ribattuta su quella emessa da un’altra zecca, infatti, ad un primo
esame, il rovescio risulta simile ad quello del denaro di Orvieto co-
niato tra il 1256 e il 1265 ® ; ma la ribattitura lascia sempre delle
tracce piü o meno evidenti ed il pezzo in esame risulta perfettamen-
te coerente, e, inoltre, i denari di Orvieto sono di modulo più pic-
colo. Ritengo dunque che la moneta sia autentica e coniata con
questi tipi nella zecca del Comune di Perugia. La scarsità di docu-
menti non consente di rintracciare una ordinazione di quattrini con
questo rovescio e la rarità dell'esemplare, finora unico, denuncia la
eccezionalità della coniazione.

Un'ipotesi suggestiva é che si tratti di un pezzo battuto dai Pe-
rugini nella cattedrale di Arezzo, quando questi giunsero nel 1335
con l'esercito sotto le mura della città, occupando la cattedrale e
spogliandola dei marmi che la adornavano, giungendo al punto di
battere, per estremo dileggio, nella stessa chiesa intitolata alla Ver-
gine, monete con l'impronta di Perugia. Ma che siano stati appron-
tati dei coni per l'occasione con al rovescio SCA MARIA è estrema-
mente improbabile, sia per le difficoltà tecniche che l'impresa com-
portava, sia perché le cronache dicono testualmente: «.... e fe-
cero battere la moneta al conio del comunio de Peroscia ello dicto
domo e al conio de la moneta de Peroscia » ?.

La ripetizione dovrebbe sottolineare il fatto che si trattava dei
medesimi tipi che si battevano a Perugia, senza variazioni, ed in
questo senso il passo fu interpretato dal Pellini che scrive : «... et
non contenti della corsa del Palio, vi fo anco nel duomo predetto
battuta la moneta, con l'istessa impronta della moneta che si bat-
teva in Perugia » 9. Ed il «conio de la moneta de Peroscia » non
prevedeva al rovescio la leggenda SCA MARIA, ma S. ERCULANUS.

L'ipotesi pià probabile, a mio avviso, é che si tratti di una pro-
va di conio che non ha ricevuto l'approvazione dei Prefetti alla zec-
ca, i quali, evidentemente, hanno preferito nominare, o continuare a
UNA MONETA PERUGINA 387

nominare, S. Ercolano sulla moneta di Perugia. Dico nominare per-
ché, vista l'impossibilità di una datazione precisa, non è escluso che
questo esemplare sia uno dei primissimi denari coniati a Perugia.
Ma perché SCA MARIA in luogo del tradizionale S. ERCULANUS ?

Non é raro trovare in questi secoli che monete di una stessa
città portino il nome di santi diversi. Ne abbiamo l'esempio in zec-
che come Spoleto, Camerino, Rimini, Recanati e Pesaro, tanto per
citare alcune città vicine alla nostra. Spoleto infatti conió sestini e
bolognini, presumibilmente con un breve intervallo gli uni dagli al-
tri, rispettivamente con i nomi di S. Ponziano e S. Giovanni Arci-
diacono ?, Camerino batté denari, quattrini, bolognini e grossi con
i nomi di S. Ansovino e S. Venanzio !°), Recanati denari, quattrini,
bolognini e grossi con i nomi di 5. Flaviano e S. Maria di Loreto !»,
Rimini denari e grossi con i nomi di S. Gaudenzio e S. Giuliano 12,
Pesaro grossi, terzi di grossi e piccioli con i nomi di S. Maria, S. Te-
renzio e S. Vinceslao '9. Perugia come Firenze, Siena, Arezzo, An-
cona, Foligno ed altre zecche dell'Italia centrale rimase fedele al no-
me del santo protettore principale.

A questo proposito vale la pena ricordare la novella crxix del
« Trecentonovelle » di Franco Sacchetti nella quale l'autore narra di
una beffa che il pittore Bonamico, detto Buffalmacco, ordi ai danni
dei Perugini dipingendo delle lasche nell'aureola di S. Ercolano. Il
racconto si conclude con una morale che ci fornisce la misura del
fervore religioso che i Perugini nutrivano per il loro patrono : «...
e Bonamico dimostrò assai a’ Perugini la ignoranza loro, che cre-
dono più in Santo Ercolano che in Cristo ; e tengono che sia innan-
zi al maggiore santo in Paradiso ».

Certo, è difficile stabilire se quanto riferisce il fiorentino Sac-
chetti sia realmente accaduto, ma anche ammesso che la storia sia
frutto di fantasia essa denota quale concetto avessero i vicini della
devozione di Perugia per S. Ercolano, riscontrabile peraliro anche
dalla monetazione locale. Nel 1540, infatti, durante la cosidetta Guer-
ra del Sale, il comune riprese a battere moneta autonoma, e, seb-
bene la città fosse stata posta sotto la protezione di Cristo Reden-
tore, il rovescio dei quattrini continuava a nominare S. Ercolano,
nonostante la leggenda del dritto proclamasse : AUGUSTA-P-CIVI-
TAS-CRISTI 19,

Data dunque l’importanza che la devozione per S. Ercolano ha
sempre rivestito nella storia della città, è curioso che una moneta
uscita dalla sua zecca rechi il nome di Santa Maria, ma, se è facile
388 ANGELO FINETTI

spiegare il motivo dell'estrema rarità del pezzo giunto fino a noi,
non lo é altrettanto comprendere il motivo che indusse uno scono-
sciuto zecchiere ad apporre il nome della Vergine su una moneta
perugina.

ANGELO FINETTI

NOTE

1) Corpus Nummorum Italicorum primo tentativo di un catalogo ge-
nerale delle monete medioevali e moderne coniate in Italia o da Italiani in
altri paesi, Roma 1910-1943. xv, tav. xiv, 10.

?) La moneta appartiene alla collezione del Dott. Gualtiero Cagia-
nelli di Perugia che l'ha gentilmente concessa per questa ricerca.

*) F. PANVINI Rosati, La monetazione delle città umbre nell’età dei
Comuni, in Storia ed Arte in Umbria nellletà comunale, Atti del VI convegno
di studi Umbri, Gubbio 26-30 Maggio 1978, Perugia 1971. pp.239-244.

*) C.N.I., xv, pp. 196-198.

5) GN, XV. CAV. XII, 1:2.

*) F. A. UGoLINI, Annali e cronaca di Perugia in volgare dal 1191 al
1336, in Annali della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università degli Studi
di Perugia (1963-1964), Perugia 1964, p. 237.

*) P. PELLINI, Dell'Historia di Perugia, 1, Venezia 1664, p. 533.

ICONE. SXVELAVS VINO, 9.

9) CN: T., Xi, tav. xti, 17-27 28:30.

10) C. N.I., x, tav. xLVIII, 10-11.

") C.N.I., xu tav. xxvi, 16-23, 25.

"U) C.N.I., xiu, tav. xxv, 1-6,49,:21.

UC NL, xv, tav. XV, 16:
Nella foto il denaro con la leggenda SCA MARIA; nel disegno il tipo
ordinario del denaro con la leggenda S. ERCULANUS.
ATTI DELLA DEPUTAZIONE

ADUNANZA DEL CoNsiGLIO DiRETTIVO DEL 9 MAGGIO 1976

Il giorno 9 maggio 1976, alle ore 10.30, nella sede della Depu-
tazione di storia patria per l'Umbria il Presidente Pier Lorenzo Me-
loni apre la seduta del Consiglio Direttivo alla presenza del Vice-
presidente Francesco Santi, dei Consiglieri Ignazio Baldelli, Giusep-
pe Mira, Adriano Prandi e della Segretaria Paola Pimpinelli, per lo
svolgimento del seguente ordine del giorno : 1) Elezione del Segre-
tario ; 2) Proposta dell'Assemblea della Presidenza onoraria al prof.
Giovanni Cecchini ; 3) Pubblicazioni ; 4) Bando del Premio « A. Ber-
tini Calosso » 1976 ; 5) Varie ed eventuali.

Il Presidente rivolge un saluto al nuovo Consiglio, e ripete la
espressione di ringraziamento per la fiducia che l'Assemblea dei So-
ci Ordinari gli ha dimostrato conferendogli l'incarico.

Data quindi lettura del verbale della precedente riunione, che
viene approvato all'unanimità, si passa a trattare i punti sopraindi-
cati. Poiché, a norma dell'art. 13 dello Statuto vigente, al Consiglio
spetta la nomina del Segretario, si delibera all'unanimità di rinno-
vare l'incarico a Paola Pimpinelli, che attualmente ricopre tale uf-
ficio.

Si legge un passo del verbale dell'Assemblea dei Soci Ordinari
del 28 marzo c.a., la quale ha approvato la proposta di Adriano Pran-
di che a Giovanni Cecchini sia attribuita la Presidenza onoraria del-
la Deputazione, « dando mandato al Consiglio di definire le modali-
tà di attuazione della proposta ». Si apre quindi la discussione, am-
pia e articolata, sulla possibilità di attribuire al prof. Cecchini una
carica che non è prevista dallo Statuto, e che non deve — secondo
l'orientamento prevalente nel Consiglio — essere introdotta come
modifica dello Statuto stesso, ma costituire un provvedimento ad
personam : per Baldelli si dovrebbe tuttavia fare riferimento ad un
principio giuridico ; Santi ricorda che, ove il provvedimento sia rin-
390 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

viato per la ratifica all'Assemblea dei Soci Ordinari, questa deve
esercitare le sue prerogative entro le norme statutarie. Si giunge
infine alla mozione seguente : « Il Consiglio all'unanimità accoglie il
suggerimento dell'Assemblea di studiare i modi perché sia attribuita
al prof. Giovanni Cecchini la presidenza onoraria. Considerato che
nello Statuto non è prevista la figura del Presidente Onorario, il
Consiglio riconosce e afferma innanzi tutto la assoluta eccezionalità
di tale eventuale nomina in riferimento agli straordinari meriti del
prof. Cecchini nei confronti della Deputazione. Ció premesso, ri-
tiene opportuno di non proporre all'Assemblea un'eventuale modi-
fica statutaria, in quanto tale nomina significa un doveroso ricono-
scimento morale e onorifico. Di conseguenza il Consiglio ritiene che
sotto questo profilo l'Assemblea confermi il carattere straordinario
di tale provvedimento, e invita l'Assemblea a procedere alla nomi-
na del prof. Giovanni Cecchini come Presidente Onorario della De-
putazione ».

Il Presidente passa ad illustrare lo stato attuale delle pubbli-
cazioni, quale egli l'ha ricevuto dalla gestione che si è conclusa.
Per il vol. xxii, fasc. 1 del « Bollettino », il Consiglio è d'accordo
che vi siano inseriti: la seconda parte della memoria di Romano
Pierotti, Aspetti del mercato e della produzione a Perugia fra la fine
del secolo XIV e la prima metà del XV, le note di Giovanna Asdru-
bali Pentiti, La. regio VI Augustea, di Frangois Dolbeau, Le Légen-
dier de San Francesco de Gualdo : tentative de reconstitution, di Fran-
cesco Santi, La facciata originale dell'alessiana chiesa di S. Maria
del Popolo a Perugia, nonché il necrologio di Eugenio Dupré Thesei-
der redatto da Paolo Brezzi e gli Atti della Deputazione. Nel fasc. 2
sono per ora previsti un articolo di Gian Biagio Furiozzi, Luigi Mer-
cantini politico : dieci lettere inedite ad Ariodante Fabretti, e gli spo-
gli bibliografici ; per un altro articolo proposto da tempo si attende
il giudizio di uno dei Consiglieri, esperto della materia. A questo
punto, avendo Prandi domandato se esiste una commissione per le
pubblicazioni, Santi ricorda che in alcune assemblee fu formulata la
richiesta che essa fosse costituita, e Baldelli — trovando d'accordo
tutti i membri del Consiglio — esprime l'esigenza che il Consiglio
stesso sia investito di tale compito, e che ad esso sia riservata l'ap-
provazione di qualunque testo proposto per la pubblicazione. Il di-
scorso si allarga anche al carattere e al rigore da imprimere alle
recensioni. Si torna quindi ad esaminare le pubblicazioni in corso
ed in programma. Mentre é ormai definito il volume, impostato da ATTI DELLA DEPUTAZIONE 391

molti anni e prossimo alla pubblicazione, degli Annali tipografici di
Orvieto, che entrerà nella serie delle « Fonti per la storia dell' Umbria »,
è in progetto una raccolta bibliografica su Terni, compilata da Gisa
Giani. Il Presidente informa il Consiglio che il prof. Cecchini, men-
tre era in carica, ha preso l'impegno di pubblicarla ; il Consiglio ne
prende atto e prega il prof. Cecchini di redigere, se lo crede oppor-
tuno, una introduzione.

Per gli Atti del Convegno interregionale sui « Rapporti arti-
stici fra le Marche e l'Umbria », si è in attesa dei contributi di al-
cuni relatori, che arrivano con lentezza.

Per quanto concerne la pubblicazione in volume degli Statuti
delle Arti di Assisi, preso atto che il testo è notevolmente migliorato
dopo la revisione che si ritenne necessario deliberare nella preceden-
te riunione, il Consiglio decide che, adempiendo all’impegno preso
con il compianto p. Giuseppe Zaccaria, si utilizzi la introduzione da
lui preparata, e che egli non poté rivedere per la morte sopravvenu-
ta; che nella presentazione del volume si faccia cenno altresì alla
mancata revisione, per la stessa causa, del primo Statuto, già usci-
to nel « Bollettino ». Anche questa pubblicazione andrà ad arricchire
la serie delle « Fonti ».

Dopo che il Presidente Meloni ha brevemente esposto la situa-
zione finanziaria, il Consigliere Baldelli esorta a portare a compimen-
to gli impegni assunti nella gestione passata ; dopo di che si potran-
no definire più esattamente bilanci e programmi. È comunque op-
portuna, a parere del Consigliere Prandi, una richiesta di finanzia-
mento per pubblicazioni al Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Deve essere diramato il bando di concorso al Premio « Achille
Bertini Calosso » per il 1976 ; il Consiglio è del parere che ad esso
sia data la massima diffusione, e che il termine per la presentazione
delle opere sia fissato al 31 luglio.

Su proposta del Presidente, in adempimento di impegni verbali
assunti dal suo predecessore, si delibera di elevare il compenso al
personale nella misura di L. 60.000 (sessantamila) alla segretaria e
di L. 30.000 (trentamila) al fattorino.

Si ricorda infine che il Centro di Documentazione sul Movimen-
to dei Disciplinati, per la cui erezione in ente morale autonomo si
stanno facendo nella sede propria i passi necessari, prevede nello
statuto un rappresentante della Deputazione in seno al Consiglio
Direttivo : nel caso che sia avanzata, da parte del Centro, la richie-
sta di un nominativo, si autorizza il Presidente alla nomina più op-
392 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

portuna, che il Consiglio ritiene all'unanimità sia quella del prof.
Giovanni Cecchini.
La seduta è tolta alle ore 13.15.

La Segretaria Il Presidente
PAOLA PIMPINELLI Pier LorENZO MELONI

ADUNANZA DEL ConsiGLio DireTTIvo DEL 14 orroBnRnE 1976

Il giorno 14 ottobre 1976, alle ore 16, nella sede della Deputa-
zione, il Presidente Pier Lorenzo Meloni apre la seduta del Consiglio
Direttivo. Sono presenti il Vicepresidente Francesco Santi, i Consi-
glieri Ignazio Baldelli, Giuseppe Mira, Adriano Prandi e la Segreta-
ria Paola Pimpinelli.

L’ordine del giorno è il seguente :

1) Nomina della Commissione giudicatrice del Premio « A. Ber-
tini Calosso » per il 1976 ; 2) Attività editoriale e revisione dei prezzi
delle pubblicazioni ; 3) Varie ed eventuali.

Si dà lettura del verbale della precedente riunione, che viene
approvato all’unanimità.

La nomina della Commissione giudicatrice per il Premio « A.
Bertini Calosso » si presenta di qualche complessità per il numero
dei concorrenti (dodici) e per il vario argomento delle opere presen-
tate. Dopo ampia discussione il Consiglio decide di invitare a farne
‘parte i proff. Giulio Battelli, Raffaello Morghen e Carlo Pietrangeli.

Attività editoriale — È in corso di stampa il fasc. 1 del vol.
LXxIII del «Bollettino », il cui indice non ha subito variazioni da
quello concordato nella precedente adunanza. Si prevede che il fasc.
2 contenga, oltre all'articolo di Francesco Santi, La quadreria di
Lione Pascoli, e alle note di Gianfranco Binazzi, Su di un rilievo
tardo-repubblicano nel Museo Civico di Terni, di Gian Biagio Furioz-
zi, Luigi Mercantini politico, e di Giovanna Casagrande, Inventario
del monastero della Beata Colomba, gli spogli di bibliografia umbra
che la Deputazione ha la consuetudine di pubblicare ogni due anni.
Si discutono in Consiglio i criteri di citazione e di redazione cui è
opportuno attenersi nella raccolta : il Presidente invita i Consiglieri
a formulare proposte per migliorare e incrementare questa rilevante
fonte di informazione. ATTI DELLA DEPUTAZIONE 393

I] Presidente ragguaglia poi il Consiglio sul punto a cui si tro-
vano pubblicazioni preventivate e impostate nella precedente ge-
stione (Annali tipografici di Orvieto, Rapporti artistici fra le Marche
e l'Umbria, Raccolta di voci bibliografiche su Terni e territorio), e
illustra la proposta del Socio Ordinario Ugolino Nicolini che sia pub-
blicata la Documentazione notarile sul convento di Monteripido, « stral-
ciata — come dice la lettera in data 10 ottobre 1976 dello stesso
prof. Nicolini — dalla Miscellanea di Studi storici per il vir cente-
nario di Monteripido, in preparazione». Il Consiglio approva la pub-
blicazione, ove sia chiarito il senso del termine « stralciata » e si pre-
cisi che il testo proposto non deve essere compreso nella sopracitata
Miscellanea né in altre pubblicazioni.

Il prof. Mira suggerisce che si curi la compilazione di un indice
dei volumi del « Bollettino » a partire dal riv.

Prezzi delle pubblicazioni — Per quanto concerne l'abbonamento
al « Bollettino », dopo nutrita discussione il Consiglio decide che per
il 1977 il prezzo sia mantenuto invariato, anche nella quota speciale
per le scuole, per un intento educativo e propagandistico, e pur
nella consapevolezza che la Deputazione si assume un onere rile-
vante. Delega invece il Presidente ad aumentare i prezzi dei singoli
volumi e delle pubblicazioni comprese nelle altre serie, in misura
variabile a seconda della consistenza e delle possibilità di vendita.

Esauriti gli argomenti all'ordine del giorno, la seduta è tolta
alle ore 18.

La Segretaria I] Presidente
PAOLA PIMPINELLI Pier LonENzOo MELONI

ADUNANZA DEL CoNsiGLIO DIRETTIVO DEL 30 APRILE 1977

Il giorno 30 aprile 1977, alle ore 17, nella sede della Deputazione
il Presidente Pier Lorenzo Meloni apre la seduta del Consiglio Di-
rettivo. Sono presenti il Vicepresidente Francesco Santi, i Consiglieri
Giuseppe Mira e Adriano Prandi, e la Segretaria Paola Pimpinelli.
Assente giustificato il Consigliere Ignazio Baldelli.

Si dà lettura del verbale della riunione precedente, che viene
approvato all’unanimità.
394 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

Si passa quindi alla discussione dei punti all'ordine del giorno.

Pubblicazioni — ll vol. rxxrm (1976) fasc. 2 del « Bollettino »
comprenderà, oltre al materiale previsto nella precedente adunanza,
uno studio di I Deug-Su (Sulla Decollatio Sancti Iohannis Baptistae
del passionario perugino) del quale il Presidente illustra il contenuto,
una nota di Gino Zanotti (Antonio da Pisa e il suo trattatello sulle
vetrate) e una di Francesco Santucci (Note di toponomastica assisa-
na); mentre una parte rilevante sarà dedicata alle schede di biblio-
grafia umbra, pubblicate — come è consuetudine — ogni due anni.
Per il volume successivo sono state per ora avanzate le seguenti pro-
poste di pubblicazione : da parte di Francois Dolbeau, un articolo
(che il Presidente ritiene opportuno pubblicare in traduzione ita-
liana) su La vie de S. Ubald, évéque de Gubbio, attribuée à Giordano
de Città di Castello ; uno di Carla Cerroni su Correctores e consulares
in Umbria. Molto meno definite per ora le prospettive di elabora-
zione di un manoscritto di interesse agricolo di Giuseppe Nicasi da
parte di Raffaella Trabalza e di uno studio sul modernismo già pro-
posto aleuni anni or sono da Francesco di Pilla. Sono state conse-
gnate due recensioni ; la presentazione, invece, che Michelangelo Ca-
giano de Azevedo ha fatto del volume Sangemini e Carsulae non
può essere accettata perché sarà pubblicata altrove ; il Consiglio si
riserva quindi di affidarne la recensione ad altro studioso.

Per le altre pubblicazioni il Presidente aggiorna il Consiglio sui
seguenti elementi: per quanto concerne il volume di Costanzo Ta-
barelli, Documentazione notarile perugina sul convento di Monteripi-
do nei secoli XIV e XV, in riferimento ad una condizione posta nella
riunione precedente, si dà assicurazione che il testo non sarà pub-
blicato in altra sede. I Consiglieri decidono inoltre che sia soppressa
la nota che compare in bozze sul foglio di guardia (« Studi storici per
il vir centenario del convento francescano di Monteripido in Peru-
gia ») e che si chieda formale risposta alla lettera del Presidente
(prot. n. 376/76 del 19 ottobre 1976) nella quale si stabiliscono tra
la Deputazione e il Ministro della Provincia Serafica p. Giulio Man-
cini i termini dell’edizione.

Procede da molto tempo, e si auspica che ne sia imminente la
uscita, il volume di Gisa Giani, Raccolta di voci bibliografiche su Ter-
ni e territorio. Il Consiglio è d’avviso che, se lo ritiene opportuno,
ne scriva una breve presentazione il prof. Giovanni Cecchini, che
dette a suo tempo avvio alla pubblicazione.

Rapporti con il nuovo Centro di documentazione sul Movimento

—__——————
ATTI DELLA DEPUTAZIONE 395

dei Disciplinati — Il Presidente riassume i rapporti finora intercor-
si; quindi viene letta una lettera al Consiglio con la quale il
prof. Giovanni Cecchini, per il Centro, afferma che il carteggio e
il materiale d'archivio relativi alla Ricerca appartengono al Centro,
come pure alcuni volumi entrati nella biblioteca della Deputazione,
e si rammarica che non gliene sia stata fatta la consegna. Rivendica
poi al Centro la proprietà dei « Quaderni » n. 16, n. 17 e n. 18, editi
a spese del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ma in parte usciti
— tranne il n. 17 — anche nel « Bollettino ». Dopo che il Presidente
ha contestato le affermazioni contenute nella lettera, si svolge una
ampia e complessa discussione sui diversi aspetti che la questione
presenta. Per quanto concerne i « Quaderni » : il n. 17 non é compar-
so nel « Bollettino » ; quindi non c'é dubbio che spetti al Centro, il
quale da parte sua provvederà a saldare la fattura della ristampa ;
per i nn. 16 e 18, che comportano una questione di comproprietà,
si delibera di cederli al Centro, e ugualmente il Consiglio decide di
dare in omaggio al Centro una collezione delle pubblicazioni prece-
denti sui Disciplinati. Al contrario, si ritiene che non possano stral-
ciarsi dalla biblioteca i volumi già compresi nell'inventario e che
d'altronde non sono piü di quattro. Per quanto riguarda carteggio
e materiale d'archivio, poiché é già stato consegnato dal prof. Me-
loni al prof. Cecchini tutto quello direttamente connesso al C.N.R.
e quindi legato alla sua personale responsabilità di gestione, il di-
battito si conclude con la decisione del Consiglio che siano consegna-
te anche le altre buste e cartelle, delle quali comunque resterà trac-
cia nel protocollo della Deputazione. Le decisioni dei Consiglieri so-
no ispirate nel complesso dalla disponibilità a dare la massima au-
tonomia e possibilità di funzionamento al Centro, dal momento che
a suo tempo l'Assemblea dei Soci Ordinari ne deliberó la costituzio-
ne in ente autonomo. A chiusura dell'argomento, i Consiglieri sug-
geriscono che sia compilata una ricevuta ampiamente liberatoria,
con l'indicazione dei singoli pezzi consegnati, e che sia firmata dal
prof. Cecchini per il Centro e dal Presidente della Deputazione.
Premio « Bertini Calosso » 1976 — La Commissione esaminatri-
ce ha trasmesso il verbale conclusivo dei lavori, di cui si dà lettura
al Consiglio. Risulta vincitore il lavoro, inedito, di JoHN GRUND-
MAN, The «Popolo» at Perugia (1139-1309), del quale la Commis-
sione auspica la pubblicazione. Il Consiglio ritiene opportuno pro-
porre all'Assemblea un’eventuale modifica del Regolamento del Pre-
mio, che consenta un diritto di prelazione sugli inediti premiati.
396 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

Esauriti gli argomenti all'ordine del giorno, la seduta è tolta
alle ore 19.30.

La Segretaria Il Presidente
PAOLA PIMPINELLI Pier LoRENzOo MELONI

ADUNANZA DEL ConsiGLio DirETTIvo DELL’11 NovEMBRE 1977

Il giorno 11 novembre 1977, alle ore 17, nella sede della Depu-
tazione, ha luogo la riunione del Consiglio Direttivo, con la presenza
del Vicepresidente Francesco Santi, dei Consiglieri Giuseppe Mira e
Adriano Prandi, e della Segretaria Paola Pimpinelli. Ha giustificato
l’assenza il Consigliere Ignazio Baldelli.

Ha convocato la riunione, e la presiede, il Vicepresidente Santi,
il quale, in apertura di seduta, dà lettura di una lettera del Presi-
dente Meloni, che lo prega di sostituirlo nell’incarico, a norma del-
l’art. 16 dello Statuto, per un mese. Il dott. Santi fa presente che è
disposto a sobbarcarsi tale responsabilità per il mese di novembre,
ma che gli impegni del suo ufficio non gli consentirebbero di prolun-
garne la durata.

Si legge e si approva il verbale della precedente adunanza.

Il Consiglio prende in esame la questione relativa alla pubbli-
cazione della signora Gisa Giani (Raccolta di voci bibliografiche su
Terni e territorio), e il Vicepresidente dà lettura di due lettere del-
l’arch. Sandro Giani, stilate a nome dell’autrice, che richiamano un
impegno preso dal precedente Presidente G. Cecchini di inserire la
pubblicazione stessa nella collana delle « Fonti per la storia dell'Um-
bria », mentre invece il Presidente Meloni avrebbe preferito inserirla
fra le « Appendici al Bollettino ». Il Consiglio, dopo aver considerato
l'impegno preso dal Presidente Cecchini e che, se disatteso, potreb-
be portare la Deputazione ad una situazione incresciosa nei confron-
ti dell’autrice, ed anche in considerazione che il volume di Lucia
Tammaro Conti (Annali tipografici di Orvieto), inserito al n. 11 della
collana delle «Fonti », presenta aspetti per alcuni lati affini, decide
di dare mandato alla Presidenza di includerla nel n. 13 delle « Fonti ».

Per le altre pubblicazioni — Delle Carte di Sassovivo sono state
inviate dai curatori e passate alla tipografia le prime parti del vol.
ATTI DELLA DEPUTAZIONE 397

In e del vol. v: si ritiene necessario sollecitare l'invio delle parti
residue dei dattiloscritti.

Per quanto concerne il vol. rxxiv (1977), fasc. 1 del « Bollet-
tino», il Consiglio giudica opportuno attendere il ritorno del Pre-
sidente e definire la composizione del volume in una prossima riu-
nione che i Consiglieri fissano a sabato 3 dicembre p.v. Intanto pren-
dono visione del materiale di cui si dispone. Oltre a quanto é menzio-
nato nel verbale precedente, si ha : una nota di Giovanna Casagrande
sul volume 7 frati Penitenti di San Francesco nella società del Due e
Trecento a cura di Mariano d'Alatri ; uno studio di Rita Chiacchella,
Per una storia della parrocchia in Umbria nei secoli XVII e XVIII;
uno di Angelo Menichelli, Nuove iscrizioni romane rinvenute a No-
cera ; due recensioni, e la proposta di Franco Mezzanotte per la
trascrizione, con nota storica introduttiva e commento, della perga-
mena contenente le clausole della pace di Bologna tra Perugia e
Urbano V (1370). Ciascuno di questi contributi sarà esaminato e giu-
dicato, o meno, adatto alla pubblicazione da uno dei membri del
Consiglio o da altro Socio esperto della materia, delegato dal Consi-
glio stesso. Lo studio della Chiacchella consiste in una relazione te-
nuta al convegno di studio su «La parrocchia dall'età moderna ai
nostri giorni » (20-22 ottobre 1977): è pertanto indispensabile che
gli organizzatori del Convegno rinuncino formalmente alla pubblica-
Zione di esso negli Atti, o assicurino comunque che gli Atti non usci-
ranno prima del « Bollettino ».

Al Consiglio non pare adeguata al tono della rivista la recen-
sione di Angelo Sindoni su Due secoli di Massoneria a Perugia e in
Umbria di U. Bistoni e P. Monacchia : si propone pertanto di inter-
pellare un altro studioso della materia ; mentre ci si impegna a tro-
vare recensori per altre pubblicazioni recenti.

Il Consiglio procede quindi a fissare i prezzi per il nuovo cata-
logo delle pubblicazioni in vendita, molte delle quali sono ormai da
considerarsi di antiquariato.

Si prende poi in esame il carteggio relativo all'eventuale pubbli-
cazione dello studio di John Grundman, The ‘ Popolo’ at Perugia
(1139-1309), dattiloscritto in lingua inglese, premiato al concorso « A.
Bertini Calosso » 1976. Dovendosi, per ovvie ragioni di opportunità,
escludere la pubblicazione nella lingua originale, si osserva che la
traduzione importa un onere finanziario che la Deputazione non é
in grado di sommare a quello per la stampa. Sarà quindi necessario
discutere a' fondo la questione, dopo aver assunto più precise in-

26
398 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

formazioni sui costi, ed esortare intanto l'autore a reperire finanzia-
menti presso fondazioni statunitensi. La traduzione dovrebbe co-
munque essere riveduta ed autorizzata dall'autore.

Esauriti gli argomenti proposti, la seduta è tolta alle ore 19.30.

La Segretaria Il Vicepresidente
PAOLA PIMPINELLI FRANCESCO SANTI

ADUNANZA DEL ConsicLio DIRETTIVO DEL 3 DICEMBRE 1977

La convocazione per questa riunione è stata fatta, in assenza
del Presidente, dal Vicepresidente Santi. Rientrato in sede dopo la
assenza per motivi di salute di cui al verbale precedente, il Presi-
dente Meloni assume personalmente la presidenza della seduta, che
si apre alle ore 16.15 nella sede della Deputazione, e a cui sono pre-
senti, oltre il Vicepresidente Santi, i Consiglieri Baldelli, Mira e Pran-
di e la Segretaria.

Si dà lettura del verbale della precedente adunanza che viene
approvato all’unanimità.

Il Presidente ringrazia il Vicepresidente e i Consiglieri che lo
hanno sostituito durante la sua assenza.

Si discute quindi la composizione del vol. Lxxiv, fasc. 1 (1977)
del « Bollettino » : si ratifica l'inclusione in esso dei lavori citati nel
verbale dell'11 novembre 1977, di Francois Dolbeau, Angelo Meni-
chelli, Franco Mezzanotte, M. Carla Cerroni, Giovanna Casagrande ;
nonché dello studio di Rita Chiacchella, essendo stata data alla De-
putazione formale garanzia che gli Atti del convegno nel quale lo
studio fu presentato non usciranno prima del « Bollettino ».

Si torna a discutere sulla recensione al volume Due secoli di
Massoneria a Perugia... preparata da Angelo Sindoni, e si decide
quindi, a maggioranza, di includerla nella rivista con il titolo, che
meglio si adegua alla sua configurazione, di Nota ad un recente libro
sulla Massoneria.

Non si dispone per ora di materiale per il fasc. 2 del « Bollet-
tino » del 1977. Il Consigliere Baldelli propone che si dirami una
lettera ai Soci per stimolarli a preparare e ad inviare lavori, oppure
che il Presidente solleciti i colleghi dell’Università di Perugia a for-
nire alla Deputazione i prodotti migliori della loro scuola. Il Consi-
ATTI DELLA DEPUTAZIONE 399

gliere Prandi esorta invece il Consiglio ad impegnarsi per una fat-
tiva collaborazione, affinché la rivista sia sempre piü seriamente
programmata e strutturata, e vada inoltre al di là dei limiti della
città. È opportuno che il « Bollettino » sia il punto di attrazione de-
gli studiosi che hanno interesse per l'Umbria, e non si limiti ad ac-
cogliere firme locali. Il Consigliere Mira insiste sulla necessità, più
volte espressa in passato, che si attivi, se non un comitato formal-
mente costituito, un valido gruppo redazionale.

Si passa poi ad esaminare il problema costituito dall'opera di
John Grundman premiata al concorso « A. Bertini Calosso » 1976. Il
Vicepresidente ha assunto informazioni sulla spesa per una even-
tuale traduzione ; ma l'onere di essa risulterebbe troppo gravoso per
la Deputazione, e d'altra parte è spiacevole — osserva il dott. San-
ti — che l'importante lavoro resti ignorato. Dopo vari interventi dei
Consiglieri si conclude : che non è da escludersi una pubblicazione
nella lingua originale; che è opportuno peraltro fare tentativi pres-
so qualche ente (per esempio la Cassa di Risparmio di Perugia) che
possa fornire il finanziamento dell’edizione, sia pure assumendone
la proprietà. Contemporaneamente si deve sollecitare il Grundman
a cercare di far pubblicare il volume da una fondazione statunitense,
magari inviandone alla Deputazione un ampio riassunto in italiano.

Conclusi gli argomenti all’ordine del giorno, la seduta è tolta
alle ore 19.

La Segretaria Il Presidente
PAOLA PIMPINELLI Pier LonEeNzo MELONI

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI Soci ORDINARI DEL 1° MAGGIO 1977

Domenica 1° maggio 1977, alle ore 10.30 in seconda convoca-
zione, nella sede della Deputazione di storia patria per l'Umbria, il
Presidente Pier Lorenzo Meloni apre la seduta alla presenza dei Soci
Ordinari Roberto Abbondanza, Giovanni Antonelli, Giulio Battelli,
Giovanni Cecchini, Giuseppe Ermini, Anna Eugenia Feruglio, Al-
berto Grohmann, Franco Mancini, Olga Marinelli, Giuseppe Mira,
Ugolino Nicolini, Mario Pericoli, Paola Pimpinelli (che funge da se-
gretaria), Adriano Prandi, Giocondo Ricciarelli, Francesco Santi, Lo-
dovico Searamucéi, Mario Scaramucci, Pietro Scarpellini, Costanzo
400 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

Tabarelli. Hanno giustificato l'assenza inviando regolare delega i So-
ci: Ignazio Baldelli, Paolo Brezzi, Umberto Ciotti, Mario De Domi-
nicis, Leopoldo Sandri; si sono giustificati senza inviare delega i
Soci Alberto M. Ghisalberti e Alessandro Pratesi.

Su richiesta del Presidente, all'unanimità si dà per letto e si
approva il verbale della precedente assemblea, che, per decisione del
Consiglio Direttivo, è stato già pubblicato nel vol. rxxim (1976)
fasc. 1 del « Bollettino », poiché contiene la relazione del prof. Gio-
vanni Cecchini sulla sua presidenza ventennale.

Si svolge quindi la relazione del Presidente. Prima di iniziarla,
il Presidente porge un saluto a tutti i Soci e un cordiale invito alla
collaborazione.

Consiglio Direttivo — Si è riunito due volte : il 9 maggio e il
14 ottobre 1976. La scadenza triennale del premio « Achille Bertini
Calosso » esigeva la promulgazione del bando di concorso, il cui ter-
mine fu fissato al 31 luglio 1976, e, quindi, la nomina della commis-
sione giudicatrice delle opere concorrenti che è risultata composta
dai proff. Giulio Battelli, Raffaello Morghen e Carlo Pietrangeli.

Bollettino — Nella prima adunanza il Consiglio ribadiva la de-
cisione di avocare a sè, collegialmente, la responsabilità redazionale
del « Bollettino » e di tutte le altre pubblicazioni della Deputazione ;
esaminava attentamente la situazione degli impegni pendenti e con-
fortava, con una esplicita esortazione, il proposito del Presidente di
portare a compimento, per quanto possibile, quelli assunti nella pas-
sata gestione prima di pensare a programmi futuri. Fu così appro-
vato il fascicolo 1 del volume LxxI (1976) del « Bollettino », che è
uscito solo ai primi di dicembre per i ritardi dell’iter burocratico
del trasferimento della Direzione. Il fascicolo 2 dello stesso volume,
che — tornando alla originaria tradizione e per comodità di cita-
zione — comparirà con numerazione progressiva, è attualmente in
bozze per quanto riguarda i contributi previsti. Rimane invece da
completare la Bibliografia umbra, che sarà la n. 8, perché alcuni
degli abituali collaboratori non hanno fatto pervenire ancora i lo-
ro spogli. Non si potrà comunque attendere molto tempo se si vuole
che il fascicolo esca, come ci si augura, all’inizio dell’estate. Oggi
che l'interesse storiografico per l'Umbria si è notevolmente dilata-
to e in vario modo arricchito, pare al Presidente che occorra riorga-
nizzare questo importante servizio biennale d’informazione biblio-
grafica con l’attiva collaborazione di tutti i Soci. È proposito del
Presidente cercare nuovi collaboratori per nuove specialistiche di-
ATTI DELLA DEPUTAZIONE 401

scipline ; procedere, se del caso, a nuove ripartizioni settoriali sulla
base dei rispettivi interessi e delle proprie competenze. Ma in ogni
caso tutti i Soci sono invitati a spedire le schedine che possono aver
raccolto.

Per il volume Lxxiv del « Bollettino » sono già affluiti vari con-
tributi ed altri sono in avanzato stadio di preparazione.

Carle di Sassovivo — Come previsto, agli inizi e alla fine del-
l'estate sono usciti i volumi rv e vi delle Carte dell'Abbazia di S.
Croce di Sassovivo curati rispettivamente da Attilio Bartoli Langeli
e da Attilio De Luca, e pubblicati dalla Università degli Studi di
Perugia con la collaborazione della Deputazione. Al completamento
della serie di 7 volumi, ne mancano ora soltanto due : il rr e il v.
Per questi ultimi, grazie anche al vivo interessamento del Rettore
on. Giuseppe Ermini, é stato possibile mantenere pure con il suo
successore prof. Giancarlo Dozza, la convenzione stipulata tra l'Ate-
neo perugino e questa Deputazione ottenendo il relativo stanzia-
mento di fondi. A seguito delle assicurazioni avute dal prof. Pratesi,
il Presidente ritiene che almeno uno dei due volumi possa essere
stampato entro il 1977.

Altre pubblicazioni — Dopo l'autorizzazione del Consiglio Di-
rettivo del 9 maggio a portarle a compimento, le opere che hanno
assorbito gran parte dell'attività del Presidente e della Segretaria,
sono state le seguenti :

1) Rapporti artistici tra le Marche e l' Umbria. Sono gli atti del
Convegno interregionale tenutosi a Gubbio e Fabriano nel giugno
del 1974, già in bozze al momento del cambio di presidenza. Il Pre-
sidente esprime la sua gratitudine al Vicepresidente Francesco San-
ti per aver ottenuto un contributo ancora mancante, la relazione
inaugurale del prof. Bruno Molajoli; non é stato invece possibile
ottenere il testo di un'altra relazione marchigiana. Dato il cambio
di gestione intervenuto quasi contemporaneamente nelle due De-
putazioni, è stata cura del Presidente prendere contatti e rinnovare
gli accordi editoriali stabiliti tra i Presidenti Cecchini e Natalucci,
con il prof. Werther Angelini, attuale Presidente della Deputazione
di storia patria per le Marche, che il prof. Meloni ha pubblicamente
ringraziato per aver consentito che il volume fosse incluso nella se-
rie « Appendici al Bollettino ». A1 31 dicembre risultava praticamen-
te già pronto per andare in macchina, salvo alcune tavole fuori te-
sto di una relazione. Il residuo del contributo ministeriale, passato
dalla Deputazione marchigiana al Presidente Cecchini, fu impiegato
402 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

per più della metà per un estratto anticipato uscito nel 1975. Con
i recenti aumenti e con l'attuale situazione editoriale, sarà necessa-
rio evitare d'ora in poi tale pratica senza un contributo da parte
dell'autore, relativo alle spese della messa in macchina e confezione.

2) Annali tipografici di Orvieto a cura di Lucia Tammaro Conti
(Fonti per la storia dell'Umbria, n. 11). Di quest'opera, attesa da
anni, che si riallaccia a quella per Assisi del compianto Socio Fernan-
do Morotti, furono consegnate le prime bozze dalla tipografia nel
luglio. Alla fine dell'anno restava da effettuare solo un'ultima revi-
sione degli indici e da completare il corredo iconografico. È un ca-
talogo di 1700 schede di prodotti tipografici (di varia natura) di
25 officine orvietane, individuate a partire dal 1538, cui si aggiun-
gono altre voci relative ai periodici dell'ultimo trentennio del secolo
scorso.

Questi due volumi usciranno nel primo trimestre del 1977.

3) Gisa Giani, Raccolta di voci bibliografiche su Terni e territorio.
Si tratta di una poderosa bibliografia, frutto di lungo ed intelligente
lavoro animato da un felice concorso di autentica vocazione biblio-
fila (molti pezzi sono collezionati dall’A.) e di un radicato sentimen-
to cittadino. Le circa 3600 voci della Raccolta, oltre Terni, riguar-
dano Narni, Amelia ed altri centri minori ; 350 sono quelle dedicate
alla stampa periodica dalle origini ai nostri giorni. Di particolare
rilevanza per una città — nel suo sviluppo storico certamente ati-
pica rispetto a tutte le altre dell'Umbria — l’elevato numero di
progetti, di studi scientifici e tecnologici come pure la numerosa
produzione amministrativa (programmazioni, resoconti, bilanci etc.)
tanto di enti pubblici che di società private che l' A. è riuscita a re-
perire e a segnalare. Si tratta di un volume che nonostante gli ac-
corgimenti adottati in sede redazionale per contenerne la mole, rag-
giungerà le 600 pp. Al suo completamento manca solo la compila-
zione degli indici. A questi pregi intrinseci se ne aggiunge un altro,
e di merito indubbio grande con i tempi che corrono ; quest'opera
non comporterà un aggravio di spesa per la Deputazione.

Partecipazione della Deputazione al vir centenario di Monteri-
pido e all'anno francescano indetto per il 7509 anniversario del tran-
sito del Santo.

Al Consiglio direttivo del 14 ottobre il Presidente sottopose la
richiesta — avanzata dai RR.PP. di Monteripido nelle persone del
p. Nicolini, coordinatore della Miscellanea storica prevista per la ATTI DELLA DEPUTAZIONE 403

circostanza, e del Ministro Provinciale p. Giulio Mancini — di as-
sunzione da parte di questa Deputazione dell'edizione dell'opera Do-
cumentazione notarile perugina sul convento di Monteripido (secoli
XIV-XV) curata dal Socio don Costanzo Tabarelli.

Richiamandosi al precedente del 1926 (la Deputazione dedicó
un numero del « Bollettino » al centenario francescano) e in conside-
razione del contributo per la stampa messo a disposizione dai padri
francescani (1 milione), il Consiglio accolse tale richiesta e autoriz-
zò il Presidente a perfezionare gli accordi sia con i proponenti sia
con la Tipografia Porziuncola che si é impegnata ad avviare il la-
voro all'inizio del nuovo anno. Allo spoglio accuratissimo di tutto
l'archivio perugino, seguono in due appendici quello del Registro
dell'Osservanza e una serie dei vicari, guardiani di Monteripido e
confessori delle Clarisse di Monteluce, quest'ultima a cura del p.
Ugolino Nicolini. Il volume entrerà a far parte della serie delle « Fon-
ti per la storia dell' Umbria » con il n. 12. Uscirà nell'estate del 1977.
Attualmente é in seconde bozze impaginate e si stanno compilando
gli indici.

Il Presidente dichiara aperta la discussione sulla sua relazione.

Interviene per primo Giovanni Cecchini, il quale intende pun-
tualizzare a proposito delle pubblicazioni (per le quali non c'é ar-
gomento specifico all'ordine del giorno) gli impegni già assunti dal-
la passata gestione, perché vengano adempiuti, e insieme presentare
alcune proposte per la programmazione delle pubblicazioni future.
In linea di principio, ritiene che la Deputazione non possa perdere
di vista il suo compito istituzionale — la pubblicazione delle Fonti
— e che, in tempi come questi di ristrettezze finanziarie, si possa
quindi, a vantaggio delle Fonti, tornare a pubblicare il « Bollettino »
in un solo fascicolo annuale. Ricorda poi che é indispensabile tener
fede agli impegni presi per la pubblicazione degli statuti delle Arti
di Assisi, curati da Giuseppe Zaccaria e attualmente sottoposti a
revisione da Anna Imelde Galletti. Anche per le Riformanze del
Comune di Perugia il lavoro é stato da lungo tempo impostato e
distribuito fra diversi collaboratori, e fra questi almeno Ugolino Ni-
colini ha già preparato un volume. Intese verbali erano a suo tempo
intercorse per la pubblicazione di uno studio, che Cecchini giudica
molto importante, di Giuseppe Abate sui palazzi della piazza del
Comune di Assisi; e per l’eventuale sistemazione dell’ultimo lavoro
di Angelo Biagetti, già affidato per la revisione ad Antonio Mizi.
404 ATTI DELLA DEPUTAZIONE

Con Maria Pecugi Fop si era previsto un articolo molto documentato
estratto dal De claritate Perusinorum del Tassi, nonché la raccolta
delle stampe milanesi nella Biblioteca Augusta. Il prof. Cecchini rac-
comanda ancora che si provveda alla compilazione di un indice dei
volumi del « Bollettino » successivi al LII-LI11 ; e che si curi attiva-
mente la ricerca di collaboratori idonei per gli annali tipografici,
individuando singolarmente le città umbre per le quali la raccolta
era stata almeno impostata, come, per esempio, Foligno.

Il Presidente Meloni risponde di volta in volta, osservando che
agli impegni si terrà fede gradatamente, a seconda delle disponibi-
lità finanziarie e man mano che il Consiglio prenderà visione dello
stato dei lavori ; in particolare é prevista per l'anno prossimo l'edi-
zione degli statuti delle Arti di Assisi. Anche per le altre proposte,
certamente utili e interessanti, é purtroppo necessario tener conto
della lievitazione costante dei costi di stampa.

Roberto Abbondanza interviene per informare che nella legge
regionale sull'informazione egli aveva ottenuto di inserire un con-
tributo alle iniziative regionali di stampa, e che di questo piccolo
ma importante strumento legislativo si potrà usufruire solo fra qual-
che tempo, perché la legge e stata rinviata per alcune modifiche
dal Governo.

Poiché nessun altro Socio chiede la parola sull'argomento di
cui sopra, il Presidente presenta all'Assemblea il conto consuntivo
1976 illustrandone le varie parti, e offre alla lettura dei presenti la
relazione dei Revisori dei conti e il bilancio preventivo per il 1977.
I due conti vengono approvati all'unanimità, dopo che il Presiden-
te ha fatto su di essi le osservazioni seguenti: è preoccupante la
continua lievitazione dei costi di stampa, per cui all'aumento del
25% registrato alla fine della presidenza Cecchini si è aggiunto quel-
lo del 30%, intervenuto quando già il programma di pubblicazioni
era avviato, e se ne rischia uno ulteriore per la lunga vertenza per
il rinnovo del contratto nazionale. La previsione dell'entrata è sta-
ta prudentemente ricalcata su quella dell'anno precedente, anche se
si puó sperare in un aumento delle vendite, essendo aumentato il
numero delle opere in catalogo.

Si richiama l'attenzione sulla relazione dei Sindaci, che racco-
manda di esaminare la possibilità di aumento dei prezzi di vendita,
nonché della quota sociale. Per i primi il Consiglio Direttivo ha già
dato mandato al Presidente di procedere; mentre per la seconda si
apre la discussione, dato che essa è di competenza dell'Assemblea ; i
ATTI DELLA DEPUTAZIONE 405

Soci entrano peraltro, con pareri discordanti, anche nel merito del
prezzo dell'abbonamento al « Bollettino », pur restandosi nell'incer-
tezza se la rivista debba o no continuare ad uscire con due fascicoli
annuali. Per un aumento piü o meno oneroso della quota associativa
si pronunciano Cecchini e Mira, nonché Abbondanza, il quale tut-
tavia propone che ai Soci, partecipando la nuova misura, della quo-
ta, si raccomandi, se possibile, di dare un contributo volontario che
rispecchi l'appoggio dei membri all'istituzione, dal momento che le
contribuzioni pubbliche vanno rarefacendosi. Ermini si dichiara net-
tamente contrario all'aumento della quota, che provocherebbe di-
missioni di Soci, mentre rileva la necessità di chiedere ben più so-
stanziosi contributi agli enti : prende l'occasione per annunciare che
per sua personale iniziativa è già stato spedito alla Deputazione il
contributo della Giunta centrale per gli studi storici.

Vari Soci raccomandano che si dia alle pubblicazioni la massi-
ma pubblicità, con cartoline, volantini etc., così che si incrementino
le vendite.

Dopo altri brevi interventi sull'argomento, il Presidente mette
ai voti l'aumento della quota a L. 8.000, per il 1978 : la proposta è
approvata con 14 voti favorevoli e 7 contrari.

Giovanni Antonelli prende a questo punto la parola per con-
statare come in Umbria esistano istituzioni culturali e accademie che
svolgono spesso una funzione unicamente locale e non si conoscono
fra loro, anche perché la regione è sottoposta a forze di gravitazione
diverse : spetterebbe dunque alla Deputazione esercitare una fun-
zione trainante e di collegamento che potrebbe intanto attuarsi —
è la proposta formale del Socio — nella iniziativa di un incontro
conoscitivo e organizzativo. Intervengono : Battelli per rilevare le
difficoltà che un incontro del genere trova spesso fra gli interessati ;
Prandi, per suggerire che nel « Bollettino » si riservi qualche pagina
per l’attività dei centri storici; Ermini e Pericoli, per i quali le isti-
tuzioni accademiche locali debbono essere distinte dai centri uni-
versitari, e altri. Meloni risponde che non sono stati programmati
convegni storici regionali per mancanza di mezzi, e che la stessa dif-
ficoltà, oltre all'impegno organizzativo, si presenta per un incontro
come quello proposto da Antonelli; il Presidente si impegna tutta-
via a fare un censimento delle istituzioni.

Elezione di nuovi soci — Ricordando che esiste un solo posto
vacante per la categoria dei Corrispondenti, il Presidente dà lettu-
ra delle proposte a suo tempo inviate dagli Ordinari. Fatta la rego-
406 ATTI DELLA DEPUTAZIONE
lare votazione segreta e scrutinate le schede, risulta eletta Socia
Corrispondente Gisa Giani, mentre sono Aggregati Marino Biga-
roni e Giuseppe De Petra.

Il Presidente legge un passo del verbale del Consiglio Direttivo
del 9 maggio 1976, che consiste nella mozione seguente : « Il Consi-
glio all'unanimità accoglie il suggerimento dell'Assemblea di stu-
diare i modi perché sia attribuita al prof. Giovanni Cecchini la pre-
sidenza onoraria. Considerato che nello statuto non è prevista la fi-
gura del Presidente Onorario, il Consiglio riconosce e afferma in-
nanzi tutto la assoluta eccezionalità di tale eventuale nomina in ri-
ferimento agli straordinari meriti del prof. Cecchini nei confronti
della Deputazione. Ciò premesso, ritiene opportuno di non proporre
all'Assemblea una eventuale modifica statutaria, in quanto tale no-
mina significa un doveroso riconoscimento morale e onorifico. Di
conseguenza il Consiglio ritiene che sotto questo profilo l'Assemblea
confermi il carattere straordinario di tale provvedimento, e invita
l'Assemblea a procedere alla nomina del prof. Giovanni Cecchini co-
me Presidente Onorario della Deputazione ». Santi e Prandi, su do-
manda di Ermini, precisano che agli effetti statutari la presidenza
onoraria è un titolo e non una carica, con mantenimento dei diritti
di Socio Ordinario. L'Assemblea approva all'unanimità per accla-
mazione e il prof. Cecchini manifesta la sua gratitudine, dopo che
il Presidente lo ha proclamato eletto.

L’ultimo argomento che viene introdotto è quello dell’avvenuta
assegnazione del Premio «A. Bertini Calosso » 1976 all'opera ine-
dita di John Grundman, The ‘ Popolo’ at Perugia (1139-1309), di
notevole valore, ma la cui auspicata pubblicazione presenta molte
difficoltà tecniche e finanziarie. Si discute più in generale sulla pub-
blicazione di eventuali inediti vincenti, nelle future edizioni del con-
corso, e sulla riserva che la Deputazione può in questi casi esercitare.
Si delibera quindi di inserire nel bando di concorso il seguente arti-
colo : «La Deputazione si riserva la facoltà di esercitare il diritto
di pubblicazione per gli inediti vincenti entro un anno dalla data
della proclamazione del vincitore ; termine eventualmente rinnova-
bile col consenso delle parti ».

Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, la seduta è tolta
alle ore 13.

La Segretaria Il Presidente
PAOLA PIMPINELLI Pier LoreNZzoO MELONI
INDTCE DEI: VOLUME

Memorie

LETIZIA PANI ERMINI, Il culto di s. Giovenale nell' Italia cen-
trale:: le testimonianze monumentali; |... 20. sss Pag. 1

GIOVANNA CASAGRANDE, Ricerche sulle confraternite delle dio-
cesi di Spoleto e Perugia da « visitationes» cinquecentesche . » 31

GIUSEPPINA GIARDINIERI, Socialismo e socialisti a Terni tra Ot-
tocento.e-NoUecenlo —: . 98. i. e VC » 63
Fonti
ATTILIO BARTOLI LANGELI - MARIA PAOLA ConBuccri, I «libri
dei banditi » del comune di Perugia (1246-1262) . . . . . » 123
Note e documenti

GIiorGIO BoNAMENTE, Epigrafe sepolcrale inedita al « Colle del-
la-Frinità»-in Assist V > = e dr » 381

ANGELO FINETTI, Una moneta perugina nominante Santa Maria » 385

ATTI DELLA DEPUTAZIONE Pc TAL e M CE » 389

Registrazione presso il Tribunale di Perugia, Decreto n. 367 del 18-7-1968

($5 Direttore responsabile: Pier LonRENZO MELONI
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